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L'organizzazione è stata al centro di numerose rivolte nelle carceri turche e, dall'ottobre 2000, di uno sciopero della fame contro le condizioni carcerarie, che vite la morte di 64 persone L'organizzazione è stata al centro di numerose rivolte nelle carceri turche e, dall'ottobre 2000, di uno sciopero della fame contro le condizioni carcerarie, che vide la morte di 64 persone che allo sciopero avevano aderito, a causa dell'indisponibilità del governo turco a discutere anche una sola delle richieste portate avanti

GR ORE 13.00

Perugia

Sono cinque le persone finora arrestate nel corso della vasta operazione internazionale eseguita da Polizia e Carabinieri, avviata questa notte, intorno alle 02,00 a Perugia e provincia. In manette sono finiti sia italiani che stranieri. L'operazione definita di "antiterrorismo internazionale" ha interessato in Italia soltanto la provincia di Perugia, mentre all'estero sono stati effettuati arresti in Olanda ed in Turchia. Tra gli arrestati, Moreno Pasquinelli, portavoce del discusso e discutibile campo antimperialista. A leggere le accuse, comunque, sembrerebbe che l'operazione sia stata condotta sulla base degli articoli dell'opinionista antislamico del corriere della sera, magdi allan, che nelle scorse settimane più volte aveva puntato il dito contro pasquinelli. Proprio ieri esponenti del campo antimperialista avevano occupato la sede del corriere, per chiedere una rettifica attraverso un articolo da loro scritto, articolo che sarebbe dovuto comparire nel numero in edicola domani. Oggi, l'arresto.

Perugia due

Le accuse che vengono mosse agli italiani arrestati sono quelle di avere dato ospitalità a esponenti del Dhkp-C, Fronte partito per la liberazione del popolo rivoluzionario che è stato inserito da due anni nella lista delle organizzazioni terroristiche dall'Ue. La lista, lo ricordiamo, fu riformulata dopo l'11 settembre, e fu il frutto delle singole pressioni di ogni paese, che scambiò il proprio appoggio alla coalizione internazionale contro l'afganistan , con la risoluzione dei propri conflitti interni. Furono così inserite organizzazioni come batasuna, o singoli militanti, senza nessun dibattito. La turchia, in particolare, per il suo ruolo strategico, riuscì a far inserire tutti coloro che considerava come nemici

Nato nel marzo 1994 dalle ceneri del movimento di guerriglia 'Dev-Sol' (Sinistra rivoluzionaria), fondato alla fine degli anni Settanta, il Dhkp-C, fuorilegge in Turchia, è un'organizzazione di estrema sinistra che ha un suo seguito nei movimenti di occupazione delle case a Istanbul e in aree contadine abitate prevalentemente dall'etnia Alevit.

Il Dhkp-C è stato considerato responsabile di numerose azioni contro ex ministri e generali in pensione e dell'uccisione nel 1996 dell'industriale Ozdemir Sabanci, membro di una delle due principali famiglie imprenditoriali del paese.

L'organizzazione è stata al centro di numerose rivolte nelle carceri turche e, dall'ottobre 2000, di uno sciopero della fame contro le condizioni carcerarie, che vide la morte di 64 persone che allo sciopero avevano aderito, a causa dell'indisponibilità del governo turco a discutere anche una sola delle richieste portate avanti

Milano

I nomadi che erano rimasti all'interno della casa occupata nel corso della notte e che stamani, all'ingresso della polizia, non hanno opposto resistenza, sono stati fatti salire su alcuni pullman dell'Atm, e sotto scorta stanno lasciando il palazzo tra via Adda e via Cornalia. Secondo quanto hanno spiegato i funzionari che dirigono l'ordine pubblico, i rom verranno portati in una zona periferica di Milano, dove sono stati allestiti una ventina tra container e tendoni che li ospiteranno in attesa che venga valutata la loro posizione per quanto riguarda la regolarita' sul territorio italiano. Gli irregolari, invece, verranno portati in una caserma della polizia in via Palizzi. La maggior parte dei rom che stanno uscendo appartiene a nuclei familiari completi (numerose sono le donne e i bambini) e le famiglie hanno ricevuto l'assicurazione che, una volta giunte nel campo attrezzato, non verranno divise. Solo le donne e i bambini che non fanno riferimento a nessun gruppo familiare verranno ospitati in strutture d'accoglienza.

