GR 19.30 Otto palestinesi uccisi a Gaza

Otto palestinesi sono stati uccisi questa mattina a Beit Lahya, striscia di Gaza, da tre colpi sparati da un tank israeliano. Poco prima due colpi di mortaio erano stati sparati da combattenti palestinesi contro l'insediamento colonico di Nissanit, illegalmente costruito - secondo la legge internazionale - su territorio palestinese occupato. I proiettili di carro armato hanno colpito un'area agricola presso Beit Lahya, uccidendo otto palestinesi, tutti giovanissimi, quattro dei quali appartenenti ad una sola famiglia. Sei persone sono rimaste ferite, quattro delle quali in maniera grave. Tra le vittime, anche alcuni bambini, come confermato da Mahmud al-Asali, direttore dell'ospedale Kamal Edwane. Nella giornata di ieri, Israele aveva assassinato un 22enne palestinese appartenente al gruppo di resistenza delle Brigate di Ezzedin al-Qassam, braccio militare di Hamas. Durante l'operazione, avvenuta nel campo profughi di al-Shabura, presso Rafah, e' stata gravemente ferita una ragazza. Nell'ultima incursione israeliana a Gaza, circa 20 palestinesi sono stati uccisi nel corso di una settimana. Le ultime uccisioni portano a 3624 il numero di vittime palestinesi dall'inizio dell'intifada.

Hassan Yusef risponde alla richiesta di tregua fatta da Abu Mazen

Il movimento di resistenza palestinese Hamas ha rifiutato di mettere fine al lancio di razzi artigianali contro obiettivi israeliani a Gaza, dichiarando che i palestinesi si difendono solo dalla politica di occupazione israeliana. Hamas ha risposto così all'appello lanciato ai movimenti di resistenza da Abu Mazen, secondo cui il lancio dei rudimentali razzi invita Israele a rappresaglie sempre più massicce. Abbas aveva dichiarato che i razzi sono inutili e che, in ritorno, le escalation israeliane sono sempre più pericolose per il popolo palestinese. Hassan Yussef, leader del movimento in Cisgiordania, ha criticato le parole di Abu Mazen, dichiarando da Ramallah: "Non credo che Abu Mazen abbia preso nota dei continui crimini israeliani contro il popolo palestinese. La vera causa della violenza non e' la resistenza palestinese, ma l'occupazione israeliana. Non dovremmo convogliare al mondo un'immagine differente, rafforzando la versione israeliana secondo cui chi resiste e' l'aggressore". E, alla richiesta di Abu Mazen di un cessate il fuoco con Israele per poter riesumare i "negoziati di pace", Yussef ha risposto che la pace potrà essere raggiunta solo quando Israele cesserà la sua illegale occupazione delle terre palestinesi. "Se terminasse l'occupazione israeliana, i detenuti fossero rilasciati ed i diritti del popolo palestinese restaurati, allora la resistenza cesserebbe. Non ci sarebbe alcun motivo di resistere". Ed ha continuato: "Abbiamo chiesto da lungo tempo alla leadership palestinese di formare un fronte unificato con cui affrontare tutte le questioni riguardanti il nostro caso ed, allo stesso tempo, abbiamo offerto numerose tregue e le abbiamo rispettate, ma Israele ha sempre proseguito con la sua politica di assassinio ed aggressione. Il popolo palestinese viene aggredito di continuo con bulldozer, carri armati ed elicotteri, ed e' costretto a reagire ed a resistere adottando metodi creativi contro l'escalation militare israeliana. Tutte le nazioni al mondo hanno il diritto di difendersi allorché debbano affrontare l'aggressione e l'occupazione della loro terra".

