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'''ISRAELE: APERTURA DI SHARON A PARTITI RELIGIOSI'''

 Per puntellare il suo governo a corto di maggioranza parlamentare, il primo ministro israeliano Ariel Sharon tenta adesso la carta dei partiti religiosi: un'apertura di Sharon in questa direzione viene segnalata stamane dagli organi di informazione nazionali. La radio dell'esercito israeliano riferisce che a tarda notte Sharon ha annunciato di avere convocato a colloquio per i prossimi giorni il presidente del partito Shas, Eli Yishai. Nel frattempo, il primo ministro ha interpellato un deputato del partito del Giudaismo della Torah Unita, sulla possibilita' di un'adesione del partito alla coalizione. Ieri mattina, Sharon aveva conferito con il capo dell'opposizione laburista Shimon Peres, per discutere con lui la possibilita' di un governissimo, con una grande coalizione, per gestire insieme il disimpegno unilaterale di Israele dalla striscia di Gaza.
Un'eventuale entrata dei due partiti ultra-religiosi nella coalizione comporterebbe sicuramente l'uscita dal governo del partito laico Shinui. Ma il capo dello Shinui, il ministro della giustizia Tommy Lapid, minimizza questa prospettiva: "Io non prenderei troppo sul serio la minaccia di una coalizione con gli haredim (i religiosi uotra-ortodossi - n.d.r.). Non la vedo fattibile", ha detto Lapid in un'intervista rilasciata al quotidiano di lingua inglese Jerusalem Post. Nemmeno Peres sembra scomporsi piu' di tanto, anche se in precedenza aveva espresso giudizi molto negativi sull'eventualita' di una partecipazione dei partiti religiosi al governo: "Non mi turba - ha detto, un po' sprezzante, il capo dei laburisti - lasciamo che Sharon vada a ballare a tutte le feste, io alle feste non ci vado. Sharon non puo' avere tutto quello che vuole. Non credo che sia venuto da noi perche' innamorato di noi; ma credo che se potesse fare il governo senza di noi, lo farebbe".
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'''CAP ANAMUR: BOLDRINI (UNHCR),I 37 POSSONO FARE DOMANDA ASILO'''

 ''La richiesta di asilo prescinde dal Paese di provenienza'': lo afferma Laura Boldrini, portavoce dell' Unhcr, l' agenzia dell' Onu per i rifugiati, facendo riferimento ai 37 immigrati sbarcati ieri dalla Cap Anamur e rinchiusi adesso nel centro di prima accoglienza di Agrigento. ''A conclusione - aggiunge - delle procedure di identificazione che sta effettuando la polizia, i 37 della Cap Anamur potranno avanzare, se lo vorranno, domanda di asilo''. ''Il rifugiato - spiega Boldrini - e' una persona che, per fondato timore di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalita', appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinione politica, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza e chiede protezione a un altro Paese''. Secondo il portavoce dell' Unhcr ''il rifugiato ha il diritto a un asilo sicuro e devono godere di diritti fondamentali come liberta' personale, di pensiero, di movimento, e di diritti socioeconomici''. ''I rifugiati fuggono perche' si sentono in pericolo - aggiunge Boldrini - e perche' i loro diritti non vengono tutelati dal loro Stato. L' Unhcr si occupa della protezione dei rifugiati e collabora, a tale scopo, con i governi di accoglienza. Sollecitare i governi ad agire in conformita' con il diritto internazionale rientra nelle funzioni dell' agenzia dell' Onu. Gli stati non possono respingere i rifugiati verso un territorio in cui sarebbero in pericolo e debbono adoperarsi per garantire loro il godimento dei diritti fondamentali e un accettabile livello di sostentamento''

GR ORE 13,00

AFGHANISTAN/ CAPO DELLA POLIZIA UCCISO DA TALEBANI NEL SUD PAESE

Un gruppo di talebani ha fatto irruzione nell'ufficio governativo della zona meridionale di Miana Shien, 90 chilometri da Kandahar, uccidendo il capo della polizia e dando alle fiamme l'edificio. Un portavoce dei talebani, Abdul Hakim Latifi, ha precisato che i miliziani hanno aperto il fuoco contro l'edificio questa mattina prima dell'alba, uccidenso il capo della polizia Rahmatullah "insieme con tre dei suoi uomini". All'Associated Press, contattata telefonicamente, Latifi ha aggiunto che i talebani hanno dato alle fiamme l'ufficio del sindaco e due pickup. Nello scontro a fuoco sarebbe rimasto ucciso anche un talebano. Un portavoce del governatore di Kandahar, Khalid Pashtun, ha confermato la versione fornita da Latifi. "Abbiamo inviato truppe ma non abbiamo ancora ricevuto nessun'altra informazione", ha detto Pashtun

