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 ''Se proprio questa Alleanza democratica non è presa da un 'cupio dissolvi' dovrebbe trarre un incoraggiamento dal fatto politico enorme accaduto in Puglia e farsi trascinare dal vento di democrazia. Segnali contrari non ne vedo ma la tentazione a farsi male nell'Alleanza è sempre forte''. Lo dichiara il leader del Prc, Fausto Bertinotti, in un'intervista a 'La Stampa'. ''Non penso che i Ds abbiano problemi elettorali -sostiene Bertinotti-, nel congresso i numeri sono favorevoli al segretario, i voti ci saranno. Non è qui che va misurato l'impasse Ds. Che è di natura strategica''. Secondo il leader di Rifondazione i Ds hanno ''un problema di definizione di identita'''. Quanto al Prc, continua Bertinotti, ''abbiamo costruito una rete di relazioni. Non vogliamo costruire una piramide, ma sviluppare una Rete, che è la nuova coniugazione nel rapporto tra partiti e movimenti: riconoscere pari dignità ad un'associazione, ad un giornale, a un centro di ricerche noi consideriamo importanti come un partito''   ROMA, 18 gen - Sottolineando che ''il comportamento della dirigenza Alitalia nei confronti della categoria degli assistenti di volo e' ormai inaccettabile'' e che ''i lavoratori sono esasperati, il Sult spiega che lo sciopero e' stato deciso per ''la tutela dell'incolumita' e della sicurezza dei lavoratori, contro l'applicazione di norme di norme unilaterali e istituti contrattuali non definiti completamente e/o parzialmente dall'azienda, contro la carenza di organici e conseguente e costante partenza dei voli con personale ridotto''. Ma ancora, il sindacato spiega che la protesta e' rivolta contro ''l'utilizzo al limite dello stress psicofisico del personale precario con contratto a tempo determinato, la mancata chiarezza sulla retribuzione, la gestione arrogante nei confronti della categoria, da una parte configurabile come mobbing nei confronti dei lavoratori e dall'altra come comportamento antisindacale nei confronti del sindacato'' e infine contro ''la conduzione del tutto insufficiente, provocatoria e antisindacale delle trattative e dei confronti in corso'' su cassa integrazione e mobilita' e ''per quanto riguarda la stesura contrattuale''. Il Sult, infine, annuncia di voler mettere in moto ''una mobilitazione senza precedenti'' in una situazione in cui ''la dirigenza Alitalia non sembra avere piu' cognizione su cio' che e' il diritto e la legalita''.
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ROMA, 18 gen - Sottolineando che ''il comportamento della dirigenza Alitalia nei confronti della categoria degli assistenti di volo e' ormai inaccettabile'' e che ''i lavoratori sono esasperati, il Sult spiega che lo sciopero e' stato deciso per ''la tutela dell'incolumita' e della sicurezza dei lavoratori, contro l'applicazione di norme di norme unilaterali e istituti contrattuali non definiti completamente e/o parzialmente dall'azienda, contro la carenza di organici e conseguente e costante partenza dei voli con personale ridotto''. Ma ancora, il sindacato spiega che la protesta e' rivolta contro ''l'utilizzo al limite dello stress psicofisico del personale precario con contratto a tempo determinato, la mancata chiarezza sulla retribuzione, la gestione arrogante nei confronti della categoria, da una parte configurabile come mobbing nei confronti dei lavoratori e dall'altra come comportamento antisindacale nei confronti del sindacato'' e infine contro ''la conduzione del tutto insufficiente, provocatoria e antisindacale delle trattative e dei confronti in corso'' su cassa integrazione e mobilita' e ''per quanto riguarda la stesura contrattuale''. Il Sult, infine, annuncia di voler mettere in moto ''una mobilitazione senza precedenti'' in una situazione in cui ''la dirigenza Alitalia non sembra avere piu' cognizione su cio' che e' il diritto e la legalita''.(ANSA). DR 18-GEN-05 12:18 NNN
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Se proprio questa Alleanza democratica non è presa da un 'cupio dissolvi' dovrebbe trarre un incoraggiamento dal fatto politico enorme accaduto in Puglia e farsi trascinare dal vento di democrazia. Segnali contrari non ne vedo ma la tentazione a farsi male nell'Alleanza è sempre forte''. Lo dichiara il leader del Prc, Fausto Bertinotti, in un'intervista a 'La Stampa'. ''Non penso che i Ds abbiano problemi elettorali -sostiene Bertinotti-, nel congresso i numeri sono favorevoli al segretario, i voti ci saranno. Non è qui che va misurato l'impasse Ds. Che è di natura strategica''. Secondo il leader di Rifondazione i Ds hanno ''un problema di definizione di identita'''. Quanto al Prc, continua Bertinotti, ''abbiamo costruito una rete di relazioni. Non vogliamo costruire una piramide, ma sviluppare una Rete, che è la nuova coniugazione nel rapporto tra partiti e movimenti: riconoscere pari dignità ad un'associazione, ad un giornale, a un centro di ricerche noi consideriamo importanti come un partito''
Se proprio questa Alleanza democratica non è presa da un 'cupio dissolvi' dovrebbe trarre un incoraggiamento dal fatto politico enorme accaduto in Puglia e farsi trascinare dal vento di democrazia. Segnali contrari non ne vedo ma la tentazione a farsi male nell'Alleanza è sempre forte''. Lo dichiara il leader del Prc, Fausto Bertinotti, in un'intervista a 'La Stampa'. Non penso che i Ds abbiano problemi elettorali -sostiene Bertinotti-, nel congresso i numeri sono favorevoli al segretario, i voti ci saranno. Non è qui che va misurato l'impasse Ds. Che è di natura strategica''. Secondo il leader di Rifondazione i Ds hanno ''un problema di definizione di identita. Quanto al Prc, continua Bertinotti, ''abbiamo costruito una rete di relazioni. Non vogliamo costruire una piramide, ma sviluppare una Rete, che è la nuova coniugazione nel rapporto tra partiti e movimenti: riconoscere pari dignità ad un'associazione, ad un giornale, a un centro di ricerche noi consideriamo importanti come un partito