M.O.: ABU MAZEN A ISRAELE "SIONISTI", OLMERT "INACCETTABILE" Improvvisa impennata della tensione tra Israele e il nuovo vertice palestinese. Abu Mazen, presidente dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) e candidato favorito nelle elezioni del 9 gennaio per la successione a Yasser Arafat alla guida dell'Autorita' nazionale, ha condannato l'incursione di questa mattina nella Striscia di Gaza, costata la vita a sette palestinesi, definendo Israele "il nemico sionista". Durissima la reazione israeliana. "Senza alcun dubbio cio' che Abu Mazen ha detto e' intollerabile e inaccettabile e non puo' essere certo una base per una futura cooperazione", ha detto il vice premier Ehud Olmert. L'ennesima incursione israeliana, in risposta ai ripetuti attacchi palestinesi con razzi e colpi di mortaio contro insediamenti ebraici, e' scattata poco dopo un comizio di Abu Mazen a Khan Younis, una delle roccheforti dell'intifada contro l'occupazione. "Preghiamo per le anime dei nostri martiri caduti oggi a Beit Lahiya sotto il fuoco del nemico sionista", aveva detto il presidente dell'Olp che, venendo meno ai toni moderati che gli sono soliti, ha voluto porsi come interlocutore anche per le frange radicali del movimento palestinese in vista dell'appuntamento elettorale di domenica. Una circostanza che non e' sfuggita a Olmert. "Dopo il 9 gennaio ci confronteremo con queste affermazioni e le valuteremo in modo diverso da oggi", ha detto il vice premier a Radio Israele.

IRAQ:3 SOLDATI USA UCCISI DA BOMBA A BAGHDAD,OGGI 5 IN TUTTO Tre soldati statunitensi sono morti in giornata a Baghdad in seguito allo scoppio di una bomba nascosta lungo il ciglio della via lungo la quale stavano transitando, nella parte settentrionale della capitale. Lo ha reso noto il Comando Usa in Iraq con un comunicato, nel quale si precisa che due commilitoni delle vittime sono rimasti feriti nella medesima occasione. In tutto ammontano ad almeno cinque i militari americani uccisi oggi nel Paese arabo: in precedenza un soldato della Prima Divisione di Fanteria era stato dilaniato a morte dello scoppio di un ordigno rudimentale su una strada nei pressi di Balad, una sessantina di chilometri a nord di Baghdad; un suo compagno era rimasto ferito. Verso l'alba, inoltre, un marine appartenente al Primo Corpo di Spedizione aveva perso la vita in azione nella provincia occidentale irachena di al-Anbar, forse la piu' instabile e pericolosa dell'intero Iraq, della quale fanno parte autentiche roccheforti della guerriglia sunnita quali Falluja e Ramadi, il capoluogo; il fante di marina era caduto mentre era impegnato in non meglio specificate "operazioni di sicurezza e di stabilizzazione".

IRAQ: TORTURE, INIZIA PROCEDIMENTO CONTRO COMMANDOS MARINA

Afghanistan - Jalalabad (consecuenze di una guerra) Le figlie dell'oppio Gli effetti collaterali del programma antidroga afgano Una ragazza di diciassette anni, proveniente da un villaggio vicino a Jalalabad, racconta la sua esperienza, Una ragazza afgana nascosta dal burqa senza rivelare il proprio nome.

“Purtroppo da quando è partito il programma antidroga del governo – spiega Sayed Jafer Muram, responsabile provinciale del programma stesso – questo fenomeno dei contadini indebitati con narcotrafficanti che pagano con le loro figlie è diventato molto diffuso. Ma le autorità non possono agire perché questi casi non vengono denunciati: i contadini infatti, se lo facessero, verrebbero automaticamente accusati di traffico di droga. Quindi preferiscono non far sapere nulla”. “I padri che sono costretti a dar via le loro figlie non avvertono nessuno, né la polizia, né le organizzazioni umanitarie – dice Sharifa Shahab, dell’International Committee for Human Rights (Ichr) –. Per questo non si può far nulla. E quel che è peggio è che molte di queste ragazzine finiscono con il togliersi la vita o con il diventare, data la compagnia, tossicodipendenti”.

MAREMOTO: PADRE ZANOTELLI, ORA CANCELLARE IL DEBITO A TUTTI

Sono ormai 144.00 le vittime accertate del maremoto della scorsa settimana.

