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IRAQ

AGGREDITI TECNICI RUSSI, 2 MORTI E 5 FERITI - E' di almeno due morti e di cinque feriti il bilancio di un attacco sferrato in Iraq contro un gruppo di tecnici civili russi, impegnati nei lavori per la ricostruzione. Lo hanno denunciato da Mosca fonti del ministero degli Esteri, secondo cui gli assalitori hanno aperto il fuoco contro il pullman a bordo del quale si trovavano le vittime. A seguito di queste uccisioni la Russia afferma che e' pronta a organizzare una nuova fase dell'evacuazione dei suoi tecnici ancora in Iraq. Lo hanno riferito fonti del ministero degli esteri russo, citate dall'agenzia Interfax.

ATTENTATO A NORD-EST BAGHDAD, CINQUE CIVILI FERITI - Almeno cinque civili iracheni sono rimasti feriti in seguito all'esplosione di una bomba a Balad Ruz, localita' situata a nord-est di Baghdad e non lontano da Baqubah, ove piu' aspra e' la resistenza contro l'occupazione alleata. L'ordigno e' scoppiato poco dopo il transito di un convoglio militare Usa. Nella stessa zona, a al-Khalis, due giorni fa era stato gravemente ferito in un attentato analogo il capo della polizia locale; una persona era morta, altre due avevano subito lesioni. Sabato era sfuggito a un tentativo di omicidio lo stesso sindaco di Baqubah, 60 chilometri a nord della capitale: due i feriti.

NAJAF, FORZE USA ATTACCANO MILIZIANI IN CIMITERO - Carri armati Usa appoggiati da elicotteri da combattimento hanno attaccato le milizie sciite fedeli a Moqtada al Sadr asserragliate nel cimitero della citta' santa di Najaf. Lo hanno reso noto testimoni, mentre fonti ospedaliere hanno riferito che ci sono gia' quattro morti. Almeno 29 persone erano state ferite in un attacco prima dell'alba, hanno detto ancora le fonti, aggiungendo che il bilancio delle vittime potrebbe essere molto piu' alto perche' le ambulanze hanno difficolta' a raggiungere la zona del cimitero. Il grande cimitero di Najaf, il secondo al mondo per estensione, e' vicino al mausoleo dell'imam Ali', danneggiato ieri nei combattimenti tra miliziani e forze americane

TRUPPE USA UCCIDONO 6 RIBELLI IRACHENI A TIKRIT - L'esercito americano ha ucciso sei ribelli iracheni in una serie di scontri a fuoco a Tikrit, in Iraq. Un soldato della Prima Divisione Fanteria è rimasto leggermente ferito nei combattimenti. Lo hanno riferito oggi fonti militari. Le truppe Usa - secondo quanto riferito in un comunicato - hanno risposto al fuoco dopo essere stati attaccati intorno alle 21.30 di ieri sera con armi leggere, granate da lanciarazzi, mortai e ordigni esplosivi

SUL NEW YORK TIMES di oggi Nuove rivelazioni sulle torture in Iraq. Un rapporto dell'esercito sostiene: "abusi ai prigionieri sono stati più estesi". Intanto "i dipendenti delle società di sicurezza private negano un loro coinvolgimento.

MENTRE L'INGLESE THE TIMES afferma che "Blair è in disaccordo con Bush". Opinioni diverse di Gran Bretagna e Stati Uniti sul veto iracheno alle operazioni militari in Iraq.

E INTANTO IL NOSTRO MINISTRO DEGLI ESTERI FRATTINI CERCA DI INTERPRETARE LA PARTE DEL GRANDE DIPLOMATICO alla Clemenceau e afferma: Chiedero' a tutti i paesi del Golfo e quindi anche all'Arabia Saudita, che un contributo di quei paesi sarebbe importante. lo ha dichiarato Franco Frattini, in visita ufficiale a Gedda, riferendosi ad un intervento del Paese confinante con l'Iraq a fianco delle forze della coalizione. Un contributo - ha specificato il ministro - nell'ambito del mandato dell'Onu. E', infatti, interesse comune. Ma non finisce qui; FRATTINI sempre più convinto nella parte, afferma: Abbiamo detto agli israeliani che la Road Map e' l'unica strada possibile e che il ritiro da Gaza deve essere inserito come punto di applicazione della Road Map. e ha aggiunto: Abbiamo anche detto ai nostri amici palestinesi che la lotta al terrorismo rimane un'assoluta priorita'. Noi vogliamo un Paese che sia giusto e stabile. Ovviamente queste affermazioni hanno lasciato la situazione esattamente com'era qualche minuto prima.

Sull'onda di questo -non richiesto da nessuno- protagonismo diplomatico italiano Il ministro della difesa italiano Martino è arrivato questa mattina, conferma il portavoce del contingente italiano a Nasiriyah capitano Ettore Sarli che non ha aggiunto ulteriori dettagli "per comprensibili motivi di sicurezza". Sarli aggiunge che la situazione a Nasiriyah è "tranquilla, come conferma del resto la stessa presenza del ministro". Il Ministro è accompagnato dal capo di stato maggiore della difesa Ammiraglio Gianpaolo di Paola