GR 19.30

IRAQ

Violenza sessuale su donne irachene - dichiarazioni su Giuliana Sgrena e la terza brigata

la stessa brigata che ha violentato le donne irachene e' casualmente quella che ha sparato alla giornalista italiana

I soldati dalla terza brigata della fanteria - la stessa unità militare di cui le truppe hanno sparato sull'automobile che trasportava l'ostaggio italiano liberato Giuliana Sgrena - erano l'anno scorso in esame per la violenza sessuale sulle delle donne irachene, lo rivelano documenti dell' esercito Stati Uniti . Quattro soldati sono stati accusati di violenza sessuale su due donne mentre erano collocati in ruolo di protezione a Bagdad. Un ricercatore dell'esercito degli Stati Uniti ha intervistato parecchi soldati dall'unità militare ma non ha individuato le donne irachene coinvolte per intervistarle - prima di chiudere l'inchiesta per mancanza di prove. Le trascrizioni della ricerca, ottenute dal responsabile del sindacato americano delle liberta 'civili , mostrano soltanto i tentativi di ricerca troppo rapidi del ricercatore al fine di stabilire se le donne fossero state violentate . Nessun'azione è stata intrapresa contro tutto il soldato coinvolto. I documenti inoltre forniscono ulteriore prova che le truppe degli Stati Uniti hanno distrutto la prova di abuso, per evitare una ripetizione dello scandalo della prigione di Abu Ghraib dello scorso anno.

La versione dei rapitori sulla liberazione di Giuliana Sgrena e sull’uccisione dell’agente dei servizi segreti italiani.

Nicola Calipari è stato ucciso in un agguato che avrebbe dovuto impedire a Giuliana Sgrena di tornare viva in Italia dopo il suo rilascio avvenuto senza il pagamento di alcun riscatto. Sono andate così le cose secondo i rapitori della giornalista del Manifesto che hanno diffuso oggi la seconda parte del video girato poco prima della liberazione dell'inviata italiana. Le immagini sono le stesse già viste venerdì scorso, con Giuliana Sgrena . Mentre queste scorrono, si inserisce però una voce fuoricampo che riferisce la versione dei rapitori sul sequestro e i tragici fatti del check point nei pressi dell'areoporto di Bagdad. "In nome di Dio misericordioso - afferma la voce - siamo testimoni, l'America pugnala i suoi alleati. La Resistenza ha saputo che la Cia voleva uccidere la giornalista Giuliana. La Resistenza ha avvertito la giornalista. Potete verificare tutto ciò che diciamo: l'America vuole soltanto infangare l'immagine della Resistenza. Oggi le truppe di occupazione continuano ad uccidere i civili per causare una guerra fra di noi". La conferma che il filmato sia stato ritoccato in un secondo momento arriva dalla stessa Giuliana Sgrena, per bocca della collega Angela Pascucci che le ha fatto visita oggi all'ospedale del Celio. "Giuliana si ricorda bene tutto e non è stato così: si può escludere categoricamente. Non è accaduto di certo quando lei era lì. E' da escludere". Nella parte originale del video, Giuliana Sgrena, alla vigilia del suo rilascio, pronuncia invece un lungo discorso di ringraziamento, innanzitutto verso "il popolo italiano che mi è stato vicino in questo periodo e che, spero, continuerà a lottare al fianco del popolo iracheno per ottenere la liberazione dell'Iraq". Infine il ringraziamento è per "la resistenza irachena per avermi ben trattata e rispettata in tutto questo tempo. Sono stata rapita non per altri motivi ma perché queste persone, che sono ben preparate e ben educate, sono determinate a raggiungere il loro obiettivo: liberare il loro Paese dall'occupazione. Io sono stata rapita anche perché sono passata da Nassiriya durante l'occupazione". Il nuovo video sarà comunque acquisito dalla Procura di Roma nell'ambito dell'indagine aperta sul sequestro di Giuliana Sgrena e sulla morte del funzionario del Sismi Nicola Calipari.

Il ministro degli Esteri, Fini, non rivela se è stato pagato un riscatto e ribadisce che Roma pretende dal Pentagono "verità e chiarezza".

