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= =PALESTINA = =

M.O./ ATTENTATO A GERUSALEMME, EREKAT HA CONDANNATO L'ATTACCO

I palestinesi condannano la violenza sui civili Roma, 22 set. (Apcom) - Il ministro di Gabinetto palestinese, Saeb Erekat, ha condannato l'attentato suicida compiuto oggi pomeriggio nel quartiere ebraico di French Hill, a Gerusalemme, rivendicato dalle Brigate dei Martiri di al Aqsa. Lo riferisce il sito internet del quotidiano israeliano Haaretz. Nell'attentato è morta una persona. I feriti sono 17, uno dei quali versa in condizioni critiche. Erekat ha detto che i palestinesi sono contro gli atti di violenza ai danni di civili, e ha quindi lanciato un appello agli Stati Uniti per rilanciare i negoziati di pace tra israeliani e palestinesi.

M.O./ ATTENTATO A GERUSALEMME, BILANCIO: UN MORTO E 15 FERITI

M.O./ CISGIORDANIA, SCONTRI A MANIFESTAZIONE ANTI-'MURO' Feriti tre palestinesi e un soldato israeliano Roma, 22 set. (Ap) - Per il secondo giorno consecutivo sono scoppiati scontri a Budrus, in Cisgiordania, tra decine di palestinesi e i militari israeliani nel corso di una manifestazione di protesta contro la costruzione della barriera difensiva israeliana. Fonti ospedaliere locali hanno riferito che tre palestinesi sono stati ricoverati per ferite causate da proettili di gomma. I militari hanno lanciato gas lacrimogeni e sparato proiettili di gomma. Diversi palestinesi sono rimasti intossicati dal gas. Le autorità militari dello Stato ebraico hanno detto che le truppe hanno risposto all'aggressione a colpi di pietre da parte di alcuni manifestanti. Un soldato è rimasto ferito lievemente.

Nuovo avvertimento al leader palestinese Yasser Arafat oggi dal premier israeliano Ariel Sharon: Arafat ricevera' quello che merita ha affermato il capo del governo di Gerusalemme in una intervista alla radio militare israeliana. Nei giorni scorsi gia' lo stesso Sharon e i ministri degli esteri e della difesa, Silvan Shalom e Shaul Mofaz, avevano parlato di una possibile futura espulsione di Arafat. Un anno fa il governo israeliano aveva preso, dopo diversi gravi attentati, la decisione di principio di rimuovere l'anziano rais, senza pero' dare esecuzione al provvedimento, anche per l'opposizione degli Usa. Il governo di Gerusalemme ritiene il leader palestinese responsabile dell'impennata del terrorismo dei kamikaze degli ultimi anni, costato la vita a centinaia di civili israeliani. Ieri il presidente americano George Bush ha invitato in un intervento all'Onu la comunita' internazionale a interrompere i rapporti con Arafat che, ha affermato, non serve il suo popolo e tradisce la sua causa.

Baghdad, 22 set. - Un nuovo attentato dinamitardo, il secondo della giornata, e' stato compiuto nel pomeriggio a Baghdad. Un'autobomba e' esplosa vicino a un convoglio militare americano nel quartiere di al Mansur; l'obbiettivo sarebbero stati due mezzi blindati Humvee. Secondo le prime informazioni fornite dalla polizia, diverse persone sono rimaste ferite. Questa mattina, nel quartiere di al jamia almeno undici le vittime in seguito ad un esplisione di una macchina.

