Differences between revisions 2 and 4 (spanning 2 versions)
Revision 2 as of 2004-12-29 12:04:13
Size: 11727
Editor: anonymous
Comment: missing edit-log entry for this revision
Revision 4 as of 2008-06-26 09:49:09
Size: 30005
Editor: anonymous
Comment: converted to 1.6 markup
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 1: Line 1:
===19.30===

LA CROCE ROSSA: 100 MILA MORTI PER IL MAREMOTO IN ASIA

Tre giorni dopo il catastrofico terremoto che ha squassato con le sue tsunami le coste del sud est asiatico, l'oceano e la terra continuano a restituire morti. A migliaia. Via via che le squadre di soccorso avanzano nella melma di quelli che furono villaggi di pescatori o lussuosi complessi alberghieri, la situazione che appare davanti ai loro occhi e' ''apocalittica'', come ha riferito dal nord dell'isola turistica di Pukhet un giornalista francese.

E i governi dell'area disatrata e la Croce Rossa internazionale a Ginevra temono apertamente che il bilancio finale sara' di oltre centomila morti, una volta che sara' stato appurato cosa sia accaduto negli arcipelaghi delle Andamane e delle Nicobare, appartenenti all'India ma situate sul lato opposto del Golfo di Bengala. Una lunga fila di isole fra la Birmania e l'isola indonesiana di Sumatra che corre parallela alla costa occidentale di Thailandia e Malaysia che si trovano molto vicine all'epicentro del maremoto di domenica e che sono state investite in pieno dallo tsunami che ne e' seguito. Nei due arcipelaghi la situazione e' ancora caotica e il numero dei dispersi oscilla fra i 10.000 e i 30.000.
IN SRI LANKA FOSSE COMUNI CON TURISTI IN SUD ISOLA
Ci sarebbero anche i cadaveri di occidentali nelle fosse comuni che si stanno approntando nel Sud dell' isola per evitare che le migliaia di cadaveri provochino epidemie. La notizia e' stata riferita da diversi testimoni locali, che in queste ore stanno lavorando per preparare le fosse comuni e seppellire i morti. ''Qui a Paralya - ha detto uno di questi - ce n'e' una con 60 persone, di cui due occidentali''. Un'ipotesi che potrebbe trovare conferma nelle prossime ore. Il problema, spiega infatti il responsabile del team della Protezione civile in Sri Lanka, Agostino Miozzo, ''e' che vi sono migliaia di corpi recuperati e le autorita' locali non hanno la possibilita' di trasferirli e trattarli in quanto non esistono ne' celle frigorifere ne' cosi' tante bare''. Per questo, c'e' il rischio di ''gravi problemi di sicurezza ambientale'' e quindi diventa necessario seppellire al piu' presto i cadaveri, senza fare differenza tra locali e occidentali.

IN INDONESIA MILITARI TROVANO 3.400 CADAVERI NELLO STESSO PAESE
Militari indonesiani e soccorritori hanno trovato almeno 3.400 morti a Meulaboh, una citta' della provincia indonesiana di Aceh che sono infine riusciti a raggiungere. Lo ha detto il ministro per la sicurezza Widodo Adi Sutjipto ai gironalisti. La citta' si trova a 150 km dall'epicentro del sisma che ha scatenato domenica il maremoto.

SRI LANKA, QUASI 22.000 MORTI
Il bilancio ufficiale del maremoto di domenica scorsa nello Sri Lanka e' di 21.715 morti. Lo hanno reso noto oggi (mercoledi') le autorita' dell'isola.

INDIA, OLTRE 12.000 MORTI
Il bilancio del maremoto di domenica scorsa in India e' salito oggi (mercoledi') a 12.419 morti, 4.642 dei quali nello Stato meridionale del Tamil Nadu. Lo ha reso noto la polizia.

THAILANDIA, OLTRE 1.500 MORTI E 9.000 FERITI
Il numero dei morti confermati in Thailandia per il maremoto di domenica scorsa e' salito oggi (mercoledi') a 1.538, mentre i feriti sono circa 9.000. Lo ha annunciato il ministero dell'Interno. Non sono state fornite nuove cifre per i dispersi. L'ultimo bilancio, ieri, ne annoverava 1.200. Delle sei province del sud investite dal maremoto, quella di Phang Nga resta la piu' duramente colpita, con 952 vittime. Phuket registra 230 morti, Krabi 198, Ranong 146, Satun sette e Trang cinque. Secondo le autorita' di Bangkok, il bilancio definitivo della catastrofe in Thailandia superera', probabilmente di molto, le 2.000 vittime.

INDONESIA, PER ONU POSSIBILI 80.000 MORTI IN ACEH
Il capo dell'Ufficio dell'Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari per l'Indonesia, Michael Elmquist, ha detto oggi che il bilancio dei morti nella provincia indonesiana di Aceh a seguito del terremoto e maremoto potrebbe essere di 50-80.000 morti, di cui 40.000 nella sola citta' di Meulaboh. ''Direi che parliamo probabilmente di qualcosa nell'ordine delle 80.000 persone, da 50 a 80.000 persone, che sarebbe la mia stima prudente'', ha detto il funzionario. Le ultime cifre ufficiali del governo indicano 36.268 morti.

INDONESIA, 36.268 MORTI CONFERMATI
Almeno 36.268 persone sono morte nel nord dell'isola indonesiana di Sumatra a seguito del terremoto e maremoto che l'hanno colpita domenica. Lo ha detto il ministero della sanita'. Il nuovo bilancio conferma che la costa nordovest di Sumatra e' la regione che ha maggiormente sofferto, in particolare il distretto di Aceh Jaya, dove sono stati contati 15.000 morti. Secondo il ministero la regione di Meulaboh, isolata dal resto del paese, conta 3.400 morti e quella della capitale provinciale Banda Aceh ne conta 9.032. In precedenza il vicepresidente Yusuf Kalla aveva detto che a Sumatra erano morte ''tra 30 e 40.000 persone''.

