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GR ORE 19.30

Pensioni

Il Governo, come previsto, presenterà oggi al Senato la mozione di fiducia sulla delega di riforma del sistema previdenziale, mentre il voto è previsto per domani. Lo ha detto il presidente della commissione Lavoro di palazzo Madama, Tomaso Zanoletti.

Il governo dovrebbe porre la fiducia questa sera alle 19.30, mentre il voto è previsto per domani alle 13.30. Lo ha detto il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Ventucci secondo il quale il governo porrà la fiducia stasera al 90%. Alla domanda dei cronisti se ci siano problemi di opportunità per cui non c'è la certezza assoluta della questione già stasera, Ventucci ha risposto "problemi di opportunità no, stanno lavorando i tecnici. Devono mettere a punto l'articolo unico".

Leccce

MERCOLEDI' 12 MAGGIO ORE 11.30 Conferenza stampa del Lecce social forum presso la sede di Lecce in via Idomeneo, 78 (nei pressi di santa Croce)

Verrà fatto il punto sulle iniziative contro la legge Bossi Fini e per la chiusura dei Centri di Temporanea Permanenza, a poche ore dall'apertura del processo penale n. 594/03 denominato "Lo Deserto Cesare + 18", che vede tutto lo staff del Regina Pacis e numerosi Carabinieri in servizio nel Centro imputati di gravi accuse.

Nel corso della conferenza stampa si presenteranno le iniziative in cantiere per le prossime settimane, tra manifestazioni in piazza, la pubblicazione e presentazione di un dossier sul Regina Pacis e del nuovo numero dell' Impaziente.

mobilitazioni

Un centinaio di manifestanti hanno occupato i binari della linea Napoli-Salerno via Cancello, tra Nola e Palma Campania. I treni sono stati dirottati su un'altra linea, ma i disagi si sono fatti comunque sentire. La manifestazione e' stata indetta per protestare contro l'installazione di ripetitori per la telefonia mobile.

palestina (audio)

Sono tre i palestinesi uccisi e altri i 13 feriti, fra cui una donna e due ragazzine, per il lancio di un missile israeliano nel quartiere di Zeitun, della citta' di Gaza, dove e' in corso un'operazione militare per il recupero dei corpi di sei soldati israeliani. Il missile, il secondo della giornata, e' esploso nei pressi di una moschea. Secondo l'esercito israeliano e' stato lanciato per colpire dei militanti palestinesi intenti a piazzare un ordigno. Un primo missile aveva colpito questa mattina un edificio, ferendo nove persone La situazione in Palestina non è mai stata così drammatica dall’ inizio della seconda Intifada dal settembre 2000, ma al momento l’ unica soluzione sembra essere un nuovo muro. Il 6 maggio 2004, infatti, l’ esercito israeliano ha cominciato la costruzione di una barriera metallica, dopo quella in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza. Le polemiche non mancano, mentre i dirigenti di Tel Aviv si difendono dicendo che è solo un modo per tutelare gli insediamenti dagli attacchi.

Israele

I caschi blu dell'Unifil - la forza di interposizione delle Nazioni Unite dispiegata dal 1978 nel Libano del Sud al confine con Israele - sono stati il bersaglio di un lancio di bombe fumogene da parte dei soldati israeliani durante gli scontri avvenuti venerdi' scorso fra i militanti del mivimento sciita libanese Hezbollah e truppe israeliane nella controversa area di confine delle 'fattorie di Shebaa'. Lo ha dichiarato oggi un ufficiale dell'Onu che ha richiesto l'anonimato, secondo il quale l'Unifil ha rivolto una vibrata protesta alle forze armate israeliane per il lancio di granate fumogene contro gli osservatori dell'Onu che non hanno subito danni poiche' si trovavano all'interno degli appositi bunker di osservazione. Secondo quanto riferito da testimoni sul posto, le truppe israeliane hanno lanciato le bombe fumogene, ritenute non eccessivamente pericolose, contro i bunker dei caschi blu per creare una densa cortina di fumo che ha impedito agli osservatori internazionali di verificare quanto stava accadendo. Il contingente dell'Unifil sta seguendo con estrema attenzione lo sviluppo della situazione lungo la cosiddetta 'linea blu' (il confine ufficiale tra i due Stati stabilito dall'Onu dopo il ritiro delle truppe israeliane dal Libano nel maggio del 2000) dopo gli scontri verificatisi venerdi'

