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===GR ORE 13,00=== === GR ORE 13,00 ===

'''IRAQ'''

Forti esplosioni e intense sparatorie si odono in fine mattinata a Najaf, la citta' santa sciita dell'Iraq centrale dove sono ripresi, dopo un intervallo di qualche ora, gli scontri tra miliziani del leader radicale Moqtada al Sadr e le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti. Una nuvola di fumo nero e' visibile - secondo un corrispondente della France Presse sul posto - nella zona della Piazza della Rivoluzione del 1920, che e' stata isolata, e del grande cimitero cittadino, teatro di combattimenti ieri sera. Gli scontri sono ripresi verso le 11:30 ora locale (9:30 in Italia), con tiri di artiglieria e razzi anticarro. La zona dei combattimenti si trova a meno di due chilometri dal Mausoleo dell'Imam Ali, luogo santo degli sciiti nel centro della citta', negli ultimi giorni teatro di attacchi, a colpi di mortaio, dei miliziani di Sadr contro le forze della coalizione. Ieri sera, violenti scontri hanno opposto combattenti di Sadr e soldati americani. Secondo il direttore dell'ospedale Halim, un civile e' stato ucciso e sei sono rimasti feriti.

La Gran Bretagna ha rinunciato per il momento al suo progetto di inviare altri 3.000 soldati per rafforzare il suo contingente in Iraq a causa del timore di reazioni negative dell'opinione pubblica e dell'opposizione conservatrice, secondo quanto scrive oggi il 'Daily Mirror'. L'invio di tali rinforzi - afferma il quotidiano - e' stato scartato dal primo ministro Tony Blair, che teme l'impopolarita' di un'iniziativa del genere. Martedi' scorso, il 'Times' scriveva che Blair contava di inviare truppe di rinforzo nell'Iraq del sud e fino alla citta' santa sciita di Najaf (centro), dove il leader radicale Moqtada al Sadr si e' rifugiato da oltre un mese con i suoi miliziani, sfidando le forze della coalizione che gli danno la caccia. Tali truppe, il cui invio secondo il 'Times' avrebbe dovuto essere annunciato ufficialmente la settimana prossima, sarebbero servite per rimpiazzare le forze spagnole ritirate dall'Iraq. Ma, in un articolo in prima pagina, il 'Mirror', citando ''una fonte di alto rango nell'esercito'', afferma oggi che ''la voglia del governo di riconquistare Najaf e' quasi sparita. Esso non crede piu' che potra' vendere quest'idea all'opinione pubblica''. ''Tre settimane, fa, ci preparavamo a partire (per l'Iraq). Ora, nessuno se lo aspetta prima della fine dell'estate al piu' presto, se mai partiremo'', aggiunge la fonte. Il giornale precisa che nessun dispiegamento ulteriore e' previsto prima di settembre al piu' presto. La Gran Bretagna ha attualmente 7.900 soldati nel sud dell' Iraq, con il quartier generale nella citta' portuale di Bassora.

'''AFGHANISTAN: SINDACO KHOST, CIVILI UCCISI IN RAID AEREO USA'''

 Almeno tre civili afghani sono stati uccisi e diversi sono rimasti feriti nelle prime ore di oggi in un attacco aereo americano nella provincia di Khost, nel sudest dell'Afghanistan, secondo quanto ha annunciato un responsabile locale. Il sindaco di Khost, Jalil Ahmad Hasani, ha detto che il raid notturno nel villaggio di Tani, a sud del capoluogo, e' avvenuto dopo che era stato aperto il fuoco contro una pattuglia di soldati americani. Spesso militari sul terreno chiedono l' intervento dell'aviazione quando si trovano sotto tiro. ''Non abbiamo ancora particolari, ma l'informazione di cui disponiamo indica che tre civili, di cui due donne, sono stati uccisi nel bombardamento aereo e diversi altri sono rimasti feriti'', ha dichiarato Hasani all'agenzia Reuters. Secondo l'agenzia Afghan Islamic Press (Aip), di base in Pakistan, le persone uccise nel bombardamento sono sette e la casa in cui vivevano e' stata rasa al suolo. Testimoni oculari hanno detto all'Aip che una persona nell' abitazione ha aperto il fuoco contro i soldati americani in seguito a una lite. Quello di oggi e' il primo incidente con vittime civili di cui si abbia notizia dal gennaio scorso, quando l'11 afghani, tra cui quattro bambini, furono uccisi in un attacco aereo Usa nel villaggio ai Sawghataq, nella provincia di Uruzgan (centro).