Pensare che Nicola Calipari sia stato vittima di un agguato deliberato è "palesemente infondato", anche perché i militari statunitensi non sapevano che sull'auto crivellata di colpi viaggiava Giuliana Sgrena, ma venerdì scorso lungo la strada per l'aeroporto di Bagdad le cose non sono andate neppure come hanno raccontato sino a ora gli americani. E' questo il senso dell'intervento pronunciato oggi dal ministro degli Esteri Gianfranco Fini in un'aula di Montecitorio costellata da molti banchi vuoti. Fini ha ricostruito la trattativa che ha portato alla liberazione di Giuliana Sgrena, le modalità con cui l'operazione condotta da Nicola Calipari era stata comunicata alle forze statunitensi e gli ultimi drammatici minuti vissuti dal funzionario del Sismi prima della tragedia. Fini non ha voluto dire nulla sulla possibilità che il governo italiano abbia pagato un riscatto. Ma la parte dell'intervento di Fini destinata a far maggiormente discutere è stata l'elenco delle diverse discrepanze tra la testimonianza dell'ufficiale del Sismi che guidava l'auto con a bordo Calipari e la Sgrena e la versione fornita dalle autorità Usa. "Il maggiore dei servizi italiani che guidava ci ha riferito che Calipari ha telefonato dall'auto al funzionario del Sismi che era all'aeroporto con l'ufficiale americano per avvisarli del suo rientro". "gli americani furono sicuramente avvertiti e, probabilmente, Calipari ha ricevuto da loro un 'Ok'. Inoltre, il funzionario del Sismi, che conosceva a menadito quella strada, assicura che l'auto andava a velocità non superiore ai 40 chilometri orari e che nessuno ha intimato all'auto di fermarsi: è stato soltanto puntato un faro ed è partita la raffica, un'azione di fuoco probabilmente sviluppata da più armi automatiche della durata di circa dieci-quindici secondi".

Molto scetticismo sulla reale volontà statunitense di fare luce sulla vicenda è stato espresso invece dai rappresentanti di Rifondazione, Verdi e Comunisti italiani.

Abu Graib

Gli attacchi ininterrotti contro la prigione di Abu Ghraib, nella periferia di Baghdad, potrebbero convincere i comandi americani a decidere il trasferimento dei prigionieri in un luogo più sicuro. Lo riferiscono fonti militari Usa. Inoltre, la repressione operata nel Paese prima e dopo le elezioni del 30 gennaio, ha portato il sovraffollamento delle carceri a un punto limite. "La ragione per la quale vogliamo spostarci da Abu Ghraib è che il carcere è diventato un bersaglio regolare degli attacchi dei ribelli", ha riferito l'ufficiale Barry Johnson, portavoce delle 'Iraq Detention Operations’. I piani per il trasloco della prigione non sono ancora definitivi, ha aggiunto il colonnello, precisanto che per il "futuro prossimo" Abu Ghraib resterà in funzione. Johnson ha spiegato che i prigionieri ad Abu Ghraib sono divisi in due gruppi: i "detenuti di sicurezza" sotto il controllo degli americani, e i criminali comuni, sotto l'autorità del sistema giudiziario iracheno. Abu Ghraib è un complesso che si estende su 113 ettari ad ovest della capitale, un labirinto di edifici di massima sicurezza e accampamenti di tende. Esistono altri due complessi carcerari simili in Iraq: Camp Bucca, vicino alla città meridionale di Umm Qasr e Camp Cropper, all'aeroporto internazionale di Baghdad. Con i suoi 3.200 detenuti, Abu Ghraib ha di gran lunga superato la sua capacità complessiva prevista di 2.500 persone. A Camp Bucca vi sono 5.750 prigionieri, mentre Camp Cropp er ospita 110 detenuti di "alto livello", incluso l'ex presidente iracheno Saddam Hussein.

3 donne uccise a BAghdad

Un uomo armato ha ucciso 3 donne nel quartiere Sadr di Baghdad. Le tre donne sono state uccise mentre sostavano per strada. La polizia sostiene che le donne erano state accusate da un gruppo religioso di essere prostitute, e quindi non sono state uccise per motivi politici. IRAQ: Con Saddam "donne stavano meglio"? Stavano meglio con il regime di Saddam Hussein. Accade alle donne irachene secondo un rapporto presentato da Amnesty International secondo la quale nonostante sia finita la brutale oppressione presente durante il periodo di Saddam in questi ultimi tempi sono aumentati gli abusi sessuali e gli assassini di donne. Il timore è inoltre quello che venga introdotta la legge islamica. Un numero sempre maggiore di attiviste donne viene ucciso dagli estremisti islamici in Iraq. Venti donne sono state uccise a mosul e 12 a Baghdad, come riporta il Newsweek. Il risultato di questo è che le donne vivono con la costante paura, frequentano sempre meno la scuola e scelgono sempre più spesso di indossare il velo, per evitare violenze. Nonostante questo, secondo una indagine del Women for Women International, almeno il 94% delle donne vorrebbero più diritti civili.

