15933
Comment:
|
24984
|
Deletions are marked like this. | Additions are marked like this. |
Line 2: | Line 2: |
Line 12: | Line 11: |
L'outsider e' l'ex ministro della sicurezza Mohammed Dahlan, divenuto nell'ultimo anno l'uomo-forte di Gaza. Dahlan, 43 anni, considerato un 'riformista' ha sempre negato di aspirare al potere ma sono in molti a ritenere, alla luce dei molti appoggi (anche internazionali) di cui gode, che potrebbe inserirsi in futuro nella lotta per le cariche ai vertici dell'Olp e dell'Autorita' nazionale palestinese | L'outsider e' l'ex ministro della sicurezza Mohammed Dahlan, divenuto nell'ultimo anno l'uomo-forte di Gaza. Dahlan, 43 anni, considerato un 'riformista' ha sempre negato di aspirare al potere ma sono in molti a ritenere, alla luce dei molti appoggi (anche internazionali) di cui gode, che potrebbe inserirsi in futuro nella lotta per le cariche ai vertici dell'Olp e dell'Autorita' nazionale palestinese. '''Iraq''' '''Falluja''' Almeno cinque persone sono morte nei bombardamenti aerei americani della scorsa notte sulla roccaforte sunnita di Falluajh, 50 chilometri a ovest di Baghdad. Secondo le fonti ospedaliere citate da El Mundo, tra le vittime ci sarebbero una donna e una bambina. Nel comunicato diffuso oggi, l'esercito americano ha precisato di aver colpito postazioni ribelli nelle zone nordorientali e sudorientali di Fallujah, senza riferire eventuali vittime. Il caporale Usa, Nathan Braden, della Prima divisione dei marine, ha riferito che due ribelli sono rimasti uccisi negli scontri scoppiati nella notte alla periferia sudorientale della città. Testimoni citati dal quotidiano spagnolo hanno definito i bombardamenti della scorsa notte come i più intensi dgli ultimi sette giorni. Ai cacciabombardieri F-16, gli americani hanno affiancato velivoli AC-130 e artiglieria da terra. Negli ultimi giorni, la maggioranza della popolazione ha lasciato la città in vista dell'imminente offensiva. Anche i Black Watch britannici si preparano a pattugliare la periferia della città sunnita di Fallujah, 50 chilometri a ovest di Baghdad, per l'offensiva Usa per riportare la città sotto il controllo del governo di baghdad. Alle forze britanniche sarà affidato il compito di chiudere ogni via di fuga dalla città mentre le truppe statunitensi saranno impegnate nell'attacco. L'ultimo distaccamento degli 850 uomini dei Black Watch trasferiti nelle scorse settimane da Bassora nell'area a sud di Baghdad sta ancora arrivando a Camp Dogwood, l'ex base americana a sud della capitale irachena '''esplosivo rubato agli usa''' Il furto dell'esplosivo conservato nell'impianto di Al Qaqaa, a sud di Baghdad, avvenne sotto gli occhi dei militari americani, rimasti inermi di fronte ai saccheggiatori per inferiorità numerica. E' quanto hanno rivelato alcuni militari riservisti e della Guardia nazionale Usa, sotto anonimato, al Los Angeles Times. Secondo la versione fornita dai militari, il furto avvenne tra aprile e maggio del 2003, nelle settimane successive alla caduta del regime di Saddam Hussein, quando il deposito era sotto la sorveglianza di una decina di militari. All'arrivo dei saccheggiatori, i soldati chiesero immediatamente rinforzi ai comandanti impegnati a Baghdad, ma non ricevettero alcuna risposta. "Era il caos totale - ha detto un militare - sembrava Los Angeles durante le sommosse per il pestaggio di Rodney King". Un altro soldato ha raccontato che le truppe "correvano da una parte all'altra della struttura, cercando di cacciare le persone", ma che complessivamente erano almeno 100 i veicoli giunti al deposito, pronti per essere caricati di armi. I militari hanno raccontato che gli iracheni riuscirono a rubare l'esplosivo dai bunker e a caricarlo su furgoncini pick up. Le fonti del Los Angeles Times non hanno saputo confermare se ad essere rubato fu l'esplosivo al alto potenziale noto come Hmx e Rdx. Uno dei soldati ha però riferito di aver visto scatole con l'etichetta 'hexamine', composto chiave dell'HMX. '''Medici senza frontiere lascia l'Iraq''' Medici Senza Frontiere (MSF) lascia l'Iraq. L'Organizzazione umanitaria internazionale ha compiuto questo passo a causa degli enormi rischi che il personale umanitario corre nel paese. "Per MSF e' diventato ormai impossibile garantire un livello di sicurezza accettabile per i propri operatori, sia internazionali sia iracheni", ha dichiarato Stefano Savi, Direttore generale della sezione italiana di Medici Senza Frontiere (MSF Italia). "Siamo addolorati - ha sottolineato - di non poter piu' fornire quell'assistenza medica di cui ha bisogno il popolo iracheno". "MSF - si legge in un comunicato - ha sempre aderito al suo principio d'indipendenza e non ha mai permesso a motivazioni politiche, militari o di altra natura d'interferire con l'obiettivo di assistere chi avesse bisogno urgente di assistenza medica. Oggi, in Iraq, le parti in conflitto hanno ripetutamente mostrato il loro disprezzo nei confronti dell'azione umanitaria indipendente". L'organizzazione era arrivata in Iraq nel dicembre del 2002. Durante i primi bombardamenti di Baghdad un team di operatori internazionali era rimasto in citta' per lavorare nell'ospedale di Al Kindi. Poco dopo, MSF aveva allestito tre cliniche nel quartiere sciita di Sadr City. Da gennaio 2004, nelle tre cliniche, MSF ha effettuato piu' di 100.000 visite mediche. Durante quest'ultimo anno, MSF ha svolto missioni di valutazione nelle citta' piu' colpite dagli scontri - Falluja, Najaf e Kerbala - fornendo supporto medico alle strutture sanitarie presenti. A Sadr City, l'organizzazione aveva avviato un servizio di ambulanza e di recente aveva iniziato a prendersi cura degli sfollati in fuga da Falluja. |
Line 20: | Line 36: |