Baghdad, 22 set. - (Adnkronos/Dpa) - Due soldati americani sono stati incriminati per omicidio premeditato per la morte di tre iracheni. A renderlo noto sono le forze armate statunitensi, precisando che i due militari incriminati I due incriminati sono il sergente Michael P. Williams e il soldato speciale Brent W. May, della Prima divisione di cavalleria di Fort Riley, Kansas, che erano di stanza in Iraq. Williams e' anche accusato di aver ostacolato la giustizia e di aver testimoniato il falso, afferma il comunicato che non da' altre informazioni

= = COMUNICATO DI UN PONTE PER = =

Da 16 giorni - si legge sul sito dell' ong - si scrivono ipotesi e ricostruzioni sul sequestro di Raad, Manhaz, Simona e Simona. Oggi ne abbiamo lette di nuove. Tutte le notizie e letture possono avere elementi di verita', ogni tentativo di chiarire e' il benvenuto. Ma la somma rimane zero. E' ancora tutto possibile, ogni scenario e' aperto. Continuiamo a non credere a nulla. Solo il sorriso di tutti e quattro davanti ai nostri occhi ci potra' rasserenare. Intanto, a Baghdad - continua il messaggio on line di Un ponte per - morti e feriti civili per un autobomba e combattimenti attorno a Haifa Street. La nostra speranza, di ieri e di oggi, deriva dalla solidarieta' che ci avete regalato, dalle iniziative con cui avete quotidianamente scandito queste due settimane, dagli appelli promossi di continuo dalle piu' diverse realta' sociali e religiose in Iraq e nel mondo arabo e musulmano. L' organizzazione segnala tra gli altri gli appelli del premio Nobel per la pace Shirin Ebadi, degli ulema e delle personalita' importanti delle comunita' di Falluja, che ancora sotto le bombe sono riusciti a trovare l' unita', il dialogo e la solidarieta' per noi. Questa e' la nostra speranza - concludono - continuiamo, continuate con le iniziative, nei prossimi giorni abbiamo bisogno di tenere viva l' attenzione

HUMAN RIGHTS WATCH: ANKARA PUBBLICHI INDAGINI SU TORTURE E' prevista per il 6 ottobre, infatti, la presentazione del rapporto della Commissione sulla Turchia in cui l'esecutivo di Bruxelles fa il punto sulla stato delle riforme di Ankara. Sulla base di questo rapporto i leader europei, al summit di dicembre, decideranno se avviare o no i negoziati di adesione con la Turchia. Negli ultimi giorni la Commissione europea aveva sottolineato l'importanza che la Turchia porti avanti le riforme in seno al codice penale. Per quanto riguarda la possibilita' di un incontro, domani, tra il presidente della Commissione europea Romano Prodi ed il premier turco Erdogan, il portavoce di Prodi, Reijo Kemppinen, ha spiegato che non vi e' ancora una decisione su questo punto.

Human Rights Watch, un'organizzazione per i diritti umani, ha richiesto ad Ankara di rendere pubblici i risultati delle indagini condotte su casi di torture riscontrate nelle carceri del paese. L'organizzazione ha inoltre invitato Ankara a diffondere capillarmente il nuovo ordinamento carcerario anche nelle regioni periferiche del paese, permettendo a medici e organizzazioni umanitarie di entrare nelle prigioni. Il governo turco, nel quadro delle riforme da adottare per conformarsi ai criteri di Copenaghen per l'ingresso nell'Ue, si è impegnato ad abolire la tortura, na organizzazioni umanitarie turche sostengono che è tuttora una pratica sistematica. Ankara nega. La Commissione europea emetterà il 6 ottobre un parere sul "dossier Turchia". Dall'esito di questa discussione dipenderà il via libera dell'Ue ai negoziati per l'adesione di Ankara all'Unione. "La Turchia ha fatto notevoli progressi per la limitazione delle torture e altri maltrattamenti da parte delle forze di sicurezza con una serie di riforme legislative partita nel 1997", si legge in un documento di Human Rights Watch. Tuttavia, secondo l'organizzazione umanitaria "torture e maltrattamenti non sono stati completamente debellati, soprattutto in zone rurali del paese, dove le forze dell'ordine e i gendarmi ignorano le nuove norme di detenzione". L'organizzazione ha comunicato le testimonianze di alcuni detenuti, che hanno dichiarato di non aver potuto contattare l'avvocato oppure di aver subito percosse dalla polizia e ancora di essere stati denudati, colpiti con getti d'acqua e sottoposti ad elettroshock o abusi sessuali.

