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'''Irak'''

I militari polacchi rimarranno in Iraq nonostante l'annuncio del primo ministro in pectore spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero di voler ritirare il contingente del suo Paese entro il 30 giugno, a meno che non venga garantito un ruolo maggiore all'Onu. Lo assicura il primo ministro polacco Leszek Miller, il cui paese è alla guida di una brigata multinazionale, che comprende anche gli spagnoli.
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e oggi una radio spagnola afferma che una dele persone fermate ieri potrebbe essere tra gli autori materiali della strage di giovedì, anche se la notizia non è confermata dal ministero degli interni.
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'''Voto spagna''' Critiche ai risultati delle votazioni spagnole sono venute oggi da quasi tutto il centrodestra, che ha definito il risultato come un cedimento al ricatto di osama bin laden. Il primo a prlarne è stato il presidente della commmissione esteri alla camera, Gustavo selva, a cui hanno fatto seguito gli altri esponenti della maggioranza. sdegno dal rsto del mondo politico, che contesta l'ingerenza della politica nostrana nel legittimo voto di un paese, e che taccia di aiuto al terrorismo tutto ciò che non è assoggettato agli usa.
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Non c'è solo aznar nei guai per le bugie dette, che gli sono costate le elezioni. Anche il consiglio di sicurezza dell'onu deve giustificare adesso la fretta con cui ha accettato il diktat di ana palacio, ministra degli esteri spagnola '''Voto spagna''' (audio)
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 Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si aspetta dal governo spagnolo uscente una lettera di chiarimento sul perche', subito dopo gli attentati di Madrid, abbia insistito tanto per una risoluzione di condanna dell'Eta. A riferirlo sono stati divermi membri dell'esecutivo Onu. Solo poche ore dopo la strage sui treni, giovedi', i quindici membri del Consiglio avevano diramato una nota durissima in cui si accusavano i separatisti baschi. In realta', nella prima stesura non si faceva menzione dell'Eta, ma su pressione di Madrid, membro di turno, era stato inserito un riferimento diretto agli indipendentisti. Eppure solitamente l'Onu e' molto cauta: neppure nel comunicato diffuso dopo il 12 settembre 2001, all'indomani degli attacchi negli Stati Uniti, si parlava di Osama bin Laden. Sembra che la Germania non volesse saperne neppure in questo caso, ma il ministro degli Esteri spagnolo Ana de Palacio avrebbe chiamato il collega tedesco Joschka Fischer per convincerlo. Per questo, da quando sono emersi elementi ritenuti sempre piu' credibili di un coinvolgimento di al Qaeda, il Palazzo di Vetro e' in grande imbarazzo. "Volevamo credere alla Spagna anche se nel profondo sapevamo che non c'era una prova certa", ha spiegato un membro del Consiglio che e' voluto rimanere anonimo. Emendare una risoluzione e' praticamente impossibile, ma una lettera in cui Madrid aggiornasse lo stato delle indagini potrebbe almeno togliere di impaccio gli altri governi E aznar con le sue bugie non è solo nei guai nel suo paese, ma perde anche la faccia a livello internazionale.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si aspetta dal governo spagnolo uscente una lettera di chiarimento sul perche', subito dopo gli attentati di Madrid, abbia insistito tanto per una risoluzione di condanna dell'Eta. A riferirlo sono stati divermi membri dell'esecutivo Onu. Solo poche ore dopo la strage sui treni, giovedi', i quindici membri del Consiglio avevano diramato una nota durissima in cui si accusavano i separatisti baschi. In realta', nella prima stesura non si faceva menzione dell'Eta, ma su pressione di Madrid, membro di turno, era stato inserito un riferimento diretto agli indipendentisti. Eppure solitamente l'Onu e' molto cauta: neppure nel comunicato diffuso dopo il 12 settembre 2001, all'indomani degli attacchi negli Stati Uniti, si parlava di Osama bin Laden. Sembra che la Germania non volesse saperne neppure in questo caso, ma il ministro degli Esteri spagnolo Ana de Palacio avrebbe chiamato il collega tedesco Joschka Fischer per convincerlo. Per questo, da quando sono emersi elementi ritenuti sempre piu' credibili di un coinvolgimento di al Qaeda, il Palazzo di Vetro e' in grande imbarazzo. "Volevamo credere alla Spagna anche se nel profondo sapevamo che non c'era una prova certa", ha spiegato un membro del Consiglio che e' voluto rimanere anonimo. Emendare una risoluzione e' praticamente impossibile, ma una lettera in cui Madrid aggiornasse lo stato delle indagini potrebbe almeno togliere di impaccio gli altri governi
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Quattro paesi tra i quali l'Italia, non lo hanno ancora recepito, nel loro ordinamento. A farlo notare e' il portavoce della Commissione Europea responsabile della giustizia e degli interni Pietro Petrucci. les. Si trattera' di un primo dibattito, sulla base di un documento del commissario europeo responsabile della giustizia e degli interni Antonio Vitorino, destinato ad accelerare i tempi in vista della preparazione di proposte ben precise per il Consiglio Europeo del 25 e 26. Ma e' sempre all'esame della presidenza irlandese l'ipotesi di una riunione straordinaria dei ministri della giustizia e degli interni il 22, parallelamente a quella degli esteri Quattro paesi tra i quali l'Italia, non lo hanno ancora recepito, nel loro ordinamento. Si trattera' di un primo dibattito, sulla base di un documento del commissario europeo responsabile della giustizia e degli interni Antonio Vitorino, destinato ad accelerare i tempi in vista della preparazione di proposte ben precise per il Consiglio Europeo del 25 e 26. Ma e' sempre all'esame della presidenza irlandese l'ipotesi di una riunione straordinaria dei ministri della giustizia e degli interni il 22, parallelamente a quella degli esteri
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Il governo laburista britannico e' stato costretto ieri a stralciare parte del suo progetto di legge che limita i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Gran Bretagna. Dopo le forti resistenze della magistratura, che in maniera insolita aveva espresso la scorsa settimana dubbi sulla riforma, il ministro degli affari costituzionali, Lord Falconer, ha eliminato una delle parti piu' contestate del testo, l'articolo 14. La disposizione prevedeva l'espulsione immediata degli immigrati cui fosse stato negato lo status di rifugiato, senza la possibilita' di attendere in Gran Bretagna il risultato del ricorso. La decisione e' stata presa dopo che anche i membri liberali e conservatori della Camera dei Lord avevano minacciato un intervento contro la normativa. Delle misure ascrivibili ai progetti e alle paranoie sulla sicurezza, c'è anche tutta la questione dei migranti: il perivolo esterno è quallo su cui molti paesi hanno fondato le loro leggi
