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gror040929 ore 13 palestina operazioni militari israeliane a nord della Stricia di gazza Soldati israeliani hanno cominciato intorno alla mezzanotte di ieri operazioni militari nel nord della striscia di Gaza per impedire ulteriori lanci di razzi ‘Qassam’ contro la vicina cittadina israeliana di Sderot, provocando alcune vittime. I militari si sono appostati con una trentina di mezzi blindati intorno alle cittadine di Beit Hanun e Beit Lahya, e ai margini del campo profughi di Jabalya, colpendo la rete elettrica e facendo sprofondare la zona nell’oscurità. La popolazione locale è sprofondata nella paura e si è venuto a creare quello che alcuni residenti hanno definito “un clima di guerra”. Un ragazzo palestinese di 14 anni è stato ucciso nel campo profughi a colpi di arma automatica; un altro che stava per lanciare un razzo ‘Qassam’ da Jabalya è stato raggiunto da un missile sparato da un elicottero israeliano ed è morto sul colpo. Sempre vicino a Jabalya, un militante di 22 anni delle ‘Brigate Ezzedin al Qassam’, braccio armato di Hamas, è stato ammazzato durante uno scontro a fuoco con le truppe israeliane. Durante la notte, in Cisgiordania, le forze israeliane hanno anche condotto un raid a Nablus, dove è stato ucciso un combattente delle Brigate dei martiri al-Aqsa (al Fatah), e a Jenin, dove è stata distrutta l’abitazione di Zacaria Zbeidi, comandante locale dello stesso gruppo. Intanto questa mattina alcuni uomini a volto coperto (forse coloni israeliani) hanno aggredito due volontari statunitensi dell’organizzazione ‘Christian Peacemakers’, che stavano accompagnando a scuola bambini palestinesi vicino all’insediamento di Maon, nella zona meridionale delle colline di Hebron. Gli assalitori hanno malmenato i due cristiani e li hanno derubati. Secondo alcune testimonianze, i bambini che erano con loro sono fuggiti, ma una piccola palestinese si è attardata ed è stata anch’essa picchiata. Gli americani sono stati portati in ospedale per essere medicati.

Medio Oriente, Annan: Israele garantisca sicurezza palestinesi A causa dell'intensificarsi della violenza in Medio Oriente, il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha chiesto al governo di Israele di garantire la sicurezza a quei palestinesi che non sono coinvolti in attivita' terroristiche contro il Paese. Un portavoce delle Nazioni Unite ha affermato che "il segretario generale e i suoi rappresentanti nella regione hanno ripetutamente richiamato il governo di Israele a rispettare l'inviolabilita' delle istituzioni e delle installazioni dell'Onu, e in particolare ad esimersi dall'intraprendere qualsiasi azione che possa mettere in pericolo le vite e la sicurezza di tutti i palestinesi innocenti, in special modo i bambini". La dichiarazione di Annan arriva dopo diversi fatti di sangue che hanno visto il coinvolgimento dell'Onu Nell'ultima settimana una bambina di dieci anni e' morta a causa di un proiettile sparato dalle Forze di difesa di Israele (Idf). La bambina era stata colpita alla testa un mese fa, mentre si trovava al suo banco, presso una scuola del progetto Unrwa (United nations relief and works agency) dell'Onu a Gaza. Di seguito, un contractor dell'organizzazione e' stato ferito gravemente mentre lavorava in un magazzino delle Nazioni Unite a Rafah. Infine, due giorni fa, e' stato ucciso da forze militari israeliane un presunto terrorista, Said al Madhoun, mentre si trovava nel cortile di una scuola, sempre gestita dall'Onu a Khan Younis.

Hacker contro i siti del terrore Colpita la homepage di Zarqawi

DUBAI - Un gruppo di attivisti informatici ha attaccato uno dei siti usati dai terroristi islamici per trasmettere le decapitazioni di ostaggi occidentali. Il sito del gruppo Tawhid wal Jihad, che fa riferimento all'uomo di Al Qaeda in Iraq, Abu Masab Al Zarqawi, ha subito quello che tecnicamente si definisce "defacement": la sostituzione dell'homepage con una pagina di rivendicazione.

Gli "hacktivisti" del gruppo "TeAmZ USA", già noti alle cronache per altre azioni del genere, hanno sovrapposto alla prima pagina del sito l'immagine di un pinguino (simbolo del sistema operativo open source Linux) che imbraccia un mitragliatore e minaccia: "Ospitateli e sarete i prossimi". Un chiaro avvertimento ai provider che, nella maggior parte dei casi del tutto inconsapevolmente, offrono lo spazio web usato dai terroristi.