Torture

Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite ha chiesto ripetutamente alle forze della coalizione spiegazioni in merito alla morte di alcuni detenuti nelle carceri irachene. E' quanto si legge oggi sul sito Internet dell'emittente britannica Bbc, che riferisce di aver letto le lettere fatte pervenire da Asma Jahangir agli ambasciatori degli Stati Uniti e della Gran Bretagna a Ginevra in cui esprimeva la sua preoccupazione circa la morte sospetta di alcuni detenuti ed esecuzioni extra giudiziali. In una delle lettere, il funzionario elenca una serie di denunce che accusano le truppe della coalizione di riservare 'duri' trattamenti ai detenuti. In particolare, all'ambasciatore statunitense presso le Nazioni Unite a Ginevra Jahangir ha scritto ben tre volte in riferimento alle notizie di decessi durante la prigionia come conseguenza di torture. Jahangir ha anche chiesto agli Stati Uniti di fornirle un elenco completo di tutti i casi di morti sospette di detenuti in Iraq ed i dettagli delle indagini. All'ambasciatore britannico a Ginevra, il funzionario ha fornito le specifiche denunce di esecuzioni extra giudiziali di cui sono stati accusati soldati della Royal Military Police.

4 giugno

La macchina organizzativa delle varie realtà pacifiste italiane per scendere in piazza contro Bush a Roma il 4 giugno è partita. Questa mattina, si apprende da fonti del movimento 'No War' si è svolto uno dei primi incontri informali tra una delegazione del comitato 'Fermiamo la Guerra' (promotore per la manifestazione della pace il 20 marzo) ed il prefetto di Roma Achille Serra. Secondo le indiscrezioni trapelate negli ambienti di movimento, nel corso dell'incontro la delegazione di pacifisti avrebbe appreso che a Roma il 4 giugno non ci sarà alcuna 'zona rossa', come del resto è tradizione di Serra, fin da quando era prefetto a Firenze ai tempi del Forum Sociale Europeo nel novembre 2002. Nessuna zona rossa, ma "la città sarà altamente presidiata, con uno spiegamento di forze dell'ordine come mai si è visto", riferiscono fonti del comitato pacifista, raccontando dell'incontro con Serra. Le stesse fonti aggiungono che il prefetto "non si dice preoccupato" ma chiede garanzie che in piazza "vengano rispettati i patti, e non come è successo il 4 ottobre", quando le manifestazioni contro la Conferenza Intergovernativa europea all'Eur degenerarono in scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Le modalità delle contestazioni contro il presidente degli Stati Uniti non sono ancora chiare, sia perché il Comitato sta ancora valutando le diverse opzioni proposte dalle varie realtà che lo compongono, sia perché non sono ancora chiari gli spostamenti di Bush nella Capitale. Secondo quanto si apprende dal racconto che viene fatto dell'incontro con il prefetto, il capo di Stato degli Usa dovrebbe visitare l'Altare della Patria, le Fosse Ardeatine, il Quirinale ed il Vaticano. Tappe però ancora non definite, anche per le motivazioni legate alla sicurezza che impone una comunicazione del programma del viaggio di Bush a Roma solo a ridosso della visita. Altra raccomandazione del prefetto, sempre secondo quanto riferisce chi ha partecipato all'incontro, è stata quella di auspicare "contatti continui" con i promotori della manifestazione. Massima disponibilità anche ad un corteo, a patto che non sfili troppo vicino a Bush. Da parte sua, sull'argomento il prefetto Serra si riserva di rilasciare dichiarazioni ufficiali soltanto "tra una decina di giorni", quando potrebbe essere più chiaro il quadro generale della giornata. Mau/Mab 12-MAG-04 16:53 NNNN

Egitto

Manifestazione in Egitto per l'espulsione dal Paese dell'ambasciatore Usa

Il Cairo, 12 maggio - Associazioni per la difesa dei diritti umani e diversi sindacati egiziani, tra cui quelli degli avvocati e dei giornalisti, hanno chiesto oggi, nel corso di una manifestazione, l'espulsione dell'ambasciatore Usa in Egitto per protesta contro le torture inflitte ai prigionieri iracheni nel Paese occupato.

