ORE 19.30

Bruxelles-Italia

TELECOM-TIM Telecom si è fusa con Tim - aumenterà la precarietà, aumenteranno i licenziamenti

Il consiglio di amministrazione Telecom ha approvato il "matrimonio" con Tim. E' quanto ha affermato Paolo Baratta consiglieredella Telecom. "Tra qualche ora saprete anche i numeri del matrimonio" - ha aggiunto Baretta. Sicuramente nelle prossime ore ci bombarderanno di cifre, di grandi propositi, di grandi programmi pubblicitari. Gli "uomini grigi" che controllano la telecomunicazione italiana nei prossimi giorni sicuramente annunceranno i veri "numeri": l'esubero di migliaia di lavoratori e lavoratrici, che, attualmente rappresentano una palla piede per Telecom e Tim per potere accumulare profitti. Lo scenario sarà tanta precarietà, contratti a tempo determinato, lavoro interinale...

MILANO-SCALA Teatro alla Scala: gli operai in cassa integrazione dell'Alfa di Arese e i no global con la statua di San Precario leggiamo da AdnKronos: Ad un'ora circa dall'inizio dell'attesa 'prima' della Scala, sono gia' centinaia i milanesi radunati lungo le transenne che blindano piazza della Scala. In Piazza, come previsto, stanno manifestando i no global di San Precario e i cub dell'Alfa di Arese che hanno piazzato davanti al Teatro una statua di San Romeo, patrono delle tute blu in cassa integrazione, poco distante dell'entrata di Palazzo Marino, sede del comune di Milano. Intorno ai due Santi fanno il girotondo, con tamburi e striscioni, i lavoratori della Sanita' privata. I manifestanti sono rinchiusi all'interno di un recinto di transenne circondato dalle Forze dell'ordine. Apprendiamo invece da UIndymedia: Milano è affondata: 17.46: «Un tempio della ricchezza» - «La Scala è diventato il tempio della ricchezza, e chiuso ai poveri cittadini. Vergogna, ladri, parassiti». Queste le frasi che i manifestanti dei Cub dell'Alfa di Arese rivolgono agli spettatori che a piedi raggiungono il teatro per la Prima prevista alle ore 18. «Noi pretendiamo - dicono - che l'uomo ritorni al centro degli interessi e non il profitto». I manifestanti stanno cantando «Bella ciao», mentre un ingente numero di forze di polizia sta circondando i manifestanti e si vedono cecchini sui tetti!

IMMIGRAZIONE: VERDI, LIBIA NEGA ACCESSO A HUMAN RIGHTS INTERROGAZIONE BULGARELLI A PISANU E FINI, VIOLAZIONI CONTINUE

SCUOLA: PRESIDI E STUDENTI BOCCIANO RIPETIZIONI ONLINE

Irak / Italia 4 ELICOTTERI MANGUSTA RINFORZERANNO CONTINGENTE ITALIANO A partire da dicembre in vista delle elezioni- Quattro elicotteri A-129 Mangusta del 7° Reggimento AVES "Vega" saranno operativi sulla base irachena di Tallil a partire dalla fine di dicembre e costituiranno il principale rinforzo del contingente italiano in vista delle elezioni generali che si terranno in Iraq il 30 gennaio. I quattro elicotteri - si legge in una dettagliata scheda della rivista Analisi Difesa - sono stati recentemente predisposti sulla base di Rimini per l'impiego in quel particolare teatro operativo e saranno assegnati a Tallil al 48° Gruppo "Pavone", unità che è parte integrante del 7° Reggimento "Vega" inquadrato nella Brigata Aeromobile "Friuli" e che è giunto in Iraq nell'ottobre scorso. Il rafforzamento delle capacità del contingente italiano si inserisce in un più ampio potenziamento di tutte le forze alleate in vista delle elezioni in occasione delle quali è prevista un'escalation delle azioni di guerriglia e terrorismo. Gli statunitensi porteranno da 138.000 a 150.000 la consistenza delle loro forze, Londra invierà altri mille soldati e l'Italia contribuirà con team di Forze Speciali esperti nella protezione ravvicinata alla sicurezza del personale specializzato dell'ONU che supporterà il processo elettorale.

RAQ: FORSE USA ARRESTANO DIECI PALESTINESI

IRAQ

Soldato Usa chiede asilo politico in Canada Jeremy Hinzman è un soldato Usa che sta chiedendo asilo politico in Canada, dopo essersi rifiutato di partire in Iraq. Per tre giorni (da lunedì 6 a mercoledì 8) sarà ascoltato dalla commissione Immigration and Refugee board canadese. Mercoledì ci sarà l'intervento di Jimmy Massey, ex marine giunto a Toronto dagli Usa per raccontare alla commissione i massacri di civili iracheni.

