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'''palestina'''

La Corte internazionale di giustizia dell'Aja emetterà un parere sulla costruzione del muro in Cisgiordania da parte di Israele il 9 luglio prossimo. Lo annuncia un comunicato, precisando che i giudici terranno una sessione pubblica nella grande sala del Palazzo della pace durante la quale il presidente, il cinese Shi Jiuyong, leggera' il verdetto.

Il parere, di carattere solo consultivo, e' stato richiesto dall'assemblea generale dell'Onu, con una risoluzione dell'8 dicembre dello scorso anno. Ai giudici e' stato chiesto di chiarire ''quali sono in diritto le conseguenze della costruzione di un muro che Israele, potenza occupante, sta realizzando nei territori palestinesi occupati, anche all'interno del circuito di Gerusalemme est''.
I giudici hanno tenuto udienze dal 23 al 25 febbraio ascoltando le posizioni oltre venti paesi ed organizzazioni, praticamente tutte a favore dei palestinesi, e le argomentazioni scritte presentate da Israele, prendendosi poi alcuni mesi per decidere. La sessione era stata caratterizzata da opposte manifestazioni pacifiche promosse da gruppi filo-israeliani e filo-palestinesi.

Per coloro che sono intervenuti davanti alla Corte per condannare l'iniziativa di Israele 'il muro viola le leggi internazionali ed e' un atto illecito che dovrebbe cessare quanto prima'', ''non separa i terroristi dalle loro vittime, ma piuttosto i contadini dalle proprie terre, i bambini dalle scuole, i malati dai medici''. ''Con il muro non esiste la possibilita' di arrivare ad una Palestina in grado di vivere, quindi la pace fra i due stati sara' impossibile''.

Israele ha difeso la legittimita' del muro quale atto di difesa e ha definito significativo il fatto che ''dei 191 paesi membri dell'Onu, all'Aja abbiano parlato solo 21, molti dei quali violano in modo pesante i diritti umani''. Stati Uniti e Unione europea non hanno fatto interventi, limitandosi a segnalare che il parere della Corte potrebbe in qualche modo frenare i negoziati sulla 'Road Map' a favore della pace nella regione.

GR ORE 19.30

Italia

conferenza stampa genova (audio)

Conferenza stampa oggi a genova per presentare le iniziative che si svolgeranno in concomitanza con l'apertura del processo ai poliziotti inquisiti per l'assalto alla scuola diaz, ma anche per sottolineare il ruolo, spesso negativo, svolto dalla magistratura nei confronti di chi, in quelle tre giornate, si trovò a manifestare e a difendersi dall'illogica azione delle forze chiamate a difendere un ordine assurdo

base nato di taranto (audio)

inaugurata oggi la nuova versione della base navale di taranto, che in molti denuncioano essere diventata la nuova base nato. Già nei giorni scorsi un appello era stato lanciato per creare una mobilitazione in questa occasione, e così è stato.

presidio sant'eugenio (audio)

esteri

palestina

L'esercito israeliano ha proseguito oggi l'operazione iniziata ieri nella citta' di Nablus dove sono stati arrestati diversi palestinesi tra cui un dirigente della Jihad Islamica. Volontari delle Ong locali hanno raccontato che e' stato imposto il coprifuoco e le operazioni si stanno concentrando nella citta' vecchia. Secondo quanto riferito da un portavoce militare israeliano ci sarebbero stati scontri a fuoco, tre palestinesi sarebbero stati arrestati perche' sospettati aver compiuto attentati in Israele. La stampa israeliana ha riferito che la notte scorsa, soldati israeliani hanno demolito la casa di un dirigente della Jihad Islamica accusato di essere il responsabile della pianificazione di attentati contro bersagli israeliani. Sempre oggi, a Betlemme, fonti militari israeliane hanno comunicato che i soldati hanno fatto saltare con la dinamite a Betlemme l'appartamento in cui abitava Bassam Abu Aker, militante della Jihad Islamica catturato qualche mese fa, attualmente in carcere.

palestina

La Corte internazionale di giustizia dell'Aja emetterà un parere sulla costruzione del muro in Cisgiordania da parte di Israele il 9 luglio prossimo. Lo annuncia un comunicato, precisando che i giudici terranno una sessione pubblica nella grande sala del Palazzo della pace durante la quale il presidente, il cinese Shi Jiuyong, leggera' il verdetto.

