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'''CORRISPONDENZA UNIVERSITA''' Nato in Iraq
La missione della Nato in Iraq potrebbe contare fino a tremila effettivi: oltre agli istruttori per le forze di polizia e dell'esercito iracheno, sarebbe necessaria anche la presenza del personale militare che garantisca la sicurezza del contingente: lo hanno reso noto fonti militari dell'Alleanza. In precedenza, fonti diplomatiche avevano parlato al massimo di qualche centinaio di militari: la nuova cifra emersa nel corso delle ultime settimane sarebbe tuttavia solamente un tetto massimo, ed il numero di effettivi impiegati sarebbe molto minore, come già sottolineato oggi dal comandante delle truppe Nato, il generale statunitense James L. Jones. Della missione potrebbero anche far parte alcune delle truppe statunitensi già di stanza in Iraq: i 26 Paesi membri dell'Alleanza hanno approvato la scorsa settimana un piano preliminare nel quale non erano specificati i dettagli relativi all'entità della missione, che verranno discussi nei prossimi giorni.

NATO nel baltico
Aerei da combattimento americani pattuglieranno il cielo dei Paesi Baltici che confinano con la Russia. Lo ha dichiarato il comandante supremo delle forze Nato in Europa, il generale americano James Jones. Lituania, Estonia e Lettonia hanno appena aderito alla Nato ma non dispongono di un'aviazione militare. Jones, parlando di una sua recente visita a Mosca, ha detto che questo dei voli di pattugliamento non e' il motivo di maggiore preoccupazione al Cremlino dove altre questioni bilaterali con i baltici (ad esempio circa lo spazio aereo) vengono ritenute piu' ''sensibili''. Scambio di informazioni soprattutto in caso di dirottamento sarebbe, a suo avviso, un ambito importante di cooperazione con la Russia sui cieli baltici.


Cooperazione Iran-Venezuela
L'Iran e' interessato a rafforzare la cooperazione energetica con il Venezuela ed in particolare ad operazioni di prospezione e produzione di petrolio e gas. Lo ha reso noto la compagnia petrolifera nazionale venezuelana Pdvsa. Il vicepresidente Felix Rodriguez ha in particolare sostenuto che durante incontri con una delegazione iraniana guidata dal viceministro dell'Industria e Commercio, Medhi Navab, sono stati esaminati alcuni aspetti, fra cui operazioni di esplorazione e sfruttamento nella Faja del Orinoco e nell'area off-shore in cui l'industria petrolifera iraniana ha una grande esperienza. Intanto fonti ufficiali a Caracas hanno confermato che il presidente Hugo Chavez si rechera' in visita ufficiale a Teheran alla fine di novembre-inizi di dicembre e che all'inizio del prossimo anno arrivera' in Venezuela il presidente iraniano Mohammad Khatami.


moratti

La citta' di Bologna si prepara a una mobilitazione per protestare contro gli esiti della riforma Moratti della scuola pubblica. Domani, in piazza Nettuno, i comitati genitori-insegnanti si daranno appuntamento in per denunciare pubblicamente la 'politica governativa sulla scuola che. Anche l'universita' e' stata attraversata da mobilitazioni diverse. Ascoltiamo come l'universita' la sapienza sta rispondendo, per mezzo della repressione, ai movimenti.

corrispondenza Zapata

Kyoto

Con un occhio ai negoziati per l'adesione al Trattato sul commercio mondiale (Wto) e l'altro ai possibili investimenti europei per la modernizzazione della sua obsoleta industria, la Russia ha avviato oggi l'iter per la ratifica del protocollo di Kyoto sull'emissione di gas serra. Il governo russo ha approvato le grandi linee di un disegno di legge per la ratifica che dovra' essere sottoposto al voto dei deputati della Duma russa, dopo che i ministeri competenti avranno stabilito i concreti provvedimenti da adottare e messo nero su bianco i costi dell'operazione. La decisione ha anche una valenza politica secondo gli osservatori locali: negli ultimi mesi, il Cremlino aveva privilegiato i rapporti con gli Stati Uniti - peraltro ostili al protocollo - a scapito di quelli con l'Ue, e in particolare dell'asse russo-franco-tedesco manifestatosi all'indomani dell'intervento anglo-americano in Iraq. La Russia, difficilmente definibile in passato un paese ecologista, ha ridotto del 32%, a causa della crisi industriale, le sue emissioni di gas serra rispetto al 1990, la data presa come riferimento dal documento di Kyoto.