Roma

Protesta stamattina alla direzione atac di via prenestina degli operai della ditta appaltatrice del servizio notturno di trasporto, che ieri hanno ricevuto le lettere di licenziamento

Palestina

Soldati israeliani e uomini armati palestinesi hanno ingaggiato una sparatoria davanti a un ospedale psichiatrico nella città di Betlemme, in Cisgiordania. E' successo poco prima dell'alba di oggi, secondo quanto riferisce la radio israeliana. I militari sono entrati nella città per arrestare militanti ricercati perche' ritenuti coinvolti negli attacchi suicidi in Israele, hanno detto i militari alla radio dell'esercito. Dopo una sparatoria durata un'ora, i militari sono entrati nell'ospedale e hanno arrestato dodici palestinesi ricercati. Poi i soldati hanno lasciato la città.

Palestina

Israele non dovrà ritrarre i propri insediamenti permanenti fino alla Linea Verde di confine ma non potrà annettere, come desiderato, le larghe porzioni di territorio in cui sorgono le colonie di Maale Adunim, Ariel e Etzion. E' questo il parere espresso dall'amministrazione Bush in una bozza di una lettera contenente una serie di garanzie per lo Stato ebraico, redatta in risposta al piano di disimpegno unilaterale dai palestinesi nella Striscia di Gaza e in parti della Cisgiordania. Senza fare riferimenti espliciti agli insediamenti, gli statunitensi hanno dunque espresso la loro opinione quando il viaggio di Sharon negli Usa è ormai alle porte. L'incontro a Washington con il presidente Bush avverrà il prossimo 14 aprile. Nella lettera l'amministrazione Usa precisa anche che i rifugiati palestinesi dovranno avere la possibilità di tornare nel futuro Stato palestinese che, in base alla road map, dovrebbe nascere entro la fine del 2005. Una posizione, quella espressa da Washington, che di fatto respinge la richiesta di Israele di un pronunciamento Usa contro il diritto al ritorno insistentemente chiesto dai palestinesi. Gli Stati Uniti hanno poi ribadito il loro sostegno al piano di disimpegno messo a punto dal premier israeliano e la volontà di non prendere iniziative politiche che possano rovinare i rapporti diplomatici con i Paesi 'amici' del mondo arabo e dell'Europa. Gli Usa, in particolare, non vogliono che l'Egitto e altri Stati mediorientali facciano pressione per ottenere maggiori garanzie per i palestinesi attraverso un intervento diretto di Washington. Questa sera, intanto, Sharon incontrerà gli inviati americani Steven Hadley, Elliot Abrams e William Burns, con i quali si discuteranno una serie di questioni che il premier affronterà in via definitiva con Bush nel vertice del 14 aprile.

Afghanistan

Alla seconda, e conclusiva, giornata di lavori della conferenza internazionale di Berlino sull'Afghanistan, i ministri degli esteri afghano e di sei paesi confinanti hanno firmato oggi un accordo di collaborazione per la lotta all'esportazione di stupefacenti. Ieri sera tardi e' stato peraltro annunciato che i paesi donatori si sono accordati per assicurazioni finanziarie all' Afghanistan per un volume complessivo di circa 8,2 miliardi di dollari nei prossimi tre anni. La 'Dichiarazione di Berlino per la lotta alla droga', che prevede la creazione di una cintura di sicurezza nella regione, e' stata firmata stamane dal ministro degli esteri afghano Abdullah Abdullah e i colleghi o altri rappresentati governativi di Cina, Pakistan, Iran, Turkmenistan, Tagikistan e Uzbekistan. La produzione e il traffico di droga sono uno dei maggiori ostacoli al processo democratico in Afghanistan. Secondo stime dell'Onu, nel 2002 sono state prodotte nel mondo 4.600 tonnellate di oppio greggio di cui solo in Afghanistan, su una superficie di 80.000 ettari, 3.400 tonnellate. Nel documento gli stati si impegnano a una maggiore cooperazione nei controlli ai confini con l'Afghanistan e alla lotta del traffico di droga. E' previsto anche un rafforzamento delle forze di polizia e lo scambio di dati dei servizi segreti. La seconda giornata della conferenza e' incentrata oggi sul tema sicurezza soprattutto in vista delle prime elezioni democratiche del paese che si terranno a settembre. I lavori si chiudono nel pomeriggio con un documento finale.