Il parere, di carattere solo consultivo, e' stato richiesto dall'assemblea generale dell'Onu, con una risoluzione dell'8 dicembre dello scorso anno. Ai giudici e' stato chiesto di chiarire quali sono in diritto le conseguenze della costruzione di un muro che Israele, potenza occupante, sta realizzando nei territori palestinesi occupati, anche all'interno del circuito di Gerusalemme est. I giudici hanno tenuto udienze dal 23 al 25 febbraio ascoltando le posizioni oltre venti paesi ed organizzazioni, praticamente tutte a favore dei palestinesi, e le argomentazioni scritte presentate da Israele, prendendosi poi alcuni mesi per decidere. La sessione era stata caratterizzata da opposte manifestazioni pacifiche promosse da gruppi filo-israeliani e filo-palestinesi.

Per coloro che sono intervenuti davanti alla Corte per condannare l'iniziativa di Israele 'il muro viola le leggi internazionali ed e' un atto illecito che dovrebbe cessare quanto prima, non separa i terroristi dalle loro vittime, ma piuttosto i contadini dalle proprie terre, i bambini dalle scuole, i malati dai medici. Con il muro non esiste la possibilita' di arrivare ad una Palestina in grado di vivere, quindi la pace fra i due stati sara' impossibile.

Israele ha difeso la legittimita' del muro quale atto di difesa e ha definito significativo il fatto che dei 191 paesi membri dell'Onu, all'Aja abbiano parlato solo 21, molti dei quali violano in modo pesante i diritti umani. Stati Uniti e Unione europea non hanno fatto interventi, limitandosi a segnalare che il parere della Corte potrebbe in qualche modo frenare i negoziati sulla 'Road Map' a favore della pace nella regione.

Irak

Iran

Turchia

Due detenuti che stavano facendo da 249 giorni uno sciopero della fame si sono dati fuoco e sono morti per evitare di essere trasferiti a forza in ospedale. Lo si e' appreso giovedi' da un gruppo di sostegno ai prigionieri e la notziia e' poi stata confermata dalle autorita' del carcere. I due erano militanti del Fronte Partito pe la liberazione del popolo rivoluzionario Dhkp-c, di estrema sinistra. La loro morte porta a 66 il bilancio dei detenuti e dei loro familiari deceduti per una protesta iniziata nel 2000 e provocata dalla decisione del governo di trasferire i 'politici' da grandi celle in celle piccole, al massimo per tre persone. In queste celle, secondo gli organizzatori della protesta, si vive praticamente in isolamento e si e' piu' soggetti alle violenze dei secondini. I due morti giovedi', di 42 e 36 anni, scontavano una pena a 12 anni e mezzo.

Ogm

I Paesi dell'Africa occidentale si sono detti a favore, seppur esprimendo cautela, all'utilizzo degli organismi geneticamente modificati (ogm). È questa la posizione emersa al termine di un incontro della durata di tre giorni, apertosi lunedì nella capitale Burkina Faso, Ouagadougou, e organizzato dal dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, dall'agenzia umanitaria del governo Usa (Usaid) e dalla Comunità economia degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas/Cedeao). Un incontro con cui gli Usa sperano di aprire una breccia per l'ingresso graduale nel continente nero degli Ogm e in particolare delle sementi trattate geneticamente, soprattutto alla luce dell'avversione dimostrata negli ultimi due anni da alcuni governi dell'Africa australe. L'incontro, che ha visto la partecipazione di 400 delegati provenienti da 15 Paesi africani e di quattro capi di Stato (Mali, Niger, Ghana, Burkina Faso), è stato avversato da alcune associazioni e organizzazioni non governative (ong) locali che ieri, alla chiusura dell'appuntamento, hanno chiesto ai propri politici una moratoria sull'uso di ogm per i prossimi cinque anni, un lasso di tempo da investire in ricerca. I capi di Stato, invece, hanno chiesto ai loro interlocutori americani garanzie sulla sicurezza degli ogm per le proprie popolazioni e per l'ambiente. Intervistata dall'emittente radiofonica 'Voice of America', un'attivista del Benin, Rene Segbenou, ha avvertito del rischio di inserimento di sementi geneticamente modificate su territorio africano. I semi ogm, infatti, hanno il potenziale per distruggere e soppiantare le moltissime varietà di sementi africane: un patrimonio che potrebbe andare perso per sempre e la cui scomparsa potrebbe causare danni gravissimi. Se la nocività di questo tipo di prodotti è ancora oggetto di studio in tutto il mondo, è ormai assodato che un seme geneticamente modificato riesce in breve tempo a imporsi come coltura dominante nel territorio in cui viene piantato. Un processo irreversibile che nel giro di poco tempo rischia di portare all'estinzione le specie autoctone. Proprio questo aspetto aveva scatenato il braccio di ferro che nel 2002 ha visto impegnati alcuni Paesi dell'Africa australe e il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam), che due anni fa, nel bel mezzo di una delle più gravi crisi alimentari della zona, si era visto rifiutare tonnellate di aiuti composti da semi di mais geneticamente modificato.