Parigi Tsunami, Medici senza frontiere sospende la raccolta fondi

Medici senza frontiere ha sospeso la raccolta di donazioni a suo favore, dopo aver ritenuto "sufficiente" la somma di più di 40 milioni di euro già arrivata alle 18 sezioni dell'organizzazione, che hanno permesso di lanciare operazioni importanti nel sud-est asiatico. "Abbiamo un dovere di trasparenza", ha detto il direttore generale di Medici senza frontiere, Pierre Salignon, ricordando come ci siano altre crisi dimenticate, il Darfour o la Repubblica democratica del Congo, per fare alcuni esempi. Salignon ha precisato che si tratta di una decisione che vale esclusivamente per i fondi destinati alla sua organizzazione.

CHILE RINVIATO A GIUDIZIO EX-CAPO POLIZIA POLITICA, OGGI CORTE SUPREMA DECIDE SU PINOCHET Il giudice cileno Juan Guzmán Tapia, titolare di più di un centinaio di indagini contro l’ex-dittatore Augusto Pichocet Ugarte (1973-1990) e i suoi principali collaboratori, ha deciso di rinviare a giudizio il generale in pensione oltre che fondatore e primo direttore della Dina (‘Direzione di intelligence nazionale’, ‘Dirección de Inteligencia Nacional’), Manuel Contreras, e altri nove ex-appartenenti alla destituita polizia politica della dittatura militare. I dieci ex-gerarchi sono accusati di violazioni dei diritti umani e del sequestro e scomparsa di otto persone – tra le quali i cineasti Carmen Bueno Salinas e Jorge Müller Silva – tra l’agosto 1974 e il febbraio 1975, in coincidenza con l’attuazione da parte della dittatura della cosiddetta ‘Operazione Colombo’, una campagna sistematica di disinformazione ideata dal regime nella fase in cui cominciarono a essere depositate presso le Nazioni Unite le prime denuncie per violazione dei diritti umani contro il regime di Pinochet. Quest’ultimo aspetta per oggi la sentenza della Corte suprema cilena, chiamata a confermare o respingere il suo rinvio a giudizio per le presunte violazioni dei diritti umani perpetrati nell’ambito della cosiddetta ‘Operazione Condor’, un programma concertato dalle dittature sudamericane tra gli anni Settanta e Ottanta per eliminare fisicamente tutti gli oppositori politici.

OPERAZIONE CONDOR, CORTE SUPREMA FAVOREVOLE A PROCESSO CONTRO PINOCHET La Corte suprema di Santiago ha appena respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dai legali dell’ex-dittatore Augusto Pinochet Ugarte (1973-1990); contestualmente, il massimo organo giudiziario dello Stato, con tre voti a favore e due contrari, ha dato il via libera al giudice Juan Guzman Tapía per istruire il processo ai danni dell’ex-generale, accusato di un omicidio e nove sequestri aggravati nell’ambito della ‘Operación Condor’, l’operazione ideata e attuata dalle dittature sudamericane per perseguitare ed eliminare gli oppositori politici negli anni Settanta e Ottanta. I difensori di Pinochet avevano fatto ricorso alla Corte suprema dopo che anche la Corte d’appello di Santiago aveva confermato gli arresti domiciliari ai danni dell’ex-presidente de facto, nonostante i certificati medici presentati dai suoi legali, secondo cui l’ex-generale, 89 anni compiuti lo scorso 25 novembre, non sarebbe in grado di affrontare un procedimento penale per presunti problemi fisici e mentali.

BRASILE ATTIVO RECORD PER BILANCIA COMMERCIALE NEL 2004 Il Brasile ha ottenuto un attivo record di 33,7 miliardi di dollari nella bilancia commerciale del 2004. Lo ha annunciato oggi Luiz Fernando Furlan, ministro dello Sviluppo di Brasilia. Le esportazioni brasiliane sono arrivate infatti l'anno scorso a 96,5 miliardi di dollari, contro 62,8 miliardi di importazioni. Il ministro Furlan (un ex-grande industriale del settore alimentare) ha insistito in particolare sul fatto che i prodotti manufatti rappresentano una percentuale del 54,9% delle esportazioni, una fetta importante rispetto al periodo in cui il Brasile era visto quasi esclusivamente come paese esportatore di materie prime. I due principali partners commerciali del Brasile sono gli Stati Uniti e l'Argentina, seguiti dall'Unione Europea.

