Differences between revisions 11 and 12
Revision 11 as of 2004-05-28 17:44:57
Size: 21512
Editor: anonymous
Comment:
Revision 12 as of 2008-06-26 09:48:33
Size: 21512
Editor: anonymous
Comment: converted to 1.6 markup
No differences found!

GR ORE 19.30

Italia

Piazza della Loggia

Mobililtazione cooperative sociali

Critcal mass

Rifiuti

Esteri

Irak

Palestina

Iran

Venezuela

Chile

Nicaragua

Piazza della loggia

Era il 24 maggio 1974. A brescia, in piazza della Loggia, una bomba esplode durante un comizio sindacale. Otto i morti, decine i feriti. Oggi ha brescia lo hanno ricordardo con numerossissime manifestazioni, prima fra tutte quella della scuola stamattina

Anche l'avvocato Federico Sinicato, patrono di parte civile per un gruppo di vittime della strage di piazza Fontana, ha presentato ricorso contro la sentenza assolutoria emessa nel marzo scorso dalla corte d'Assise d'Appello nei confronti di Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, che in primo grado erano stati condannati all'ergastolo. Nelle 75 pagine del documento, che dovra' essere esaminato dalla Corte di Cassazione insieme a quello depositato nei giorni scorsi dal sostituto procuratore generale Laura Bertole' Viale, si critica duramente la valutazione fatta dei giudici d'appello delle prove a carico dei tre imputati accusati di concorso nell'attentato che il 12 dicembre 1969 provoco' la morte di 17 persone e il ferimento di altre 85.

Contro bush

Tutta la destra all'attacco della manifestazione del 4 giugno. Il ministro dell'interno Pisanu, non riferendo in parlamento, ma parlando al congresso di forza italia , dichiara di temere gravi episodi. Gli fa eco poi Sorace, presidente della regione, che addirittura dice di temere bombe in quella giornata.. Non mancano poi le prese di posizioni dei singoli deputati e senatori della destra, tutte intenzionate a creare un clima di tensione. Clima denunciato da alcuni esponenti parlamentari pacifisti, che sottolinenao come tutto questo ricordi ormai i giorni prima del g8 di genova

Operatori sociali

manifestazione oggi dei lavoratori sociali, riuniti in presidio dopoo il divieto di manifestare

Rifiuti

Ancora proteste, nel primo pomeriggio a Giugliano di cittadini che contestano la riapertura della discarica di Sette Cainati, dove nel corso della notte i camion avevano potuto sversare i primi quantitativi di rifiuti. Le proteste si son9o verificate quando all'ingresso della discarica si e' presentato il vice sindaco di Qualiano con un gruppo di vigili urbani per controllare i documenti dei conducenti degli automezzi. I cittadini che continuavano a presidiare la zona, hanno approfittato della circostanza per bucare le ruote, rompere i vetri degli automezzi e aprire i portelloni, facendo cadere i rifiuti sulla strada. La situazione nella zona e' ancora tesa. Sempre per protesta contro l'apertura della discarica, quattro giovani hanno tentato di dirottare un autobus di linea per raggiungere Napoli.

Irak

Ancora contestazioni sulla bozza di risoluzione presentata da stati uniti e gran bretagna. Il presidente francese Chirac, il cui paese è membro del consiglio di sicurezza e con diritto di veto, ha nuovamente ribadito, nella sua visita ufficiale in guatemala, la contrarietà ad un piano che non preveda una data certa per il ritiro dei contingenti stranieri. Sulla stessa linea la cina, altro paese con diritto di veto, mentre la danimarca sottolinea la necessità di un reale trasferimento di poteri agl iracheni. Ma intanto non si capisce ancora chi sarà il primo ministro. Tramontata la stella di Chalabi, un anno fa legittimo erede secondo gli stati uniti e dopo la rinuncia dell'ultimo designato, si affaccia l'ipotesi di affidare l'incarico a llawi, facoltoso esponente laico sciita, già membro del partito Baath di Saddam Hussein, ma soprattutto legato strettamente alla Cia.

