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TERNI

FIUMICINO

VITTORIA sui fatti di stanotte Stanotte un gruppo di “soliti” ignoti, dopo aver sfondato uno dei muri perimetrali a picconate, è entrato nel Vittoria. Hanno devastato tutto, dal mixer al bar, dall’ufficio all’infoshop, appiccando fuoco e tentando di sfondare anche la porta d’ingresso. Un lavoro da professionisti, che non ha risparmiato assolutamente nulla. E’ chiaro come questa sia la risposta alla campagna, iniziata lo scorso sabato pomeriggio, che denuncia l’ex terrorista dei N.A.R. Lino Guaglianone come anello di giuntura tra la destra radicale ed estrema e quella “ripulita" in doppiopetto. Altrettanto chiaro appare l’assoluto spazio di manovra che questi loschi personaggi hanno avuto, liberi di poter agire indisturbati per tutta la durata dell’azione nell’assoluta certezza che “qualcuno” li avrebbe coperti. Le compagne ed i compagni del centro, come sempre, continueranno a testa alta nella loro pratica politica e sociale. Oggi il centro rimarrà aperto tutto il giorno e confermiamo che il previsto spettacolo teatrale di stasera si terrà. Rilanciamo con ancor più forza la giornata di mobilitazione di domani, ricordando il presidio davanti al Tribunale di Milano in occasione del processo al compagno arrestato e le iniziative territoriali del pomeriggio. NO PASARAN! Le compagne e i compagni del vittoria (segue audio)

FIAT: TERMINI IMERESE; PRESIDIO OPERAI DAVANTI REGIONE Circa 500 operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese e delle fabbriche dell'indotto hanno manifestato davanti alla sede della presidenza della Regione siciliana a Palermo, bloccando il traffico. Sono giunti a bordo di tre pullman partiti questa mattina da Termini Imerese. Molti invece sono arrivati con i loro mezzi. Ieri erano stati convocati per le 13 di oggi dal responsabile della task force regionale per l'occupazione Toto' Cianciolo, ma hanno rispedito l'invito al mittente. In realta' attendono di essere convocati dalla Regione alla quale chiedono un impegno per l'attivazione di un tavolo con la Fiat sul rilancio dello stabilimento, sulla riduzione del periodo di cassa integrazione di cinque mesi che partira' il 21 marzo, sull'anticipo dunque dei tempi relativi all'avvio della produzione della nuova Ypsilon e infine sul coinvolgimento delle aziende dell'indotto che secondo le prime dichiarazioni del Lingotto sarebbero escluse dalla fornitura di componenti per la nuova vettura. "La sensazione - afferma Roberto Mastrosimone, delegato sindacale della Fiom Cgil - e' che non solo la Regione sia incapace di avviare un confronto con la casa automobilistica, ma anche che ci voglia prendere in giro. Noi oggi non parteciperemo ad un inutile incontro con la task force per l'occupazione, ma solo a un faccia a faccia con la Regione. Purche' - aggiunge Mastrosimone - non si riveli una beffa come e' accaduto alla fine dell'anno scorso". Peraltro oggi e' saltata la riunione tra Regione, Fiat, indotto e Assindustria che era stata annunciata da Toto' Cianciolo venerdi' scorso in prefettura, dove si erano radunate le aziende dell'indotto