Decapitazione

La famiglia del giovane statunitense Nick Berg, il ragazzo che viene decapitato in un video diffuso su un sito Internet legato ad al Qaeda, ha accusatol'esercito americano in Iraq di aver tenuto prigioniero il figlio senza alcuna incriminazione, senza accesso a un telefono e privo di un avvocato. Nick Berg era un piccolo imprenditore nel settore delle telecomunicazioni e aveva 26 anni. Era andato in Iraq per trovare lavoro, ma non riuscendoci aveva deciso di tornare a casa il 30 marzo. Il 24 marzo aveva parlato con i genitori annunciando la data della partenza, ma lo stesso giorno era stato fermato dalla polizia irachena a un posto di blocco di Mossul. Consegnato alle autorita' americane era stato trattenuto in prigione per 13 giorni. All'inizio di aprile, la famiglia Berg si era rivolta a un tribunale di Filadelfia denunciando le forze armate Usa per arresto illegale di un cittadino statunitense. Il giorno dopo Nick fu rilasciato. Ai primi di aprile in Iraq e' iniziata la stagione dei rapimenti e nove americani sono mancati all'appello.

decapitazione

Secondo uno studio di Amnesty international, degli 83 Paesi del mondo nei quali è in vigore la pena di morte, 5 utilizzano anche la decapitazione tra i metodi di esecuzione: sono la Mauritania (decapitazione, fucilazione mediante plotone e la lapidazione), l'Arabia Saudita (decapitazione e lapidazione), Emirati Arabi Uniti (decapitazione, lapidazione, fucilazione mediante plotone), Qatar (decapitazione, impiccagione, lapidazione, fucilazione mediante plotone), Yemen (decapitazione, lapidazione, fucilazione mediante plotone). Si tratta di cinque Paesi musulmani, dove vige una rigida interpretazione della legge islamica (Sharia). Tutti e 5 sono paesi alleati degli Stati Uniti.

'carceri usa

Circa il dieci per cento dei detenuti americani sono stati condannati al carcere a vita. Gli ergastolani, una popolazione di 127.677 persone, sono aumentati notevolmente dal 1992 a oggi in America. Ma gli esperti sottolineano che il fenomeno e' dovuto non a un aumento del crimine, che anzi e' diminuito negli Usa, ma piuttosto alle leggi piu' severe adottate dal Congresso e dai vari stati. In alcuni stati, come in California e New York, i condannati al carcere a vita sono circa il venti per cento della popolazione delle prigioni. In California la legge dei 'three strikes' (che prevede condanne molto severe alla terza infrazione) ha moltiplicato il numero degli ergastolani creando alcuni casi limite, come quello di un uomo che ha ricevuto l'ergastolo per un furto di videonastri per bambini per un valore di 150 dollari. Poco meno del 70 per cento degli ergastolani hanno commesso omicidi: il resto ha ricevuto il carcere a vita per reati meno gravi.

Siria

Le sanzioni che ieri la Casa Bianca ha deciso di applicare contro la Siria sono state definite "ingiuste e ingiustificate" dal primo ministro siriano Mohammed Naji Otri. Gli Stati Uniti accusano la Siria di sostenere il terrorismo, di costruire armi di distruzione di massa e di impedire la stabilizzazione e la ricostruzione dell'Iraq. L'unione europea, dal canto suo, ha dichiarato che le posizioni della unione sono sostanzialemnte diverse da quelle di washington, sconfessandone così la politica

In un'intervista concessa ad El Pais, e pubblicata anche da La Repubblica, il presidente siriano Bashar al-Assad ha affermato che "per la prima volta gli Stati Uniti si sono trasformati in una fonte di instabilità", osservando che gli Usa hanno riproposto nel caso dell'Iraq "lo strumento dell'invasione e dell'occupazione, secondo il modello coloniale del secolo scorso". Bashar al-Assad, a proposito della credibilità del progetto americano di democratizzazione del Medio Oriente, si è chiesto se "il modello di questa democrazia sarebbe quello di Abu Ghraib ?", aggiungendo che "proprio i Paesi che parlano tanto di democratizzazione e di riforme non hanno esitato, quando era nel loro interesse, a dare il loro appoggio a governi dittatoriali".

Il capo dello Stato siriano ha definito il governo israeliano "una minaccia reale, perché si fonda sull'assassinio, sulla guerra e sull'estremismo": "La semplice esistenza di quel governo rappresenta una minaccia diretta per la Siria". Bashar al-Assad ha voluto ribadire che Damasco è pronta comunque a negoziare, e non a perdersi in un dialogo inutile, con lo Stato ebraico con un obiettivo preciso: arrivare a un'intesa di pace. Ma la base dei negoziati erano e rimangono le risoluzioni dell'Onu.