Irlanda

Oggi si compie un altro passo, quanto meno simbolico, del processo di pace in Irlanda del Nord. Il reverendo Ian Paisley, leader del Dup - il partito unionista protestante più estremista, che attualmente rappresenta la maggioranza in Irlanda del Nord - si reca a Dublino per incontrare il premier irlandese Bertie Ahern. Il viaggio di Paisley nella capitale irlandese è un fatto quasi unico, data l'ostilità da sempre mostrata da Paisley nei confronti dell'idea di un contatto politico con Dublino. Gli Unionisti di Paisley sono diventati il primo partito in Irlanda del Nord con le elezioni dello scorso anno. Nel 1998 negarono il loro sostegno agli accordi di pace e dal 2002 impediscono la formazione di nuove amministrazioni. Al tavolo dei negoziati Paisley pone come precondizione il completo disarmo e scioglimento dell'Ira.


Migranti
Cinque cittadini di nazionalita' afgana sono stati scoperti all' interno di un autotreno, nel quale erano nascosti, da uomini del servizio doganale del capoluogo. E' accaduto nella stazione marittima nel corso di controlli dell' automezzo sbarcato da un traghetto proveniente dal porto greco di Igoumenitsa. Gli extracomunitari erano nascosti tra il carico di pelli semiconciate. Sono stati consegnati alla polizia e ricondotti nello Stato di provenienza.

Non si arrestano le migrazioni verso la Sicilia.
I 402 stranieri sbarcati oggi sono tutti uomini adulti. Hanno dichiarato di provenire dalla Palestina, dal Marocco, dall'Iraq e dal Bangladesh. Sono in corso indagini per individuare gli scafisti delle due traversate. Sono intanto iniziati i trasferimenti dal centro d'accoglienza, di nuovo in piena emergenza. I primi 124 immigrati hanno lasciato l'isola con il traghetto della Siremar "Paolo Veronese", con destinazione Porto Empedocle, da dove raggiungeranno poi il centro di Pian del Lago a Caltanissetta. Altri contingenti saranno trasferiti in altre strutture di accoglienza con un ponte aereo che sara' approntato dal ministero dell'Interno

Dopo gli arrivi di questa notte, di questa mattina e del primo pomeriggio, per un totale di oltre 400 extracomunitari, stanno viaggiando alla volta di Lampedusa altre tre imbarcazioni con oltre 300 immigrati a bordo.

Le destinazioni delle migrazioni sono spesso i i Cpta, centro di prima accoglienza per extracomunitari in piena espansione. In questi giorni entrera' in funzione un nuovo centro a Ragusa ed e' stata prevista la realizzazione di un centro a Gradisca d'Isonzo, in provincia di Gorizia, con 252 posti. Sara' pronto nel maggio del prossimo anno. A Foggia e' stato ultimato un nuovo centro, imminente l'apertura, con una ricettivita' di 220 posti ed e' in fase di ultimazione il centro di Bari, capienza 200 posti. In avanzato stato di definizione l'attivazione di una struttura nel comune di Trapani per una capienza di 200 posti. Nel 2003 gli extracomunitari presenti in queste strutture sono stati 404.181 e nei primi sei mesi dell'anno in corso siamo a 197.493. Per quanto riguarda i ripatri nei confronti degli stranieri trattenuti nei centri di permanenza e assistenza nei primi 8 mesi di quest'anno i rimpatriati sono stati 4.974 su 10.489 trattenuti, pari al 47,42%.
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Petrolio iran-venezuela