La vera questione sulla quale si dovrebbe concentrare l'Europa non e' tanto quella della ipotesi di introdurre il reato di adulterio nel codice penale turco, ma quella dell'abolizione della tortura e di garantire i curdi e le altre minoranze turche. Lo afferma in una dichiarazione l'europarlamentare olandese Joost Lagendijk, presidente della delegazione parlamentare con la Turchia E l'Unione - ha proseguito Lagendijk - non dovrebbe far finta che l'adulterio sia la principale questione. Ci sono problemi ben piu' gravi da risolvere in Turchia.

= = LIBIA = =

LIBIA: REVOCA TOTALE EMBARGO UE SCATTERA' 11 OTTOBRE . Bruxelles, 22 settembre 2004 Gli Stati membri dell'Unione Europea hanno trovato un accordo di principio oggi a Bruxelles per l'eliminazione totale dell'embargo europeo contro la Libia. La decisione sarà ratificata dai ministri degli Esteri dell'Unione nella riunione dell' 11 ottobre a Lussemburgo.

La decisione cancella tutte le sanzioni contro Tripoli, imposte dalla Ue nel 1986, e anche quelle imposte nel 1992, in seguito all'embargo Onu. La questione libica era stata posta in discussione su richiesta del governo italiano, ed è volta a permettere alla Libia di acquisire i mezzi necessari a combattere l'immigrazione illegale.

  • Nel quadro dell'accordo, e' passata anche la proposta della Commissione Europea di inviare una missione tecnica in Libia al fine di esaminare le possibilita' di un accordo per combattere l'immigrazione clandestina. Missione che partira' al piu' presto. L'Italia, all'origine dell'iniziativa, aveva chiesto un'abolizione parziale dell'embargo, ritenendo, a torto, di facilitare la decisione. In realta' ci si e' ben presto accorti che era il contrario. = = = URUGUAY = = =

PIANO CONDOR’: NO A ESTRADIZIONE EX-MILITARI IN ARGENTINA

La Corte Suprema di giustizia dell’Uruguay ha respinto la richiesta della magistratura argentina di arrestare ed estradare quattro ex-militari accusati di crimini di lesa umanità, perpetrati durante le ultime dittature militari latinoamericane: il massimo tribunale del Paese ha adottato la decisione all’unanimità basandosi sul trattato di estradizione del Mercosur – il Mercato comune dei Paesi del Cono Sud (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) – che lascia ai giudici la facoltà di bocciare la domanda “quando sussistano fondati motivi di perturbamento dell’ordine pubblico”. Il giudice federale argentino Rodolfo Canicoba Corral aveva chiesto di poter processare nel suo Paese quattro ex-gerarchi per omicidio e sequestro in relazione al cosiddetto ‘Piano Condor’, il programma di repressione contro i dissidenti adottato congiuntamente dai regimi militari sudamericani negli Anni ’70. In prima battuta, era stato l’esecutivo di Montevideo a bocciare la domanda perché i quattro – tra cui il generale Julio C. Vadora, ex-comandante in capo dell’esercito – avevano già beneficiato di un’amnistia per reati commessi negli anni 1973-’85. L’Istituto di studi legali e sociali dell’Uruguay (Ielsur) aveva chiesto che sulla vicenda si pronunciasse anche la Corte Suprema che ora ha archiviato la vicenda. [FB]

