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 '' I T A L I A ''
 
  

'''TERNI: CORTEO OPERAI DA CANCELLI''' (audio)

Tutta Terni e' scesa in piazza per difendere le Acciaierie i suoi operai e tecnici, in difesa del lavoro e per la ripresa

della trattativa con la multinazionale tedesca Thyssen Krupp che ha chiuso il reparto magnetico, mettendo tutti i 360

lavoratori in Cassa Integrazione - E' partito poco dopo le 10,30 - sotto una pioggia insistente - dalla portineria di viale

Brin delle Acciaierie di Terni il corteo dei dipendenti dell' Ast che scioperano oggi per quattro ore (insieme a tutto il

comparto industriale della provincia) nell'ambito della vertenza con Thyssen Krupp per il futuro dello stabilimento ternano.

10.000 persone, in primo luogo operai, ma anche studenti e cittadini della città, manifestano dietro lo striscione con

scritto: non ci stiamo allo smantellamento delle Acciaierie di Terni, una grossa statua in polistirolo di Pinocchio, che reca

la scritta con Tk lavoro garantito, e da una riproduzione della Statua della Liberta' con un cartello che recita siamo tutti

in liberta (che fa riferimento al fatto che l'azienda, oltre alla cassa integrazione per i 360 operai del magnetico, ha messo

in liberta' o in ferie forzate un altro centinaio di dipendenti dei vari reparti).


'''ALITALIA: SCIOPERO ASSISTENTI VOL0 SULT, ALMENO 90 VOLI IN MENO'''
 
Con lo sciopero di 24 ore (cominciato a mezzanotte) degli assistenti di volo del Sult, la compagnia ha cancellato per la

giornata 90 voli (28 nazionali, 50 internazionali, 12 intercontinentali) in partenza dagli scali di Roma e Milano. A questa

protesta, si aggiunge lo 'sciopero del panino' di hostess e steward che aderiscono a Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e

Anpav, i quali hanno esteso dalle rotte nazionali a quelle internazionali lo stop della distribuzione di snack e bevande.

Protesta che hanno deciso di portare avanti sino al 26 febbraio.
Il Sult afferma che lo sciopero sta pienamente riuscendo e che la compagnia e' stata costretta a cancellare un numero

maggiore di voli rispetto a quelli preventivamente annullati. Invitando l'Alitalia a tornare al tavolo della trattativa sulla

definizione del rinnovo contrattuale in modo aperto e costruttivo, il sindacato chiede alle altre organizzazioni sindacali di

non riprendere la trattativa oggi pomeriggio, come previsto, mentre e' in corso lo sciopero, soprattutto per rispetto dei

lavoratori in lotta.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Anpav, da parte loro, hanno chiesto ai lavoratori di aumentare il livello dello

scontro e hanno annunciato l'intenzione di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione e tutte le occasioni di conflitto,

di scioperi di ogni genere, di manifestazioni, da qualunque parte essi vengano messi in campo contro un'azienda che prosegue

''nella politica delle decisioni unilaterali e nell'uso del pugno duro con gli assistenti di volo''.
 

'''SALERNO: PROTESTA CONTRO DISCARICA DI RIFIUTI'''

BLOCCO SU A3, questa mattina per una protesta degli abitanti di Campagna (Salerno), che si oppongono alla realizzazione della

discarica in località Basso dell'Olmo. I manifestanti, circa 500, si sono portati sull'A3, la Salerno-Reggio Calabria

all'altezza di Campagna bloccando la circolazione in entrambi i sensi di marcia. Anas e polizia stradale hanno disposto la

chiusura degli svincoli di Eboli e Contursi.


'''FIAT: PROTESTA OPERAIA A PALERMO'''

OPERAI BLOCCANO Strada Statale 121 nei pressi del bivio Manganaro, in provincia di Palermo. Alcuni operai dell'Iposas,

fabbrica dell'indotto Fiat, hanno bloccando la circolazione in entrambe le direzioni di marcia.


'''Cosenza: MOVIMENTO SOTTO PROCESSO'''

SOLO INTERCETTAZIONI MERCOLEDI' NUOVA UDIENZA, NESSUNA ACCUSA PER FATTI SPECIFICI (ANSA) Il processo ai tredici militanti del

Sud ribelle accusati di associazione sovversiva, cospirazione politica, turbativa delle funzioni internazionali di governo,

attentato agli organi costituzionali dello Stato, si basa soltanto sulle intercettazioni, sulle parole e mai sui fatti, sulle

discussioni e le opinioni e mai su specifici atti di violenza, di cui nessuno dei 13 imputati e' accusato se non in modo vago

e comunque senza prove ne' fotografiche ne' video. A sostenerlo e' il Comitato Liberi tutti in vista della ripresa del

processo, fissato per mercoledi' prossimo 23 febbraio a Cosenza. L' intercettazione telefonica - e' scritto nel comunicato

del movimento - e' diventata nella nostra Calabria l' unica attivita' investigativa e nessuno può sentirsi al sicuro

dall'essere intercettato, dai sindaci ai vescovi, dagli avvocati ai loro assistiti, tutti sono ascoltati e registrati, in

aperta violazione delle piu' elementari regole sulla privacy. Le intercettazioni sono avvenute all' interno di furgoni

mobili, attraverso l' ingresso nelle case, forzando le porte, piazzando microspie nelle auto. Nella terza udienza - prosegue

la nota - si parlera' di intercettazioni telefoniche e della loro legittimita'. E' una tappa quindi molto importante, in

quanto l' intero teorema Fiordalisi si basa esclusivamente sulle intercettazioni telefoniche. Si tratta di migliaia e

migliaia di pagine racchiuse in una cinquantina di faldoni dove sono state registrate le telefonate intercorse fra i

militanti del sud ribelle nell' organizzare riunioni pubbliche, assemblee popolari, manifestazioni, ma anche conversazioni

private tra familiari. In occasione dell' udienza di mercoledi', quindi, il movimento no global invitato tutti i militanti, i

democratici, i cittadini, a presenziare per far sentire la propria vicinanza e solidarieta' ai 13 imputati.




'''Roma, Milano, Palermo: ricercatori e prof occupano rettorati contro riforma Moratti''' (audio)

Una rappresentanza di docenti e ricercatori dell'università di Palermo questa mattina ha occupato simbolicamente Palazzo

Steri, sede del rettorato, per protestare contro il disegno di legge di riforma dello stato giuridico dei docenti del

ministro Letizia Moratti, in discussione nel Parlamento. I manifestanti, che chiedono il ritiro o quantomeno sostanziali

modifiche al ddl, sono stati ricevuti dal rettore Giuseppe Silvestri che ha ribadito la necessità di "fare in modo che i

migliori cervelli siano attratti dall'università, invece questa riforma va nella direzione opposta".
"È un problema - ha aggiunto - che non riguarda solo i docenti, ma anche anche gli studenti. Fra le proposte di modifica al

disegno di legge, l'abbreviazione del periodo di precariato e l'eliminazione della distinzione fra gli attuali ricercatori e

chi lo sarà in futuro.
 