L'Iran e' interessato a rafforzare la cooperazione energetica con il Venezuela ed in particolare ad operazioni di prospezione e produzione di petrolio e gas. Lo ha reso noto la compagnia petrolifera nazionale venezuelana Pdvsa. Il vicepresidente Felix Rodriguez ha in particolare sostenuto che durante incontri con una delegazione iraniana guidata dal viceministro dell'Industria e Commercio, Medhi Navab, ''abbiamo esaminato alcuni aspetti, fra cui operazioni di esplorazione e sfruttamento nella Faja del Orinoco e nell'area off-shore in cui l'industria petrolifera iraniana ha una grande esperienza''. Intanto fonti ufficiali a Caracas hanno confermato che il presidente Hugo Chavez si rechera' in visita ufficiale a Teheran alla fine di novembre-inizi di dicembre e che all'inizio del prossimo anno arrivera' in Venezuela il presidente iraniano Mohammad Khatami.


sardegna base usa

L'annuncio del presidente della Giunta regionale della Sardegna, Renato Soru, di voler chiedere la desecretazione degli atti dell'accordo bilaterale Italia-Usa, che porto' nel 1972 alla costruzione della base appoggio per sottomarini a propulsione e armamento nucleare della Marina degli Stati Uniti d'America nell'arcipelago della Maddalena, e' un passo giusto e necessario verso la chiusura della struttura militare''. Lo ha detto il parlamentare verde Mauro Bulgarelli. Il deputato l'11 ottobre prossimo incontrera' il presidente della Regione autonoma della Sardegna insieme con le colleghe Elettra Deiana e Silvana Pisa proprio in merito all'annosa questione della base. ''E' noto - continua Bulgarelli - che in Sardegna esiste una fortissima opposizione nei confronti della base militare della Maddalena, supportata da pronunciamenti della Giunta regionale e tale da portare alla richiesta di indizione di un referendum, bocciato in prima istanza e rispetto al quale si attende ora l'esito del ricorso presentato dai promotori'. 'La decisione di Soru di prendere visione, come e' nei suoi poteri, degli accordi internazionali riguardanti la base Usa e l'appoggio assicurato dalla Giunta all'iniziativa referendaria sono due ottimi passi verso la formalizzazione di una richiesta di chiusura della base, della quale il Governo, in spregio alla volonta' della popolazione sarda - conclude Bulgarelli - ha autorizzato arrogantemente l'ampliamento''.

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PALESTINA

GIORNATA DI SANGUE E COMBATTIMENTI A GAZA

Tre israeliani e undici palestinesi sono morti questa mattina nei duri scontri a fuoco che dalle prime ore del giorno sono esplosi in varie zone della striscia di Gaza. Tutto sembra cominciato ieri sera quando l'esercito israeliano ha lanciato una vasta operazione nell'area alla ricerca dei responsabili dei lanci di razzi artigianali Qassam contro la città di Sderot, che hanno ucciso due bambini. Secondo la ricostruzione effettuata dalle principali agenzie internazionali di stampa, poco prima dell'alba due miliziani di Hamas e un soldato israeliano sono morti in scontri a fuoco vicino a Beit Hanoun, nel nord della Striscia, in seguito all'attacco di un gruppo di palestinesi contro una postazione militare che ha causato anche due feriti. Altri due israeliani, fra cui una donna che stava facendo jogging e, sembra, un soldato, sono stati uccisi vicino alla colonia di Alei Sinai da un commando di miliziani palestinesi. Uno degli aggressori è stato a sua volta colpito mortalmente dai militari. Entrambi gli attacchi sono stati rivendicati da Hamas. Secondo testimoni e medici, un carro armato israeliano è penetrato sempre nella mattinara nel maggiore campo profughi e ha sparato una granata contro un gruppo di palestinesi, uccidendo sette persone fra cui molti civili. L'incidente ha avuto luogo vicino al mercato di Jabalya. Negli scontri è stato inoltre gravemente ferito anche un cameraman palestinese di un'agenzia di stampa locale, Iyad al Dahdouh, 28 anni. Circa 40 palestinesi sono stati feriti finora nei combattimenti. Il bilancio è ancora parziale e dalle indicazioni in circolazione rischia di aggravarsi ulteriormente durante la giornata. Violenti combattimenti sono ancora in corso a Jabaliya, dove secondo testimoni i carri armati dell'esercito israeliano sono penetrati fin nel cuore del campo profughi, e a Beit Hanoun: le due aree da cui secondo le forze armate israeliane viene lanciata la maggior parte dei razzi Qassam che raggiungono la vicina cittadina israeliana di Sderot.