Ma il governo la
burista britannico, tra i più severi in materia di immigrazione, e' stato costretto ieri a stralciare parte del suo progetto di legge che limita i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Gran Bretagna. Dopo le forti resistenze della magistratura, che in maniera insolita aveva espresso la scorsa settimana dubbi sulla riforma, il ministro degli affari costituzionali, Lord Falconer, ha eliminato una delle parti piu' contestate del testo, l'articolo 14. La disposizione prevedeva l'espulsione immediata degli immigrati cui fosse stato negato lo status di rifugiato, senza la possibilita' di attendere in Gran Bretagna il risultato del ricorso. La decisione e' stata presa dopo che anche i membri liberali e conservatori della Camera dei Lord avevano minacciato un intervento contro la normativa.
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SE la gran bretagna rivede la sua legge, l'Italia ancoira non la ha. Il CIR, Consiglio Italiano per i Rifugiati, insieme a numerose altre associazioni (Acisel, Associazione Centro Astalli, Casa dei Diritti Sociali-Focus, Comunita' di S. Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche, Fondazione Migrantes, ICS-Consorzio Italiano Solidarieta', Medici contro la Tortura, Progetto Casa Verde, Sol.Co. Roma), rivolge un urgente appello al Parlamento e al Governo, affinche' in tempi brevi sia approvata una Legge organica sul diritto di asilo, che rispecchi la Costituzione. Tre i punti fondamentali indicati dalle associazioni: procedera unica, reperibilità ( escludendo dunque il rimpatrio, e garantendo uan accoglienza dignitosa per tutto il periodo necessario) , garanzia del diritto al ricorso. Un'accoglienza dignitosa per l'intera durata procedura deve essere riconosciuta come diritto soggettivo del richiedente asilo. Questi punti sono contenuti in un documento inviato alla prima Commissione della Camera dei Deputati, nonche' al Ministro dell'Interno, in vista del dibattito basato su una proposta unificata del relatore On. Soda (DS). SE la gran bretagna rivede la sua legge, l'Italia ancoira non la ha. Il CIR, Consiglio Italiano per i Rifugiati, insieme a numerose altre associazioni rivolge un urgente appello al Parlamento e al Governo, affinche' in tempi brevi sia approvata una Legge organica sul diritto di asilo, che rispecchi la Costituzione. Tre i punti fondamentali indicati dalle associazioni: procedera unica, reperibilità ( escludendo dunque il rimpatrio, e garantendo uan accoglienza dignitosa per tutto il periodo necessario) , garanzia del diritto al ricorso. Un'accoglienza dignitosa per l'intera durata procedura deve essere riconosciuta come diritto soggettivo del richiedente asilo. Questi punti sono contenuti in un documento inviato alla prima Commissione della Camera dei Deputati, nonche' al Ministro dell'Interno, in vista del dibattito basato su una proposta unificata del relatore On. Soda (DS).
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Ieri non è stato il giorno delle elezioni solo in spagna. Se inaspettato è
stato il risultato iberico, scontato invece quello in Russia. Putin è
stato rieletto ocn una schiacciante maggioranza, ma gli ispettori
dell'Ocse, inviati per vigilare sulla regolarità del voto, nutrono0
Ieri non è stato il giorno delle elezioni solo in spagna. Se inaspettato è stato il risultato iberico, scontato invece quello in Russia. Putin è stato rieletto ocn una schiacciante maggioranza, ma gli ispettori dell'Ocse, inviati per vigilare sulla regolarità del voto, nutrono0
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 L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e il Consiglio d'Europa hanno criticato le elezioni presidenziali in Russia affermando che non hanno rispettato gli standard necessari per un "sano" processo democratico. Peel-Yates, capo della missione congiunta degli osservatori dei due organismi, ha anche criticato il ruolo dei media controllati dallo Stato nella campagna elettorale che ha portato alla trionfale rielezione di Vladimir Putin. Nel suo rapporto ha denunciato una "chiara faziosita' a favore del presidente nella presentazione delle notizie e nella copertura della campagna elettorale". I due canali televisivi russi hanno dato poco spazio agli sfidanti di Putin e si sono concentrati sugli appuntamenti quotidiani del capo del Cremlino. In tutta la campagna, il presidente ha tenuto appena due comizi. Sotto accusa anche l'uso di immagini di Putin nella campagna della commissione elettorale contro l'astensionismo e i messaggi "subliminali" a favore del presidente lanciati dalle autorita' di una regione a sud di Mosca. L'Osce aveva gia' criticato le elezioni per la Duma di dicembre come inique perche' erano state penalizzate le forze rivali di Putin. Nei mesi della campagna elettorale, Putin aveva fatto chiudere molti L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e il Consiglio d'Europa hanno criticato le elezioni presidenziali in Russia affermando che non hanno rispettato gli standard necessari per un "sano" processo democratico. Peel-Yates, capo della missione congiunta degli osservatori dei due organismi, ha anche criticato il ruolo dei media controllati dallo Stato nella campagna elettorale che ha portato alla trionfale rielezione di Vladimir Putin. Nel suo rapporto ha denunciato una "chiara faziosita' a favore del presidente nella presentazione delle notizie e nella copertura della campagna elettorale". I due canali televisivi russi hanno dato poco spazio agli sfidanti di Putin e si sono concentrati sugli appuntamenti quotidiani del capo del Cremlino. In tutta la campagna, il presidente ha tenuto appena due comizi. Sotto accusa anche l'uso di immagini di Putin nella campagna della commissione elettorale contro l'astensionismo e i messaggi "subliminali" a favore del presidente lanciati dalle autorita' di una regione a sud di Mosca. L'Osce aveva gia' criticato le elezioni per la Duma di dicembre come inique perche' erano state penalizzate le forze rivali di Putin. Nei mesi della campagna elettorale, Putin aveva fatto chiudere molti
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'''Media'''