Irak

Quattro civili sono morti e tredici sono rimasti feriti negli scontri oggi tra le forze americane e le milizie del leader radicale sciita Moqtada Sadr a Kufa, malgrado l'annuncio di una tregua ieri. Lo riferiscono fonti ospedaliere. Abbiamo ricevuto tre morti e otto feriti negli scontri questa mattina, ha detto Hussein Ali, dell'ospedale Fourat Awsat di Kufa. Mentre Hussein Hamza, dell'ospedale Hakim a Najaf, vicino a Kufa, ha riferito che un morto e cinque feriti sono stati ammessi nel suo ospedale

Iran

Violenti scontri tra manifestanti islamici e unita' antisommossa della polizia sono scoppiati a Teheran davanti alla sede diplomatica di Londra. Gli agenti hanno respinto con forza i 200-300 manifestanti che volevano farsi strada per raggiungere l'ingresso dell'ambasciata, contro la quale avevano scagliato sassi e petardi. Diversi dimostranti sono rimasti feriti negli scontri con la polizia. Quella di oggi era la sesta manifestazione antibritannica davanti all'ambasciata a Teheran in 11 giorni. Tutte le manifestazioni sono state organizzate per protestare contro l'occupazione dell'Iraq e la profanazione dei siti religiosi sciiti in quel paese.

Iran

Un terremoto ha colpito la città di Sari, nel nord dell'Iran. Secondo l'agenzia Irna il sisma ha distrutto "un certo numero" di case ed edifici in tre villaggi della provincia di Mazandaran. La scossa, alle 12,38 (le 14,38 in Italia), ha fatto tremare gli edifici anche nella capitale Teheran e la gente è scesa in strada in preda al panico. Il sisma ha fatto registrare una magnitudo di 6,2. In dicembre, l'antica città di Bam era stata distrutta da un sisma. Allora la magnitudo fu di 6.8 e morirono migliaia di persone.

Nicaragua

Migliaia di studenti, accompagnati da professori e autorita' delle universtita' pubbliche del Nicaragua hanno iniziato oggi una marcia per le strade di Managua per protestare contro la mancata applicazione di una legge che stabilisce che il sei per cento del bilancio nazionale deve essere destinato all'educazione. La marcia, che avra' fine questo pomeriggio davanti la sede del Parlamento nel centro di Managua, e' trascorsa con calma, a differenza di quelle della settimana scorsa, durante le quali e' morto un poliziotto e molti civili sono rimasti feriti o sono stati arrestati.

Chile

Sentenza storica a favore degli indigeni mapuche. Il giudice Jorge Eyo ha assolto una coppia indios che nell'agosto 2002 avevano occupato 25 ettari di terra da sempre appartenuta ai loro avi e adesso rientrante nei confini della fattoria Laleque, in Patagonia. Un mese dopo vennero cacciati su istanza della Compañía de Tierras Sud Argentino, società titolare della fattoria e che gestisce in tutto il Cile i novecentomila ettari della famiglia Benetton. A due anni di distanza, dunque, il processo li ha dichiarati non colpevoli di aver usurpato i terreni della società e lunedì il giudice si pronuncerà anche sul diritto di proprietà. La sentenza a favore dei mapuche è un evento, dato che fino ad ora nei contenziosi tra mapuche e grandi proprietari, si era sempre espressa a favore di questi ultimi.

venezuela

A partire da oggi e fino a domenica, oltre 1 milione e 700.000 venezuelani saranno chiamati a prendere parte alla fase di verifica delle firme raccolte dall’opposizione per convocare il referendum revocatorio del mandato presidenziale di Hugo Chavez. Sia il governo che l’opposizione ritengono si tratti di tre giornate-chiave nella ricerca di una soluzione costituzionale alla grave crisi politica che da ormai due anni paralizza il Paese, spaccato in ‘chavisti’ e ‘anti-chavisti’. Alla vigilia dell’avvio del processo di verifica, il vice-presidente José Vicente Rangel ha lanciato un monito agli Stati Uniti, avvertendo che se l'incaricato americano per le questioni latinoamericane Roger Noriega non ritirerà le sue “insolenti ed infami” dichiarazioni, gli Usa non saranno più considerati membri del gruppo dei ‘Paesi amici’ del Venezuela, di cui fanno parte anche Messico, Spagna, Cile, Brasile, Portogallo e Messico. Il vice di Chavez ha aggiunto che il governo potrebbe peraltro non accettare in qualità di osservatore il capo della missione dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), Fernando Jaramillo - chiamato con gli esperti del ‘Centro Carter’ a monitorare il processo – perché considerato vicino agli 'anti-chavisti'. Il segretario generale dell’Osa, César Gaviria, atteso oggi a Caracas insieme all’ex-presidente americano Jimmy Carter, non ha replicato, limitandosi a confermare Jaramillo.

Spagna

Il Tribunale Costituzionale Spagnolo ha confermato oggi la proibizione per la lista elettorale di Herritarren Zerranda (HZ), del separatismo basco, dipartecipare alla campagna per le elezioni europee del 13 giugno; e' accaduto soltanto a poche ore dall'apertura della campagna. HZ ha considerato la decisione lesiva per ai diritti di associazione politica previsti dalla Costituzione Spagnola. Per quanto riguarda l'opinione dei giudici madrileni, invece, questa strategia servirebbe per per fermare ETA, il gruppo separatista armato.

