Differences between revisions 1 and 2
Revision 1 as of 2004-05-19 09:04:35
Size: 5724
Editor: anonymous
Comment:
Revision 2 as of 2004-05-19 09:06:06
Size: 7735
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 1: Line 1:
=== GR ORE 13.00 ===

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha aggiornato a oggi il dibattito sulla risoluzione contro la demolizione di case palestinesi a Rafah, nella Striscia di Gaza. Il rinvio e' giunto dopo che gli Stati Uniti hanno proposto una seconda bozza di risoluzione, diversa da quella presentata dall'Algeria a nome dei paesi arabi. La Gran Bretagna ha presentato un terzo testo che tenta una mediazione fra gli altri due. I diplomatici arabi hanno definito ''inaccettabile'' la proposta statunitense. Il testo americano sostituisce la richiesta araba della ''completa cessazione da parte israeliana della sua pratica di demolizione di case, in particolare nel campo profughi di Rafah'', con l'appello a Israele ''di rispettare i suoi obblighi in base alla legge internazionale umanitaria, compreso il suo obbligo a non ricorrere alla demolizione di case come misura punitiva''.
La bozza americana esprime ''la grave preoccupazione per la situazione umanitaria dei palestinesi senza tetto nel campo profughi di Rafah'' ed esorta l'Autorita' palestinese ad intraprendere azioni immediate contro coloro che ''pianificano ed eseguono'' attacchi terroristici, nonche' a bloccare il traffico d'armi dall'Egitto. Il testo presentato dall'Algeria, unico paese arabo nel Consiglio, si riferisce a Israele come ''la potenza occupante'' e chiede ''la completa cessazione di tutti gli atti di violenza, compresi tutti gli atti di terrorismo, attacchi, provocazioni, incitazione alla violenza e distruzione''. Se approvata, la risoluzione del Consiglio dell'Onu diventerebbe vincolante sulla base della legge internazionale. Gli Stati Uniti hanno recentemente bloccato due risoluzioni di condanna d'Israele presentate dai paesi arabi in occasione degli omicidi mirati di altrettanti esponenti di Hamas. La demolizione di case palestinesi a Rafah ha suscitato una vasta condanna internazionale. Secondo l'Onu nei primi 15 giorni di maggio 2.197 palestinesi sono rimasti senza tetto nella Striscia di Gaza.

GR ORE 13.00

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha aggiornato a oggi il dibattito sulla risoluzione contro la demolizione di case palestinesi a Rafah, nella Striscia di Gaza. Il rinvio e' giunto dopo che gli Stati Uniti hanno proposto una seconda bozza di risoluzione, diversa da quella presentata dall'Algeria a nome dei paesi arabi. La Gran Bretagna ha presentato un terzo testo che tenta una mediazione fra gli altri due. I diplomatici arabi hanno definito inaccettabile la proposta statunitense. Il testo americano sostituisce la richiesta araba della completa cessazione da parte israeliana della sua pratica di demolizione di case, in particolare nel campo profughi di Rafah, con l'appello a Israele di rispettare i suoi obblighi in base alla legge internazionale umanitaria, compreso il suo obbligo a non ricorrere alla demolizione di case come misura punitiva. La bozza americana esprime la grave preoccupazione per la situazione umanitaria dei palestinesi senza tetto nel campo profughi di Rafah ed esorta l'Autorita' palestinese ad intraprendere azioni immediate contro coloro che pianificano ed eseguono attacchi terroristici, nonche' a bloccare il traffico d'armi dall'Egitto. Il testo presentato dall'Algeria, unico paese arabo nel Consiglio, si riferisce a Israele come la potenza occupante e chiede la completa cessazione di tutti gli atti di violenza, compresi tutti gli atti di terrorismo, attacchi, provocazioni, incitazione alla violenza e distruzione. Se approvata, la risoluzione del Consiglio dell'Onu diventerebbe vincolante sulla base della legge internazionale. Gli Stati Uniti hanno recentemente bloccato due risoluzioni di condanna d'Israele presentate dai paesi arabi in occasione degli omicidi mirati di altrettanti esponenti di Hamas. La demolizione di case palestinesi a Rafah ha suscitato una vasta condanna internazionale. Secondo l'Onu nei primi 15 giorni di maggio 2.197 palestinesi sono rimasti senza tetto nella Striscia di Gaza.