''AFRICA''
MAREMOTO: HAFUN, UN VILLAGGIO SOMALO TRAVOLTO DURANTE LA NOTTE
Sono almeno 111 le vittime africane del maremoto che ha sconvolto il sud est asiatico, anche se si tratta di stime che soprattutto in Somalia rischiano di crescere ulteriormente. Il bilancio riportato dalla stampa africana include i circa 100 morti accertati nella zona nord orientale della costa somala, ma anche i 10 ragazzi affogati a largo delle spiagge di Dar es Salam (Tanzania) e l’unica vittima registrata in Kenya, a Malindi. Le preoccupazioni maggiori comunque restano legate alla Somalia dove, data l’assenza di un governo o di una qualsivoglia entità o istituzione statale, è praticamente impossibile raccogliere conferme e informazioni documentate sui danni che l’onda partita dall’Asia ha causato ai moltissimi villaggi di pescatori disseminati lungo la costa somala. “L’unica notizia certa su cui siamo state in grado di ottenere conferme è quella relativa al villaggio di Hafun, nell’omonima penisola a nord della Somalia e dove sarebbero morte almeno un centinaio di persone. In base alle informazioni raccolte, una prima ondata è arrivata intorno a mezzogiorno senza provocare grossi danni, ma poi durante la notte mentre tutti dormivano il mare grosso ha investito in pieno le capanne di alcuni pescatori che si trovano proprio a ridosso della spiaggia” . Al bilancio, seppur precario, delle vittime si somma poi quello ancora più nebuloso dei dispersi. “Sono moltissimi i pescatori usciti in mare domenica scorsa e di cui, a tre giorni di distanza, non si ha ancora nessuna notizia. Non è possibile neanche azzardare delle stime, anche perché segnalazioni di questo tipo arrivano praticamente da ogni zona della costa. Dopo Hafun, comunque, le aree più colpite restano quelle di Merka e Brava lungo il litorale sud del Paese.” .

 ''Medio Oriente''.
Attaccato un convoglio israeliano a Tulkarem. Due i soldati israeliani feriti


Almeno due soldati israeliani sono rimasti feriti nel nord della Cisgiordania allorchè un palestinese ha aperto il fuoco contro il loro convoglio, che stava scortando una colonna di veicoli civili, probabilmente appartenenti a coloni residenti nella zona. Lo ha riferito la radio statale israeliana, che citava fonti militari. L'attacco è avvenuto all'altezza di Baqa al-Sharqiya, una località situata nei pressi di Tulkarem.

Secondo le forze di sicurezza dell'Autorità Nazionale Palestinese, l'aggressore ha preso di mira in particolare un fuoristrada: uno dei soldati colpiti che erano a bordo avrebbe subito lesioni gravi. Sul posto sono immediatamente accorse ambulanze per prestare i primi soccorsi, dopodiche' i feriti sono stati trasferiti in ospedale.


''Irak''

BAGHDAD - Ventotto persone sono state uccise, e tra loro numerosi poliziotti, in un'esplosione avvenuta nella scorsa notte in una casa nella parte ovest di Baghdad durante un'operazione di polizia, lo conferma una fonte ufficiale del ministero dell'interno.

Secondo la ricostruzione dei fatti fornita da una fonte del Ministero dell'interno iracheno, la polizia aveva circondato ieri, verso le 22:00, una casa che si riteneva ospitasse ''elementi terroristi''.

''Quando la polizia ha iniziato l'assalto, una forte esplosione ha distrutto la casa e le abitazioni vicine'', ha aggiunto la fonte. Le vittime sono state evacuate verso il vicino ospedale di An-Nur, nel quartiere Cholaa, mentre ancora questa mattina continuavano le ricerche tra le macerie per eventuali sopravvissuti o altri morti.

Tutta la zona dell'esplosione e' stata circondata da ingenti forze di polizia e militari statunitensi.

Ieri in Iraq un'altra carneficina: non meno di 34 membri delle forze dell'ordine irachene, poliziotti e membri della Guardia nazionale, sono rimasti uccisi in una serie di attacchi a Baquba, Samarra, Tikrit.

''Ucraina''

 Yushchenko ai sostenitori: blocchiamo il governo Prosegue in Ucraina la battaglia tra il presidente eletto Viktor Yushchenko ed il suo rivale, il premier Viktor Yanukovyc. Yushchenko ieri sera ha invitato i propri sostenitori a bloccare, questa mattina presto, la sede del governo per impedire che si riunisca. Ieri infatti lo sconfitto Yanukovyc aveva anticipato che il governo non si sarebbe dimesso fino al nuovo pronunciamento della Corte suprema sul suo ricorso contro supposti brogli dell'opposizione nel nuovo ballottaggio di domenica.
 
Alle presidenziali il filoccidentale Viktor Yushchenko avrebbe battuto con il 51,99% delle preferenze il rivale filorusso Viktor Yanukovych assestatosi sul 44,19%. Ma la Commissione elettorale non può ancora ufficializzare la vittoria: dovrà prima esaminare i reclami presentati.

Il portavoce del presidente americano Bush risponde alle accuse di interferenze nelle elezioni lanciate ieri da Yanukovic. La Casa Bianca nega di aver fatto pressioni sul premier uscente affinché riconosca la propria sconfitta e quindi la vittoria di Yushenko.


UCRAINA

 ANNUNCIA, VIA TRUPPE ENTRO FINE 2005 = . - L'Ucraina richiamera' dall'Iraq l'intero suo contingente, in tutto 1.400 uomini, entro il 2005. Lo ha annunciato l'ufficio stampa del ministero della Difesa a Kiev, citando il titolare Oleksander Kuzmuk. "Il prossimo mese di aprile invieremo soltanto un battaglione, riforzato nell'organico, invece di un'intera brigata, e per la fine dello stesso anno completeremo il ritiro del nostro contingente", recita un comunicato a firma di Kuzmuk; nella nota si precisa che il battaglione "rinforzato" contera' circa cinquecento soldati. Dilaniata da una grave crisi politico-istituzionale interna imperniata sul controverso ballotaggio presidenziale, svoltosi due volte e il cui esito in ogni occasione e' stato contestato dal candidato sconfitto, almeno sulla conclusione della partecipazione alla campagna irachena la Repubblica ex sovietica si ritrova sostanzialmente compatta.





''COLOMBIA PROMULGATA LEGGE PER RIELEZIONE PRESIDENZIALE''


Il capo dello Stato Alvaro Uribe Vélez ha promulgato la legge che gli consentirà di ripresentarsi alle prossime presidenziali e, in caso di vittoria, rimanere alla guida del Paese fino a 2010: la nuova normativa, approvata dal Parlamento il 30 novembre scorso, modifica un articolo della Costituzione che proibiva la rielezione consecutiva, oltre a vietare “l’esercizio della presidenza della Repubblica per un lasso di tempo superiore a due mandati quadriennali”. La legge, che ora passerà al vaglio della Corte Costituzionale, stabilisce alcune incompatibilità con lo status non solo di presidente ma anche di candidato alla presidenza: governatore e sindaco della capitale Bogotá, ad esempio, non potranno candidarsi, se non dimettendosi dalle rispettive cariche. La maggioranza ha giustificato la necessità della riforma con l’alto indice di popolarità di Uribe e i successi ottenuti dal cosiddetto ‘programma di sicurezza democratica’ voluto dal governo per intensificare la lotta ai gruppi armati illegali; un piano d’azione criticato fortemente dalle organizzazioni umanitarie che denunciano l’aumento del coinvolgimento della popolazione civile nel conflitto che da 40 anni insanguina il Paese.