Terminata la missione delle forze di occupazione olandesi in Iraq

E' terminata ufficialmente la missione delle truppe di occupazione olandesi in Iraq. Il ritiro completo dei 1400 uomini del contingente si concluderà alla fine di aprile, ma i compiti delle operazioni nella provincia di Muthana, dove erano dispiegati gli olandesi, sono stati ceduti ieri alle forze britanniche.

LIBANO: BEIRUT, ALMENO UN MILIONE IN PIAZZA CON HEZBOLLAH

BEIRUT - Sono almeno un milione i manifestanti che sono scesi oggi in piazza a Beirut, in risposta all'appello del movimento sciita Hezbollah per una grande dimostrazione a sostegno della Siria e contro l' ingerenza straniera. Lo ha constatato un giornalista dell'Ansa nella capitale libanese.

In attesa che gli oratori prendano la parola dal grande palco allestito nella centrale piazza Riad el Solh, i manifestanti scandiscono slogan contro gli Stati Uniti e Israele: L'America e' la fonte del terrorismo, Sharon il Libano sara' la tua tomba, grida la folla. Altri sventolano solo bandiere nazionali libanesi e inalberano cartelli con su scritto 'Grazie alla Siria di Assad', 'No all'America', 'No a Israele', 'No alla 1559' (la risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu che richiede il ritiro siriano dal Libano e il disarmo di Hezbollah).

Afghanistan

Un consigliere britannico del governo afghano è stato ucciso la scorsa notte in un agguato armato a Kabul, secondo quando si è appreso questa mattina. L'agguato è avvenuto vicino ad una sede dell'Onu e all'ambasciata olandese. Steve MacQueen, questo il nome della vittima, si trovava bordo di un fuoristrada di proprieta' del ministero afghano. MacQueen aveva lavorato come direttore del programma per il microcredito voluto dalla Banca Mondiale. Secondo fonti delle Nazioni Unite, in Afghanistan si trovano circa duemila stranieri, quasi tutti diplomatici o dipendenti di organizzazioni umanitarie. .

Madrid: conferenza anti-terrorismo

Si è aperta oggi a Madrid la Conferenza internazionale sul terrorismo. All'evento, che si concluderà venerdì, saranno presenti il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il presidente afgano, Hamid Karzai, i capi di Stato e di governo di altri Paesi, e circa 180 esperti provenienti da 50 Paesi. La Conferenza è stata organizzata dal Club di Madrid degli ex capi di governo, in occasione del primo anniversario degli attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo del 2004, in cui morirono 191 persone Il governo di Zapatero ha proclamato l'11 marzo giornata di lutto nazionale.

Cinque agenti spagnoli della Guardia civil sono stati travolti e uccisi alle prime ore di questa mattina da un camion, ad un posto di blocco a protezione del summit antiterrorismo. Il camion si è schiantato contro i quattro veicoli della Guardia civil che formavano il posto di blocco, uccidendo cinque agenti e ferendone gravemente altri due. Più di 7mila agenti sono chiamati a proteggere il summit di tre giorni che verrà aperto oggi alla presenza del principe ereditario Felipe

Cecenia

l leader separatista ceceno Aslan Maskhadov è stato ucciso dai militari russi. La notizia è stata data dall'agenzia Interfax che ha citato fonti militari di Mosca. "Maskhadov è stato ucciso nel villaggio di Tolstoi Iurt, dove ha avuto luogo uno scontro a fuoco. Si nascondeva in un bunker sotterraneo, sotto una casa, e il suo cadavere è stato già identificato", ha dichiarato all'agenzia il generale, portavoce delle forze federali in Cecenia e nel Caucaso del Nord. Quindi la tv russa ha mandato in onda delle immagini di quello che veniva presentato come il corpo del leader ceceno.

