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'''CORRISPONDENZA PAOLETTA SU CONFERENZA STAMPA'''

COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: MARELLI TEME TAGLIO DEI FONDI

"C'è il rischio concreto che nella prossima finanziaria gli aiuti italiani per la cooperazione allo sviluppo subiscano una nuova riduzione": lo afferma Sergio Marelli, presidente dell'Associazione delle ong italiane.
Secondo Marelli, nella prossima legge di bilancio i finanziamenti alla cooperazione allo sviluppo potrebbero essere ridotti dallo 0,16% del Prodotto interno lordo stanziato nel 2004 allo 0,13%. "Il governo - continua a spiegare Marelli - ha intenzione di tagliare 50 milioni di euro dai 300 destinati alla cooperazione, una somma già esigua che include i 30 milioni di euro per la ricostruzione irachena e 42 per l'Afghanistan". Il presumibile stanziamento italiano costituisce un quinto di quel che il governo si era impegnato a dare " ma soprattutto - prosegue Marelli - è la metà di quanto il nostro Paese ha sottoscritto in sede del Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea, che prevedeva per il 2005 lo 0,27%.
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Svizzera '''PERU'''

CACCIA A ‘SENDERO LUMINOSO’, ARRESTATI 17 FANTOMATICI GUERRIGLIERI

Con un’operazione simultanea realizzata in cinque città peruviane, le forze di sicurezza del Paese andino hanno catturato 17 persone accusate di appartenere a ‘Sendero Luminoso’: lo ha riferito il ministro dell’Interno Javier Reátegui, che ha tenuto a precisare che otto, tra i fermati, sono docenti affiliati al Sindacato unico dei lavoratori dell’educazione (Sutep). Ricordiamo che in molti paesi del centro e sud america i governi usano la scusa della caccia al terrorista come scusa per attaccare sindacati e organizzazioni di lavoratori.
Gli arresti sono avvenuti a Junín, nel centro del Paese, La Libertad, Piura e San Martín, nel nord e a Cusco, nel sud.

''NEPAL - SCONTRI STUDENTI-POLIZIA NELLA CAPITALE'''

Alcuni studenti vicini ai partiti di opposizione sono rimasti feriti in scontri con la polizia avvenuti questa mattina nel quartiere di Pulchowk, nella capitale nepalese Kathmandu. I dimostranti, tra cui il presidente dell’Unione studenti nepalesi (Nsu), Keshav Singh, avevano attuato un blocco stradale, dando fuoco a pneumatici sulla via principale, per impedire ai ministri del Paese asiatico di recarsi al lavoro come forma di protesta contro la recente impennata dei prezzi del carburante. La polizia è intervenuta con sfollagente e lacrimogeni per costringere i manifestanti a sgomberare le strade. Secondo fonti internazionali di agenzia, almeno 12 studenti sarebbero rimasti feriti. Fonti di stampa locali riferiscono inoltre che decine di dimostranti sono state prelevati dagli agenti e tenuti in stato di fermo per circa due ore e mezza, per poi essere rilasciati. L’agitazione ha colto di sorpresa gli abitanti della capitale, che cercavano di riprendere le attività quotidiane dopo due giorni di sciopero generale convocato dai ribelli maoisti nel Nepal centrale e orientale.

'''SVIZZERA'''
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'''FUMETTI: MAFALDA COMPIE 40 ANNI'''

Mafalda, la ‘bambina terribile’, nata dalla matita di Joaquín Lavado, più conosciuto come Quino', ha compiuto 40 anni: era il 29 settembre 1964 quando sul settimanale di Buenos Aires ‘Primera Plana’ apparvero le prime strisce con le avventure di Mafalda, Manolito, Felipe, Libertad e altri personaggi che da allora trovarono regolarmente posto sulle pagine di innumerevoli pubblicazioni sia in Argentina che nel mondo. La bimba dai capelli neri e il volto rotondo, dotata di grande intelligenza e ironia, diventò ben presto simbolo di ribellione e contestazione; le storie in cui era ritratta a disquisire sui conflitti e i mali del pianeta vennero tradotte in 30 lingue, tra cui il cinese e il finlandese. Quino, 72 anni, da decenni residente in Europa, smise di disegnare Mafalda nel 1973: "Dopo tutto, se viene letta ancora oggi, perché continuare a disegnarla?" ha detto a più riprese l’autore. "Una volta mi hanno chiesto se non avessi mai pensato di ‘resuscitarla’; perché è forse morta?".