'''MO'''

L'esercito israeliano sarebbe impegnato oggi a Rafah (Gaza) ad un avvicendamento delle proprie unita' che di fatto significherebbe una tangibile riduzione della presenza militare in citta'. Le unita' provate da tre giorni di combattimenti continui (che hanno provocato complessivamente una quarantina di morti fra i palestinesi) hanno lasciato l'area, e sono state sostituite da altre. In mattinata la radio militare aveva riferito che durante la notte sette miliziani armati erano stati uccisi. Ma in seguito il portavoce militare ha detto di non avere alcuna informazione in merito e anche da Rafah fonti locali escludono che da ieri si siano aggiunte nuove vittime. Intanto nella zona le perlustrazioni proseguono. Israele ha affermato di aver rintracciato e neutralizzato una galleria adibita al contrabbando di armi e di aver catturato ''un certo numero'' di ricercati. Costoro vengono adesso interrogati, per consentire alle truppe che agiscono sul terreno di identificare altri tunnel. Fonti palestinesi aggiungono dal rione Brazil che stamane una ventina di case sono state rase al suolo dall'esercito israeliano. Intanto il primo ministro Ariel Sharon resta piu' che mai convinto della necessita' di un ritiro totale di Israele da Gaza, scrive oggi il quotidiano Maaariv. Ma per aggirare la opposizione in seno al suo partito, Sharon opta adesso ad un approccio graduale. Il dibattito sul ritiro graduale di Israele dalla striscia di Gaza, prevede il giornale, avra' luogo fra dieci giorni.

GR ORE 13,00

IRAQ

Forti esplosioni e intense sparatorie si odono in fine mattinata a Najaf, la citta' santa sciita dell'Iraq centrale dove sono ripresi, dopo un intervallo di qualche ora, gli scontri tra miliziani del leader radicale Moqtada al Sadr e le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti. Una nuvola di fumo nero e' visibile - secondo un corrispondente della France Presse sul posto - nella zona della Piazza della Rivoluzione del 1920, che e' stata isolata, e del grande cimitero cittadino, teatro di combattimenti ieri sera. Gli scontri sono ripresi verso le 11:30 ora locale (9:30 in Italia), con tiri di artiglieria e razzi anticarro. La zona dei combattimenti si trova a meno di due chilometri dal Mausoleo dell'Imam Ali, luogo santo degli sciiti nel centro della citta', negli ultimi giorni teatro di attacchi, a colpi di mortaio, dei miliziani di Sadr contro le forze della coalizione. Ieri sera, violenti scontri hanno opposto combattenti di Sadr e soldati americani. Secondo il direttore dell'ospedale Halim, un civile e' stato ucciso e sei sono rimasti feriti.