Sulla testa di Maskhadov pendeva una taglia di dieci milioni di dollari. Se la sua morte fosse confermata, si tratterebbe di un grande successo per il presidente russo Vladimir Putin che ha fatto della lotta senza quartiere alla guerriglia cecena uno dei punti fondanti della sua politica.

Il governo di Mosca attribuisce a Maskhadov una serie di sanguinosi attacchi tra i quali quello alla scuola di Beslan in cui nel settembre scorso furono uccise 326 persone, la metà delle quali bambini. Di recente Maskhadov aveva sollecitato l'avvio di trattative sulle aspirazioni all'indipendenza della Cecenia. Ma il Cremlino ha sempre risposto che non avrebbe mai aperto un negoziato con i terroristi.

Sudafrica: saranno riesumate vittime apartheid

Saranno riesumati i resti di centinaia di attivisti anti-apartheid uccisi in circostanze misteriose e sepolti in tombe anonime durante la segregazione razziale in Sud Africa. Lo ha fatto sapere ieri Makhosini Nkosi, portavoce per il National Security Authority (la procura speciale nata nel 1994 dopo la fine dell'apartheid), spiegando che lo scopo è la ricerca di prove per identificare i responsabili dei delitti, e con questo chiudere uno dei capitoli piu' oscuri della storia del Sud Africa.

Furono centinaia le persone di colore uccise dalle forze durante il regime di apartheid, e poi sepolte in tombe anonime. I familiari delle vittime, circa 477 persone in totale, hanno spesso chiesto alle autorita' di fare luce sulla vicenda e di poter dare finalmente degna finalmente degna sepoltura ai resti dei loro cari.

ITALIA

Sciopero FIAT

La Fiat ha comunicato alle Rsu l'inizio della smantellamento del reparto Esperienze. Dopo la chiusura della carrozzeria e della meccanica, ora e' la volta degli Enti centrali (operai e impiegati). Vogliono chiudere tutta Arese, spiega la nota delle Rsu Fim, FlmUniti, SlaiCobas. I sindacati chiedono di mantenere ad Arese la produzione di vetture e motori Alfa Romeo, anche all'interno del Polo della sostenibilita'. Proclamato per mercoledi' 9 marzo uno sciopero di 4 ore di tutti i lavoratori dell'Alfa, conclude la nota.

Arrestato esponente di Forza Nuova

Un ex esponente di Forza Nuova e' stato arrestato dalla Digos a Siracusa con l'accusa di terrorismo e minacce: e' ritenuto coinvolto nella serie di attentati che per due settimane un mese fa si sono susseguiti in citta'. L'indagato e' Andrea Acquaviva, 40 anni, gia' interrogato il 12 febbraio scorso dai magistrati della Procura di Catania che conducono l'inchiesta, il procuratore aggiunto Enzo D'Agata e i sostituti Ignazio Fonzo e Francesco Puleio. L'uomo era stato poi rilasciato. Adesso ulteriori indagini hanno portato all'ordine di custodia cautelare emesso dal gip di Catania Alba Sammartino. Aquaviva, simpatizzante di estrema destra che l'anno scorso era stato candidato sindaco di Siracusa di Alternativa Sociale, e' accusato degli attentati compiuti con ordigni esplosivi rudimentali contro la sede cittadina della Cgil, contro la "Torre AZ", edificio dove sono ospitate le redazioni di diverse televisioni locali, e di aver collocato bombe poi non esplose nel pronto soccorso dell'ospedale Umberto I e davanti all'Inca, il patronato della Cgil.

L'Aula della Camera ha approvato la risoluzione della CdL SU CDA RAI

CHI SONO I 4 CONSIGLIERI DEL CDA RAI L'Aula della Camera ha approvato la risoluzione della CdL che impegna il governo "ad adottare le necessarie iniziative affinché si proceda entro il prossimo 30 aprile all'approvazione del bilancio di esercizio del 2004 e al fine di consentire il rinnovo del CdA della Rai così come prevede la legge" Gasparri. Ecco chi sono i 4 consiglieri del Cda Rai: Marcello Veneziani - Il filosofo nietzchiano della "nuova destra" in quota ad AN Giorgio Rumi - L'uomo di Casini e del papa in Rai Angelo Maria Petroni - L'emissario di Berlusconi nel Cda Rai e molto gradito a Bossi Francesco Alberoni - Il sociologo di Forza Italia

