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'''IRAQ: valutazioni sulle elezioni'''

Toni trionfalistici accompagnono la fine delle elezioni irachene, volute fortemente
dall'amministrazione Usa. Decise nella legge di tranzisione provvisoria (Tal) e avallate
dalla risoluzione 1546 del consiglio di sicurezza dell'Onu, si sono alla fine svolte
domanica 30 gennaio. Pochi i votanti, molto meno di quelli trionfalemnte dichiarati dalla
Commissione elettorale indipendente. Si parla di otto milioni di votanti in un paese che
conta 26 milioni di abitanti, di cui 15 milioni in dirtto di voto. Ammette Farid Ayal,
portavoce della commissione, che si tratta solo di stime fatte a vista giudicando
l'affluenza alle urne in alcuni settori di baghad. Troppo poco quindi per parlare di numeri,
e difficilemnte si potrà conoscere la verità. Pochissimi gli osservatori internazionali,
poichè l'Onu ha lasciato sul campo solo 19 osservatori iracheni, e pochissimi anche i
giornalisti cha a causa delle misure di sicurezza hanno potuto visitiare solo alcuni seggi,
e solo a Baghdad. Se cmq appare scontata l'alta partecipazione nelle zone curde, poco si sa
delle zone sunnite, in alcune delle quali non solo i seggi non hanno aperto, ma non sono
arrivati neanche i materiali elettorali. I dati sullo scrutinio non si avranno prima di
dieci giorni, ma già vengono contestati sia dai partecipanti sia dagli esclusi dal voto. Se
i media dei paesi partecipanti alla coalizioni già cantano vittoria, in latri paesi viene
meso in evidenza il limite di elezioni fatte sotto occupazioni, e decise dagli stessi
occupanti: toni critici in Russia e in Cina, ma soprattutto nei paesi arabi confinanti. Come
ha sintetizzato il premio nobel per la pace Esquivel: «La democrazia non è mettere una
scheda dentro un'urna. E soprattutto non è democratico che un invasore imponga le elezione».
Il Comitato degli Ulema iracheni, formato da religiosi sunniti, ha contestato oggi la
legittimità delle elezioni per la Costituente svoltesi ieri in Iraq, definendo “poco
realistici” i resoconti della stampa internazionale. "Il tasso di partecipazione non è così
alto come viene dichiarato e l'immagine data dai giornalisti non è reale perché i
rappresentanti della stampa hanno avuto accesso solo a pochi seggi" ha detto un portavoce
dell'organismo, lo sceicco Omar Ragheb. Secondo il religioso, molte regioni sunnite non
hanno votato, soprattutto attorno a Baghdad, a Samarra e a Mossul, a nord della capitale.
Una lettura condivisa anche da molti osservatori che hanno precisato e differenziato i
comportamenti elettorali avuti nelle tre ‘zone’ irachene. “Noi avremmo accettato il
risultato delle elezioni anche se vinte dagli sciiti, dai curdi o dai sunniti, se esse si
fossero svolte in un Paese che non è sotto occupazione”.
Il premier turco Tayyp Erdogan ha criticato gli Stati Uniti per non aver impedito che i
curdi assumessero il controllo di Kirkuk, il centro petrolifero nel nord dell'Iraq, a spese
delle minoranze turcomanna e araba. "C'e' una migrazione di massa dei curdi verso Kirkuk e
cio' creera' grosse difficolta' in futuro". Turcomanni e arabi avevano annunciato un
boicottaggio delle elezioni a Kirkuk per protesta contro regole elettorali che a loro avviso
favoriscono i curdi. L'IRAN ha plaudito oggi alla partecipazione del popolo iracheno alle
elezioni, assicurando che non esercitera' interferenze nel vicino Paese e che collaborera'
con qualsiasi governo irakeno.


'''IRAQ: MORTI oggi 3 MARINE USA IN SCONTRI, ieri almeno 10 soldati britannici'''

Tre marines americani sono rimasti uccisi e altri due sono stati feriti oggi in
combattimenti a sud di Baghdad.Lo hanno annunciato fonti dell'esercito Usa. Una forte
esplosione e' stata avvertita inoltre a Baghdad vicino alla Zona verde. Lo ha constatato un
giornalista dell'Ansa. Intanto la tv satellitare araba Al Jazira ha mandato in onda un video
che mostra un gruppo di persone che sparano un missile contro l'Hercules C 130 britannico
precipitato ieri in Iraq. A Londra il ministro della Difesa Geoff Hoon ha reso noto che sono
stati dieci i militari deceduti nell'incidente del C-130, avvenuto ieri a nord ovest di
Baghdad, tra loro anche un australiano che prestava servizio nell'aviazione militare
britannica. Anche se non ci sono ancora conclusioni ufficiali, gli esperti sono propensi
all'ipotesi che l'aereo sia stato colpito da un missile terra aria. Su un sito Internet
islamico il gruppo Ansar al Islam ha rivendicato l'abbattimento dell'aereo da trasporto.


'''STATI UNITI: UN GIUDICE DICHIARA INCOSTITUZIONALI I TRIBUNALI DI GUANTANAMO'''

Un giudice federale di Washington, Joyce Hens Green, ha dichiarato non costituzionali i
tribunali speciali militari, allestiti dal Pentagono per processare i detenuti di
Guantanamo. Il giudice federale, che ha accolto i ricorsi di circa 50 dei prigionieri, ha
anche stabilito che i prigionieri nella base militare americana a Cuba hanno diritto alla
tutela legale prevista dalla Costituzione degli Stati Uniti.
Anche la Corte Suprema, lo scorso anno, si è espressa chiaramente sul diritto dei cittadini
stranieri, dentenuti come "combattenti nemici", di fare ricorso presso corti federali contro
la detenzione a tempo indeterminato e senza incriminazioni. Nella sua sentenza Green ha
scritto che la guerra al terrorismo "non può far negare l'esistenza dei principi più
fondamentali.
A Guantanamo sono detenute oltre 550 persone, provenienti da una ventina di paesi e
sospettati di terrorismo e di relazioni con al Qaeda o con i guerriglieri talebani. I
tribunali di Guantanamo sono stati oggetto di severe critiche da parte delle organizzazioni
di difesa dei diritti umani. Ma gli Stati Uniti non hanno riconosciuto ai detenuti lo status
di prigionieri di guerra stabilito dalla Convenzione di Ginevra.


