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'''Diritti digitali'''


Potrebbe essere proprio Urbani la prima vittima della legge che porta il suo nome.
E' stato infatti denunciato da un deputato il gestore del sito web del Ministero dei Beni Culturali, per aver immesso nel sito materiale protetto dal diritto di ingegno senza averne dato avviso.
Come noto, la contestatissima Legge Urbani tra le altre cose impone a tutti coloro che pubblicano materiale protetto di aggiungervi un "idoneo avviso circa l'avvenuto assolvimento degli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto d'autore e sui diritti connessi". L'avviso, stando alla legge, dev'essere di adeguata visibilità e deve contenere l'indicazione delle sanzioni previste dalle normative sul diritto d'autore.
Tutte cose che non sono presenti nel sito del dicastero di Urbani.
Ma questo è solo uno degli aspetti della legge, che contiene al suo interno norme pesantissime e lesive delle libertà. La denuncia ha però lo scopo di mettere in evidenza i meccanismi farraginosi della normativa, la sua inapplicabilità, e l'incompetenza con cui è stata scritta e votata

GR ORE 13.00

Fiat

"Torino siamo noi": dietro questo striscione ha sfilato il corteo partito questa mattina dalla "Porta 5" d Mirafiori per raggiungere il centro cittadino in Piazza Castello. I lavoratori dello stabilimento Fiat di Mirafiori sono scesi in strada per chiedere il rilancio della fabbrica torinese e garanzie sul futuro industriale del Piemonte e di tutto il Paese. Il corteo e' una delle iniziatrive organizzate nell'ambito della "24 ore per Mirafiori", voluta dalle organizzazioni sindacali dei metalmeccanici, iniziata ieri sera alle 18 con un brindisi per festeggiare i 65 anni dello stabilimento torinese e proseguita nella notte con una fiaccolata ed un veglia in Piazza Castello. Per la giornata odierna, Fim, Fiom, Uilm e Fismic hanno indetto uno sciopero per i lavoratoi della Fiat che ha gia' coinvolto gli operai del turno di notte, (50% di adesione, secondo sindacati; 18% per la Fiat), ed, al momento, i lavoratori de primo turnoa,(80% quelli che hanno aderito, secondo i sindacati e 33%, secondo la Fiat). Sono state bloccate completamente le linee delle meccaniche e della carrozzeria. Agli operai della Fiat si sono aggiunti quelli arrivati con pullman dalle fabbriche dell' indotto auto di tutta la provincia. Se non cambiera' bloccheremo la citta e' stato lo slogan più gridato. Al corteo erano presenti solo bandiere delle organizzazioni sindacali, mentre i partiti sono stati invitati a partecipare senza i loro simboli. In piazza Castello poi il comizio sindacale di chiusura della manifestazione, e alle 12.30 l'incontro con i vertici istituzionali di Regione, Provincia e Comune

Napoli

Ha avuto successo il blocco attuato dagli e dalle antirazzisti per 20 ore fuori la Caserma Raniero (quella tristemente nota per le violenze durante il global forum del 2001 e per le quali nelle prossime settimane si deciderà sul rinvio a giudizio dei poliziotti). Sono stati infatti liberati i 110 rom rumeni (in gran parte donne e bambini) deportati l'altra notte nella Caserma dopo giornate trascorse all'addiaccio in seguito allo sgombero dal palazzetto di Gianturco. Si è così evitata un'ennesima macchia per la città che avrebbe avuto il sapore della vergogna per il trattamento che queste persone in un anno hanno avuto a Napoli, tra sgomberi aggressioni e bottiglie molotov. I rom sono usciti con la richiesta di asilo politico, che da tempo cercavano di inoltrare per il clima di intolleranza che si è creato verso di loro in Romania e che spiega questo esodo verso l'Europa occidentale. Ieri però era già pronto un aereo per il rimpatrio e il rischio dello smembramento per le famiglie con i bambini inespellibili negli istituti... Fino alla tarda mattinata di oggi la questura di Napoli ha aspettato un imput dal ministero, che per un pò ha vagliato l'assurdo giuridico di espellere persone per le quali non era stata nemmeno ancora valutata la domanda d'asilo. Poi la decisa protesta degli antirazzisti e l'attenzione dei media ha impedito di eseguire l'espulsione attivando contraddizioni e confronti negli ambiti istituzionali e costringendo anche il comune ad assumersi le sue responsabilità dopo l'atteggiamento assurdamente pilatesco delle prime ore. Ora i rom sono nella parrocchia di padre Bernardino che ha partecipato al blocco, ma è ovviamente una toppa temporanea in attesa finalmente di una sistemazione dignitosa per queste genti poverissime. Infatti proprio la pavidità istituzionale che in oltre un anno non è riuscita a fronteggiare gli episodi di intolleranza e alloggiare tutte queste poche centinaia di persone ha incoraggiato il tentativo di deportazione messa in atto dal ministero. Ma per una volta la protesta ha battuto la Bossi-Fini Ascoltiamo l'audio registrato ieri sera durante il presidio