 '' M O N D O ''


'''IRAQ: Attacchi, rapimenti, liberazione ostaggi'''

Sono stati liberati vicino a Ramadi i due giornalisti indonesiani che erano stati rapiti la scorsa settimana in Iraq. I due

saranno trasferiti alla sede del Comitato degli ulema a Baghdad dove potranno scegliere se recarsi all'ambasciata del loro

paese o lasciare direttamente l'Iraq, ha spiegato un esponente dell'organizzazione religiosa sunnita. La giornalista Meutya

Hafid e il suo operatore Budiyanto erano stati sequestrati martedi' scorso sulla strada fra Amman e Baghdad, vicino alla

citta' di Ramadi, uin centinaio di chilometri a ovest di Baghdad. Il loro rapimento era stato rivendicato dallesercito dei

mujahiddin.
Rapita a Mosul, Raeda Wazzan, una giornalista della televisione pubblica, insieme al figlio di 10 anni, mentre due

giornalisti indonesiani sequestrati in Iraq sono stati rilasciati a Ramadi (a ovest di Baghdad), lo ha affermato un membro

locale del Comitato degli Ulema, la principale organizzazione religiosa sunnita.
Secondo al Arabiya, la giornalista Meutya Hafid e l'operatore Budiyanto, entrambi della rete privata metro Tv, sono stati

rilasciati dall'Esercito islamico in Iraq, gruppo armato che ha in passato rivendicato numerosi sequestri.
Il rapimento dei due giornalisti, però, era stato rivendicato da un altro gruppo, l'Esercito dei combattenti, sconosciuto

finora, che aveva chiesto al governo di Giakarta di "precisare la natura della missione per la quale i due giornalisti si

trovavano in Iraq", secondo quanto aveva indicato la tv del Qatar al Jazira.
I due giornalisti erano stati rapiti da un gruppo di uomini armati mentre in auto percorrevano la strada da Amman a Baghdad,

all'altezza della città ribelle di Ramadi (ovest della capitale irachena).
ATTACCO CONVOGLIO MILITARE - Un autista di un convoglio che portava materiale militare per l'esercito iracehno e' morto

nell'attacco compiuto la notte scorsa da uomini armati contro tre camion nella regione di Adhim, 60 km a nord di Baquba (60

km a nordest di Baghdad), ha detto un responsabile della polizia locale. Il commando prima ha fatto esplodere una bomba al

passaggio del convoglio, poi hanno cominciato a sparare sui tre veicoli. Si ignora la sorte degli altri due autisti. Due

civili sono inoltre stati feriti questa mattina dalla caduta di un proiettile di mortaio dietro l'ex sede del governatorato

di Baquba, capitale della provincia, secondo la polizia.
Una bomba rudimentale ha ucciso questa mattina tre soldati statunitensi e ne ha feriti altri otto, durante un'operazione di

soccorso ad un soldato ferito in un precedente incidente fra un veicolo civile e un convoglio. L'episodio viene rivelato da

un bollettino del comando Usa, che non ne precisa il luogo. Con le vittime di oggi è salito a 1.472 il numero dei soldati

americani uccisi in Iraq da marzo del 2003.
Tutti i giornalisti italiani, per motivi di sicurezza torneranno in Italia. Sembra infatti che i colleghi sul posto siano nel

mirino delle bande di rapitori, soprattutto dopo la grande manifestazione di piazza a Roma, sabato scorso, per chiedere la

liberazione di Giuliana Sgrena, della quale non si hanno peraltro notizie.
L'inviato della Rai, Duilio Giammaria, collegato con Rainews24 da Dubai, ha dichiarato che era in partenza per Baghdad ed è

stato bloccato. "Le scorte armate che proteggono i giornalisti avrebbero dei rischi troppo alti", ha spiegato l'inviato. Gli

unici rimasti, i colleghi del "Corriere della Sera" e di "Repubblica" stanno tornando in Italia anche loro. Si pone ora un

serio problema per l'informazione, perchè nessuno è più in grado di seguire gli avvenimenti sul posto, neppure i cosiddetti

giornalisti "embedded", coloro che lavorano al seguito degli eserciti.


'''ISRAELE: LIBERATI 500 PRIGIONIERI PALESTINESI, DIBATTITO AL PARLAMENTO DI RAMALLAH'''
  
Cinquecento prigionieri palestinesi sono stati rilasciati oggi e consegnati all’Autorità nazionale palestinese (Anp),

nell’ambito delle misure distensive decise dal governo di Tel Aviv nel recente vertice di Sharm el Sheikh (Egitto). Ieri i

500 erano stati radunati nel carcere di Ketziot, nel deserto del Negev; succesivamente sono stati trasportati in autobus

verso i punti di valico di Salem-Jenin, Tulkarem, Bitunya-Ramallah e Tarqumya-Hebron – in Cisgiordania – e nel passaggio di

Erez, tra Israele e la Striscia di Gaza. Prima della liberazione, tutti hanno dovuto sottoscrivere un documento in cui hanno

garantito di aver abbandonato definitivamente la lotta armata contro Israele. Il rilascio dei prigionieri avviene

all’indomani della decisione dell’esecutivo del primo ministro Ariel Sharon di ritirare le colonie dalla Striscia di Gaza e

dal nord della Cisgiordania. L’ordine di sgombero degli insediamenti sarà effettivo a partire dal prossimo 20 luglio e si

effettuerà in quattro fasi, la cui attuazione dovrà ogni volta essere approvata dal governo. Ieri Tel Aviv aveva anche

approvato il nuovo tracciato della discussa Barriera di separazione che sta costruendo in Cisgiordania. Intanto, è in corso

al Consiglio legislativo palestinese, il parlamento di Ramallah, il dibattito sul nuovo governo di Abu Ala, chiamato a

impegnarsi per garantire la sicurezza nelle zone palestinesi, realizzare le riforme e preparare le elezioni politiche del

prossimo luglio. Il primo ministro, che sarà coadiuvato da 23 titolari di altrettanti dicasteri, ha scelto come suo vice

l’ex-ministro degli Esteri, Nabil Shaath. Il voto di fiducia è previsto nel primo pomeriggio.
 

'''CECENI: PUTIN NON TRATTA COI RIBELLI'''

Il presidente Vladimir Putin ha chiesto oggi alle forze di sicurezza di inasprire ancor piu' la lotta contro i guerriglieri

indipendenti ceceni che ha definito banditi. Dovete continuare a lavorare nello stesso modo ed essere ancora piu' duri contro

di loro, ha detto il leader del Cremlino al ministro degli Interni Rashid Nurgaliyev che lo ha informato sulle ultime

operazioni anti-terroristiche nel Caucaso del nord. Putin si e' detto soddisfatto dei successi riportati nelle ultime

settimane dalle forze dell'ordine nella lotta ai gruppi banditeschi che agiscono in clandestinita in quella regione. Il

presidente russo ha spronato il ministro a intensificare le indagini cosi' da scovare tutti i complici dei guerriglieri

liquidati negli ultimi tempi. Dobbiamo chiamarli per il loro nome: sono banditi, ha tagliato corto Putin.


'''IRAN: WASHINGTON minacca i nostri rapporti con l'UE'''

 L'Iran non crede alla possibilita' che gli Usa entrino nelle trattative gia' in corso tra Teheran e gli europei sul suo

programma nucleare. Anche se dicessero di essere pronti a negoziati, le loro intenzioni non sarebbero serie, ha detto oggi il

portavoce del governo iraniano, Abdollah Ramezanzadeh. Gli Usa hanno gia' cercato di creare problemi alle nostre relazioni

con il resto del mondo. Francia, Germania e Gran Bretagna hanno in corso difficili trattative con la Repubblica islamica per

convincerla a rinunciare agli aspetti piu' controversi del suo programma, in particolare l'arricchimento dell'uranio (che

puo' essere usato anche per costruire ordigni atomici) in cambio di incentivi tecnologici, economici e commerciali. Gli Stati

Uniti, pur non escludendo l'ipotesi di un attacco militare agli impianti nucleari iraniani, hanno detto di attendere l'esito

di questi sforzi diplomatici. Secondo il presidente Bush, gli Usa e l'Europa hanno lo stesso obiettivo, quello cioe' di

impedire a Teheran di dotarsi di armi atomiche.