'''PALESTINA: uccisa dagli israeliani una bambina'''

Una bambina palestinese di circa otto anni e' stata uccisa stamane dal fuoco israeliano a
Rafah (Gaza) secondo il quotidiano israeliano Maariv di Tel Aviv. La bambina si chiamava
Shanwaran Diab, ed e' stata colpita mentre si trovava nel cortile di una scuola. Con lei,
aggiunge il giornale, e' rimasta ferita una seconda bambina.
La Russia ha promesso oggi il suo 'sostegno attivo' al neo-presidente palestinese Abu Mazen,
da ieri sera a Mosca per una visita ufficiale. Abu Mazen, che ha studiato a Mosca, ha da
parte sua sottolineato che nutre grosse speranze sul Cremlino per il processo di pace in
Medio Oriente


'''Brasile: dirigenti di sinistra rompono col governo Lula'''
 
Centodieci dirigenti appartenenti alla sinistra brasiliana, in gran parte economisti e
sindacalisti, hanno annunciato la rottura con il Partido dos Trabalhadores (PT, al potere)
del presidente Luiz Inacio Lula da Silva. I dissidenti hanno riferito della loro decisione
nell'ambito del Forum Sociale Mondiale, che si conclude oggi a Porto Alegre.
"Negli ultimi due anni credevamo che sarebbe possibile imporre una svolta al governo - ha
spiegato Jorge Martins, membro del comitato dirigente della Cut, la Centrale unica dei
lavoratori, il maggior sindacato brasiliano - In realtà abbiamo perso tutte le battaglie e
Lula non fa altro che approfondire il modello neoliberale del governo precedente". Il gruppo
di dissidenti ha fatto sapere che oltre 500 persone restuiranno la tessera del PT nelle
prossime settimane.
"Molti altri ci seguiranno - ha dichiarato Plinio de Arruda Sampaio Jr., economista membro
del PT da 25 anni, sin dai tempi della sua fondazione - Questo è l'inizio di un esodo in
massa dal le posizioni ufficiali. Il governo Lula ha spazzato via le speranze e le
aspettative della sinistra in Brasile. È molto doloroso, ma adesso è ora di pensare alle
alternative".
Parallelamente, un gruppo di 350 militanti di sinistra ha anunciato nel corso del Forum
Sociale nei giorni scorsi che intendono collocarsi "come dissidenti" all'interno dello
stesso PT, e cioè smettere di seguire le direttive interne. I "dissidenti interni" hanno
organizzato un incontro nazionale per il prossimo luglio, per decidere se continuano a far
parte del PT o se seguono i dissidenti più radicali.


'''ARGENTINA: INCONTRO CHAVEZ-KIRCHNER'''

Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, incontrA oggi a Buenos Aires il presidente
argentino Nestor Kirchner dopo il viaggio a Porto Alegre per il World Social Forum.
Nell'agenda ci sono le firme di importanti accordi in materia energetica, farmaceutica e
televisiva. Proprio in campo televisivo, Chavez illustrerà a Kirchner il suo progetto della
tv Telesur, un emittente che dovrebbe diventare una televisione di tutto il Sudamerica, per
fornire un'informazione alternativa agli Stati Uniti, con redazioni a Caracas, Bogotà, Lima,
Los Angeles e Buenos Aires. Il progetto è finanziato, per ora, solo dal governo venezuelano.


'''MAREMOTO: NUOVO BILANCIO VITTIME E PERICOLO NEL MEDITERRANEO'''

E' di 232.945 persone morte o ancora dichiarate disperse il bilancio delle vittime dello
tsunami in Indonesia. I corpi che sono stati sepolti dallo scorso 26 dicembre nel nord
dell'isola di Sumatra, la regione maggiormente colpita, sono 105.171. Il bilancio
complessivo delle vittime del terremoto e dell'onda anomala che la scossa ha generato in
tutti i Paesi che si affacciano sull'Oceano indiano e' quindi superiore a 286mila vittime.
Per il rischio tsunami, il Mediterraneo e' identico all'Oceano Indiano. Ha lo stesso tipo di
sismicita' e i fondali ugualmente profondi, le due caratteristiche da cui dipendono i
maremoti. Lo scrive il mensile di scienza Newton nel numero di febbraio che contiene un
dossier di 50 pagine sullo tsunami: nel nostro mare anche un terremoto di intensita'
inferiore a quello di Sumatra puo' formare onde di 10 metri, che in pochi minuti
raggiungerebbero le coste.
Secondo Stefano Tinti, professore di Geofisica dell'Universita' di Bologna, "la dinamica di
uno tsunami dipende dalla profondità del mare nel punto in cui si sviluppa, e in alcune zone
il Mediterraneo e' profondo 3000-4000 metri, proprio come l'oceano al largo delle coste di
Sumatra. La zona piu' pericolosa e' a Sud di Creta. E' un' area dove i margini di due
placche si incontrano e si sovrappongono, la stessa situazione di Sumatra. Un'altra faglia
pericolosa e' al largo delle coste di Gibilterra, dove si sviluppo' nel 1755 lo tsunami che
devasto' la citta' di Lisbona.
Secondo Andrea Argnani, ricercatore di geologia marina dell'Istituto di Scienze marine del
Cnr di Bologna, le coste italiane a rischio tsunami sono quelle della Sicilia orientale e
della Calabria meridionale. In queste zone, gia' in passato si sono verificati eventi
catastrofici, come il maremoto del 1693, che devasto' Catania e provoco' 70.000 vittime, il
sisma piu' violento registrato in Italia in epoca storica. Al momento, la rete sismica
nazionale italiana e quelle degli altri Paesi del Mediterraneo dispongono di sismografi in
grado di rilevare le scosse, ma non di strumenti per segnalare l'arrivo di un'onda di
maremoto. Oltre alle faglie sismiche, anche i vulcani sottomarini e quelli a ridosso del
mare sono una potenziale sorgente di tsunami. I geologi hanno rinvenuto prove di tsunami
devastanti scatenati da eruzioni dell'Etna e del Vesuvio.
I ricercatori dell'Istituto di Scienze marine del Cnr hanno studiato a fondo due vulcani
sottomarini, situati sul fondale del Tirreno, a Nord di Ustica: il Marsili, lungo 65
chilometri, largo 40 e alto piu' di 3.000 metri, e il Vavilov, lungo 40 chilometri, largo 15
e alto 2.800 metri. Sono entrambi vulcani antichi, il primo ha un milione di anni, il
secondo quattro, ma sono ancora attivi. Per di piu', la loro struttura e' instabile. Le
pendici e i vecchi condotti di alimentazione rischiano di collassare come e' gia' accaduto
ripetutamente in epoca preistorica. Lo spostamento di tali masse sotto il mare provocherebbe
onde ben piu' alte di quelle scatenate da un terremoto.