L'Ordine dei Giornalisti del Lazio e del Molise, in una lettera inviata al Ministro della Giustizia e al presidente del Csm, ha chiesto che si prendano iniziative necessarie per il rispetto della normativa e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo che vieta alle autorita' giudiziarie dei paesi dell'Unione di ordinare perquisizioni e sequestri ai danni dei giornalisti al solo fine di individuare le loro fonti di informazioni. Nella lettera, il presidente Bruno Tucci, sottolinea come alcune Procure della Repubblica italiana continuino ad ignorare l'ormai consolidata giurisprudenza della Corte Europea di Strasburgo che ha sancito il divieto di perquisire le redazioni e le abitazioni private dei giornalisti al solo scopo di identificare le loro fonti informative.
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A criticare i governi che partecipano alla guerra in Irak non ci sono
soltanto le piazze, ma anche le stesse forze armate dei paesi
belligeranti.
In un'intervista al giornale di Sydney Sun Herald il comandante di
squadriglia dell'aviazione militare australiana, Daryl Pudney, ha
affermato che connazionali, piloti di cacciabombardieri F/A-18, parte
della forza di 2000 militari intervenuti lo scorso anno a fianco delle
forze Usa e britanniche, si sono rifiutati di lanciare bombe in almeno 40
A criticare i governi che partecipano alla guerra in Irak non ci sono soltanto le piazze, ma anche le stesse forze armate dei paesi belligeranti.
In un'intervista al giornale di Sydney Sun Herald il comandante di squadriglia dell'aviazione militare australiana, Daryl Pudney, ha affermato che connazionali, piloti di cacciabombardieri F/A-18, parte della forza di 2000 militari intervenuti lo scorso anno a fianco delle forze Usa e britanniche, si sono rifiutati di lanciare bombe in almeno 40
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Pudney ha precisato che l'Air Force Usa operava sotto differenti regole di
ingaggio rispetto a quella australiana, ma non per questo accusa gli
americani di "grilletto facile". Il generale Peter Cosgrove, comandante
delle forze di difesa australiane, intervistato dal giornale, ha
assicurato che non sono state prese misure disciplinari di alcun genere
contro i piloti che hanno abortito le loro missioni.
Pudney ha precisato che l'Air Force Usa operava sotto differenti regole di ingaggio rispetto a quella australiana, ma non per questo accusa gli americani di "grilletto facile". Il generale Peter Cosgrove, comandante
delle forze di difesa australiane, intervistato dal giornale, ha assicurato che non sono state prese misure disciplinari di alcun genere contro i piloti che hanno abortito le loro missioni.
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'''camp darby''' '''camp darby''' (audio)
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'''Morti sul lavoro'''


