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'''M.O./ ISRAELE'''
'''M.O./ ISRAELE'''

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  • === G.R. 9.30 ===

M.O./ ISRAELE

Ariel Sharon ha raggiunto un accordo con il partito laburista per formare un nuovo governo al rientro dalla visita negli Stati Uniti, in programma il 14 aprile. Lo ha scritto nella sua edizione odierna il quotidiano 'Maariv'. Ieri il primo ministro israeliano ha ribadito l'intenzione di realizzare il piano di disimpegno dai palestinesi, nonostante le accuse di corruzione nei suoi confronti e le minacce degli alleati di abbandonare l'esecutivo. La proposta di ritiro dalla striscia di Gaza e da parte della Cisgiordania sarà sottoposta il prossimo mese all'approvazione del Consiglio dei Ministri, quando Sharon tornerà da Washington. Se non ottenesse il via libera, il premier si è detto pronto a formare un nuovo governo moderato. Il deputato laburista Yitzhak Herzog ha dichiarato alla Radio israeliana che l'intesa paventata da Maariv è stata una "cortina di fumo" evidentemente studiata per allentare le pressioni su Sharon. Secondo il quotidiano, l'accordo è stato bloccato in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio a Sharon per le accuse di corruzione, formulata dal procuratore capo Edna Arbel. Un altro parlamentare laburista, Ben-Eliezer, ha riferito al quotidiano Haaretz di non sapere nulla dell'accordo segreto tra il primo ministro e il suo partito per un governo di unità nazionale.

CECENIA

Shamil Basayev, principale leader militare della guerriglia cecena ha oggi minacciato di estendere le azioni terroristiche contro i russi anche fuori della Federazione in risposta all'uccisione il 13 febbraio scorso dell'ex presidente ceceno Zemlikhan Yandarbiyev in Qatar.

IRAQ/SPAGNA

La partenza di un gruppo di militari spagnoli da Saragozza per dare il cambio ai loro colleghi in Iraq non è stata ritardata ieri da motivi tecnici, come ha detto la versione ufficiale del governo. In realtà sulla questione "avvicendamento" truppe si è giocata una durissima partita tra il governo uscente di Jose Maria Aznar e il futuro premier Zapatero. Aznar ha bloccato l'avvicendamento per far venire allo scoperto Zapatero, che messo alle strette ha rotto gli indugi e con una lettera ha preso per la prima volta una posizione scritta sulla questione. Scrivendo ad Aznar, Zapatero gli ha detto esplicitamente: o rispetti il "diritto" dei soldati ad avere il cambio e decidi "in modo definitivo e urgente" il loro ritiro. La settimana scorsa, il governo uscente aveva chiesto ai socialisti di assumere una posizione ufficiale sulla questione dell'avvicendamento truppe ma il Psoe aveva risposto che la questione era di competenza dell'esecutivo uscente. Ieri così Aznar ha deciso di forzare i tempi bloccando la partenza dei soldati. Immediata la replica di Zapatero. Una breve, secca lettera pubblicata integralmente oggi dal quotidiano El Mundo: l'avvicendamento, dice Zapatero, non è solo "un diritto delle truppe" ma una misura indispensabile per garantire "la sicurezza dei nostri soldati". Il governo, perciò, "ha l'obbligo di attenersi all'ordinamento giuridico spagnolo". Quindi l'alternativa senza mezzi termini: "se vostra eccellenza non è in condizione di far fronte ai suoi compiti come presidente del consiglio i carica, e non ritira l'ordine di sospensione dell'avvicendamento, le consiglio di avviare le pratiche per un ritiro urgente e definitivo dei nostri soldati" dall'Iraq. Tutta politica e umorale la risposta di Aznar (anch'essa pubblicata oggi dal Mundo). "Mi rallegro - dice il premier popolare - che lei si sia deciso a prendere posizione in maniera esplicita, senza margini per equivoci o interpretazioni diverse a posteriori". Ma "mi rincresce vedere, debbo dirlo, e non capisco perché usi un tono che posso solo definire poco cortese". Asciutta ma puntale la conclusione: "la informo che ho ordinato al ministero della difesa di procedere all'avvicendamento delle truppe, in conformità alla volontà politica espressa da sua eccellenza".

UZBEKISTAN

L'esplosione di questa mattina e una sparatoria tra polizia e presunti terroristi alle porte della capitale Tashkent hanno fatto diversi feriti. Lo affermano l'agenzia russa Itar-Tass e lo confermano fonti diplomatiche occidentali. Gli incidenti odierni vengono dopo due giorni di estrema violenza. Ieri due attentati kamikaze e due assalti contro la polizia hanno ucciso 19 persone e fatto almeno 26 feriti. Il presidente uxbeko Islam Karimov ha condannato l'accaduto accusando gli estremisti islamici e ha annunciato che la polizia ha già effettuato alcuni arresti. Secondo Karimov, dietro gli attacchi ci sarebbe un gruppo estremista di recente messo fuori legge, l' Hizb ut-Tahrir (Partito della Liberazione), sinora mai collegato ad azioni terroristiche. Il gruppo ha negato qualsiasi coinvolgimento.

CINA

Esplosione in miniera Sono dodici i minatori dispersi dopo un'esplosione di gas in una miniera nella provincia di Hunan, nella Cina centrale. Le cause della deflagrazione non sono ancora chiare e gli investigatori sono al lavoro così come le squadre di soccorso.

gror040330 (last edited 2008-06-26 09:50:07 by anonymous)