Francia

Anche la Francia scenderà in piazza contro Bush: circa quaranta organizzazioni hanno lanciato un appello a manifestare la «solidarietà dei popoli contro le guerre e le occupazioni» sabato 5 giugno a Parigi, in occasione dell'arrivo dei presidenti americano e russo, George W.Bush e Vladimir Putin.

I due capi di stato -in occasione della visita in Francia per le celebrazioni del 60/o anniversario dello Sbarco alleato in Normandia- incontreranno quel giorno nella capitale francese il presidente della Repubblica, Jacques Chirac. Il coordinamento delle organizzazioni - fra le quali il Movimento per la pace, il Comitato Cecenia, G-10 Solidaires, la Lega dei diritti dell'Uomo, il Partito comunista francese, i Verdi - ha precisato che il corteo si riunirà alle 17:30 alla Bastiglia per dirigersi verso un luogo ancora da decidere. «Nell'agire per un mondo pacifico, di giustizia e democrazia -si legge nell'appello- le nostre organizzazioni vogliono in quest'occasione rendere omaggio a tutte le vittime della barbarie hitleriana, a quelle cadute per liberare l'Europa e il mondo dal razzismo e dal fascismo. Non accettiamo che la loro memoria venga utilizzata per legittimare le logiche imperialiste che imperversano nel Medio Oriente e nel Caucaso».

GR ORE 13,00

Mattinata allegra, spensierata, pur se si sente la mancanza del nostro editorialista principe, volato a Torino per partecipare ai funerali. Di fronte alla morte non ci sono divisioni, al limite sottrazioni.

IRAQ: MORTE MISTERIOSA DI UNO SCIENZIATO ARRESTATO DAGLI USA

La morte in circostanze poche chiare di uno scienziato iracheno detenuto dagli americani provoca nuove domande sul trattamento dei prigionieri in Iraq. A raccontare il caso e' oggi il Los Angeles Times, che riferisce come l'anziano scienziato sia stato consegnato ai familiari due settimane dopo il decesso, dovuto a cause naturali secondo il certificato di morte emesso dai militari. Ma l'autopsia richiesta dai parenti ha evidenziato una frattura al cranio, abrasioni e tagli al volto. Il Pentagono ha diffuso i nomi di 23 dei 37 detenuti morti mentre erano sotto la custodia americana in Iraq e Afghanistan, ma fra questi non figura quello dello scienziato, Mohammad Abdelmonaem Mahmoud Izmerly, 65 anni. La Difesa americana non ha voluto dire se il suo nome e' incluso fra i 14 che non sono stati resi noti.

Due giornalisti giapponesi free-lance sono stati uccisi dal lancio di un missile anti carro contro l'auto sulla quale viaggiavano a sud di Baghdad. Lo ha riferito il loro autista ai medici dell'ospedale dove sono stati portati i due corpi carbonizzati. Il ministero degli Esteri giapponese ha confermato l'avvenuto attacco, ma ha detto di non poter fornire al momento nessuna notizia sul destino dei due reporter: il 33enne Kotaro Ogawa, e suo zio Shinsuke Hashida, 61 anni. I giornalisti sono stati attacati ieri sera mentre tornavano da una base militare giapponese nella citta' di Samawa. L'attacco e' avvenuto all'altezza di Mahmoudiya, 30 chilometri a sud di Baghdad

La resistenza amazzo il lunedi a bagdad , il numero due della autorita di occupazzione in il sectore petroliere e asesore del ministro Iracheno di petrolio ,Bob Morga, di 63 anni , un ex alto esecutivo di "BP" .Il atacco fatto con granate RPG in la intrata dell compleso della APC , in la nominata "zona verde" ,muerono Bob Morg ,uno guardaespalda de lui un altro guardaespalde ferito molto grave. Queste atacco volevano fare pasare li giornali come un atacco contro "due guardie di securita" , morti .