''DISASTRI IN INDIA E INDONESIA'''

Piu' di 150 persone potrebbero essere morte sepolte da una frana che si e' abbattuta su una bidonville sorta su un deposito

di spazzatura vicino a Bandung, in Indonesia. Lo ha detto oggi la polizia. La frana provocata da piogge torrenziali ha

investito le baracche in cui vivevano una quarantina di famiglie.
 Sono 97 finora i corpi recuperati dai soccorritori dopo che una valanga ha sommerso tre villaggi nei pressi di Banihal,

nello Stato indiano del Jammu e Kashmir, ma la polizia precisa che almeno altre 200 persone risultano ancora disperse; lo

riferisce l’agenzia indiana ‘Indo-asian News Service’ (Ians). A causa delle violente nevicate, le più forti degli ultimi 15

anni, sabato notte una grande massa di neve si è abbattuta in questa remota località montana a un centinaio chilometri dalla

capitale estiva Srinagar. Malgrado l’intervento dell’esercito con cani addestrati, la zona rimane in gran parte isolata a

causa della valanga, così come restano isolate per le forti nevicate altre località del Kashmir dove le autorità stanno

cercando di far arrivare viveri e beni di prima necessità con ponti aerei e l’uso di elicotteri.
 


'''Malcom X: 21 Febbraio 1965 - 21 Febbraio 2005

Figlio di un pastore battista ucciso dai razzisti quando Malcom ha sei anni, finisce in riformatorio ancora adolescente e,

una volta tornato in libertà, gira da una città all’altra d’America per poi approdare tra gli spacciatori di droga dei

bassifondi. A 23 anni viene incarcerato nella colonia penale di Norfolk, dove avviene la sua trasformazione ed inizia il suo

cammino politico. Malcom rimane affascinato dalle teorie sul separatismo autosufficiente dei neri dai bianchi ed entra nella

Nation of Islam mentre è ancora in carcere e, quando torna libero, diviene allievo del fondatore del movimento, Mohammad

Elijah. Abbandonato il nome di famiglia per divenire semplicemente Malcom X, si trasforma in un infaticabile predicatore e fa

del NOI un gruppo dinamico di musulmani organizzati rigidamente. Nei primi tempi, gli interventi politici del giovane

ministro sono soprattutto un opera di proselitismo, che riesce a far salire vertiginosamente il numero degli aderenti al NOI.
Nel 1958, il leader nero inizia ad opporsi con maggior decisione allo sfruttamento dei neri e parla diffusamente dei problemi

delle classi operaie con Fidel Castro, durante un incontro che avviene all’Hotel Theresa di New York.
Nei due anni successivi, Malcom X si sposta su posizioni più ferme, anche se il suo animo è ancora legato al NOI. Continua

nella sua ricerca di una sintesi che unisca il razionalismo al socialismo rivoluzionario afroamericano anche quando la

pubblicistica bianca cerca di screditarlo o di contrapporlo al moderato Martin Luther King. L’unica paura che l’opprime è che

gli sconosciuti che gli inviano continue minacce di morte facciano del male a Betty e alle tre figlie nate nel frattempo.
Il viaggio alla Mecca coincide con una nuova fase di allargamento della prospettiva politica di Malcom X, che spera di

collocare la lotta dei neri nel contesto teorico e culturale di tutti i popoli. Quando torna in America, scampa per miracolo

ad un attentato e, in quell’occasione, riceve la solidarietà di Che Guevara, che lo considera un esponente

dell’internazionalismo socialista e segue i suoi sforzi per l’affrancamento dei neri americani dalla supremazia bianca.
Nel 1963, Malcom rompe con il NOI, che non approva alcune sue critiche alle politiche di John Kennedy, che è appena stato

assassinato. Quando torna a parlare in pubblico, pronuncia il suo discorso più famoso, “La Scheda o il Fucile”, in cui

denuncia l’ostruzionismo nei confronti della sua gente, accusa i bianchi di essersi accaparrati il potere economico e prende

una distanza netta dalle teorie moderate dei predicatori del Sud. Nei ghetti urbani, i giovani non trovano materia di

identificazione con Martin Luther King e guardano a Malcom come l’unico vero leader capace di portare le loro comunità fuori

dalla miseria. Il 21 febbraio 1965 Malcom viene invitato a tenere una conferenza ad Harlem, ma non ha neppure il tempo di

iniziare a parlare. Davanti ad un’inorridita Betty, che è in attesa del quinto figlio, e delle quattro bambine terrorizzate,

l'ultima delle quali ha solo un anno, due uomini iniziano a sparare verso il palco con fucili e pistole senza che gli uomini

della scorta possano intervenire. Mentre Malcom, colpito da 16 proiettili, si accascia al suolo, i due sparatori, Thomas

Hagan e Reuben Hayden, si fanno largo tra la folla con le armi in pugno. La vista dei rivoli di sangue che colano dal palco

dove il si trova ancora il corpo del leader nero trasformano Betty in una statua di sale, ma non si abbandona a scene

scomposte per non impaurire ancora di più le figlie. Il suo dolore esplode soltanto nella saletta dalle pareti color celeste

chiaro nella quale le comunicano ufficialmente la morte del marito.
Tra coloro che ascoltarono il suo messaggio e ne raccolsero l'eredità ci furono Huey P. Newton, Bobby Seals ed Eldrige

Cleaver, che fondarono il Black Panthers Party, mescolando al pensiero del leader nero le teorie marxiste. Più tardi, si unì

a loro anche Bobby Hutton, che morirà quasi subito in un agguato teso dalla polizia.
Il Black Panthers Party fu certamente una delle organizzazioni più importanti della storia afro americana. Per quattro o

cinque anni, il movimento infiammò le tutte le città d’America, poi cominciò la persecuzione, che si iscrisse in un complesso

di azioni repressive. L’FBI istituì un vasto reclutamento di infiltrati, organizzato e diretto direttamente da Edgar Hoover,

capo dell'agenzia federale, uomo dalla mente complessa, legato al Klan. Il movimento era passato da microformazione a

organizzazione internazionale e Hoover lo considerava una minaccia da estirpare.
Per annullarlo, non perse occasione di sfruttare i conflitti fra i militanti, per la verità già presenti da tempo. Nel 1968,

gli uffici preposti al controllo del dissenso nero dell’FBI aumentarono di 19 unità. Il loro compito era quello di disgregare

e screditare i membri dell’organizzazione e lo assolsero in pieno.
Ma se, all'atto pratico, i Panthers vennero sconfitti, è anche vero che, dopo la fine, entrarono come mito nell'immaginario

collettivo. Nonostante tutto, il pensiero di Malcom X è ancora vivo e rappresenta un passaggio vitale nella storia americana,

nel quale si rispecchiano i problemi relativi alle radici del razzismo e le vie verso il riscatto.

G.R. 19.30

  • I T A L I A

TERNI: CORTEO OPERAI DA CANCELLI (audio)

Tutta Terni e' scesa in piazza per difendere le Acciaierie i suoi operai e tecnici, in difesa del lavoro e per la ripresa

della trattativa con la multinazionale tedesca Thyssen Krupp che ha chiuso il reparto magnetico, mettendo tutti i 360

lavoratori in Cassa Integrazione - E' partito poco dopo le 10,30 - sotto una pioggia insistente - dalla portineria di viale

Brin delle Acciaierie di Terni il corteo dei dipendenti dell' Ast che scioperano oggi per quattro ore (insieme a tutto il

comparto industriale della provincia) nell'ambito della vertenza con Thyssen Krupp per il futuro dello stabilimento ternano.