''CUBA''
TROVATO RICCO GIACIMENTO DI PETROLIO

Il governo cubano ha annunciato all’Assemblea del potere del popolo (‘Asamblea del Poder Popular’, il Parlamento cubano) di aver individuato un ricco giacimento di petrolio. La notizia, data all’organo legislativo a porte chiuse lo scorso fine settimana, è stata divulgata dai quotidiani cubani con enfasi. Era dal 1999 che non si verificava una scoperta del genere: un giacimento con una capacità d’estrazione minima di 100 milioni di barili per un Paese che consuma quasi 160.000 barili di greggio al giorno producendone al momento solo circa la metà (78.000) e importando il resto soprattutto dalla vicina e amica Venezuela. Il giacimento è stato individuato attraverso il pozzo di prospezione ‘Santa Cruz 100’ nella località Santa Cruz del Norte, 55 chilometri a est dell’Avana, perforato dall’azienda cubano-canadese ‘Sherrit-Peberco’. L’Avana ha annunciato l’intenzione di continuare con le prospezioni.



''Italia''

''Finanziaria''

La manovra finanziaria 2005 è stata finalmente licenziata dal Parlamento, dopo quattro letture e due voti di fiducia. Il testo uscito da Palazzo Madama sul filo di lana dell'esercizio provvisorio è piuttosto diverso da quello entrato in Parlamento a ottobre. La novità maggiore è rappresentata dall'intervento che rimodula le aliquote fiscali.

La nuova Finanziaria inoltre è stata "ripulita" da una serie di norme non in linea con la Costituzione. A lanciare gli avvertimenti erano state nei giorni scorsi la Corte Costituzionale e la Corte dei Conti. Appelli recepiti per evitare un eventuale rinvio dal Quirinale, e che hanno portato alla variazione delle norme sul turn-over delle Regioni e alla soppressione di alcuni commi, come quello riguardante la sanatoria dei procedimenti per consulenze nella pubblica amministrazione.


        
''Alfa Romeo: i sindacati di Stato prima firmano i licenziamenti, poi manifestano contro la Fiat!''

Questa mattina Fim-Fiom-Uilm, col codazzo della Flmu-CUB, hanno fatto un presidio in piazza del Duomo a Milano contro la Fiat.

Solo 15 gg fa Fim e Uilm hanno firmato con la Fiat un vergognoso accordo che prevede il licenziamento di 800 lavoratori della Powertrain, 106 dei quali ad Arese;
la Fiom non ha firmato, ma ha condiviso, con una dichiarazione scritta, la mobilità (del tutto illegale e da perseguire penalmente) di 300 lavoratori a Termoli e 50 a Verrone, che saranno rispettivamente sostituiti (!) da giovani precari (accordo di programma=altri soldi pubblici) e da lavoratori di Arese !

I sindacati di Stato, mentre su questo accordo - che vuol dire per Arese la chiusura della produzione dei motori Alfa Romeo - hanno calato il più completo silenzio,gridano ora alla chiusura della fabbrica.

Un anno fa questi stessi sindacati hanno firmato -con l'accordo sulla Cigs- la chiusura della carrozzeria e della produzione di vetture Alfa Romeo ad Arese:
ora scade la Cigs per i 490 cassintegrati; e allora fanno un pò di fumo per giustificare -col pericolo dei licenziamenti-
un altro accordo senza rientro in Fiat.

I cassintegrati, dopo l'accordo di un anno fa, hanno proseguito compatti la lotta.
E la continueremo anche nel 2005 fino all'ottenimento del posto di lavoro per tutti quanti.


''CREMONA''
 Un albero di Natale molto particolare e' quello che e' stato preparato nel consultorio familiare dell'Asl di Cremona: e' addobbato con profilattici, pillole anticoncezionali, diaframmi, spirali e anche un divaricatore vaginale per pap-test. Un preservativo pende dal capo di un angioletto dorato.
A spiegare questa ''provocazione'' e' un cartello con la scritta ''Scegli la contraccezione che aderisce meglio al tuo stile di vita''. In molti, soprattutto donne, sono passati davanti all'albero e si sono chiesti la ragione di quegli addobbi. Lo scopo dichiarato e' quello incoraggiare l'uso di anticoncezionali per evitare il ricorso all'aborto, che nella provincia sarebbe in forte aumento soprattutto tra le immigrate. A ulteriore spiegazione dell'iniziativa sono stati appesi alle pareti manifesti in quattro lingue (italiano, arabo, cinese e punjabi) che annunciano gli incontri settimanali di educazione alla salute per le donne straniere.
''Il messaggio provocatorio che si leva dal consultorio e' benvenuto - afferma l'assessore alle Pari opportunita' della giunta comunale di centrosinistra, Caterina Ruggeri - perche' il tema della prevenzione e della maternita' consapevole e' fondamentale''.

 ''Trapani 28/12''
Quasi quattrocento persone provenienti da tutta la Sicilia hanno partecipato martedi 28 dicembre alla manifestazione per il quinto anniversario della strage del CPT "S.Vulpitta" di Trapani in cui morirono sei immigrati in seguito a un tentativo di fuga.
Il corteo ha attraversato la città e ha fatto tappa davanti il Centro di Permanenza Temporanea: qui i manifestanti hanno espresso la loro massima solidarietà agli immigrati reclusi all'interno del CPT (una ventina in tutto) che hanno ricambiato con urla e slogan in un pesante clima di rabbia e indignazione.
La manifestazione - promossa dal Coordinamento per la Pace di Trapani, da Alcamo Solidale e Rete Antirazzista Siciliana - si è poi diretta verso il centro storico della città (opportunamente tempestato di manifesti) in cui tra l'altro è stato effettuato un massiccio volantinaggio.
Significativa la presenza di numerosi migranti in piazza.
Si è trattato della prima manifestazione dopo la sentenza che nello scorso aprile ha assolto in primo grado l'ex prefetto della città, Cerenzìa, al quale non è stata addebitata alcuna colpa o omissione per quella che fu una strage annunciata in una struttura assolutamente inadeguata e priva dei requisiti minimi di sicurezza.
Nonostante la prevedibile indulgenza della giustizia di Stato, gli antirazzisti trapanesi e siciliani hanno ribadito la loro ferma condanna politica e morale nei confronti dei CPT, della normativa che li ha creati e moltiplicati e della cultura razzista e fascista che li ha ispirati.