Afaganistan

L'esercito americano ha aperto un'inchiesta sugli abusi che sarebbero stati perpetrati contro un ufficiale di polizia afghano nel carcere di una base militare statunitense in Afghanistan. Lo ha reso noto un comunicato dell'ambasciata americana a Kabul, dopo che il New York Times ha pubblicato oggi la denuncia dell'ex colonello di polizia Sayed Nabi Siddiqui. L'uomo, detenuto la scorsa estate per 40 giorni nelle basi di Gardez, Kandahar e Bagram, ha raccontato al giornale di aver subito percosse, abusi sessuali, privazione del sonno e di essere stato fotografato nudo. L'esercito americano ha lanciato un'immediata indagine- afferma il comunicato dell'ambasciatore Usa Zalmay Khalilzad, secondo il quale nessuno nella catena di comando militare aveva mai sentito di questi presunti maltrattamenti.

Francia cesare battisti

Roiunito oggi il tribunale per decidere sull'estradizione di cesare battisti, ma la sentenza probabilemnte non ci sarà per adesso

Intemittenti

  • Il 57mo Festival del cinema di Cannes si apre oggi tra le proteste degli addetti ai lavori. Un gruppo di manifestanti marcera' sulla guida rossa del Palazzo del Festiva, la stessa normalmente utilizzata per la passerella di attori e cineasti, durante la cerimonia d'apertura prevista in serata. Nei giorni scorsi, le rappresentanze sindacali di tecnici e addetti ai lavori precari avevano organizzato manifestazioni e sit-in per chiedere al governo migliori condizioni contrattuali. Gli organizzatori del Festival auspicano che l'accordo raggiunto ieri - che prevede, tra l'altro che i manifestanti possano riunirsi in un teatro e organizzare proteste in alcuni posti della citta' francese - possa limitare le proteste.

Cina

Un giornalista freelance, Liu Shui, è stato condannato a due anni di reclusione senza processo a Shenzhen (provincia del Guangdong, Cina sudorientale). Lo ha riferito oggi il Cpj (Comitato per la protezione dei giornalisti), con sede a New York, sostenendo che l’uomo potrebbe essere stato punito dalle autorità cinesi per alcuni recenti scritti su argomenti politici, molti dei quali diffusi via Internet. Arrestato il 2 maggio scorso per “incitamento alla prostituzione” con un amico, poi rilasciato, Liu si è visto infliggere due anni di “custodia e rieducazione”, come recita il diritto cinese. È la quarta volta che il giornalista, 37 anni, viene arrestato. Prima della sentenza odierna Liu - già direttore e cronista di varie pubblicazioni tra cui ‘Nanfang Dushi Bao’ (Southern metropolis news) e ‘Shenzhen Wanbao’ (Shenzhen evening news) – aveva scritto diversi articoli in ricordo del 4 giugno 1989, quando l’esercito represse nel sangue una manifestazione a favore della democrazia in piazza Tiananmen a Pechino. Nei suoi scritti aveva chiesto il rilascio dei prigionieri politici e invocato riforme democratiche. Di recente aveva anche pubblicato ‘online’ una poesia dedicata alle madri di Tiananmen, i cui figli furono uccisi o feriti nei disordini del 1989, e aveva intervistato i familiari di reclusi accusati di “sovversione” per aver usato Internet per diffondere articoli a sfondo politico e sociale.

G.R. 13,00

PALESTINA

ELICOTTERO SPARA CONTRO UNA CASA, UN MORTO.Un elicottero militare israeliano ha sparato contro una casa nel quartiere Zeitun di Gaza City e secondo fonti locali un palestinese e' stato ucciso e dieci altri sono stati feriti. Secondo le fonti la casa era quella di Ahmed Shtewi, un membro delle Brigate Ez-Zedim Al Qassam, braccio armato di Hamas, ucciso quattro mesi fa da Israele. Il secondo attacco missilistico ha prodoto 12 palestinesi uccisi Gaza. Le forze israeliane hanno compiuto un secondo attacco missilistico nel quartiere Zeitoun di Gaza City, dopo che sono state udite tre forti esplosioni nella zona. Lo riferiscono fonti palestinesi. L'attacco sarebbe stato diretto contro un gruppo di persone che stazionavano fuori di una moschea. Tre persone sono rimaste uccise e altre 11 ferite, secondo quanto confermano fonti ospedaliere. L'esercito israeliano ha detto che l'attacco è stato condotto contro militanti che stavano collocando mine esplosive. Sale quindi a 12 il numero delle vittime palestinesi negli scontri scoppiati ieri a Zeitoun.