mancato inserimento gr 9.30


Gr 13.00 Luca on line dalle ore 12.26

Esteri

Washington. Il presidente americano George Bush non esclude l'ipotesi di un'azione militare nei confronti dell'Iran. Spero di poter risolvere le cose attraverso la diplomazia ma non intendo escludere alcuna opzione, ha risposto, nel corso di un'intervista alla NBC, alla domanda se avrebbe escluso la possibilita' di un'azione militare nel caso in cui Teheran avesse continuato a tirarla per le lunghe sul proprio programma nucleare. Poche ore prima, il Pentagono aveva definito frutto di invenzioni la notizia diffusa dal 'New Yorker' secondo cui militari americani starebbero effettuando gia' da alcuni mesi missioni segrete in Iran per individuare i bersagli di un possibile attacco.

NASSIRIYA: ARRIVANO I PRIMI PREDATOR ITALIANI Il programma Predator, partito nel 2001, prevede una componente velivoli, una stazione di controllo a terra, l'assistenza tecnica iniziale e i corsi di addestramento basico per il personale navigante, gli operatori di sistema e i tecnici della manutenzione. Nello scorso anno personale militare ha preso parte a un programma di addestramento specifico negli Stati Uniti. L'entrata in servizio in Italia di aeromobili a pilotaggio remoto ha messo in luce l'esigenza di una nuova normativa per l'utilizzo di questo tipo di velivoli. La legge che disciplina l'impiego degli Uav, predisposta dai tecnici dei ministeri della Difesa e dei Trasporti, e' la n. 178 del 14 luglio 2004, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 21 luglio successivo. Il documento tecnico- operativo, attuativo della legge, e' stato sottoscritto dall'Aeronautica militare e dall'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile), in collaborazione con la Direzione generale armamenti aeronautici e l'Enav (Ente nazionale assistenza al volo) lo scorso mese di dicembre.

Baghdad. L'Iraq chiudera' le frontiere per tre giorni intorno alla data del voto, il prossimo 30 gennaio, nel tentativo di rafforzare la sicurezza nel paese. Ad annunciarlo sono stati funzionari elettorali locali, specificando che tra le altre misure adottate per tutelare gli elettori vi sara' un'estensione del coprifuoco notturno e limitazioni nei movimenti all'interno del paese

Baghdad. Sarebbero due i morti dell'attacco dinamitardo compiuto questa mattina a Baghdad, secondo l'ultimo bilancio fornito da testimoni, che in un primo momento avevano parlato di tre persone uccise. Le vittime sono il kamikaze che ha fatto esplodere l'autobomba e una guardia che si trovava davanti alla sede del partito, lo SCIRI, principale formazione sciita nel paese. Imponenti i danni materiali provocati dall'esplosione, la cui responsabilita' e' stata attribuita da Haitham al-Hassani, portavoce del partito, a sostenitori del deposto regime di Saddam Hussein.

