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Giuliana Sgrena, inviata del Manifesto, era diretta con il suo interprete nella moschea sunnita di al Kastl, nella zona dell' universita' di Baghdad quando, secondo quanto ha riferito ai giornalisti italiani lo stesso interprete, un gruppo di armati ha fermato l'auto su cui viaggiavano. Sotto la minaccia delle armi, Giuliana Sgrena è stata costretta a uscire dalla vettura e a seguire gli uomini armati. Giuliana Sgrena, del Manifesto, era diretta con il suo interprete nella moschea sunnita di al Kastl, nella zona dell' universita' di Baghdad quando, secondo quanto ha riferito ai giornalisti italiani lo stesso interprete, un gruppo di uomini armati ha fermato l' autovettura. Sotto la minaccia delle armi, Giuliana Sgrena e' stata costretta a uscire dalla vettura e a seguire gli uomini armati.

Nella moschea di al Kastl si trova un gruppo di esuli da Falluja che la giornalista italiana aveva deciso di incontrare. Secondo una prima ricostruzione, un gruppo di armati ha aperto il fuoco per bloccare l' auto. Una volta fermata la vettura, Giuliana Sgrena e' stata trascinata via. Il suo interprete, sempre secondo quanto si e' appreso, sta riferendo l' accaduto ad una pattuglia di soldati americani.

Il rapimento e' stato vissuto praticamente in diretta da un' altra giornalista italiana, che ha ricevuto, mentre era in albergo, una telefonata muta. Dai rumori di sottofondo - spari e voci concitate - ha potuto ricostruire quanto stava accadendo e cosi' a dare l' allarme. Giuliana Sgrena si era messa in contatto con il Manifesto intorno alle 12.00 (ora italiana). Lo ha riferito all' Ansa il direttore del Manifesto, Gabriele Polo.

Del rapimento di Giuliana Sgrena e' stata subito informata l' ambasciata italiana a Baghdad. Ad informare le autorita' diplomatiche sono stati i giornalisti italiani non appena avuta notizia di quanto era accaduto.

GR ORE 13,00

Iraq. Rapita Giuliana Sgrena, inviata del 'Manifesto

Giuliana Sgrena, del Manifesto, era diretta con il suo interprete nella moschea sunnita di al Kastl, nella zona dell' universita' di Baghdad quando, secondo quanto ha riferito ai giornalisti italiani lo stesso interprete, un gruppo di uomini armati ha fermato l' autovettura. Sotto la minaccia delle armi, Giuliana Sgrena e' stata costretta a uscire dalla vettura e a seguire gli uomini armati.

Nella moschea di al Kastl si trova un gruppo di esuli da Falluja che la giornalista italiana aveva deciso di incontrare. Secondo una prima ricostruzione, un gruppo di armati ha aperto il fuoco per bloccare l' auto. Una volta fermata la vettura, Giuliana Sgrena e' stata trascinata via. Il suo interprete, sempre secondo quanto si e' appreso, sta riferendo l' accaduto ad una pattuglia di soldati americani.

Il rapimento e' stato vissuto praticamente in diretta da un' altra giornalista italiana, che ha ricevuto, mentre era in albergo, una telefonata muta. Dai rumori di sottofondo - spari e voci concitate - ha potuto ricostruire quanto stava accadendo e cosi' a dare l' allarme. Giuliana Sgrena si era messa in contatto con il Manifesto intorno alle 12.00 (ora italiana). Lo ha riferito all' Ansa il direttore del Manifesto, Gabriele Polo.

Del rapimento di Giuliana Sgrena e' stata subito informata l' ambasciata italiana a Baghdad. Ad informare le autorita' diplomatiche sono stati i giornalisti italiani non appena avuta notizia di quanto era accaduto.

IRAQ: UCCISI 2 SOLDATI USA, A MOSUL E BABIL

Due soldati americani sono rimasti uccisi in Iraq. A riferirlo e' stato il comando statunitense nel paese, precisando che uno dei militari e' morto nell'esplosione di un ordigno collocato a terra e scoppiato al passaggio del convoglio a bordo del quale viaggiava. L'episodio risale a ieri mattina ed e' avvenuto vicino Mosul. Nello stesso attacco un altro militare americano e' rimasto ferito. Un altro soldato e' morto durante un'operazione a Babil, a sud di Baghdad, ieri.