Grave incidente sul lavoro stamattina ad Arcola in provincia della Spezia. Un operaio di 53 anni, Luciano Carrodano, residente alla Spezia, e' deceduto in seguito alle ferite riportate mentre, sul greto del fiume Magra stava potando alcuni rami degli alberi nel corso di alcune opere di bonifiche su un'isletta che si trova in mezzo al fiume. L'uomo, colpito da alcuni rami, e' deceduto in ospedale dov'e' stato trasportato con l'elisoccorso. In passato era stato lavoratore socialmente utile presso un consorzio spezzino e attualmente stava lavorando per un'azienda cittadina. Sul posto sono intervenuti gli uomini del 118, i vigili del fuoco e i carabineri di Arcola.

Un operaio e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto questa mattina nei pressi di San Teodoro, non lontano da Olbia. L'uomo, un 34/enne, e' caduto da una gru mentre lavorava in un cantiere per la realizzazione di un viadotto dell'ultimo tratto della strada statale 131 DCN che collega San Teodoro alla citta' gallurese. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri e medici del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Sono in corso accertamenti per stabilire la dinamica dell'incidente ed eventuali responsabilita'.

GR ore 19.30

Spagna

Dopo l'inaspettato risultato delle elezioni di ieri, il leader dei socialisti spagnoli ha confermato di voler mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Verranno quindi richiamate le truppe spagnole inviate in Iraq dal suo predecessore, José María Aznar. Zapatero non ha saputo dire quando questo realmente si verificherà, ma in ogni caso ha dichiarato che, presumibilmente entro il 30 giugno, le truppe in Iraq torneranno a casa. Il futuro premier spagnolo aveva comunicato pochi minuti prima la notizia al collega britannico, Tony Blair, tra i primi a chiamare il leader del Psoe per congratularsi con lui per la vittoria elettorale riportata ieri (164 seggi in ottenuti Parlamento contro i 148 del Parito popolare). Madrid ha inviato nel Paese mediorientale 1.300 militari, concentrati soprattutto nella base 'España' di Diwaniyah, nell’Iraq centro-meridionale. Il contingente spagnolo è integrato in una divisione multinazionale di 9.200 uomini, sotto comando polacco.

Irak

I militari polacchi rimarranno in Iraq nonostante l'annuncio del primo ministro in pectore spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero di voler ritirare il contingente del suo Paese entro il 30 giugno, a meno che non venga garantito un ruolo maggiore all'Onu. Lo assicura il primo ministro polacco Leszek Miller, il cui paese è alla guida di una brigata multinazionale, che comprende anche gli spagnoli.

Inoltre, si delinea quello che sarà il nuovo governo: non un governo di coalizione, ma "accordi concreti parlamentari" con le altre formazioni politiche spagnole.

Critiche ai risultati delle votazioni spagnole sono venute oggi da quasi tutto il centrodestra, che ha definito il risultato come un cedimento al ricatto di osama bin laden. Il primo a prlarne è stato il presidente della commmissione esteri alla camera, Gustavo selva, a cui hanno fatto seguito gli altri esponenti della maggioranza. sdegno dal rsto del mondo politico, che contesta l'ingerenza della politica nostrana nel legittimo voto di un paese, e che taccia di aiuto al terrorismo tutto ciò che non è assoggettato agli usa.

Voto spagna (audio)