ISRAELE: APERTURA DI SHARON A PARTITI RELIGIOSI

  • Per puntellare il suo governo a corto di maggioranza parlamentare, il primo ministro israeliano Ariel Sharon tenta adesso la carta dei partiti religiosi: un'apertura di Sharon in questa direzione viene segnalata stamane dagli organi di informazione nazionali. La radio dell'esercito israeliano riferisce che a tarda notte Sharon ha annunciato di avere convocato a colloquio per i prossimi giorni il presidente del partito Shas, Eli Yishai. Nel frattempo, il primo ministro ha interpellato un deputato del partito del Giudaismo della Torah Unita, sulla possibilita' di un'adesione del partito alla coalizione. Ieri mattina, Sharon aveva conferito con il capo dell'opposizione laburista Shimon Peres, per discutere con lui la possibilita' di un governissimo, con una grande coalizione, per gestire insieme il disimpegno unilaterale di Israele dalla striscia di Gaza.

Un'eventuale entrata dei due partiti ultra-religiosi nella coalizione comporterebbe sicuramente l'uscita dal governo del partito laico Shinui. Ma il capo dello Shinui, il ministro della giustizia Tommy Lapid, minimizza questa prospettiva: "Io non prenderei troppo sul serio la minaccia di una coalizione con gli haredim (i religiosi uotra-ortodossi - n.d.r.). Non la vedo fattibile", ha detto Lapid in un'intervista rilasciata al quotidiano di lingua inglese Jerusalem Post. Nemmeno Peres sembra scomporsi piu' di tanto, anche se in precedenza aveva espresso giudizi molto negativi sull'eventualita' di una partecipazione dei partiti religiosi al governo: "Non mi turba - ha detto, un po' sprezzante, il capo dei laburisti - lasciamo che Sharon vada a ballare a tutte le feste, io alle feste non ci vado. Sharon non puo' avere tutto quello che vuole. Non credo che sia venuto da noi perche' innamorato di noi; ma credo che se potesse fare il governo senza di noi, lo farebbe".

CECENIA: UCCISI 18 MILIZIANI GUARDIA PRESIDENZIALE CECENA

Diciotto miliziani della guardia presidenziale cecena, fedele all'amministrazione locale filorussa, sono morti in combattimenti svoltisi tra ieri e stamattina con elementi della guerriglia islamico indipendentista nella regione di Shali, nel sud montagnoso della Cecenia. Lo riferisce l'agenzia russa Interfax, citando il vicepremier ceceno unionista e capo della guardia presidenziale Ramzan Kadyrov. Ramzan, figlio del defunto presidente ceceno Akhmad Kadyrov, ucciso dalla guerriglia in un attentato il 9 maggio scorso, ha aggiunto che negli scontri sono morti anche diversi banditi, il cui numero preciso deve essere tuttavia ancora verificato. Nello stesso distretto di Shali, e in particolare attorno al villaggio di Avtury, scontri violenti si erano avuti gia' nelle settimane scorse dopo una serie di incursioni della guerriglia, seguite da rastrellamenti compiuti dai reparti federali russi e dalle milizie cecene lealiste

BANGLADESH: INONDAZIONI, ALMENO 2 MILIONI SENZA CIBO NE' CASA

  • Sono almeno due milioni le persone rimaste isolate dallo straripamento dei fiumi provocate dalle eccezionati piogge monsoniche nella provincia del Sylhet, nel Bangladesh nord-orientale: da sei giorni senza un riparo, molti di loro sono ormai a corto di cibo e sono tagliati fuori dall'accesso all'acqua pulita, per cui si teme l'insorgere di epidemie. Non sono ancora riuscite a raggiungere la zona disastrata le squadre dei soccorritori, che distribuiscono riso, gallette e pastiglie per la bonifica dell'acqua. E la situazione rischia di peggiorare ulteriormente, con l'ampliamento della zona disastrata: il centro meteorologico nazionale prevede una "svolta grave" nelle prossime 48 ore, con allagamento delle zone basse anche attorno alla capitale ed in altre tre provincie, nel sud e nell'ovest del paese.