===19.30===

LA CROCE ROSSA: 100 MILA MORTI PER IL MAREMOTO IN ASIA

Tre giorni dopo il catastrofico terremoto che ha squassato con le sue tsunami le coste del sud est asiatico, l'oceano e la terra continuano a restituire morti. A migliaia. Via via che le squadre di soccorso avanzano nella melma di quelli che furono villaggi di pescatori o lussuosi complessi alberghieri, la situazione che appare davanti ai loro occhi e' apocalittica, come ha riferito dal nord dell'isola turistica di Pukhet un giornalista francese.

E i governi dell'area disatrata e la Croce Rossa internazionale a Ginevra temono apertamente che il bilancio finale sara' di oltre centomila morti, una volta che sara' stato appurato cosa sia accaduto negli arcipelaghi delle Andamane e delle Nicobare, appartenenti all'India ma situate sul lato opposto del Golfo di Bengala. Una lunga fila di isole fra la Birmania e l'isola indonesiana di Sumatra che corre parallela alla costa occidentale di Thailandia e Malaysia che si trovano molto vicine all'epicentro del maremoto di domenica e che sono state investite in pieno dallo tsunami che ne e' seguito. Nei due arcipelaghi la situazione e' ancora caotica e il numero dei dispersi oscilla fra i 10.000 e i 30.000. IN SRI LANKA FOSSE COMUNI CON TURISTI IN SUD ISOLA Ci sarebbero anche i cadaveri di occidentali nelle fosse comuni che si stanno approntando nel Sud dell' isola per evitare che le migliaia di cadaveri provochino epidemie. La notizia e' stata riferita da diversi testimoni locali, che in queste ore stanno lavorando per preparare le fosse comuni e seppellire i morti. Qui a Paralya - ha detto uno di questi - ce n'e' una con 60 persone, di cui due occidentali. Un'ipotesi che potrebbe trovare conferma nelle prossime ore. Il problema, spiega infatti il responsabile del team della Protezione civile in Sri Lanka, Agostino Miozzo, e' che vi sono migliaia di corpi recuperati e le autorita' locali non hanno la possibilita' di trasferirli e trattarli in quanto non esistono ne' celle frigorifere ne' cosi' tante bare. Per questo, c'e' il rischio di gravi problemi di sicurezza ambientale e quindi diventa necessario seppellire al piu' presto i cadaveri, senza fare differenza tra locali e occidentali.

IN INDONESIA MILITARI TROVANO 3.400 CADAVERI NELLO STESSO PAESE Militari indonesiani e soccorritori hanno trovato almeno 3.400 morti a Meulaboh, una citta' della provincia indonesiana di Aceh che sono infine riusciti a raggiungere. Lo ha detto il ministro per la sicurezza Widodo Adi Sutjipto ai gironalisti. La citta' si trova a 150 km dall'epicentro del sisma che ha scatenato domenica il maremoto.

SRI LANKA, QUASI 22.000 MORTI Il bilancio ufficiale del maremoto di domenica scorsa nello Sri Lanka e' di 21.715 morti. Lo hanno reso noto oggi (mercoledi') le autorita' dell'isola.

INDIA, OLTRE 12.000 MORTI Il bilancio del maremoto di domenica scorsa in India e' salito oggi (mercoledi') a 12.419 morti, 4.642 dei quali nello Stato meridionale del Tamil Nadu. Lo ha reso noto la polizia.

THAILANDIA, OLTRE 1.500 MORTI E 9.000 FERITI Il numero dei morti confermati in Thailandia per il maremoto di domenica scorsa e' salito oggi (mercoledi') a 1.538, mentre i feriti sono circa 9.000. Lo ha annunciato il ministero dell'Interno. Non sono state fornite nuove cifre per i dispersi. L'ultimo bilancio, ieri, ne annoverava 1.200. Delle sei province del sud investite dal maremoto, quella di Phang Nga resta la piu' duramente colpita, con 952 vittime. Phuket registra 230 morti, Krabi 198, Ranong 146, Satun sette e Trang cinque. Secondo le autorita' di Bangkok, il bilancio definitivo della catastrofe in Thailandia superera', probabilmente di molto, le 2.000 vittime.

INDONESIA, PER ONU POSSIBILI 80.000 MORTI IN ACEH Il capo dell'Ufficio dell'Onu per il coordinamento degli aiuti umanitari per l'Indonesia, Michael Elmquist, ha detto oggi che il bilancio dei morti nella provincia indonesiana di Aceh a seguito del terremoto e maremoto potrebbe essere di 50-80.000 morti, di cui 40.000 nella sola citta' di Meulaboh. Direi che parliamo probabilmente di qualcosa nell'ordine delle 80.000 persone, da 50 a 80.000 persone, che sarebbe la mia stima prudente, ha detto il funzionario. Le ultime cifre ufficiali del governo indicano 36.268 morti.

INDONESIA, 36.268 MORTI CONFERMATI Almeno 36.268 persone sono morte nel nord dell'isola indonesiana di Sumatra a seguito del terremoto e maremoto che l'hanno colpita domenica. Lo ha detto il ministero della sanita'. Il nuovo bilancio conferma che la costa nordovest di Sumatra e' la regione che ha maggiormente sofferto, in particolare il distretto di Aceh Jaya, dove sono stati contati 15.000 morti. Secondo il ministero la regione di Meulaboh, isolata dal resto del paese, conta 3.400 morti e quella della capitale provinciale Banda Aceh ne conta 9.032. In precedenza il vicepresidente Yusuf Kalla aveva detto che a Sumatra erano morte tra 30 e 40.000 persone.