Fatte fuori anche le balene!! Il Corriere della Sera in un articolodi ieri riporta dal Sydney Morning Heral la notizia che nella zona dove sono state trovate decine di balene morte, erano in corso esercitazioni militari australiane (il cui esercito è anche presente in Iraq). E' stato l'uso dei sonar a provocare la strage delle balene.

ARRESTATO IL PORTAVOCE DI ASKATASUNA

Intanto, si registra l'arresto avvenuto stamattina a Baiona di Jean Francois Lefort, portavoce di Askatasuna, organizzazione (illegalizzata) asostegno dei prigionieri politici baschi. Lefort, arrestato assieme alla sua compagna, è accusato di essere in relazione coi dirigenti di ETA a loro volta arrestati nelle scorse settimane. Secondo Ekaitza ( http://ekaitza.free.fr/), rivista basata nel Paese Basco sotto amministrazione francese, una cinquantina di persone ha protestato durante l'arresto, subendo una carica di polizia nella quale sono stati usati gas lacrimogeni. Da parte sua Askatasuna ha chiamato ad un sit-in per stasera davanti al commissariato di Baiona.

UCRAINA/ YANUKOVYCH IN "CONGEDO ELETTORALE", INTERIM A AZAROV

ROMANIA: ELEZIONI, CRESCONO PROTESTE PER CENSURE POLITICHE A LAMENTARSI SONO I GIORNALISTI DELLA TV PUBBLICA

MEXICO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA LICENZIA CAPO POLIZIA DI CITTÀ DEL MESSICO Con una mossa inattesa, il capo dello Stato Vicente Fox ha deciso di sollevare dall’incarico il segretario per la sicurezza pubblica della capitale, Marcelo Ebrard. Il capo dello Stato ha motivato la sua decisione con la necessità di dare una rapida risposta al linciaggio di due poliziotti da parte della popolazione del villaggio di San Juan Ixtayopan, nel Distretto Federale, avvenuta lo scorso 23 novembre, e al nuovo tentativo di linciaggio contro altri tre agenti, verificatosi tre giorni dopo a Juliantla, nello Stato di Guerrero. La decisione di Fox è una novità assoluta da quando – dal 1997 – i cittadini di Città del Messico possono eleggere il loro sindaco, in precedenza sempre nominato dal capo dello Stato di turno. Ebrard è un uomo molto vicino all’attuale primo cittadino della capitale, che lo ha scelto, il sindaco Andrés Manuel López Obrador, il principale oppositore di Fox oltre che uno dei più forti pretendenti alla poltrona presidenziale, una volta che l’attuale capo dello Stato terminerà, nel 2006, il suo mandato. La Costituzione dà ora 72 ore di tempo a López Obrador per scegliere il nuovo capo della polizia della capitale, che dovrà essere un uomo gradito anche a Fox. Quest’ultimo, a tal proposito, non è escluso che decida di mettere mano in modo più profondo all’assetto del vertice della polizia di Città del Messico, come sembra indicare la scelta di chiedere la rimozione anche del capo della polizia federale preventiva, José Luis Figueroa Cuevas

