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=== G.R. 13,00 ===

''IRAQ'''

'''RAPIMENTO SGRENA'''

''Dovete por fine alla occupazione, e' l'unico modo per uscire da questa situazione'', afferma piangente Giuliana Sgrena nel video ottenuto a Baghdad dalla AP Television News diffuso alle 11,48 di questa mattina. ''Aiutatemi a salvarmi, a salvare questo popolo, ritiratevi dall'Iraq, dovete porre fine all'occupazione, qui tutti gli stranieri, tutti gli italiani sono considerati nemici''. Nel video, secondo la Ap, la giornalista parla in italiano e in francese. ''Chiedo al governo italiano, al popolo italiano, di lottare contro la occupazione. Chiedo a mio marito, per favore, di aiutarmi'', afferma nel video la Sgrena parlando in francese. ''Dovete fare tutto il possibile per por fine alla occupazione. Conto sul vostro aiuto. Mi potete aiutare'', prosegue la giornalista italiana, sempre in francese. Nelle immagini la Sgrena unisce le mani insieme, in atteggiamento implorante. ''Nessuno dovrebbe venire in Iraq in questo momento - afferma - Neanche i giornalisti. Nessuno''.
''Dovete finire l'occupazione, è il solo per uscire da questa situazione'', dice la giornalista del Manifesto sequestrata a Baghdad il 4 febbraio scorso. Nel video, la Sgrena appare da sola, la sua figura visibile su uno sfondo bianco dietro di lei. Alla sua sinistra, le parole - scritte in rosso e in arabo - ''Mujahidin senza frontiere'' una sigla mai comparsa nel panorama della resistenza irachena. Sia la sigla sconosciuta, sia la foto -Giuliana è ritratta davanti a un lenzuolo bianco e non vi sono tracce die sequestratori- rinfoloca i dubbi sulla vera paternità del rapimento che sempre più sembra NON attribuibile alla resistenza irachena.


Trascorsi 16 giorni dalle elezioni, continuano gli attacchi della guerriglia irachena. Un soldato americano è stato ucciso nella provincia occidentale di Al-Anbar. Lo hanno reso noto fonti militari statunitensi, precisando che il soldato, appartenente alla Prima forza di spedizione dei Marines, è rimasto ucciso ieri nel corso di un'operazione. Con ques'ultima vittima, sale a 1.547 il numero dei militari americani uccisi in Iraq dall'invasione nel marzo del 2003.

E ancora nella notte appena passata è avvenuto un atto di sabotaggio di un oleodotto nella regione di al-Fatiha, 80 chilometri a ovest di Kirkuk. Secondo quanto rendono noto fonti della Northern Oil Company. L'oleodotto portava il greggio estratto dai pozzi piu' a nord alla raffineria di Bayji. Tre giorni fa erano stata danneggiate tre diversi condotte, per petrolio, gas e acqua, nella provincia settentrionale di Tamim.


'''IRAN - SIRIA'''

Il ministro dei servizi segreti iraniani, Ali' Younessi, ha confermato oggi che gli Stati Uniti spiano ''da lungo tempo'' i siti nucleari iraniani ''con satelliti e altri mezzi'', tra cui aerei che ha minacciato potrebbero essere abbattuti da Teheran. Younessi, citato dall' agenzia iraniana Irna, ha detto che ''nonostante le smentite di responsabili del Pentagono riteniamo che le attivita' di spionaggio contro l' Iran vadano avanti da lungo tempo''. ''Sebbene le nostre attivita' nucleari siano pacifiche e quindi queste attivita' di spionaggio non possano rivelare nulla di nuovo, attaccheremo e abbatteremo qualsiasi strumento usato per lo spionaggio che dovesse violare lo spazio aereo iraniano''. Nei giorni scorsi il 'Washington Post' aveva scritto che da circa un anno gli Stati Uniti usano aerei senza pilota per effettuare rilevazioni sui siti nucleari iraniani.