E aznar con le sue bugie non è solo nei guai nel suo paese, ma perde anche la faccia a livello internazionale. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si aspetta dal governo spagnolo uscente una lettera di chiarimento sul perche', subito dopo gli attentati di Madrid, abbia insistito tanto per una risoluzione di condanna dell'Eta. A riferirlo sono stati divermi membri dell'esecutivo Onu. Solo poche ore dopo la strage sui treni, giovedi', i quindici membri del Consiglio avevano diramato una nota durissima in cui si accusavano i separatisti baschi. In realta', nella prima stesura non si faceva menzione dell'Eta, ma su pressione di Madrid, membro di turno, era stato inserito un riferimento diretto agli indipendentisti. Eppure solitamente l'Onu e' molto cauta: neppure nel comunicato diffuso dopo il 12 settembre 2001, all'indomani degli attacchi negli Stati Uniti, si parlava di Osama bin Laden. Sembra che la Germania non volesse saperne neppure in questo caso, ma il ministro degli Esteri spagnolo Ana de Palacio avrebbe chiamato il collega tedesco Joschka Fischer per convincerlo. Per questo, da quando sono emersi elementi ritenuti sempre piu' credibili di un coinvolgimento di al Qaeda, il Palazzo di Vetro e' in grande imbarazzo. "Volevamo credere alla Spagna anche se nel profondo sapevamo che non c'era una prova certa", ha spiegato un membro del Consiglio che e' voluto rimanere anonimo. Emendare una risoluzione e' praticamente impossibile, ma una lettera in cui Madrid aggiornasse lo stato delle indagini potrebbe almeno togliere di impaccio gli altri governi

Reazioni

Mentre sale il bilancio dei morti (sono adesso 201, e 11 feriti sono in condizioni estrememente critiche), l'europa cerca di correre ai ripari contro il pericolo di attacchi di estremisti legati ad Al-Quaeda . Tutte le misure di sicurezza, che in questi ultimi due anni hanno portato ad un inasprimento delle misure nei confronti dei migranti, e in genere delle libertà civili, si sono rivelate inutili e incongruenti. Ecco allora che il presidente della Commissione, l'italiano romano Prodi, chiede la nomina di un commissario europeo contro il terrorismo. La proposta verrà ufficializzata nel vertice del 25-26 marzo, dove verrà presentato un piano di azione concreto. Ma molti paesi già hanno dichiarato che non intendono modificare le loro misure di sicurezza.

Tra i temi di cui si parlerà nella riunione, anche il mandato d'arresto europeo. Quattro paesi tra i quali l'Italia, non lo hanno ancora recepito, nel loro ordinamento. Si trattera' di un primo dibattito, sulla base di un documento del commissario europeo responsabile della giustizia e degli interni Antonio Vitorino, destinato ad accelerare i tempi in vista della preparazione di proposte ben precise per il Consiglio Europeo del 25 e 26. Ma e' sempre all'esame della presidenza irlandese l'ipotesi di una riunione straordinaria dei ministri della giustizia e degli interni il 22, parallelamente a quella degli esteri

Diritto di asilo

Delle misure ascrivibili ai progetti e alle paranoie sulla sicurezza, c'è anche tutta la questione dei migranti: il perivolo esterno è quallo su cui molti paesi hanno fondato le loro leggi Ma il governo laburista britannico, tra i più severi in materia di immigrazione, e' stato costretto ieri a stralciare parte del suo progetto di legge che limita i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo in Gran Bretagna. Dopo le forti resistenze della magistratura, che in maniera insolita aveva espresso la scorsa settimana dubbi sulla riforma, il ministro degli affari costituzionali, Lord Falconer, ha eliminato una delle parti piu' contestate del testo, l'articolo 14. La disposizione prevedeva l'espulsione immediata degli immigrati cui fosse stato negato lo status di rifugiato, senza la possibilita' di attendere in Gran Bretagna il risultato del ricorso. La decisione e' stata presa dopo che anche i membri liberali e conservatori della Camera dei Lord avevano minacciato un intervento contro la normativa.

Diritto di asilo due

SE la gran bretagna rivede la sua legge, l'Italia ancoira non la ha. Il CIR, Consiglio Italiano per i Rifugiati, insieme a numerose altre associazioni rivolge un urgente appello al Parlamento e al Governo, affinche' in tempi brevi sia approvata una Legge organica sul diritto di asilo, che rispecchi la Costituzione. Tre i punti fondamentali indicati dalle associazioni: procedera unica, reperibilità ( escludendo dunque il rimpatrio, e garantendo uan accoglienza dignitosa per tutto il periodo necessario) , garanzia del diritto al ricorso. Un'accoglienza dignitosa per l'intera durata procedura deve essere riconosciuta come diritto soggettivo del richiedente asilo. Questi punti sono contenuti in un documento inviato alla prima Commissione della Camera dei Deputati, nonche' al Ministro dell'Interno, in vista del dibattito basato su una proposta unificata del relatore On. Soda (DS).