10.000 persone, in primo luogo operai, ma anche studenti e cittadini della città, manifestano dietro lo striscione con

scritto: non ci stiamo allo smantellamento delle Acciaierie di Terni, una grossa statua in polistirolo di Pinocchio, che reca

la scritta con Tk lavoro garantito, e da una riproduzione della Statua della Liberta' con un cartello che recita siamo tutti

in liberta (che fa riferimento al fatto che l'azienda, oltre alla cassa integrazione per i 360 operai del magnetico, ha messo

in liberta' o in ferie forzate un altro centinaio di dipendenti dei vari reparti).

ALITALIA: SCIOPERO ASSISTENTI VOL0 SULT, ALMENO 90 VOLI IN MENO

Con lo sciopero di 24 ore (cominciato a mezzanotte) degli assistenti di volo del Sult, la compagnia ha cancellato per la

giornata 90 voli (28 nazionali, 50 internazionali, 12 intercontinentali) in partenza dagli scali di Roma e Milano. A questa

protesta, si aggiunge lo 'sciopero del panino' di hostess e steward che aderiscono a Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e

Anpav, i quali hanno esteso dalle rotte nazionali a quelle internazionali lo stop della distribuzione di snack e bevande.

Protesta che hanno deciso di portare avanti sino al 26 febbraio. Il Sult afferma che lo sciopero sta pienamente riuscendo e che la compagnia e' stata costretta a cancellare un numero

maggiore di voli rispetto a quelli preventivamente annullati. Invitando l'Alitalia a tornare al tavolo della trattativa sulla

definizione del rinnovo contrattuale in modo aperto e costruttivo, il sindacato chiede alle altre organizzazioni sindacali di

non riprendere la trattativa oggi pomeriggio, come previsto, mentre e' in corso lo sciopero, soprattutto per rispetto dei

lavoratori in lotta. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl e Anpav, da parte loro, hanno chiesto ai lavoratori di aumentare il livello dello

scontro e hanno annunciato l'intenzione di utilizzare tutti gli strumenti a disposizione e tutte le occasioni di conflitto,

di scioperi di ogni genere, di manifestazioni, da qualunque parte essi vengano messi in campo contro un'azienda che prosegue

nella politica delle decisioni unilaterali e nell'uso del pugno duro con gli assistenti di volo.

SALERNO: PROTESTA CONTRO DISCARICA DI RIFIUTI

BLOCCO SU A3, questa mattina per una protesta degli abitanti di Campagna (Salerno), che si oppongono alla realizzazione della

discarica in località Basso dell'Olmo. I manifestanti, circa 500, si sono portati sull'A3, la Salerno-Reggio Calabria

all'altezza di Campagna bloccando la circolazione in entrambi i sensi di marcia. Anas e polizia stradale hanno disposto la

chiusura degli svincoli di Eboli e Contursi.

FIAT: PROTESTA OPERAIA A PALERMO

OPERAI BLOCCANO Strada Statale 121 nei pressi del bivio Manganaro, in provincia di Palermo. Alcuni operai dell'Iposas,

fabbrica dell'indotto Fiat, hanno bloccando la circolazione in entrambe le direzioni di marcia.

Cosenza: MOVIMENTO SOTTO PROCESSO

SOLO INTERCETTAZIONI MERCOLEDI' NUOVA UDIENZA, NESSUNA ACCUSA PER FATTI SPECIFICI (ANSA) Il processo ai tredici militanti del

Sud ribelle accusati di associazione sovversiva, cospirazione politica, turbativa delle funzioni internazionali di governo,

attentato agli organi costituzionali dello Stato, si basa soltanto sulle intercettazioni, sulle parole e mai sui fatti, sulle

discussioni e le opinioni e mai su specifici atti di violenza, di cui nessuno dei 13 imputati e' accusato se non in modo vago

e comunque senza prove ne' fotografiche ne' video. A sostenerlo e' il Comitato Liberi tutti in vista della ripresa del

processo, fissato per mercoledi' prossimo 23 febbraio a Cosenza. L' intercettazione telefonica - e' scritto nel comunicato

del movimento - e' diventata nella nostra Calabria l' unica attivita' investigativa e nessuno può sentirsi al sicuro

dall'essere intercettato, dai sindaci ai vescovi, dagli avvocati ai loro assistiti, tutti sono ascoltati e registrati, in

aperta violazione delle piu' elementari regole sulla privacy. Le intercettazioni sono avvenute all' interno di furgoni

mobili, attraverso l' ingresso nelle case, forzando le porte, piazzando microspie nelle auto. Nella terza udienza - prosegue

la nota - si parlera' di intercettazioni telefoniche e della loro legittimita'. E' una tappa quindi molto importante, in

quanto l' intero teorema Fiordalisi si basa esclusivamente sulle intercettazioni telefoniche. Si tratta di migliaia e

migliaia di pagine racchiuse in una cinquantina di faldoni dove sono state registrate le telefonate intercorse fra i

militanti del sud ribelle nell' organizzare riunioni pubbliche, assemblee popolari, manifestazioni, ma anche conversazioni

private tra familiari. In occasione dell' udienza di mercoledi', quindi, il movimento no global invitato tutti i militanti, i

democratici, i cittadini, a presenziare per far sentire la propria vicinanza e solidarieta' ai 13 imputati.

Roma, Milano, Palermo: ricercatori e prof occupano rettorati contro riforma Moratti (audio)

Una rappresentanza di docenti e ricercatori dell'università di Palermo questa mattina ha occupato simbolicamente Palazzo

Steri, sede del rettorato, per protestare contro il disegno di legge di riforma dello stato giuridico dei docenti del

ministro Letizia Moratti, in discussione nel Parlamento. I manifestanti, che chiedono il ritiro o quantomeno sostanziali

modifiche al ddl, sono stati ricevuti dal rettore Giuseppe Silvestri che ha ribadito la necessità di "fare in modo che i

migliori cervelli siano attratti dall'università, invece questa riforma va nella direzione opposta". "È un problema - ha aggiunto - che non riguarda solo i docenti, ma anche anche gli studenti. Fra le proposte di modifica al

disegno di legge, l'abbreviazione del periodo di precariato e l'eliminazione della distinzione fra gli attuali ricercatori e

chi lo sarà in futuro.

  • M O N D O

IRAQ: Attacchi, rapimenti, liberazione ostaggi

Sono stati liberati vicino a Ramadi i due giornalisti indonesiani che erano stati rapiti la scorsa settimana in Iraq. I due

saranno trasferiti alla sede del Comitato degli ulema a Baghdad dove potranno scegliere se recarsi all'ambasciata del loro

paese o lasciare direttamente l'Iraq, ha spiegato un esponente dell'organizzazione religiosa sunnita. La giornalista Meutya