  • = = = COLOMBIA = = =

COLOMBIA-VENEZUELA: ALTRI SEI CADAVERI ALLA FRONTIERA

  • General, Brief

Il ritrovamento di altri sei cadaveri al confine tra la Colombia e il Venezuela, dopo la recente uccisione di cinque militari e un civile per mano di presunti gruppi armati colombiani, sta creando tensione lungo i 2.219 chilometri di frontiera tra i due Paesi. La stampa venezuelana riferisce che i corpi rinvenuti nell’ovest dello Stato di Apure, a circa 50 chilometri dal confine con la Colombia, apparterrebbero a combattenti che avrebbero partecipato all’imboscata in cui venerdì scorso sono morti cinque soldati e un ingegnere civile della compagnia petrolifera statale ‘Pdvsa’. Non si sa chi abbia compiuto l’azione armata, ma il governo di Bogotá ritiene che siano state le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia), mentre quello di Caracas sospetterebbe i paramilitari. Il ministero della Difesa venezuelano ha annunciato un massiccio dispiegamento di forze nella zona dell’attacco, denunciando la mancanza di controlli delle autorità colombiane. Gli ha replicato il generale colombiano Eduardo Morales, secondo il quale “la frontiera colombiana è molto sicura” e gli autori degli attacchi si troverebbero ancora in Venezuela. Il presidente Hugo Chávez ha ribadito la sua neutralità nel conflitto in corso da oltre 40 anni nel vicino Paese, considerato il principale motivo di instabilità lungo il confine, ma ha avvertito che non tollererà incursioni. In diverse occasioni, tuttavia, lo stesso Chávez è stato accusato dalle autorità colombiane di aver consentito ai guerriglieri l’ingresso in territorio venezuelano .

COLOMBIA-VENEZUELA: ALTRI SEI CADAVERI ALLA FRONTIERA

  • General, Brief

Il ritrovamento di altri sei cadaveri al confine tra la Colombia e il Venezuela, dopo la recente uccisione di cinque militari e un civile per mano di presunti gruppi armati colombiani, sta creando tensione lungo i 2.219 chilometri di frontiera tra i due Paesi. La stampa venezuelana riferisce che i corpi rinvenuti nell’ovest dello Stato di Apure, a circa 50 chilometri dal confine con la Colombia, apparterrebbero a combattenti che avrebbero partecipato all’imboscata in cui venerdì scorso sono morti cinque soldati e un ingegnere civile della compagnia petrolifera statale ‘Pdvsa’. Non si sa chi abbia compiuto l’azione armata, ma il governo di Bogotá ritiene che siano state le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia), mentre quello di Caracas sospetterebbe i paramilitari. Il ministero della Difesa venezuelano ha annunciato un massiccio dispiegamento di forze nella zona dell’attacco, denunciando la mancanza di controlli delle autorità colombiane. Gli ha replicato il generale colombiano Eduardo Morales, secondo il quale “la frontiera colombiana è molto sicura” e gli autori degli attacchi si troverebbero ancora in Venezuela. Il presidente Hugo Chávez ha ribadito la sua neutralità nel conflitto in corso da oltre 40 anni nel vicino Paese, considerato il principale motivo di instabilità lungo il confine, ma ha avvertito che non tollererà incursioni. In diverse occasioni, tuttavia, lo stesso Chávez è stato accusato dalle autorità colombiane di aver consentito ai guerriglieri l’ingresso in territorio venezuelano . [FB]