IRAQ JULIA: SERVIZI STANNO PER LIBERARE LA AUBENAS Se non c'è "bisogno di me" vuol dire che problema è risolto Parigi, 4 mar. (Ap) - Secondo Didier Julia, il deputato dell'Ump evocato nel messaggio della giornalista rapita Florence Aubenas, i servizi segreti francesi "stanno per liberare" la giornalista. In realtà Julia non sembra disporre di particolari elementi per avanzare questa ipotesi e la sua affermazione di basa su un'ipotesi logica (o sul risentimento). Ieri Julia ha incontrato responsabili dei servizi segreti e dopo il colloquio il premier Raffarin ha osservato che da Julia non sono venuti "elementi nuovi, concretià in grado di portare ad una soluzione". Julia commenta così: "se il primo ministro fa questa dichiarazione, suppongo che sia perché i servizi stanno per liberare Florence Aubenas", Sono "molto felice" del fatto "che non si abbia bisogno di me e che la cosa non sia un mio problema", commenta sempre Julia che ribadisce di essere comunque disposto per qualsiasi evenienza. Un iracheno è morto e altri tre sono rimasti feriti oggi nell'esplosione di un'autobomba a Baquba, a nord di Baghdad. Un'altra autobomba ha preso di mira un convoglio americano nella città di Mosul, nel nord dell'Iraq, senza fare vittime. "Un civile è morto e altri tre sono rimasti feriti nell'esplosione di una vettura imbottita di esplosivo parcheggiata in una strada di Baquba", ha detto una fonte della polizia. Un portavoce dell'esercito americano ha precisato che si è trattato di un attentato suicida, senza però fornire ulteriori dettagli. A Mosul, un testimone ha riferito di aver visto "gente parcheggiare una vettura quindi salire a bordo di una Opel che li attendeva". L'automobile parcheggiata è poi esplosa al passaggio di un convoglio Usa. L'esercito polacco ha riferito l'omicidio del capo della polizia di Budayr (Iraq centrale), Ghaib Hadab Zarib, ucciso nei pressi della sua abitazione. Nell'attacco è rimasta ferita anche una donna. A Dour, 160 chilometri a nord della capitale, decine di uomini armati hanno preso d'assalto e distrutto la sede del consiglio municipale. "Uomini armati hanno attaccato l'edificio e hanno piazzato esplosivo dopo aver fatto uscire i tre addetti alla sicurezza in servizio. L'edificio è stato distrutto", ha dichiarato il colonnello di polizia Jouma Kamel. Secondo il racconto di una delle tre guardie, Kazem Ouael, l'operazione è stata messa a segno da "una quarantina di persone a bordo di otto automobili". A Chorqat, 300 chilometri a nord di Baghdad, una fonte della polizia locale ha riferito che è stato distrutto il domicilio del capo della polizia di Ninive, il generale Mohammed Ahmed Khalaf al Joubouri.

LIBANO BEIRUT: DOMANI ANNUNCIO RIDISPIEGAMENTO SIRIA Assad potrebbe presentare meccanismo per attuare accordo di Taef Beirut, 4 mar (Ap) - Il Presidente Bashar Assad potrebbe annunciare domani nel suo discorso al parlamento di Damasco il ridispiegamento delle truppe siriane nella valle della Bekaa, zona orientale del Libano. Lo ha dichiarato oggi un ministro libanese dimissionario che ha stretti legami con il governo siriano e gli altri governi arabi, precisando che Assad potrebbe presentare "un meccanismo che consenta di dare attuazione all'accordo di Taef" del 1989. "Sabato potrebbe essere annunciato il ridispiegamento nella valle della Bekaa, che dovrebbe avvenire prima del vertice arabo", che si aprirà il prossimo 23 marzo a Algeri, ha detto il ministro sotto anonimato. "L'annuncio di un ritiro totale dal Libano dipenderà dalle trattative politiche - ha aggiunto il ministro - La Siria vuole garanzie, una sorta di percorso e auspica che si arrivi ad accordi internazionali e regionali per rilanciare il processo di pace" con Israele, prima di impegnarsi per un ritiro totale.