Hafid e il suo operatore Budiyanto erano stati sequestrati martedi' scorso sulla strada fra Amman e Baghdad, vicino alla

citta' di Ramadi, uin centinaio di chilometri a ovest di Baghdad. Il loro rapimento era stato rivendicato dallesercito dei

mujahiddin. Rapita a Mosul, Raeda Wazzan, una giornalista della televisione pubblica, insieme al figlio di 10 anni, mentre due

giornalisti indonesiani sequestrati in Iraq sono stati rilasciati a Ramadi (a ovest di Baghdad), lo ha affermato un membro

locale del Comitato degli Ulema, la principale organizzazione religiosa sunnita. Secondo al Arabiya, la giornalista Meutya Hafid e l'operatore Budiyanto, entrambi della rete privata metro Tv, sono stati

rilasciati dall'Esercito islamico in Iraq, gruppo armato che ha in passato rivendicato numerosi sequestri. Il rapimento dei due giornalisti, però, era stato rivendicato da un altro gruppo, l'Esercito dei combattenti, sconosciuto

finora, che aveva chiesto al governo di Giakarta di "precisare la natura della missione per la quale i due giornalisti si

trovavano in Iraq", secondo quanto aveva indicato la tv del Qatar al Jazira. I due giornalisti erano stati rapiti da un gruppo di uomini armati mentre in auto percorrevano la strada da Amman a Baghdad,

all'altezza della città ribelle di Ramadi (ovest della capitale irachena). ATTACCO CONVOGLIO MILITARE - Un autista di un convoglio che portava materiale militare per l'esercito iracehno e' morto

nell'attacco compiuto la notte scorsa da uomini armati contro tre camion nella regione di Adhim, 60 km a nord di Baquba (60

km a nordest di Baghdad), ha detto un responsabile della polizia locale. Il commando prima ha fatto esplodere una bomba al

passaggio del convoglio, poi hanno cominciato a sparare sui tre veicoli. Si ignora la sorte degli altri due autisti. Due

civili sono inoltre stati feriti questa mattina dalla caduta di un proiettile di mortaio dietro l'ex sede del governatorato

di Baquba, capitale della provincia, secondo la polizia. Una bomba rudimentale ha ucciso questa mattina tre soldati statunitensi e ne ha feriti altri otto, durante un'operazione di

soccorso ad un soldato ferito in un precedente incidente fra un veicolo civile e un convoglio. L'episodio viene rivelato da

un bollettino del comando Usa, che non ne precisa il luogo. Con le vittime di oggi è salito a 1.472 il numero dei soldati

americani uccisi in Iraq da marzo del 2003. Tutti i giornalisti italiani, per motivi di sicurezza torneranno in Italia. Sembra infatti che i colleghi sul posto siano nel

mirino delle bande di rapitori, soprattutto dopo la grande manifestazione di piazza a Roma, sabato scorso, per chiedere la

liberazione di Giuliana Sgrena, della quale non si hanno peraltro notizie. L'inviato della Rai, Duilio Giammaria, collegato con Rainews24 da Dubai, ha dichiarato che era in partenza per Baghdad ed è

stato bloccato. "Le scorte armate che proteggono i giornalisti avrebbero dei rischi troppo alti", ha spiegato l'inviato. Gli

unici rimasti, i colleghi del "Corriere della Sera" e di "Repubblica" stanno tornando in Italia anche loro. Si pone ora un

serio problema per l'informazione, perchè nessuno è più in grado di seguire gli avvenimenti sul posto, neppure i cosiddetti

giornalisti "embedded", coloro che lavorano al seguito degli eserciti.

ISRAELE: LIBERATI 500 PRIGIONIERI PALESTINESI, DIBATTITO AL PARLAMENTO DI RAMALLAH

Cinquecento prigionieri palestinesi sono stati rilasciati oggi e consegnati all’Autorità nazionale palestinese (Anp),

nell’ambito delle misure distensive decise dal governo di Tel Aviv nel recente vertice di Sharm el Sheikh (Egitto). Ieri i

500 erano stati radunati nel carcere di Ketziot, nel deserto del Negev; succesivamente sono stati trasportati in autobus

verso i punti di valico di Salem-Jenin, Tulkarem, Bitunya-Ramallah e Tarqumya-Hebron – in Cisgiordania – e nel passaggio di

Erez, tra Israele e la Striscia di Gaza. Prima della liberazione, tutti hanno dovuto sottoscrivere un documento in cui hanno

garantito di aver abbandonato definitivamente la lotta armata contro Israele. Il rilascio dei prigionieri avviene

all’indomani della decisione dell’esecutivo del primo ministro Ariel Sharon di ritirare le colonie dalla Striscia di Gaza e

dal nord della Cisgiordania. L’ordine di sgombero degli insediamenti sarà effettivo a partire dal prossimo 20 luglio e si

effettuerà in quattro fasi, la cui attuazione dovrà ogni volta essere approvata dal governo. Ieri Tel Aviv aveva anche

approvato il nuovo tracciato della discussa Barriera di separazione che sta costruendo in Cisgiordania. Intanto, è in corso

al Consiglio legislativo palestinese, il parlamento di Ramallah, il dibattito sul nuovo governo di Abu Ala, chiamato a

impegnarsi per garantire la sicurezza nelle zone palestinesi, realizzare le riforme e preparare le elezioni politiche del

prossimo luglio. Il primo ministro, che sarà coadiuvato da 23 titolari di altrettanti dicasteri, ha scelto come suo vice

l’ex-ministro degli Esteri, Nabil Shaath. Il voto di fiducia è previsto nel primo pomeriggio.

CECENI: PUTIN NON TRATTA COI RIBELLI

Il presidente Vladimir Putin ha chiesto oggi alle forze di sicurezza di inasprire ancor piu' la lotta contro i guerriglieri

indipendenti ceceni che ha definito banditi. Dovete continuare a lavorare nello stesso modo ed essere ancora piu' duri contro

di loro, ha detto il leader del Cremlino al ministro degli Interni Rashid Nurgaliyev che lo ha informato sulle ultime

operazioni anti-terroristiche nel Caucaso del nord. Putin si e' detto soddisfatto dei successi riportati nelle ultime

settimane dalle forze dell'ordine nella lotta ai gruppi banditeschi che agiscono in clandestinita in quella regione. Il

presidente russo ha spronato il ministro a intensificare le indagini cosi' da scovare tutti i complici dei guerriglieri

liquidati negli ultimi tempi. Dobbiamo chiamarli per il loro nome: sono banditi, ha tagliato corto Putin.

IRAN: WASHINGTON minacca i nostri rapporti con l'UE

  • L'Iran non crede alla possibilita' che gli Usa entrino nelle trattative gia' in corso tra Teheran e gli europei sul suo

programma nucleare. Anche se dicessero di essere pronti a negoziati, le loro intenzioni non sarebbero serie, ha detto oggi il

portavoce del governo iraniano, Abdollah Ramezanzadeh. Gli Usa hanno gia' cercato di creare problemi alle nostre relazioni

con il resto del mondo. Francia, Germania e Gran Bretagna hanno in corso difficili trattative con la Repubblica islamica per

convincerla a rinunciare agli aspetti piu' controversi del suo programma, in particolare l'arricchimento dell'uranio (che

puo' essere usato anche per costruire ordigni atomici) in cambio di incentivi tecnologici, economici e commerciali. Gli Stati

Uniti, pur non escludendo l'ipotesi di un attacco militare agli impianti nucleari iraniani, hanno detto di attendere l'esito

di questi sforzi diplomatici. Secondo il presidente Bush, gli Usa e l'Europa hanno lo stesso obiettivo, quello cioe' di

impedire a Teheran di dotarsi di armi atomiche.

DISASTRI IN INDIA E INDONESIA

Piu' di 150 persone potrebbero essere morte sepolte da una frana che si e' abbattuta su una bidonville sorta su un deposito

di spazzatura vicino a Bandung, in Indonesia. Lo ha detto oggi la polizia. La frana provocata da piogge torrenziali ha

investito le baracche in cui vivevano una quarantina di famiglie.

  • Sono 97 finora i corpi recuperati dai soccorritori dopo che una valanga ha sommerso tre villaggi nei pressi di Banihal,

nello Stato indiano del Jammu e Kashmir, ma la polizia precisa che almeno altre 200 persone risultano ancora disperse; lo

riferisce l’agenzia indiana ‘Indo-asian News Service’ (Ians). A causa delle violente nevicate, le più forti degli ultimi 15

anni, sabato notte una grande massa di neve si è abbattuta in questa remota località montana a un centinaio chilometri dalla

capitale estiva Srinagar. Malgrado l’intervento dell’esercito con cani addestrati, la zona rimane in gran parte isolata a

causa della valanga, così come restano isolate per le forti nevicate altre località del Kashmir dove le autorità stanno

cercando di far arrivare viveri e beni di prima necessità con ponti aerei e l’uso di elicotteri.