CUBA: ELEZIONI, CASTRO INDICE AMMINISTRATIVE IN APRILE Fidel Castro ha indetto per il prossimo aprile le elezioni amministrative a Cuba. Circa otto milioni di elettori si recheranno alle urne il 17 aprile per eleggere i rappresentanti alle 169 Assemblee municipali del potere popolare di Cuba per un mandato di 30 mesi. Gli eventuali ballottaggi si terranno il 24 aprile, precisa il decreto firmato da Castro. A Cuba, dove vige il monopartitismo, i candidati alle municipali vengono scelti per alzata di mano nel corso di riunioni di quartiere. Per ogni circoscrizione sono previste al massimo otto candidature. Alle amministrative del 2002, si registro' un'affluenza del 95,75 per cento.

Italia

CARCERE

Lunedì 20-12-2004 è stata effettuata una perquisizione nella sezione speciale (composta da 14 detenuti fra politici e non), del carcere di Biella, da parte della polizia penitenziaria agli ordini del comandante, da poco arrivato in questo carcere.

Ritornati nelle celle i detenuti hanno trovato non solo tutto sottosopra, con modalità particolarmente barbariche, ma quel che è peggio e più importante, era stata fatta una vera e propria "razzia". E' stato portato via tutto quanto di scritto abbiano trovato, tutte le foto dei familiari, gli atti giudiziari; cartoline, buste da lettera, francobolli, gran parte del vestiario, coperte (ne hanno lasciate due, come pare da regolamento interno, sufficienti a parer loro a far fronte al clima gelido di Biella!); musicassette (tranne alcune).

Un episodio del genere non si era mai verificato neanche nei momenti peggiori, in cui tutto era stato tolto ai detenuti, ma mai era stata messa in discussione la possibilità di leggere e studiare. Va precisato che è stata offerta la possibilità di richiede ulteriori libri o riviste oltre i 4 concessi, a condizione però ne venga fatta esplicita richiesta motivata alla direzione, la quale deciderà se soddisfarla o meno. Appare evidente quanto questa nuova prassi, non risponda a nessun criterio o logica di tipo organizzativo, gestionale o di sicurezza, ma abbia come unico scopo, quello di instaurare un clima di subordinazione e riverenza totale all'autorità" carceraria.

Tutto il materiale è stato portato via in sacchettoni neri dell'immondizia e prelevato senza nessuna notifica di verbale di sequestro.

Va sottolineato che tutta "l'operazione" è stata svolta in un clima di assoluta quiete, in assenza cioè di situazioni conflittuali o dimostranze in atto, che possa "giustificare" un intervento del genere.

SARDEGNA, NASCE ENTE UNICO DI GESTIONE SIDRIS

CARCERE

Lunedì 20-12-2004 è stata effettuata una perquisizione nella sezione speciale (composta da 14 detenuti fra politici e non), del carcere di Biella, da parte della polizia penitenziaria agli ordini del comandante, da poco arrivato in questo carcere.

Ritornati nelle celle i detenuti hanno trovato non solo tutto sottosopra, con modalità particolarmente barbariche, ma quel che è peggio e più importante, era stata fatta una vera e propria "razzia". E' stato portato via tutto quanto di scritto abbiano trovato, tutte le foto dei familiari, gli atti giudiziari; cartoline, buste da lettera, francobolli, gran parte del vestiario, coperte (ne hanno lasciate due, come pare da regolamento interno, sufficienti a parer loro a far fronte al clima gelido di Biella!); musicassette (tranne alcune).