'''CONGO: SCONTRI E SACCHEGGI NELL’EST DEL PAESE'''
  
Sarebbero almeno 15 le persone uccise nei giorni scorsi in Ituri (provincia nord orientale
della Repubblica democratica del Congo) dopo l’attacco contro un piccolo villaggio a nord di
Bunia, una zona dove, nonostante un programma di disarmo e reintegro voluto dal governo e
dalla comunità internazionale, continuano ad essere attive varie fazioni armate. Gli uomini
della missione delle Nazioni Unite in Congo (Monuc), hanno visto case e capanne bruciate e
saccheggiate. Intanto, scontri tra due gruppi del nuovo esercito nazionale avvenuti alcune
centinaia di chilometri a sud dell’Ituri, in Kivu. Almeno sei militari sarebbero morti ieri
pochi chilometri a sud di Bukavu, capoluogo della provincia del Sud Kivu, quando un gruppo
di soldati si è scontrato con alcuni colleghi che non gli hanno permesso di arrestare un
ufficiale locale attualmente sotto indagine. I militari di entrambi gli schieramenti si
sarebbero lasciati andare a saccheggi in tutta la città e non hanno risparmiato né le
strutture religiose, né quelle sanitarie.


'''EUROPA: SOSPESE LE SANZIONI DIPLOMATICHE CONTRO CUBA'''
  
I ministri degli Esteri dell’Unione europea ratificano oggi la decisione di sospendere
temporaneamente le sanzioni diplomatiche contro l’Avana, già adottata da molti Paesi della
UE all’inizio di gennaio, quando Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia,
Portogallo, Svezia annunciarono di avere riallacciato contatti ufficiali con Cuba. Le
relazioni diplomatiche furono sospese alla metà del 2003, per i 75 dissidenti arrestati e
condannati a pene detentive da 6 a 28 anni. Intanto una parte dei dissidenti è stata
liberata. La UE esprime la sua “disposizione a mantenere un dialogo costruttivo con le
autorità cubane per raggiungere risultati tangibili nelle aree della politica,
dell’economia, dei diritti umani e della cooperazione”.
 



 '' I T A L I A ''


'''Milano: Crolla un cantiere, due operai sepolti dalle macerie'''

Due operai sono rimaste vittime del crollo di un cantiere in via Meda a Milano. Secondo le
prime informazioni uno dei due risponde alle sollecitazioni di pompieri e agenti presenti
sul luogo, l'altro no. Sempre nel cantiere ci sarebbe anche una ruspa in bilico sulla
voragine che si è creata durante gli scavi.


'''MIGRANTI: TRE MORTI IN LIGURIA E PUGLIA'''

Un cittadino immigrato e' morto stamani nell'incendio di un albergo abbandonato in via
Gramsci a Rapallo, sulla riviera di Levante. Sembra che l'uomo, un cingalese, avesse trovato
rifugio nell' edificio ed avesse acceso un falo' per riscaldarsi. Sul posto sono intervenute
squadre dei vigili del fuoco e pattuglie della polizia. I cadaveri di due giovani immigrati
romeni, fratello e sorella, di 24 e di 17 anni, sono stati trovati in un casolare, nel
foggiano, nel territorio di Monte Sant' Angelo. I due corpi non presentano segni di
violenza.


'''ACCIAIERIE TERNI: CONTINUA LA PROTESTA OPERAIA'''

(nostra corrispondenza)

Sciopero di 24 ore di tutti i reparti e blocco della stazione ferroviaria di Terni: cosi' i
lavoratori della Acciai Speciali Terni hanno voluto rispondere oggi alla Thyssen krupp che
e' decisa a chiudere il reparto magnetico della fabbrica ternana. Oggi e' anche la giornata
dell'incontro che la presidenza del consiglio dei Ministri (sottosegretario Gianni Letta) ha
convocato per stasera alle 19,30 a palazzo Chigi, per cercare di convincere i vertici TK ad
annullare la procedura di chiusura del magnetico e il trasferimento di 350 lavoratori al
reparto inossidabile. Gli operai stanno presidiando anche le portinerie della fabbrica e non
si escludono blocchi stradali in giornata. Dalle 7 di stamane i treni in partenza ed arrivo
alla stazione ferroviaria di Terni, sono quindi fermi per operai sui binari. La protesta con
occupazione dei binari alla stazione ferroviaria di Terni, messa in atto dagli operai delle
acciaierie ha provocato il blocco dei convogli regionali, ma non del traffico sulla
Roma-Ancona. I convogli in transito sulla Direttissima non hanno risentito del blocco. I
treni diretti ad Ancona e viceversa vengono instradati per Orte-Terontola-Foligno-Ancona con
ritardi contenuti di circa un'ora, questo "saltando" la stazione ferroviaria di Terni.


'''6 Novembre: aggiornamenti'''

(nostra corrispondenza)


'''TRENI: ESPLODE DI NUOVO LA RABBIA DEI PENDOLARI'''

La linea ferroviaria che unisce Milano a Venezia bloccata per 4 ore dalle 8.20 di stamane: duecento pendolari che da un'ora attendevano l'arrivo dei convogli, esasperati per i ritardi, hanno occupato i binari. La stazione è quella di Vignate, una stazione non presidiata dal personale ferroviario, e dove c'e' solo una biglietteria automatica.