REP.DOMINICANA 7/12/2004 9:39 PIÙ DI MILLE MORTI PER VIOLENZE, CAMBI AI VERTICI DELLA POLIZIA

Sono state 1.118 nei primi nove mesi dell’anno le vittime dell’ondata di violenza che ha investito la società dominicana: lo ha reso noto nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella capitale Santo Domingo il capo della polizia nazionale, il generale Manuel de Jesús Pérez, dichiarando che solo nello scorso fine settimana i morti da aggiungere alle statistiche sarebbero stati 18. Mentre il presidente della Repubblica Leonel Fernández da New York, dove si trova in visita, ha annunciato che la polizia della metropoli statunitense si incaricherà presto di formare i colleghi dominicani, il nunzio apostolico Timothy Broglio ha cercato nei giorni scorsi di analizzare le cause dell’ondata di violenza, ponendo l’accento sul forte aumento della povertà; a tal proposito, il legato pontificio ha invitato le autorità nazionali dominicane e gli imprenditori privati a creare nuovi posti di lavoro, unica soluzione per mettere pacificamente un limite alle uccisioni e al reclutamento di nuova ‘manovalanza’ tra le file della criminalità organizzata, che già gestisce il traffico di sostanze stupefacenti, armi, esseri umani, senza dimenticare i forti problemi d’ordine pubblico legati al caos ancora oggi esistente nella vicina Haiti, con le bande haitiane che controllano i movimenti di merci di contrabbando e di persone lungo il comune confine. A proposito di violenza, tra le vittime del fine settimana vanno segnalati un primo tenente della polizia nazionale e sua moglie, assassinati a colpi d’arma da fuoco lungo una strada e est della capitale. Intanto, dopo aver adottato l’operazione ‘Natale sicuro’, dispiegando per le strade del Paese migliaia di poliziotti e di agenti privati, e dopo aver attivato sul tratto di confine Dajabón-Elías Piña, nell’est della Repubblica Dominicana, un sistema di pattugliamento, le autorità hanno annunciato cambi ai vertici della polizia comunitaria, l’organismo di sicurezza responsabile della prevenzione del crimine; al posto degli attuali comandanti saranno nominati nei prossimi giorni dei militari, con il compito di rendere più efficace l’azione del corpo.

GR ORE 13.00

Irak, elezioni

Le elezioni in Iraq si terranno, come previsto, a partire dal 30 gennaio ma saranno probabilmente scaglionate su 15 o 20 giorni. Lo ha detto in un'intervista al quotidiano belga 'Le Soir' il primo ministro del governo provvisorio Iyad Allawi. Il colloquio è avvenuto nei giorni scorsi a Ginevra dove il premier era in visita privata. Sull'organizzazione delle elezioni, Allawi ha spiegato che sta pensando alla fissazione di date diverse per ogni provincia, in modo da installare dispositivi di sicurezza adeguati. Attualmente, ha precisato, riteniamo calme 14 o 15 delle 18 province dell'Iraq. Il premier ha poi confermato che gli osservatori stranieri avranno accesso ai seggi elettorali, in quanto è preferibile che la comunita internazionale possa certificare che le elezioni sono state libere e corrette. Sembra però difficile crederlo, per molti motivi. La campagna elettorale infatti si svolgerà sotto la legge marziale, con l'impossibilità per molti partiti di presentare il loro programma. Quello che sembra certo è quanto Allawi e Bush tengano a queste elezioni, che devono necessariamente essere svolte entro il 31 gennaio. Un loro splittamento significherebbe infatti la disattenzione della risoluzione 1546 dell'ìUno, la stessa che dà ad Allawi il potere e agli Usa lo status di potenze occupanti. Se questo avvenisse, diventerebbero illegali tutti gli atti compiuti dal governo, compresa la svendita dle paese alla corporation statunitensi.

Irak italia

La prossima volta che si sentirà di morti in Iraq, potrebbero essere italiane le responsabilità. . A quanto si apprende da fonti militari, e' stato dato il via libera politico all'utilizzo nella nazione mediorientale degli A-129,gli elicotteri d'attacco Mangusta. Entro brevissimo tempo, saranno imbarcate su navi (dovrebbero arrivare entro fine mese) due coppie di apparecchi dello squadrone "Vega" della brigata "Friuli", che avranno pero' equipaggi misti, provenienti anche da "Rigel", l'altra aliquota della brigata. Finora, anche per convinzione del generale Enzo Stefanini, comandante della "Friuli" e del contingente italiano in Iraq, non c'erano le condizioni necessarie per utilizzare questa tipologia di apparecchio. Oggi, invece, poter contare su elicotteri che garantiscano un ottimo livello di deterrenza e' fondamentale per garantire che le elezioni del prossimo 30 gennaio si svolgano in tutta sicurezza.

Irak, sicurezza

La situazione in Iraq si sta rapidamente e gravemente detoriorando e potrebbe essere molto difficile invertire questa tendenza. Lo afferma un documento riservato mandato dalla base Cia di Baghdad agli uffici centrali dell'agenzia rivelato oggi dal New York Times. Il documento della Cia, che risale alla fine di novembre,indica che nel paese sono stati fatti alcuni progressi per quanto riguarda il processo politico mentre la situazione sicurezza sembra andare sempre peggio. Nel futuro immediato, dice il documento, gli episodi di violenza e terrorismo sembrano destinati ad aumentare mentre non sono da escludere nuovi, e più duri, scontri tra fazioni (etniche e religiose) rivali. Nessuna reazione sul documento né dalla Casa Bianca (il portavoce McCormack ha ribadito il costume di non commentare questioni di intelligence) né dalla stesa Cia, che rifiuta di intervenire su documenti 'classificati'.