GUERRA DELL’ACQUA, A EL ALTO LA PROTESTA SI RADICALIZZA

Dopo un’animata assemblea, la ‘Federación de Juntas Vecinales’ (Fejuve) di El Alto, località a pochi chilometri dalla capitale amministrativa La Paz, ha deciso di indurire lo sciopero generale, giunto ormai alla quarta giornata, per chiedere l’allontanamento dell’azienda straniera che gestisce il servizio dell’acqua potabile delle due città. L’assemblea ha deciso, da oggi, di intensificare il blocco delle strade che conducono alla popolosa città, sede del più importante mercato del Paese e del piccolo aeroporto internazionale che serve La Paz. Bloccare la circolazione di queste strade vuol dire separare la capitale amministrativa dalle regioni centrali e orientali del Paese, creando gravi problemi alla circolazione e all’economia. I sindacati di El Alto vogliono che il governo rescinda unilateralmente il contratto con la società Aguas de Illimani, filiale della società francese Suez-Lyonnaise de Eaux, che gestisce l’acquedotto locale e che ha aumentato i prezzi dell’acqua potabile fino al 600% negli ultimi anni. Il governo dopo lunghe trattative ha deciso di fare sue le istanze della popolazione e si è detto più volte intenzionato a risolvere il rapporto, ma non unilateralmente, poiché teme di essere trascinato in tribunale dalla Aguas de Illimani. La situazione, di conseguenza, continua a rimanere immutata da mesi, con i sindacati e i contadini locali ormai sul piede di guerra, non avendo la maggior parte dei cittadini di La Paz ed El Alto la possibilità di far fronte a una bolletta dell’acqua sempre più salata (almeno coloro le cui case o i cui campi sono serviti dalle condutture che partono dall’acquedotto pubblico)

GR ORE 13,00

VITTORIA

sui fatti di stanotte

Stanotte un gruppo di “soliti” ignoti, dopo aver sfondato uno dei muri perimetrali a picconate, è entrato nel Vittoria. Hanno devastato tutto, dal mixer al bar, dall’ufficio all’infoshop, appiccando fuoco e tentando di sfondare anche la porta d’ingresso. Un lavoro da professionisti, che non ha risparmiato assolutamente nulla.

E’ chiaro come questa sia la risposta alla campagna, iniziata lo scorso sabato pomeriggio, che denuncia l’ex terrorista dei N.A.R. Lino Guaglianone come anello di giuntura tra la destra radicale ed estrema e quella “ripulita" in doppiopetto. Altrettanto chiaro appare l’assoluto spazio di manovra che questi loschi personaggi hanno avuto, liberi di poter agire indisturbati per tutta la durata dell’azione nell’assoluta certezza che “qualcuno” li avrebbe coperti.

Le compagne ed i compagni del centro, come sempre, continueranno a testa alta nella loro pratica politica e sociale. Oggi il centro rimarrà aperto tutto il giorno e confermiamo che il previsto spettacolo teatrale di stasera si terrà. Rilanciamo con ancor più forza la giornata di mobilitazione di domani, ricordando il presidio davanti al Tribunale di Milano in occasione del processo al compagno arrestato e le iniziative territoriali del pomeriggio.

NO PASARAN!

Le compagne e i compagni del vittoria

  • (segue audio)

FIAT: TERMINI IMERESE; PRESIDIO OPERAI DAVANTI REGIONE

Circa 500 operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese e delle fabbriche dell'indotto hanno manifestato davanti alla sede della presidenza della Regione siciliana a Palermo, bloccando il traffico. Sono giunti a bordo di tre pullman partiti questa mattina da Termini Imerese. Molti invece sono arrivati con i loro mezzi. Ieri erano stati convocati per le 13 di oggi dal responsabile della task force regionale per l'occupazione Toto' Cianciolo, ma hanno rispedito l'invito al mittente. In realta' attendono di essere convocati dalla Regione alla quale chiedono un impegno per l'attivazione di un tavolo con la Fiat sul rilancio dello stabilimento, sulla riduzione del periodo di cassa integrazione di cinque mesi che partira' il 21 marzo, sull'anticipo dunque dei tempi relativi all'avvio della produzione della nuova Ypsilon e infine sul coinvolgimento delle aziende dell'indotto che secondo le prime dichiarazioni del Lingotto sarebbero escluse dalla fornitura di componenti per la nuova vettura. "La sensazione - afferma Roberto Mastrosimone, delegato sindacale della Fiom Cgil - e' che non solo la Regione sia incapace di avviare un confronto con la casa automobilistica, ma anche che ci voglia prendere in giro. Noi oggi non parteciperemo ad un inutile incontro con la task force per l'occupazione, ma solo a un faccia a faccia con la Regione. Purche' - aggiunge Mastrosimone - non si riveli una beffa come e' accaduto alla fine dell'anno scorso". Peraltro oggi e' saltata la riunione tra Regione, Fiat, indotto e Assindustria che era stata annunciata da Toto' Cianciolo venerdi' scorso in prefettura, dove si erano radunate le aziende dell'indotto