'''ROMA: STUDENTI OCCUPANO IL VIRGILIO'''
 
(nostra corrispondenza)



 
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GR ore 19.30

IRAQ: valutazioni sulle elezioni

Toni trionfalistici accompagnono la fine delle elezioni irachene, volute fortemente dall'amministrazione Usa. Decise nella legge di tranzisione provvisoria (Tal) e avallate dalla risoluzione 1546 del consiglio di sicurezza dell'Onu, si sono alla fine svolte domanica 30 gennaio. Pochi i votanti, molto meno di quelli trionfalemnte dichiarati dalla Commissione elettorale indipendente. Si parla di otto milioni di votanti in un paese che conta 26 milioni di abitanti, di cui 15 milioni in dirtto di voto. Ammette Farid Ayal, portavoce della commissione, che si tratta solo di stime fatte a vista giudicando l'affluenza alle urne in alcuni settori di baghad. Troppo poco quindi per parlare di numeri, e difficilemnte si potrà conoscere la verità. Pochissimi gli osservatori internazionali, poichè l'Onu ha lasciato sul campo solo 19 osservatori iracheni, e pochissimi anche i giornalisti cha a causa delle misure di sicurezza hanno potuto visitiare solo alcuni seggi, e solo a Baghdad. Se cmq appare scontata l'alta partecipazione nelle zone curde, poco si sa delle zone sunnite, in alcune delle quali non solo i seggi non hanno aperto, ma non sono arrivati neanche i materiali elettorali. I dati sullo scrutinio non si avranno prima di dieci giorni, ma già vengono contestati sia dai partecipanti sia dagli esclusi dal voto. Se i media dei paesi partecipanti alla coalizioni già cantano vittoria, in latri paesi viene meso in evidenza il limite di elezioni fatte sotto occupazioni, e decise dagli stessi occupanti: toni critici in Russia e in Cina, ma soprattutto nei paesi arabi confinanti. Come ha sintetizzato il premio nobel per la pace Esquivel: «La democrazia non è mettere una scheda dentro un'urna. E soprattutto non è democratico che un invasore imponga le elezione». Il Comitato degli Ulema iracheni, formato da religiosi sunniti, ha contestato oggi la legittimità delle elezioni per la Costituente svoltesi ieri in Iraq, definendo “poco realistici” i resoconti della stampa internazionale. "Il tasso di partecipazione non è così alto come viene dichiarato e l'immagine data dai giornalisti non è reale perché i rappresentanti della stampa hanno avuto accesso solo a pochi seggi" ha detto un portavoce dell'organismo, lo sceicco Omar Ragheb. Secondo il religioso, molte regioni sunnite non hanno votato, soprattutto attorno a Baghdad, a Samarra e a Mossul, a nord della capitale. Una lettura condivisa anche da molti osservatori che hanno precisato e differenziato i comportamenti elettorali avuti nelle tre ‘zone’ irachene. “Noi avremmo accettato il risultato delle elezioni anche se vinte dagli sciiti, dai curdi o dai sunniti, se esse si fossero svolte in un Paese che non è sotto occupazione”. Il premier turco Tayyp Erdogan ha criticato gli Stati Uniti per non aver impedito che i curdi assumessero il controllo di Kirkuk, il centro petrolifero nel nord dell'Iraq, a spese delle minoranze turcomanna e araba. "C'e' una migrazione di massa dei curdi verso Kirkuk e cio' creera' grosse difficolta' in futuro". Turcomanni e arabi avevano annunciato un boicottaggio delle elezioni a Kirkuk per protesta contro regole elettorali che a loro avviso favoriscono i curdi. L'IRAN ha plaudito oggi alla partecipazione del popolo iracheno alle elezioni, assicurando che non esercitera' interferenze nel vicino Paese e che collaborera' con qualsiasi governo irakeno.

IRAQ: MORTI oggi 3 MARINE USA IN SCONTRI, ieri almeno 10 soldati britannici

Tre marines americani sono rimasti uccisi e altri due sono stati feriti oggi in combattimenti a sud di Baghdad.Lo hanno annunciato fonti dell'esercito Usa. Una forte esplosione e' stata avvertita inoltre a Baghdad vicino alla Zona verde. Lo ha constatato un giornalista dell'Ansa. Intanto la tv satellitare araba Al Jazira ha mandato in onda un video che mostra un gruppo di persone che sparano un missile contro l'Hercules C 130 britannico precipitato ieri in Iraq. A Londra il ministro della Difesa Geoff Hoon ha reso noto che sono stati dieci i militari deceduti nell'incidente del C-130, avvenuto ieri a nord ovest di Baghdad, tra loro anche un australiano che prestava servizio nell'aviazione militare britannica. Anche se non ci sono ancora conclusioni ufficiali, gli esperti sono propensi all'ipotesi che l'aereo sia stato colpito da un missile terra aria. Su un sito Internet islamico il gruppo Ansar al Islam ha rivendicato l'abbattimento dell'aereo da trasporto.

STATI UNITI: UN GIUDICE DICHIARA INCOSTITUZIONALI I TRIBUNALI DI GUANTANAMO

Un giudice federale di Washington, Joyce Hens Green, ha dichiarato non costituzionali i tribunali speciali militari, allestiti dal Pentagono per processare i detenuti di Guantanamo. Il giudice federale, che ha accolto i ricorsi di circa 50 dei prigionieri, ha anche stabilito che i prigionieri nella base militare americana a Cuba hanno diritto alla tutela legale prevista dalla Costituzione degli Stati Uniti. Anche la Corte Suprema, lo scorso anno, si è espressa chiaramente sul diritto dei cittadini stranieri, dentenuti come "combattenti nemici", di fare ricorso presso corti federali contro la detenzione a tempo indeterminato e senza incriminazioni. Nella sua sentenza Green ha scritto che la guerra al terrorismo "non può far negare l'esistenza dei principi più fondamentali. A Guantanamo sono detenute oltre 550 persone, provenienti da una ventina di paesi e sospettati di terrorismo e di relazioni con al Qaeda o con i guerriglieri talebani. I tribunali di Guantanamo sono stati oggetto di severe critiche da parte delle organizzazioni di difesa dei diritti umani. Ma gli Stati Uniti non hanno riconosciuto ai detenuti lo status di prigionieri di guerra stabilito dalla Convenzione di Ginevra.