CORRISPONDENZA PAOLETTA SU CONFERENZA STAMPA

COOPERAZIONE: MARELLI TEME TAGLIO DEI FONDI

"C'è il rischio concreto che nella prossima finanziaria gli aiuti italiani per la cooperazione allo sviluppo subiscano una nuova riduzione": lo afferma Sergio Marelli, presidente dell'Associazione delle ong italiane. Secondo Marelli, nella prossima legge di bilancio i finanziamenti alla cooperazione allo sviluppo potrebbero essere ridotti dallo 0,16% del Prodotto interno lordo stanziato nel 2004 allo 0,13%. "Il governo - continua a spiegare Marelli - ha intenzione di tagliare 50 milioni di euro dai 300 destinati alla cooperazione, una somma già esigua che include i 30 milioni di euro per la ricostruzione irachena e 42 per l'Afghanistan". Il presumibile stanziamento italiano costituisce un quinto di quel che il governo si era impegnato a dare " ma soprattutto - prosegue Marelli - è la metà di quanto il nostro Paese ha sottoscritto in sede del Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea, che prevedeva per il 2005 lo 0,27%.

IRAQ

ATTACCHI CONGIUNTI A BAGHDAD: DECINE DI BAMBINI TRA LE VITTIME DELLE AUTOBOMBE

Ci sarebbero almeno 37 bambini tra le vittime degli attacchi congiunti sferrati dalla guerriglia stamani con alcune autobombe a Baghdad. Lo ha detto Nagi Shistane, responsabile dell’obitorio dell’ospedale Yarmuk della capitale irachena all’agenzia francese ‘Afp’, sono almeno 41 i morti; i feriti sono oltre un centinaio i feriti, ma il bilancio pare destinato ad aggravarsi. Fonti della polizia hanno riferito che le esplosioni sono avvenute al passaggio di un convoglio militare americano. Al momento non è ancora chiara la dinamica dei fatti che hanno nuovamente seminato morte e distruzione a Baghdad. Sembra che almeno due vetture imbottite di esplosivo siano deflagrate nei pressi di una stazione di pompaggio dell’acqua nel quartiere popolare di al-Amel, dove era in corso un’affollata cerimonia di inaugurazione dell’impianto idrico. Una terza autobomba era scoppiata poco prima vicino a un posto di blocco della polizia irachena nel sobborgo occidentale di Abu Graib. L’attacco-suicida avrebbe provocato almeno una vittima e una sessantina di feriti, tra cui una quindicina di bambini e 10 donne; non è chiaro se la stessa autobomba ha ucciso anche due poliziotti iracheni e un soldato americano o se invece queste vittime siano state colpite da un lancio di missili contro una base dell’esercito. La scia di sangue si allunga anche all’esterno della capitale: a Tall Afar, nel nord, un uomo si è fatto saltare a bordo di un’auto provocando – secondo fonti mediche - la morte di quattro iracheni e il ferimento di almeno 16 persone. La televisione satellitare ‘al Jazira’ ha detto oggi che una sedicente formazione militante irachena ha affermato di aver rapito 10 persone, tra cui anche due donne indonesiane che lavorano per una società di elettronica. Intanto da Beirut arriva una notizia di segno opposto: fonti diplomatiche riferiscono che è stato liberato un ostaggio libanese, aggiungendo che è in buone condizioni. Pessime, sono invece le condizioni dell’Iraq: secondo l’International Herald Tribune, nell’ultimo mese nel Paese si sono registrati oltre 2.300 attacchi dei ribelli contro obiettivi civili e militari in Iraq, che non hanno risparmiato nessuna provincia o grande città tranne il Kurdistan.