Brevi sulle donne

TURCHIA: MANIFESTAVANO PER 8 MARZO, ARRESTATE 59 DONNE

Solo ieri sono arrivate sulle nostre televisioni le immagini che mostrano la repressione contro le donne turche che due giorni fa manifestavano per l’8 marzo. I fatti: ISTANBUL, 6 MAR - La polizia anti sommossa ha arrestato 63 manifestanti che stavano dimostrando oggi per ricordare la giornata internazionale delle donne, l'8 marzo, nella parte europea di Istanbul.La polizia ha intimato a circa 150 persone, che manifestavano davanti alla sede del comune, di allontanarsi poiché la loro manifestazione era illegale(cioè non autorizzata) scrive l'Anadolu. E al loro rifiuto hanno usato manganelli, gas lacrimogeni caricando molte persone nei bus militari, secondo le immagini diffuse dalla Ntv. E' chiara un'immagine nella quale un agente prende a calci sul viso una donna a terra. Proprio ieri ad Ankara, la capitale, si aprivano i primi colloqui tra i rappresentanti dell'Unione e quelli del governo turco, in vista dell'avvio del negoziato, che comincerà il 3 ottobre 2005, per l'adesione a pieno titolo della Turchia all'Ue. La troika dei rappresentanti dell'Unione ha subito aperto la sessione con una protesta formale.

POLONIA: donne in piazza per l’aborto (7 marzo)

Nella cattolicissima Polonia, centinaia di donne, in vista dell'8 marzo, sono scese oggi in piazza a Varsavia per chiedere una legge che legalizzi l'aborto e la fine delle discriminazioni sui luoghi del lavoro. La polizia ha dovuto tenere a bada alcune decine di giovani cattolici anti-abortisti che urlavano insulti contro il corteo delle donne, chiamandole "assassine". Lo slogan della contro-manifestazione era "Aborto = Olocausto".

MONDO: Beijing, dieci anni dopo a N.Y.

Dieci anni dopo la conferenza di Beijing centinaia di delegati e migliaia di organizzazioni non governative si sono dati appuntamento presso le Nazioni Unite per due settimane di analisi e riflessioni sui progressi compiuti dalle donne in questi anni. Un riesame che - in occasione della quarantanovesima sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne - mira a concentrarsi su quello che deve essere ancora fatto per mettere in pratica quanto stabilito a Beijing. Se la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne rappresenta il principale testo giuridicamente vincolante sui diritti delle donne, la Piattaforma d'Azione approvata dalla Conferenza di Pechino è il testo politico più rilevante e tuttora più consultato dalle donne di tutto il mondo. È a Pechino che i movimenti di tutto il mondo hanno affermato la propria pretesa di "guardare il mondo con occhi di donna" e hanno proclamato che "i diritti delle donne sono diritti umani". Le parole chiave della conferenza, "punto di vista di genere", "empowerment", "mainstreaming", sono entrate nel dibattito femminista, e anche - con risultati alterni - in quello dei governi. Durissime le critiche del comitato all’Italia, colpevole di discriminare le donne sia dal punto di vista lavorativo, con la precarizzazione del lavoro e lo scarso accesso ai lavori più qualificati, sia da quello dell’immagine, critiche forti contro televisione e pubblicità, sia per quello che riguarda la violenza domestica. Proprio nei giorni della coneferenza veniva bloccato l’emendamento per introdurre le quote nelle elezioni amministrative. L’Italia quindi rimane tra gli ultimi posti in europa per la rappresentanza femminile.

ASIA: Al via campagna contro violenza

V-Day, il movimento globale che lotta per la fine di ogni violenza contro la donna, ha annunciato assieme ai gruppi femminili dell'Asia orientale e sud-orientale una campagna globale di giustizia per le "comfort women", le cosiddette donne di conforto. Il termine era stato coniato dal Giappone imperiale per riferirsi alle giovani che tra il 1932 e il 1945 erano state forzate a prostituirsi per le truppe impegnate nel conflitto in Asia e nel Pacifico. Dopo un incontro, avvenuto lo scorso novembre e al quale hanno partecipato donne provenienti da Asia, Africa e Medio Oriente, è stato deciso di lanciare una campagna che comprende, tra l'altro, sessanta giorni di dimostrazioni, una marcia e una petizione. V-Day è una'organizzazione senza fini di lucro che supporta organizzazioni internazionali e nazionali impegnate a lavorare per sconfiggere la violenza contro donne e bambine.