Intanto il primo ministro siriano, Naji al Hotari, e' arrivato oggi a Teheran per una visita alla guida di una delegazione di alto livello politico ed economico. L' agenzia iraniana Irna ha annunciato che il premier, accompagnato da sette ministri economici del suo governo, presiedera' l' avvio di una sessione della Commissione bilaterale per la cooperazione economica. In una dichiarazione fatta prima di partire da Damasco, Hotari ha sottolineato l' esigenza di ''uno scambio di esperienze con la Repubblica islamica in tutti i campi''. Il primo ministro non ha citato esplicitamente quello nucleare, anche se ha detto che gli Stati Uniti ''ignorano le armi di distruzione di massa prodotte dal regime sionista'', cioe' Israele. ''Nonostante le minacce americane - ha detto ancora il premier Siriano - le prospettive della cooperazione tra Siria e Iran sono luminose''. Fin dalla rivoluzione iraniana del 1979 le relazioni tra Teheran e Damasco sono state eccellenti. L' alleanza tra i due Paesi ha dato i risultati piu' evidenti in Libano, dove insieme hanno creato e sostengono le milizie sciite dell' Hezbollah, che rappresentano la piu' forte organizzazione antisraeliana e antiamericana nel paese mediorientale. La visita di Hotari a Teheran avviene dopo l' assassinio a Beirut dell' ex premier sunnita Rafiq Hariri, per la quale gli Stati Uniti hanno manifestato i loro forti sospetti nei confronti della Siria.

In Siria il Tribunale per la sicurezza dello stato ha condannato a pene varianti dai due ai tre anni di reclusione 15 militanti curdi, accusati di ''tentata divisione'' del paese. Lo ha riferito oggi a Damasco l'avvocato e attivista per i diritti umani siriano Anwar Al-Buni. L'avvocato ha precisato che quattro dei 15 militanti curdi sono stati condannati ieri a tre anni di reclusione ciascuno per ''offesa alle autorita', appartenenza a un'associazione segreta volta al separatismo e incitamento al disordine settario e alla discordia civile''. Gli altri undici militanti curdi, ha aggiunto Al-Buni, sono stati invece condannati a due anni di reclusione. I quindici militanti erano stati arrestati nel marzo scorso durante disordini a Damasco, dove gruppi di curdi siriani si erano scontrati con la polizia dopo gli incidenti seguiti a una partita di calcio nella cittadina di Kameshli, nel nord della Siria. Gran parte delle centinaia di curdi che erano stati arrestati dopo i disordini che avevano allora provocato una trentina di morti sono stati successivamente rilasciati.

Da Mosca fonti del ministero della Difesa confermano che la Russia e' in trattative per fornire alla Siria sofisticati missili a corto raggio della classe Strelets. Il premier israeliano Ariel Sharon ha fatto pressione sul presidente russo Vladimir Putin perche' evitasse la vendita di nuovi missili a Damasco. Gli Strelets sono una specie di Stinger 'made in Russia', sviluppati sulla base del missile portatile Igla': non sono trasportabili a spalla ma possono essere facilmente installati su automezzi, elicotteri, navi e aerei. Hanno una gittata massima di 3,5 chilometri. Secondo le fonti russe la Siria li sistemera' su ''veicoli stradali''. Ieri Sharon si e' detto preoccupato delle nuove forniture belliche con cui Putin ribadisce in modo vistoso e concreto il suo pieno appoggio alla Siria malgrado quel paese arabo sia stato inserito dagli Stati Uniti nella lista nera degli sponsor del terrorismo internazionale. Le fonti russe del ministero della Difesa hanno oggi assicurato che non saranno venduti a Damasco i missili tattici del tipo Iskander, piu' pericolosi per lo stato ebraico in quanto hanno una gittata massima di 280 chilometri.


'''CINA'''