I candidati usciti sconfitti alle elezioni presidenziali in Aghanistan del 9 ottobre scorso hanno ricosciuto la vittoria di Hamid Karzai, proclamato ieri ufficialmente vincitore e nuovo presidente del Paese asiatico. Yunis Qanooni, arrivato secondo con il 16 per cento dei voti, ha dichiarato di accettare il risultato delle urne. Karzai, che in veste di presidente ad interim aveva traghettato l'Afghanistan verso l'appuntamento storico delle elezioni presidenziali, ha vinto con il 55 per cento dei voti. "Per me, l'interesse nazionale dell'Afghanistan è la cosa più importante", ha detto Qanooni in una conferenza stampa. "Se non accettassimo questo risultato il Paese scivolerebbe verso una crisi". Anche il leader della comunità hazara, Mohammed Mohaqeq, e Abdul Rashid Dostum, il signore della guerra uzbeko, hanno riconosciuto la vittoria di Karzai. La vittoria di Karzai è stata proclamata ieri dal portavoce dela commissione elettorale afgana, Sultan Baheen. La commissione, che ha operato sotto l'egida dell'Onu, ha quindi definitivamente escluso la possibilità di invalidare il voto per supposte irregolarità denunciate inizialmente proprio dai candidati sconfitti. Qanooni ha confermato comunque i suoi sospetti e ha ribadito che le elezioni sono state una "frode ben organizzata" in favore di Karzai. Tuttavia ha fatto le sue congratulazioni al neopresidente: "Aguro a Karzai ogni successo", ha detto Qanooni, che era stato ministro degli Interni e dell'Educazione dell'amminitrazione afgana ad interim. | I candidati usciti sconfitti alle elezioni presidenziali in Aghanistan del 9 ottobre scorso hanno ricosciuto la vittoria di Hamid Karzai, proclamato ieri ufficialmente vincitore e nuovo presidente del Paese asiatico. Yunis Qanooni, arrivato secondo con il 16 per cento dei voti, ha dichiarato di accettare il risultato delle urne. Karzai, che in veste di presidente ad interim aveva traghettato l'Afghanistan verso l'appuntamento storico delle elezioni presidenziali, ha vinto con il 55 per cento dei voti. Nel suo discorso di insediamento, Karzai ha offerto la possibilità di un'amnistia ai taleban. |
Line 22: | Line 38: |
Un veicolo carico di munizioni confiscate è esploso accidentalmente in un bazaar afgano, ferendo due persone e causando danni a 25 negozi. Il portavoce Onu Manoel de Almeida e Silva ha riferito oggi che l'esplosione è avvenuta domenica scorsa a Chagcharan, capitale della provincia centrale di Ghor, mentre il veicolo si stava dirigendo verso il luogo della demolizione. Le munizioni erano state confiscate secondo quanto previsto dal programma avviato dall'Onu nel Paese, che ha portato finora al disarmo di 22.000 ex miliziani afgani e alla consegna di 3.000 armi pesanti. | Il gruppo vicino ai talebani che minaccia di uccidere tre ostaggi stranieri, dipendenti delle Nazioni Unite, ha fatto sapere oggi di aver avviato colloqui con il governo afgano sulle richieste avanzate per il loro rilascio. Un portavoce del gruppo identificato con la sigla "Esercito dei musulmani", ha detto all'Ap che funzionari delle Nazioni Unite e del governo afgano lo hanno contattato nella tarda giornata di ieri chiedendo più tempo per negoziare la liberazione dei tre ostaggi. Il governo ha dichiarato che potrebbero prendere in considerazione il rilascio di quei talebani detenuti nelle prigioni afgane e discutere dei prigionieri sotto custodia americana. |
Line 24: | Line 40: |
Il gruppo vicino ai talebani che minaccia di uccidere tre ostaggi stranieri, dipendenti delle Nazioni Unite, ha fatto sapere oggi di aver avviato colloqui con il governo afgano sulle richieste avanzate per il loro rilascio. Un portavoce del gruppo identificato con la sigla "Esercito dei musulmani", Syed Khaled, ha detto all'Ap che funzionari delle Nazioni Unite e del governo afgano lo hanno contattato nella tarda giornata di ieri chiedendo più tempo per negoziare la liberazione dei tre ostaggi. "Il governo ha dichiarato che potrebbero prendere in considerazione il rilascio di quei talebani detenuti nelle prigioni afgane e discutere dei prigionieri sotto custodia americana", ha detto Khaled in una conversazione telefonica con Ap. L'Esercito dei musulmani ha rivendicato il rapimento della nordirlandese Annetta Flanigan, del filippino Angelito Nayan e della kosovara Shqipe Habibi, chiedendo per il loro rilascio il ritiro dell'Onu dall'Afghanistan, il ritiro delle forze britanniche e il rilascio dei prigionieri afgani detenuti a Guantanamo e a Bagram. Oggi, il portavoce dell'Onu Manoel de Almeida e Silva ha ringraziato il governo per il suo impegno nella vicenda. Il portavove ha detto che le Nazioni Unite stanno "facendo tutto ciò che possono", senza fornire maggiori dettagli. De Almeida e Silva ha quindi ringraziato il Consiglio degli Ulema, per i suoi messaggi di sostegno, ma ha aggiunto di essere "sempre più preoccupato per Shqipe, Lito e Annetta". "La pressione psicologica deve essere tremenda, non sapendo cosa accadrà da un giorno all'altro. Noi chiediamo a coloro che li tengono in ostaggio di rilasciarli immediatamente senza fargli del male". | '''CHILE ASSOLTI INDIGENI MAPUCHE ACCUSATI DI TERRORISMO''' Con una sentenza che ha sorpreso sia il pubblico ministero che le organizzazioni a tutela dei diritti umani, il tribunale di prima istanza di Temuco ha assolto dallaccusa di associazione terroristica otto indigeni mapuche indicati come gli autori di una serie di attentati subiti dallimpresa Forestal Mininco nella Novena Región. Secondo i tre giudici della corte non esistono prove sufficienti a carico degli imputati collegati alla Coordinadora de Comunidades en Conflicto Arauco-Malleco (Cam), una delle organizzazioni indigene più attive nella lotta per il recupero delle terre ancestrali dei mapuche, espropriate sotto la dittatura di Augusto Pinochet e oggi in larga parte occupante da imprese straniere. Le motivazioni della sentenza saranno note solo la prossima settimana, ma con ogni probabilità laccusa chiederà il rinvio in appello. Due degli imputati, i lonkos (capi indigeni) resteranno però in carcere dove stanno scontando una condanna a cinque anni e un giorno di detenzione perché giudicati colpevoli di aver causato un incendio in una tenuta di proprietà dellex-ministro dellagricoltura. I mapuche che rappresentano circa il 10% dei 15 milioni di cileni, hanno iniziato nel 1997 una massiccia mobilitazione per il recupero e la salvaguardia delle loro terre ancestrali costata finora vittime e numerosi arresti, anche di minorenni. Oltre il 40% dei mapuche è stato costretto ad abbandonare i campi ed emigrare nelle periferie più povere delle città, soprattutto a Santiago. Il governo e le istituzioni cilene non riconoscono ancora la lingua dei Mapuche, il mapudungun, che rischia di scomparire. |