AFRICA MAREMOTO: HAFUN, UN VILLAGGIO SOMALO TRAVOLTO DURANTE LA NOTTE Sono almeno 111 le vittime africane del maremoto che ha sconvolto il sud est asiatico, anche se si tratta di stime che soprattutto in Somalia rischiano di crescere ulteriormente. Il bilancio riportato dalla stampa africana include i circa 100 morti accertati nella zona nord orientale della costa somala, ma anche i 10 ragazzi affogati a largo delle spiagge di Dar es Salam (Tanzania) e l’unica vittima registrata in Kenya, a Malindi. Le preoccupazioni maggiori comunque restano legate alla Somalia dove, data l’assenza di un governo o di una qualsivoglia entità o istituzione statale, è praticamente impossibile raccogliere conferme e informazioni documentate sui danni che l’onda partita dall’Asia ha causato ai moltissimi villaggi di pescatori disseminati lungo la costa somala. “L’unica notizia certa su cui siamo state in grado di ottenere conferme è quella relativa al villaggio di Hafun, nell’omonima penisola a nord della Somalia e dove sarebbero morte almeno un centinaio di persone. In base alle informazioni raccolte, una prima ondata è arrivata intorno a mezzogiorno senza provocare grossi danni, ma poi durante la notte mentre tutti dormivano il mare grosso ha investito in pieno le capanne di alcuni pescatori che si trovano proprio a ridosso della spiaggia” . Al bilancio, seppur precario, delle vittime si somma poi quello ancora più nebuloso dei dispersi. “Sono moltissimi i pescatori usciti in mare domenica scorsa e di cui, a tre giorni di distanza, non si ha ancora nessuna notizia. Non è possibile neanche azzardare delle stime, anche perché segnalazioni di questo tipo arrivano praticamente da ogni zona della costa. Dopo Hafun, comunque, le aree più colpite restano quelle di Merka e Brava lungo il litorale sud del Paese.” .

  • Medio Oriente.

Attaccato un convoglio israeliano a Tulkarem. Due i soldati israeliani feriti

Almeno due soldati israeliani sono rimasti feriti nel nord della Cisgiordania allorchè un palestinese ha aperto il fuoco contro il loro convoglio, che stava scortando una colonna di veicoli civili, probabilmente appartenenti a coloni residenti nella zona. Lo ha riferito la radio statale israeliana, che citava fonti militari. L'attacco è avvenuto all'altezza di Baqa al-Sharqiya, una località situata nei pressi di Tulkarem.

Secondo le forze di sicurezza dell'Autorità Nazionale Palestinese, l'aggressore ha preso di mira in particolare un fuoristrada: uno dei soldati colpiti che erano a bordo avrebbe subito lesioni gravi. Sul posto sono immediatamente accorse ambulanze per prestare i primi soccorsi, dopodiche' i feriti sono stati trasferiti in ospedale.

Irak

BAGHDAD - Ventotto persone sono state uccise, e tra loro numerosi poliziotti, in un'esplosione avvenuta nella scorsa notte in una casa nella parte ovest di Baghdad durante un'operazione di polizia, lo conferma una fonte ufficiale del ministero dell'interno.

Secondo la ricostruzione dei fatti fornita da una fonte del Ministero dell'interno iracheno, la polizia aveva circondato ieri, verso le 22:00, una casa che si riteneva ospitasse elementi terroristi.

Quando la polizia ha iniziato l'assalto, una forte esplosione ha distrutto la casa e le abitazioni vicine, ha aggiunto la fonte. Le vittime sono state evacuate verso il vicino ospedale di An-Nur, nel quartiere Cholaa, mentre ancora questa mattina continuavano le ricerche tra le macerie per eventuali sopravvissuti o altri morti.

Tutta la zona dell'esplosione e' stata circondata da ingenti forze di polizia e militari statunitensi.

Ieri in Iraq un'altra carneficina: non meno di 34 membri delle forze dell'ordine irachene, poliziotti e membri della Guardia nazionale, sono rimasti uccisi in una serie di attacchi a Baquba, Samarra, Tikrit.

Ucraina

  • Yushchenko ai sostenitori: blocchiamo il governo Prosegue in Ucraina la battaglia tra il presidente eletto Viktor Yushchenko ed il suo rivale, il premier Viktor Yanukovyc. Yushchenko ieri sera ha invitato i propri sostenitori a bloccare, questa mattina presto, la sede del governo per impedire che si riunisca. Ieri infatti lo sconfitto Yanukovyc aveva anticipato che il governo non si sarebbe dimesso fino al nuovo pronunciamento della Corte suprema sul suo ricorso contro supposti brogli dell'opposizione nel nuovo ballottaggio di domenica.

Alle presidenziali il filoccidentale Viktor Yushchenko avrebbe battuto con il 51,99% delle preferenze il rivale filorusso Viktor Yanukovych assestatosi sul 44,19%. Ma la Commissione elettorale non può ancora ufficializzare la vittoria: dovrà prima esaminare i reclami presentati.

Il portavoce del presidente americano Bush risponde alle accuse di interferenze nelle elezioni lanciate ieri da Yanukovic. La Casa Bianca nega di aver fatto pressioni sul premier uscente affinché riconosca la propria sconfitta e quindi la vittoria di Yushenko.

UCRAINA

  • ANNUNCIA, VIA TRUPPE ENTRO FINE 2005 = . - L'Ucraina richiamera' dall'Iraq l'intero suo contingente, in tutto 1.400 uomini, entro il 2005. Lo ha annunciato l'ufficio stampa del ministero della Difesa a Kiev, citando il titolare Oleksander Kuzmuk. "Il prossimo mese di aprile invieremo soltanto un battaglione, riforzato nell'organico, invece di un'intera brigata, e per la fine dello stesso anno completeremo il ritiro del nostro contingente", recita un comunicato a firma di Kuzmuk; nella nota si precisa che il battaglione "rinforzato" contera' circa cinquecento soldati. Dilaniata da una grave crisi politico-istituzionale interna imperniata sul controverso ballotaggio presidenziale, svoltosi due volte e il cui esito in ogni occasione e' stato contestato dal candidato sconfitto, almeno sulla conclusione della partecipazione alla campagna irachena la Repubblica ex sovietica si ritrova sostanzialmente compatta.

COLOMBIA PROMULGATA LEGGE PER RIELEZIONE PRESIDENZIALE

Il capo dello Stato Alvaro Uribe Vélez ha promulgato la legge che gli consentirà di ripresentarsi alle prossime presidenziali e, in caso di vittoria, rimanere alla guida del Paese fino a 2010: la nuova normativa, approvata dal Parlamento il 30 novembre scorso, modifica un articolo della Costituzione che proibiva la rielezione consecutiva, oltre a vietare “l’esercizio della presidenza della Repubblica per un lasso di tempo superiore a due mandati quadriennali”. La legge, che ora passerà al vaglio della Corte Costituzionale, stabilisce alcune incompatibilità con lo status non solo di presidente ma anche di candidato alla presidenza: governatore e sindaco della capitale Bogotá, ad esempio, non potranno candidarsi, se non dimettendosi dalle rispettive cariche. La maggioranza ha giustificato la necessità della riforma con l’alto indice di popolarità di Uribe e i successi ottenuti dal cosiddetto ‘programma di sicurezza democratica’ voluto dal governo per intensificare la lotta ai gruppi armati illegali; un piano d’azione criticato fortemente dalle organizzazioni umanitarie che denunciano l’aumento del coinvolgimento della popolazione civile nel conflitto che da 40 anni insanguina il Paese.