Palestina cronaca

Si aggrava il bilancio delle vittime del conflitto a fuoco in corso da questa mattina a Gaza tra l'esercito israeliano e un gruppo di estremisti palestinesi. Un secondo membro della Jihad Islamica è rimasto ucciso in un raid aereo effettuato dall'esercito dello Stato ebraico. Salgono duque a 3 i morti negli scontri di oggi: un soldato israeliano e due miliziani. Sette i feriti. Gli scontri a fuoco sono cominciati questa notte, quando un tank israeliano è stato colpito da una bomba da terra piazzata da un commando di Hamas vicino Gaza. L'organizzazione radicale palestinese, poco dopo, ha teso una trappola ai militari, attirandoli in un pollaio dove era stata nascosta una bomba. All'arrivo dei soldati, l'ordigno è esploso uccidendo un militare e ferendone altri quattro. Hamas ha poi rivendicato l'operazione. Musher al Masri, portavoce dell'organizzazione radicale, ha spiegato le motivazioni dell'attacco: rappresenta, ha detto, "la risposta naturale ai continui crimini israeliani contro il nostro popolo e i nostri combattenti". All'agguato al pollaio ha fatto seguito un prolungato conflitto a fuoco che, secondo testimoni, è ancora in corso. Un aereo da terra israeliano si è messo in volo per sostenere dall'alto l'iniziativa dei soldati a terra. Il velivolo ha lanciato alcuni missili, in due diverse occasioni, contro un gruppo di uomini armati nella stessa area, vicino la città di Gaza. Fonti della Jihad Islamica hanno riferito che due membri dell'organizzazione sono rimasti uccisi. Funzionari ospedalieri locali hanno spiegato che tre palestinesi sono rimasti feriti nel conflitto a fuoco: tra essi un ragazzino di 14 anni e uno di 16.

Palestina diplomazia

Il nuovo leader dell' Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), Abu Mazen (Mahmud Abbas), in visita a Damasco, ha concluso un accordo coni militanti di Hamas per la ripresa del dialogo tra tutte le parti palestinesi, all'interno e all'esterno della Palestina. Lo hanno riferito oggi fonti di Hamas nella capitale siriana. Le fonti hanno confermato che Abu Mazen ha incontrato ieri a Damasco i leader di Hamas Khaled Mishaal e Musa Abu Marzuk, ma hanno affermato che nei colloqui non si sarebbe discusso delle elezioni per la presidenza dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), in programma per il prossimo 9 gennaio, e che il principale movimento islamico palestinese ha deciso di boicottare. Secondo le fonti, l'accordo tra il leader dell'Olp e quelli di Hamas per la ripresa del dialogo tra tutte le fazioni palestinesi riguarda il superamento degli ostacoli per poter concentrarsi sull'unita' nazionale. Sempre secondo le fonti, i colloqui di ieri a Damasco tra Abu Mazen e i leader di Hamas si sono concentrati sulla definizione di una visione comune su questioni cruciali, che richiedono la realizzazione di una piena unita' nazionale.

afghanistan

Hamid Karzai, il vincitore delle elezioni presidenziali del 9 ottobre scorso, si e' oggi ufficialmente insediato giurando davanti ai rappresentanti di molti paesi esteri in una Kabul sottoposta per l'occasione a misure di sicurezza eccezionali. Al giuramento di Karzai, ex signore della guerra che ha retto il governo del paese ad interim dalla cacciata dei taleban nel 2001, hanno preso parte tra gli altri il vice presidente Usa Dick Cheney e il segretario alla difesa Donald Rumsfeld, due tra gli uomini che piu' hanno contribuito alla sua ascesa al potere. Cheney, rivolgendosi alle truppe americane al suo arrivo nella base aerea di Bagram, aveva assicurato che gli Stati Uniti continueranno a sostenere l'Afghanistan malgrado l'opposizione dei loro nemici. Alla cerimonia di insediamento erano presenti delegazioni di 27 paesi. Tenendo in mano una copia del Corano, e vestito con il suo tradizionale caftano verde, Karzai ha giurato solennemente di rispettare e proteggere la religione sacra dell'Islam, vigilare sulla messa in pratica della Costituzione, salvaguardare l'indipendenza, la sovranita' nazionale e l'integrita' territoriale dell'Afghanistan. Insieme con il presidente hanno giurato i suoi due vice presidenti, Ahmed Zia Massud e Mohammad Karim Khalili. L'insediamento del nuovo capo dello stato e' giunto tre anni esatti dopo la caduta dell'ultima roccaforte dei taleban, la citta' di Kandahar, nel sud del paese. La sicurezza per la cerimonia, che si e' tenuta nel palazzo-fortezza presidenziale, e' stata garantita da un gran numero di militari afghani e delle forze internazionali guidate dagli Usa. I controlli sono stati rigidissimi. Molte strade tra le piu' importanti della citta' sono state, per l'occasione, completamente chiuse al traffico.