CAP ANAMUR: BOLDRINI (UNHCR),I 37 POSSONO FARE DOMANDA ASILO

  • La richiesta di asilo prescinde dal Paese di provenienza: lo afferma Laura Boldrini, portavoce dell' Unhcr, l' agenzia dell' Onu per i rifugiati, facendo riferimento ai 37 immigrati sbarcati ieri dalla Cap Anamur e rinchiusi adesso nel centro di prima accoglienza di Agrigento. A conclusione - aggiunge - delle procedure di identificazione che sta effettuando la polizia, i 37 della Cap Anamur potranno avanzare, se lo vorranno, domanda di asilo. Il rifugiato - spiega Boldrini - e' una persona che, per fondato timore di persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalita', appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinione politica, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza e chiede protezione a un altro Paese. Secondo il portavoce dell' Unhcr il rifugiato ha il diritto a un asilo sicuro e devono godere di diritti fondamentali come liberta' personale, di pensiero, di movimento, e di diritti socioeconomici. I rifugiati fuggono perche' si sentono in pericolo - aggiunge Boldrini - e perche' i loro diritti non vengono tutelati dal loro Stato. L' Unhcr si occupa della protezione dei rifugiati e collabora, a tale scopo, con i governi di accoglienza. Sollecitare i governi ad agire in conformita' con il diritto internazionale rientra nelle funzioni dell' agenzia dell' Onu. Gli stati non possono respingere i rifugiati verso un territorio in cui sarebbero in pericolo e debbono adoperarsi per garantire loro il godimento dei diritti fondamentali e un accettabile livello di sostentamento

ALITALIA/ DE PALACIO: ESSENZIALI TAGLI AL PERSONALE

  • Alitalia deve fare dei tagli del personale, per me è essenziale che ci sia una ristrutturazione del personale". Lo ha indicato oggi il commissario europeo ai Trasporti Lojola De Palacio, al termine dell'incontro con i ministri Buttiglione e Lunardi dedicato alla compagnia di bandiera. De Palacio ha sottolineato di averne parlato con il presidente dell'Alitalia Giancarlo Cimoli, anche egli presente alla riunione, ma ha spiegato che il presidente di Alitalia "non ha quantificato" il numero dei tagli necessari per il risanamento della compagnia. Successivamente è intervenuto il ministro per le Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, che ha sottolineato che la richiesta non implica necessariamente il licenziamento dei lavoratori ma può essere realizzata anche attraverso alienazione di parti dell'azienda. "Sui tagli, al contrario della privatizzazione, non abbiamo preso nessun impegno perchè la questione sarà sul tavolo quando si discuterà il piano aziendale. La riduzione del personale - ha sottolineato - può significare licenziamenti o la vendita di alcune attività che evita di licenziare i lavoratori". Buttiglione ha aggiunto che "se poi si arriverà a dei licenziamenti e in che misura, questo va chiesto all'impresa

NERUDA: 100 ANNI, CUBA GLI RENDE OMAGGIO

Anche Cuba ha reso omaggio al poeta cileno Pablo Neruda, di cui si sono celebrati ieri i cent'anni dalla nascita. La Casa delle Americhe dell'Avana ha dedicato l'ultimo numero della sua rivista culturale a Neruda, definito poeta essenziale della sua patria e dell'umanita. Neruda - scrive Roberto Fernandez Retamar, direttore della rivista culturale - e' stato un combattente sociale che non ha mai abiurato ai propri ideali. Neruda, premio Nobel per la Letteratura nel 1971, visito' per la prima volta Cuba nel 1942 e vi fece poi ritorno nel 1949 e nel 1960. Nel corso della sua ultima visita all'Avana, il poeta dedico' il volume 'Cancion de gesta' alla rivoluzione castrista.

gror040713 (last edited 2008-06-26 09:48:18 by anonymous)