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IRAQ: MOQTADA SADR LASCIA MOSCHEA DI KUFA

''Ho preso la decisione di non far spargere il sangue degli altri'', ha affermato il leader radicale sciita, il quale ha espresso ''il rincrescimento perche' un luogo sacro e' stato violato...da gente che non indietreggia davanti a nulla''. Moqtada Sadr ha precisato che quando aveva raggiunto ieri la moschea la sua intenzione era ''di fare un sit-in pacifico'' al suo interno per protestare contro ''le aggressioni commesse dall'occupante infedele contro i civili''.
'''donne in nero di Belgrado'''
le donne in nero di belgrado denunciano la decisione del parlamento serbo che ha approvato una legge che garantisce a coloro che sono sospettati di crimini di guerra un aiuto economico per la loro difesa legale e che sono processati dal Tribunale dell'ONU. lo stato pagherà anche le spese legali, di spostamento e di telefono ai familiari degli accusati.
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Iraq: cresce il ruolo delle compagnie militari private

Iraq: cresce il ruolo delle compagnie militari private (2) ZCZC VEL0057 3 EST /R01 /ITA Iraq: cresce il ruolo delle compagnie militari private (2) Washington, 06 APR (Velino/servizi-italiani.net) - I commandos della Blackwater security consulting sono per la maggior parte composti da diversi ex membri delle forze speciali e hanno un contratto per garantire la sicurezza dell'autorita' provvisoria della coalizione di stanza a Najaf. Anche i quattro uomini massacrati a Falluja la settimana scorsa facevano parte della Blackwater, che conta in Iraq 450 dipendenti e garantisce la sicurezza dell'amministratore statunitense Paul Bremer. Attualmente la compagnia ha avanzato la richiesta di occupare una vecchia base militare nei pressi di Baghdad per addestrare le forze irachene impegnate nell'antiterrorismo.


PROBABILMENTE MORTI" IRACHENI Nessuna conferma certa su presunte vittime: "sicuramente feriti" Roma, 6 apr. (Apcom) - C'è ancora incertezza sulle presunte vittime irachene negli scontri di questa mattina tra manifestanti e truppe italiane a Nasiriyah, in Iraq. Il portavoce del comando di Divisione di Bassora, maggiore Simone Schiavoni, ha detto ad Apcom che ci sono "sicuramente dei feriti, probabilmente dei morti". I vertici militari, però, non sono in grado di fornire dati sull'eventuale numero delle vittime irachene, non essendo giunta alcuna comunicazione

IRAQ: SCONTRI A NASSIRIYA, FERITI 12 ITALIANI

Contingente italiano sotto tiro a Nassiriya. Negli scontri a fuoco alle prime ore dell' alba con i seguaci del leader sciita radicale Moqtada Sadr, sono rimasti lievemente feriti 12 bersaglieri: tre hanno riportato ferite di striscio superficiali alle gambe ed altri nove contusioni. Ora sono ricoverati all' ospedale da campo italiano all' aeroporto di Tallil. Tra gli iracheni ci sarebbero invece una quindicina di vittime, secondo quanto riferito da fonti della Cpa (l' Autorita' provvisoria della coalizione) di Nassiriya. Per ripristinare condizioni di sicurezza nella citta', compromesse dalle violente manifestazioni dei giorni scorsi, i militari dell' Italian joint task force sono intervenuti in forze all' alba. In particolare, si puntava alla rimozione degli sbarramenti sui ponti cittadini che uniscono le due rive del fiume Eufrate, allo scopo di riprenderne il controllo e di garantire il ritorno della normalita' assicurando, contemporaneamente, la viabilita' e l' afflusso dei rifornimenti alla popolazione civile ed alle organizzazioni umanitarie che operano nell' area. Ma nel corso dell' operazione gruppi di facinorosi hanno aperto il fuoco contro le pattuglie italiane (alcune centinaia di militari), provocando il ferimento lieve di 12 bersaglieri della task force 'Eleven' composta da militari dell' 11/o Reggimento bersaglieri, del Reggimento Savoia Cavalleria e da Forze Speciali di Esercito e Marina. I militari hanno risposto al fuoco e al termine degli scontri hanno ripreso il controllo dei ponti principali. I feriti sono in buone condizioni ed hanno gia' provveduto, personalmente, ad avvertire i familiari. Tra gli iracheni, secondo quanto riferito dalla portavoce della Cpa, Paola Della casa, ''stime approssimative indicano circa una quindicina di vittime''. La portavoce ha poi sottolineato che i manifestanti, nella loro azione ostile contro i militari italiani, non si sono fatti scrupolo nel mandare avanti donne e bambini, usandoli anche come scudo. Il contingente ha inoltre rinforzato la protezione della sede della rappresentante della Cpa, Barbara Contini, che, nel corso della notte, aveva subito attacchi, respinti dal reparto italiano responsabile della sicurezza. La situazione e' al momento stabile ed e' ripresa la viabilita' cittadina. La governatrice Contini ed il comandante del contingente italiano, generale Gianmarco Chiarini, hanno avviato colloqui con i capi tribu' locali, in particolare con il rappresentante del movimento di al Sadr a Nassiriya, lo sceicco Aus Al-kharfaji. Al centro delle trattative, ovviamente, la fine delle ostilita'.