Malcom X: 21 Febbraio 1965 - 21 Febbraio 2005

Figlio di un pastore battista ucciso dai razzisti quando Malcom ha sei anni, finisce in riformatorio ancora adolescente e,

una volta tornato in libertà, gira da una città all’altra d’America per poi approdare tra gli spacciatori di droga dei

bassifondi. A 23 anni viene incarcerato nella colonia penale di Norfolk, dove avviene la sua trasformazione ed inizia il suo

cammino politico. Malcom rimane affascinato dalle teorie sul separatismo autosufficiente dei neri dai bianchi ed entra nella

Nation of Islam mentre è ancora in carcere e, quando torna libero, diviene allievo del fondatore del movimento, Mohammad

Elijah. Abbandonato il nome di famiglia per divenire semplicemente Malcom X, si trasforma in un infaticabile predicatore e fa

del NOI un gruppo dinamico di musulmani organizzati rigidamente. Nei primi tempi, gli interventi politici del giovane

ministro sono soprattutto un opera di proselitismo, che riesce a far salire vertiginosamente il numero degli aderenti al NOI. Nel 1958, il leader nero inizia ad opporsi con maggior decisione allo sfruttamento dei neri e parla diffusamente dei problemi

delle classi operaie con Fidel Castro, durante un incontro che avviene all’Hotel Theresa di New York. Nei due anni successivi, Malcom X si sposta su posizioni più ferme, anche se il suo animo è ancora legato al NOI. Continua

nella sua ricerca di una sintesi che unisca il razionalismo al socialismo rivoluzionario afroamericano anche quando la

pubblicistica bianca cerca di screditarlo o di contrapporlo al moderato Martin Luther King. L’unica paura che l’opprime è che

gli sconosciuti che gli inviano continue minacce di morte facciano del male a Betty e alle tre figlie nate nel frattempo. Il viaggio alla Mecca coincide con una nuova fase di allargamento della prospettiva politica di Malcom X, che spera di

collocare la lotta dei neri nel contesto teorico e culturale di tutti i popoli. Quando torna in America, scampa per miracolo

ad un attentato e, in quell’occasione, riceve la solidarietà di Che Guevara, che lo considera un esponente

dell’internazionalismo socialista e segue i suoi sforzi per l’affrancamento dei neri americani dalla supremazia bianca. Nel 1963, Malcom rompe con il NOI, che non approva alcune sue critiche alle politiche di John Kennedy, che è appena stato

assassinato. Quando torna a parlare in pubblico, pronuncia il suo discorso più famoso, “La Scheda o il Fucile”, in cui

denuncia l’ostruzionismo nei confronti della sua gente, accusa i bianchi di essersi accaparrati il potere economico e prende

una distanza netta dalle teorie moderate dei predicatori del Sud. Nei ghetti urbani, i giovani non trovano materia di

identificazione con Martin Luther King e guardano a Malcom come l’unico vero leader capace di portare le loro comunità fuori

dalla miseria. Il 21 febbraio 1965 Malcom viene invitato a tenere una conferenza ad Harlem, ma non ha neppure il tempo di

iniziare a parlare. Davanti ad un’inorridita Betty, che è in attesa del quinto figlio, e delle quattro bambine terrorizzate,

l'ultima delle quali ha solo un anno, due uomini iniziano a sparare verso il palco con fucili e pistole senza che gli uomini

della scorta possano intervenire. Mentre Malcom, colpito da 16 proiettili, si accascia al suolo, i due sparatori, Thomas

Hagan e Reuben Hayden, si fanno largo tra la folla con le armi in pugno. La vista dei rivoli di sangue che colano dal palco

dove il si trova ancora il corpo del leader nero trasformano Betty in una statua di sale, ma non si abbandona a scene

scomposte per non impaurire ancora di più le figlie. Il suo dolore esplode soltanto nella saletta dalle pareti color celeste

chiaro nella quale le comunicano ufficialmente la morte del marito. Tra coloro che ascoltarono il suo messaggio e ne raccolsero l'eredità ci furono Huey P. Newton, Bobby Seals ed Eldrige

Cleaver, che fondarono il Black Panthers Party, mescolando al pensiero del leader nero le teorie marxiste. Più tardi, si unì

a loro anche Bobby Hutton, che morirà quasi subito in un agguato teso dalla polizia. Il Black Panthers Party fu certamente una delle organizzazioni più importanti della storia afro americana. Per quattro o

cinque anni, il movimento infiammò le tutte le città d’America, poi cominciò la persecuzione, che si iscrisse in un complesso

di azioni repressive. L’FBI istituì un vasto reclutamento di infiltrati, organizzato e diretto direttamente da Edgar Hoover,

capo dell'agenzia federale, uomo dalla mente complessa, legato al Klan. Il movimento era passato da microformazione a

organizzazione internazionale e Hoover lo considerava una minaccia da estirpare. Per annullarlo, non perse occasione di sfruttare i conflitti fra i militanti, per la verità già presenti da tempo. Nel 1968,

gli uffici preposti al controllo del dissenso nero dell’FBI aumentarono di 19 unità. Il loro compito era quello di disgregare

e screditare i membri dell’organizzazione e lo assolsero in pieno. Ma se, all'atto pratico, i Panthers vennero sconfitti, è anche vero che, dopo la fine, entrarono come mito nell'immaginario

collettivo. Nonostante tutto, il pensiero di Malcom X è ancora vivo e rappresenta un passaggio vitale nella storia americana,

nel quale si rispecchiano i problemi relativi alle radici del razzismo e le vie verso il riscatto.

G.R. 13,00

TERNI

PARTITO CORTEO OPERAI DA CANCELLI - Tutta Terni e' scesa in piazza per difendere le Acciaierie i suoi operai e tecnici, in difesa del lavoro e per la ripresa della trattativa con la multinazionale tedesca Thyssen Krupp che ha chiuso il reparto magnetico, mettendo tutti i 360 lavoratori in Cassa Integrazione - E' partito poco dopo le 10,30 - sotto una pioggia insistente - dalla portineria di viale Brin delle Acciaierie di Terni il corteo dei dipendenti dell' Ast che scioperano oggi per quattro ore (insieme a tutto il comparto industriale della provincia) nell'ambito della vertenza con Thyssen Krupp per il futuro dello stabilimento ternano. 10.000 persone, in primo luogo operai, ma anche studenti e cittadini della città, manifestano dietro lo striscione con scritto: non ci stiamo allo smantellamento delle Acciaierie di Terni, una grossa statua in polistirolo di Pinocchio, che reca la scritta con Tk lavoro garantito, e da una riproduzione della Statua della Liberta' con un cartello che recita siamo tutti in liberta (che fa riferimento al fatto che l'azienda, oltre alla cassa integrazione per i 360 operai del magnetico, ha messo in liberta' o in ferie forzate un altro centinaio di dipendenti dei vari reparti). Il concentramento di tutti i partecipanti alla manifestazione e' previsto in piazza Valnerina: da qui il corteo raggiungera' piazza della Repubblica per i comizi sindacali finali.

RIFIUTI

BLOCCO SU A3, Da questa mattina è in corso una protesta degli abitanti di Campagna (Salerno), che si oppongono alla realizzazione della discarica in località Basso dell'Olmo. I manifestanti, circa 500, si sono portati sull'A3, la Salerno-Reggio Calabria all'altezza di Campagna bloccando la circolazione in entrambi i sensi di marcia. Anas e polizia stradale hanno disposto la chiusura degli svincoli di Eboli e Contursi. L'autostrada è percorribile fino agli svincoli di Eboli, per chi proviene da Nord, e di Contursi, per chi provene da Sud. I cittadini di Campagna chiedono che venga esclusa la località indicata dal commissariato ai Rifiuti della Regione Campania e che si prenda, invece, in considerazione un sito alternativo.