IRAQ

INTANTO una delegazione egiziana si e' incontrata in Libano col leader politico della Jihad Islamica Ramadan Shalah e sarebbe riuscita a ottenere il suo assenso alla restituzione delle parti dei sei soldati israeliani uccisi ieri a Gaza che sono nelle mani di uomini del suo movimento. Lo hanno riferito oggi all'Ansa fonti palestinesi solitamente attendibili. Secondo queste fonti, inoltre, il capo del servizio di sicurezza preventiva dell'Autorita' nazionale palestinese a Gaza, Rashid Abu Shabak, e' pure attivamente coinvolto nei contatti per convincere le diverse organizzazioni a restituire senza condizioni i resti umani. Secondo voci raccolte da queste fonti si starebbe delineando la possibilita' di un accordo in virtu' del quale l'esercito israeliano cesserebbe le operazioni nel quartiere Zeitun di Gaza City e si ritirerebbe e l'Anp, d'intesa con le altre fazioni, restituirebbe i resti dei soldati

AL SISTANI APPROVA PIANO ONU PER PASSAGGIO POTERI - La massima autorità sciita in Iraq, il grande ayatollah Alì al-Husseini al-Sistani, giudica positivamente il piano per il passaggio dei poteri tracciato dall'inviato dell'Onu Lakhdar Brahimi, che gli è stato illustrato dal membro del Consiglio di governo iracheno Abdel-Aziz al-Hakim. Al-Sistani "lo ha accolto favorevolmente e lo ha trovato equilibrato e positivo", ha detto Fred Eckhard, portavoce delle Nazioni Unite. Brahimi si trova attualmente a Baghdad e sta incontrando una serie di autorità locali per cercare di delineare un governo ad interim bene accetto da tutti che guidi il Paese fino alle elezioni del gennaio 2005. Il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha affermato ieri di sperare che gli iracheni seguano l'indicazione di Brahimi, favorevole a un governo di transizione formato "da persone oneste e tecnicamente qualificate" che non si presentino alle elezioni di inizio 2005.

NESSUN NEGOZIATO CON AL SADR- La coalizione presente in Iraq non negozierà con il leader radicale sciita Muqtada al Sadr i termini dell'accordo per risolvere la situazione nelle città di Najaf e Kufa. Un alto funzionario della coalizione ha precisato che il leader sciita dovrà affrontare la giustizia e che le sue milizie, l'esercito al Mahdi, dovranno lasciare tutti gli edifici governativi ed essere disperse. Nonostante questo, ha aggiunto il funzionario, la coalizione accoglierà con favore gli sforzi fatti da alcuni "individui" per aiutare a soddisfare le richieste dell'accordo. Ieri il leader sciita ha dichiarato di voler negoziare direttamente con gli americani. Al Sadr si è detto disponibile a chiedere ai suoi uomini di interrompere ogni azione contro gli Usa "se le forze di occupazione faranno diretta richiesta e ufficiale di negoziati". "Questi negoziati - ha proseguito al Sadr - devono essere giusti, onorevoli e condotti sotto la supervisione delle autorità religiose". Ieri, il governatore di Najaf, Adnan al Zurufi, si è offerto di mediare con l'amministrazione americana per tentare di rinviare qualsiasi procedimento giudiziario contro al Sadr a dopo il 30 giugno, quando alla guida del Paese ci sarà un governo iracheno. In cambio, ha precisato al Zurufi, le milizie dovrebbero essere sciolte e disperse, e sostituite da un corpo di polizia locale.

SCONTRI A BAHGDAD, UCCISI TRE MILIZIANI DI AL SADR Si è combattuto anche questa notte a Sadr City, il quartiere sciita di Bagdhdad. Negli scontri tra le truppe Usa e i miliziani dell'esercito di Al Mahadi, sono morti tre iracheni. Testimoni dicono che le truppe Usa, appoggiate da carriarmati e blindati, hanno attaccato e distrutto alcune case nel quartiere sciita. In mattinata si è tenuta una prima cerimonia funebre per uno degli iracheni uccisi. Centinaia le persone in piazza che hanno intonato canti e slogan contro gli Usa.