Bosnia

La Sfor, Forza di stabilizzazione della Nato in Bosnia Erzegovina, ha annunciato il fallimento di un'operazione mirante ad arrestare Radovan Karadzic, ex leader dei serbi di Bosnia, ricercato per crimini di guerra dal Tpi, il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia. Abbiamo condotto una operazione internazionale a Pale per arrestare Radova Karadzic. Non l'abbiamo trovato, ha detto Dave Sullivan, un portavoce della Sfor Truppe della Sfor avevano lanciato l'operazione nelle prime ore di oggi nella ex roccaforte di Karadzic, Pale, a circa 15 km da Sarajevo. Sullivan aveva indicato che vi partecipavano una quarantina di soldati britannici e americani e unita' anti-sommossa. Una fonte della Sfor, sotto copertura di anonimato, ha indicato che due civili sono rimasti feriti: si tratta di un prete ortodosso e di suo figlio, colpiti nella casa a fianco a quella dove si è svolta lìoperazione.Secondo testimoni, almeno un elicottero della Sfor e' atterrato nel giardino di una chiesa ortodossa nel centro di Pale. Poco dopo sono state udite forti detonazioni e raffiche di armi automatiche, mentre militari della Nato circondavano la chiesa. Alcuni sono stati visti mentre trasportavano barelle. La Sfor ha gia' compiuto diverse operazioni, senza esito, per arrestare Karadzic, 58 anni, che il Tpi, il Tribunale penale internazionale per i crimini della ex Jugoslavia ha accusato nel 1995 di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanita' per il conflitto di Bosnia (1992-1995). L'ultimo tentativo prima di quello fallito oggi e' avvenuto lo scorso gennaio sempre a Pale.

Cipro

Il piano per la riunificazione di Cipro sara' sottoposto a referendum popolare nell'isola il prossimo 24 aprile, ma nonostante i tentativi del segretario dell'Onu Kofi Annan, un accordo fra le parti non e' stato raggiunto. Mentre la Turchia ha manifestato il suo appoggio, la Grecia, per bocca del suo primo ministro Costas Karamanlis, ha ribadito la sua contrarieta' all'ipotesi di compromesso disegnata da Annan. Come era nelle previsioni, una settimana di negoziati a Buergenstock, in Svizzera, non sono stati sufficienti per trovare una soluzione che soddisfacesse entrambe le parti in causa. Nondimeno, Annan ha deciso di sottoporre comunque il piano all'approvazione della popolazione dell'isola, facendo appello ai leader Greci e Turchi perche' diano prova di buonsenso e flessibilita' spingendo i ciprioti ad approvare la riunificazione. Il piano che dovrebbe porre fine alla trentennale divisione di Cipro mira a consentire all'isola di aderire unita all'Ue, il prossimo primo maggio, insieme ad altri nove Paesi. Esso prevede la costituzione di una federazione sul modello elvetico, con ampio margine di autonomia per le due comunita'. In tutto, il documento conta novemila pagine che costituiscono l'Atto fondatore della Repubblica unita di Cipro. Il piano include l'insieme delle 131 leggi federali della Repubblica unita di Cipro: tale testo sara' sottoposto agli abitanti tramite due referendum che si svolgeranno, il 24 aprile, nelle due parti dell'isola. Se i referendum daranno entrambi esito positivo, il primo maggio Cipro entrera' nell'Unione europea. In caso contrario la parte turco-cipriota ne restera' fuori.