Cyberg-controllo

Nel più popoloso degli stati australiani, il New South Wales, i datori di lavoro dovranno tornare ad avere fiducia nei propri dipendenti e a misurare la loro produttività con mezzi diversi dalle spie tecnologiche che hanno fin qui potuto impiegare. Una legge statale, che potrebbe presto essere replicata in tutta l'Australia, spazza via un'attività odiosa, quella che viene definita di cybersnooping. Con questo termine si indicano i controlli sistematici sulle caselle di posta elettronica dei dipendenti, la lettura dei siti web visitati dalla postazione di lavoro, l'analisi delle videoregistrazioni effettuate dalle cam piazzate nelle aree dove lavorano gli impiegati o, ancora, l'uso di sistemi di lettura dell'uso dei veicoli aziendali. La normativa è stata presentata dal procuratore generale dello stato e, sebbene si tratti solo di una bozza appoggiata dal governo locale, si ritiene che in breve tempo possa venire approvata in via definitiva. Secondo la nuova legge, sarà considerata azione criminale qualunque attività di monitoraggio e controllo effettuata di nascosto con l'unica eccezione, certamente non secondaria, di quando un datore di lavoro possa dimostrare ad un tribunale di nutrire legittimi sospetti sul lavoro di un proprio dipendente. L'idea di fondo, ha spiegato, non è quella di impedire qualsiasi genere di supervisione ma di far sì che questa avvenga in modo corretto sul piano etico e rispettoso delle sensibilità. Un'attività di controllo spot potrà essere effettuata, come già accade in altri paesi come l'Italia, soltanto se l'impiegato sia preventivamente avvisato.

===GR ORE 13,00===

IRAQ

  • Nuovi scontri tra ribelli e soldati americani si sono verificati oggi vicino alla citta' di Falluja. Testimoni hanno riferito di aver visto carri armati e veicoli militari all'ingresso orientale della citta', una delle roccaforti della resistenza irachena contro le forze della coalizione. Secondo i testimoni i ribelli avrebbero cercato di bloccare l'avanzata dei soldati americani verso Falluja. Il comandante della Brigata di Falluja, il generale Mohamed Latif, ha assicurato, dopo un incontro, che le forze americane hanno promesso di non attaccare per ora la citta'. In cambio, la brigata di Latif si e' dichiarata disposta a cooperare con la polizia irachena per sorvegliare la strada tra Ramadi e Baghdad, lungo la quale le forze americane hanno subito attacchi ad opera dei ribelli.

Per la prima volta dall'inizio della guerra in Iraq, la maggioranza degli americani definisce la campagna militare contro Saddam Hussein un errore. E' quanto risulta da un sondaggio condotto da Usa Today/Cnn/Gallup, secondo cui il 54% dei 1.005 interpellati ritiene che la guerra contro il regime di Saddam Hussein sia stata sbagliata: appena tre settimane fa, il 41% aveva definito un errore il conflitto. Secondo quanto scrive il quotidiano Usa Today, e' la prima volta dalla guerra in Vietnam che la maggioranza degli americani 'boccia' un'azione militare statunitense. Dallo stesso sondaggio risulta che il 55% degli interpellati ritiene che la guerra abbia fatto aumentare la vulnerabilita' degli Stati Uniti: a dicembre, il 56% degli americani riteneva invece che la fine del regime di Saddam avesse reso gli Stati Uniti piu' sicuri.

  • MO: NABLUS, PROSEGUE RAID ISRAELE Prosegue anche oggi, per il secondo giorno consecutivo, un raid israeliano nel centro di Nablus (Cisgiordania) dove - secondo l'intelligence di Israele - si nascondono sei organizzatori di attentati. La scorsa notte cinque militanti della intifada sono stati arrestati nella Cisgiordania settentrionale. A Betlemme le forze israeliane hanno demolito la scorsa notte la abitazione di un leader locale della Jihad islamica, Bassam Abdelrahman Ahmed Abu Akr, ritenuto responsabile di un attentato che due anni fa a Gerusalemme provoco' la morte di cinque israeliani.