Line 26: | Line 45: |
==ITALIA== '''Acerra: bocciato il ricorso al Tar, i lavori continuano''' Il ricorso presentato dal comune di Acerra al Tribunale amministrativo della Campania, contro l'apertura dei cantieri per l'inceneritore di rifiuti, e' stato bocciato. Dopo il Tar di Roma, che aveva rigettato la richiesta, rinviando tutto al Consiglio di Stato che doveva decidere sulla competenza territoriale della corte giudicante, anche la Corte amministrativa napoletana si e' pronunciata contro l'istanza di blocco dei lavori disposta dal sindaco Espedito Marletta e resa inefficace dal provvedimento del presidente del Consiglio dello scorso 17 agosto con il quale si dava, appunto, il via libera alla costruzione del termovalorizzatore. La prima sezione del Tar di Napoli ha motivato la decisione con la mancanza di competenza dell'amministratore della citta' in materia di assetto urbanistico, quando sono in ballo industrie a rischio. |
|
Line 29: | Line 54: |
Italiano, 30 anni, in un caso su due tossicodipendente. E' l'identikit del malato di Hiv, epatite B o epatite C recluso nelle carceri italiane, secondo un'indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanita' in otto istituti penitenziari. ''I detenuti sono pi? a rischio di contrarre un'infezione da Hiv, epatite B o C rispetto alla popolazione generale, perche' la tossicodipendenza e' il principale fattore di rischio per questo tipo di infezioni'', commenta Gianni Rezza, direttore del Centro Operativo Aids dell'Iss e responsabile dell'indagine. ''I detenuti inoltre vedono aggravarsi il proprio stato di salute a causa della concomitanza di carcere e malattia''. All'indagine hanno partecipato all'indagine 973 soggetti (sui 5.500 reclusi negli otto istituti analizzati), per la maggior parte nel Sud e in Sardegna, con una minore rappresentanza nel Centro e Nord Italia. I risultati mostrano che l'Hiv colpisce soprattutto i piu' giovani, quasi tutti italiani e con esperienza di carcere almeno una volta nella vita. | Italiano, 30 anni, in un caso su due tossicodipendente. E' l'identikit del malato di Hiv, epatite B o epatite C recluso nelle carceri italiane, secondo un'indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanita' in otto istituti penitenziari. I detenuti sono piu' a rischio di contrarre un'infezione da Hiv, epatite B o C rispetto alla popolazione generale, perche' la tossicodipendenza e' il principale fattore di rischio per questo tipo di infezioni, secondo l'indagine. I detenuti inoltre vedono aggravarsi il proprio stato di salute a causa della concomitanza di carcere e malattia. |
Line 31: | Line 56: |
Sul campione esaminato 73 risultano sieropositivi: tra questi 7 donne e 66 uomini. Prevalgono quelli con un'eta' inferiore o uguale ai 35 anni (44), mentre i restanti 29 hanno piu' di 35 anni. Sul fronte dei comportamenti a rischio, al primo posto spicca la tossicodipendenza, che accomuna circa 50 detenuti. Tra gli altri, si contano 16 eterosessuali e solo 3 omosessuali 'non tossici'. Altro fattore di rischio e' rappresentato dai rapporti sessuali non protetti: se 42 detenuti hanno preso adeguate misure precauzionali, ben 31 hanno ammesso di aver avuto rapporti non protetti. Di media, inoltre, sono gia' stati in carcere quattro volte nella vita per una durata di circa due mesi e mezzo. | '''Ambiente''' '''nube tossica a prelà''' Mistero e paura a Prelà, nell'entroterra di Imperia, dove la notte scorsa due donne e un cane sono rimasti intossicati dopo aver respirato dell'aria inquinata che aveva invaso il paese. Sul posto e' stato eseguito un sopralluogo da parte di carabinieri e vigili del fucoo che stanno cercando di capire la provenienza della strana nube tossica. L'unica cosa certa e' che le due donne, ricoverate al pronto soccorso e dimesse dopo le ordinarie cure mediche, abitano entrambi nelle vicinanze di un'azienda che si occupa della produzione di alcuni derivati dell'olio, impiegati nel campo della cosmesi. La fabbrica sarebbe gia' da tempo nel mirino degli abitanti proprio a causa delle forti esalazioni che sovente invadono il paese e ogni tanto giungono fino a valle. '''emissioni di anidride carbonica in aumento''' Continuano a crescere dell'1,8% annuo le emissioni di anidride carbonica e si prevede che nel 2030 saranno pari a 38 miliardi di tonnellate, con un incremento del 70% sul 2000. E l'allarme scaturito dal convegno Le politiche energetiche del futuro, in corso a Rimini. Secondo Roberto Vigotti di Ecomondo, e falso sostenere che produrre energie da fonti alternative sia più costoso: potrà al limite esserlo nellimmediato, ma nellarco di 20-30 anni sarà più economico poiché saranno inferiori i costi di trasmissione e di distribuzione. Questa prospettiva non può spaventare, gli Stati sono chiamati a pianificare il futuro e solo con queste integrazioni sarà possibile diminuire le emissioni di anidride carbonica di circa il 20%'. Senza investimenti specifici, la disponibilità di energia da fonti rinnovabili crescerà pochissimo in futuro e potrà passare dal 2% odierno al 4% nel 2030. '''genova,corteo studentesco entra in provveditorato''' stamattina a genova un corteo di poco meno di 1000 studenti ha attraversato la città. gli studenti sono scesi in piazza per protestare contro la riforma moratti,per ribadire il diritto a un'istruzione gratuita che formi individui e non automi da lavoro. quando il corteo e' passsato davanti alla caserma dell'esercito gli studenti hanno fatto sentire urlando il loro dissenso a qualsiasi guerra. il corteo si è concluso davanti al provveditorato, la cui entrata era sbarrata da poliziotti in tenuta anti-sommossa. gli studenti hanno chiesto di poter fare un'assemblea dentro al cortile del provveditorato. momenti di tensione quando decine di ragazzi hanno provato a forzare i blocchi. dopo un po' e' stata comunque concessa l'assemblea nel cortile, dove si e' parlato dei problemi della scuola a livello personale, cittadino, nazionale. una delegazione infine chiede e ottiene di essere ricevuta dal provveditore,a cui espone i problemi per i quali si è scesi in piazza. |