Usa

George W. Bush ha scelto una cerimonia ad effetto per firmare la legge che scinde i diritti del feto da quelli della madre. Il presidente degli Stati Uniti è impaziente di "consegnare" un'altra vittoria ai cosiddetti 'conservatori sociali', la sua base di sostegno politico più fedele. La "legge sulle vittime della violenza non nate" punisce come crimine separato qualsiasi danneggiamento sia commesso nei confronti del feto. Bush firmerà la legge, approvata dopo cinque ore di dibattiti dal Congresso, alle 16,05 (le 22,05 italiane) nel Giardino delle Rose. L'opinione pubblica, sia quella schierata su posizioni anti-abortiste che non, è convinta che la nuova legge avrà conseguenze di vasta portata. Tony Perkins, il presidente dell'ultrconservatore Consiglio per la ricerca sulla famiglia, ritiene che si tratti di una grande vittoria: "Si è fatto un grande passo avanti per restaurare la cultura della vita, dove a ogni bambino, nato e non nato, viene fornita la protezione che merita". Ma per la presidente dell'organizzazione a favore della scelta della donna Naral, Kate Michelman, è uno scandalo: "Per la prima volta in questo Paese il feto viene riconosciuto come persona distinta dalla madre che lo porta in grembo". Per le organizzazioni abortiste Usa questa legge segna l'anticamera della messa fuori legge dell'aborto. Fu la Corte Suprema nel 1973 a sancire con una sentenza il diritto della donna di interrompere una gravidanza. Grande vittoria per l'ala più conservatrice del Congresso Usa. La legge paragona i crimini contro l'embrione a un attacco terroristico, a una sparatoria per droga e a un attacco contro una base militare Usa.

GR ORE 9.30

Milano

Potrebe essere oggi lo sgombero definitivo della casa occupata in via Adda a Milano: sono iniziate ad arrivare le camionette della polizia, mentre alcuni occupanti salgono sui tetti Le camionette di polizia e carabinieri si sono posizionate in attesa di rinforzi mentre gli occupanti sono saliti sul tetto con le consuete maschere da uomo tigre, decisi a resistere allo sgombero. sotto la casa una 50ina di attivist* si preparano a sostenere dall'esterno l'occupazione. Sono presenti anche decine di giornalisti. la polizia ha manifestato l'intenzione di transennare completamente la zona per impedire l'accesso non solo a chi sta portando la propria solidarieta' all'occupazione, ma anche e soprattutto alla stampa. i giornalisti presenti stanno quindi entrando nella casa prima che avvenga il transennamento, per sventare l'ennesimo tentativo di far passare sotto silenzio i comportamenti, gli abusi e le intenzioni delle forze dell'ordine

Perugia

Sono cinque le persone finora arrestate nel corso della vasta operazione internazionale eseguita da Polizia e Carabinieri, avviata questa notte, intorno alle 02,00 a Perugia e provincia. In manette sono finiti sia italiani che stranieri. L'operazione definita di "antiterrorismo internazionale" ha interessato in Italia soltanto la provincia di Perugia, mentre all'estero sarebbero stati effettuati arresti in Olanda ed in Turchia, nel quadro di un complesso puzzle di collegamenti riguardanti reati diretti al terrorismo ed al fiancheggiamento. La cortina del riserbo e' fittissima; la operazione sarebbe scattata alle prime luci dell'alba e ora in fase conclusiva dopo la meticolosa preparazione da parte di uomini della Polizia e dei carabinieri che hanno lavorato in modo congiunto, sempre sotto la supervisione del procuratore capo Nicola Miriano. L'orario della conferenza stampa e' stato fissato per le 11 presso la procura della Repubblica a Perugia come confermato con una nota ufficiale della Questura del capoluogo umbro.

Roma

Vendevano dosi di hashish e cocaina esclusivamente a studenti universitari del quartiere San Lorenzo a Roma: tredici le persone arrestate con questa imputazione dai carabinieri che dalle prime ore della mattina stanno controllando il quartiere universitario anche con l'ausilio di elicotteri ed unità cinofile. A coordinare la rete di pusher, secondo gli inquirenti, un pregiudicato romano di 40 anni. I carabinieri del reparto Territoriale di Roma sono arrivati all'organizzazione filmando varie fasi dello spaccio di droga agli studenti. I particolari dell'operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa, alle ore 11, nella sede del comando provinciale di Roma.