Un episodio del genere non si era mai verificato neanche nei momenti peggiori, in cui tutto era stato tolto ai detenuti, ma mai era stata messa in discussione la possibilità di leggere e studiare. Va precisato che è stata offerta la possibilità di richiede ulteriori libri o riviste oltre i 4 concessi, a condizione però ne venga fatta esplicita richiesta motivata alla direzione, la quale deciderà se soddisfarla o meno. Appare evidente quanto questa nuova prassi, non risponda a nessun criterio o logica di tipo organizzativo, gestionale o di sicurezza, ma abbia come unico scopo, quello di instaurare un clima di subordinazione e riverenza totale all'autorità" carceraria.

Tutto il materiale è stato portato via in sacchettoni neri dell'immondizia e prelevato senza nessuna notifica di verbale di sequestro.

Va sottolineato che tutta "l'operazione" è stata svolta in un clima di assoluta quiete, in assenza cioè di situazioni conflittuali o dimostranze in atto, che possa "giustificare" un intervento del genere.

da arabcomint

Otto palestinesi uccisi a Gaza

Otto palestinesi sono stati uccisi questa mattina a Beit Lahya, striscia di Gaza, da tre colpi sparati da un tank israeliano. Poco prima due colpi di mortaio erano stati sparati da combattenti palestinesi contro l'insediamento colonico di Nissanit, illegalmente costruito - secondo la legge internazionale - su territorio palestinese occupato. I proiettili di carro armato hanno colpito un'area agricola presso Beit Lahya, uccidendo otto palestinesi, tutti giovanissimi, quattro dei quali appartenenti ad una sola famiglia. Sei persone sono rimaste ferite, quattro delle quali in maniera grave. Tra le vittime, anche alcuni bambini, come confermato da Mahmud al-Asali, direttore dell'ospedale Kamal Edwane. Nella giornata di ieri, Israele aveva assassinato un 22enne palestinese appartenente al gruppo di resistenza delle Brigate di Ezzedin al-Qassam, braccio militare di Hamas. Durante l'operazione, avvenuta nel campo profughi di al-Shabura, presso Rafah, e' stata gravemente ferita una ragazza. Nell'ultima incursione israeliana a Gaza, circa 20 palestinesi sono stati uccisi nel corso di una settimana. Le ultime uccisioni portano a 3624 il numero di vittime palestinesi dall'inizio dell'intifada.

Hassan Yusef risponde alla richiesta di tregua fatta da Abu Mazen

Il movimento di resistenza palestinese Hamas ha rifiutato di mettere fine al lancio di razzi artigianali contro obiettivi israeliani a Gaza, dichiarando che i palestinesi si difendono solo dalla politica di occupazione israeliana. Hamas ha risposto così all'appello lanciato ai movimenti di resistenza da Abu Mazen, secondo cui il lancio dei rudimentali razzi invita Israele a rappresaglie sempre più massicce. Abbas aveva dichiarato che i razzi sono inutili e che, in ritorno, le escalation israeliane sono sempre più pericolose per il popolo palestinese. Hassan Yussef, leader del movimento in Cisgiordania, ha criticato le parole di Abu Mazen, dichiarando da Ramallah: "Non credo che Abu Mazen abbia preso nota dei continui crimini israeliani contro il popolo palestinese. La vera causa della violenza non e' la resistenza palestinese, ma l'occupazione israeliana. Non dovremmo convogliare al mondo un'immagine differente, rafforzando la versione israeliana secondo cui chi resiste e' l'aggressore". E, alla richiesta di Abu Mazen di un cessate il fuoco con Israele per poter riesumare i "negoziati di pace", Yussef ha risposto che la pace potrà essere raggiunta solo quando Israele cesserà la sua illegale occupazione delle terre palestinesi. "Se terminasse l'occupazione israeliana, i detenuti fossero rilasciati ed i diritti del popolo palestinese restaurati, allora la resistenza cesserebbe. Non ci sarebbe alcun motivo di resistere". Ed ha continuato: "Abbiamo chiesto da lungo tempo alla leadership palestinese di formare un fronte unificato con cui affrontare tutte le questioni riguardanti il nostro caso ed, allo stesso tempo, abbiamo offerto numerose tregue e le abbiamo rispettate, ma Israele ha sempre proseguito con la sua politica di assassinio ed aggressione. Il popolo palestinese viene aggredito di continuo con bulldozer, carri armati ed elicotteri, ed e' costretto a reagire ed a resistere adottando metodi creativi contro l'escalation militare israeliana. Tutte le nazioni al mondo hanno il diritto di difendersi allorché debbano affrontare l'aggressione e l'occupazione della loro terra".