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PALESTINA

GIORNATA DI SANGUE E COMBATTIMENTI A GAZA

Tre israeliani e undici palestinesi sono morti questa mattina nei duri scontri a fuoco che dalle prime ore del giorno sono esplosi in varie zone della striscia di Gaza. Tutto sembra cominciato ieri sera quando l'esercito israeliano ha lanciato una vasta operazione nell'area alla ricerca dei responsabili dei lanci di razzi artigianali Qassam contro la città di Sderot, che hanno ucciso due bambini. Secondo la ricostruzione effettuata dalle principali agenzie internazionali di stampa, poco prima dell'alba due miliziani di Hamas e un soldato israeliano sono morti in scontri a fuoco vicino a Beit Hanoun, nel nord della Striscia, in seguito all'attacco di un gruppo di palestinesi contro una postazione militare che ha causato anche due feriti. Altri due israeliani, fra cui una donna che stava facendo jogging e, sembra, un soldato, sono stati uccisi vicino alla colonia di Alei Sinai da un commando di miliziani palestinesi. Uno degli aggressori è stato a sua volta colpito mortalmente dai militari. Entrambi gli attacchi sono stati rivendicati da Hamas. Secondo testimoni e medici, un carro armato israeliano è penetrato sempre nella mattinara nel maggiore campo profughi e ha sparato una granata contro un gruppo di palestinesi, uccidendo sette persone fra cui molti civili. L'incidente ha avuto luogo vicino al mercato di Jabalya. Negli scontri è stato inoltre gravemente ferito anche un cameraman palestinese di un'agenzia di stampa locale, Iyad al Dahdouh, 28 anni. Circa 40 palestinesi sono stati feriti finora nei combattimenti. Il bilancio è ancora parziale e dalle indicazioni in circolazione rischia di aggravarsi ulteriormente durante la giornata. Violenti combattimenti sono ancora in corso a Jabaliya, dove secondo testimoni i carri armati dell'esercito israeliano sono penetrati fin nel cuore del campo profughi, e a Beit Hanoun: le due aree da cui secondo le forze armate israeliane viene lanciata la maggior parte dei razzi Qassam che raggiungono la vicina cittadina israeliana di Sderot.

CORRISPONDENZA PAOLETTA SU CONFERENZA STAMPA

COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO: MARELLI TEME TAGLIO DEI FONDI

"C'è il rischio concreto che nella prossima finanziaria gli aiuti italiani per la cooperazione allo sviluppo subiscano una nuova riduzione": lo afferma Sergio Marelli, presidente dell'Associazione delle ong italiane. Secondo Marelli, nella prossima legge di bilancio i finanziamenti alla cooperazione allo sviluppo potrebbero essere ridotti dallo 0,16% del Prodotto interno lordo stanziato nel 2004 allo 0,13%. "Il governo - continua a spiegare Marelli - ha intenzione di tagliare 50 milioni di euro dai 300 destinati alla cooperazione, una somma già esigua che include i 30 milioni di euro per la ricostruzione irachena e 42 per l'Afghanistan". Il presumibile stanziamento italiano costituisce un quinto di quel che il governo si era impegnato a dare " ma soprattutto - prosegue Marelli - è la metà di quanto il nostro Paese ha sottoscritto in sede del Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea, che prevedeva per il 2005 lo 0,27%.