COLOMBIA-VENEZUELA: ALTRI SEI CADAVERI ALLA FRONTIERA

  • General, Brief

Il ritrovamento di altri sei cadaveri al confine tra la Colombia e il Venezuela, dopo la recente uccisione di cinque militari e un civile per mano di presunti gruppi armati colombiani, sta creando tensione lungo i 2.219 chilometri di frontiera tra i due Paesi. La stampa venezuelana riferisce che i corpi rinvenuti nell’ovest dello Stato di Apure, a circa 50 chilometri dal confine con la Colombia, apparterrebbero a combattenti che avrebbero partecipato all’imboscata in cui venerdì scorso sono morti cinque soldati e un ingegnere civile della compagnia petrolifera statale ‘Pdvsa’. Non si sa chi abbia compiuto l’azione armata, ma il governo di Bogotá ritiene che siano state le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia), mentre quello di Caracas sospetterebbe i paramilitari. Il ministero della Difesa venezuelano ha annunciato un massiccio dispiegamento di forze nella zona dell’attacco, denunciando la mancanza di controlli delle autorità colombiane. Gli ha replicato il generale colombiano Eduardo Morales, secondo il quale “la frontiera colombiana è molto sicura” e gli autori degli attacchi si troverebbero ancora in Venezuela. Il presidente Hugo Chávez ha ribadito la sua neutralità nel conflitto in corso da oltre 40 anni nel vicino Paese, considerato il principale motivo di instabilità lungo il confine, ma ha avvertito che non tollererà incursioni. In diverse occasioni, tuttavia, lo stesso Chávez è stato accusato dalle autorità colombiane di aver consentito ai guerriglieri l’ingresso in territorio venezuelano . [FB]

  • = = =CATALOGNA = = = la Catalogna chiede di partecipare alla politica estera partecipare alla politica estera Madrid, - Un nuovo metodo di finanziamento, la difesa delle proprie competenze politiche e la presenza della Catalogna negli affari di politica estera della Spagna; sono questi i tre principi alla base del nuovo Statuto della regione autonoma della Catalogna. È quanto si afferma nel documento di lavoro presentato al parlamento catalano dall'Istituto di studi autonomi. La partecipazione del governo autonomo nelle questioni di politica estera ed europea, annota El Pais, e' il tema che distingue maggiormente il nuovo statuto da quello del 1979. Infatti l'amministrazione catalana ha intenzione di inviare propri rappresentanti presso le istituzioni di Bruxelles per difendere gli interessi della regione. Essa chiede inoltre, previa autorizzazione del governo centrale, di poter firmare trattati internazionali che giudichi di sua competenza. Per quanto riguarda invece altri organismi internazionali, la Generalitat (il governo catalano) vorrebbe invece far parte di agenzie specializzate in ambito culturale come l'Unesco = = = ITALIA = = =

Roma, 21 set. - E' stata un'iniziativa autonoma dei carabinieri quella dell'intervento nella scuola media Rossini di Roma a inizio anno scolastico. Lo ha ribadito il ministro del rapporti con il Parlamento Giovanardi, nel corso del Question Time alla Camera rispondendo ad una interrogazione di Titti de Simone (Prc). Sull'episodio accaduto a inizio anno scolastico, quando due carabinieri si sono presentati per sapere se qualche insegnante era in sciopero o in agitazione contro la riforma Moratti, il ministro ha sottolineato: "Non condividiamo quell'iniziativa, l'amministrazione scolastica e il governo sono fuori da questa vicenda

"Quest'anno l'anno scolastico e' iniziato regolarmente". Lo ha detto il Ministro dei rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi nel corso del Question Time alla Camera rispondendo ad un'interrogazione parlamentare posta dai Ds. "Devo dare atto all'amministrazione scolastica - ha detto il ministro - di aver lavorato con grande efficacia, considerando anche che la situazione delle nomine sull'attribuzione delle presenze a fine luglio si presentava fortemente pregiudicata".

SECONDO GRAVISSIMO INCIDENTE FERROVIARIO: DUE LAVORATORI MORTI

Secondo grave incidente ferroviario nel giro di pochi giorni. Una motrice è deragliata questa mattina nei pressi della stazione di Lagopesole in provincia di Potenza. Due le persone morte, mentre un’altra è rimasta ferita. Le vittime dell' incidente sono i due operai che erano a bordo della motrice del carrello lavori della ditta "Ventura", che sta eseguendo i lavori sulla linea. A circa 200 metri dalla stazione di Lagopesole, si è verificato uno scontro fra un treno che trasportava da Potenza verso Foggia traversine ferroviarie e i carrelli in movimento sulla linea per gli interventi di ripristino. L' impatto ha fatto deragliare i carrelli e gli operai - che manovravano anche la motrice - sono rimasti schiacciati. Giulio Moretti macchinista del comu aderente al sindacato di base delle ferovie ORSA