NON E' STATO PAGATO RISCATTO(AGI) = Siz 181238 GEN 05 NNN Citta' del Vaticano, 18 gen - Papa e Vaticano felici per la liberazione dopo il sequestro lampo del vescovo di Mossul in Iraq. In una dichiarazione del portavoce vaticano diffusa subito dopo il rilascio del presule, si conferma anche che nessun riscatto e' stato pagato. Con grande soddisfazione - afferma la dichiarazione di Joaquin Navarro Valls - e' stata appresa la notizia del rilascio dell'arcivescovo di Mossul, S.E.Mons.Basile Georges Casmoussa, che era stato sequestrato ieri pomeriggio. Il Santo Padre e' stato immediatamente informato ed ha ringraziato Dio per il felice esito di questa vicenda. Non e' stato pagato alcun riscatto. Il sequestro aveva destato grande sorpresa perche' l'arcivescovo era molto ben voluto sia dai cristiani che dai musulmani

Gerusalemme. Le Brigate dei Martiri di Al Aqsa diventeranno parte dell'Autorita' palestinese. A formulare apertamente il piano, in un'intervista alla Radio Voce della Palestina, e' stato oggi Abu Mazen, il neoeletto leader dell'Anp, che ieri aveva ordinato ai servizi di sicurezza palestinesi di prevenire ogni atto di violenza, anche gli attacchi contro Israele, e si era visto contestare immediatamente dai gruppi della guerriglia. I membri delle Brigate dovrebbero in futuro essere integrati nell'Autorita', protetti e non perseguiti o minacciati di morte, ha affermato, alludendo alle azioni israeliane. Siamo preoccupati per le loro vite e vogliamo che vivano dignitosamente e in sicurezza, ha aggiunto, respingendo quindi l'accusa a lui rivolta dagli israeliani, secondo i quali il successore di Arafat non fa abbastanza per fermare gli attacchi. Hanno iniziato con le loro minacce nel giorno stesso del mio insediamento, si e' lamentato. Abbas ha quindi detto di contare su un incontro con il premier israeliano Ariel Sharon dopo la formazione del governo palestinese. Dobbiamo incontrarlo, e negoziare con lui e discutere, ora o in futuro, ha affermato, precisando che l'incontro con Sharon avverra' prima della visita negli Stati Uniti, per la quale tuttavia non e' stata ancora fissata una data.

Centinaia di abitanti della citta' israeliana di Sderot - bersaglio di continui attacchi palestinesi con missili Qassam - hanno preso parte ad una marcia di protesta vicino alla Striscia di Gaza, in direzione della citta' di Beit Hanoun, da dove partono gli attacchi con razzi, l'ultimo dei quali - questa mattina - ha colpito una zona situata vicino Sderot, senza provocare feriti.

Usa, libero dopo 44 anni il cronista delle carceri Afroamericano, 62 anni, Rideau ha lasciato sabato il carcere dopo 44 anni trascorsi dietro le sbarre. La sua è una vicenda esemplare, non solo perché ha impiegato il lungo tempo trascorso in prigione per imporsi come giornalista apprezzato per cronache e documentari sulla vita carceraria, che gli sono valsi anche una nomination all'Oscar, ma perché la sua controversa vicenda giudiziaria ha appassionato gli Stati Uniti. Rideau è stato processato ben quattro volte per una rapina compiuta nella Louisiana quando aveva appena 19 anni e finita in tragedia. L'imputato ha sempre ammesso di aver ucciso con una pugnalata una cassiera della banca, ma ha sempre negato che le cose fossero andate come ricostruito in tre processi davanti a tre diversi tribunali nel '61, nel '64 e nel '70. Tutti finiti con condanne all'ergastolo. Sentenze mai passate in giudicato grazie ai ricorsi presentati da Rideau che è riuscito ogni volta a dimostrare come i processi a suo carico fossero stati celebrati in maniera scorretta e spesso distorti da pregiudizi razziali. L'ultima condanna, ad esempio, era stata cancellata nel 2000 in quanto il tribunale aveva estromesso dalla corte tutti i giurati neri. L'ultimo verdetto invece, emesso sabato sera da una giuria mista del tribunale di Lake Charles, ha derubricato il delitto da omicidio premeditato a omicidio preterintenzionale, riducendo di conseguenza la pena a 21 anni di carcere, già ampiamente scontati. La storia di Rideau, nella sudista Louisiana, ha creato forti tensioni razziali e anche la sua scarcerazione non è stata accolta bene da molte persone. E' per questo che Rideau, prima ancora che inventarsi una nuova vita da intellettuale, dovrà pensare soprattutto a evitare possibili rappresaglie da parte di chi non si è rassegnato a vederlo di nuovo a piede libero. "La prima cosa che ho fatto lasciando il carcere - ha commentato non senza ironia - è stato andare a comprare un paio di occhiali scuri, ma ora dovrò rimediare anche un cappelletto da baseball".