La Gran Bretagna ha rinunciato per il momento al suo progetto di inviare altri 3.000 soldati per rafforzare il suo contingente in Iraq a causa del timore di reazioni negative dell'opinione pubblica e dell'opposizione conservatrice, secondo quanto scrive oggi il 'Daily Mirror'. L'invio di tali rinforzi - afferma il quotidiano - e' stato scartato dal primo ministro Tony Blair, che teme l'impopolarita' di un'iniziativa del genere. Martedi' scorso, il 'Times' scriveva che Blair contava di inviare truppe di rinforzo nell'Iraq del sud e fino alla citta' santa sciita di Najaf (centro), dove il leader radicale Moqtada al Sadr si e' rifugiato da oltre un mese con i suoi miliziani, sfidando le forze della coalizione che gli danno la caccia. Tali truppe, il cui invio secondo il 'Times' avrebbe dovuto essere annunciato ufficialmente la settimana prossima, sarebbero servite per rimpiazzare le forze spagnole ritirate dall'Iraq. Ma, in un articolo in prima pagina, il 'Mirror', citando una fonte di alto rango nell'esercito, afferma oggi che la voglia del governo di riconquistare Najaf e' quasi sparita. Esso non crede piu' che potra' vendere quest'idea all'opinione pubblica. Tre settimane, fa, ci preparavamo a partire (per l'Iraq). Ora, nessuno se lo aspetta prima della fine dell'estate al piu' presto, se mai partiremo, aggiunge la fonte. Il giornale precisa che nessun dispiegamento ulteriore e' previsto prima di settembre al piu' presto. La Gran Bretagna ha attualmente 7.900 soldati nel sud dell' Iraq, con il quartier generale nella citta' portuale di Bassora.

AFGHANISTAN: SINDACO KHOST, CIVILI UCCISI IN RAID AEREO USA

  • Almeno tre civili afghani sono stati uccisi e diversi sono rimasti feriti nelle prime ore di oggi in un attacco aereo americano nella provincia di Khost, nel sudest dell'Afghanistan, secondo quanto ha annunciato un responsabile locale. Il sindaco di Khost, Jalil Ahmad Hasani, ha detto che il raid notturno nel villaggio di Tani, a sud del capoluogo, e' avvenuto dopo che era stato aperto il fuoco contro una pattuglia di soldati americani. Spesso militari sul terreno chiedono l' intervento dell'aviazione quando si trovano sotto tiro. Non abbiamo ancora particolari, ma l'informazione di cui disponiamo indica che tre civili, di cui due donne, sono stati uccisi nel bombardamento aereo e diversi altri sono rimasti feriti, ha dichiarato Hasani all'agenzia Reuters. Secondo l'agenzia Afghan Islamic Press (Aip), di base in Pakistan, le persone uccise nel bombardamento sono sette e la casa in cui vivevano e' stata rasa al suolo. Testimoni oculari hanno detto all'Aip che una persona nell' abitazione ha aperto il fuoco contro i soldati americani in seguito a una lite. Quello di oggi e' il primo incidente con vittime civili di cui si abbia notizia dal gennaio scorso, quando l'11 afghani, tra cui quattro bambini, furono uccisi in un attacco aereo Usa nel villaggio ai Sawghataq, nella provincia di Uruzgan (centro).

MO

L'esercito israeliano sarebbe impegnato oggi a Rafah (Gaza) ad un avvicendamento delle proprie unita' che di fatto significherebbe una tangibile riduzione della presenza militare in citta'. Le unita' provate da tre giorni di combattimenti continui (che hanno provocato complessivamente una quarantina di morti fra i palestinesi) hanno lasciato l'area, e sono state sostituite da altre. In mattinata la radio militare aveva riferito che durante la notte sette miliziani armati erano stati uccisi. Ma in seguito il portavoce militare ha detto di non avere alcuna informazione in merito e anche da Rafah fonti locali escludono che da ieri si siano aggiunte nuove vittime. Intanto nella zona le perlustrazioni proseguono. Israele ha affermato di aver rintracciato e neutralizzato una galleria adibita al contrabbando di armi e di aver catturato un certo numero di ricercati. Costoro vengono adesso interrogati, per consentire alle truppe che agiscono sul terreno di identificare altri tunnel. Fonti palestinesi aggiungono dal rione Brazil che stamane una ventina di case sono state rase al suolo dall'esercito israeliano. Intanto il primo ministro Ariel Sharon resta piu' che mai convinto della necessita' di un ritiro totale di Israele da Gaza, scrive oggi il quotidiano Maaariv. Ma per aggirare la opposizione in seno al suo partito, Sharon opta adesso ad un approccio graduale. Il dibattito sul ritiro graduale di Israele dalla striscia di Gaza, prevede il giornale, avra' luogo fra dieci giorni.

gror040521 (last edited 2008-06-26 09:48:32 by anonymous)