GR ORE 13,00

IRAQ

Il governatore di Baghdad e' stato ucciso oggi: lo hanno reso noto fonti della polizia irachena. onti della polizia e ospedaliere hanno precisato che il govenatore, Ali al Haidri, e' stato ucciso da sconosciuti armati a Baghdad. Haidri e' il piu' alto responsabile iracheno ad essere assassinato nella capitale da quando il capo del Consiglio del governatori resto' ucciso nel maggio dello scorso anno in un attentato suicida. Dieci morti, di cui otto poliziotti, sono stati uccisi sempre stamane da un camion-bomba lanciato contro il quartier generale della polizia, situato vicino alla Green Zone, dietro uno dei palazzi presidenziali di Saddam Hussein. Tra i feriti, che sono 56, vi sono agenti e civili, ha detto una fonte ufficiale. Il precedente bilancio parlava di sei morti e 40 feriti. Proprio ieri nella capitale sono esplose due autobombe, che hanno ucciso due poliziotti e un civile, mentre una terza a Balad ha provocato la morte di quattro guardie nazionali. Un marine americano e' stato ucciso questa mattina nella provincia ribelle di Al-Anbar, a ovest di Baghdad. Lo ha annunciato un comunicato dell'esercito americano precisando che il militare era impegnato in operazioni di sicurezza e aggiungendo di non poter dare ulteriori dettagli per ragioni di sicurezza. Al-Anbar e' la provincia dove si trovano le citta' di Falluja e Ramadi, focolai dell'insurrezione contro le truppe americane in Iraq. Si segnala inoltre la morte, ieri di tre inglesi ed un americano arruolati da una società di sicurezza locale.

M.O./ GAZA, SONO OTTO I PALESTINESI UCCISI DAGLI ISRAELIANI

Sono otto i palestinesi uccisi questa mattina da colpi d'arma da fuoco israeliani nel nord della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti ospedaliere. Secondo i dirigenti ospedalieri che hanno riferito la notizia, i palestinesi sono stati colpiti da colpi sparati da carri armati israeliani. Gli israeliani avrebbero sparato in risposta a colpi di mortaio palestinesi contro una zona industriale vicino al valico di Erez tra Israele e Gaza. Un israeliano è stato leggermente ferito dai colpi di mortaio, secondo quanto riferiscono i militari. I palestinesi sono stati uccisi nella città di Belt Lahiya, vicino a Erez, dicono le fonti ospedaliere. "C'era gente in strada, compresi contadini, scolari e donne" ha detto il residente Hakim Awad.

MAREMOTO: PADRE ZANOTELLI, ORA CANCELLARE IL DEBITO A TUTTI

Sono ormai 144.00 le vittime accertate del maremoto della scorsa settimana.

PERU': RIVOLTA RISERVISTI, ARRESTATO CAPO RIBELLI HUMALA

Antauro Humala, il capo dei ribelli peruviani che sabato scorso avevano occupato un commissariato di polizia nella cittadina di Andahuaylas, nel Peru' meridionale, e' stato arrestato da forze dell'esercito durante una riunione di negoziati per deporre le armi. Lo ha annunciato lo stesso Humala per telefono all'agenzia France Presse. Il suo arresto e' stato confermato dall'ufficio del Difensore del Popolo, che svolgeva un ruolo di mediazione e che partecipava alla riunione.

Sono stato arrestato per ordine militare e nelle prossime ore saro' trasferito nella sede della polizia anti terrorismo di Lima ha detto lo stesso Humala prima che il telefono che con il quale parlava gli venisse sequestrato. Il primo ministro peruviano Carlos Ferrero ha confermato ufficialmente l'arresto di Humala in una dichiarazione alla tv. Un gruppo di riservisti si e' gia' arreso ma una cinquantina di ribelli armati si trovano tuttora nel commissariato e tengono in ostaggio 17 poliziotti e soldati.