Russia

Ieri non è stato il giorno delle elezioni solo in spagna. Se inaspettato è stato il risultato iberico, scontato invece quello in Russia. Putin è stato rieletto ocn una schiacciante maggioranza, ma gli ispettori dell'Ocse, inviati per vigilare sulla regolarità del voto, nutrono0 perplessità. L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e il Consiglio d'Europa hanno criticato le elezioni presidenziali in Russia affermando che non hanno rispettato gli standard necessari per un "sano" processo democratico. Peel-Yates, capo della missione congiunta degli osservatori dei due organismi, ha anche criticato il ruolo dei media controllati dallo Stato nella campagna elettorale che ha portato alla trionfale rielezione di Vladimir Putin. Nel suo rapporto ha denunciato una "chiara faziosita' a favore del presidente nella presentazione delle notizie e nella copertura della campagna elettorale". I due canali televisivi russi hanno dato poco spazio agli sfidanti di Putin e si sono concentrati sugli appuntamenti quotidiani del capo del Cremlino. In tutta la campagna, il presidente ha tenuto appena due comizi. Sotto accusa anche l'uso di immagini di Putin nella campagna della commissione elettorale contro l'astensionismo e i messaggi "subliminali" a favore del presidente lanciati dalle autorita' di una regione a sud di Mosca. L'Osce aveva gia' criticato le elezioni per la Duma di dicembre come inique perche' erano state penalizzate le forze rivali di Putin. Nei mesi della campagna elettorale, Putin aveva fatto chiudere molti giornali e agenzie di stampa che criticavano il suo operato. Oggi, dopo la rielezione, a chi lo criticava Putin ha risposto che riaprirà i giornali: ovviamnete, fno alle prossime elezioni

Media

L'Ordine dei Giornalisti del Lazio e del Molise, in una lettera inviata al Ministro della Giustizia e al presidente del Csm, ha chiesto che si prendano iniziative necessarie per il rispetto della normativa e la giurisprudenza della Corte di Strasburgo che vieta alle autorita' giudiziarie dei paesi dell'Unione di ordinare perquisizioni e sequestri ai danni dei giornalisti al solo fine di individuare le loro fonti di informazioni. Nella lettera, il presidente Bruno Tucci, sottolinea come alcune Procure della Repubblica italiana continuino ad ignorare l'ormai consolidata giurisprudenza della Corte Europea di Strasburgo che ha sancito il divieto di perquisire le redazioni e le abitazioni private dei giornalisti al solo scopo di identificare le loro fonti informative.

Irak

A criticare i governi che partecipano alla guerra in Irak non ci sono soltanto le piazze, ma anche le stesse forze armate dei paesi belligeranti. In un'intervista al giornale di Sydney Sun Herald il comandante di squadriglia dell'aviazione militare australiana, Daryl Pudney, ha affermato che connazionali, piloti di cacciabombardieri F/A-18, parte della forza di 2000 militari intervenuti lo scorso anno a fianco delle forze Usa e britanniche, si sono rifiutati di lanciare bombe in almeno 40 missioni di guerra. Pudney ha precisato che l'Air Force Usa operava sotto differenti regole di ingaggio rispetto a quella australiana, ma non per questo accusa gli americani di "grilletto facile". Il generale Peter Cosgrove, comandante delle forze di difesa australiane, intervistato dal giornale, ha assicurato che non sono state prese misure disciplinari di alcun genere contro i piloti che hanno abortito le loro missioni.

Palestina

Il giorno dopo il duplice attacco suicida del porto di Ashdod, costato la vita a 12 persone (compresi i due giovani kamikaze), il governo israeliano ha proclamato lo stato d’allerta nei punti strategici del Paese (porti, aeroporti, cabine elettriche, centrali per le telecomunicazioni e altro), aumentato le misure di sicurezza e proibito, dalla mezzanotte di ieri, l’ingresso nel suo territorio nazionale dei pendolari palestinesi che, dalla striscia di Gaza, si recano ogni giorno a lavorare in Israele. Lo hanno reso noto fonti militari israeliane, precisando che la decisione è stata presa a causa del sanguinoso attentato di ieri e che gli operai palestinesi potranno comunque continuare ad avere accesso nell’area industriale del valico di Erez. La decisione dell’esecutivo guidato da Ariel Sharon segue di poche ore l’annuncio del rinvio dei negoziati israelo-palestinesi per preparare un incontro tra il premier israeliano e il suo omologo palestinese Abu Ala. Questa mattina i militari israeliani sono comunque subito passati al contrattacco e, alle prime luci dell’alba, hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco un giovane palestinese a Rafah, nel sud della striscia di Gaza. Torna, infine, in bilico la posizione del presidente dall’Anp, Yasser Arafat. “Visto che la responsabilità dell'attentato suicida a Ashdod è stata rivendicata da Al Fatah e da Hamas, e poiché Yasser Arafat è il capo di Al Fatah e lo sceicco Ahmed Yassin quello di Hamas, è necessario che siano loro due a subire di persona le conseguenze di quest’attacco” ha detto il ministro dei trasporti israeliano, Avigdor Lieberman. Il suo collega per l’immigrazione, Tzipi Livni, è stato molto più esplicito e ha affermato che dopo l’attacco kamikaze di ieri “ci sono ora le giuste ragioni per espellere Arafat”.