Inoltre, colloqui tra responsabili delle sicurezza siriana, quella irachena e ufficiali delle forze di occupazione Usa in Iraq si sono svolti a Damasco su come rendere più sicura la frontiera tra la Siria e l'Iraq, in modo da impedire il passaggio di clandestini da un Paese all'altro. La Siria si è detta disponibile a rafforzare i controlli lunga la linea in coordinamento con le forze irachene.

PERU

CACCIA A ‘SENDERO LUMINOSO’, ARRESTATI 17 FANTOMATICI GUERRIGLIERI

Con un’operazione simultanea realizzata in cinque città peruviane, le forze di sicurezza del Paese andino hanno catturato 17 persone accusate di appartenere a ‘Sendero Luminoso’: lo ha riferito il ministro dell’Interno Javier Reátegui, che ha tenuto a precisare che otto, tra i fermati, sono docenti affiliati al Sindacato unico dei lavoratori dell’educazione (Sutep). Ricordiamo che in molti paesi del centro e sud america i governi usano la scusa della caccia al terrorista come scusa per attaccare sindacati e organizzazioni di lavoratori. Gli arresti sono avvenuti a Junín, nel centro del Paese, La Libertad, Piura e San Martín, nel nord e a Cusco, nel sud.

NEPAL SCONTRI STUDENTI-POLIZIA NELLA CAPITALE

Alcuni studenti vicini ai partiti di opposizione sono rimasti feriti in scontri con la polizia avvenuti questa mattina nel quartiere di Pulchowk, nella capitale nepalese Kathmandu. I dimostranti, tra cui il presidente dell’Unione studenti nepalesi (Nsu), Keshav Singh, avevano attuato un blocco stradale, dando fuoco a pneumatici sulla via principale, per impedire ai ministri del Paese asiatico di recarsi al lavoro come forma di protesta contro la recente impennata dei prezzi del carburante. La polizia è intervenuta con sfollagente e lacrimogeni per costringere i manifestanti a sgomberare le strade. Secondo fonti internazionali di agenzia, almeno 12 studenti sarebbero rimasti feriti. Fonti di stampa locali riferiscono inoltre che decine di dimostranti sono state prelevati dagli agenti e tenuti in stato di fermo per circa due ore e mezza, per poi essere rilasciati. L’agitazione ha colto di sorpresa gli abitanti della capitale, che cercavano di riprendere le attività quotidiane dopo due giorni di sciopero generale convocato dai ribelli maoisti nel Nepal centrale e orientale.

SVIZZERA

O svizzero o straniero: dopo la vittoria del 'no' ai referendum di domenica scorsa in Svizzera sulla concessione del passaporto elvetico agli immigrati, la destra populista va oltre e ipotizza il divieto della doppia- nazionalita', un fenomeno molto esteso nel Paese, in particolare tra gli italiani. Pochi giorno dopo il doppio 'No' degli svizzeri ai progetti di legge per la naturalizzazione agevolata per gli stranieri di seconda generazione (56,8 % di voti contrari) e quello per la naturalizzazione automatica per quelli della terza generazione (51,2%), il partito della destra populista Udc (al governo ma isolato sul tema) rispolvera il progetto di abolire la doppia nazionalita'. Il principio della doppia nazionalita' e' contestabile e spesso opportunista, affermano gli esponenti dell'Udc. In Svizzera, Paese di oltre 7 milioni di abitanti, circa mezzo milione di residenti hanno almeno un passaporto straniero oltre a quello svizzero. Tra di loro ben 140mila sono italiani, i piu' numerosi tra i 'doppi-nazionali' residenti nella Confederazione, secondo le statistiche pubblicate oggi dalla stampa elvetica. Seguono, i cittadini degli altri Paesi limitrofi: i francesi (oltre 86mila), i tedeschi (43mila), quindi i britannici (18mila) e gli statunitensi (16mila). Tre varianti del progetto anti-doppia-nazionalita' sarebbero attualmente allo studio per essere esaminate da governo e parlamento svizzeri prima delle fine dell'anno. La prima prevede di mantenere lo status quo e quindi di accettare la doppia nazionalita'; la seconda di chiedere la rinuncia alla propria nazionalita' in caso di naturalizzazione in Svizzera (come e' stato fatto fino al 1992); l'ultima opzione, la piu' estrema, prevede di chiedere alle persone con piu' di una nazionalita' di conservarne una sola se vogliono restare svizzeri. Il progetto ha gia' suscitato numerose reazioni, nel mondo politico e tra la popolazione. Elian Deglon 67 anni e' tra il mezzo milione di persone con 'doppi-nazionali' della Svizzera ed e' furiosa. Ho un passaporto iraniano perche' mio marito e' nato in Iran ed ho cresciuto i miei figli in Iran. Sono pero' svizzera al 100%. Ma se un giorno mi chiederanno di dover scegliere - ha dichiarato - partiro' in Iran per la rabbia di dover vivere in un Paese con gente simile.