M.O.: MANCATO ACCORDO SU RILASCIO PRIGIONIERI

Ha deluso i palestinesi l'offerta di rilasciare 900 detenuti, approvata dal Consiglio di Sicurezza israeliano al termine di una lunga riunione e di un acceso dibattito. I prigionieri sarebbero stati rilasciati in due gruppi, un primo di 500 nell'immediato, quindi gli altri entro tre mesi. Il criterio di scelta dei detenuti da rilasciare - spiega il quotidiano israeliano 'Ha'aretz' sul suo sito, e' lo stesso di quello adottato in passato: tra i 900 prigionieri scelti non vi sono palestinesi accusati di aver ucciso cittadini israeliani. Ma per la controparte quella avanzata e' una proposta insultante, ha commentato un palestinese coinvolto nei colloqui che si sono svolti ieri, e per il quale dovranno essere rilasciati tutti i 237 prigionieri incarcerati prima degli accordi di Oslo del 1993. Questo conta per noi, non i 900 detenuti proposti. Non vi e' stato alcun coordinamento nella scelta dei nomi, ha affermato.

NEPAL: L'ESERCITO SPARA SU PROTESTA STUDENTI, ALMENO 15 FERITI

Dopo aver assunto i pieni poteri tre giorni fa, il re del Nepal Gyanendra ha mandato l'esercito per disperdere una protesta studentesca. Lo riportano i media indiani, precisando che elicotteri della Royal Nepal Army (RNA) hanno aperto il fuoco contro gli studenti di Pokhra. Almeno 15 giovani del Prithvi Narayan College sarebbero rimasti feriti. Intanto, i ribelli maoisti hanno respinto l'invito a negoziare rivolto loro dal re, affermando in un documento che l'iniziativa di Gyanendra e' quella di un autocrate feudale del medioevo.

ELETTROSMOG: ANTENNE RADIO VATICANA E MARINA,PERIZIA FATTIBILE

E' fattibile e potrebbe raggiungere risultati scientifici una perizia che stabilisca il nesso di causalita' tra le onde elettromagnetiche emesse dalle antenne di Radio Vaticana, a Cesano, e del Quartier Generale della Marina militare, in localita' La Storta, e i decessi per leucemia riscontrati nelle zone limitrofe agli impianti, dal '94 al 2000. E' il parere degli esperti nominati, in sede di incidente probatorio, dal gip Zaira Sacchi nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma che vede indagate sei persone per omicidio colposo. Tuttavia, per i tre periti (il biologo Rosanna Supino, l'epidemiologo Andrea Micheli e l'ingegnere elettromagnetico Paolo Lampariello) occorrono almeno due anni di tempo e 162mila euro per svolgere gli opportuni accertamenti.

STRAGI NAZISTE: A PRIMAVERA PM LA SPEZIA CHIUDE 4 INCHIESTE

Sara' una primavera di fuoco: lo ha detto il pubblico ministero militare della Spezia Marco De Paolis che, con l' altro pm, Stefano Grillo, sta lavorando agli oltre 30 fascicoli su altrettante stragi compiute da SS e Wermacht tra il maggio e l' ottobre 1944, durante la cosiddetta 'ritirata del terrore'. Entro aprile, infatti, con tutta probabilita' andra' a sentenza il processo a sette ex nazisti accusati della strage di Sant' Anna di Stazzena (la cui ultima udienza dibattimentale e' prevista per il 9 marzo), ma verranno chiuse con le richieste al gup anche le indagini su San Polo (Arezzo), Branzolino (Forli'), Falzano di Cortona (Arezzo) e su tre stralci di Marzabotto. Per il primo stralcio, avocato dalla procura generale di Roma, la decisione del pg e' attesa per il 14 febbraio. Il giorno dopo la corte militare d' appello di Roma discutera' l' appello per tre ex nazisti prosciolti dal gup spezzino per la strage di Stazzema. Se dovessero essere accolte le ragioni del pubblico ministero, si potrebbe aprire un processo bis su Sant'Anna. Per marzo e' atteso anche il deposito della sentenza sulla strage di Farneta, sentenza che ha mandato assolto l' ex SS Hermann Langer.

gror050204 (last edited 2008-06-26 09:51:18 by anonymous)