PALESTINA: uccisa dagli israeliani una bambina

Una bambina palestinese di circa otto anni e' stata uccisa stamane dal fuoco israeliano a Rafah (Gaza) secondo il quotidiano israeliano Maariv di Tel Aviv. La bambina si chiamava Shanwaran Diab, ed e' stata colpita mentre si trovava nel cortile di una scuola. Con lei, aggiunge il giornale, e' rimasta ferita una seconda bambina. La Russia ha promesso oggi il suo 'sostegno attivo' al neo-presidente palestinese Abu Mazen, da ieri sera a Mosca per una visita ufficiale. Abu Mazen, che ha studiato a Mosca, ha da parte sua sottolineato che nutre grosse speranze sul Cremlino per il processo di pace in Medio Oriente

Brasile: dirigenti di sinistra rompono col governo Lula

Centodieci dirigenti appartenenti alla sinistra brasiliana, in gran parte economisti e sindacalisti, hanno annunciato la rottura con il Partido dos Trabalhadores (PT, al potere) del presidente Luiz Inacio Lula da Silva. I dissidenti hanno riferito della loro decisione nell'ambito del Forum Sociale Mondiale, che si conclude oggi a Porto Alegre. "Negli ultimi due anni credevamo che sarebbe possibile imporre una svolta al governo - ha spiegato Jorge Martins, membro del comitato dirigente della Cut, la Centrale unica dei lavoratori, il maggior sindacato brasiliano - In realtà abbiamo perso tutte le battaglie e Lula non fa altro che approfondire il modello neoliberale del governo precedente". Il gruppo di dissidenti ha fatto sapere che oltre 500 persone restuiranno la tessera del PT nelle prossime settimane. "Molti altri ci seguiranno - ha dichiarato Plinio de Arruda Sampaio Jr., economista membro del PT da 25 anni, sin dai tempi della sua fondazione - Questo è l'inizio di un esodo in massa dal le posizioni ufficiali. Il governo Lula ha spazzato via le speranze e le aspettative della sinistra in Brasile. È molto doloroso, ma adesso è ora di pensare alle alternative". Parallelamente, un gruppo di 350 militanti di sinistra ha anunciato nel corso del Forum Sociale nei giorni scorsi che intendono collocarsi "come dissidenti" all'interno dello stesso PT, e cioè smettere di seguire le direttive interne. I "dissidenti interni" hanno organizzato un incontro nazionale per il prossimo luglio, per decidere se continuano a far parte del PT o se seguono i dissidenti più radicali.

ARGENTINA: INCONTRO CHAVEZ-KIRCHNER

Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, incontrA oggi a Buenos Aires il presidente argentino Nestor Kirchner dopo il viaggio a Porto Alegre per il World Social Forum. Nell'agenda ci sono le firme di importanti accordi in materia energetica, farmaceutica e televisiva. Proprio in campo televisivo, Chavez illustrerà a Kirchner il suo progetto della tv Telesur, un emittente che dovrebbe diventare una televisione di tutto il Sudamerica, per fornire un'informazione alternativa agli Stati Uniti, con redazioni a Caracas, Bogotà, Lima, Los Angeles e Buenos Aires. Il progetto è finanziato, per ora, solo dal governo venezuelano.

MAREMOTO: NUOVO BILANCIO VITTIME E PERICOLO NEL MEDITERRANEO

E' di 232.945 persone morte o ancora dichiarate disperse il bilancio delle vittime dello tsunami in Indonesia. I corpi che sono stati sepolti dallo scorso 26 dicembre nel nord dell'isola di Sumatra, la regione maggiormente colpita, sono 105.171. Il bilancio complessivo delle vittime del terremoto e dell'onda anomala che la scossa ha generato in tutti i Paesi che si affacciano sull'Oceano indiano e' quindi superiore a 286mila vittime. Per il rischio tsunami, il Mediterraneo e' identico all'Oceano Indiano. Ha lo stesso tipo di sismicita' e i fondali ugualmente profondi, le due caratteristiche da cui dipendono i maremoti. Lo scrive il mensile di scienza Newton nel numero di febbraio che contiene un dossier di 50 pagine sullo tsunami: nel nostro mare anche un terremoto di intensita' inferiore a quello di Sumatra puo' formare onde di 10 metri, che in pochi minuti raggiungerebbero le coste. Secondo Stefano Tinti, professore di Geofisica dell'Universita' di Bologna, "la dinamica di uno tsunami dipende dalla profondità del mare nel punto in cui si sviluppa, e in alcune zone il Mediterraneo e' profondo 3000-4000 metri, proprio come l'oceano al largo delle coste di Sumatra. La zona piu' pericolosa e' a Sud di Creta. E' un' area dove i margini di due placche si incontrano e si sovrappongono, la stessa situazione di Sumatra. Un'altra faglia pericolosa e' al largo delle coste di Gibilterra, dove si sviluppo' nel 1755 lo tsunami che devasto' la citta' di Lisbona. Secondo Andrea Argnani, ricercatore di geologia marina dell'Istituto di Scienze marine del Cnr di Bologna, le coste italiane a rischio tsunami sono quelle della Sicilia orientale e della Calabria meridionale. In queste zone, gia' in passato si sono verificati eventi catastrofici, come il maremoto del 1693, che devasto' Catania e provoco' 70.000 vittime, il sisma piu' violento registrato in Italia in epoca storica. Al momento, la rete sismica nazionale italiana e quelle degli altri Paesi del Mediterraneo dispongono di sismografi in grado di rilevare le scosse, ma non di strumenti per segnalare l'arrivo di un'onda di maremoto. Oltre alle faglie sismiche, anche i vulcani sottomarini e quelli a ridosso del mare sono una potenziale sorgente di tsunami. I geologi hanno rinvenuto prove di tsunami devastanti scatenati da eruzioni dell'Etna e del Vesuvio. I ricercatori dell'Istituto di Scienze marine del Cnr hanno studiato a fondo due vulcani sottomarini, situati sul fondale del Tirreno, a Nord di Ustica: il Marsili, lungo 65 chilometri, largo 40 e alto piu' di 3.000 metri, e il Vavilov, lungo 40 chilometri, largo 15 e alto 2.800 metri. Sono entrambi vulcani antichi, il primo ha un milione di anni, il secondo quattro, ma sono ancora attivi. Per di piu', la loro struttura e' instabile. Le pendici e i vecchi condotti di alimentazione rischiano di collassare come e' gia' accaduto ripetutamente in epoca preistorica. Lo spostamento di tali masse sotto il mare provocherebbe onde ben piu' alte di quelle scatenate da un terremoto.