Palestina

Soldati israeliani e uomini armati palestinesi hanno ingaggiato una sparatoria davanti a un ospedale psichiatrico nella città di Betlemme, in Cisgiordania. E' successo poco prima dell'alba di oggi, secondo quanto riferisce la radio israeliana. I militari sono entrati nella città per arrestare militanti ricercati perche' ritenuti coinvolti negli attacchi suicidi in Israele, hanno detto i militari alla radio dell'esercito. Dopo una sparatoria durata un'ora, i militari sono entrati nell'ospedale e hanno arrestato dodici palestinesi ricercati. Poi i soldati hanno lasciato la città.

Palestina

Israele non dovrà ritrarre i propri insediamenti permanenti fino alla Linea Verde di confine ma non potrà annettere, come desiderato, le larghe porzioni di territorio in cui sorgono le colonie di Maale Adunim, Ariel e Etzion. E' questo il parere espresso dall'amministrazione Bush in una bozza di una lettera contenente una serie di garanzie per lo Stato ebraico, redatta in risposta al piano di disimpegno unilaterale dai palestinesi nella Striscia di Gaza e in parti della Cisgiordania. Senza fare riferimenti espliciti agli insediamenti, gli statunitensi hanno dunque espresso la loro opinione quando il viaggio di Sharon negli Usa è ormai alle porte. L'incontro a Washington con il presidente Bush avverrà il prossimo 14 aprile. Nella lettera l'amministrazione Usa precisa anche che i rifugiati palestinesi dovranno avere la possibilità di tornare nel futuro Stato palestinese che, in base alla road map, dovrebbe nascere entro la fine del 2005. Una posizione, quella espressa da Washington, che di fatto respinge la richiesta di Israele di un pronunciamento Usa contro il diritto al ritorno insistentemente chiesto dai palestinesi. Gli Stati Uniti hanno poi ribadito il loro sostegno al piano di disimpegno messo a punto dal premier israeliano e la volontà di non prendere iniziative politiche che possano rovinare i rapporti diplomatici con i Paesi 'amici' del mondo arabo e dell'Europa. Gli Usa, in particolare, non vogliono che l'Egitto e altri Stati mediorientali facciano pressione per ottenere maggiori garanzie per i palestinesi attraverso un intervento diretto di Washington. Questa sera, intanto, Sharon incontrerà gli inviati americani Steven Hadley, Elliot Abrams e William Burns, con i quali si discuteranno una serie di questioni che il premier affronterà in via definitiva con Bush nel vertice del 14 aprile.

Bosnia

La Sfor, Forza di stabilizzazione della Nato in Bosnia Erzegovina, ha annunciato il fallimento di un'operazione mirante ad arrestare Radovan Karadzic, ex leader dei serbi di Bosnia, ricercato per crimini di guerra dal Tpi, il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia. Abbiamo condotto una operazione internazionale a Pale per arrestare Radova Karadzic. Non l'abbiamo trovato, ha detto Dave Sullivan, un portavoce della Sfor Truppe della Sfor avevano lanciato l'operazione nelle prime ore di oggi nella ex roccaforte di Karadzic, Pale, a circa 15 km da Sarajevo. Sullivan aveva indicato che vi partecipavano una quarantina di soldati britannici e americani e unita' anti-sommossa. Una fonte della Sfor, sotto copertura di anonimato, ha indicato che due civili sono rimasti feriti: si tratta di un prete ortodosso e di suo figlio, colpiti nella casa a fianco a quella dove si è svolta lìoperazione.Secondo testimoni, almeno un elicottero della Sfor e' atterrato nel giardino di una chiesa ortodossa nel centro di Pale. Poco dopo sono state udite forti detonazioni e raffiche di armi automatiche, mentre militari della Nato circondavano la chiesa. Alcuni sono stati visti mentre trasportavano barelle. La Sfor ha gia' compiuto diverse operazioni, senza esito, per arrestare Karadzic, 58 anni, che il Tpi, il Tribunale penale internazionale per i crimini della ex Jugoslavia ha accusato nel 1995 di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanita' per il conflitto di Bosnia (1992-1995). L'ultimo tentativo prima di quello fallito oggi e' avvenuto lo scorso gennaio sempre a Pale.