Line 37: | Line 78: |
Con lonorificenza al Leoncavallo sicuramente un obiettivo il presidente della Provincia, Filippo Penati lha ottenuto: far parlare per giorni e giorni del premio Isimbardi, un premio che fino allanno scorso era noto solo agli addetti ai lavori. Le polemiche non si placano. Oggi sarà la volta di Azione giovani. I ragazzi di An faranno un presidio davanti alla Provincia per protestare contro il premio al Leonka. Anche il consigliere provinciale di Fi, Max Bruschi ha gridato allo scandalo: «In passato sono stato una vittima dei leoncavallini. Il premio è un oltraggio alla legalità». A difesa di via Watteau, Rifondazione comunista: ««Il centro sociale ha svolto e svolge un importante ruolo di valorizzazione». | Con lonorificenza al Leoncavallo sicuramente un obiettivo il presidente della Provincia, Filippo Penati lha ottenuto: far parlare per giorni e giorni del premio Isimbardi, un premio che fino allanno scorso era noto solo agli addetti ai lavori. Le polemiche non si placano. Oggi e' stata la volta di Azione giovani. I ragazzi di An hanno fatto un presidio davanti alla Provincia per protestare contro il premio al Leonka. Anche il consigliere provinciale di Fi, Max Bruschi ha gridato allo scandalo: «In passato sono stato una vittima dei leoncavallini. Il premio è un oltraggio alla legalità». A difesa di via Watteau, Rifondazione comunista: ««Il centro sociale ha svolto e svolge un importante ruolo di valorizzazione». Sentiamo CORRISPONDENZA con Daniele Farina del Leoncavallo. |
Line 43: | Line 85: |
'''lavoro: confederali e sindacati di base verso lo sciopero unitario''' La Cub (Confederazione unitaria di base) e' pronta a cambiare la data dello sciopero generale proclamato per il 3 dicembre per concentrare le agitazioni su un solo giorno cosi' come chiesto dalla Commissione di garanzia ma la data dovra' essere fissata tra il 30 novembre (giorno dello sciopero generale di Cgil, Cisl e Uil) e il 3 dicembre e dovra' salvaguardare lo stop degli autoferrotranvieri fissato per il 1 dicembre. Lo ha detto uno dei coordinatori della Cub, Pier Paolo Leonardi precisando di essere pronto, nonostante le differenze di piattaforma e di durata dell'agitazione a convergere sul primo dicembre concentrando cosi' tutti gli scioperi. La Cub aveva proclamato lo sciopero per l'intera giornata del 3 dicembre prima della decisione di Cgil, Cisl e Uil di un fermo di quattro ore per il 30 novembre. La Commissione di garanzia ha convocato separatamente stamattina Cub e sindacati confederali (al momento in riunione con la Commissione) per vedere se era possibile concentrare le agitazioni visto che la legge sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali prevede che tra uno sciopero e l'altro che riguarda la stessa utenza debbano passare almeno dieci giorni. '''Immigrati vittime di infortuni sul lavoro''' In Italia sono stati 106.930 gli infortuni sul lavoro che nel 2003 hanno avuto come protagonisti gli immigrati. In termini percentuali significa un tasso infortunistico del 6,6% sul totale dei lavoratori immigrati (con un picco del 12,5% nelle regioni del Nord Est, pari a quasi 50mila casi di incidente) e del 10,9% sul totale degli infortuni sul lavoro. Sono queste le conclusioni alle quali è giunto il rapporto Immigrati a rischio infortunistico in Italia, la prima ricerca organica realizzata sull'argomento, condotta dall'Istituto italiano di medicina sociale (IIMS). '''Liceo Parini''' Sospensione degli studenti: questa la richiesta contenuta in una lettera inviata al ministro Moratti, pubblicata da il 'Corriere della Sera', da 22 professori del liceo Parini di Milano ai danni dei quattro ragazzi che quasi 3 settimane fa allagarono la scuola per evitare il compito di greco. Secondo i 22 professori che hanno scritto alla Moratti, per la serenita' del liceo sarebbe meglio se gli studenti finissero l'anno in un'altra scuola. |
Grf 19:30
Palestina
Sono improvvisamente peggiorate le condizioni di Yasser Arafat. Stamattina il leader dell'Olp e' stato ricoverato in terapia intensiva nell'ospedale militare di Parigi di cui e' ospite da diversi giorni. Nel pomeriggio, un'emittente israeliana e il quotidiano haaretz hanno dichiarato la morte di Arafat. Smentite sono giunte dall'autorita' palestinese e dallo stesso ospedale, che comunque parla di coma irreversibile. Secondo la delegazione palestinese a Parigi, comunque, Arafat ha chiesto di morire in palestina, e il trasferimento verso Gaza e' gia' stato organizzato. I principali dirigenti dell'autorita' palestinese hanno convocato oggi pomeriggio una riunione straordinaria, per le condizioni critiche del leader. Il ministro israeliano della Difesa, Shaul Mofaz ha convocato un meeting d'emergenza dei vertici del Mossad, dello Shin Bet e dell'intelligence militare per discutere le possibili azioni da intraprendere per garantire la sicurezza di Israele in caso di morte del presidente palestinese Yasser Arafat. L'esercito israeliano e' in allerta, pronto a spostare le truppe nel caso di disordini e tumulti che dovessero scatenarsi dopo la morte di Yasser Arafat. Lo ha riferito una fonte della sicurezza israeliana.