CONGO: SCONTRI E SACCHEGGI NELL’EST DEL PAESE

Sarebbero almeno 15 le persone uccise nei giorni scorsi in Ituri (provincia nord orientale della Repubblica democratica del Congo) dopo l’attacco contro un piccolo villaggio a nord di Bunia, una zona dove, nonostante un programma di disarmo e reintegro voluto dal governo e dalla comunità internazionale, continuano ad essere attive varie fazioni armate. Gli uomini della missione delle Nazioni Unite in Congo (Monuc), hanno visto case e capanne bruciate e saccheggiate. Intanto, scontri tra due gruppi del nuovo esercito nazionale avvenuti alcune centinaia di chilometri a sud dell’Ituri, in Kivu. Almeno sei militari sarebbero morti ieri pochi chilometri a sud di Bukavu, capoluogo della provincia del Sud Kivu, quando un gruppo di soldati si è scontrato con alcuni colleghi che non gli hanno permesso di arrestare un ufficiale locale attualmente sotto indagine. I militari di entrambi gli schieramenti si sarebbero lasciati andare a saccheggi in tutta la città e non hanno risparmiato né le strutture religiose, né quelle sanitarie.

EUROPA: SOSPESE LE SANZIONI DIPLOMATICHE CONTRO CUBA

I ministri degli Esteri dell’Unione europea ratificano oggi la decisione di sospendere temporaneamente le sanzioni diplomatiche contro l’Avana, già adottata da molti Paesi della UE all’inizio di gennaio, quando Austria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Portogallo, Svezia annunciarono di avere riallacciato contatti ufficiali con Cuba. Le relazioni diplomatiche furono sospese alla metà del 2003, per i 75 dissidenti arrestati e condannati a pene detentive da 6 a 28 anni. Intanto una parte dei dissidenti è stata liberata. La UE esprime la sua “disposizione a mantenere un dialogo costruttivo con le autorità cubane per raggiungere risultati tangibili nelle aree della politica, dell’economia, dei diritti umani e della cooperazione”.

  • I T A L I A

Milano: Crolla un cantiere, due operai sepolti dalle macerie

Due operai sono rimaste vittime del crollo di un cantiere in via Meda a Milano. Secondo le prime informazioni uno dei due risponde alle sollecitazioni di pompieri e agenti presenti sul luogo, l'altro no. Sempre nel cantiere ci sarebbe anche una ruspa in bilico sulla voragine che si è creata durante gli scavi.

MIGRANTI: TRE MORTI IN LIGURIA E PUGLIA

Un cittadino immigrato e' morto stamani nell'incendio di un albergo abbandonato in via Gramsci a Rapallo, sulla riviera di Levante. Sembra che l'uomo, un cingalese, avesse trovato rifugio nell' edificio ed avesse acceso un falo' per riscaldarsi. Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco e pattuglie della polizia. I cadaveri di due giovani immigrati romeni, fratello e sorella, di 24 e di 17 anni, sono stati trovati in un casolare, nel foggiano, nel territorio di Monte Sant' Angelo. I due corpi non presentano segni di violenza.

ACCIAIERIE TERNI: CONTINUA LA PROTESTA OPERAIA

(nostra corrispondenza)

Sciopero di 24 ore di tutti i reparti e blocco della stazione ferroviaria di Terni: cosi' i lavoratori della Acciai Speciali Terni hanno voluto rispondere oggi alla Thyssen krupp che e' decisa a chiudere il reparto magnetico della fabbrica ternana. Oggi e' anche la giornata dell'incontro che la presidenza del consiglio dei Ministri (sottosegretario Gianni Letta) ha convocato per stasera alle 19,30 a palazzo Chigi, per cercare di convincere i vertici TK ad annullare la procedura di chiusura del magnetico e il trasferimento di 350 lavoratori al reparto inossidabile. Gli operai stanno presidiando anche le portinerie della fabbrica e non si escludono blocchi stradali in giornata. Dalle 7 di stamane i treni in partenza ed arrivo alla stazione ferroviaria di Terni, sono quindi fermi per operai sui binari. La protesta con occupazione dei binari alla stazione ferroviaria di Terni, messa in atto dagli operai delle acciaierie ha provocato il blocco dei convogli regionali, ma non del traffico sulla Roma-Ancona. I convogli in transito sulla Direttissima non hanno risentito del blocco. I treni diretti ad Ancona e viceversa vengono instradati per Orte-Terontola-Foligno-Ancona con ritardi contenuti di circa un'ora, questo "saltando" la stazione ferroviaria di Terni.

6 Novembre: aggiornamenti

(nostra corrispondenza)

TRENI: ESPLODE DI NUOVO LA RABBIA DEI PENDOLARI

La linea ferroviaria che unisce Milano a Venezia bloccata per 4 ore dalle 8.20 di stamane: duecento pendolari che da un'ora attendevano l'arrivo dei convogli, esasperati per i ritardi, hanno occupato i binari. La stazione è quella di Vignate, una stazione non presidiata dal personale ferroviario, e dove c'e' solo una biglietteria automatica.

ROMA: STUDENTI OCCUPANO IL VIRGILIO

(nostra corrispondenza)

G.R. 13,00

IRAQ

Rigidi controlli sono ancora in vigore stamani a Baghdad per attraversare i ponti sul Tigri, dettati da motivi di sicurezza. Al ponte al-Sennagh, nella parte centrale di Baghdad, nei pressi della vecchia sede del ministero dell'Informazione e dell'albergo Al-Mansur, alla preannunciata riapertura della circolazione alle 12:00 locali (le 10:00 italiane) si e' formata una lunga coda di auto, mentre i marine Usa (appoggiati da alcuni blindati e da un carro armato) controllavano una e per una le vetture che intendevano passare e i loro occupanti. A causa dell'assembramento che si e' venuto a creare, da molti considerato rischioso dal punto di vista della sicurezza, numerosi automobilisti hanno preferito fare marcia indietro. Nella capitale irachena, la maggior parte delle strade del centro rimangono intanto chiuse alla circolazione da blocchi di cemento collocati dai soldati americani sin da venerdi' scorso, quando sono entrate in vigore le rigide misura di sicurezza decretate in vista delle elezioni (coprifuoco dal tramonto all'alba per cinque giorni, chiusura dell'aeroporto internazionale di Baghdad e delle frontiere, divieto di trasferimento da una all'altra delle 18 province dell'Iraq).