IRAQ

ATTACCHI CONGIUNTI A BAGHDAD: DECINE DI BAMBINI TRA LE VITTIME DELLE AUTOBOMBE

Ci sarebbero almeno 37 bambini tra le vittime degli attacchi congiunti sferrati dalla guerriglia stamani con alcune autobombe a Baghdad. Lo ha detto Nagi Shistane, responsabile dell’obitorio dell’ospedale Yarmuk della capitale irachena all’agenzia francese ‘Afp’, sono almeno 41 i morti; i feriti sono oltre un centinaio i feriti, ma il bilancio pare destinato ad aggravarsi. Fonti della polizia hanno riferito che le esplosioni sono avvenute al passaggio di un convoglio militare americano. Al momento non è ancora chiara la dinamica dei fatti che hanno nuovamente seminato morte e distruzione a Baghdad. Sembra che almeno due vetture imbottite di esplosivo siano deflagrate nei pressi di una stazione di pompaggio dell’acqua nel quartiere popolare di al-Amel, dove era in corso un’affollata cerimonia di inaugurazione dell’impianto idrico. Una terza autobomba era scoppiata poco prima vicino a un posto di blocco della polizia irachena nel sobborgo occidentale di Abu Graib. L’attacco-suicida avrebbe provocato almeno una vittima e una sessantina di feriti, tra cui una quindicina di bambini e 10 donne; non è chiaro se la stessa autobomba ha ucciso anche due poliziotti iracheni e un soldato americano o se invece queste vittime siano state colpite da un lancio di missili contro una base dell’esercito. La scia di sangue si allunga anche all’esterno della capitale: a Tall Afar, nel nord, un uomo si è fatto saltare a bordo di un’auto provocando – secondo fonti mediche - la morte di quattro iracheni e il ferimento di almeno 16 persone. La televisione satellitare ‘al Jazira’ ha detto oggi che una sedicente formazione militante irachena ha affermato di aver rapito 10 persone, tra cui anche due donne indonesiane che lavorano per una società di elettronica. Intanto da Beirut arriva una notizia di segno opposto: fonti diplomatiche riferiscono che è stato liberato un ostaggio libanese, aggiungendo che è in buone condizioni. Pessime, sono invece le condizioni dell’Iraq: secondo l’International Herald Tribune, nell’ultimo mese nel Paese si sono registrati oltre 2.300 attacchi dei ribelli contro obiettivi civili e militari in Iraq, che non hanno risparmiato nessuna provincia o grande città tranne il Kurdistan.

PERU

CACCIA A ‘SENDERO LUMINOSO’, ARRESTATI 17 FANTOMATICI GUERRIGLIERI

Con un’operazione simultanea realizzata in cinque città peruviane, le forze di sicurezza del Paese andino hanno catturato 17 persone accusate di appartenere a ‘Sendero Luminoso’: lo ha riferito il ministro dell’Interno Javier Reátegui, che ha tenuto a precisare che otto, tra i fermati, sono docenti affiliati al Sindacato unico dei lavoratori dell’educazione (Sutep). Ricordiamo che in molti paesi del centro e sud america i governi usano la scusa della caccia al terrorista come scusa per attaccare sindacati e organizzazioni di lavoratori. Gli arresti sono avvenuti a Junín, nel centro del Paese, La Libertad, Piura e San Martín, nel nord e a Cusco, nel sud.

NEPAL - SCONTRI STUDENTI-POLIZIA NELLA CAPITALE

Alcuni studenti vicini ai partiti di opposizione sono rimasti feriti in scontri con la polizia avvenuti questa mattina nel quartiere di Pulchowk, nella capitale nepalese Kathmandu. I dimostranti, tra cui il presidente dell’Unione studenti nepalesi (Nsu), Keshav Singh, avevano attuato un blocco stradale, dando fuoco a pneumatici sulla via principale, per impedire ai ministri del Paese asiatico di recarsi al lavoro come forma di protesta contro la recente impennata dei prezzi del carburante. La polizia è intervenuta con sfollagente e lacrimogeni per costringere i manifestanti a sgomberare le strade. Secondo fonti internazionali di agenzia, almeno 12 studenti sarebbero rimasti feriti. Fonti di stampa locali riferiscono inoltre che decine di dimostranti sono state prelevati dagli agenti e tenuti in stato di fermo per circa due ore e mezza, per poi essere rilasciati. L’agitazione ha colto di sorpresa gli abitanti della capitale, che cercavano di riprendere le attività quotidiane dopo due giorni di sciopero generale convocato dai ribelli maoisti nel Nepal centrale e orientale.