Negli ultimi mesi è andato costantemente crescendo il numero di ultimatum, rivendicazioni e filmati raccapriccianti trasmessi su internet. Spesso i terroristi si avvalgono di spazi web offerti gratuitamente, in molti casi da provider statunitensi, che possono intervenire chiudendo il sito soltanto quando il suo macabro contenuto è stato diffuso.

KENYA

  • MORIRE IN UN CARCERE SOVRAFFOLLATO

Le autorità keniane hanno avviato un'indagine per appurare le cause della morte di cinque detenuti nel carcere di Meru, a nord di Nairobi. Le prime indiscrezioni indicano che i decessi potrebbero essere avvenuti per soffocamento: i cinque occupavano insieme ad altre sette persone una cella di un metro per due. Tre di loro erano in attesa di giudizio per produzione illegale di alcolici; gli altri due scontavano invece una pena di tre mesi. L'istituto penitenziario di Meru dovrebbe ospitare 500 detenuti, ma in realtà attualmente ne conta 1.400. "Stiamo investigando; la morte dei cinque detenuti dovrebbe essere stata causata da soffocamento o da ferite infette per le eccessive ore trascorse in piedi" ha detto un funzionario del carcere. Subito dopo il rinvenimento dei cinque corpi senza vita, altri 23 detenuti sono stati trasportati d'urgenza in ospedale.

BOLIVIA  CHAPARE: SCONTRI TRA MILITARI E ‘COCALEROS’, UCCISO UN CONTADINO Un ‘cocalero’ (produttore di coca) ucciso e altri 39 feriti: è il bilancio di un violento scontro tra contadini e militari avvenuto ieri nel Chapare boliviano, regione in cui i ‘campesinos’ continuano a opporsi alle operazioni di sradicamento delle piantagioni di coca, il cui commercio costituisce ancora per molte famiglie il principale mezzo di sostentamento. Secondo fonti del governo, gli incidenti sarebbero avvenuti nei pressi di Isiboro Sécure, al confine tra i dipartimenti di Cochabamba e Beni, dove un accampamento delle forze di sicurezza incaricate di procedere alla distruzione delle coltivazioni è stato attaccato da decine di ‘cocaleros’ armati di pietre, bastoni e ordigni rudimentali. I soldati hanno risposto all’aggressione, anche utilizzando armi da fuoco, fino allo scontro corpo a corpo con i contadini. Il capo dei ‘cocaleros’ del Chapare e deputato dell’opposizione Evo Morales ha dichiarato che Juan Choque, contadino di 37 anni, è stato “ucciso da un cecchino con un colpo in testa. È un crimine”. Morales ha riferito che i ‘cocaleros’ “non cesseranno la mobilitazione” fino a quando i soldati non abbandoneranno gli accampamenti. Attualmente sarebbero tre le postazioni di militari assegnati allo sradicamento delle coltivazioni illegali nel Chapare (260 chilometri a sud di La Paz), zona in cui secondo rilevamenti satelltari gli ettari piantati a coca continuerebbero ad aumentare. La forze speciali di lotta al narcotraffico hanno informato che nell’ultima settimana sono stati distrutti 100 laboratori clandestini per la fabbricazione di cocaina, soprattutto nel Chapare, e sequestrati 150 chilogrammi di droga.

COLOMBIA

  • MINE ANTI-PERSONA: 56 MORTI IN DUE SETTIMANE

Sono 56 le vittime degli ordigni seminati dai gruppi armati illegali in Colombia in meno di due settimane: lo riferisce l’Osservatorio sulle mine anti-persona, citando il caso di una donna incinta di cinque mesi, uccisa da un ordigno sepolto nel terreno nel comune di San Vicente del Caguán; nella stessa occasione sono stati gravemente feriti anche il marito e uno dei suoi figli. I dipartimenti più colpiti sono quelli di Antioquia (nordovest), Caquetá (sud), Cundinamarca (centro, dove è situata la capitale Bogotá), Norte de Santander (nordest), Bolívar (nord) e Meta (centro). Nel 2004, secondo l’Osservatorio, sono finora 512 i morti; 150 civili, 352 militari e 10 non identificati; di questi 43 sono minori di 18 anni. “L’Osservatorio, con l’appoggio della vice-presidenza della Repubblica, ha studiato una serie di iniziative umanitarie e pedagogiche per coscientizzare i cittadini sull’ampiezza di questa minaccia. è un fenomeno di fronte al quale siamo tutti a rischio” ha detto Maria Victoria Garcia de Santos, consorte del vice-presidente Francisco Santos. La Colombia è il quarto Paese più ‘minato’ del mondo, dopo Cambogia, Afghanistan e Angola, e l’unico in America Latina dove i gruppi armati continuano a seppellire mine anti-persona. Italia

