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ONU

L'ONU APPROVA RISOLUZIONE CONTRO IL "MURO" ISRAELIANO - L'Assemblea generale dell'Onu ha approvato una risoluzione nella quale si chiede a Israele di abbattere il "muro di difesa" eretto ai confini della Cisgiordania. La risoluzione contro il muro israeliano è stata adottata dall'Assemblea generale dell'Onu con una maggioranza di 150 voti a favore e sei contro (Israele, Stati Uniti, Australia, Micronesia, le isole Marshall e Palau) e l'astensione di altri dieci (Canada, Uruguay, Camerun, Tonga, Vanuatu, El Salvador, Uganda, Papua Nuova Guinea, Nauru e le isole Salomone). Il voto dell'Assemblea generale non costituisce un obbligo legale per Israele, ma ha un impatto simbolico e morale, come il parere già espresso dalla Corte internazionale di giustizia, che si è già espressa contro l'esistenza della barriera. La Risoluzione di questa notte fa seguito a quella dell'8 dicembre 2003 quando l'Assemblea Onu aveva chiesto alla Corte dell'Aja di affrontare la questione del muro. Allora vi erano stati 90 voti favorevoli, 74 astensioni e otto voti contrari. La Risoluzione attuale è frutto di un lavoro di mediazione arabo-europeo, giunto dopo intensi negoziati durante un rinvio di due ore del voto.

Intanto Israele ha ribadito che intende proseguire nella costruzione di quella che considera una barriera contro gli attacchi terroristici. La costruzione della barriera andra' avanti- ha detto oggi alla radio Ra'anan Gissin, stretto consigliere di Sharon- Israele non smettera' di costruire ne' rinuncera' al suo inalienabile diritto all'autodifesa. La risoluzione, che fa seguito alll'analogo verdetto della corte internazionale dell'Aja del 9 luglio, che ha chiesto l'abbattimento del muro costruito in Cisgiordania e il pagamento da parte di Israele di un risarcimento ai palestinesi danneggiati.

Nel dichiarare di voler continuare nella costruzione della barriera in Cisgiordania Israele si scaglia contro il voto dei paesi europei, che hanno approvato la scorsa notte la risoluzione dell'Assemblea Onu contro il muro. L'ambasciatore israeliano all'Onu Dan Gillerman, intervenuto oggi alla radio dello stato israeliano, si e' detto 'deluso' del voto degli europei che ha definito "vergognoso", che avrebbero potuto almeno astenersi, e ha accusato i Venticinque di aver dato un sostegno vergognoso a questa risoluzione terribilmente unilaterale. Gillerman ha puntato il dito contro Parigi. La Francia -ha detto- si e' comportata in maniera particolarmente vergognosa operando per i suoi amici palestinesi e convincendo gli altri paesi europei ad adottare una risoluzione insufficientemente emendata. Il rappresentante israeliano, che ha espresso delusione per il ruolo svolto dalla presidenza di turno olandese, ha aggiunto che il voto degli europei pone nuovi dubbi sulla loro capacita di agire in favore della pace in Medio Oriente.

Al contrario la direzione palestinese esulta dopo il voto da parte dell'assemblea generale dell'Onu di una risoluzione non vincolante che chiede a Israele di rimuovere la barriera di separazione con la Cisgiordania. Non e' solo una decisione storica, e' la decisione piu' importante per la causa palestinese dal 1947 ha commentato il ministro ai negoziati palestinese Saeb Erekat. Nel 1947 l'Onu aveva votato la divisione dell'allora Palestina fra lo stato di Israele ed un stato arabo palestinese. Il rappresentante palestinese all'Onu Nasser Al Kidwa ha parlato di un risultato magnifico. L'assemblea generale dell'Onu ha adottato a maggioranza schiacciante una risoluzione che chiede lo smantellamento del 'muro' in tutte le parti costruite sul territorio cisgiordano. Le risoluzioni dell'assemblea generale però non hanno carattere vincolante.

INTANTO ISRAELE E' ALLA RICERCA DEL GRANDE NEMICO E LO HA TROVATO NELL' IRAN - Per Israele e' L'Iran il primo e piu' temibile nemico: lo afferma il rapporto annuale dell' intelligence israeliano sulle minacce per l'esistenza dello stato israeliano, consegnato oggi al governo del premier Ariel Sharon. Stando alle anticipazioni del quotidiano Maariv, Teheran costituisce oggi la principale minaccia per l'esistenza di Israele, secondo l'intelligence. L'Iran e' infatti il paese musulmano piu' vicino alla bomba atomica ed e' anche quello che da' il maggiore sostegno al terrorismo anti israeliano, stando al rapporto. Per l'intelligence israeliana inoltre lo sviluppo di armi di distruzione di massa non convenzionali e' la minaccia piu' grave al momento per l'esistenza dello stato ebraico. Oltre al programma nucleare iraniano, l'intelligence di Gerusalemme segue con preoccupazione lo sviluppo in Siria di armi chimiche e biologiche, nel tentativo di inserire anche questo paese nella lista dei prossimi nemici, anche per rompere l'alleanza che Damasco al pari di Teheran intrattiene con Hezbollah libanesi, sul cui territorio Israele propone di nuovo mire colonialiste.

E per perorare questi obiettivi colonialisti, il premier israeliano Ariel Sharon sara' a inizio settembre in visita a Berlino dove avra' un colloquio con il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder. Lo hanno riferito fonti del governo dello Stato israeliano. Sharon era gia' stato in Germania nel luglio 2001 nell'ambito di un tour europeo.

Proprio in Libano queta mattina sconosciuti hanno lanciato una granata contro l'abitazione di un tassista nel campo profughi palestinese di Ein el-Hilweh, nel sud del Libano, ferendo lievemente lui e le sue due figlie. Lo hanno reso noto responsabili della sicurezza palestinese, precisando che l'ordigno è esploso sul balcone della casa a due piani del tassista che risponde al nome di Hussein Farhoud. L'uomo e le due figlie, Nour e Dalaa, di 6 e 10 anni, sono stati medicati in un vicino ospedale. Il campo profughi più vasto del Libano, è stato di frequente teatro di attentati dinamitardi, omicidi e sparatorie fra le diverse fazioni palestinesi che si contendono il controllo del campo. Si ritiene che il campo funga anche da nascondiglio per numerosi latitanti ricercati dalle autorità libanesi. L'esercito libanese controlla i posti di blocco all'esterno del campo ma le sue truppe non vi entrano. Ein el-Hilweh ospita circa 75.000 profughi palestinesi

INTANTO IN PALESTINA CONTINUA LO SCONTRO INTERNO TRA FAZIONI e il premier palestionese Abu Ala ha fermamente condannato oggi l'agguato di questa notte all'ex- ministro dell'informazione Nabil Amr, avversario politico del presidente Yasser Arafat, che ha definito una codarda aggressione. Abu Ala ha aggiunto che il ferimento di Amr illustra la grave crisi della sicurezza in seno alla