La resistencia mató el lunes en Bagdad al número dos de la Autoridad de ocupación en el sector petrolífero, un ex alto ejecutivo de 'BP'. Un oficial de la Autoridad Provisional de la Coalición (APC, administración de ocupación) ha informado este jueves que uno de los dos británicos muertos el pasado lunes en un ataque con granadas RPG a la entrada del complejo de la APC en Bagdad -a denominada "Zona verde"- (véase la actualización anterior del 'Diario' "Dos guardias de seguridad británicos mueren este lunes en un ataque en Bagdad" ) es Bob Morga, de 63 años, quien fuera hasta hace tres años jefe de producción de la compañía petrolera del Reino Unido BP y en el momento del atentado que le costó la vida número dos de la APC en el sector petrolífero y asesor del ministro iraquí designado de Petróleo, Ibrahim al-Ulum. El segundo británico muerto en el ataque era uno de sus guardaespaldas. Un tercer británico, igualmente guardia de seguridad, fue herido de extrema gravedad. La identidad del fallecido otorga a las acciones de la resistencia un salto cualitativo sin precedentes, al haberse cobrado la vida de uno de los máximos responsables de la Administración de ocupación, muy significativamente del sector petrolífero. [Fuente: The Telegraph. Traducción y elaboración: CSCAweb.]

LIBANO/ BEIRUT, 6 MORTI E 32 FERITI NEGLI SCONTRI PER LA BENZINA

Sei morti e 32 feriti, questo il grave bilancio dei disordini seguiti ieri allo sciopero e alle proteste in Libano contro l'aumento del prezzo della benzina. A Beirut, i manifestanti hanno assaltato il ministero del Lavoro, nel sobborgo meridionale di Chiah. L'edificio è stato avvolto dalle fiamme e i vigili del fuoco sono accorsi per domare l'incendio. Alcune ore prima, una sparatoria tra dimostranti e forze dell'ordine aveva provocato cinque vittime e decine feriti, fra i quali venti agenti delle forze di sicurezza. Successivamente, un pompiere che stava cercando di estinguere un falò acceso con copertoni d'auto dai dimostranti, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco. La manifestazione ad Hay al Soulom - una delle roccaforti delle milizie sciite di Hezbollah - era stata organizzata dopo che i sindacati avevano indetto uno sciopero generale per far scendere il prezzo della benzina: l'agitazione ha provocato la chiusura di scuole ed università ed il blocco temporaneo dei voli all'aeroporto di Beirut. Il presidente libanese Emile Lahoud ha chiesto che un'indagine giudiziaria faccia luce "sulla rivolta e sulle conseguenti perdite umane e materiali". Un corteo di circa 1.500 manifestanti, sindacalisti e rappresentanti dei partiti di opposizione, si è radunato all'ingresso del museo di Beirut, a 200 metri dalla sede del Governo, lanciando slogan contro il premier Rafik Hariri ed il ministro delle Finanze Fuad Saniora, ritenuti responsabili dei problemi economici del Paese. Il debito pubblico libanese è di circa 32 milioni di euro, e deriva in gran parte dai costi di ricostruzione dopo la guerra civile del 1975-90.

  • CORSICA, ATTENTATO CON MISSILE CONTRO CASA GENDARME SOLO PER MIRACOLO NON CI SONO VITTIME -

    Un missile anti-carro e' stato usato la scorsa notte in Corsica per un attentato contro l'abitazione di un gendarme. Secondo le autorita' e' un miracolo che l'azione terroristica - attribuita alla turbolenta galassia indipendentista - non ha fatto vittime. L'attentato e' avvenuto verso le due a Cauro, una ventina di chilometri a sud di Ajaccio. Il missile e' stato sparato con un lanciarazzi dalla strada contro l'ala della gendarmeria locale riservata agli alloggi del personale. Ha bucato il muro esterno e ha devastato una cucina passando a pochi metri dalla camera dove dormivano i due figli del gendarme apparentemente preso di mira. Il ministro degli Interni Dominique de Villepin ha condannato con la piu' grande indignazione questo atto che avrebbe potuto avere conseguenze umane irreparabili. Nell'irrequieta turbolenta isola di Napoleone il proprietario di alcuni ristoranti sulla spiaggia e' stato ucciso stamattina con un proiettile alla testa nel porto di Bonifacio. Qualche ora prima il gestore di un bar e un suo amico erano stati feriti a pistolettate nel pieno centro di Ajaccio da due uomini incappucciati.

MONTENEGRO: UCCISO DIRETTORE QUOTIDIANO OPPOSIZIONE

Il direttore e redattore capo di un quotidiano di Podgorica, 'Dan', e' stato ucciso a colpi d'arma da fuoco la notte scorsa. Lo hanno detto l'agenzia Beta e Radio B92. Uomini armati hanno sparato a Dusko Jovanovic da un'auto mentre lasciava il suo ufficio. E' morto in ospedale per le ferite riportate. Non sono noti per ora i motivi della sua uccisione. 'Dan' e vicino al partito di opposizione in Montenegro, il Partito socialista del popolo, che era un alleato dell'ex leader jugoslavo Slobodan Milosevic. Jovanovic e' stato il primo giornalista accusato di disprezzo della corte dal tribunale dell'Aja per la ex Jugoslavia per aver pubblicato il nome di un testimone protetto al processo a Milosevic. Il suo giornale si e' anche occupato di casi di contrabbando di sigarette e di traffico di esseri umani.