Non si sono ancora spente le polemiche sulla sicurezza nelle miniere di carbone cinesi che un altro incidente porta a oltre 215 il numero dei morti in due giorni. Cinque minatori sono morti e 17 sono dispersi in un impianto estrattivo nella provincia di Yunnan, nel sudovest del Paese. Secondo l'agenzia Nuova Cina, un'esplosione in una miniera illegale nel villaggio di Sionglin ha causato anche il ferimento di una quindicina di persone. E' intanto salito a 210 il bilancio delle vittime del piu' grave disastro minerario degli ultimi dieci anni: altri 10 corpi sono stati recuperati dai pozzi dell'impianto statale di Sujiawan, nella citta' di Fucin della provincia di Liaoning.
Il ministro della difesa francese, Michelle Alliot-Marie, ha ribadito la richiesta del suo Paese per la cancellazione dell'embargo europeo alla vendita di armi alla Cina. ''Non possiamo avere relazioni con Pechino in ambito economico, sanitario, di ricerca, e mantenere l'embargo cosi' come e''', ha dichiarato Alliot-Marie in una intervista al quotidiano Les Echos. ''L'embargo e' solo un segnale simbolico. Un segnale che non e' coerente con le nostre altre azioni'', ha aggiunto.


'''PALESTINA'''

Il movimento di resistenza islamico Hamas minaccia di lanciare nuovi attacchi contro obiettivi israeliani, in ritorsione alla uccisione di quattro palestinesi nelle ultime due giornate. ''Israele non vuole la calma nei Territori, soffre di una mentalita' sanguinaria che lo rende incapace di rispettare alcuna intesa'', ha stabilito Mushir al- Masri, un portavoce di Hamas. Un adolescente palestinese e' stato ucciso due giorni fa a Hebron (Cisgiordania) dopo che - secondo Israele - aveva cercato di pugnalare un soldato in pattuglia. Ieri un altro adolescente e' stato ucciso alla periferia di Ramallah, durante tumulti. Il quotidiano Haaretz ha raccolto una testimonianza secondo cui il giovane sarebbe stato ucciso dal fuoco di coloni ebrei attaccati dalla folla, e non da soldati. La scorsa notte due palestinesi armati sono stati uccisi mentre - secondo Israele - si accingevano ad attaccare la colonia di Bracha, presso Nablus. Le Brigate dei martiri di al- Aqsa (al Fatah) hanno confermato che gli uccisi, Issam Hamzeh e Mahyoub al-Qani, erano inquadrati in quella organizzazione. In una dichiarazione alla stampa al-Masri ha aggiunto che Hamas decidera' la eventuale ritorsione senza necessariamente consultarsi con l'Autorita' nazionale palestinese. ''Il nostro sangue non puo' essere versato invano'', ha concluso.

Circa 350 militanti di Hamas e della Jihad islamica ricercati dagli israeliani sono entrati a far parte delle forze di sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Lo ha reso noto il ministro palestinese per l'Agricoltura, Ibrahim Abu al Naja, secondo cui la decisione di integrarli è stat presa a seguito dell'accordo tra il presidente Mahmoud Abbas e i leader delle diverse fazioni palestinesi. ''I ricercati (da Israele) che si uniranno alle forze di sicurezza appartengono a tutti i gruppi armati e fazioni palestinesi'', ha precisato Naja, secondo cui si tratta anche di un modo ''per proteggere i militanti dai tentativi israeliani di ucciderli''.


'''STATI UNITI PREPARANO IL SOLDATO ROBOT'''

''Non hanno fame. Non hanno paura. Non dimenticano gli ordini. E non risentono della morte di quello che fino a poco prima combatteva al loro fianco. Saranno soldati molto migliori degli esseri umani''. Gordon Johnson, del comando degli stati maggiori riuniti americano ha presentato al New York Times il progetto dell'esercito che ricevera' maggiori finanziamenti nella storia, 127 miliardi di dollari, quello per il soldato robot (Future Combat Systems, la definizione formale). In meno di dieci anni, i sistemi automatizzati costituiranno la principale forza di combattimento degli Stati Uniti, nelle intenzioni dei pianificatori. Ed entro il mese di aprile, il primo esemplare sara' dispiegato a Baghdad: una macchina controllata da lontano in tempo reale da un soldato con un laptop, non solo in grado di neutralizzare un ordigno esplosivo (robot con questa funzione sono gia' in azione in Iraq), ma anche di sparare mille colpi al minuto, insomma di combattere in prima linea.