INTANTO ARRIVANO LE PRIME VALUTAZIONI UFFICIALI DEI PAESI CONFINANTI: ECCO TURCHIA E IRAN SULLE ELEZIONI IRACHENE Il premier turco Tayyp Erdogan ha criticato gli Stati Uniti per non aver impedito che i curdi assumessero il controllo di Kirkuk, il centro petrolifero nel nord dell'Iraq, a spese delle minoranze turcomanna e araba. "C'e' gente che guarda dall'altra parte mentre e' in corso una migrazione di massa dei curdi verso Kirkuk", ha affermato in un'intervista al "Wall Street Journal". "Cio' creera' grosse difficolta' in futuro", ha avvertito il premier turco. Turcomanni e arabi avevano annunciato un boicottaggio delle elezioni a Kirkuk per protesta contro regole elettorali che a loro avviso favoriscono i curdi. Erdogan ha affermato che, malgrado le rassicurazioni fornite, il presidente americano George W. Bush non ha ancora fatto nulla per Kirkuk. DA parte sua l'IRAN ha plaudito oggi alla partecipazione del popolo iracheno alle elezioni, assicurando che non esercitera' interferenze nel vicino Paese e che collaborera' con qualsiasi governo venga insediato come conseguenza della consultazione. La partecipazione e' stata molto buona, ha detto il portavoce del governo, Abdollah Ramezanzadeh, e mostra che la maggioranza del popolo iracheno vuole determinare il proprio futuro. L'Iran accettera' il risultato, qualsiasi esso sia e non esercitera' interferenze. Al contrario, e' pronto ad avere una stretta collaborazione con il legittimo governo a Baghdad, cio' che andra' a beneficio anche della stabilita' dell'intera regione.

PALESTINA

GAZA, BAMBINA PALESTINESE UCCISA, Una bambina palestinese di circa otto anni e' stata uccisa stamane dal fuoco israeliano a Rafah (Gaza) secondo quanto riferisce il sito online del quotidiano israeliano Maariv di Tel Aviv- Secondo il giornale la bambina si chiamava Shanwaran Diab, ed e' stata colpita mentre si trovava nel cortile di una scuola. Con lei, aggiunge il giornale, e' rimasta ferita una seconda bambina. Questa notizia non e' stata finora commentata da fonti militari israeliane.

La Russia ha promesso oggi il suo 'sostegno attivo' al neo-presidente palestinese Abu Mazen, da ieri sera a Mosca per una visita ufficiale. 'Lei - ha detto ad Abu Mazen il ministro degli esteri russo Lavrov - e' il leader riconosciuto del popolo palestinese. Le daremo il nostro sostegno attivo e svilupperemo i rapporti bilaterali'. Abu Mazen, che ha studiato a Mosca, ha da parte sua sottolineato che nutre 'grosse speranze' sugli sforzi del Cremlino per il processo di pace in Medio Oriente

SUD AMERICA

Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, incontrerà oggi a Buenos Aires il presidente argentino Nestor Kirchner dopo il viaggio a Porto Alegre per il World Social Forum. Nell'agenda dei due presidenti, ci sono le firme di importanti accordi in materia energetica, farmaceutica e televisiva. Proprio in campo televisivo, Chavez illustrerà a Kirchner il suo progetto della tv Telesur, un emittente che nell'idea del presidente venezuelano dovrebbe diventare una televisione di tutto il Sudamerica, per fornire un'informazione alternativa agli Stati Uniti, con redazioni a Caracas, Bogotà, Lima, Los Angeles e Buenos Aires. Il progetto è finanziato, per ora, solo dal governo venezuelano.

MAREMOTO

CRESCE ANCORA IL NUMERO DELLE VITTIME DELLO TSUNAMI: OLTRE 232MILA LE VITTIME SOLO IN INDONESIA = - E' di 232.945 persone morte o ancora dichiarate disperse il bilancio delle vittime dello tsunami in Indonesia. I corpi che sono stati sepolti dallo scorso 26 dicembre nel nord dell'isola di Sumatra, la regione maggiormente colpita, sono 105.171. Il bilancio complessivo delle vittime del terremoto e dell'onda anomala che la scossa ha generato in tutti i Paesi che si affacciano sull'Oceano indiano e' quindi superiore a 286mila vittime.

IMMIGRATI

MILANO, CAMERA LAVORO PRESA D'ASSALTO DA CENTINAIA DI BADANTI E' bastato un volantino che riportava informazioni sbagliate a far accorrere davanti alla Camera del lavoro di Milano centinaia di badanti, che dalle 5 di stamani si sono messe pazientemente in coda sperando di mettersi in regola. I dipendenti della Cgil, giunti intorno alle 9, hanno trovato il piazzale davanti all'ingresso 'occupato' da circa 500 immigrati, in maggioranza filippine e quindi presumibilmente impiegate come badanti o colf, che lavorano a Milano ma sono irregolari. Agli immigrati è stato spiegato come stanno le cose: la Camera del lavoro non può fare nulla. Ogni volta che esce il decreto sui flussi si creano delle aspettative. Il problema vero, dice Graziella Carneri della segreteria della Cgil milanese è che in questa città non esiste un modo corretto di comunicare con queste persone, come invece sarebbe necessario.

MUORE IN INCENDIO NELL'ALBERGO ABBANDONATO - Un cittadino immigrato e' morto stamani nell'incendio di un albergo abbandonato in via Gramsci a Rapallo, sulla riviera di Levante. Sembra che l'uomo, un cingalese, avesse trovato rifugio nell' edificio ed avesse acceso un falo' per riscaldarsi. Sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco e pattuglie della polizia.

ALTRI DUE IMMIGRATI TROVATI MORTI IN CASOLARE NEL FOGGIANO SONO FRATELLO E SORELLA - I cadaveri di due giovani immigrati romeni, fratello e sorella, di 24 e di 17 anni, sono stati trovati in un casolare, nel foggiano. I due corpi - secondo prime informazioni - non presentano segni di violenza. Sono stati trovati in localita' Macchia, contrada Santa Lucia, nel territorio di Monte Sant' Angelo.