FRANCIA: MANIFESTANTI INTERROMPONO TRASMISSIONI FRANCE INTER E' UNA NUOVA AZIONE DI PROTESTA DEI PRECARI DELLO SPETTACOLO (ANSA) - PARIGI, 18 GEN - Una sessantina di manifestanti, appartenenti al coordinamento degli intermittenti e dei precari del mondo dello spettacolo e del collettivo Agire contro la disoccupazione, hanno fatto irruzione questa mattina negli studi dell'emittente radiofonica France Inter, costringendo Stephane Paoli, il conduttore del programma quotidiano '7-9' a interrompere la trasmissione. Alla vista del gruppo, Paoli ha annunciato brevemente alla radio quello che stava succedendo e ha poi mandato in onda un programma musicale fino alle 8.00, quando sono riprese le normali trasmissioni. Patrice Bertin, direttore della redazione di France Inter, ha detto che non avrebbe chiamato le forze dell'ordine ma che allo stesso tempo non avrebbe passato immediatamente la parola ai manifestanti. Tre di loro, invitati piu' tardi a esprimere direttamente alla radio le loro motivazioni, hanno criticato la confindustria francese e denunciato l'assenza di un programma per l'indennizzo dei disoccupati e dei precari.

Italia

ALITALIA: SULT VARA PACCHETTO 96 ORE SCIOPERO HOSTESS (ANSA) - ROMA, 18 gen - Il Sult ha varato un pacchetto di 96 ore di sciopero degli assistenti di volo Alitalia. La protesta partira' l'8 febbraio con 24 ore di astensione dal lavoro ed altrettante ore di sciopero sono state indette per il 21 febbraio, il 4 marzo e il 16 marzo su tutti i voli in partenza dall'Italia. Lo rende noto un comunicato del settore assistenti di volo del Sult, precisando che saranno rispettate le fasce orarie e le prestazioni minime garantite

ROMA, 18 gen - Sottolineando che il comportamento della dirigenza Alitalia nei confronti della categoria degli assistenti di volo e' ormai inaccettabile e che i lavoratori sono esasperati, il Sult spiega che lo sciopero e' stato deciso per la tutela dell'incolumita' e della sicurezza dei lavoratori, contro l'applicazione di norme di norme unilaterali e istituti contrattuali non definiti completamente e/o parzialmente dall'azienda, contro la carenza di organici e conseguente e costante partenza dei voli con personale ridotto. Ma ancora, il sindacato spiega che la protesta e' rivolta contro l'utilizzo al limite dello stress psicofisico del personale precario con contratto a tempo determinato, la mancata chiarezza sulla retribuzione, la gestione arrogante nei confronti della categoria, da una parte configurabile come mobbing nei confronti dei lavoratori e dall'altra come comportamento antisindacale nei confronti del sindacato e infine contro la conduzione del tutto insufficiente, provocatoria e antisindacale delle trattative e dei confronti in corso su cassa integrazione e mobilita' e per quanto riguarda la stesura contrattuale. Il Sult, infine, annuncia di voler mettere in moto una mobilitazione senza precedenti in una situazione in cui la dirigenza Alitalia non sembra avere piu' cognizione su cio' che e' il diritto e la legalita.

Se proprio questa Alleanza democratica non è presa da un 'cupio dissolvi' dovrebbe trarre un incoraggiamento dal fatto politico enorme accaduto in Puglia e farsi trascinare dal vento di democrazia. Segnali contrari non ne vedo ma la tentazione a farsi male nell'Alleanza è sempre forte. Lo dichiara il leader del Prc, Fausto Bertinotti, in un'intervista a 'La Stampa'. Non penso che i Ds abbiano problemi elettorali -sostiene Bertinotti-, nel congresso i numeri sono favorevoli al segretario, i voti ci saranno. Non è qui che va misurato l'impasse Ds. Che è di natura strategica. Secondo il leader di Rifondazione i Ds hanno un problema di definizione di identita. Quanto al Prc, continua Bertinotti, abbiamo costruito una rete di relazioni. Non vogliamo costruire una piramide, ma sviluppare una Rete, che è la nuova coniugazione nel rapporto tra partiti e movimenti: riconoscere pari dignità ad un'associazione, ad un giornale, a un centro di ricerche noi consideriamo importanti come un partito

gror050118 (last edited 2008-06-26 09:48:34 by anonymous)