PROCESSO NO GLOBAL; DIFESA CONTESTA VIDEO ACCUSA RAFFICA DI ECCEZIONI ALLA SESTA UDIENZA DEL PROCESSO A GENOVA
Una raffica di eccezioni contro la proiezione prevista per oggi di un video della Procura sui fatti del G8 e' stata presentata stamane nel corso della sesta udienza del processo davanti al tribunale, dai difensori dei 25 no global accusati di devastazione e saccheggio. L' accusa ha sostenuto che ''i Pm in questo processo stanno giocando a carte scoperte mentre la difesa vuole impedire che l' accusa svolga il suo compito''. I giudici si sono quindi ritirati in camera di consiglio per decidere se ammettere o meno la proiezione del video presentato dall' accusa. In particolare, l' avvocato Roberto Lamma del Foro della Spezia ha sostenuto che ''l' espediente e' artistico, di fare cioe' un film nel film sullo stile di Antonioni, Tornatore, Godard e Truffault, con l' intenzione di sottolineare un messaggio emozionale e non l' obiettivita' dei fatti come si sono svolti''. L' avvocato Lamma ha anche aggiunto: ''Noi il processo vogliamo farlo, ma senza una lettura pregiudiziale dei fatti''.
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QUINTA UDIENZA PROCESSO AL MOVIMENTO PER I FATTI DEL G8 DI GENOVA 
06 Aprile 2004 - 17.13 Durata: 7 minuti 26 secondi
Quinta udienza del processo ai 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio per i fatti relativi alle contestazioni al G8 del luglio 2001. Il Tribunale di Genova, dopo circa un' ora e mezza di camera di consiglio, ha ammesso la visione del filmato presentato dall' accusa: gli avvocati avevano presentato una raffica di eccezioni contro i tre dvd presentati dall’accusa: una raccolta di clip di pochi secondi, estrapolati da ben 200 videocassette, per comprovare l’accusa di devastazione e saccheggio a prescindere dal contesto in cui si sono realmente svolti i fatti. Tra i video documentati il furto di un mitra FAL da un blindato dei carabinieri da parte dei manifestanti poi bruciato all’incrocio tra corso Torino e via Tolemaide. Secondo i pm Anna Canepa e Andrea Canciani, l' arma sarebbe stata usata dai carabinieri per lanciare i lacrimogeni. Secondo alcuni difensori degli imputati, in un altro video (non proiettato stamani) si vedrebbe lo stesso FAL abbandonato per terra rotto. L’ udienza si è conclusa intorno alle 15 ed è stata aggiornata al 13 aprile. Sentiamo l'intervento dell'avvocato Marialuisa Daddabbo del Legal FOrum
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'''QUINTA UDIENZA PROCESSO AL MOVIMENTO PER I FATTI DEL G8 DI GENOVA'''

Quinta udienza del processo ai 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio per i fatti relativi alle contestazioni al G8 del luglio 2001. Il Tribunale di Genova, dopo circa un' ora e mezza di camera di consiglio, ha ammesso la visione del filmato presentato dall' accusa: gli avvocati avevano presentato moltissime eccezioni contro i tre dvd presentati dall’accusa: una raccolta di clip di pochi secondi, estrapolati da ben 200 videocassette, per comprovare l’accusa di devastazione e saccheggio a prescindere dal contesto in cui si sono realmente svolti i fatti. Tra i video documentati il furto di un mitra FAL da un blindato dei carabinieri da parte dei manifestanti poi bruciato all’incrocio tra corso Torino e via Tolemaide. Secondo i pm Anna Canepa e Andrea Canciani, l' arma sarebbe stata usata dai carabinieri per lanciare i lacrimogeni. Secondo alcuni difensori degli imputati, in un altro video (non proiettato stamani) si vedrebbe lo stesso FAL abbandonato per terra rotto. L’ udienza si è conclusa intorno alle 15 ed è stata aggiornata al 13 aprile.

