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IRAQ

AUTOBOMBA A BAQUBA, SALE A 20 IL BILANCIO DEI MORTI ma alune fonti parlano di 30 morti - Il cap. Bill Coppernoll, della prima Divisione di fanteria Usa, ha detto che la bomba era contenuta in un minibus. L'esplosione, ha aggiunto, e' avvenuta davanti alla stazione di polizia, dove c'e' anche un mercato. La polizia irachena e' sul posto e sta gestendo la situazione, mentre il militari statunitensi forniscono l'appoggio, ha aggiunto il portavoce militare. Le fonti ospedaliere di Baquba, nel frattempo confermano il bilancio, che potrebbe peggiorare ancora e che comprende anche 67 feriti almeno. Abbiamo piu' di 20 copri all'obitorio, che si e' rivelato troppo piccolo per contenerli tutti, ha spiegato all'Afp il primario di medicina legale dell'ospedale di Baquba.

IRAQ/GIORDANIA: LA DAOUD HA LASCIATO PAESE DI PROPRIA INIZIATIVA Nessuna influenza del governo su ritiro azienda ostaggi rapiti Hong Kong, 28 lug. (Ap) - La Daoud and Partners, azienda edile giordana, ha deciso di abbandonare l'Iraq di propria iniziativa per cercare di salvare la vita a due impiegati sequestrati dalle milizie irachene, ma le altre società giordane impegnate nella ricostruzione rimarranno nel Paese: lo ha dichiarato il Ministro giordano della Pianificazione, Bassem Awadallah. "Il governo non ha assolutamente nulla a che fare con la decisione" della Daoud, ha spiegato Awadallah all'Associated Press; il Ministro fa parte della delegazione che accompagna il Monarca Abdullah II, in visita ufficiale ad Hong Kong. "Il governo della Giordania è interessato a proteggere le vite dei propri cittadini ma anche alla ricostruzione ed alla stabilità dell'Iraq: le aziende giordane giocano un ruolo molto attivo nello sviluppo economico dell'Iraq, Iraq e Giordania rimarranno vicini per sempre", ha concluso il Ministro. I due ostaggi, Fayez Saad al-Udwan e Mohammad al-Manaya'a erano stati rapiti lunedì scorso e i miliziani avevano minacciato di ucciderli se l'azienda per cui lavorano, accusata di collaborare con gli Stati Uniti, non avesse lasciato il Paese.

IRAN-TURCHIA

ERDOGAN A TEHERAN PER VISITA DI DUE GIORNI - Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan e' arrivato stamane a Teheran per una visita di due giorni. La situazione in Iraq, insieme con la politica nei confronti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), separatista, saranno tra gli argomenti principali dei colloqui, secondo quanto sottolineato dall'agenzia Irna. Ma all'ordine del giorno saranno anche gli scambi commerciali bilaterali, che lo scorso anno sono ammontati a 2,4 miliardi di dollari (due miliardi di euro), con un incremento del 91 per cento rispetto all'anno precedente

IRAN: ARRESTATO EX MINISTRO E VICE PRESIDENTE RIFORMISTA ACCUSATO DA SECONDA MOGLIE DI ABBANDONO - L'ex vice presidente ed ex ministro della Cultura iraniano Ataollah Mohajerani, uno degli uomini di punta dell'inizio del movimento riformista, e' stato arrestato a Teheran, secondo quanto scrive oggi la stampa. Mohajerani, che e' marito di Jamileh Kadivar, una delle piu' note deputate riformiste della precedente legislatura, e' finito in carcere a causa della denuncia di un'altra donna, Mahsa Yousefi, che lo ha accusato di averla sposata come seconda moglie e poi abbandonata senza rispondere ai suoi obblighi economici. Da diverso tempo negli ambienti politici e giornalistici iraniani circolavano voci del genere, che Jamileh Kadivar aveva smentito, definendole un complotto. Di Mohajerani si parla come di un possibile candidato alle elezioni presidenziali dell'anno prossimo. L'ex ministro e' stato rinchiuso nel carcere di Evin su ordine di un giudice della Corte per i dipendenti dello Stato. Potra' comunque essere rilasciato su pagamento di una cauzione di 200 milioni di rial (circa 19 mila euro). Da vice presidente della Repubblica nel governo del presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, negli anni '90, Mohajerani fu tra i primi dirigenti iraniani a sottolineare la necessita' di riprendere le relazioni con gli Stati Uniti, interrotte dal 1980. Nel primo governo del presidente Mohammad Khatami, dopo la sua elezione trionfale nel 1997, ricopri' la carica di ministro della Cultura e orientamento islamico, ma fu costretto a dimettersi nel 2000 a causa delle pressioni dei conservatori, dopo che aveva favorito l'allentamento della censura in diversi campi culturali, soprattutto nel cinema

GRECIA

DETENUTI IN SCIOPERO FAME PER BLOCCO PERMESSI MISURA LEGATA A DISPOSITIVO SICUREZZA GIOCHI ATENE 2004 I detenuti di diverse carceri greche stanno attuando ormai da diversi giorni uno sciopero della fame per protestare contro il blocco dei permessi di uscita, una misura decisa nell'ambito del dispositivo di sicurezza delle olimpiadi di Atene 2004: secondo il ministero della giustizia greco, la situazione e' sotto controllo, ma l'agitazione prosegue. Avanguardia della protesta, secondo quanto si e' appreso, i molti detenuti albanesi in carcere in Grecia, ma alla protesta partecipano anche diversi italiani detenuti in vari istituti di pena, come quello di Larissa e quello di Korydallos ad Atene. Obiettivo della protesta, anche le condizioni di detenzione, segnate da grave sovraffollamento. Molti detenuti stranieri chiedono di poter inoltre scontare la pena nel loro Paese. Il ministero, ricordando che anche i permessi delle guardie carcerarie sono stati sospesi durante il periodo delle Olimpiadi, ha detto che l'agitazione e' iniziata nel carcere di Aghios Stefanos a Patrasso e si e' poi estesa a Korydallos, al carcere Diavata di Salonicco, e nelle prigioni di Nafplio, Komotini, Larissa, Corfu', Ioannina e Halkida. In un recente rapporto, la Commissione nazionale per i diritti umani, che e' sotto l'egida del premier, aveva definito le condizioni di detenzione a Korydallos intollerabili dal piunto di vista umano, ed esplosive, soprattutto a causa dell'affollamento delle celle. Ci sono infatti 8.000 detenuti a fronte di una capienza ufficiale di 5.627. La Commissione ha denunciato la mancanza di separazione tra le varie categorie di detenuti e la scarsita' del personale.

ITALIA

ALLE 16 IL VOTO DI FIDUCIA = POI ESAME ORDINI DEL GIORNO E VOTAZIONE FINALE Roma, 28 lug. - (Adnkronos) - Iniziera' alle 16, al termine delle dichiarazioni di voto che incominceranno invece alle 14, la chiama alla Camera per il voto di fiducia sulla riforma previdenziale. Verso le 18 le operazioni dovrebbero essere terminate, per passare poi all'esame degli ordini del giorno, alle dichiarazioni di voto e alla votazione finale sul provvedimento