Acerra SI E' CONCLUSA CON IL RIENTRO IN PIAZZA CASTELLO LA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO L'INCENERITORE AD ACERRA (NAPOLI). IL CORTEO DI CITTADINI, STUDENTI E POLITICI LOCALI HA SFILATO PER LE STRADE PER POI FARE RITORNO AL LUOGO DA DOVE ERA PARTITO QUESTA MATTINA. GLI STUDENTI SI SONO ORA FERMATI IN PIAZZA PER CONTINUARE LA PROTESTA IN PRESIDIO. LE MANIFESTAZIONI RIPRENDERANNO NEL POMERIGGIO CON UNA FIACCOLATA CHE PARTIRA' DA PIAZZA DUOMO. "IN TESTA AL CORTEO - HANNO SPIEGATO GLI ORGANIZZATORI - CI SARA' IL GONFALONE DEL COMUNE DI ACERRA E TUTTI INSIEME PARTIREMO PER UNA NUOVA MANIFESTAZIONE PER LE STRADE DELLA CITTADINA". AL CORTEO DI STAMANI HANNO PRESO PARTE ANCHE IL SINDACO DI ACERRA, ESPEDITO MARLETTA, AMMINISTRATORI E CONSIGLIERI COMUNALI. PER OGGI POMERIGGIO E' PREVISTA LA MOBILITAZIONE DELLA CITTADINANZA.

Porto Zafferano e Cala

  • piombo sono stati occupati dai pescatori in lotta contro la base militare di Teulada. Una lotta che dura da tempo.

Porto Zafferano e Cala piombo sono stati occupati dai pescatori in lotta contro la base militare di Teulada. Una ventina di barche, provenienti da Portu Nou e da Porto Pino hanno invaso le acque davanti al poligono militare. In questo modo intendono impedire lo svolgimento delle esercitazioni a fuoco previste nei prossimi giorni. Sono coinvolte le marinerie di Teulada, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco. I pescatori manifestano da parecchi anni contro le restrizioni delle attività di pesca che vengono periodicamente imposte,per motivi di sicurezza, nei periodi delle esercitazioni militari. Come indennità per la non attività vengono però proposte cifre irrisorie,che non arrivano mai. Anche in questi giorni èstatochiesto un nuovo tavolo dit rattative per definire un protocollo di intesa sugli indennizzi previsti per l'impossibilità di esercitare la pesca nelle giornate in cui il mare è occupato dai militari. Ma finora sono arrivate solo promesse di risolvere la situazione in futuro. Ma i motivi della protesta sono anche altri: nel tratto di mare tra Teulada e Sant'Antioco (che in estate piace così tanto ai pochi turisti rimasti che amano le spiagge più selvatiche), rimangono proiettili e bombe, a volte inesplose. I pescatori dunque chiedono anche la bonifica del mare. Capo Teulada: è la punta merdionale della Sardegna. E' una base militare italiana, una delle poche che viene utilizzata per prove "a fuoco", vale a dire con armi vere. E' il più grande poligono militare italiano, l'unico dove le forze armate dei Paesi Nato possono esercitarsi "a giocare alla guerra", con carrarmati, jet, missili, elicotteri da combattimento, navi, e perfino sbarchi sulla costa genere "modello Normandia". E' insomma un bel laboratorio tattico e strategico che si estende per 7.000 ettari, spalmati su 20 km di costa che è aperto da settembre a metà luglio (negli altri mesi devono lasciare un po' tranquilli i turisti). A giugno, nel corso di una iniziativa nella quale i pescherecci si erano riuniti ai limiti della zona di esclusione per manifestare il loro dissenso, alcuni colpi di artiglieria sono arrivati troppo vicini alle barche. Quasi un avvertimento, per costringere a rispettare i divieti.

gror040929 (last edited 2008-06-26 09:51:15 by anonymous)