Palestina

Le autorita' israeliane hanno proibito dalla mezzanotte di ieri l' ingresso in Israele dei pendolari palestinesi della striscia di Gaza. Lo haannunciato stamane un portavoce militare, secondo il quale continuera' tuttavia a essere permesso l' afflusso degli operai nell' area industriale del valico di Erez e il trasferimento di merci e di derrate agricole tramite i valichi di Sufa e di Karni. Un portavoce militare ha detto che la misura e' stata presa in seguito al duplice attentato suicida di ieri a Ashdod, attuato da due kamikaze giunti dalla striscia di Gaza e costato la vita di 10 persone. In Israele e' stato intanto portato al massimo livello lo stato di allerta intorno ad obiettivi considerati 'strategici' come i porti e gli aeroporti, le stazioni elettriche, i depositi di carburante e lungo il confine con la Cisgiordania.

Abu abbas

Non solo i vivi, ma neanche i morti. Il corpo di Abu Abbas verrà sepolto venerdì prossimo nel campo profughi di Yarmouk, vicino Damasco, in Siria, dove l'uomo è nato nel 1948. Lo ha annunciato il portavoce dell'organizzazione di cui egli era a capo: il Fronte per la liberazione della Palestina (Flp). Inizialmente Abu Abbas avrebbe dovuto essere sepolto in Cisgiordania, com'era stato concordato dalle autorità palestinesi e statunitensi. Ma questa mattina un funzionario israeliano ha fatto sapere che l'amministrazione Sharon aveva negato l'autorizzazione all'arrivo del corpo. In base all'accordo israelo-palestinese del 1993, i palestinesi devono ricevere l'autorizzazione di Israele per far entrare corpi in Cisgiordania o nella Striscia di Gaza.

haiti

L'ex presidente di Haiti Jean-Bertrand Aristide e' partito per la Giamaica, dopo aver lasciato Bangui, nella Repubblica Centrafricana. Aristide e sua moglie si trovano in Giamaica, ufficialmente invitati dal primo ministro giamaicano, per incontrare le figlie che vivono negli Stati Uniti. Washington ha definito il viaggio "una pessima idea ".

Corea del sud

Continuano le manifestazioni di piazza in favore del presidente sudcoreano Roh Moo-hyun, contro il quale la scorsa settimana il parlamento ha votato un procedimento di impeachment con l’accusa di aver violato le leggi elettorali. Domenica 35mila persone si sono riunite nei pressi dell’ambasciata americana a Seul, cantando slogan contro la messa in stato di accusa del presidente, votata con la maggioranza dei voti dell’opposizione. Già sabato 50mila dimostranti avevano condotto analoghe proteste sfilando nella via principale della capitale. Un sondaggio tra la popolazione ha rivelato che il 70 per cento dei sudcoreani è contrario all’impeachment, considerandolo un provvedimento eccessivo condiderata l’accusa rivolta al presidente: a febbraio, durante un’intervista televisiva, Roh, che attualmente non aderisce a nessun partito politico, aveva fatto propaganda per la formazione ‘Uri’, fondata di recente da suoi fedelissimi fuoriusciti dal partito democratico del millennio (Mdp), ex partito di governo che portò alla guida del Paese Roh nel 2002. Ad avviare la procedura contro il presidente è stato proprio il Mdp appoggiato dall’altro gruppo di opposizione, Grande partito nazionale.

Microsoft

I quindici rappresentanti dell'autorita' della concorrenza europee hanno unanimemente approvato la bozza di decisione della Commissione europea sul caso Microsoft. Lo ha detto oggi la portavoce del commissario Ue per la concorrenza Mario Monti, rispondendo ad una domanda dei giornalisti. La bozza di verdetto, che oggi ha ottenuto il sostegno degli antitrust nazionali, secondo indiscrezioni mai smentite oltre, ad una multa multimilionaria prevede rimedi che, se approvati definitivamente, modificherebbero alcune pratiche commerciali del colosso Usa ed obbligherebbero la societa' di Bill Gates a condividere con i concorrenti alcune informazioni riservate sui propri prodotti.

Italia

camp darby (audio)

"No al potenziamento della base di Camp Darby, si' alla riconversione ad uso civile". Il consiglio comunale di Livorno ha approvato oggi un ordine del giorno, con i voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e quelli di Verdi e Rifondazione comunista, che si esprime in modo netto sul futuro della presenza militare Usa sul territorio. Il documento, che porta la firma del capogruppo dei Verdi, Gabriele Volpi, era nato come emendamento proposto dallo stesso consigliere ad un ordine del giorno contro il terrorismo ed e' stato successivamente messo in votazione come documento autonomo. "Il consiglio comunale di Livorno - e' scritto nel documento - si oppone al potenziamento della base militare di Camp Darby e si impegna per una sua riconversione a uso civile". A favore si sono espressi i consiglieri della maggioranza ulivista (Ds, Margherita, Sdi, Pdci) oltre a Verdi e Rifondazione, che sono all'opposizione. L'unico voto contrario e' stato quello del rappresentante della lista civica "Livorno insieme". I consiglieri del centrodestra non erano presenti in aula.