CUBA TROVATO RICCO GIACIMENTO DI PETROLIO

Il governo cubano ha annunciato all’Assemblea del potere del popolo (‘Asamblea del Poder Popular’, il Parlamento cubano) di aver individuato un ricco giacimento di petrolio. La notizia, data all’organo legislativo a porte chiuse lo scorso fine settimana, è stata divulgata dai quotidiani cubani con enfasi. Era dal 1999 che non si verificava una scoperta del genere: un giacimento con una capacità d’estrazione minima di 100 milioni di barili per un Paese che consuma quasi 160.000 barili di greggio al giorno producendone al momento solo circa la metà (78.000) e importando il resto soprattutto dalla vicina e amica Venezuela. Il giacimento è stato individuato attraverso il pozzo di prospezione ‘Santa Cruz 100’ nella località Santa Cruz del Norte, 55 chilometri a est dell’Avana, perforato dall’azienda cubano-canadese ‘Sherrit-Peberco’. L’Avana ha annunciato l’intenzione di continuare con le prospezioni.

Italia

Finanziaria

La manovra finanziaria 2005 è stata finalmente licenziata dal Parlamento, dopo quattro letture e due voti di fiducia. Il testo uscito da Palazzo Madama sul filo di lana dell'esercizio provvisorio è piuttosto diverso da quello entrato in Parlamento a ottobre. La novità maggiore è rappresentata dall'intervento che rimodula le aliquote fiscali.

La nuova Finanziaria inoltre è stata "ripulita" da una serie di norme non in linea con la Costituzione. A lanciare gli avvertimenti erano state nei giorni scorsi la Corte Costituzionale e la Corte dei Conti. Appelli recepiti per evitare un eventuale rinvio dal Quirinale, e che hanno portato alla variazione delle norme sul turn-over delle Regioni e alla soppressione di alcuni commi, come quello riguardante la sanatoria dei procedimenti per consulenze nella pubblica amministrazione.

Alfa Romeo: i sindacati di Stato prima firmano i licenziamenti, poi manifestano contro la Fiat!

Questa mattina Fim-Fiom-Uilm, col codazzo della Flmu-CUB, hanno fatto un presidio in piazza del Duomo a Milano contro la Fiat.

Solo 15 gg fa Fim e Uilm hanno firmato con la Fiat un vergognoso accordo che prevede il licenziamento di 800 lavoratori della Powertrain, 106 dei quali ad Arese; la Fiom non ha firmato, ma ha condiviso, con una dichiarazione scritta, la mobilità (del tutto illegale e da perseguire penalmente) di 300 lavoratori a Termoli e 50 a Verrone, che saranno rispettivamente sostituiti (!) da giovani precari (accordo di programma=altri soldi pubblici) e da lavoratori di Arese !

I sindacati di Stato, mentre su questo accordo - che vuol dire per Arese la chiusura della produzione dei motori Alfa Romeo - hanno calato il più completo silenzio,gridano ora alla chiusura della fabbrica.

Un anno fa questi stessi sindacati hanno firmato -con l'accordo sulla Cigs- la chiusura della carrozzeria e della produzione di vetture Alfa Romeo ad Arese: ora scade la Cigs per i 490 cassintegrati; e allora fanno un pò di fumo per giustificare -col pericolo dei licenziamenti- un altro accordo senza rientro in Fiat.

I cassintegrati, dopo l'accordo di un anno fa, hanno proseguito compatti la lotta. E la continueremo anche nel 2005 fino all'ottenimento del posto di lavoro per tutti quanti.

CREMONA

  • Un albero di Natale molto particolare e' quello che e' stato preparato nel consultorio familiare dell'Asl di Cremona: e' addobbato con profilattici, pillole anticoncezionali, diaframmi, spirali e anche un divaricatore vaginale per pap-test. Un preservativo pende dal capo di un angioletto dorato.

A spiegare questa provocazione e' un cartello con la scritta Scegli la contraccezione che aderisce meglio al tuo stile di vita. In molti, soprattutto donne, sono passati davanti all'albero e si sono chiesti la ragione di quegli addobbi. Lo scopo dichiarato e' quello incoraggiare l'uso di anticoncezionali per evitare il ricorso all'aborto, che nella provincia sarebbe in forte aumento soprattutto tra le immigrate. A ulteriore spiegazione dell'iniziativa sono stati appesi alle pareti manifesti in quattro lingue (italiano, arabo, cinese e punjabi) che annunciano gli incontri settimanali di educazione alla salute per le donne straniere. Il messaggio provocatorio che si leva dal consultorio e' benvenuto - afferma l'assessore alle Pari opportunita' della giunta comunale di centrosinistra, Caterina Ruggeri - perche' il tema della prevenzione e della maternita' consapevole e' fondamentale.

  • Trapani 28/12

Quasi quattrocento persone provenienti da tutta la Sicilia hanno partecipato martedi 28 dicembre alla manifestazione per il quinto anniversario della strage del CPT "S.Vulpitta" di Trapani in cui morirono sei immigrati in seguito a un tentativo di fuga. Il corteo ha attraversato la città e ha fatto tappa davanti il Centro di Permanenza Temporanea: qui i manifestanti hanno espresso la loro massima solidarietà agli immigrati reclusi all'interno del CPT (una ventina in tutto) che hanno ricambiato con urla e slogan in un pesante clima di rabbia e indignazione. La manifestazione - promossa dal Coordinamento per la Pace di Trapani, da Alcamo Solidale e Rete Antirazzista Siciliana - si è poi diretta verso il centro storico della città (opportunamente tempestato di manifesti) in cui tra l'altro è stato effettuato un massiccio volantinaggio. Significativa la presenza di numerosi migranti in piazza. Si è trattato della prima manifestazione dopo la sentenza che nello scorso aprile ha assolto in primo grado l'ex prefetto della città, Cerenzìa, al quale non è stata addebitata alcuna colpa o omissione per quella che fu una strage annunciata in una struttura assolutamente inadeguata e priva dei requisiti minimi di sicurezza. Nonostante la prevedibile indulgenza della giustizia di Stato, gli antirazzisti trapanesi e siciliani hanno ribadito la loro ferma condanna politica e morale nei confronti dei CPT, della normativa che li ha creati e moltiplicati e della cultura razzista e fascista che li ha ispirati.