Nato in Iraq La missione della Nato in Iraq potrebbe contare fino a tremila effettivi: oltre agli istruttori per le forze di polizia e dell'esercito iracheno, sarebbe necessaria anche la presenza del personale militare che garantisca la sicurezza del contingente: lo hanno reso noto fonti militari dell'Alleanza. In precedenza, fonti diplomatiche avevano parlato al massimo di qualche centinaio di militari: la nuova cifra emersa nel corso delle ultime settimane sarebbe tuttavia solamente un tetto massimo, ed il numero di effettivi impiegati sarebbe molto minore, come già sottolineato oggi dal comandante delle truppe Nato, il generale statunitense James L. Jones. Della missione potrebbero anche far parte alcune delle truppe statunitensi già di stanza in Iraq: i 26 Paesi membri dell'Alleanza hanno approvato la scorsa settimana un piano preliminare nel quale non erano specificati i dettagli relativi all'entità della missione, che verranno discussi nei prossimi giorni.

NATO nel baltico Aerei da combattimento americani pattuglieranno il cielo dei Paesi Baltici che confinano con la Russia. Lo ha dichiarato il comandante supremo delle forze Nato in Europa, il generale americano James Jones. Lituania, Estonia e Lettonia hanno appena aderito alla Nato ma non dispongono di un'aviazione militare. Jones, parlando di una sua recente visita a Mosca, ha detto che questo dei voli di pattugliamento non e' il motivo di maggiore preoccupazione al Cremlino dove altre questioni bilaterali con i baltici (ad esempio circa lo spazio aereo) vengono ritenute piu' sensibili. Scambio di informazioni soprattutto in caso di dirottamento sarebbe, a suo avviso, un ambito importante di cooperazione con la Russia sui cieli baltici.

Cooperazione Iran-Venezuela L'Iran e' interessato a rafforzare la cooperazione energetica con il Venezuela ed in particolare ad operazioni di prospezione e produzione di petrolio e gas. Lo ha reso noto la compagnia petrolifera nazionale venezuelana Pdvsa. Il vicepresidente Felix Rodriguez ha in particolare sostenuto che durante incontri con una delegazione iraniana guidata dal viceministro dell'Industria e Commercio, Medhi Navab, sono stati esaminati alcuni aspetti, fra cui operazioni di esplorazione e sfruttamento nella Faja del Orinoco e nell'area off-shore in cui l'industria petrolifera iraniana ha una grande esperienza. Intanto fonti ufficiali a Caracas hanno confermato che il presidente Hugo Chavez si rechera' in visita ufficiale a Teheran alla fine di novembre-inizi di dicembre e che all'inizio del prossimo anno arrivera' in Venezuela il presidente iraniano Mohammad Khatami.

moratti

La citta' di Bologna si prepara a una mobilitazione per protestare contro gli esiti della riforma Moratti della scuola pubblica. Domani, in piazza Nettuno, i comitati genitori-insegnanti si daranno appuntamento in per denunciare pubblicamente la 'politica governativa sulla scuola che. Anche l'universita' e' stata attraversata da mobilitazioni diverse. Ascoltiamo come l'universita' la sapienza sta rispondendo, per mezzo della repressione, ai movimenti.

