Grf 9:30

Iraq

La conferenza dei ministri degli Esteri dei Paesi confinanti con l'Iraq si svolgerà ad Amman, in Giordania, il prossimo 6 gennaio. Lo ha detto la scorsa notte il ministro degli Esteri giordano Moulki. Un fonte ufficiale a Teheran aveva riferito domenica che il ministro degli Esteri iraniano Kharazi avrebbe boicottato l'incontro a seguito delle accuse di ingerenza negli affari iracheni rivolte all'Iran dal re di Giordania. Nella conferenza di Amman si farà il punto sulla situazione della sicurezza in Iraq in vista delle elezioni politiche del 30 gennaio prossimo. La sicurezza delle frontiere irachene è stata già al centro di una precedente conferenza dei ministri degli Interni dei Paesi vicini dell'Iraq, svoltasi il 30 novembre scorso a Teheran.

Un soldato americano colpito in un attentato con un'autobomba ieri a Mosul, nel nord dell'Iraq, è morto in seguito alle sue ferite, ha annunciato oggi l'esercito americano in un comunicato.

M.O.

Truppe israeliane sono di nuovo entrate la scorsa notte a Khan Yunis, nel sud della striscia di Gaza, per un' operazione a tempo indeterminato nel tentativo di porre fine a ripetuti lanci di razzi contro insediamenti ebraici nell' area. Nel corso di scontri a fuoco, 4 palestinesi armati, membri delle Brigate Ezzedin Al Qassam sono stati uccisi e altri sei palestinesi sono stati feriti. Anche un soldato ha subito lievi ferite. Le truppe sono entrate nella localita' a bordo di mezzi blindati e con carri armati e si sono imbattute nella resistenza di gruppi armati che hanno anche sparato razzi anticarro. L'operazione odierna giunge dopo una violenta manifestazione che centinaia di coloni hanno tenuto lo scorso lunedi' davanti al ministero della difesa a Tel Aviv per protestare contro l' inerzia dell' esercito davanti ai bombardamenti palestinesi. La settimana precedente circa 55 bombe di mortaio e razzi sono caduti sugli insediamenti di Gaza, che sono tutti destinati a essere sgomberati l'anno prossimo in conformita' col piano di disimpegno dai palestinesi di Gaza e di un'area nel nord della Cisgiordania del premier Sharon. Un portavoce militare ha intanto annunciato l' arresto a Bitunya, in Cisgiordania, di un palestinese di Hamas ritenuto responsabile di un attacco vicino a Ramallah in cui furono uccisi tre soldati e di contrabbando di armi.

Una donna è rimasta leggermente ferita a una gamba da un colpo di mortaio che ha colpito un insediamento ebraico a Tel Katifa, sulla Striscia di Gaza. La notizia è riferita dal sito web del quotidiano israeliano Ha'aretz.

Arabia Saudita

Sono dieci i morti in Arabia Saudita in seguito ai due attentati di ieri. Si tratta di nove terroristi presunti, uccisi dalle forze dell'ordine, e di un passante rimasto vittima di una delle esplosioni. Il principe Ahmed bin Abdel Aziz, vice ministro degli Interni saudita, ha riferito alla televisione Saudi Tv che tutti i guerriglieri che hanno partecipato agli attacchi di ieri nella capitale sono sauditi. Nella serata di ieri, a breve distanza l'una dall'altra, due autobombe sono esplose nella capitale saudita: la prima, azionata da un comando a distanza, è esplosa vicino al ministero degli Interni, causando la morte di un passante e numerosi feriti. La seconda, poco dopo, è stata lanciata da un kamikaze contro un centro di reclutamento della polizia saudita, ferendo alcuni agenti delle forze di sicurezza. L'inseguimento lanciato contro il commando che ha azionato la prima autobomba si è concluso in un quartiere a nord della capitale, dove le forze di sicurezza hanno ucciso nove militanti. Lo scorso 6 dicembre militanti sauditi legati al Al Qaida avevano attaccato il consolato statunitense di Jeddah, uccidendo nove persone. Poco dopo Osama bin Laden aveva rivolto un invito ai suoi proseliti a concentrare l'offensiva terroristica contro l'Arabia saudita. "Che Allah benedica l'anima dei mujahidin che hanno fatto irruzione nel consolato americano a Jeddah", aveva detto Osama Bin Laden, nella registrazione audio mandata in onda da al Jazeera il 16 dicembre, elogiando così l'attacco al consolato statunitense avvenuto per mano di militanti sauditi legati al Al Qaida. Sempre nel messaggio egli aveva invitato i propri seguaci a colpire ancora "in Iraq e nel Golfo". Il governo saudita aveva di recente dato un giro di vite per cirscoscrivere l'offensiva del terrorismo, a partire dagli attacchi del maggio 2003, quando una serie di attentati contro cittadini stranieri residenti nella capitale aveva reso concreta la minaccia estremista.