ascoltiamo il servizio

sardegna

  • Gruppo armato assalta deposito militare in Sardegna: rubati 13 mitragliatori

Cagliari, 22 settembre 2004

Il commando armato si è introdotto nel deposito militare di Capo Bellavista (costa sud-orientale della Sardegna): tre banditi mascherati armati di pistole e fucili a canne mozze, dopo aver tagliato con cesoie le reti di recinzione, avrebbero raggiunto la casermetta e rubato tredici fucili mitragliatori (del tipo AR-70) e tutte le munizioni possibili.

Immobilizzati sotto la minaccia delle armi i militari di guardia, legati e imbavagliati. Il commando, prima di fuggire, avrebbe anche tagliato i fili del telefono.

Sardegna: al via l'esercitazione Nato "Destined glory 2004" Nato "Destined glory 2004"

  • - Dal 30 settembre al 16 ottobre in Sardegna si terra' "Destined glory 2004", la piu' grande esercitazione anfibia della Nato di quest'anno . Si tratta di un'operazione per testare l'operativita' della Forza di risposta (Nrf) dell'Alleanza atlantica. In teatro, oltre ai militari della Nrf, saranno schierate anche le forze marittime ed anfibie affiliate al comando delle Forze navali di intervento e di supporto Nato (StrikeforceNato). L'esercitazione, che dimostrera' anche la raggiunta capacita' operativa iniziale della forza, interessera' quasi 9500 militari, oltre 47 navi e 46 aerei provenienti da 11 paesi Nato. Il Belgio, il Canada, la Francia, la Germania, la Grecia, l'Italia, l'Olanda, la Spagna, la Turchia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti forniranno per l'occasione forze ad elevata prontezza operativa in qualita' di "Componente di forza congiunta", in grado di svolgere operazioni di supporto alla pace, di risposta ad una crisi o di difesa

G.R. 13,00

PALESTINA

L'esercito israeliano afferma di aver sventato oggi un presunto tentativo di attentato nel territorio dello Stato israeliano, al confine con la Striscia di Gaza. Il sospetto terrorista è stato bloccato e ucciso mentre provava ad avvicinarsi con una bomba al muro di separazione che circonda Kibbutz Erez. Lo ha riferito la radio militare, ripresa dll'edizione online di Haaretz.

SHARON, ARAFAT AVRA' QUELLO CHE ABBIAMO FATTO AI CAPI DI HAMAS - Il leader palestinese Yasser Arafat avrà quello che si merita. Lo ha dichiarato il premier israeliano Ariel Sharon intervistato dall'emittente radiofonica nazionale. Ho già detto che abbiamo agito contro i capi di Hamas ,e contro altri, nel modo che reputavamo più adeguato e al momento che ci conveniva - ha aggiunto Sharon - Quando verrà il momento di di occuparsi del caso (Arafat), agiremo nello stesso modo. Ognuno avrà quello che si merita. Sharon ha tuttavia indicato che al momento non vi sono piani per un'azione contro Arafat

IRAQ

AUTOBOMBA BAGHDAD; FONTI MEDICHE, ALMENO 11 MORTI - Sono almeno 11 le persone uccise dall'esplosione di una autobomba stamattina in un quartiere occidentale di Baghdad. Lo hanno detto fonti ospedaliere. Nell' ospedale Yarmuk una giornalista della Reuters ha contato 11 cadaveri, e fonti dell'ospedale hanno detto che erano stati tutti portati dal luogo dell'esplosione. Altre decine di persone sono rimaste ferite, secondo fonti ospedaliere e di polizia.