Scioperi

Il personale di tutto il comparto scuola di Cgil, Cisl e Uil sara' in sciopero per l'intera giornata del prossimo 26 marzo, aderendo alla giornata di lotta proclamata dalle Confederazioni sindacali. Lo comunica il dicastero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca precisando che lo sciopero, oltre a tutto il personale, riguardera' i dirigenti dell'area V e il personale in servizio presso le scuole italiane all'estero. Sul 26 marzo come giornata di sciopero convergera' anche la Gilda degli insegnanti che aveva scelto precedentemente, e poi revocato, il 29 marzo per astenersi dal lavoro. Sempre il 26, informa ancora il ministero, scioperera' anche l'organizzazione Co.ss.ma, Comitato sindacale scuola materna.

Scioperi

Astensione di 4 ore dal lavoro, domani 16 marzo, per i 130.000 lavoratori dell'industria della gomma-plastica di tutta Italia. Lo sciopero e' stato indetto dai tre sindacati di categoria, Filcem Cgil, Uilcem Uil e Femca Cisl, per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto lo scorso 31 dicembre. I sindacati giudicano inadeguati i 72 euro mensili di aumento proposti dall'Associazione degli imprenditori. Si tratta di un aumento, per i prossimi due anni, largamente insufficiente a salvaguardare il potere d'acquisto delle retribuzioni. Inoltre nessuna risposta viene data dalle imprese alla richiesta di aumentare l'indennita' dei lavoratori che operano nei turni notturni, con tutti i gravi disagi che questo comporta. Se nel frattempo non interverranno novita' alle 4 ore di sciopero previste per domani, se ne aggiungeranno altrettante gia' programmate per i primi giorni di aprile.

Disoccupati

Due manifestazioni di disoccupati hanno paralizzato il traffico in due distinte zone di Napoli, alla periferia orientale e nel centro cittadino. I manifestanti hanno bloccato le sedi stradali di Via Galileo Ferrari e Corso Amedeo di Savoia ed hanno anche incendiato dei cassonetti della spazzatura. In Piazza Carlo III si sono riuniti altri disoccupati per dare vita ad una manifestazione con corteo, gia' programmata.

Morti sul lavoro

Grave incidente sul lavoro stamattina ad Arcola in provincia della Spezia. Un operaio di 53 anni, Luciano Carrodano, residente alla Spezia, e' deceduto in seguito alle ferite riportate mentre, sul greto del fiume Magra stava potando alcuni rami degli alberi nel corso di alcune opere di bonifiche su un'isletta che si trova in mezzo al fiume. L'uomo, colpito da alcuni rami, e' deceduto in ospedale dov'e' stato trasportato con l'elisoccorso. In passato era stato lavoratore socialmente utile presso un consorzio spezzino e attualmente stava lavorando per un'azienda cittadina. Sul posto sono intervenuti gli uomini del 118, i vigili del fuoco e i carabineri di Arcola.

Un operaio e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto questa mattina nei pressi di San Teodoro, non lontano da Olbia. L'uomo, un 34/enne, e' caduto da una gru mentre lavorava in un cantiere per la realizzazione di un viadotto dell'ultimo tratto della strada statale 131 DCN che collega San Teodoro alla citta' gallurese. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri e medici del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Sono in corso accertamenti per stabilire la dinamica dell'incidente ed eventuali responsabilita'.

Storia e memoria

Il Tribunale militare della Spezia non ha accettato l'istanza di sospensione del procedimento avanzata dalla difesa dell'ex SS Karl Schifmann, a processo da stamattina per la strage nazifascista di San Cesario. Quindi il processo proseguira' gia' oggi con l'audizione delle testimonianze e nei prossimi giorni con testi provenienti da Piemonte, Lombardia e Germania. Per accertare la capacita' processuale dell'imputato il Tribunale ha chiesto una perizia medico-legale che sara' effettuata con rogatoria internazionale. In qualita' di uditore alla Spezia e' giunto anche il magistrato tedesco Thomas Ludwig Will; infatti anche in Germania si e' aperto di recente un fascicolo sull'ex tenente delle SS. Il processo spezzino corrisponde invece al fascicolo 663 dell'"armadio della vergogna", inchiesta aperta nel 1945. Il prossimo 20 aprile, sempre alla Spezia, inizia il processo per la strage di Sant'Anna di Stazzema, mentre dei 41 procedimenti ancora pendenti alla Spezia stando andando a compimento le inchieste per le stragi di Certosa Di Farneta (udienza prelinmiare il 28 aprile) e Marzabotto (prima dell'estate). Per i restanti procedimenti si prospetta l'archiviazione per morte del reo tranne per 4 o 5 fascicoli che giungeranno all'udienza preliminare.

gror040315 (last edited 2008-06-26 09:49:16 by anonymous)