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G.R. 13,00

IRAQ

RAPIMENTO SGRENA

Dovete por fine alla occupazione, e' l'unico modo per uscire da questa situazione, afferma piangente Giuliana Sgrena nel video ottenuto a Baghdad dalla AP Television News diffuso alle 11,48 di questa mattina. Aiutatemi a salvarmi, a salvare questo popolo, ritiratevi dall'Iraq, dovete porre fine all'occupazione, qui tutti gli stranieri, tutti gli italiani sono considerati nemici. Nel video, secondo la Ap, la giornalista parla in italiano e in francese. Chiedo al governo italiano, al popolo italiano, di lottare contro la occupazione. Chiedo a mio marito, per favore, di aiutarmi, afferma nel video la Sgrena parlando in francese. Dovete fare tutto il possibile per por fine alla occupazione. Conto sul vostro aiuto. Mi potete aiutare, prosegue la giornalista italiana, sempre in francese. Nelle immagini la Sgrena unisce le mani insieme, in atteggiamento implorante. Nessuno dovrebbe venire in Iraq in questo momento - afferma - Neanche i giornalisti. Nessuno. Dovete finire l'occupazione, è il solo per uscire da questa situazione, dice la giornalista del Manifesto sequestrata a Baghdad il 4 febbraio scorso. Nel video, la Sgrena appare da sola, la sua figura visibile su uno sfondo bianco dietro di lei. Alla sua sinistra, le parole - scritte in rosso e in arabo - Mujahidin senza frontiere una sigla mai comparsa nel panorama della resistenza irachena. Sia la sigla sconosciuta, sia la foto -Giuliana è ritratta davanti a un lenzuolo bianco e non vi sono tracce die sequestratori- rinfoloca i dubbi sulla vera paternità del rapimento che sempre più sembra NON attribuibile alla resistenza irachena.

Trascorsi 16 giorni dalle elezioni, continuano gli attacchi della guerriglia irachena. Un soldato americano è stato ucciso nella provincia occidentale di Al-Anbar. Lo hanno reso noto fonti militari statunitensi, precisando che il soldato, appartenente alla Prima forza di spedizione dei Marines, è rimasto ucciso ieri nel corso di un'operazione. Con ques'ultima vittima, sale a 1.547 il numero dei militari americani uccisi in Iraq dall'invasione nel marzo del 2003.

E ancora nella notte appena passata è avvenuto un atto di sabotaggio di un oleodotto nella regione di al-Fatiha, 80 chilometri a ovest di Kirkuk. Secondo quanto rendono noto fonti della Northern Oil Company. L'oleodotto portava il greggio estratto dai pozzi piu' a nord alla raffineria di Bayji. Tre giorni fa erano stata danneggiate tre diversi condotte, per petrolio, gas e acqua, nella provincia settentrionale di Tamim.

IRAN - SIRIA

Il ministro dei servizi segreti iraniani, Ali' Younessi, ha confermato oggi che gli Stati Uniti spiano da lungo tempo i siti nucleari iraniani con satelliti e altri mezzi, tra cui aerei che ha minacciato potrebbero essere abbattuti da Teheran. Younessi, citato dall' agenzia iraniana Irna, ha detto che nonostante le smentite di responsabili del Pentagono riteniamo che le attivita' di spionaggio contro l' Iran vadano avanti da lungo tempo. Sebbene le nostre attivita' nucleari siano pacifiche e quindi queste attivita' di spionaggio non possano rivelare nulla di nuovo, attaccheremo e abbatteremo qualsiasi strumento usato per lo spionaggio che dovesse violare lo spazio aereo iraniano. Nei giorni scorsi il 'Washington Post' aveva scritto che da circa un anno gli Stati Uniti usano aerei senza pilota per effettuare rilevazioni sui siti nucleari iraniani.