ISTAT: SCIOPERI

A OTTOBRE RECORD ORE NON LAVORATE - Mel mese di ottobre sono state pari a 656 mila le ore non lavorate per conflitti di lavoro sui rinnovi contratturali, il 400% in piu' rispetto alle 170.000 dell'ottobre 2003. Lo rivela l'Istat che riporta per il periodo gennaio-ottobtre un totale di ore di lavoro perse di 4 milioni (il 6,9 per cento in meno rispetto al corrispondente periodo dell'anno 2003). Di queste, il 45,7 per cento (pari a circa 1,8 milioni di ore) per rinnovo del contratto di lavoro, mentre per i conflitti dovuti a rivendicazioni economico-normative 1,2 milioni di ore non lavorate (il 30,6 per cento del totale). L'analisi secondo l'attivita' economica mette in luce una concentrazione di ore non lavorate per il mese di ottobre nei settori dei trasporti e comunicazioni (il 16,0 per cento del totale delle ore non lavorate), credito (42,1 per cento) e pubblica amministrazione (24.2 per cento). A dicembre, relativamente all'intera economia la quota di dipendenti in attesa di rinnovo e' pari al 26,2 per cento. I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 13,2.

ACCIAIERIE TERNI

OPERAI BLOCCANO STAZIONE FERROVIARIA - Sciopero di 24 ore di tutti i reparti e blocco della stazione ferroviaria di Terni: cosi' i lavoratori della Acciai Speciali Terni hanno voluto rispondere oggi alla Thyssen krupp che e' decisa a chiudere il reparto magnetico della fabbrica ternana. Oggi e' anche la giornata dell'incontro che la presidenza del consiglio dei Ministri (sottosegretario Gianni Letta) ha convocato per stasera alle 19,30 a palazzo Chigi, per cercare di convincere i vertici TK ad annullare la procedura di chiusura del magnetico e il trasferimento di 350 lavoratori al reparto inossidabile. Gli operai stanno presidiando anche le portinerie della fabbrica e non si escludono blocchi stradali in giornata. Dalle 7 di stamane i treni in partenza ed arrivo alla stazione ferroviaria di Terni, sono quindi fermi per operai sui binari. La protesta con occupazione dei binari alla stazione ferroviaria di Terni, messa in atto dagli operai delle acciaierie ha provocato il blocco dei convogli regionali, ma non del traffico sulla Roma-Ancona. I convogli in transito sulla Direttissima non hanno risentito del blocco. I treni diretti ad Ancona e viceversa vengono instradati per Orte-Terontola-Foligno-Ancona con ritardi contenuti di circa un'ora, questo "saltando" la stazione ferroviaria di Terni.

PENDOLARI

BLOCCANO LINEA NEL MILANESE PROTESTANO PER I RITARDI LUNGO LA TRATTA MILANO-BRESCIA - La linea ferroviaria che unisce Milano a Venezia e' bloccata dalle 8.20 di stamane: duecento pendolari che da un'ora attendevano l'arrivo dei convogli, esasperati per i ritardi, hanno occupato i binari. La stazione è quella di Vignate, una stazione non presidiata dal personale ferroviario, e dove c'e' solo una biglietteria automatica. Attualmente continua ancora il blocco della linea, anche se sono in corso trattative fra i pendolari e i dirigenti delle Ferrovie. Una parte della trattativa si e' svolta in un auditorium vicino alla stazione, con l'intervento del sindaco di Vignate. Le ripercussioni sulla rete ferroviaria sono notevoli, anche se alcuni treni sono stati instradati per altre linee.

G.R. 9,30

PALESTINA

Hamas ed Hezbollah hanno concordato di proseguire la resistenza contro Israele in un incontro a Beirut fra il capo dell'ufficio politico del gruppo palestinese, Khaled Mashaal, e il leader della milizia libanese, sceicco Hassan Nasrallah. A quanto riferisce un loro comunicato, citato sul sito di Ha'aretz, i colloqui hanno riguardato gli ultimi sviluppi nella regione e in particolare la pressione alle quali sono sottoposte le forze della resistenza e della fermezza in Siria, a causa della risoluzione 1559 dell'Onu , e in Palestina attraverso la continua aggressione contro il popolo palestinese. E' stato concordato che la resistenza e la fermezza sono l'unica opzione possibile di fronte a questa pressione, continua il comunicato. La risoluzione 1559, approvata in settembre chiede lo smantellamento delle forze dell'Hezbollah e il ritiro dei soldati siriani dal Libano.

GERUSALEMME - Migliaia di COLONI che si oppongono al piano di ritiro dalle colonie si sono ritrovati davanti alla Knesset, a Gerusalemme, per protestare contro il progetto del governo di Ariel Sharon sul ritiro degli insediamenti dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania e per chiedere un referendum sulla questione. La dimostrazone dovrebbe durare 24 ore. Per ora non sono state fornite cifre ufficiali sul numero dei manifestanti ma secondo il canale televisivoChannel One la piazza avrebbe raccolto più di 130mila persone, ben oltre le 100mila attese dagli organizzatori.

GRECIA

Un scossa di magnitudo 5,6 sulla scala Richter è stata registrata alle prime ore di questa mattina nelle isole greche di Zante e Cefalonia, nel mar Ionio. Non vi sono danni o vittime. Il sisma di è verificato alle 03.10 del mattino, ora locale, ed è stato seguito poco dopo da una seconda scossa di magnitudo 4,0.

KUWAIT

Nel Kuwait diversi poliziotti e militanti islamici sono rimasti uccisi oggi in un violento scontro a fuoco in un quartiere meridionale della capitale. Lo ha detto il ministero dell'Interno dell'emirato. E' il secondo scontro a fuoco in due giorni, ieri un militante islamico e un poliziotto erano rimasti uccisi in una sparatoria. Ci sono diversi feriti e uccisi in entrambe le parti ma non c'e' ancora un bilancio finale dell'operazione per il momento, afferma una dichiarazione del ministero.

TAGIKISTAN

Almeno una persona è morta e quattro sono rimaste ferite per l'esplosione di un'autobomba davanti al ministero della Protezione civile di Dushambè, capitale del Tagikistan. La deflagrazione ha rotto gran parte delle finestre del ministero e danneggiato diverse automobili. Alla fine di febbraio, in questa ex repubblica sovietica al confine con l'Afghanistan si terranno elezioni parlamentari.

ITALIA PENDOLARI BLOCCANO La linea ferroviaria che unisce Milano a Venezia. Dalle 8.20 di stamane: duecento pendolari che da un'ora attendevano l'arrivo dei convogli, esasperati per i ritardi, hanno occupato i binari. E' accaduto a Vignate, una stazione non presidiata dal personale ferroviario, e dove c'e' solo una biglietteria automatica

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gror050131 (last edited 2008-06-26 09:49:00 by anonymous)