===GR 19.30===

Lenta eliminazione fisica dei militanti di Action Direct detenuti nei carceri francesi

Il 9 aprile, la Corte d'Appello suprema renderà pubblica la decisione sulla liberazione o meno di Nathalie Ménigon in prigione per motivi medici (legge Kouchner). Ma nell'udienza del 26 marzo, i giudici non hanno lasciato alcun dubbio sul verdetto: hanno mostrato il loro disprezzo ed atteggiamento aggressivo, nonchè la loro volontà a continuare a distruggere fisicamente questa militante. Anche le notizie sugli altri militanti sono preoccupanti : il 16 marzo Joelle Aubron è stata operata di un tumore di cervello . Le analisi più complete sono ancora in corso. Jean-Marc Rouillan, che ha un cancro al polmone diagnosticato tardivamente tre mesi fa, è stato appena trasferito all'ospedale per essere operato. Ricordiamo che Joelle Aubron, George Cipriani, Nathalie Ménigon e la Jean-Marc Rouillan sono detenuti da 17 anni. Regis Schleicher è detenuta da 21 anni, da tempo potrebbe essere scarcerato, ma le richieste per l'accesso alla condizionale sono state sempre rifiutate . Questi/e militanti hanno subito durante i lunghi anni un regime di detenzione eccezionalmente duto. È soltanto al prezzo di una resistenza permanente che finora hanno sopravvissuto a questa prigionia arbitraria che mira alla loro eliminazione programmata. Hanno dovuto effettuare due scioperidella fame durati più di cento giorni in modo che il loro isolamento fosse rotto. Gli anni di lotta ed un altro sciopero della fame sono stati necessari per costringere le autorità della prigione a riconoscere la gravità della salute di George Cipriani e di Nathalie Ménigon. I militanti di Action Direct devono essere liberati immediatamente! e non con la pena di morte in prigione!

Collettivo non lasciamo fare

donne in nero di Belgrado le donne in nero di belgrado denunciano la decisione del parlamento serbo che ha approvato una legge che garantisce a coloro che sono sospettati di crimini di guerra un aiuto economico per la loro difesa legale e che sono processati dal Tribunale dell'ONU. lo stato pagherà anche le spese legali, di spostamento e di telefono ai familiari degli accusati.

Rinviato l'esame dell'estradizione dalla Francia di Cesare Battisti

I giudici italiani hanno inviato alla Corte d'Appello di Parigi un nuovo dossier sul caso di Cesare Battisti, alla vigilia dell'udienza di domani alla Chambre d'Instruction che avrebbe dovuto decidere sull'estradizione dell'ex terrorista. Il plico e' stato trasmesso questa mattina alla magistratura francese, e questo provochera' con molta probabilita' uno slittamento dell'udienza al palazzo di Giustizia di Parigi. E' un enorme pacco di documenti, ci vorra' un mese o un mese e mezzo per esaminarli, ha spiegato all'ANSA Jean-Jacques de Felice, avvocato dell'ex leader dei Pac, Proletari armati per il comunismo, Cesare Battisti. Il presidente della Chambre de l'Instruction della Corte d'Appello - ha aggiunto de Felice - ci ha avvertiti questa mattina. Ha deciso di rinviare l'esame della richiesta di estradizione, ma la decisione ufficiale sara' annunciata dalla Corte domani. Il legale definisce scandaloso da parte dell'Italia l'invio di una massa di documenti cosi' grande il giorno prima dell'esame della richiesta di estradizione.

QUINTA UDIENZA PROCESSO AL MOVIMENTO PER I FATTI DEL G8 DI GENOVA

Quinta udienza del processo ai 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio per i fatti relativi alle contestazioni al G8 del luglio 2001. Il Tribunale di Genova, dopo circa un' ora e mezza di camera di consiglio, ha ammesso la visione del filmato presentato dall' accusa: gli avvocati avevano presentato moltissime eccezioni contro i tre dvd presentati dall’accusa: una raccolta di clip di pochi secondi, estrapolati da ben 200 videocassette, per comprovare l’accusa di devastazione e saccheggio a prescindere dal contesto in cui si sono realmente svolti i fatti. Tra i video documentati il furto di un mitra FAL da un blindato dei carabinieri da parte dei manifestanti poi bruciato all’incrocio tra corso Torino e via Tolemaide. Secondo i pm Anna Canepa e Andrea Canciani, l' arma sarebbe stata usata dai carabinieri per lanciare i lacrimogeni. Secondo alcuni difensori degli imputati, in un altro video (non proiettato stamani) si vedrebbe lo stesso FAL abbandonato per terra rotto. L’ udienza si è conclusa intorno alle 15 ed è stata aggiornata al 13 aprile.

gror040406 (last edited 2008-06-26 10:00:43 by anonymous)