FIAT INDOTTO di PALERMO

OPERAI BLOCCANO Strada Statale 121 = Disagi per gli automobilisti sulla strada statale 121, nei pressi del bivio Manganaro, in provincia di Palermo. Alcuni operai dell'Iposas, fabbrica dell'indotto Fiat, stanno bloccando la circolazione in entrambe le direzioni di marcia. Sul posto agenti della Polizia stradale e dei Carabinieri.

MIGRAZIONE

SBARCATI 10 TUNISINI A LAMPEDUSA - Dieci uomini presumibilmente di nazionalita' tunisina sono sbarcati a Lampedusa. Gli immigrati sono gia' stati condotti nel centro di prima accoglienza, sono in buone condizioni di salute nonostante il viaggio affrontato su un mare fortemente agitato e con temperature rigide.

MOVIMENTO SOTTO PROCESSO A COSENZA

SOLO INTERCETTAZIONI MERCOLEDI' NUOVA UDIENZA, NESSUNA ACCUSA PER FATTI SPECIFICI (ANSA) - COSENZA, 21 FEB - Il processo ai tredici militanti del Sud ribelle accusati di associazione sovversiva, cospirazione politica, turbativa delle funzioni internazionali di governo, attentato agli organi costituzionali dello Stato, si basa soltanto sulle intercettazioni, sulle parole e mai sui fatti, sulle discussioni e le opinioni e mai su specifici atti di violenza, di cui nessuno dei 13 imputati e' accusato se non in modo vago e comunque senza prove ne' fotografiche ne' video. A sostenerlo e' il Comitato Liberi tutti in vista della ripresa del processo, fissato per mercoledi' prossimo 23 febbraio a Cosenza. L' intercettazione telefonica - e' scritto nel comunicato del movimento - e' diventata nella nostra Calabria l' unica attivita' investigativa e nessuno può sentirsi al sicuro dall'essere intercettato, dai sindaci ai vescovi, dagli avvocati ai loro assistiti, tutti sono ascoltati e registrati, in aperta violazione delle piu' elementari regole sulla privacy. Le intercettazioni sono avvenute all' interno di furgoni mobili, attraverso l' ingresso nelle case, forzando le porte, piazzando microspie nelle auto. Nella terza udienza - prosegue la nota - si parlera' di intercettazioni telefoniche e della loro legittimita'. E' una tappa quindi molto importante, in quanto l' intero teorema Fiordalisi si basa esclusivamente sulle intercettazioni telefoniche. Si tratta di migliaia e migliaia di pagine racchiuse in una cinquantina di faldoni dove sono state registrate le telefonate intercorse fra i militanti del sud ribelle nell' organizzare riunioni pubbliche, assemblee popolari, manifestazioni, ma anche conversazioni private tra familiari. In occasione dell' udienza di mercoledi', quindi, il movimento no global invitato tutti i militanti, i democratici, i cittadini, a presenziare per far sentire la propria vicinanza e solidarieta' ai 13 imputati.

IRAQ

LIBERATI I DUE GIORNALISTI INDONESIANI - Sono stati liberati vicino a Ramadi i due giornalisti indonesiani che erano stati rapiti la scorsa settimana in Iraq. I due saranno trasferiti alla sede del Comitato degli ulema a Baghdad dove potranno scegliere se recarsi all'ambasciata del loro paese o lasciare direttamente l'Iraq, ha spiegato un esponente dell'organizzazione religiosa sunnita. La giornalista Meutya Hafid e il suo operatore Budiyanto erano stati sequestrati martedi' scorso sulla strada fra Amman e Baghdad, vicino alla citta' di Ramadi, uin centinaio di chilometri a ovest di Baghdad. Il loro rapimento era stato rivendicato dallesercito dei mujahiddin.

ATTACCO CONVOGLIO MILITARE - Un autista di un convoglio che portava materiale militare per l'esercito iracehno e' morto nell'attacco compiuto la notte scorsa da uomini armati contro tre camion nella regione di Adhim, 60 km a nord di Baquba (60 km a nordest di Baghdad), ha detto un responsabile della polizia locale. Il commando prima ha fatto esplodere una bomba al passaggio del convoglio, poi hanno cominciato a sparare sui tre veicoli. Si ignora la sorte degli altri due autisti. Due civili sono inoltre stati feriti questa mattina dalla caduta di un proiettile di mortaio dietro l'ex sede del governatorato di Baquba, capitale della provincia, secondo la polizia.

RUSSIA CAUCASO; PUTIN, LINEA ANCOR PIU' DURA CONTRO RIBELLI - Il presidente Vladimir Putin ha chiesto oggi alle forze di sicurezza di inasprire ancor piu' la lotta contro i guerriglieri indipendenti ceceni che ha definito banditi. Dovete continuare a lavorare nello stesso modo ed essere ancora piu' duri contro di loro, ha detto il leader del Cremlino al ministro degli Interni Rashid Nurgaliyev che lo ha informato sulle ultime operazioni anti-terroristiche nel Caucaso del nord. Putin si e' detto soddisfatto dei successi riportati nelle ultime settimane dalle forze dell'ordine nella lotta ai gruppi banditeschi che agiscono in clandestinita in quella regione. Il presidente russo ha spronato il ministro a intensificare le indagini cosi' da scovare tutti i complici dei guerriglieri liquidati negli ultimi tempi. Dobbiamo chiamarli per il loro nome: sono banditi, ha tagliato corto Putin.

SI TORNA A PARLARE DI TURCHIA IN EUROPA. - Il presidente del Senato, Marcello Pera, nella conferenza stampa congiunta, ad Ankara, con il presidente della Grande Assemblea Nazionale Turca, Bulent Arinc- ha detto: Capisco che esistono delle perplessita' legate alla dimensione geografica della Turchia, all'identita' culturale dell'Europa e alla ricaduta economica sull'Unione per l'ingresso della Turchia, ma credo che sia importante non utilizzare queste perplessita' per ragioni di politica interna, perche' un evento cosi' rilevante per l'Europa non puo' essere strumentalizzato. Pera ha poi aggiunto che occorre uno sforzo maggiore da parte dell'Europa e da parte della Turchia per presentare la situazione reale, in modo da poterla risolvere con un negoziato serrato. L'Europa sta attraversando un periodo nel quale si registra qualche divisione al proprio interno e sta attraversando una fase dedicata per i rapporti euro-atlantici e la ratifica del Trattato costituzionale. Il negoziato con la Turchia secondo Pera può costituire l'occasione per dar man forte a chi vuole accentuare la subalternità europea agli Usa.