Inserisci una descrizione per gror041229

g.r. 13,00

MAREMOTO

TEMUTI 100.000 MORTI,PER ANNAN ALTRE DECINE MIGLIAIA = Mentre cresce di ora in ora il bilancio delle vittime del maremoto che domenica ha devastato l'Oceano Pacifico dal Sud-Est asiatico fino alle coste dell'Africa orientale, e che al momento si attesta poco al di sotto dei settantamila morti, autorita' ed esperti avvertono come occorra prepararsi ormai a un computo finale che raggiungera', e addirittura superera', la soglia fatidica delle centomila unita'. Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, e' andato ad aggiungersi al coro di coloro che prefigurano uno scenario realmente drammatico, osservando come il totale delle perdite umane provocate dallo 'tsunami' di tre giorni fa potrebbe crescere di ulteriori, svariate decine di migliaia via via che le operazioni di recupero dei cadaveri e di ricerca dei dispersi procedono. Anche perche', e' il timore condiviso da tutti e cui ha dato il proprio avallo la stessa Organizzazione Mondiale della Sanita', le epidemie innescate dalla colossale emergenza sono di per se' in grado di mietere altrettanti morti rispetto a quelli causati dal sisma in quanto tale

DIFATTI: L' UNICEF: SENZ'ACQUA RISCHIO EPIDEMIA PER MILIONI -2- "L'acqua stagnante potrà uccidere più di quella in movimento" - "Senza un'operazione immediata e su larga scala per fornire acqua potabile alle popolazioni colpite dal maremoto di domenica, milioni di persone rischiano di contrarre malattie veicolate dall'acqua", ha indicato l'Unicef in un comunicato diffuso oggi. "L'acqua stagnante potrà essere altrettanto pericolosa dell'acqua in movimento", ha riassunto la direttrice esecutiva dell'Unicef, Carol Bellamy: "C'è acqua ovunque ma non una sola goccia da bere". Ieri un alto responsabile dell'Oms (l'Organizzazione mondiale della Sanità) aveva detto di temere che le epidemie provocate dal maremoto possano mietere in futuro più vittime delle stesse onde. Bellamy ha sottolineato che le inondazioni nelle regioni toccate dalla catastrofe avrebbero contaminato le reti di approvvigionamento idrico, "lasciando la gente senza altra scelta che quella di utilizzare l'acqua sporca in superficie". "In queste condizioni - ha continuato Bellamy - la gente avrà non poche difficoltà a proteggersi da colera, dissenteria e altre malattie mortali". Il timore riguarda soprattutto le "centinaia di migliaia di bambini che sono sopravvissuti alle onde e che rischiano adesso di ammalarsi mortalmente solo per aver bevuto una goccia d'acqua". Ieri l'Unicef ha cominciato la distribuzione nelle regioni colpite dello Sri Lanka di compresse per la depurazione dell'acqua e per l'integrazione di sali. L'organizzazione dell'Onu prevede di fare altrettanto oggi in India. In Indonesia, il paese più toccato dalla catastrofe, l'Unicef ha inviato da Copenhagen sacchetti di pronto soccorso destinati a 200mila persone.

Il governo indiano ha fatto sapere che il Paese non ha bisogno di aiuti internazionali, perche' dispone di risorse proprie per fronteggiare l'emergenza umanitaria nel sudest, seguita al maremoto di domenica. Il governo di New Delhi e' stato subissato di "generose offerte di aiuti" da Paesi come Russia, Stati Uniti, Israele e Giappone, ha sottolineato una fonte ufficiale. "Tutti i Paesi amici ci hanno offerto aiuti, ma riteniamo di disporre di risorse adeguate per fare fronte alla situazione. Se in un secondo momento ci rendessimo conto di avere bisogno di un sostegno esterno, non esiteremmo a chiederlo", ha detto la fonte, "Al momento non soltanto abbiamo risorse sufficienti per noi, ma abbiamo inviato consistenti aiuti allo Sri Lanka e alle Maldive. Non lo avremmo fatto se avessimo avuti problemi ad affrontare la nostra emergenza". La stessa fonte ha ricordato che neanche per il terribile terremoto di gennaio 2001 nel Gujarat, dove vi furono 22.000 morti, fu richiesto l'aiuto internazionale.

MALTEMPO ITALIA

MOLISE, CESSATO PREALLARME PER DIGA LISCIONE = Cessate il preallarme per la diga del Liscione. L'invaso in provincia di Campobasso per il quale la Prefettura del capoluogo regionale aveva lanciato, lunedi' 27, la misura cautelare, ha infatti raggiunto nuovamente i livelli normali di portata. Cio' e' stato possibile grazie alla cessazione delle forti precipitazioni dei giorni scorsi che avevano notevolmente ingrossato il fiume Biferno, che alimenta l'invaso, facendo salire al livello di guardia la sua portata

PALESTINA

RITIRO GAZA, GRAFFITI CON MINACCE MORTE PER SHARON IN SITO INTERNET SOSTENITORE COLONI PROPONE SUCIDIO COLLETTIVO Graffiti con minacce di morte indirizzate al premier Ariel Sharon sono apparsi ieri a Gerusalemme e in alcuni insediamenti israeliani in Cisgiordania. Lo riferisce la stampa odierna secondo cui le scritte oltraggiose sono state tracciate da militanti di estrema destra contrari al ritiro dalla striscia di Gaza e allo sgombero di migliaia di coloni progettati da Sharon. Abbiamo eliminato (il premier laburista - n.d.r.) Rabin, elimeneremo anche Sharon hanno scritto ignoti in un insediamento a nord di Gerusalemme. Nel frattempo in un sito internet israeliano un fautore del movimento dei coloni ha proposto di ricorrere ad una mossa preventiva per dissuadere Sharon dall'ordinare lo sgombero di migliaia di coloni dalle loro abitazioni. La idea sarebbe che almeno 500 persone minacciassero pubblicamente di suicidarsi nel giorno in cui avesse inizio lo smantellamento degli insediamenti. Di fronte a una minaccia del genere nessun premier israeliano potrebbe ordinare lo sgombero si legge nel sito internet. Questa minaccia ha gia' allarmato il deputato laburista Ophir Pines, candidato del proprio partito alla carica di ministro degli interni. Molti pazzi scatenati, indottrinati per anni da una ideologia messianica e delirante, potrebbero compiere atti terribili pur di impedire il ritiro ha detto Pines al quotidiano Maariv