La successione di Arafat
Sul piano formale, secondo lo statuto palestinese, la presidenza dell'Anp dovrebbe essere presa in mano dal presidente del Parlamento, Rawhi Fattouh, per due mesi, periodo entro il quale si dovrebbe procedere a nuove elezioni. Sembra pero' scontato che a guadagnare potere sara' l'attuale primo ministro Abu Ala, che assumera' le prerogative del presidente sugli affari correnti. Com'e' noto, Abu Ala e' entrato in conflitto con Arafat moltissime volte, soprattutto sulla questione delle riforme interne e su quella del controllo dei servizi di sicurezza. Viene ricordato anche come uno degli 'architetti' degli accordi di Oslo. Ancora piu' accreditato di Abu Ala per la successione ad Arafat e' pero' l'ex primo ministro Abu Mazen, che rassegno' le dimissioni proprio per attriti con Arafat. Moderato, oppositore dell'Intifada, Abu Mazen e' un esponente politico palestinese gradito a Israele e Stati Uniti. Non gode tuttavia di popolarita' nei Territori. L'outsider e' l'ex ministro della sicurezza Mohammed Dahlan, divenuto nell'ultimo anno l'uomo-forte di Gaza. Dahlan, 43 anni, considerato un 'riformista' ha sempre negato di aspirare al potere ma sono in molti a ritenere, alla luce dei molti appoggi (anche internazionali) di cui gode, che potrebbe inserirsi in futuro nella lotta per le cariche ai vertici dell'Olp e dell'Autorita' nazionale palestinese.
Iraq
Falluja
Almeno cinque persone sono morte nei bombardamenti aerei americani della scorsa notte sulla roccaforte sunnita di Falluajh, 50 chilometri a ovest di Baghdad. Secondo le fonti ospedaliere citate da El Mundo, tra le vittime ci sarebbero una donna e una bambina. Nel comunicato diffuso oggi, l'esercito americano ha precisato di aver colpito postazioni ribelli nelle zone nordorientali e sudorientali di Fallujah, senza riferire eventuali vittime. Il caporale Usa, Nathan Braden, della Prima divisione dei marine, ha riferito che due ribelli sono rimasti uccisi negli scontri scoppiati nella notte alla periferia sudorientale della città. Testimoni citati dal quotidiano spagnolo hanno definito i bombardamenti della scorsa notte come i più intensi dgli ultimi sette giorni. Ai cacciabombardieri F-16, gli americani hanno affiancato velivoli AC-130 e artiglieria da terra. Negli ultimi giorni, la maggioranza della popolazione ha lasciato la città in vista dell'imminente offensiva.
Anche i Black Watch britannici si preparano a pattugliare la periferia della città sunnita di Fallujah, 50 chilometri a ovest di Baghdad, per l'offensiva Usa per riportare la città sotto il controllo del governo di baghdad. Alle forze britanniche sarà affidato il compito di chiudere ogni via di fuga dalla città mentre le truppe statunitensi saranno impegnate nell'attacco. L'ultimo distaccamento degli 850 uomini dei Black Watch trasferiti nelle scorse settimane da Bassora nell'area a sud di Baghdad sta ancora arrivando a Camp Dogwood, l'ex base americana a sud della capitale irachena
esplosivo rubato agli usa
Il furto dell'esplosivo conservato nell'impianto di Al Qaqaa, a sud di Baghdad, avvenne sotto gli occhi dei militari americani, rimasti inermi di fronte ai saccheggiatori per inferiorità numerica. E' quanto hanno rivelato alcuni militari riservisti e della Guardia nazionale Usa, sotto anonimato, al Los Angeles Times. Secondo la versione fornita dai militari, il furto avvenne tra aprile e maggio del 2003, nelle settimane successive alla caduta del regime di Saddam Hussein, quando il deposito era sotto la sorveglianza di una decina di militari. All'arrivo dei saccheggiatori, i soldati chiesero immediatamente rinforzi ai comandanti impegnati a Baghdad, ma non ricevettero alcuna risposta. "Era il caos totale - ha detto un militare - sembrava Los Angeles durante le sommosse per il pestaggio di Rodney King". Un altro soldato ha raccontato che le truppe "correvano da una parte all'altra della struttura, cercando di cacciare le persone", ma che complessivamente erano almeno 100 i veicoli giunti al deposito, pronti per essere caricati di armi. I militari hanno raccontato che gli iracheni riuscirono a rubare l'esplosivo dai bunker e a caricarlo su furgoncini pick up. Le fonti del Los Angeles Times non hanno saputo confermare se ad essere rubato fu l'esplosivo al alto potenziale noto come Hmx e Rdx. Uno dei soldati ha però riferito di aver visto scatole con l'etichetta 'hexamine', composto chiave dell'HMX.
Medici senza frontiere lascia l'Iraq
Medici Senza Frontiere (MSF) lascia l'Iraq. L'Organizzazione umanitaria internazionale ha compiuto questo passo a causa degli enormi rischi che il personale umanitario corre nel paese. "Per MSF e' diventato ormai impossibile garantire un livello di sicurezza accettabile per i propri operatori, sia internazionali sia iracheni", ha dichiarato Stefano Savi, Direttore generale della sezione italiana di Medici Senza Frontiere (MSF Italia). "Siamo addolorati - ha sottolineato - di non poter piu' fornire quell'assistenza medica di cui ha bisogno il popolo iracheno". "MSF - si legge in un comunicato - ha sempre aderito al suo principio d'indipendenza e non ha mai permesso a motivazioni politiche, militari o di altra natura d'interferire con l'obiettivo di assistere chi avesse bisogno urgente di assistenza medica. Oggi, in Iraq, le parti in conflitto hanno ripetutamente mostrato il loro disprezzo nei confronti dell'azione umanitaria indipendente". L'organizzazione era arrivata in Iraq nel dicembre del 2002. Durante i primi bombardamenti di Baghdad un team di operatori internazionali era rimasto in citta' per lavorare nell'ospedale di Al Kindi. Poco dopo, MSF aveva allestito tre cliniche nel quartiere sciita di Sadr City. Da gennaio 2004, nelle tre cliniche, MSF ha effettuato piu' di 100.000 visite mediche. Durante quest'ultimo anno, MSF ha svolto missioni di valutazione nelle citta' piu' colpite dagli scontri - Falluja, Najaf e Kerbala - fornendo supporto medico alle strutture sanitarie presenti. A Sadr City, l'organizzazione aveva avviato un servizio di ambulanza e di recente aveva iniziato a prendersi cura degli sfollati in fuga da Falluja.