Migranti

Sette africani sono morti di sete nel deserto del Sahara algerino. I cadaveri, completamente disidratati, sono stati scoperti da una pattuglia della gendarmeria nella regione di Adrar, a 1.550 chilometri a sud di Algeri. Lo ha reso noto la radio algerina, precisando che ne' la nazionalita' ne' l'identita' delle vittime e' stata stabilita dato che sui corpi non sono state trovate carte d'identita'. Lo scorso 4 aprile erano stati rinvenuti nella stessa regione i corpi di altri sei africani morti di sete dopo che si erano persi a causa di una tempesta di sabbia. Probabilmente stavano tentando di raggiungere la citta' di Oulf, 70 chilometri a sud di Adrar, citta' conosciuta come area di incontro e trattative per chi vuole migrare in occidente.

Arresti Milano

E' iniziato l'interrogatorio da parte del Gip di Milano Silvana Petromer dei due uomini arrestati nella notte di lunedi' scorso dalla Digos milanese con l'accusa di associazione sovversiva finalizzata al terrorismo internazionale. Hamed Sayed Osman Rabei, 33 anni, egiziano, e' considerato uno degli organizzatori della strage di Madrid . Il fermo era scattato quando gli investigatori si erano resi conto che i due stavano partendo per la Francia probabilmente per mettere in atto un attentato nel metro' di Parigi poco prima o il giorno delle elezioni europee. gi. Quest' ipotesi e' stata stamattina seccamente smentita dalla questura di Parigi con un comunicato. Gia' ieri sera il ministero degli Interni francese aveva preso le distanze dalle notizie in arrivo dall'Italia: un portavoce aveva affermato che non esiste alcuna indicazione sui preparativi di un eventuale attentato a Parigi. Le informazioni provenienti dall'Italia a proposito dell'arresto di Mohammed l'Egiziano - sottolinea la questura della capitale francese nel comunicato di stamattina - sono state oggetto di un'analisi approfondita da parte dei servizi specializzati: se ne conclude che quel gruppo non preparava un attentato contro la metropolitana di Parigi

Arresti Pisa

Intanto si avvia a crollare l'accusa contro quattro tra compagni e compagne di Pisa arrestati martedì scorso in un ccasolare ad Agnano, definito dagli investigatori "un covo" I compagni e le compagne sono stat* arrestat* per un documento del gruppo clandestino c.o.r. Il documento era arrivato per lettera, inviata alla redazione del giornale da loro pubblicato, “Terra Selvaggia”, ed è stata trovata a casa loro. E’ statao sequestrato con tanto di busta e timbri postali. Lo stesso documento era stato inviato nei giorni precedenti anche al “Tirreno” e “La Nazione”, senza che le rispettive redazioni fossero considerate colpevoli di qualcosa. Le persone arrestate pagano il prezzo del loro impegno quotidiano e la partecipazione alla redazione di un giornale non "ufficiale".Ancora adesso sono tenuti in isolamento e non possono vedere né familiari né avvocati fino all’interrogatorio di garanzia davanti al G.I.P., che si terrà proprio oggi.

Diritti digitali

Potrebbe essere proprio Urbani la prima vittima della legge che porta il suo nome. E' stato infatti denunciato da un deputato il gestore del sito web del Ministero dei Beni Culturali, per aver immesso nel sito materiale protetto dal diritto di ingegno senza averne dato avviso. Come noto, la contestatissima Legge Urbani tra le altre cose impone a tutti coloro che pubblicano materiale protetto di aggiungervi un "idoneo avviso circa l'avvenuto assolvimento degli obblighi derivanti dalla normativa sul diritto d'autore e sui diritti connessi". L'avviso, stando alla legge, dev'essere di adeguata visibilità e deve contenere l'indicazione delle sanzioni previste dalle normative sul diritto d'autore. Tutte cose che non sono presenti nel sito del dicastero di Urbani. Ma questo è solo uno degli aspetti della legge, che contiene al suo interno norme pesantissime e lesive delle libertà. La denuncia ha però lo scopo di mettere in evidenza i meccanismi farraginosi della normativa, la sua inapplicabilità, e l'incompetenza con cui è stata scritta e votata