GRUPPO COLUSSI: A RIMINI CHIUDE PASTA AGNESI, LAVORATORI A SANREMO

  • I lavoratori di tutti gli stabilimenti della pasta el Gruppo Colussi saranno domani a Sanremo, nell'ultimo giorno del Festival, per pubblicizzare la difficile situazione che e' culminata con la decisione del Gruppo i chiudere lo stabilimento di Rimini di Pasta Agnesi. Altri 80 posti di lavoro in fumo. Inoltre, sottolinea la nota dei sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, non si sono garanzie produttive, per gli stabilimenti di Imperia e Fossano. Nell'ambito degli stabilienti del brand Agnesi, sono occupate circa 480 persone, di cui 80 (66 a tempo indeterminato) nello stabilimento di Rimini e 200 ciascuno negli stabilimenti di Fossano e Imperia.

SCALA: ALBERTINI, MAESTRANZE NON SCELGONO SOVRINTENDENTE

  • "Non esiste proprio che le maestranze scelgano il sovrintendente". E' questa la risposta del sindaco di Milano, Gabriele Albertini, ai lavoratori della Scala che hanno chiesto di incontrarlo e che hanno proclamato agitazioni fino alla fine di marzo in segno di protesta verso il CdA. Albertini, incontrato a margine di una conferenza in Regione, ha dichiarato di essere d'accordo a ricevere i lavoratori della Scala anche se aggiunge: "Certo incontrare il sindacato per discutere di argomenti che sono paradossali, assurdi, come il fatto di dimettere il Consiglio di Amministrazione, cosa che non potrei fare neanche per legge in quanto e' solo l'assemblea dei fondatori che puo' prendere queste decisioni...". Il Sindaco riguardo al caso del sovrintendente fa l'esempio di una banca. "E' come se i lavoratori di una banca dicessero non ci sta bene il presidente, il CdA e li vogliamo cambiare altrimenti non stiamo piu' agli sportelli. Credo che siano proprio su un altro mondo"

"LAVORO EXTRA O LINCENZIAMENTO": CONDANNATO IMPRENDITORE ENNA

  • Dipendenti di un'impresa di pulizie costretti a lavorare ben oltre il normale orario per non essere licenziati. Il Tribunale di Enna ha ora condannato per estorsione il datore di lavoro e il dirigente dell'impresa che minacciavano i lavoratori di licenziamento in tronco se non avessero prestato gratuitamente le ore di lavoro che venivano loro richieste. Condannato a 3 anni e 5 mesi il titolare dell'impresa di pulizie, Umberto La Ferrera, 36 anni di Pietraperzia, mentre al dirigente Gaetano Nicotra, 42 anni, di Piazza Armerina, e' stata inflitta la pena a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Entrambi sono stati interdetti dai pubblici uffici per 5 anni. A denunciare la vicenda erano stati due dipendenti di Nicotra.

Francia: divario tra violenza reale e criminalita' "percepita"

La pubblicazione del rapporto a cura dell'Osservatorio francese sulla delinquenza (Ond), afferma Le Monde, ha segnato una data fondamentale nella storia della criminologia. Per la prima volta, un documento recensisce tutte le informazioni disponibili sullo stato della violenza nella societa' francese, sull'azione delle forze di polizia e sulle dichiarazioni delle vittime. Si tratta di una vera e propria banca dati che raccoglie un ampio ventaglio di informazioni, precedentemente sparpagliate. Dal rapporto emerge un forte scarto tra il livello di violenza misurabile e la percezione che ne ha la popolazione. I dati offerti dal rapporto riflettono - spiega l'editoriale del quotidiano francese - la politica degli ultimi anni. La mobilitazione della polizia, l'utilizzo di fondi speciali adottati dall'ex ministro degli Interni, Nicolas Sarkozy, e proseguita dal suo successore, Dominique de Villepin, hanno determinato un calo della criminalita' ma un aumento delle paure dei cittadini. Mentre la sinistra continua a non offrire soluzioni alternative su questo terreno sensibile.

gror050304 (last edited 2008-06-26 10:07:12 by anonymous)