Scontri a fuoco sono iniziati stamattina fra soldati americani e guerriglieri nella via Haifa, a Baghdad, divenuta la nuova linea di fronte dei combattimenti nella capitale fra le forze armate Usa e combattenti iracheni. Il crepitio delle armi automatiche ha risuonato per molte ore, e il ministero dell'Interno ha confermato che c'erano scontri nel quartiere, considerato una roccaforte di fedeli al partito Baath. Le strette viuzze protette dai muri degli edifici sono un terreno ideale per la guerriglia, che da li' puo' con facilita' lanciare attacchi a convogli della coalizione o delle forze di sicurezza governative irachene, o sparare con i mortai contro la 'zona verde', l'area del centro super protetta dove si trovano l'ambasciata americana e i palazzi del governo iracheno Gli abitanti del quartiere lo hanno ribattezzato con orgoglio piccola Falluja, dal nome della citta' 50 chilometri a ovest della capitale divenuta emblema della resistenza contro le forze della coalizione, al cui interno gli americani non osano piu' avventurarsi, preferendo limitarsi ad attacchi aerei

USA

NEGATO L'INGRESSO A CAT STEVENS - Un aereo in volo da Londra a Washington è stato fatto atterrare nel Maine a causa della presenza a bordo del cantante Cat Stevens, che oggi si fa chiamare Yusuf Islam. Il suo nome compare infatti sulla lista nera del governo americano e gli è stato negato l'ingresso nel Paese . Il volo 919 dell'United Airlines era diretto verso l'aeroporto internazionale di Dulles quando è stato fatto il collegamento fra il nome del passeggero e la lista nera del governo, ha affermato Nico Melendez, portavoce della Trasnportation Security Administration. Il volo è stato allora diretto verso il Bangor International Airport, nel Maine, dove l'autore di Morning has broken è stato interrogato dagli agenti dell'Fbi. Il portavoce del dipartimento di Sicurezza interna, Dennis Murphy, ha poi spiegato che per motivi di sicurezza nazionale è stato vietato l'ingresso negli Stati Uniti al cantante che lascerà il paese a bordo del primo aereo disponibile.

IRAN

Una donna iraniana ha fatto causa al marito chiedendo che gli venga ordinato di picchiarla soltanto una volta alla settimana, secondo quanto riferisce oggi la stampa di Teheran. Il quotidiano 'Aftab' scrive che la donna, Mariam J., non ha chiesto il divorzio, e anzi non si e' affatto lamentata della sua vita matrimoniale, a parte il fatto che il marito la picchia ogni sera. Ma e' nella sua natura - ha detto - e non penso di poter impedire questo comportamento ricorrendo alla magistratura. L'unica cosa che chiedo e' che mi picchi solo una volta alla settimana. Il giudice e il pubblico presente sono scoppiati a ridere. Quando e' stato il momento della sua deposizione, l'uomo ha negato di picchiare quotidianamente la moglie, ma si e' detto convinto che qualche volta un trattamento del genere sia opportuno. Una donna - ha detto - deve avere sempre paura del marito, per obbedirgli. Alla fine il giudice ha fatto firmare al marito un impegno ufficiale a non picchiare piu' la moglie.

NATO: ESERCITAZIONE 'DESTINED GLORY' IN SARDEGNA DAL 30/9 = Un'esercitazione della Forza di risposta (Nrf) costituira' il fulcro della Destined Glory 2004 (DG04) che la Nato terra' dal 30 settembre al 16 ottobre in Sardegna. La 'Destined glory' vedra' l'effettivo schieramento di forze Nfr unitamente a quelle marittime ed anfibie affiliate al Comando delle forze navali di intervento e di supporto della Nato (Strikfornato). L'esercitazione interessera' 9500 militari, 47 navi e 46 aerei provenienti da 11 paesi dell'Alleanza. Belgio, Canada, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Spagna, Turchia, Gran Bretagna e Usa forniranno forze ad elevata prontezza operativa in qualita' di "Componente di forza congiunta", in grado di svolgere operazioni di supporto alla pace, di risposta ad una crisi o di difesa. Questo tipo di esercitazione consente alla Nato, riferisce una nota, di mantenere la prontezza operativa necessaria a reagire immediatamente a qualsiasi crisi e Destined glory e' studiata per migliorare la capacita' di svolgere operazioni multinazionali anfibie e di proiezione di forza marittima/risposta alla crisi, migliorando l'interoperativita' in attivita' anfibie, terrestri, navali ed aeree