corrispondenza Zapata

Kyoto

Con un occhio ai negoziati per l'adesione al Trattato sul commercio mondiale (Wto) e l'altro ai possibili investimenti europei per la modernizzazione della sua obsoleta industria, la Russia ha avviato oggi l'iter per la ratifica del protocollo di Kyoto sull'emissione di gas serra. Il governo russo ha approvato le grandi linee di un disegno di legge per la ratifica che dovra' essere sottoposto al voto dei deputati della Duma russa, dopo che i ministeri competenti avranno stabilito i concreti provvedimenti da adottare e messo nero su bianco i costi dell'operazione. La decisione ha anche una valenza politica secondo gli osservatori locali: negli ultimi mesi, il Cremlino aveva privilegiato i rapporti con gli Stati Uniti - peraltro ostili al protocollo - a scapito di quelli con l'Ue, e in particolare dell'asse russo-franco-tedesco manifestatosi all'indomani dell'intervento anglo-americano in Iraq. La Russia, difficilmente definibile in passato un paese ecologista, ha ridotto del 32%, a causa della crisi industriale, le sue emissioni di gas serra rispetto al 1990, la data presa come riferimento dal documento di Kyoto.

Irlanda

Oggi si compie un altro passo, quanto meno simbolico, del processo di pace in Irlanda del Nord. Il reverendo Ian Paisley, leader del Dup - il partito unionista protestante più estremista, che attualmente rappresenta la maggioranza in Irlanda del Nord - si reca a Dublino per incontrare il premier irlandese Bertie Ahern. Il viaggio di Paisley nella capitale irlandese è un fatto quasi unico, data l'ostilità da sempre mostrata da Paisley nei confronti dell'idea di un contatto politico con Dublino. Gli Unionisti di Paisley sono diventati il primo partito in Irlanda del Nord con le elezioni dello scorso anno. Nel 1998 negarono il loro sostegno agli accordi di pace e dal 2002 impediscono la formazione di nuove amministrazioni. Al tavolo dei negoziati Paisley pone come precondizione il completo disarmo e scioglimento dell'Ira.

Migranti Cinque cittadini di nazionalita' afgana sono stati scoperti all' interno di un autotreno, nel quale erano nascosti, da uomini del servizio doganale del capoluogo. E' accaduto nella stazione marittima nel corso di controlli dell' automezzo sbarcato da un traghetto proveniente dal porto greco di Igoumenitsa. Gli extracomunitari erano nascosti tra il carico di pelli semiconciate. Sono stati consegnati alla polizia e ricondotti nello Stato di provenienza.

Non si arrestano le migrazioni verso la Sicilia. I 402 stranieri sbarcati oggi sono tutti uomini adulti. Hanno dichiarato di provenire dalla Palestina, dal Marocco, dall'Iraq e dal Bangladesh. Sono in corso indagini per individuare gli scafisti delle due traversate. Sono intanto iniziati i trasferimenti dal centro d'accoglienza, di nuovo in piena emergenza. I primi 124 immigrati hanno lasciato l'isola con il traghetto della Siremar "Paolo Veronese", con destinazione Porto Empedocle, da dove raggiungeranno poi il centro di Pian del Lago a Caltanissetta. Altri contingenti saranno trasferiti in altre strutture di accoglienza con un ponte aereo che sara' approntato dal ministero dell'Interno

Dopo gli arrivi di questa notte, di questa mattina e del primo pomeriggio, per un totale di oltre 400 extracomunitari, stanno viaggiando alla volta di Lampedusa altre tre imbarcazioni con oltre 300 immigrati a bordo.

Le destinazioni delle migrazioni sono spesso i i Cpta, centro di prima accoglienza per extracomunitari in piena espansione. In questi giorni entrera' in funzione un nuovo centro a Ragusa ed e' stata prevista la realizzazione di un centro a Gradisca d'Isonzo, in provincia di Gorizia, con 252 posti. Sara' pronto nel maggio del prossimo anno. A Foggia e' stato ultimato un nuovo centro, imminente l'apertura, con una ricettivita' di 220 posti ed e' in fase di ultimazione il centro di Bari, capienza 200 posti. In avanzato stato di definizione l'attivazione di una struttura nel comune di Trapani per una capienza di 200 posti. Nel 2003 gli extracomunitari presenti in queste strutture sono stati 404.181 e nei primi sei mesi dell'anno in corso siamo a 197.493. Per quanto riguarda i ripatri nei confronti degli stranieri trattenuti nei centri di permanenza e assistenza nei primi 8 mesi di quest'anno i rimpatriati sono stati 4.974 su 10.489 trattenuti, pari al 47,42%. .