Cipro

Il piano per la riunificazione di Cipro sara' sottoposto a referendum popolare nell'isola il prossimo 24 aprile, ma nonostante i tentativi del segretario dell'Onu Kofi Annan, un accordo fra le parti non e' stato raggiunto. Mentre la Turchia ha manifestato il suo appoggio, la Grecia, per bocca del suo primo ministro Costas Karamanlis, ha ribadito la sua contrarieta' all'ipotesi di compromesso disegnata da Annan. Come era nelle previsioni, una settimana di negoziati a Buergenstock, in Svizzera, non sono stati sufficienti per trovare una soluzione che soddisfacesse entrambe le parti in causa. Nondimeno, Annan ha deciso di sottoporre comunque il piano all'approvazione della popolazione dell'isola, facendo appello ai leader Greci e Turchi perche' diano prova di buonsenso e flessibilita' spingendo i ciprioti ad approvare la riunificazione. Il piano che dovrebbe porre fine alla trentennale divisione di Cipro mira a consentire all'isola di aderire unita all'Ue, il prossimo primo maggio, insieme ad altri nove Paesi. Esso prevede la costituzione di una federazione sul modello elvetico, con ampio margine di autonomia per le due comunita'. In tutto, il documento conta novemila pagine che costituiscono l'Atto fondatore della Repubblica unita di Cipro. Il piano include l'insieme delle 131 leggi federali della Repubblica unita di Cipro: tale testo sara' sottoposto agli abitanti tramite due referendum che si svolgeranno, il 24 aprile, nelle due parti dell'isola. Se i referendum daranno entrambi esito positivo, il primo maggio Cipro entrera' nell'Unione europea. In caso contrario la parte turco-cipriota ne restera' fuori.

Bolivia

Lo Stato boliviano non ha i fondi per pagare le loro pensioni e gli ex-minatori minacciano di seguire in massa l’esempio di Eustaquio Pichacui che ieri, all’età di 47 anni, si è fatto esplodere coinvolgendo nel suo estremo gesto anche due poliziotti – un colonnello e un sottufficiale – mentre brandiva candelotti di dinamite. “Siamo disposti a sacrificare la nostra vita se l’attuale legge sulle pensioni non sarà modificata” ha dichiarato a questo proposito Felix Condarco, segretario dell’associazione degli ex minatori, circa 2.500 su più di 30.000 boliviani che, dopo aver passato un paio di decenni a scavare nella pancia delle montagne o in fondo a un pozzo, oggi non hanno diritto a una pensione, pur avendo regolarmente versato i contributi previdenziali. La situazione, in un Paese estremamente povero in cui non c’è lavoro, rischia di far esplodere un vero e proprio vulcano sociale, visto che, secondo Condarco, in queste ore starebbero confluendo ex-minatori su La Paz da tutto il Paese, ciascuno forse armato di candelotti di dinamite. “Siamo pronti a farci esplodere individualmente o in massa” ha detto il segretario dell’associazione sindacale.

Cuba

Stati Uniti e Spagna hanno chiesto all'Honduras di votare la risoluzione di condanna contro Cuba per la repressione della dissidenza alla prossima riunione di Ginevra della Commissione Onu per i diritti umani. Lo rivela oggi la stampa honduregna, precisando che il segretario di Stato Usa Colin Powell e il premier spagnolo Jose' Maria Aznar hanno telefonato al presidente Ricardo Maduro per convincerlo ad appoggiare la risoluzione contro Cuba. Maduro si e' riservato una risposta e sta valutando le ripercussioni nazionali e internazionali del voto, scrive la stampa locale citando fonti anonime della presidenza. Il governo cubano ha accusato quello honduregno di prestarsi al vergognoso gioco di Washington. Il governo dell'Honduras non lo ha ancora detto ufficialmente, ma noi sappiamo che votera' la condanna, ha detto il ministro degli Esteri cubano, Felipe Perez Roque, il quale ha definito vergognosa la decisione del presidente Maduro. Il teso della risoluzione e' stato messo a punto a Washington e l'Honduras si rende complice della brutale aggressione e dell'embargo contro Cuba, ha aggiunto Perez Roque

gror040401 (last edited 2008-06-26 10:00:45 by anonymous)