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Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha lasciato intendere oggi che lo Stato ebraico possiede armi nucleari. L'allusione e' stata fatta commentando la visita del presidente dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Mohammed el Baradei, in Israele. ''Non so cosa vuole vedere qui - ha detto Sharon riferendosi al capo dell'Aiea -. Israele e' obbligato a tenere nelle proprie mani tutte le componenti della forza necessaria alla sua difesa''. ''La politica di ambiguita' sul nucleare che abbiamo adottato si e' dimostrata valida e proseguira''', ha aggiunto il capo del governo in una breve dichiarazione alla radio militare. In base a questa politica dell' ''ambiguita'', Israele non ammette ne' nega di possedere armi nucleari, e non ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Ma secondo esperti internazionali, lo Stato ebraico ha fra 100 e 200 atomiche. El Baradei avrebbe voluto che Israele abbandonasse questa politica dell'ambiguita', secondo fonti diplomatiche occidentali. La visita di el Baradei giunge qualche mese dopo la liberazione, dopo 18 anni di carcere duro, del tecnico della centrale nucleare israeliana di Dimona, rapito dai servizi segreti israeliani a Roma, processato e condannato per aver rivelato alla stampa britannica i programmi nucleari dello Stato ebraico Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha lasciato intendere oggi che lo Stato ebraico possiede armi nucleari. L'allusione e' stata fatta commentando la visita del presidente dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Mohammed el Baradei, in Israele. ''Non so cosa vuole vedere qui - ha detto Sharon riferendosi al capo dell'Aiea-. Israele e' obbligato a tenere nelle proprie mani tutte le componenti della forza necessaria alla sua difesa. La politica di ambiguita' sul nucleare che abbiamo adottato si e' dimostrata valida e proseguira''. In base a questa politica dell' ''ambiguita'', Israele non ammette ne' nega di possedere armi nucleari, e non ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Ma secondo esperti internazionali, lo Stato ebraico ha fra 100 e 200 atomiche. El Baradei avrebbe voluto che Israele abbandonasse questa politica dell'ambiguita', secondo fonti diplomatiche occidentali. La visita di el Baradei giunge qualche mese dopo la liberazione, dopo 18 anni di carcere duro, del tecnico della centrale nucleare israeliana di Dimona, rapito dai servizi segreti israeliani a Roma, processato e condannato per aver rivelato alla stampa britannica i programmi nucleari dello Stato ebraico

9.30

IRAQ

Con una dichiarazione senza precedenti, il primo ministro Iyad Allawi ha affermato che è stato il governo provvisorio iracheno a fornire alle forze militari Usa indicazioni di intelligence sulla presenza di miliziani fedeli a Abu Musad Zarqawi nell'edificio di Fallujah fatto saltare in aria ieri pomeriggio da un bombardamento aereo. C'è ora un cratere di nove metri di diametro e una pila di rovine al posto dell'edificio bombardato. Almeno dieci persone sono rimaste uccise, secondo quanto riferito da funzionari e testimoni oculari. Nella stessa zona della città santa, dal 19 giugno si sono susseguiti almeno quattro attacchi aerei statunitensi. I soccorritori hanno raccolto parti dei corpi della vittime. I militari hanno riferito che nell'operazione sono state utilizzate armi di precisione e hanno sottolineato la risoluzione delle forze irachene e della coalizione a "distruggere congiuntamente le reti terroristiche in Iraq"

Le autorità militari statunitensi a Baghdad hanno ammesso che le truppe Usa hanno sparato su un'auto che aveva mancato di fermarsi immediatamente all'ordine di alt presso un posto di blocco, uccidendo un bimbo iracheno che si trovava a bordo, e ferendone un altro. L'episodio è avvenuto ieri, secondo quanto hanno confermato le autorità Usa.

Una commissione di inchiesta del Senato striglia la Cia, per il lavoro svolto prima della guerra in Iraq. Come riporta il New York Times, nella sua edizione online, l'agenzia aveva ricevuto rassicurazioni, da parte delle famiglie degli scienziati iracheni, sul fatto che Saddam Hussein avesse abbandonato i propositi di sviluppare armi non convenzionali. Ma la Cia non sottopose a Bush le informazioni che potevano scagionare il regime iracheno dall'accusa di mentire agli ispettori dell'Onu. Il rapporto iniziale della commissione sarà pubblicato in settimana e, da quanto ha appreso il quotidiano americano, sarà altamente critico sull'operato dei servizi di intelligence, incapaci di riconoscere che le prove raccolte non bastavano a sostenere che Saddam Hussein fosse in possesso di un arsenale proibito. In particolare, il rapporto suggerisce che gli analisti abbiano addirittura distorto le informazioni in loro possesso, tanto da perdere la loro funzione di osservatori obiettivi. La commissione non ha tuttavia trovato prove che ad influenzare l'operato della Cia siano state le pressioni da parte della Casa Bianca. Ma la Casa Bianca non vide mai queste informazioni perche' gli analisti non le inclusero nei loro rapporti, preferendo continuare a sostenere che Saddam cercava di ottenere armi proibite

M.O.

E' morto uno dei quattro militari israeliani feriti nel corso delle operazioni di rastrellamento a Nablus. Lo scrive nel sito on line il quotidiano Haaretz. In gravi condizioni è anche un altro dei feriti. Le truppe israeliane entrate nella cittadina della Cisgiordania hanno incontrato una forte resistenza da parte dei militanti palestinesi. Lo scontro maggiore si è avuto quando i militari hanno circondato un edificio all'interno del quale si sarebbero rifugiati alcuni ricercati per atti terroristici. Un militante è stato ucciso nel corso degli scontri, altri tre sono morti quando il palazzo è stato fatto saltare in aria da un missile lanciato da un elicottero. Nell'esplosione sono rimasti uccisi anche un docente dell'università A-Najah, il dottor Khaled Saleh, e il figlio. Sangue anche nella Striscia di Gaza, dove, sempre nel corso di un rastrellamento israeliano, è morto un ragazzo di 14 anni, ucciso nel campo profughi di Khan Yunis. Nella Striscia, 12 carri israeliani, appoggiati da elicotteri, sono entrati nel campo profughi di Rafah, ed altri venti si sono ammassati nel "corridoio Philadelphi" lungo il confine con l'Egitto. Le truppe di Israele pretendono di essere alla ricerca di tunnel per il traffico d'armi e di officine per la fabbricazione di razzi Qassam.