Cecenia: riprende l'offensiva russa
Il vice primo ministro ceceno Kadyrov ha annunciato una nuova operazione militare antiterroristica nella gola cecena del Pankisi, lungo il confine georgiano. Kadyrov e' capo delle forze di sicurezza cecene, e controlla fra i 2.000 e i 4.000 uomini ben armati. Le sue unità sono temute e accusate per un ampio spettro di abusi, dai rapimenti al furto.
Afghanistan
I candidati usciti sconfitti alle elezioni presidenziali in Aghanistan del 9 ottobre scorso hanno ricosciuto la vittoria di Hamid Karzai, proclamato ieri ufficialmente vincitore e nuovo presidente del Paese asiatico. Yunis Qanooni, arrivato secondo con il 16 per cento dei voti, ha dichiarato di accettare il risultato delle urne. Karzai, che in veste di presidente ad interim aveva traghettato l'Afghanistan verso l'appuntamento storico delle elezioni presidenziali, ha vinto con il 55 per cento dei voti. Nel suo discorso di insediamento, Karzai ha offerto la possibilità di un'amnistia ai taleban.
Il gruppo vicino ai talebani che minaccia di uccidere tre ostaggi stranieri, dipendenti delle Nazioni Unite, ha fatto sapere oggi di aver avviato colloqui con il governo afgano sulle richieste avanzate per il loro rilascio. Un portavoce del gruppo identificato con la sigla "Esercito dei musulmani", ha detto all'Ap che funzionari delle Nazioni Unite e del governo afgano lo hanno contattato nella tarda giornata di ieri chiedendo più tempo per negoziare la liberazione dei tre ostaggi. Il governo ha dichiarato che potrebbero prendere in considerazione il rilascio di quei talebani detenuti nelle prigioni afgane e discutere dei prigionieri sotto custodia americana.
CHILE ASSOLTI INDIGENI MAPUCHE ACCUSATI DI TERRORISMO
Con una sentenza che ha sorpreso sia il pubblico ministero che le organizzazioni a tutela dei diritti umani, il tribunale di prima istanza di Temuco ha assolto dallaccusa di associazione terroristica otto indigeni mapuche indicati come gli autori di una serie di attentati subiti dallimpresa Forestal Mininco nella Novena Región. Secondo i tre giudici della corte non esistono prove sufficienti a carico degli imputati collegati alla Coordinadora de Comunidades en Conflicto Arauco-Malleco (Cam), una delle organizzazioni indigene più attive nella lotta per il recupero delle terre ancestrali dei mapuche, espropriate sotto la dittatura di Augusto Pinochet e oggi in larga parte occupante da imprese straniere. Le motivazioni della sentenza saranno note solo la prossima settimana, ma con ogni probabilità laccusa chiederà il rinvio in appello. Due degli imputati, i lonkos (capi indigeni) resteranno però in carcere dove stanno scontando una condanna a cinque anni e un giorno di detenzione perché giudicati colpevoli di aver causato un incendio in una tenuta di proprietà dellex-ministro dellagricoltura. I mapuche che rappresentano circa il 10% dei 15 milioni di cileni, hanno iniziato nel 1997 una massiccia mobilitazione per il recupero e la salvaguardia delle loro terre ancestrali costata finora vittime e numerosi arresti, anche di minorenni. Oltre il 40% dei mapuche è stato costretto ad abbandonare i campi ed emigrare nelle periferie più povere delle città, soprattutto a Santiago. Il governo e le istituzioni cilene non riconoscono ancora la lingua dei Mapuche, il mapudungun, che rischia di scomparire.
==ITALIA==
Acerra: bocciato il ricorso al Tar, i lavori continuano
Il ricorso presentato dal comune di Acerra al Tribunale amministrativo della Campania, contro l'apertura dei cantieri per l'inceneritore di rifiuti, e' stato bocciato. Dopo il Tar di Roma, che aveva rigettato la richiesta, rinviando tutto al Consiglio di Stato che doveva decidere sulla competenza territoriale della corte giudicante, anche la Corte amministrativa napoletana si e' pronunciata contro l'istanza di blocco dei lavori disposta dal sindaco Espedito Marletta e resa inefficace dal provvedimento del presidente del Consiglio dello scorso 17 agosto con il quale si dava, appunto, il via libera alla costruzione del termovalorizzatore. La prima sezione del Tar di Napoli ha motivato la decisione con la mancanza di competenza dell'amministratore della citta' in materia di assetto urbanistico, quando sono in ballo industrie a rischio.
Carcere e Aids
- Italiano, 30 anni, in un caso su due tossicodipendente. E' l'identikit del malato di Hiv, epatite B o epatite C recluso nelle carceri italiane, secondo un'indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanita' in otto istituti penitenziari. I detenuti sono piu' a rischio di contrarre un'infezione da Hiv, epatite B o C rispetto alla popolazione generale, perche' la tossicodipendenza e' il principale fattore di rischio per questo tipo di infezioni, secondo l'indagine. I detenuti inoltre vedono aggravarsi il proprio stato di salute a causa della concomitanza di carcere e malattia.