Palestina

Un palestinese e' stato ucciso questa mattina da soldati israeliani nel corso di un raid dell'esercito a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo si e' appreso da fonti mediche e della sicurezza palestinese. Naamun Zerini, 29 anni, e' stato ucciso allorche' una trentina di jeep e carri israeliani sono penetrati in citta'. Le stesse fonti hanno precisato che cinque persone sono state arrestate. Con il decesso di oggi sono 4.103 le persone uccise dall'inizio dell'Intifada nel settembre 2000, tra le quali 3112 palestinesi e 920 israeliani

Palestina

Le autorita' israeliane hanno avviato i lavori di costruzione della barriera di sicurezza a Ram, un sobborgo arabo a nord di Gerusalemme: da due giorni, stando alla stampa israeliana, le ruspe stanno spianando il terreno dove verranno posati enormi lastroni di cemento armato, alti 4,5 metri, che devono separare Gerusalemme dal nord della Cisgiordania. Il nuovo tratto della barriera in costruzione e' lungo 2,5 km, sul totale degli 84 km che Israele sta edificando intorno a Gerusalemme. Nella zona interessata dai lavori iniziati due giorni fa vivono circa 40 mila palestinesi ufficialmente residenti a Gerusalemme che rischiano di rimanere tagliati fuori da scuole, ospedali e servizi sociali della citta'. La barriera di sicurezza, che in alcuni tratti sorgera' al centro della strada che collega Gerusalemme a Ramallah, verra' sorvegliata anche da un sofisticato sistema elettronico di telecamere e sensori.

Sharon

Il procuratore generale israeliano Meni Mazuz dovrebbe decidere la prossima settimana se incriminare il premier Ariel Sharon, accusato di corruzione nell'ambito del cosiddetto 'caso Appel'. Lo ha annunciato Jacob Galanti, portavoce del ministero della Giustizia. La stampa del Paese ha scritto lo scorso mese che Mazuz è convinto che non ci siano prove sufficienti per incriminare il premier, ma il procuratore generale ha seccamente smentito questa indiscrezione. Secondo la radio israeliana, la decisione sarà annunciata il 15 giugno. Nello scandalo corruzione che lo vede coinvolto, Sharon è sospettato di avere sfruttato nel 1999 la propria posizione di ministro degli Esteri per indurre il governo di Atene ad autorizzare un progetto per un villaggio turistico su un'isola greca, concepito dall'imprenditore David Appel. Per ringraziamento, nel 1999 Appel avrebbe pagato costosissime "consulenze" a Gilad Sharon, figlio dell'attuale primo ministro: centinaia di migliaia di dollari che in realtà erano una tangente. Il costruttore è stato incriminato per il pagamento della tangente e i giudici hanno chiesto che lo stesso avvenga per gli Sharon.

Irak risoluzione

I partiti curdi faranno conoscere la loro posizione sulla risoluzione 1546 dell'Onu dell'Onu, approvata all'unanimita' due giorni fa - che non contiene un riferimento alla costituzione provvisoria che garantisce la loro autonomia - dopo essersi consultati tra loro, ha dichiarato oggi il capo del partito democratico del Kurdistan (PdK), Massud Barzani. La legge fondamentale approvata lo scorso marzo dal Consiglio di governo provvisorio iracheno, che di fatto giocava il ruolo di Costituzione provvisoria, contiene una dichiarazione dei diritti, prevede una quota di donne nel futuro parlamento, e fa dell'Iraq uno sttao federale come rivendicavano i curdi. Molti curdi, a titolo personale, hanno gia' espresso la loro delusione per la mancanza, nel testo della risoluzione, di questo elemento che li riguarda e li tutela. Il clero sciita si oppone categoricamente alla legge fondamentale, alla quale rimprovera di non porre l'islam a fondamento unico della legislazione, e di attribuire alle province curde un diritto di veto per l'adozione della costiotuzione definitiva.