AFGHANISTAN: TRE BAMBINI UCCISI DALLO SCOPPIO DI UNA MINA

Tre bambini sono stati uccisi e uno ferito dallo scoppio di una mina in Afghanistan, nella provincia meridionale di Kandahar. L'ordigno e' esploso sulla principale strada dell'area di Shor Andam, usata dalle forze della coalizione a guida americana e dai soldati di Kabul per raggiungere l'aeroporto di Kandahar. Secondo un portavoce militare afghano, riferisce l'agenzia stampa Afghan Islamic Press (Aip), la mina e' stata piazzata da miliziani del deposto regime dei Taleban per colpire due importanti comandanti dell'esercito di Kabul che passano regolarmente lungo la strada dell'aeroporto. Ma a rimanere uccisi sono stati dei bambini che passavano per caso.

GIAPPONE: ATTACCO A METRO' CON SARIN,UN'ALTRA CONDANNA A MORTE

La corte d'appello di Tokyo ha condannato oggi alla pena capitale il trentaquattrenne Yoshihiro Inoue, esponente della setta della Suprema Verita', per l'attentato con gas sarin che il 20 marzo del 1995 causo' 12 vittime e migliaia di feriti nella metropolitana di Tokyo. Nel giugno del 2000, il processo di primo grado si era concluso con una condanna all'ergastolo, ma la difesa aveva impugnato la sentenza. Adesso sara' la Corte Suprema a dire la parola definitiva, su richiesta della difesa. Secondo l'accusa, Inoue era a capo della squadra che rilascio' il micidiale gas nella metropolitana. Nel dicembre del 1995 anche il leader della setta, il quarantanovenne Shoko Asahara, fu condannato alla pena capitale.

PIAZZA FONTANA: RICORRE ANCHE PARTE CIVILE

Anche l'avvocato Federico Sinicato, patrono di parte civile per un gruppo di vittime della strage di piazza Fontana, ha presentato ricorso contro la sentenza assolutoria emessa nel marzo scorso dalla corte d'Assise d'Appello nei confronti di Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni, che in primo grado erano stati condannati all'ergastolo. Nelle 75 pagine del documento, che dovra' essere esaminato dalla Corte di Cassazione insieme a quello depositato nei giorni scorsi dal sostituto procuratore generale Laura Bertole' Viale, si critica duramente la valutazione fatta dei giudici d'appello delle prove a carico dei tre imputati accusati di concorso nell'attentato che il 12 dicembre 1969 provoco' la morte di 17 persone e il ferimento di altre 85.

CATANIA (serie b, Palermo, Messina, Reggina e Livorno serie A)

I lavoratori della Coem hanno occupato questa mattina i locali del'assessorato regionale all'industria della zona indutriale di Catania. L'azienda, che ha una sede a Catania, leader nelle costruzioni elettromeccaniche, rischia di chiudere i battenti lasciando a casa 70 dipendenti. Secondo i sindacati nonostante abbia acquisito commesse per diversi milioni di euro, in assenza di una ricapitalizzazione da parte della proprieta', la prospettiva piu' probabile e' quella del licenziamento.

Savoia, pugni in famiglia

Un cazzotto in pieno viso: così il duca Amedeo D’Aosta è stato salutato dal cugino Vittorio Emanuele, dal quale lo divide una vecchia ruggine per motivi dinastici. L’aggressione è avvenuta sabato a Madrid, al termine della cena di gala offerta dalla regina Sofia di Spagna nella residenza della Zarzuela, a conclusione dei festeggiamenti per il matrimonio del figlio Felipe con la giornalista tv Letizia Ortiz. Al termine della serata, Amedeo è andato incontro al cugino con la mano tesa per salutarlo. Ma Vittorio Emanuele non lo ha fatto neanche parlare e lo ha colpito al viso.

JUVENTUS: CAPELLO FIRMA CONTRATTO TRIENNALE

Fabio Capello per i prossimi tre anni sara' il nuovo allenatore della Juventus. La societa' bianconera, in una nota, precisa infatti di aver sottoscritto con l'allenatore un contratto triennale che sara' efficace dal primo luglio 2004, fino al 30 giugno 2007.

gror040528 (last edited 2008-06-26 09:48:33 by anonymous)