GR ORE 9.30

IRAQ

Almeno due civili iracheni sono morti e altri tre sono rimasti gravemente feriti in seguito a nuovi combattimenti tra truppe alleate e guerriglieri seguaci del leader sciita Moqtada al-Sadr. Gli scontri erano divampati dal tardo pomeriggio di ieri nei pressi della moschea intitolata all'Imam Abbas a Kerbala, citta' santa sciita situata 110 chilometri a sud di Baghdad. Il bilancio delle vittime e' stato denunciato fonti sanitarie. Testimoni oculari, tra cui giornalisti presenti sul posto, dal canto loro hanno riferito che gli scontri in pieno centro urbano sono iniziati allorche' soldati statunitensi hanno preso a pattugliare una strada adiacente alla moschea. Nel frattempo la massima autorita' religiosa sciita, il grande ayatollah Ali al-Sistani, nel rinnovare l'appello a cessare le ostilita' nelle citta' sacre alla sua confessione ha indetto per la serata di oggi una manifestazione di piazza contro gli attacchi ai luoghi santi di Kerbala, seconda per importanza solo a Najaf. L'annuncio delle protesta, in programma per le 21 ora locale (le 23 in Italia), e' stato dato dallo sceicco Abel Mehdi Kardalai, rappresentante locale di Sistani, il quale ha invitato i fedeli a radunarsi davanti all'ospedale cittadino per reclamare la deposizione delle armi e l'affidamento alla polizia irachena della sicurezza. Intanto si segnala una nuova vittima tra le file americane in Iraq: si tratta di un marine del Primo Corpo di Spedizione, ucciso sul campo nella provincia occidentale di al-Anbar, la stessa ove sorge Falluja, la roccaforte sunnita teatro degli scontri piu' violenti scoppiati nel Paese arabo dalla caduta di Saddam Hussein, nei quali solo il mese scorso erano caduti decine di altri marines. Lo ha reso noto l'Esercito Usa con un comunicato, nel quale si precisa che la morte del soldato risale a ieri ed e' avvenuta in azione, mentre era impegnato in non meglio precisare "operazioni di sicurezza e stabilizzazione". Con l'ultimo decesso in ordine di tempo sale dunque ad almeno 786 il numero dei militari statunitensi periti in Iraq da quando ne ebbe inizio l'invasione, nel marzo 2003; tra essi, 574 hanno perso la vita in azione.

Irak

  • "Il movimento di resistenza arabo", un gruppo sinora ignoto ma considerato legato ad al Zarqawi, ha rivendicato l'uccisione due giorni fa del presidente di turno del consiglio governativo iracheno Izzadine Saleem.

Palestina

CONTINUA SENZA SOSTA IL MASSACRO PROGRAMMATO DELL'ESERCITO ISRAELIANO: l'operazione militare israeliana denominata indegnamente Arcobaleno, che ieri ha provocato la morte di 20 palestinesi-Il quotidiano inglese THE INDEPENDENT lo denuncia oggi nella sua apertura "Case demolite, vite distrutte: la tattica di Israele che alimenta l'Intifada". Dedica la prima pagina alla nuova operazione di Tsahal a Rafah, che ieri ha provocato la morte di almeno dieci palestinesi nel campo profughi. Fra i venti morti di ieri, si legge anche sul sito del giornale israeliano Ha'aretz, almeno sei erano civili. Fra gli uccisi vi erano tre minori, fra cui un ragazzino di 13 anni e la sorella di 16, colpiti mentre tentavano di ritirare la biancheria stesa sul terrazzo di casa. Almeno sette le abitazioni demolite secondo la fonte dello stesso esercito israeliano.

E ANCORA DUE MILITANTI PALESTINESI UCCISI IN CISGIORDANIA - Due militanti palestinesi ritenuti, appartenenti alla Brigata dei martiri di Al Aqsa, sono stati uccisi questa mattina in due diversi scontri con i soldati israeliani a Nablus e nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania.

NEL FRATTEMPO ALL'ONU, CONSIGLIO SICUREZZA DISCUTE RISOLUZIONE - Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si e' riunito in serata a porte chiuse per discutere un progetto di risoluzione di condanna di Israele per la demolizione delle case di palestinesi nella zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo fonti diplomatiche, il testo proposto dai Paesi arabi dispone di un ampio appoggio tra i membri del Consiglio, ma gli Stati Uniti hanno fatto delle controproposte per una risoluzione che condanni anche gli attacchi palestinesi contro gli israeliani. La Gran Bretagna, secondo le fonti, ha proposto delle modifiche tese ad avvicinare le due posizioni. Non si esclude che la risoluzione sia messa ai voti gia' nella giornata di oggi

Haiti

Diverse migliaia di persone hanno chiesto ieri nelle strade di Port-au-Prince il ritorno dell'ex presidente haitiano Jean-Bertrand Aristide. La manifestazione è degenerata, causando la morte di una persona. I manifestanti hanno sfilato dal quartiere di Belair, feudo dell'ex presidente, alla residenza presidenziale situata a poche centinaia di metri da una cattedrale nella quale il capo dello Stato ad interim, Boniface Alexandre, assisteva ieri a una messa. La polizia ha cercato di bloccare il corte lanciando lacrimogeni e sparando in aria. La folla ha risposto lanciando sassi. Un manifestante è rimasto ucciso.

Pena di morte

Kelsey Patterson, 50 anni, diagnosi di paranoia schizofrenica, è stato giustiziato questa notte dopo che il governatore Rick Perry ha respinto la raccomandazione di commutare la pena di morte in carcere a vita o di sospendere l'iniezione letale. Patterson era stato riconosciuto colpevole di un duplice assassinio, comemsso dodici anni fa. La sua esecuzione ha rinnovato le polemiche sull'applicazione della pena di morte a condannati riconosciuti malati di mente, dopo che la Suprema Corte ha dichiarato incostituzionale giustiziare chi è mentalmente ritardato. Da quando, due anni fa, la Suprema Corte ha emesso la sentenza di incostituzionalità, il Texas ha giustiziato almeno tre malati di mente.

gror040519 (last edited 2008-06-26 09:56:01 by anonymous)