SVIZZERA

O svizzero o straniero: dopo la vittoria del 'no' ai referendum di domenica scorsa in Svizzera sulla concessione del passaporto elvetico agli immigrati, la destra populista va oltre e ipotizza il divieto della doppia- nazionalita', un fenomeno molto esteso nel Paese, in particolare tra gli italiani. Pochi giorno dopo il doppio 'No' degli svizzeri ai progetti di legge per la naturalizzazione agevolata per gli stranieri di seconda generazione (56,8 % di voti contrari) e quello per la naturalizzazione automatica per quelli della terza generazione (51,2%), il partito della destra populista Udc (al governo ma isolato sul tema) rispolvera il progetto di abolire la doppia nazionalita'. Il principio della doppia nazionalita' e' contestabile e spesso opportunista, affermano gli esponenti dell'Udc. In Svizzera, Paese di oltre 7 milioni di abitanti, circa mezzo milione di residenti hanno almeno un passaporto straniero oltre a quello svizzero. Tra di loro ben 140mila sono italiani, i piu' numerosi tra i 'doppi-nazionali' residenti nella Confederazione, secondo le statistiche pubblicate oggi dalla stampa elvetica. Seguono, i cittadini degli altri Paesi limitrofi: i francesi (oltre 86mila), i tedeschi (43mila), quindi i britannici (18mila) e gli statunitensi (16mila). Tre varianti del progetto anti-doppia-nazionalita' sarebbero attualmente allo studio per essere esaminate da governo e parlamento svizzeri prima delle fine dell'anno. La prima prevede di mantenere lo status quo e quindi di accettare la doppia nazionalita'; la seconda di chiedere la rinuncia alla propria nazionalita' in caso di naturalizzazione in Svizzera (come e' stato fatto fino al 1992); l'ultima opzione, la piu' estrema, prevede di chiedere alle persone con piu' di una nazionalita' di conservarne una sola se vogliono restare svizzeri. Il progetto ha gia' suscitato numerose reazioni, nel mondo politico e tra la popolazione. Elian Deglon 67 anni e' tra il mezzo milione di persone con 'doppi-nazionali' della Svizzera ed e' furiosa. Ho un passaporto iraniano perche' mio marito e' nato in Iran ed ho cresciuto i miei figli in Iran. Sono pero' svizzera al 100%. Ma se un giorno mi chiederanno di dover scegliere - ha dichiarato - partiro' in Iran per la rabbia di dover vivere in un Paese con gente simile.

FUMETTI: MAFALDA COMPIE 40 ANNI

Mafalda, la ‘bambina terribile’, nata dalla matita di Joaquín Lavado, più conosciuto come Quino', ha compiuto 40 anni: era il 29 settembre 1964 quando sul settimanale di Buenos Aires ‘Primera Plana’ apparvero le prime strisce con le avventure di Mafalda, Manolito, Felipe, Libertad e altri personaggi che da allora trovarono regolarmente posto sulle pagine di innumerevoli pubblicazioni sia in Argentina che nel mondo. La bimba dai capelli neri e il volto rotondo, dotata di grande intelligenza e ironia, diventò ben presto simbolo di ribellione e contestazione; le storie in cui era ritratta a disquisire sui conflitti e i mali del pianeta vennero tradotte in 30 lingue, tra cui il cinese e il finlandese. Quino, 72 anni, da decenni residente in Europa, smise di disegnare Mafalda nel 1973: "Dopo tutto, se viene letta ancora oggi, perché continuare a disegnarla?" ha detto a più riprese l’autore. "Una volta mi hanno chiesto se non avessi mai pensato di ‘resuscitarla’; perché è forse morta?".

gror040930 (last edited 2008-06-26 09:59:53 by anonymous)