Intanto il primo ministro siriano, Naji al Hotari, e' arrivato oggi a Teheran per una visita alla guida di una delegazione di alto livello politico ed economico. L' agenzia iraniana Irna ha annunciato che il premier, accompagnato da sette ministri economici del suo governo, presiedera' l' avvio di una sessione della Commissione bilaterale per la cooperazione economica. In una dichiarazione fatta prima di partire da Damasco, Hotari ha sottolineato l' esigenza di uno scambio di esperienze con la Repubblica islamica in tutti i campi. Il primo ministro non ha citato esplicitamente quello nucleare, anche se ha detto che gli Stati Uniti ignorano le armi di distruzione di massa prodotte dal regime sionista, cioe' Israele. Nonostante le minacce americane - ha detto ancora il premier Siriano - le prospettive della cooperazione tra Siria e Iran sono luminose. Fin dalla rivoluzione iraniana del 1979 le relazioni tra Teheran e Damasco sono state eccellenti. L' alleanza tra i due Paesi ha dato i risultati piu' evidenti in Libano, dove insieme hanno creato e sostengono le milizie sciite dell' Hezbollah, che rappresentano la piu' forte organizzazione antisraeliana e antiamericana nel paese mediorientale. La visita di Hotari a Teheran avviene dopo l' assassinio a Beirut dell' ex premier sunnita Rafiq Hariri, per la quale gli Stati Uniti hanno manifestato i loro forti sospetti nei confronti della Siria.

In Siria il Tribunale per la sicurezza dello stato ha condannato a pene varianti dai due ai tre anni di reclusione 15 militanti curdi, accusati di tentata divisione del paese. Lo ha riferito oggi a Damasco l'avvocato e attivista per i diritti umani siriano Anwar Al-Buni. L'avvocato ha precisato che quattro dei 15 militanti curdi sono stati condannati ieri a tre anni di reclusione ciascuno per offesa alle autorita', appartenenza a un'associazione segreta volta al separatismo e incitamento al disordine settario e alla discordia civile. Gli altri undici militanti curdi, ha aggiunto Al-Buni, sono stati invece condannati a due anni di reclusione. I quindici militanti erano stati arrestati nel marzo scorso durante disordini a Damasco, dove gruppi di curdi siriani si erano scontrati con la polizia dopo gli incidenti seguiti a una partita di calcio nella cittadina di Kameshli, nel nord della Siria. Gran parte delle centinaia di curdi che erano stati arrestati dopo i disordini che avevano allora provocato una trentina di morti sono stati successivamente rilasciati.

Da Mosca fonti del ministero della Difesa confermano che la Russia e' in trattative per fornire alla Siria sofisticati missili a corto raggio della classe Strelets. Il premier israeliano Ariel Sharon ha fatto pressione sul presidente russo Vladimir Putin perche' evitasse la vendita di nuovi missili a Damasco. Gli Strelets sono una specie di Stinger 'made in Russia', sviluppati sulla base del missile portatile Igla': non sono trasportabili a spalla ma possono essere facilmente installati su automezzi, elicotteri, navi e aerei. Hanno una gittata massima di 3,5 chilometri. Secondo le fonti russe la Siria li sistemera' su veicoli stradali. Ieri Sharon si e' detto preoccupato delle nuove forniture belliche con cui Putin ribadisce in modo vistoso e concreto il suo pieno appoggio alla Siria malgrado quel paese arabo sia stato inserito dagli Stati Uniti nella lista nera degli sponsor del terrorismo internazionale. Le fonti russe del ministero della Difesa hanno oggi assicurato che non saranno venduti a Damasco i missili tattici del tipo Iskander, piu' pericolosi per lo stato ebraico in quanto hanno una gittata massima di 280 chilometri.

CINA

Non si sono ancora spente le polemiche sulla sicurezza nelle miniere di carbone cinesi che un altro incidente porta a oltre 215 il numero dei morti in due giorni. Cinque minatori sono morti e 17 sono dispersi in un impianto estrattivo nella provincia di Yunnan, nel sudovest del Paese. Secondo l'agenzia Nuova Cina, un'esplosione in una miniera illegale nel villaggio di Sionglin ha causato anche il ferimento di una quindicina di persone. E' intanto salito a 210 il bilancio delle vittime del piu' grave disastro minerario degli ultimi dieci anni: altri 10 corpi sono stati recuperati dai pozzi dell'impianto statale di Sujiawan, nella citta' di Fucin della provincia di Liaoning. Il ministro della difesa francese, Michelle Alliot-Marie, ha ribadito la richiesta del suo Paese per la cancellazione dell'embargo europeo alla vendita di armi alla Cina. Non possiamo avere relazioni con Pechino in ambito economico, sanitario, di ricerca, e mantenere l'embargo cosi' come e, ha dichiarato Alliot-Marie in una intervista al quotidiano Les Echos. L'embargo e' solo un segnale simbolico. Un segnale che non e' coerente con le nostre altre azioni, ha aggiunto.