INDONESIA: Nuovo codice in discussione

Adulteri, conviventi, e tutti coloro che si baciano in pubblico saranno considerati criminali se un nuovo codice penale indonesiano sarà approvato. Il nuovo codice sostituirebbe quello attuale, olandese e sarebbe in linea con quello di molte altri stati musulmani.

Gr 9:30

Afghanistan

Un consigliere britannico del governo afghano è stato ucciso la scorsa notte in un agguato armato a Kabul, secondo quando si è appreso questa mattina. L'uomo, di cui non è stato ancora reso noto il nome, in attesa d'informare la famiglia, lavorava presso il ministero per lo sviluppo rurale. Ieri sera, attorno alle 22 ora locale, stava guidando la sua auto lungo una delle vie principali di Kabul, quando un altro veicolo gli ha tagliato la strada. Da questa seconda auto è partito un colpo che lo ha ucciso. Gli aggressori si sono poi dileguati. L'agguato è avvenuto vicino ad una sede dell'Onu e all'ambasciata olandese. Steve MacQueen, questo il nome della vittima, si trovava bordo di un fuoristrada Toyota LandCruiser bianco del tipo utilizzato dall'Onu e dalle organizzazioni umanitarie, ma di proprieta' del ministero afghano. Secondo testimoni, gli aggressori hanno sparato da un veicolo simile e si sono dati alla fuga tra le strade del quartiere delle ambasciate. MacQueen aveva lavorato come direttore del programma per il microcredito voluto dalla Banca Mondiale. Il progetto, al quale l'Onu ha dedicato il 2005, punta a rivitalizzare l'artigianato e la piccola imprenditoria locale e ha gia' avuto grande successo in India. Secondo fonti delle Nazioni Unite, in Afghanistan si trovano circa duemila stranieri, quasi tutti diplomatici o dipendenti di organizzazioni umanitarie. Il britannico si chiamava Steven MacQueen, ha riferito l'ambasciata britannica. Il suo corpo senza vita e' stato portato all'ospedale per l'autopsia. I killer sono fuggiti senza lasciare tracce, ha detto la polizia afghana, che conduce l'inchiesta. E' la prima volta, dal 23 ottobre scorso, che a Kabul viene ucciso un civile occidentale. L'ultima vittima e' stata una turista americana che, insieme con una bambina afghana, e' rimasta per caso colpita a morte in una sparatoria.

Iraq

Il gruppo estremista islamico Ansar al-Sunna, legato ad Al Qaida, ha rivendicato stamane su internet l'attentato suicida che ieri, per mezzo di una autobomba, ha provocato la morte di almeno 15 persone a Balad, a nord di Baghdad. Ansar al Sunna ('i seguaci dei precetti del Profeta'), che si definisce una alleanza di vari gruppuscoli islamici, ha rivendicato in passato numerosi attentati e rapimenti.

Gli attacchi ininterrotti contro la prigione di Abu Ghraib, nella periferia di Baghdad, potrebbero convincere i comandi americani a decidere il trasferimento dei prigionieri in un luogo più sicuro. Lo riferiscono fonti militari Usa. Inoltre, la repressione operata nel Paese prima e dopo le elezioni del 30 gennaio, ha portato il sovraffollamento delle carceri a un punto limite, secondo alcuni dati raccolti dai militari Usa. "La ragione per la quale vogliamo spostarci da Abu Ghraib è che il carcere è diventato un bersaglio regolare degli attacchi dei ribelli", ha riferito l'ufficiale Barry Johnson, portavoce delle 'Iraq Detention Operations". I piani per il trasloco della prigione non sono ancora definitivi, ha aggiunto il colonnello, precisanto che per il "futuro prossimo" Abu Ghraib resterà in funzione. Johnson ha spiegato che i prigionieri ad Abu Ghraib sono divisi in due gruppi: i "detenuti di sicurezza" sotto il controllo degli americani, e i criminali comuni, sotto l'autorità del sistema giudiziario iracheno. Abu Ghraib è un complesso che si estende su 113 ettari ad ovest della capitale, un labirinto di edifici di massima sicurezza e accampamenti di tende. Il carcere è stato oggetto di ripetuti attacchi da parte dei guerriglieri iracheni.Nell'aprile scorso 28 colpi di mortaio raggiunsero il complesso, provocando la morte di 22 prigionieri e il ferimento di alti 91. Esistono altri due complessi carcerari simili in Iraq: Camp Bucca, vicino alla città meridionale di Umm Qasr e Camp Cropper, all'aeroporto internazionale di Baghdad. Con i suoi 3.200 detenuti, Abu Ghraib ha di gran lunga superato la sua capacità complessiva prevista di 2.500 persone. A Camp Bucca vi sono 5.750 prigionieri, mentre Camp Cropper ospita 110 detenuti di "alto livello", incluso l'ex presidente iracheno Saddam Hussein.