Una violenta rivolta e' scoppiata oggi nel carcere di alta sicurezza di Gilboa, in Galilea, dove sono detenuti circa 800 palestinesi. I prigionieri hanno attaccato le guardie con olio bollente e - secondo le prime informazioni - ci sarebbero due feriti. Unita' anti-sommossa sono intervenute per riportare l'ordine nel penitenziario.

Ariel Sharon e' scampato ancora una volta ad una mozione di sfiducia presentata contro il suo governo al parlamento israeliano; ma stavolta l'esito della votazione e' stato umiliante per lui, perche' ha visto l'equivalenza dei voti a favore e contro: 56 si' e 56 no alla mozione di sfiducia al primo ministro. Il governo non e' caduto stanotte solo in virtu' della legge che impone la maggioranza assoluta in parlamento (vale a dire almeno 61 voti), per la mozione di sfiducia e anche per il nome del nuovo primo ministro in sostituzione di quello bocciato. E' un risultato che illustra la fragilita' della posizione del primo ministro Sharon, dopo l'uscita dalla coalizione dei due parlamentari dei partiti religiosi, per protestare contro il progetto di Sharon di disimpegnare Israle dalla Cisgiordania.

Il premier israeliano Ariel Sharon ha invitato il ministero della Giustizia ad agire vigorosamente per stroncare i movimenti di esterma destra che si stanno radicalizzando e incitano ad azioni eversive contro il governo. Nei giorni scorsi, il capo dello Shin Bet (i servizi di sicurezza israeliani), Avi Ditcher, ha avvertito il governo che i gruppi religiosi di estrema destra stanno diventando sempre più radicali e potrebbero costituire una seria minaccia in vista dello smantellamento degli insediamenti a Gaza e in parte della Cisgiordania.

NUCLEARE

Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha lasciato intendere oggi che lo Stato ebraico possiede armi nucleari. L'allusione e' stata fatta commentando la visita del presidente dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Mohammed el Baradei, in Israele. Non so cosa vuole vedere qui - ha detto Sharon riferendosi al capo dell'Aiea-. Israele e' obbligato a tenere nelle proprie mani tutte le componenti della forza necessaria alla sua difesa. La politica di ambiguita' sul nucleare che abbiamo adottato si e' dimostrata valida e proseguira. In base a questa politica dell' ambiguita, Israele non ammette ne' nega di possedere armi nucleari, e non ha firmato il Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp). Ma secondo esperti internazionali, lo Stato ebraico ha fra 100 e 200 atomiche. El Baradei avrebbe voluto che Israele abbandonasse questa politica dell'ambiguita', secondo fonti diplomatiche occidentali. La visita di el Baradei giunge qualche mese dopo la liberazione, dopo 18 anni di carcere duro, del tecnico della centrale nucleare israeliana di Dimona, rapito dai servizi segreti israeliani a Roma, processato e condannato per aver rivelato alla stampa britannica i programmi nucleari dello Stato ebraico

Continua a salire la tensione tra Usa e Iran in merito alla questione di un presunto programma nucleare militare che secondo Washington Teheran nasconderebbe dietro a quello civile sviluppato da anni. Ieri l'ayatollah Ali Khamenei ha lanciato un monito agli Stati Uniti d'America. "Se il nemico - ha detto Khamenei ai giornalisti che seguivano la sua visita alla città di Hamedan - attacchera' i nostri interessi scientifici, naturali, umani o tecnologici, il popolo iraniano tagliera' le sue mani senza esitazione e mettera' in pericolo gli interessi dell'aggressore in ogni parte del mondo". La Guida suprema iraniana ha poi invitato tutte le autorita' del paese a "mantenere la vigilanza contro la guerra psicologica del nemico". Il mese scorso l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) ha criticato l'Iran per una insufficiente cooperazione con i propri ispettori, ma un giudizio conclusivo e' atteso per settembre.

AFGHANISTAN

Dopo l'ennesimo slittamento delle elezioni in Afganistan, inizialmente previste per giugno, poi per settembre, e ora rimandate da data da destinarsi continuano le difficoltà per quanto riguarda la preparazione delle elezioni. E stato attaccato un centro per la registrazione dei votanti nella provincia meridionale afghana di Kandahar. Nell'attacco e' rimasto ferito un funzionario del centro. A darne notizia sono state fonti militari afghane, precisando che l'attacco e' scattato la notte scorsa, nel distretto di Panj Wayee, 30 chilometri ad ovest di Kandahar. Finora si sono registrati 5,6 milioni dei 9,8 aventi diritto al voto.

INDIA

Almeno trenta persone sono annegate in India, travolte dalle acque del fiume Bordikrai nel nord del Paese, uscite dagli argini in seguito alla rottura di una chiusa. Lo riferisce nel sito on line la Bbc. Le vittime sono tutti operai che lavoravano lungo gli argini del fiume, nello stato dell'Arunachal Pradesh. L'inondazione ha allagato una quindicina di villaggi della zona, costringendo circa diecimila persone ad abbandonare le loro case.

gror040706 (last edited 2008-06-26 09:55:39 by anonymous)