Irak risoluzione

La nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sull'Iraq non mette il contingente militare internazionale sotto comando Onu e dunque non invieremo un solo soldato in Iraq, ha detto oggi il premier spagnolo, Jose' Luis Rodriguez Zapatero. In un'intervista alla radio Cadena Ser, Zapatero ha sottolineato che quando ha deciso il ritiro delle truppe dal paese arabo, lo scorso 18 aprile, sapeva l'ONu approverebbe una risoluzione nei termini in cui e' avvenuto, cioe' che il comando militare in mano agli stati Uniti non e' stato toccato. Il premier spagnolo ha detto che comunque Washington ha fatto un piccolo sforzo per modificare le sue posizione, avvicinandole a quelle di Francia e Germania, e che la sua decisione di ritirare i soldati dall'Iraq ha fatto si' che il nostro paese dispone ora di un vasto consenso ed appoggio a suo favore in Europa, America Latina e nel mondo arabo.

Irak torture

Un gruppo di otto ex detenuti delle carceri di Abu Ghraib e Bucca in Iraq ha citato in giudizio negli Stati Uniti impiegati di due ditte private americane accusandoli di gravi sevizie, fra cui l'uso di elettroshock, abusi sessuali e torture fino alla morte di un prigioniero. Lo hanno annunciato i loro avvocati in una conferenza stampa a Washington. Gli ex detenuti hanno scelto il sistema americano della class action, la causa collettiva, per citare in giudizio la Titan Corporation e la Caci Corporation, due ditte private che lavorano nelle carceri in Iraq come contractor del Pentagono. Uno dei ricorrenti, identificato come Ahmed, ha raccontato di essere stato preso a calci e denudato nel carcere di Abu Ghraib e che suo padre, arrestato assieme a lui, e' stato torturato fino alla morte

Elezioni europee

Prende il via oggi con la chiamata alle urne dei cittadini britannici e olandesi la più grande maratona elettorale mai vissuta dall'Europa. In quattro giorni, fino a domenica, nei 25 paesi dell'Unione ben 338 milioni di elettori saranno chiamati ad eleggere i loro rappresentanto all'europarlamento. Si voterà con calendari e sistemi diversi. Domani sarà la volta dell'Irlanda, sabato di Lettonia e Malta, e domenica toccherà a tutti gli altri. Solo l'Italia ha programmato il voto su due giornate: il pomeriggio di sabato e l'intera domenica. Lo spoglio delle schede sarebbe invece dovuto iniziare insieme per tutti la sera di domenica, ma l'Olanda - innescando una polemica - ha annunciato che già stasera renderà noti i risultati. La Commissione europea ha minacciato di rivolgersi alla Corte di giustizia, il governo dell'Aja ha replicato precisando che saranno diffusi dati non ufficiali, equiparabili a sondaggi. In alcuni paesi l'elezione è abbinata ad altre consultazioni: in Lussemburgo si terranno anche le politiche per rinnovare il Parlamento nazionale; Italia, Francia e Belgio sono tra le nazioni dove si voterà parzialmente anche per le regionali o comunali.

GR ORE 9.30

Palestina

Un palestinese e' stato ucciso questa mattina da soldati israeliani nel corso di un raid dell'esercito a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo si e' appreso da fonti mediche e della sicurezza palestinese. Naamun Zerini, 29 anni, e' stato ucciso allorche' una trentina di jeep e carri israeliani sono penetrati in citta'. Le stesse fonti hanno precisato che cinque persone sono state arrestate. Con il decesso di oggi sono 4.103 le persone uccise dall'inizio dell'Intifada nel settembre 2000, tra le quali 3112 palestinesi e 920 israeliani

Irak

Due poliziotti iracheni sono stati uccisi e altre 14 persone, in maggioranza civili, feriti oggi nella citta' santa di Najaf (170 km a sud di Baghdad) in scontri tra appartenenti al gruppo del leader radicale sciita Moqtada Sadr e la polizia, secondo quanto riferiscono un giornalista dell'Afp e fonti ospedaliere. Le sparatorie sono iniziate nella notte, quando poliziotti iracheni hanno tentato di arrestare alcuni uomini dell'Esercito del Mehdi, la milizia di Sadr, nel cimitero della citta' dove sono asserragliati da diverse settimane, e nelle strade. Il 4 giugno i miliziani avevano cessato di farsi vedere a Najaf e nella vicina Kufa, pur non ritirandosi, e la polizia irachena aveva ripreso il suo ruolo, nell'ambito di una tregua. Anche gli statunitensi hanno fortemente alleggerito la loro presenza a Najaf, rimanendo pero' in settori al di fuori delle due citta'.