PALESTINA

Il movimento di resistenza islamico Hamas minaccia di lanciare nuovi attacchi contro obiettivi israeliani, in ritorsione alla uccisione di quattro palestinesi nelle ultime due giornate. Israele non vuole la calma nei Territori, soffre di una mentalita' sanguinaria che lo rende incapace di rispettare alcuna intesa, ha stabilito Mushir al- Masri, un portavoce di Hamas. Un adolescente palestinese e' stato ucciso due giorni fa a Hebron (Cisgiordania) dopo che - secondo Israele - aveva cercato di pugnalare un soldato in pattuglia. Ieri un altro adolescente e' stato ucciso alla periferia di Ramallah, durante tumulti. Il quotidiano Haaretz ha raccolto una testimonianza secondo cui il giovane sarebbe stato ucciso dal fuoco di coloni ebrei attaccati dalla folla, e non da soldati. La scorsa notte due palestinesi armati sono stati uccisi mentre - secondo Israele - si accingevano ad attaccare la colonia di Bracha, presso Nablus. Le Brigate dei martiri di al- Aqsa (al Fatah) hanno confermato che gli uccisi, Issam Hamzeh e Mahyoub al-Qani, erano inquadrati in quella organizzazione. In una dichiarazione alla stampa al-Masri ha aggiunto che Hamas decidera' la eventuale ritorsione senza necessariamente consultarsi con l'Autorita' nazionale palestinese. Il nostro sangue non puo' essere versato invano, ha concluso.

Circa 350 militanti di Hamas e della Jihad islamica ricercati dagli israeliani sono entrati a far parte delle forze di sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Lo ha reso noto il ministro palestinese per l'Agricoltura, Ibrahim Abu al Naja, secondo cui la decisione di integrarli è stat presa a seguito dell'accordo tra il presidente Mahmoud Abbas e i leader delle diverse fazioni palestinesi. I ricercati (da Israele) che si uniranno alle forze di sicurezza appartengono a tutti i gruppi armati e fazioni palestinesi, ha precisato Naja, secondo cui si tratta anche di un modo per proteggere i militanti dai tentativi israeliani di ucciderli.

STATI UNITI PREPARANO IL SOLDATO ROBOT

Non hanno fame. Non hanno paura. Non dimenticano gli ordini. E non risentono della morte di quello che fino a poco prima combatteva al loro fianco. Saranno soldati molto migliori degli esseri umani. Gordon Johnson, del comando degli stati maggiori riuniti americano ha presentato al New York Times il progetto dell'esercito che ricevera' maggiori finanziamenti nella storia, 127 miliardi di dollari, quello per il soldato robot (Future Combat Systems, la definizione formale). In meno di dieci anni, i sistemi automatizzati costituiranno la principale forza di combattimento degli Stati Uniti, nelle intenzioni dei pianificatori. Ed entro il mese di aprile, il primo esemplare sara' dispiegato a Baghdad: una macchina controllata da lontano in tempo reale da un soldato con un laptop, non solo in grado di neutralizzare un ordigno esplosivo (robot con questa funzione sono gia' in azione in Iraq), ma anche di sparare mille colpi al minuto, insomma di combattere in prima linea.

G.R. 9,30

BRASILE

SINDACALISTA UCCISO - Si chiama Soares da Costa Filho il sindacalista brasiliano ucciso ieri mattina a colpi di pistola a Parauapebas, nel sud est dello Stato amazzonico del Pará. Lo riferiscono alla MISNA fonti religiose locali, precisando che l'uomo si stava recando in moto verso la città di Carajás, dove ricopriva l'incarico di presidente dell'Associazione di produttori rurali, quando è stato avvicinato da due uomini che gli hanno sparato diversi colpi di arma da fuoco a bruciapelo. Interrogata dalla polizia, la famiglia ha detto che Soares negli ultimi tempi non aveva ricevuto minacce di morte, mentre secondo la stampa il suo era un nome considerato a rischio. Intanto il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il suo omologo della Guyana, Bharrat Jagdeo, hanno sottoscritto nella capitale Georgetown accordi di cooperazione in campo agricolo e nel settore della salute.