Sabato circa 150 riservisti del movimento Etnocacerista che chiedono le dimissioni del presidente Alejandro Toledo avevano occupato un commissariato della piccola citta' di Andahuaylas (400 km a sud est di Lima) e successivamente avevano ucciso quattro poliziotti. Domenica il governo peruviano aveva dichiarato lo stato di emergenza nella provincia di Apurimac e instaurato ieri il corpifuoco nella cittadina, che si trova a 3000 metri di altitudine

INFLAZIONE: TORNA A SALIRE, CON SIGARETTE E TRASPORTI

L'inflazione rialza la testa: dopo cinque mesi consecutivi di stop, i prezzi al consumo in dicembre sono tornati a salire complici i rincari delle sigarette ed il caro-biglietti aerei. In base alle stime preliminari dell'Istat, che confermano le anticipazioni delle citta' campione, nell'ultimo mese del 2004 i prezzi sono cresciuti dello 0,2% rispetto a novembre e del 2% su base annua. Il rimbalzo di dicembre e' dovuto all'impennata dei biglietti aerei, che sono cresciuti del 18,3% rispetto a novembre e del 33,7% rispetto ad un anno prima. Complessivamente, la voce trasporti ha segnato un aumento mensile dello 0,8% ed uno annuo del 5,1%. Il tasso tendenziale di crescita dei trasporti e' accelerato in dicembre, passando dal +4,8% di novembre al +5,1% dell'ultimo mese del 2004, sottolineano i tecnici dell'Istat, precisando che all'aumento dei trasporti ha contribuito anche il rincaro delle automobili (+0,3% congiunturale). Aumenti, questi, in parte bilanciati dal -1,4% congiunturale di carburanti e lubrificanti, comparto all'interno del quale si segnala un andamento altalenante fra benzina e gasolio. La verde, infatti, in dicembre e' scesa dell'1,8% rispetto al mese precedente (+10,4% tendenziale), mentre il gasolio ha continuato la propria corsa (+0,8% congiunturale +15,6% tendenziale). Complici del rialzo anche le sigarette a causa dei ritocchi apportati il 10 ed il 14 dicembre: in particolare, la voce tabacchi e' salita del 6,3% su base congiunturale e del 13,9% su dicembre 2003, spinta proprio dalle sigarette (quelle italiane sono cresciute su base annua del 17% e quelle estere del 13%). Bevande alcoliche e tabacchi hanno segnato, in generale, un aumento su base mensile del 4,6% ed uno su base annuale del 10,7%.

GERMANIA: 200 MILA DISOCCUPATI IN PIU' A DICEMBRE

Cresce il numero dei disoccupati in Germania. Il numero delle persone in cerca di occupazione a dicembre e' salito a 4 milioni e 464 mila persone, 200 mila in piu' rispetto a novembre. Il tasso annuale di disoccupazione sale cosi' al 10,8% rispetto al 10,3% dell'anno precedente. I dati sono stati forniti dall'Agenzia Federale per il Lavoro.

FIRENZE: NEONATO MUORE ASSIDERATO IN CAMPO NOMADI

Un neonato di soli due mesi e' morto questa mattina per assideramento nel campo nomadi del Poderaccio, alla periferia nord di Firenze. La scoperta e' stata fatta intorno alle 7 dal padre del piccolo, che si e' accorto di un rivolo di sangue che usciva dalla bocca del figlio. I genitori, entrambi minorenni provenienti dalla ex Jugoslavia, vivevano in una delle casette di legno del campo nomadi, insieme ad altre sei persone. Secondo quanto hanno riferito ai medici del 118 e alla polizia, il riscaldamento nell'abitazione funzionava regolarmente. Ma, per i sanitari accorsi, sulla causa della morte non ci sarebbero dubbi e il decesso sarebbe da addebitare proprio al freddo.