G.R. 9.30

MEDIO ORIENTE

Un militante di Hamas è stato ucciso alle prime ore di stamane da un missile lanciato da un elicottero israeliano, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Altre sette persone sono rimaste ferite, riferisce la radio israeliana. E' salito così a 17 morti il bilancio dei palestinesi uccisi e 98 feriti nell'operazione militare israeliana avviata ieri a Khan Yunis, che si è conclusa questa mattina con il ritiro delle truppe dalla città dopo 30 ore. L'operazione militare, nella quale sono stati uccisi ieri 16 palestinesi fra cui un undicenne, era stata lanciata per contrastare il tiro di colpi di mortaio contro gli insediamenti israeliani del blocco di Gush Katif. In un diverso episodio, questa mattina soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro due palestinesi che stavano piazzando un ordigno presso l'insediamento di Ganel Tal, nella Striscia di Gaza. Secondo la radio i due sono stati colpiti e la bomba è esplosa.

Oggi la Knesset è chiamata a votare sul piano di ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza voluto dal premier israeliano Ariel Sharon, voto che porrà fine a un duro confronto in corso da mesi soprattutto all'interno del Likud, il partito di Sharon. I "falchi", quasi la metà dei 40 deputati del Likud, hanno annunciato che voteranno contro il piano di ritiro, obbligando il premier ad affidarsi al sostegno dei partiti dell'opposizione. La vittoria del "sì" al piano è data praticamente per scontata, ma l'obiettivo di Sharon è di ottenere un risultato dai numeri significativi, così da escludere l'eventualità di un referendum popolare, proposto dall'opposizione.

IRAQ

L'esercito statunitense ha reso noto oggi di aver ucciso un collaboratore del terrorista giordano Abu Mussab al Zarqawi in un raid aereo sulla città di Falluja."Un raid contro un covo di Zarqawi" recita il comunicato statunitense

ALGERIA

Cinque persone sono state uccise in un'imboscata tesa da un gruppo armato nella regione algerina di Tizi Ouzou, in Cabilia (100 km a est di Algeri). Lo hanno reso noto abitanti della zona. Le vittime sono due militari in permesso che tornavano a casa, due poliziotti e un civile. Sono state fermate nel tardo pomeriggio di ieri a un falso posto di blocco istituito dagli integralisti sulla strada tra Dra el Nizan e Tizi Ouzou, a circa 25 km da quest'ultima localita'. La strage e' stata attribuita dalle autorita' a guerriglieri del Gruppo salafita per la predicazione e il combattimento

TAILANDA

Sei vittime, 50 feriti, 300 arrestati: sembra questo il bilancio finora disponibile di violenti scontri tra dimostranti e polizia nella provincia meridionale di Narathiwat, a prevalenza musulmana. Erano alcune migliaia i dimostranti che le forze di polizia hanno tentato di disperdere con candelotti lacrimogeni, idranti e forse altri mezzi. Nel sud della Thailandia, teatro di una ribellione separatista, scontri e violenze avrebbero provocato nel 2004 la morte di oltre 300 persone

CINA

E' salito a 122 morti accertati il bilancio delle vittime del disastro avvenuto venerdi' scorso nella miniera di Daping, nella Cina centrale. Lo afferma oggi l' agenzia d' informazione Nuova Cina. Altri 26 minatori, che si trovavano nella miniera quando c'e' stata un' improvvisa esplosione, sono dati ancora per dispersi ma le speranze di trovarli in vita sono minime. Sul luogo della tragedia, nella provincia dell' Henan, i soccorritori continuano a scavare tra le macerie. Quello di Daping, con un totale di vittime che difficilmente non raggiungera' le 148, e' il piu' grave dei numerosi incidenti avvenuti nel 2004 nelle miniere cinesi. Dall'inizio dell'anno, secondo le cifre ufficiali, piu' di 4.000 minatori sono morti in incidenti sul lavoro.

GIAPPONE

Il primo ministro del Giappone, Junichiro Koizumi, si reca oggi nel nord del Paese per costatare i danni provocati dalla serie di scosse sismiche che da sabato hanno ucciso 27 persone. I feriti sono 2.900 e i senzatetto sono 102mila. Le violente scosse, che hanno colpito nello scorso fine settimana la piccola citt? di Niigata a 250 chilometri a nord di Tokyo, sono state seguite da centinaia di repliche, cosiddette scosse di assestamento. L'ultima questa mattina, poco prima dell'alba, con una magnitudo preliminare di 4,1 gradi della scala Richter.

TIBET

Una forte scossa di terremoto ha colpito oggi il Tibet sudoccidentale. Secondo quanto riferisce la televisione statale, non ci sono feriti o danni. Il terremoto ha fatto registrare una magnitudo di 5,7 gradi della scala Richter alle 10.11 (le 4.11 in Italia). L'epicentro è stato localizzato a Zhadapulanjian, vicino all'Himalaya, secondo quanto riferisce la China Central Television. La zona ricoperta da nevi eterne è scarsamente popolata, riferisce l'emittente.

CUBA

Il leader cubano Fidel Castro ha ordinato di metter fine alla circolazione dei dollari sull'isola caraibica. A partire dal prossimo otto novembre, alberghi, negozi e altri che hanno legalmente accettato dollari in pagamento negli ultimi undici anni potranno accettare soltanto il peso convertibile. Cubani e stranieri potranno possedere dollari, ma per spenderli dovranno cambiarli in pesos con un sovraccarico del dieci per cento. Il peso convertibile viene scambiato uno a uno con i dollari e circola parallelamente al peso normale, che ha scarso valore. L'annuncio della nuova misura, varata con decreto della Banca Centrale, è stato diffuso dalla televisione nazionale. In studio era presente Castro, con il braccio al collo, mostrato dalla vita in su. Il leader cubano, 78 anni, che la settimana scorsa è caduto fratturandosi un ginocchio e un braccio, ha affermato che la questione era così importanteda richiedere la sua presenza. Ha poi aggiunto che il provvedimento giunge in risposta alle ostili politiche economiche degli Stati Uniti. Quest'anno il presidente americano George Bush ha rafforzato le sanzioni contro l'Avana, colpendo le rimesse dei cubani all'estero. Oggi Castro ha parlato anche delle pressioni esercitate da Washington su banche straniere perchè non forniscano dollari a Cuba. Il dollaro era diventato la seconda valuta sull'isola da quando il governo ne legalizzò il possesso nel 1993. I cubani all'estero inviano ogni anno circa un miliardo di dollari ai loro parenti rimasti in patria.