TORTURE

L'ex direttrice di Abu Ghraib non intende passare per un aguzzino: il generale Janis Karpinski ha raccontato che tento' di non cedere il controllo del carcere ai servizi segreti militari, ma fu esautorata. La deposizione resa dall'alto ufficiale agli inquirenti dell'esercito incaricati di indagare sulle torture ai prigionieri e' finita oggi sul 'Washington Post'. Se l'ufficiale ha detto la verita', a prendere le decisioni che permisero poi che fossero compiuti abusi sui detenuti furono il generale Ricardo Sanchez, capo delle forze in Iraq, e il generale Geoffrey Miller, ex responsabile del centro di detenzione di Guantanamo. Fu proprio Miller, ha detto la Kaprinski, le spiego' che voleva 'Gitmo-izzare', vale a dire applicare il modello Guantamo, soprannominata 'Gitmo', anche ad Abu Ghraib.

Altra testimonianza quella della soldatessa fotografata mentre tiene al guinzaglio un prigioniero iracheno nudo "stava solo obbedendo agli ordini" e quell'immagine non rappresenta il peggio di cio' che accadeva nel carcere di Abu Gharib. Lo ha detto il soldato semplice Lynndie England, ritratta sorridente in una delle foto che hanno sconvolto l'opinione pubblica mondiale e gettato nella bufera le forze armate statunitensi. Secondo quanto ha riferito la England, qualcuno nella catena di comando le aveva ordinato di mettersi in posa per lo scatto, con un bel sorriso e una sigaretta pendula a un angolo della bocca. "Persone di grado piu' alto mi hanno ordinato di mettermi li' e tenere quel guinzaglio" ha raccontato in un'intervista televisiva la England, "perche' potessero scattare la foto.

INTERVIENE ANCHE il colonnello Burgio che racconta poi al 'Corriere della Sera' cosa hanno visto i carabinieri italiani nel carcere di Nassiriyah: Ci siamo trovati a volte -dice- davanti a detenuti mezzo morti, con bruciature di ferro da stiro sul corpo e lividi terrificanti a causa delle bastonate. Spesso la loro attività consisteva nell'andare a scovare esponenti del vecchio regime per compiere vendette. Li trascinavano in qualche sotterraneo e li sottoponevano a sevizie di una ferocia inimmaginabile. E alla domanda se ai carabinieri italiani fosse permesso di intervenire, Burgio risponde: Come no? Il 9 marzo scorso abbiamo addirittura ingaggiato un conflitto a fuoco per liberare due persone tenute prigioniere da giorni e vittime di orribili torture. In quell'occasione abbiamo arrestato nove responsabili. E per gli altri? Ma l'interrgativo rimane tutto. _

G.R. 9,30

AFGHANISTAN

EX UFFICIALE POLIZIA DENUNCIA SEVIZIE COME ABU GHRAIB - Quanto ha detto ieri alla Commissione difesa del Senato il generale Antonio Taguba, che gli ordini di torturare in Iraq non venivano dall'alto, confermando la versione dei vertici del Pentagono, viene smentito dalla notizia che proviene dalle carceri afghane dove l'ex colonnello della polizia afghana, Sayed Nabi Siddiqui, ha denunciato le sevizie a cui e' stato sottoposto per 40 giorni la scorsa estate nelle carceri americane in Afghanistan. In una intervista al New York Times racconta di esser stato costretto a non dormire, di aver subito percosse e abusi sessuali, e di essere stato piu' volte fotografato, spesso nudo. Giuro che quelle cose, le cose riprese dalle fotografie della prigione in Iraq trasmesse in televisione, sono capitate anche a me -ha dichiarato. L'organizzazione Afghan Independent Human Rights Commission istituita dal Presidente Hamid Karzai e finanziata dal Congresso Usa ha confermato di aver ricevuto, lo scorso autunno, quindi molto prima dell'esplosione dello scandalo Abu Ghraib, una denuncia simile a quella del colonnello Siddiqui, oltre a 43 resoconti di sevizie relative alle carceri americane in Afghanistan o comunque di abusi nei confronti dei civili.