TURCHIA: DUE DETENUTI ESTREMA SINISTRA MORTI DANDOSI FUOCO

Due detenuti che stavano facendo da 249 giorni uno sciopero della fame si sono dati fuoco e sono morti per evitare di essere trasferiti a forza in ospedale. Lo si e' appreso giovedi' da un gruppo di sostegno ai prigionieri e la notziia e' poi stata confermata dalle autorita' del carcere. I due erano militanti del Fronte Partito pe la liberazione del popolo rivoluzionario Dhkp-c, di estrema sinistra. La loro morte porta a 66 il bilancio dei detenuti e dei loro familiari deceduti per una protesta iniziata nel 2000 e provocata dalla decisione del governo di trasferire i 'politici' da grandi celle in celle piccole, al massimo per tre persone. In queste celle, secondo gli organizzatori della protesta, si vive praticamente in isolamento e si e' piu' soggetti alle violenze dei secondini. I due morti giovedi', di 42 e 36 anni, scontavano una pena a 12 anni e mezzo.

YEMEN: GOVERNO, UCCISI IN SCONTRI 46 INTEGRALISTI SCIITI

  • Il ministero dell'interno dello Yemen ha detto oggi che 46 seguaci di un religioso integralista islamico antiamericano sono stati uccisi e 35 feriti in scontri con le forze di sicurezza negli ultimi giorni. Un comunicato del ministero, diffuso dall'agenzia ufficiale Saba, ha affermato anche che 43 ribelli, seguaci di Hussein al Huthi, sono stati arrestati da quando sono iniziati gli scontri armati, il 20 giugno, in seguito al tentativo della polizia di arrestare il leader integralista sciita. Il comunicato non fa menzione di vittime fra le forze governative; ma una fonte delle forze di sicurezza ha detto che due poliziotti sono stati uccisi e cinque feriti negli scontri avvenuti a Saada, 240 chilometri a nord della capitale Sanaa. Il ministero ha detto che le forze di sicurezza stanno ancora circondando Huthi e un piccolo numero di elementi deviati in questa regione montagnosa. Le autorita' ritengono che Huthi, leader della setta sciita Zaidi a Saada, sia anche capo del gruppo ribelle 'Gioventu' credente' che ha guidato violente proteste contro gli usa e Israele.

IRAN: 70 MORTI E 84 FERITI IN UN INCIDENTE STRADALE

  • Tragico incidente stradale in Iran: almeno 70 persone sono morte e altre 84 sono rimaste ferite nel sudest del Paese, sulla strada tra Bam e Zahedan, quando un camion cisterna carico di benzina e' finito contro alcuni autobus carichi di passeggeri fermi a una stazione di polizia per una serie di controlli di routine. L'incidente, di cui la televisione di Teheran ha dato notizia questa mattina, e' avvenuto ieri. Secondo quanto riferito, il camion trasportava 18mila litri di benzina.

PESTAGGIO GIOVANE CHE MORI', VERSO RICHIESTA GIUDIZIO 4 SKIN

Furono i calci e i pugni di quattro naziskin ad uccidere il giovane trentino Fabio Tomaselli, 26 anni, di Pergine Valsugana. Sono le conclusioni a cui e' giunto il Pm bolzanino Benno Baumgartner che ha chiuso l'inchiesta ed ora si appresta a chiedere il rinvio a giudizio dei quattro per omicidio preterintenzionale. Tomaselli fu trovato morto nella sua auto il 30 novembre scorso, lungo una strada altoatesina. Sembrava vittima di un malore con ferite mortali riportate uscendo di strada con la sua vettura. Amici riferirono che, invece, poco prima di morire, il giovane era stato violentemente percosso con calci e pugni in un locale alla periferia di Bolzano frequentato dai quattro naziskin per i quali ora il magistrato sta chiedendo il rinvio a giudizio, come anticipato dal quotidiano Alto Adige. I quattro sono i bolzanini Nicola Turco e Andrea Bonazza, entrambi di 23 anni. Gli altri due indagati sono militari di stanza a Bolzano: Antonio Pasquali, catanese di 22 anni, e Riccardo Masia, 23 anni di Cagliari: durante perquisizioni in caserma sarebbero state trovate anche svastiche.

gror040625 (last edited 2008-06-26 09:57:29 by anonymous)