IRAN

NON CREDIAMO ALLA PARTECIPAZIONE USA A NEGOZIATI, WASHINGTON VUOLE ROVINARE NOSTRI RAPPORTI CON UE - L'Iran non crede alla possibilita' che gli Usa entrino nelle trattative gia' in corso tra Teheran e gli europei sul suo programma nucleare. Anche se dicessero di essere pronti a negoziati, le loro intenzioni non sarebbero serie, ha detto oggi il portavoce del governo iraniano, Abdollah Ramezanzadeh. Il commento coincide con l'inizio del viaggio in Europa del presidente americano George W. Bush e fa seguito ad una dichiarazione del segretario generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Mohammed el Baradei, secondo il quale Washington dovrebbe partecipare alle trattative. Dipende dai governi europei - ha detto Ramezanzadeh - decidere quanto vogliono essere vicini agli Stati Uniti. Ma gli Usa hanno gia' cercato di creare problemi alle nostre relazioni con il resto del mondo. (...) Siamo sicuri che Washington esercita pressioni sui governi europei. Cio' avviene da lungo tempo e continua tuttora. Francia, Germania e Gran Bretagna hanno in corso difficili trattative con la Repubblica islamica per convincerla a rinunciare agli aspetti piu' controversi del suo programma, in particolare l'arricchimento dell'uranio (che puo' essere usato anche per costruire ordigni atomici) in cambio di incentivi tecnologici, economici e commerciali. Gli Stati Uniti, pur non escludendo l'ipotesi di un attacco militare agli impianti nucleari iraniani, hanno detto di attendere l'esito di questi sforzi diplomatici. Secondo il presidente Bush, gli Usa e l'Europa hanno lo stesso obiettivo, quello cioe' di impedire a Teheran di dotarsi di armi atomiche.

E INTANTO PROSEGUE LA VISITA DI BUSH A BRUXELLES A COLLOQUIO CON I CAPI DI GOVERNO EUROPEI, A margine dei colloqui, un intero quartiere chiuso al traffico per Laura Bush. La 'first lady' questa sera cena con la moglie dell'ambasciatore Usa in Belgio, Anne Korologos, in un tipico ristorante di Bruxelles, "L'Ecailler du Palais", situato nella turistica piazza del Grand Sablon.

INDONESIA

FRANA SU BIDONVILLE, SI TEMONO 150 MORTI - Piu' di 150 persone potrebbero essere morte sepolte da una frana che si e' abbattuta su una bidonville sorta su un deposito di spazzatura vicino a Bandung, in Indonesia. Lo ha detto oggi la polizia. La frana provocata da piogge torrenziali ha investito le baracche in cui vivevano una quarantina

G.R. 9,30

IRAQ

LIBERATI I DUE GIORNALISTI INDONESIANI - Sono stati liberati vicino a Ramadi i due giornalisti indonesiani che erano stati rapiti la scorsa settimana in Iraq. I due saranno trasferiti alla sede del Comitato degli ulema a Baghdad dove potranno scegliere se recarsi all'ambasciata del loro paese o lasciare direttamente l'Iraq, ha spiegato un esponente dell'organizzazione religiosa sunnita. La giornalista Meutya Hafid e il suo operatore Budiyanto erano stati sequestrati martedi' scorso sulla strada fra Amman e Baghdad, vicino alla citta' di Ramadi, uin centinaio di chilometri a ovest di Baghdad. Il loro rapimento era stato rivendicato dallesercito dei mujahiddin.

ATTACCO CONVOGLIO MILITARE - Un autista di un convoglio che portava materiale militare per l'esercito iracehno e' morto nell'attacco compiuto la notte scorsa da uomini armati contro tre camion nella regione di Adhim, 60 km a nord di Baquba (60 km a nordest di Baghdad), ha detto un responsabile della polizia locale. Il commando prima ha fatto esplodere una bomba al passaggio del convoglio, poi hanno cominciato a sparare sui tre veicoli. Si ignora la sorte degli altri due autisti. Due civili sono inoltre stati feriti questa mattina dalla caduta di un proiettile di mortaio dietro l'ex sede del governatorato di Baquba, capitale della provincia, secondo la polizia.

PALESTINA

INIZIATO IL RILASCIO DEI DETENUTI PALESTINESI - E' iniziato il rilascio dei 500 detenuti palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, secondo il provvedimento concordato dal governo Sharon all'inizio del mese per rilanciare i colloqui con la nuova leadership palestinese. Il primo gruppo di ex detenuti e' stato portato dalla prigione di Ketziot, in autobus, al posto di blocco di Salem, fuori dalla citta' di Jenin, in Cisgiordania. A tutti i detenuti scarcerati oggi sara' fatta firmare una dichiarazione con cui si impegnano a non partecipare piu' in alcun modo ad atti di terrorismo. Entro tre mesi, Israele rilascera' altri 400 detenuti palestinesi, i cui nomi verranno selezionati da una commissione congiunta israelo palestinese

VIA LIBERA DI FATAH A RIMPASTO VOLUTO DA ABU MAZEN - Abu Mazen ha incassato il via libera di Fatah al rimpasto di governo che gli permettera' di superare i contrasti con il premier Abu Ala. I deputati del partito di maggioranza hanno permesso al presidente palestinese di inserire nel'esecutivo alcuni suoi fedelissimi, tra cui il generale Nasser Yousef che sara' ministro dell'Interno. Il nuovo governo dovrebbe permettere ad Abu Mazen di portare avanti le riforme anti-corruzione e il riordino delle forze di sicurezza, ma anche il negoziato con Israele e il disarmo delle fazioni estremiste.

INDONESIA

FRANA SU BIDONVILLE, SI TEMONO 150 MORTI - Piu' di 150 persone potrebbero essere morte sepolte da una frana che si e' abbattuta su una bidonville sorta su un deposito di spazzatura vicino a Bandung, in Indonesia. Lo ha detto oggi la polizia. La frana provocata da piogge torrenziali ha investito le baracche in cui vivevano una quarantina di famiglie a Cimahi, a 200 km a sudest di Giakarta, nell'isola di Giava. NOve corpi sono stati gia' ritrovati.

PORTOGALLO

DOPO ELEZIONI; SI DIMETTE PORTAS, - Il ministro della difesa portoghese Paulo Portas ha annunciato stanotte le sue dimissioni dalla presidenza del Partito popolare (Cds/Pp, destra), dopo la sconfitta della sua formazione alle elezioni legislative anticipate. Il Partito popolare, che formava la coalizione di governo con il Partito socialdemocratico (Psd, centro-destra), ha ottenuto solo il 7,27% dei voti, perdendo due seggi in Parlamento dove gli restano solo 12 deputati. Ed e' anche stato sorpassato dal Partito Comunista alleato ai Verdi. Portas ha detto in televisione di aver subito una sconfitta personale, dato che non e' riuscito a conseguire i quattro obiettivi che si era prefisso: far si' che il Cds/Pp contribuisse a una maggioranza di centro destra, impedisse la maggioranza assoluta dei socialisti in Parlament, raggiungesse il 10% dei voti e restasse la terza formazione politica parlamentare. Il ciclo politico durante il quale ho presieduto il Partito Popolare per sette anni - ha concluso - e' finito.

LIBANO

HARIRI, OPPOSIZIONE TORNA IN PIAZZA A BEIRUT A UNA SETTIMANA DA ATTENTATO IN CUI E' STATO UCCISO EX PREMIER - L'opposizione torna in piazza oggi a Beirut, dove una manifestazione e' stata indetta per la tarda mattinata nel luogo dell'attentato costato la vita lunedi' scorso all'ex premier Rafic Hariri e altre 14 persone. Lo hanno riferito fonti dell'opposizione. La manifestazione avviene a due giorni dalla riunione in cui i deputati dell'opposizione libanese hanno deciso di dare inizio a una Intifada pacifica e democratica per l'indipendenza e hanno richiesto le dimissioni del governo e il ritiro immediato e totale dei 14.000 soldati siriani ancora presenti in Libano. Ieri, il presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri, ha intanto annunciato che il governo di Beirut ha accettato l' invio di una commissione di investigatori nominati dall'Onu per indagare sul devastante attentato costato la vita a Hariri. Da ormai una settimana, il luogo dell'attentato e la tomba in cui l'ex premier e' sepolto a fianco della Grande Moschea di Beirut sono meta di un ininterrotto pellegrinaggio di gente comune.

gror050221 (last edited 2008-06-26 09:51:40 by anonymous)