IRAQ

Trascorsi 16 giorni dalle elezioni, continuano gli attacchi della guerriglia irachena. Un soldato americano è stato ucciso nella provincia occidentale di Al-Anbar. Lo hanno reso noto fonti militari statunitensi, precisando che il soldato, appartenente alla Prima forza di spedizione dei Marines, è rimasto ucciso ieri nel corso di un'operazione. Con ques'ultima vittima, sale a 1.547 il numero dei militari americani uccisi in Iraq dall'invasione nel marzo del 2003.

KYOTO

E' entrato formalmente in vigore questa mattina alle 6 ora italiana il Protocollo di Kyoto, un piano globale di lotta contro il riscaldamento della terra, ratificato da 141 Paesi con eccezioni di 'peso' come Stati Uniti, che producono da soli oltre 1/4 delle emissioni inquinanti, e Australia. Alle 10,30 ora italiana è prevista una cerimonia nella città giapponese dove il Protocollo è stato sottoscritto nel 1997, alla quale parteciperà l'ambientalista kenyiota Wangari Maathai, premio Nobel per la pace lo scorso anno. Il cambiamento climatico è un problema globale - sostiene il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan in un messaggio preregistrato per la cerimonia - Per questo richiede una risposta concertata globale. Mi appello alla comunità internazionale perché sia unita, aderisca al Protocollo di Kyoto e agisca velocemente per quanto riguarda i prossimi passi. Non c'è tempo da perdere. Ma gli appelli generici lasciano il tempo che trovano.

FILIPPINE

Dopo una furiosa battaglia durata oltre una settimana le forze armate filippine hanno conquistato il campo fortificato sull'isola di Jolo (sud), dove centinaia di ribelli islamici si erano asserragliati. Lo ha dichiarato oggi il gen. Agustin Dema-ala, comandante regionale. Il bilancio della battaglia e' di 70-100 morti, ha detto l'ufficiale. Gli insorti, seguaci di un ex capo della guerriglia separatista, Nur Misuari - ora in carcere -, sono stati messi in fuga e si sono nascosti nella giungla. L'organizzazione Abu Sayyaf aveva rivendicato i tre attentati di lunedi', in cui sono morte 12 persone, dichiarando che erano una rappresaglia per l'attacco dei militari a Jolo.

CINA

Sono almeno 209 i minatori morti nell'incidente avvenuto lunedi' scorso in una miniera di Fuxin, nella provincia nordorientale di Liaoning. Lo ha reso noto oggi l'agenzia Nuova Cina, aggiornando il bilancio della tragedia causata da un'esplosione di gas. Nove sono i lavoratori dati ancora per dispersi e 29 i feriti. Si tratta del piu' grave incidente negli ultimi 14 anni nell'industria mineraria cinese.

UGANDA

Un rapporto delle Nazioni Unite accusa il governo ugandese di non aver mai smesso di arruolare e utilizzare bambini soldato nelle file del proprio esercito nazionale; Kampala ha seccamente smentito il contenuto del rapporto e un portavoce delgoverno ha detto al quotidiano 'The Monitor',che si tratta di conclusioni "senza alcun legame con la realtà".

BRASILE

Si chiama Soares da Costa Filho il sindacalista brasiliano ucciso questa mattina a colpi di pistola a Parauapebas, nel sud est dello Stato amazzonico del Pará. Lo riferiscono alla MISNA fonti religiose locali, precisando che l'uomo si stava recando in moto verso la città di Carajás, dove ricopriva l'incarico di presidente dell'Associazione di produttori rurali, quando è stato avvicinato da due uomini che gli hanno sparato diversi colpi di arma da fuoco a bruciapelo. Interrogata dalla polizia, la famiglia ha detto che Soares negli ultimi tempi non aveva ricevuto minacce di morte, mentre secondo la stampa il suo era un nome considerato a rischio. Intanto il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il suo omologo della Guyana, Bharrat Jagdeo, hanno sottoscritto nella capitale Georgetown accordi di cooperazione in campo agricolo e nel settore della salute.

gror050216 (last edited 2008-06-26 09:58:49 by anonymous)