Ambiente
nube tossica a prelà
Mistero e paura a Prelà, nell'entroterra di Imperia, dove la notte scorsa due donne e un cane sono rimasti intossicati dopo aver respirato dell'aria inquinata che aveva invaso il paese. Sul posto e' stato eseguito un sopralluogo da parte di carabinieri e vigili del fucoo che stanno cercando di capire la provenienza della strana nube tossica. L'unica cosa certa e' che le due donne, ricoverate al pronto soccorso e dimesse dopo le ordinarie cure mediche, abitano entrambi nelle vicinanze di un'azienda che si occupa della produzione di alcuni derivati dell'olio, impiegati nel campo della cosmesi. La fabbrica sarebbe gia' da tempo nel mirino degli abitanti proprio a causa delle forti esalazioni che sovente invadono il paese e ogni tanto giungono fino a valle.
emissioni di anidride carbonica in aumento
Continuano a crescere dell'1,8% annuo le emissioni di anidride carbonica e si prevede che nel 2030 saranno pari a 38 miliardi di tonnellate, con un incremento del 70% sul 2000. E l'allarme scaturito dal convegno Le politiche energetiche del futuro, in corso a Rimini. Secondo Roberto Vigotti di Ecomondo, e falso sostenere che produrre energie da fonti alternative sia più costoso: potrà al limite esserlo nellimmediato, ma nellarco di 20-30 anni sarà più economico poiché saranno inferiori i costi di trasmissione e di distribuzione. Questa prospettiva non può spaventare, gli Stati sono chiamati a pianificare il futuro e solo con queste integrazioni sarà possibile diminuire le emissioni di anidride carbonica di circa il 20%'. Senza investimenti specifici, la disponibilità di energia da fonti rinnovabili crescerà pochissimo in futuro e potrà passare dal 2% odierno al 4% nel 2030.
genova,corteo studentesco entra in provveditorato
stamattina a genova un corteo di poco meno di 1000 studenti ha attraversato la città. gli studenti sono scesi in piazza per protestare contro la riforma moratti,per ribadire il diritto a un'istruzione gratuita che formi individui e non automi da lavoro. quando il corteo e' passsato davanti alla caserma dell'esercito gli studenti hanno fatto sentire urlando il loro dissenso a qualsiasi guerra. il corteo si è concluso davanti al provveditorato, la cui entrata era sbarrata da poliziotti in tenuta anti-sommossa. gli studenti hanno chiesto di poter fare un'assemblea dentro al cortile del provveditorato. momenti di tensione quando decine di ragazzi hanno provato a forzare i blocchi. dopo un po' e' stata comunque concessa l'assemblea nel cortile, dove si e' parlato dei problemi della scuola a livello personale, cittadino, nazionale. una delegazione infine chiede e ottiene di essere ricevuta dal provveditore,a cui espone i problemi per i quali si è scesi in piazza.
Leonka
Provincia, oggi presidio di An contro il premio al Leonka.
Con lonorificenza al Leoncavallo sicuramente un obiettivo il presidente della Provincia, Filippo Penati lha ottenuto: far parlare per giorni e giorni del premio Isimbardi, un premio che fino allanno scorso era noto solo agli addetti ai lavori. Le polemiche non si placano. Oggi e' stata la volta di Azione giovani. I ragazzi di An hanno fatto un presidio davanti alla Provincia per protestare contro il premio al Leonka. Anche il consigliere provinciale di Fi, Max Bruschi ha gridato allo scandalo: «In passato sono stato una vittima dei leoncavallini. Il premio è un oltraggio alla legalità». A difesa di via Watteau, Rifondazione comunista: ««Il centro sociale ha svolto e svolge un importante ruolo di valorizzazione». Sentiamo CORRISPONDENZA con Daniele Farina del Leoncavallo.
SFRATTI - CAMERA APPROVA DL
La Camera ha approvato il decreto sull'emergenza sfratti per le persone in condizioni di particolare disagio economico e sociale. Il testo però dovrà tornare al Senato. L'Assemblea di Monbtecitorio, infatti, ha approvato un emendamento del centrosinistra che rimanda l'esecuzione degli sfratti dal prossimo 31 dicembre al 31 marzo 2005 per i circa 26 mila nuclei familiari che hanno ricevuto l'ingiunzione di abbandonare la propria casa. Del rinvio usufruiranno i nuclei familiari con persone anziane e portatrici di handicap, ma anche chi non ha un reddito sufficiente per potersi permettere un'altra casa. Con tutto cio' - si legge in un comunicato unitario del sindacato degli inquilini- il decreto rimane farraginoso, velleitario e inconcludente riguardo alla soluzione del problema per anziani e portatori di handicap, e produrra' un'ulteriore liberalizzazione e lievitazione degli affitti, che e' l'unica cosa di cui il mercato non ha bisogno. Quanto alle altre norme, compresi i vari regali alla proprieta' e alle sue associazioni, al 'saccheggio' del fondo sociale, all'emarginazione del ruolo dei Comuni, la strenua difesa della maggioranza ne ha impedito la giusta modifica e correzione.
lavoro: confederali e sindacati di base verso lo sciopero unitario
La Cub (Confederazione unitaria di base) e' pronta a cambiare la data dello sciopero generale proclamato per il 3 dicembre per concentrare le agitazioni su un solo giorno cosi' come chiesto dalla Commissione di garanzia ma la data dovra' essere fissata tra il 30 novembre (giorno dello sciopero generale di Cgil, Cisl e Uil) e il 3 dicembre e dovra' salvaguardare lo stop degli autoferrotranvieri fissato per il 1 dicembre. Lo ha detto uno dei coordinatori della Cub, Pier Paolo Leonardi precisando di essere pronto, nonostante le differenze di piattaforma e di durata dell'agitazione a convergere sul primo dicembre concentrando cosi' tutti gli scioperi. La Cub aveva proclamato lo sciopero per l'intera giornata del 3 dicembre prima della decisione di Cgil, Cisl e Uil di un fermo di quattro ore per il 30 novembre. La Commissione di garanzia ha convocato separatamente stamattina Cub e sindacati confederali (al momento in riunione con la Commissione) per vedere se era possibile concentrare le agitazioni visto che la legge sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali prevede che tra uno sciopero e l'altro che riguarda la stessa utenza debbano passare almeno dieci giorni.