Petrolio iran-venezuela

L'Iran e' interessato a rafforzare la cooperazione energetica con il Venezuela ed in particolare ad operazioni di prospezione e produzione di petrolio e gas. Lo ha reso noto la compagnia petrolifera nazionale venezuelana Pdvsa. Il vicepresidente Felix Rodriguez ha in particolare sostenuto che durante incontri con una delegazione iraniana guidata dal viceministro dell'Industria e Commercio, Medhi Navab, abbiamo esaminato alcuni aspetti, fra cui operazioni di esplorazione e sfruttamento nella Faja del Orinoco e nell'area off-shore in cui l'industria petrolifera iraniana ha una grande esperienza. Intanto fonti ufficiali a Caracas hanno confermato che il presidente Hugo Chavez si rechera' in visita ufficiale a Teheran alla fine di novembre-inizi di dicembre e che all'inizio del prossimo anno arrivera' in Venezuela il presidente iraniano Mohammad Khatami.

sardegna base usa

L'annuncio del presidente della Giunta regionale della Sardegna, Renato Soru, di voler chiedere la desecretazione degli atti dell'accordo bilaterale Italia-Usa, che porto' nel 1972 alla costruzione della base appoggio per sottomarini a propulsione e armamento nucleare della Marina degli Stati Uniti d'America nell'arcipelago della Maddalena, e' un passo giusto e necessario verso la chiusura della struttura militare. Lo ha detto il parlamentare verde Mauro Bulgarelli. Il deputato l'11 ottobre prossimo incontrera' il presidente della Regione autonoma della Sardegna insieme con le colleghe Elettra Deiana e Silvana Pisa proprio in merito all'annosa questione della base. E' noto - continua Bulgarelli - che in Sardegna esiste una fortissima opposizione nei confronti della base militare della Maddalena, supportata da pronunciamenti della Giunta regionale e tale da portare alla richiesta di indizione di un referendum, bocciato in prima istanza e rispetto al quale si attende ora l'esito del ricorso presentato dai promotori'. 'La decisione di Soru di prendere visione, come e' nei suoi poteri, degli accordi internazionali riguardanti la base Usa e l'appoggio assicurato dalla Giunta all'iniziativa referendaria sono due ottimi passi verso la formalizzazione di una richiesta di chiusura della base, della quale il Governo, in spregio alla volonta' della popolazione sarda - conclude Bulgarelli - ha autorizzato arrogantemente l'ampliamento.

FUMETTI: MAFALDA COMPIE 40 ANNI

Mafalda, la ‘bambina terribile’, nata dalla matita di Joaquín Lavado, più conosciuto come Quino', ha compiuto 40 anni: era il 29 settembre 1964 quando sul settimanale di Buenos Aires ‘Primera Plana’ apparvero le prime strisce con le avventure di Mafalda, Manolito, Felipe, Libertad e altri personaggi che da allora trovarono regolarmente posto sulle pagine di innumerevoli pubblicazioni sia in Argentina che nel mondo. La bimba dai capelli neri e il volto rotondo, dotata di grande intelligenza e ironia, diventò ben presto simbolo di ribellione e contestazione; le storie in cui era ritratta a disquisire sui conflitti e i mali del pianeta vennero tradotte in 30 lingue, tra cui il cinese e il finlandese. Quino, 72 anni, da decenni residente in Europa, smise di disegnare Mafalda nel 1973: "Dopo tutto, se viene letta ancora oggi, perché continuare a disegnarla?" ha detto a più riprese l’autore. "Una volta mi hanno chiesto se non avessi mai pensato di ‘resuscitarla’; perché è forse morta?".

gror040930 (last edited 2008-06-26 09:59:53 by anonymous)