Argentina

Sei persone, tre ex-militari e altrettanti ex-agenti civili, sono stati tratti in arresto e rinviati a giudizio dalla giudice Cristina Garzón de Lascano, nella città di Córdoba (Argentina centrale) per il sequestro, la tortura e l’omicidio, verificatisi durante la passata dittatura (1976-1983), dello studente Darío Hunziker, scomparso nel settembre 1976 all’età di 18 anni. Il principale indagato dalla magistrata è l’ex-generale Juan Bautista Sasiaiñ, che già il giudice spagnolo Baltasar Garzón aveva cercato di far estradare con le accuse di terrorismo di Stato, torture e genocidio; gli altri indagati sono il colonnello Luis Diedrichs, il sergente Emilio Morard, il comandante della polizia di frontiera Luis Cayetano Quijano, gli agenti civili di ‘intelligence’ Héctor Romero e José Herrera, tutti in pensione. C’è attesa, inoltre, oggi per le decisioni della giudice Garzón de Lascano sull’eventuale coinvolgimento nelle indagini per l’omicidioo Hunziker dell’ex-generale Luciano Benjamín Menéndez, uno dei ‘simboli’ della dittatura militare, famoso per una fotografia nella quale, negli anni del regime, fu ritratto mentre sfidava un giornalista con un coltello; anche per Menéndez il giudice spagnolo Garzón ha chiesto, per ora invano, l’estradizione

Fiat

Sciopero di quattro ore e manifestazione davanti ad Atrium, la struttura nata per promuovere le trasformazioni di Torino e le Olimpiadi del 2006, dei lavoratori della Powertrain, la joint venture tra Fiat Auto e Gm per la produzione di motori e cambi. La manifestazione è stata indetta contro le procedure di mobilità e il treasferimento in Argentina del motore Torque dichiarate dalla joint venture tra Fiat e General Motors per motori e cambi e che dovrebbero riguardare complessivamente 700 persone.Durante lo sciopero i lavoratori si sono dati appuntamento davanti ad Atrium dove hanno dato vita ad una manifestazione. I manifestanti hanno cercato di entrare all' interno, ma non e' stato loro permesso e si sono fermati sulla piazza antistante, dove hanno tenuto un' assemblea con i rappresentanti sindacali. Riferendosi alla vetrina olimpica che li ospitava, i sindacalisti hanno detto: Ci iscriveremo alle Olimpiadi sperando di vincere la prima medaglia con Mirafiori salva, altrimenti faremo sentire la nostra voce alle gare. Purtroppo - hanno fatto notare - in questa vetrina delle future trasformazioni di Torino sembra che Mirafiori non esista.

Lavoro, Catania

I trenta lavoratori della Sistemi elettrici sas di Catania e i rappresentanti sindacali di Fim Cisl e Uilm Uil stamattina hanno occupato l'azienda per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi. Il titolare della ditta, secondo Antonino Condorelli della Fim Cisl, "non ha risposto all'invito della task force comunale e alle nostre richieste per avere le copie delle buste paga necessarie per l'ingiunzione di pagamento degli stipendi arretrati". La task force comunale aveva promosso un incontro per valutare la possibilita' di un piano industriale alternativo e verificare tutte le opportune strategie volte alla tutela occupazionale e al mantenimento del sito produttivo della Sistemi elettrici. Fim Cisl e Uilm Uil sottolineano la necessita' di attivare ogni strategia perche' l'azienda possa recuperare i crediti vantati nei confronti dell'Enel e di aziende private e pagare cosi' le spettanze arretrate dei lavoratori, che da tre mesi sono senza stipendio. "Siamo d'accordo anche a progetti produttivi alternativi - dichiarano congiuntamente Condorelli, Gelardi, Pappalardo, Rapisarda e Spampinato - purche' essi consentano di mantenere gli attuali livelli di occupazione e il rilancio produttivo aziendale".

gror041207 (last edited 2008-06-26 09:49:59 by anonymous)