Immigrati vittime di infortuni sul lavoro
In Italia sono stati 106.930 gli infortuni sul lavoro che nel 2003 hanno avuto come protagonisti gli immigrati. In termini percentuali significa un tasso infortunistico del 6,6% sul totale dei lavoratori immigrati (con un picco del 12,5% nelle regioni del Nord Est, pari a quasi 50mila casi di incidente) e del 10,9% sul totale degli infortuni sul lavoro. Sono queste le conclusioni alle quali è giunto il rapporto Immigrati a rischio infortunistico in Italia, la prima ricerca organica realizzata sull'argomento, condotta dall'Istituto italiano di medicina sociale (IIMS).
Liceo Parini
Sospensione degli studenti: questa la richiesta contenuta in una lettera inviata al ministro Moratti, pubblicata da il 'Corriere della Sera', da 22 professori del liceo Parini di Milano ai danni dei quattro ragazzi che quasi 3 settimane fa allagarono la scuola per evitare il compito di greco. Secondo i 22 professori che hanno scritto alla Moratti, per la serenita' del liceo sarebbe meglio se gli studenti finissero l'anno in un'altra scuola.
==ROMA==
Rinviato sfratto a torpignattara
Questa mattina si e' svolto un presidio per rinviare uno sfratto a carico di una famiglia di immigrati nel quartiere di torpignattara. Sentiamo la CORRISPONDENZA con daniele dell coordinamento cittadino di lotta per la casa.
Grf 9:30
Iraq
Le Forze armate americane hanno intensificato in nottata la pressione su Falluja bombardando con aerei e carri armati presunte posizioni dei ribelli sunniti nelle zone est e nordovest della citta'. Lo hanno reso noto testimoni, secondo i quali e' stato il bombardamento piu' pesante sulla città da diverse settimane. Non vi sono per ora informazioni su eventuali vittime del raid notturno. In precedenti attacchi aerei di poche ore prima, una donna era rimasta ferita in modo grave e una ragazzina aveva perso una gamba, a quanto si era appreso da fonti ospedaliere. Nella notte, le forze americane e i guerriglieri iracheni hanno combattuto nella periferia sudorientale. L' esercito USA ha riferito che negli scontri sono rimasti uccisi due ribelli. Non ci sono notizie di vittime tra i soldati Usa.
Afghanistan
Due esplosioni avvenute la notte scorsa nella citta' orientale di Jalalabad hanno provocato danni alla sede dell'Unicef e a quella del Comitato svedese per l'Afghanistan, un'organizzazione umanitaria che opera nel settore della scuola. A riferirne e' stata oggi l'agenzia AIP, citando testimoni. L'altra esplosione e' avvenuta all'interno della sede dell'organizzazione umanitaria svedese. Personale dei servizi di sicurezza e dell'UNAMA, missione Onu in Afghanistan, ha trovato altro materiale esplosivo negli uffici dell'agenzia, probabilmente destinato a provocare una terza esplosione. Gli attacchi non sono stati al momento rivendicati ma si ritiene siano da attribuire a fedeli al regime Taleban.
Gr 13:00
Iraq
Le Forze armate americane hanno intensificato in nottata la pressione su Falluja bombardando con aerei e carri armati presunte posizioni dei ribelli sunniti nelle zone est e nordovest della citta'. Lo hanno reso noto testimoni, secondo i quali e' stato il bombardamento piu' pesante sulla città da diverse settimane. Sarebbero 5 le vittime del raid notturno. Nella notte, le forze americane e i guerriglieri iracheni hanno combattuto nella periferia sudorientale. L' esercito USA ha riferito che negli scontri sono rimasti uccisi due ribelli. Non ci sono notizie di vittime tra i soldati Usa.ù
A Iskandariyah un'autobomba ha causato la morte di almeno tre persone e il ferimento di altre 10, tra cui 4 iracheni della guardia nazionale, stando a quanto riferito da fonti ospedaliere. In città sono stati inviati recentemente circa 800 militari britannici, per rimpiazzare le forze Usa impegnate nell'offensiva contro la città ribelle sunnita di Fallujah.
Per MSF è diventato ormai impossibile garantire un livello di sicurezza accettabile per i propri operatori, sia internazionali sia iracheni, spiega Stefano Savi, Direttore generale della sezione italiana di Medici Senza Frontiere. MSF, afferma l'organizzazione, ha sempre aderito al suo principio d'indipendenza e non ha mai permesso a motivazioni politiche, militari o di altra natura d'interferire con l'obiettivo di assistere chi avesse bisogno urgente di assistenza medica. Oggi, in Iraq, le parti in conflitto hanno ripetutamente mostrato il loro disprezzo nei confronti dell'azione umanitaria indipendente. MSF era presente in Iraq dal dicembre 2002. Durante i primi bombardamenti di Baghdad un team di operatori internazionali era rimasto in città per lavorare nell'ospedale di Al Kindi. Poco dopo, MSF aveva allestito tre cliniche nel quartiere sciita di Sadr City. Da gennaio 2004, nelle tre cliniche, MSF ha effettuato più di 100.000 visite mediche. Durante quest'ultimo anno, MSF ha svolto missioni di valutazione nelle città più colpite dagli scontri - Fallujah, Najaf e Kerbala - fornendo supporto medico alle strutture sanitarie presenti. A Sadr City, l'organizzazione aveva anche avviato un servizio di ambulanza. Recentemente, MSF aveva iniziato a prendersi cura degli sfollati in fuga da Fallujah. M.O. Il Comitato centrale e il Comitato esecutivo di Al Fatah sono stati convocati in sedute urgenti oggi a Ramallah, secondo quanto hanno riferito fonti palestinesi. Le riunione, fuori programma, sono apparentemente state decise in seguito alle notizie sull' aggravarsi delle condizioni di salute del presidente palestinese Yasser Arafat, ricoverato in un ospedale di Parigi. Afghanistan Due esplosioni avvenute la notte scorsa nella citta' orientale di Jalalabad hanno provocato danni alla sede dell'Unicef e a quella del Comitato svedese per l'Afghanistan, un'organizzazione umanitaria che opera nel settore della scuola. A riferirne e' stata oggi l'agenzia AIP, citando testimoni. Personale dei servizi di sicurezza e dell'UNAMA, missione Onu in Afghanistan, ha trovato altro materiale esplosivo negli uffici dell'agenzia, probabilmente destinato a provocare una terza esplosione. Gli attacchi non sono stati al momento rivendicati ma si ritiene siano da attribuire a fedeli al regime Taleban.