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Afghanistan

Un consigliere britannico del governo afghano è stato ucciso la scorsa notte in un agguato armato a Kabul, secondo quando si è appreso questa mattina. L'uomo, di cui non è stato ancora reso noto il nome, in attesa d'informare la famiglia, lavorava presso il ministero per lo sviluppo rurale. Ieri sera, attorno alle 22 ora locale, stava guidando la sua auto lungo una delle vie principali di Kabul, quando un altro veicolo gli ha tagliato la strada. Da questa seconda auto è partito un colpo che lo ha ucciso. Gli aggressori si sono poi dileguati. L'agguato è avvenuto vicino ad una sede dell'Onu e all'ambasciata olandese. Steve MacQueen, questo il nome della vittima, si trovava bordo di un fuoristrada Toyota LandCruiser bianco del tipo utilizzato dall'Onu e dalle organizzazioni umanitarie, ma di proprieta' del ministero afghano. Secondo testimoni, gli aggressori hanno sparato da un veicolo simile e si sono dati alla fuga tra le strade del quartiere delle ambasciate. MacQueen aveva lavorato come direttore del programma per il microcredito voluto dalla Banca Mondiale. Il progetto, al quale l'Onu ha dedicato il 2005, punta a rivitalizzare l'artigianato e la piccola imprenditoria locale e ha gia' avuto grande successo in India. Secondo fonti delle Nazioni Unite, in Afghanistan si trovano circa duemila stranieri, quasi tutti diplomatici o dipendenti di organizzazioni umanitarie. Il britannico si chiamava Steven MacQueen, ha riferito l'ambasciata britannica. Il suo corpo senza vita e' stato portato all'ospedale per l'autopsia. I killer sono fuggiti senza lasciare tracce, ha detto la polizia afghana, che conduce l'inchiesta. E' la prima volta, dal 23 ottobre scorso, che a Kabul viene ucciso un civile occidentale. L'ultima vittima e' stata una turista americana che, insieme con una bambina afghana, e' rimasta per caso colpita a morte in una sparatoria.

Il gruppo estremista islamico Ansar al-Sunna, legato ad Al Qaida, ha rivendicato stamane su internet l'attentato suicida che ieri, per mezzo di una autobomba, ha provocato la morte di almeno 15 persone a Balad, a nord di Baghdad. Ansar al Sunna ('i seguaci dei precetti del Profeta'), che si definisce una alleanza di vari gruppuscoli islamici, ha rivendicato in passato numerosi attentati e rapimenti.

Gli attacchi ininterrotti contro la prigione di Abu Ghraib, nella periferia di Baghdad, potrebbero convincere i comandi americani a decidere il trasferimento dei prigionieri in un luogo più sicuro. Lo riferiscono fonti militari Usa. Inoltre, la repressione operata nel Paese prima e dopo le elezioni del 30 gennaio, ha portato il sovraffollamento delle carceri a un punto limite, secondo alcuni dati raccolti dai militari Usa. "La ragione per la quale vogliamo spostarci da Abu Ghraib è che il carcere è diventato un bersaglio regolare degli attacchi dei ribelli", ha riferito l'ufficiale Barry Johnson, portavoce delle 'Iraq Detention Operations". I piani per il trasloco della prigione non sono ancora definitivi, ha aggiunto il colonnello, precisanto che per il "futuro prossimo" Abu Ghraib resterà in funzione. Johnson ha spiegato che i prigionieri ad Abu Ghraib sono divisi in due gruppi: i "detenuti di sicurezza" sotto il controllo degli americani, e i criminali comuni, sotto l'autorità del sistema giudiziario iracheno. Abu Ghraib è un complesso che si estende su 113 ettari ad ovest della capitale, un labirinto di edifici di massima sicurezza e accampamenti di tende. Il carcere è stato oggetto di ripetuti attacchi da parte dei guerriglieri iracheni.Nell'aprile scorso 28 colpi di mortaio raggiunsero il complesso, provocando la morte di 22 prigionieri e il ferimento di alti 91. Esistono altri due complessi carcerari simili in Iraq: Camp Bucca, vicino alla città meridionale di Umm Qasr e Camp Cropper, all'aeroporto internazionale di Baghdad. Con i suoi 3.200 detenuti, Abu Ghraib ha di gran lunga superato la sua capacità complessiva prevista di 2.500 persone. A Camp Bucca vi sono 5.750 prigionieri, mentre Camp Cropper ospita 110 detenuti di "alto livello", incluso l'ex presidente iracheno Saddam Hussein.