Ancora in merito alle torture nelle carceri irachene, la giovane soldatessa americana Lynndie England, che compare in diverse foto, ridente accanto ad iracheni incappucciati e nudi con una sigaretta fra le labbra o mentre tiene al guinzaglio un uomo nelle foto, ha affermato che stava solo eseguendo ordini superiori. Lo ha dichiarato la stessa soldatessa all'emittente o Kcnc di Denver (Colorado), affiliata alla Cbs, dal carcere militare di Fort Bragg, dov'e' detenuta. Ho ricevuto istruzioni da persone di grado superiore di posare li', di tenere questo guinzaglio...loro poi hanno scattato le foto. E' tutto quello che so, ha detto la England, che e' al quarto mese di gravidanza. Certo, pensavo che fosse tutto un po' strano, ma ho eseguito ordini superiori.

Ma il governo italiano sapeva o non sapeva? Dopo le testimonianza della moglie del maresciallo dei carabinieri deceduto a nassiriya interviene il Colonnello Burgio: La signora Bruno racconta che suo marito Massimiliano era sconvolto per come trattavano i prigionieri? Lo credo bene, il carcere di Nassiriya era orrendo. E lui solo sa quello che puo' aver visto. Il colonnello Carmelo Burgio, comandante dei carabinieri paracadutisti del Tuscania, che ha assunto il comando del reggimento dei carabinieri Msu all'indomani dell'attentato del 12 novembre scorso, lo afferma in un'intervista al 'Corriere della Sera', spiegando che quel carcere, l'unico in cui noi mettevamo piede precisa l'alto ufficiale, era gestito dalla polizia irachena. Era spaventoso -prosegue il colonnello- I detenuti erano ammassati dentro stanzoni cupi. Almeno trenta in ogni camerone. Erano sporchi, affamati, pieni di pidocchi. E credo che il povero Massimiliano facesse parte di una squadra addetta alla supervisione. Assisteva a quelle scene disumane. Capisco che ne abbia parlato alla moglie con un senso di pena

IRAQ

KERBALA ALMENO 25 MILIZIANI SCIITI UCCISI - Almeno 25 miliziani sciiti sono stati uccisi la scorsa notte nei combattimenti con i militari della coalizione guidata dagli Stati Uniti nella citta' santa di Kerbala. Lo indica un responsabile militare Usa.

NELLA NOTTE SCONTRI A NAJAF UCCISO UN IRACHENO, 9 FERITI - Durante la notte le truppe americane si sono scontrate con le milizie del leader radicale sciita Muqtada al Sadr alle porte delle città di Najaf e di Kufa. Gli abitanti riferiscono di aver udito forti esplosioni. Un funzionario dell'ospedale al Furat di Najaf ha riferito che un iracheno è rimasto ucciso e altri nove, perlopiù civili, sono rimasti feriti. Si è combattuto anche nella città di Karbala, dove i soldati americani sono entrati coperti da carri armati ed elicotteri. Secondo quanto riferiscono testimoni, molti degli scontri si sono avuti nei pressi della moschea Mukhaiyam, usata come base dalle milizie di al Sadr. Gli americani avrebbero tentato di entrare nella moschea, secondo il racconto di alcuni testimoni, ma sono stati respinti dai miliziani e costretti a ripiegare nei palazzi vicini. I militari della Prima divisione corazzata Usa hanno combatturo diverse ore nelle zone di Iskan e Jamiya. Fonti ospedaliere della città dichiarano di non aver ricevuto nessuna vittima degli scontri

USA

STATO LOUISIANA METTE AL BANDO JEANS A VITA BASSA - La Louisiana si appresta a mettere fuorilegge come 'osceni' i jeans a vita bassa che lascino vedere le mutande o le natiche. Il progetto di legge, che deve ancora essere sottoposto all'esame del Congresso della Louisiana, intende dichiarare illegale indossare in pubblico capi d'abbigliamento che espongano intenzionalmente peli pubici, la scriminatura fra le natiche o parti genitali. Il fervente fautore del provvedimento, il parlamentare Glen Green, ha dichiarato davanti alla commissione competente della Camera della Louisiana che i legislatori si sono visti costretti a ristabilire i limiti della decenza nei soprattutto confronti degli adolescenti. Non provo affatto piacere a intravedere le pieghe delle natiche della gente...e non mi entusiasmo affatto alla vista di giovani uomini che lasciano indovinare i loro genitali attraverso gli slip o i boxer, ha detto Green.

gror040512 (last edited 2008-06-26 09:56:04 by anonymous)