IRAQ

UCCISI 2 IRACHENI CHE LAVORAVANO PER USA A NORD DI BAGHDAD - Ucciso anche un camionista turco Samarra, 29 dic. (Apcom) - Due iracheni che lavorano per l'esercito Usa - un imprenditore e una donna ingegnere - e un camionista turco sono stati uccisi nel corso di due attacchi a nord di Baghdad. "Uomini della polizia hanno trovato i corpi senza vita di Ali Khoder Jassem, un imprenditore di 36 anni e di una donna ingegnere, Ahlam Hazem, 40 anni", ha dichiarato il colonnello Ali Abdallah della polizia di Tikrit. I corpi, crivellati di colpi, sono stati ritrovati sulla strata che porta da Tikriit a Touz. Presso Bidiyah, invece, a sud della città di Samarra, un camionista turco è stato ucciso in un'imboscata tesa da uomini armati. Nei pressi di Yethrib, 75 km a nord di Baghdad, due poliziotti sono stati feriti da colpi d'arma da fuoco, secondo quanto riferito dalla polizia locale.

UCRAINA

  • ANNUNCIA, VIA TRUPPE ENTRO FINE 2005 = . - L'Ucraina richiamera' dall'Iraq l'intero suo contingente, in tutto 1.400 uomini, entro il 2005. Lo ha annunciato l'ufficio stampa del ministero della Difesa a Kiev, citando il titolare Oleksander Kuzmuk. "Il prossimo mese di aprile invieremo soltanto un battaglione, riforzato nell'organico, invece di un'intera brigata, e per la fine dello stesso anno completeremo il ritiro del nostro contingente", recita un comunicato a firma di Kuzmuk; nella nota si precisa che il battaglione "rinforzato" contera' circa cinquecento soldati. Dilaniata da una grave crisi politico-istituzionale interna imperniata sul controverso ballotaggio presidenziale, svoltosi due volte e il cui esito in ogni occasione e' stato contestato dal candidato sconfitto, almeno sulla conclusione della partecipazione alla campagna irachena la Repubblica ex sovietica si ritrova sostanzialmente compatta.

G.R. 11,30

MAREMOTO

OLTRE 68.000 MORTI, 40.000 SOLO IN INDONESIA AD ACEH - Segue l'India con 12.419 vittime, delle quali oltre la meta', circa settemila, solo nei lontani arcipelaghi delle Andamane e delle Nicobare, due delle zone peggio ridotte dalla furia degli elementi; il resto, 4.642 morti, si registrano nello Stato meridionale del Tamil Nadu. In Thailandia sono rimaste uccise non meno di 1.574 persone, ma il totale dei dispersi oscilla intorno alle 4.100 unita'. Spesso dimenticata nelle cronache di questi giorni, ma anch'essa in ginocchio, c'e' poi l'Africa orientale che infatti si pone globalmente al quinto posto, seppure a grande distanza: tra Kenya, Somalia, Tanziania e Seychelles hanno perso la vita 133 persone. In Malaysia i morti ammontano ad almeno 64, 55 alle Maldive; 36 nel Myanmar, vale a dire l'ex Birmania, e due in Bangladesh. Poi resta l'immane incognita dei dispersi, compresi un gran numero di individui della cui presenza nelle zone devastate al momento nemmeno si sa niente; e quella relativa ai feriti, sul cui numero parecchi Paesi ancora non hanno divulgato dati ma che, statisticamente, sono sempre di gran lunga piu' numerosi rispetto ai morti, e dei quali una vastissima percentuale versano presumibilmente in gravi condizioni, suscettibili di sfociare in ulteriori decessi.

MYANMAR

NUOVA SCOSSA DI TERREMOTO - Una nuova scossa di terremto è stata registrata oggi nel Myanmar, uno dei pesi colpiti dal maremoto che tre giorni fa ha sconvolto il sudest asiatico. Questa notte intorno alle 03:00 (ora locale) un sussulto della mia scrivania di ferro e del letto mi hanno fatto sobbalzare: pensavo ci fossero i ladri, poi ho sentito un'altra scossa riferisce alla Misna una fonte locale, della quale si mantiene l'anonimato per motivi di sicurezza. Il movimento tellurico è sembrato molto più forte del primo avvertito in Myanmar (ex-Birmania) lo scorso 26 dicembre, che ha generato lo tsunami. Finora i mezzi di informazione controllati dal regime militare che dal 1962 governa in ex-Birmania non hanno fornito dettagli sulla catastrofe nel sud-est asiatico. Sembra che le autorità, riferisce la Misna, non vogliano divulgare notizie nel timore di un crollo del turismo, un settore già in recessione.

IRAQ

BAGHDAD, 29 DIC - Un' esplosione ha distrutto questa mattina alcune case a Baghdad mentre era in corso un raid della polizia. Almeno 28 persone sarebbero morte.

PALESTINA

Tulkarem, 29 dic. - Almeno due soldati israeliani sono rimasti feriti nel nord della Cisgiordania allorche' un miliziano palestinese ha aperto il fuoco contro il loro convoglio, che stava scortando una colonna di veicoli appartenenti a coloni residenti nella zona. Lo ha riferito la radio statale israeliana,

UCRAINA

SEGUACI YUSHENKO IMPEDISCONO RIUNIONE DEL GOVERNO CON PICCHETTAGGIO A SEDE PREMIER Un migliaio di seguaci del presidente eletto Viktor Yushenko ha bloccato stamattina la sede del governo ucraino, impedendo al premier filo-russo Viktor Yanukovic - sconfitto nel ballottaggio del 26 dicembre per la poltrona di capo dello Stato - di dirigere una riunione ministeriale. Il picchettaggio e' stato sospeso in fine mattinata dopo l'annuncio che Yanukovic non si presentera' in ufficio ne' oggi ne' domani e che la riunione ministeriale in programma e' stata rinviata. Il blocco del palazzo governativo era stato chiesto ieri sera da Yushenko che considera ormai decaduto Yanukovic dalla carica di premier.

LIBANO

ESPLODE ORDIGNO IN CAMPO PROFUGHI PALESTINESE - Un ordigno è esploso stamattina in un negozio di giocattoli elettronici nel campo profughi palestinese di Ain Heloue, nel Libano meridionale. L'esplosione non ha fatto vittime. Il negozio apparteneva a un membro di Hizb al Tahrir (Partito della Liberazione), un gruppo islamico radicale.

gror041229 (last edited 2008-06-26 09:49:09 by anonymous)