Si aprirà oggi a Madrid la Conferenza internazionale sul terrorismo. All'evento, che si concluderà venerdì, saranno presenti il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il presidente afgano, Hamid Karzai, i capi di Stato e di governo di altri Paesi, e circa 180 esperti provenienti da 50 Paesi. Annan interverrà con un discorso pronunciato giovedì. La Conferenza è stata organizzata dal Club di Madrid degli ex capi di governo, in occasione del primo anniversario degli attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo del 2003, in cui morirono 191 persone. Il governo di José Luis Rodriguez Zapatero ha proclamato l'11 marzo giornata di lutto nazionale. L'esplosione di dieci bombe piazzate, a nome di al Qaida, in quattro treni di periferia diretti alla centrale stazione madrilena di Atocha, carichi di operai, impiegati e studenti di 13 nazionalità, aprì una ferita nuova in questo Paese che da 36 anni si confrontava con il terrorismo dell'Eta. L'onda d'urto si propagò fino alle urne, dove quattro giorni più tardi - dopo manifestazioni di massa in cui il popolo chiedeva a gran voce "la verità" sulla matrice degli attentati - i socialisti di José Luis Rodriguez Zapatero ottennero una vittoria alle legislative non prevista da nessun sondaggio. Con una sorprendente e massiccia partecipazione del 77,21% degli aventi diritto, gli spagnoli punirono il governo conservatore di José Maria Aznar, che si era accanito ad attribuire gli attentati al terrorismo basco temendo le ripercussioni negative della pista islamica, a causa dell'inevitabile collegamento che si sarebbe fatto con il suo coinvolgimento nella campagna a guida americana in Iraq. I primi due giorni di discussione saranno dedicati alle ripercussioni dell'attività terroristica su politica, economia, religione e cultura, e sulle risposte più appropriate da parte dei servizi di intelligence, della polizia e dei militari. Elemento chiave della discussione saranno il conflitto arabo-israeliano e la necessità di trovare una contromisura ad "attacchi che minacciano la libertà e i diritti civili" di tutti i popoli. La Conferenza, secondo quanto si apprende, potrebbe anche trasformarsi in un'occasione per criticare la scelta del presidente Usa George W. Bush di invadere l'Iraq. Un'ammissione, in tal senso, è arrivata anche dall'ex segretario di Stato americano Colin Powell: "Il tono generale della Conferenza non sarà del tutto solidale con quanto fatto dall'amministrazione Bush", ha detto Powell.

Cinque agenti spagnoli della Guardia civil sono stati travolti e uccisi alle prime ore di questa mattina da un camion, ad un posto di blocco a protezione del summit antiterrorismo, che si apre oggi a Madrid in occasione del primo anniversario degli attentati dell'11 marzo. Il camion, guidato da un autista di nazionalità rumena, si è schiantato contro i quattro veicoli della Guardia civil che formavano il posto di blocco, uccidendo cinque agenti e ferendone gravemente altri due presso Buitrago de Lozoya, alle porte della capitale spagnola. Il rumeno, rimasto praticamente illeso, è stato arrestato. Apparentemente aveva avuto un colpo di sonno mentre si trovava al volante. Più di 7mila agenti sono chiamati a proteggere il summit di tre giorni che verrà aperto oggi alla presenza del principe ereditario Felipe. Fra i partecipanti sono attesi più di venti capi di Stato e di governo e circa 200 esperti di 50 paesi. Negli attentati dell'11 marzo morirono 191 persone e più di 1500 rimasero ferite.

La Fiat ha comunicato alle Rsu l'inizio della smantellamento del reparto Esperienze. Dopo la chiusura della carrozzeria e della meccanica, ora e' la volta degli Enti centrali (operai e impiegati). Vogliono chiudere tutta Arese, spiega la nota delle Rsu Fim, FlmUniti, SlaiCobas. I sindacati chiedono di mantenere ad Arese la produzione di vetture e motori Alfa Romeo, anche all'interno del Polo della sostenibilita'. Proclamato per mercoledi' 9 marzo uno sciopero di 4 ore di tutti i lavoratori dell'Alfa, conclude la nota.

Un ex esponente di Forza Nuova e' stato arrestato dalla Digos a Siracusa con l'accusa di terrorismo e minacce: e' ritenuto coinvolto nella serie di attentati che per due settimane un mese fa si sono susseguiti in citta'. L'indagato e' Andrea Acquaviva, 40 anni, gia' interrogato il 12 febbraio scorso dai magistrati della Procura di Catania che conducono l'inchiesta, il procuratore aggiunto Enzo D'Agata e i sostituti Ignazio Fonzo e Francesco Puleio. L'uomo era stato poi rilasciato. Adesso ulteriori indagini hanno portato all'ordine di custodia cautelare emesso dal gip di Catania Alba Sammartino. Aquaviva, simpatizzante di estrema destra che l'anno scorso era stato candidato sindaco di Siracusa di Alternativa Sociale, e' accusato degli attentati compiuti con ordigni esplosivi rudimentali contro la sede cittadina della Cgil, contro la "Torre AZ", edificio dove sono ospitate le redazioni di diverse televisioni locali, e di aver collocato bombe poi non esplose nel pronto soccorso dell'ospedale Umberto I e davanti all'Inca, il patronato della Cgil. Ulteriori particolari saranno resi noti in una conferenza stampa convocata per le 11 presso la Procura di Catania.

Poco dopo le tre di questa notte un ordigno e' esploso al quartiere Celio di Roma, in via Carlo Botta davanti al circolo culturale 'Cutty Sark'. La bomba rudimentale non ha fatto feriti ma ha provocato danni a quattro auto in sosta, oltre a distruggere la serranda del locale e a infrangere i vetri di molte delle finestre del palazzo. Sul posto si sono immediatamente recati i carabinieri e gli artificieri per gli accertamenti del caso.

Nevica da oltre 12 ore su tutta la Calabria anche a quote basse, Imbiancate anche le citta' di Catanzaro, Vibo, Lametia Terme. Nevica anche sulla Salerno-Reggio Calabria, con qualche difficolta' alla circolazione stradal. Obbligatorio viaggiare con le catene, soprattutto nel tratto cosentino. La situazione piu' critica rimane comunque a Cerzeto, il comune in provincia di Cosenza, dove da ieri la frazione Cavllerizzo e' interssata da un movimento franoso. La popolazione evacuata, anche se alloggiata, resta in situazione di emergenza, aggravata dalla neve caduta durante la notte.