Pakistan

Ancora un attentato a Karachi, la popolosa citta' portuale nel sud del Pakistan teatro di ripetuti episodi di sangue negli ultimi mesi. Stavolta nel mirino della guerriglia e' finito il corteo del comandante dell'esercito nella citta', un agguato costato la vita ad almeno due poliziotti ed un civile. Illeso, invece, il generale Ahsan Azeem, secondo quanto riferito da un portavoce dell'esercito. Karachi, citta' portuale con 11 milioni di abitanti sul Mar arabico, e' stato colpita da un'ondata di violenze nelle ultime settimane: due attacchi-kamikaze contro moschee sciite, una duplice auto-bomba vicino la residente del console generale statunitense, l'assassinio di un rispettato imam sciita, cui hanno fatto seguito tre giorni di violenti scontri inter-religiosi che hanno causato la morte di 51 persone.

Migranti

Sette africani sono morti di sete nel deserto del Sahara algerino. I cadaveri, completamente disidratati, sono stati scoperti da una pattuglia della gendarmeria nella regione di Adrar, a 1.550 chilometri a sud di Algeri. Lo ha reso noto la radio algerina, precisando che ne' la nazionalita' ne' l'identita' delle vittime e' stata stabilita dato che sui corpi non sono state trovate carte d'identita'. Lo scorso 4 aprile erano stati rinvenuti nella stessa regione i corpi di altri sei africani morti di sete dopo che si erano persi a causa di una tempesta di sabbia. Probabilmente stavano tentando di raggiungere la citta' di Oulf, 70 chilometri a sud di Adrar, citta' conosciuta come area di incontro e trattative per chi vuole migrare in occidente.

Germania

E' salito a 22 feriti il bilancio delle persone rimaste coinvolte nell'esplosione di un ordigno in una via commerciale del quartiere turco di Muelheim a Colonia, ieri pomeriggio poco prima delle 16. Quattro di esse versano in gravi condizioni. Gli investigatori hanno ritrovato sul luogo dell'esplosione diversi chiodi, che hanno convinto la polizia della pista dolosa. Sulla fattura dell'ordigno e sul tipo di esplosivo non sono emerse indiscrezioni. L'esplosione si è verificata nell'affollata Keupstrasse, una strada che ospita numerosi esercizi commerciali turchi, in un quartiere abitato prevalentemente da persone di quella nazionalità. Non è chiaro neppure dove abbia avuto luogo esattamente la deflagrazione. Inizialmente sembrava fosse avvenuta all'interno di un edificio di tre piani, poi davanti all'attiguo locale di un barbiere. Molte abitazioni sono state danneggiate. Dei ventidue feriti quattro lo sono in modo grave. Uno di questi è ormai fuori pericolo di vita ma rischia comunque l'amputazione di una gamba. Al momento dell'esplosione si trovavano tutti all'interno di una pizzeria e dal barbiere.

Elezioni europee

Prende il via oggi con la chiamata alle urne dei cittadini britannici e olandesi la più grande maratona elettorale mai vissuta dall'Europa. In quattro giorni, fino a domenica, nei 25 paesi dell'Unione ben 338 milioni di elettori saranno chiamati ad eleggere i loro rappresentanto all'europarlamento. Si voterà con calendari e sistemi diversi. Domani sarà la volta dell'Irlanda, sabato di Lettonia e Malta, e domenica toccherà a tutti gli altri. Solo l'Italia ha programmato il voto su due giornate: il pomeriggio di sabato e l'intera domenica. Lo spoglio delle schede sarebbe invece dovuto iniziare insieme per tutti la sera di domenica, ma l'Olanda - innescando una polemica - ha annunciato che già stasera renderà noti i risultati. La Commissione europea ha minacciato di rivolgersi alla Corte di giustizia, il governo dell'Aja ha replicato precisando che saranno diffusi dati non ufficiali, equiparabili a sondaggi. In alcuni paesi l'elezione è abbinata ad altre consultazioni: in Lussemburgo si terranno anche le politiche per rinnovare il Parlamento nazionale; Italia, Francia e Belgio sono tra le nazioni dove si voterà parzialmente anche per le regionali o comunali.

gror040610 (last edited 2008-06-26 10:00:22 by anonymous)