IRAQ/ NATO, DECISIONE SU ADDESTRAMENTO TRUPPE IMMINENTE (FONTI) - La decisione sull'addestramento delle truppe irachene da parte di istruttori Nato è "imminente" e potrebbe arrivare già oggi pomeriggio alle 16. Lo hanno indicato fonti Nato al quartier generale dell'Alleanza atlantica a Bruxelles. La Francia - hanno spiegato le fonti - ha chiesto di prolungare fino alle 16 la scadenza prevista per stamattina di una procedura di 'silenzio-assenso', con cui tipicamente le proposte del segretario generale della Nato vengono approvate se entro un termine di 1-2 giorni non ci sono obiezioni da parte di uno Stato membro dell'Alleanza. "Si tratta di rivedere gli ultimi dettagli tecnici - hanno precisato le fonti - tutti hanno coscienza del fatto che la questione va risolta il più velocemente possibile". La Francia e il Belgio avevano già fatto rinviare la decisione la scorsa settimana, per ottenere chiarimenti e delle modifiche del progetto di decisione, su alcuni punti tra cui il finanziamento della missione, l'ambito dell'addestramento e la protezione delle forze Nato. Anche Spagna e Germania avevano mostrato alcune perplessità, sia pure in modo meno formale, ma il segretario generale Jaap de Hoop Scheffer aveva indicato che si trattava di precisazioni più formali che di sostanza. L'Alleanza atlantica - secondo il progetto di decisione approntato da Scheffer nelle scorse settimane - dovrebbe inviare una missione di circa 300 uomini in Iraq per partecipare all'addestramento delle forze armate. Il comando dovrebbe andare al generale americano David Petraeus, che assumerebbe così la guida sia dell'addestramento gestito dalla Nato che di quello gestito direttamente dalla coalizione Usa, anche se sotto due 'cappelli' diversi (rispondendo cioè a due autorità diverse per le sue due funzioni).

ACERRA; COMITATO CITTADINO, GARANZIA SU SALUTE - I cittadini di Acerra non chiedono l'elemosina di pochi posti di lavoro, ma garanzie serie sulla propria salute e sulla tutela del proprio territorio. Se Catenacci non e' in grado di offrire queste garanzie ne tragga le conseguenze e si dimetta. Lo hanno detto i componenti del comitato cittadino contro l'inceneritore di Acerra (Napoli), intervenendo sulla discussione avvenuta in Commissione bicamerale sulla problematica del termovalorizzatore e della valutazione di impatto ambientale. Le dichiarazioni rese dal responsabile della commissione Via, Bruno Agricola - hanno affermato - non fanno altro che confermare quello che diciamo da anni: che una valutazione di impatto ambientale per l'inceneritore di Acerra non e' stata mai fatta e quella che adesso si vuole contrabbandare per un aggiornamento di valutazione a cantiere aperto, altro non e' che una farsa dal finale gia' scritto.

CORTE COSTITUZIONALE: Valerio Onida e' stato eletto questo mattina presidente della Corte Costituzionale. Il giurista milanese, 68 anni, ha dovuto attendere la terza votazione per avere la meglio su Carlo Mezzanotte, altro vicepresidente della Consulta. Onida, che succede a Gustavo Zagrebelsky, e' il 28.mo presidente della Consulta; restera' in carica per pochi mesi, ovvero fino al 30 gennaio 2005, quando scadra' il suo mandato di nove anni alla Corte, dove era entrato nel '96 su nomina parlamentare (centrosinistra).