Madrid: conferenza anti-terrorismo

Si aprirà oggi a Madrid la Conferenza internazionale sul terrorismo. All'evento, che si concluderà venerdì, saranno presenti il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, il presidente afgano, Hamid Karzai, i capi di Stato e di governo di altri Paesi, e circa 180 esperti provenienti da 50 Paesi. Annan interverrà con un discorso pronunciato giovedì. La Conferenza è stata organizzata dal Club di Madrid degli ex capi di governo, in occasione del primo anniversario degli attentati ai treni di Madrid dell'11 marzo del 2003, in cui morirono 191 persone. Il governo di José Luis Rodriguez Zapatero ha proclamato l'11 marzo giornata di lutto nazionale. L'esplosione di dieci bombe piazzate, a nome di al Qaida, in quattro treni di periferia diretti alla centrale stazione madrilena di Atocha, carichi di operai, impiegati e studenti di 13 nazionalità, aprì una ferita nuova in questo Paese che da 36 anni si confrontava con il terrorismo dell'Eta. L'onda d'urto si propagò fino alle urne, dove quattro giorni più tardi - dopo manifestazioni di massa in cui il popolo chiedeva a gran voce "la verità" sulla matrice degli attentati - i socialisti di José Luis Rodriguez Zapatero ottennero una vittoria alle legislative non prevista da nessun sondaggio. Con una sorprendente e massiccia partecipazione del 77,21% degli aventi diritto, gli spagnoli punirono il governo conservatore di José Maria Aznar, che si era accanito ad attribuire gli attentati al terrorismo basco temendo le ripercussioni negative della pista islamica, a causa dell'inevitabile collegamento che si sarebbe fatto con il suo coinvolgimento nella campagna a guida americana in Iraq. I primi due giorni di discussione saranno dedicati alle ripercussioni dell'attività terroristica su politica, economia, religione e cultura, e sulle risposte più appropriate da parte dei servizi di intelligence, della polizia e dei militari. Elemento chiave della discussione saranno il conflitto arabo-israeliano e la necessità di trovare una contromisura ad "attacchi che minacciano la libertà e i diritti civili" di tutti i popoli. La Conferenza, secondo quanto si apprende, potrebbe anche trasformarsi in un'occasione per criticare la scelta del presidente Usa George W. Bush di invadere l'Iraq. Un'ammissione, in tal senso, è arrivata anche dall'ex segretario di Stato americano Colin Powell: "Il tono generale della Conferenza non sarà del tutto solidale con quanto fatto dall'amministrazione Bush", ha detto Powell.

Cinque agenti spagnoli della Guardia civil sono stati travolti e uccisi alle prime ore di questa mattina da un camion, ad un posto di blocco a protezione del summit antiterrorismo, che si apre oggi a Madrid in occasione del primo anniversario degli attentati dell'11 marzo. Il camion, guidato da un autista di nazionalità rumena, si è schiantato contro i quattro veicoli della Guardia civil che formavano il posto di blocco, uccidendo cinque agenti e ferendone gravemente altri due presso Buitrago de Lozoya, alle porte della capitale spagnola. Il rumeno, rimasto praticamente illeso, è stato arrestato. Apparentemente aveva avuto un colpo di sonno mentre si trovava al volante. Più di 7mila agenti sono chiamati a proteggere il summit di tre giorni che verrà aperto oggi alla presenza del principe ereditario Felipe. Fra i partecipanti sono attesi più di venti capi di Stato e di governo e circa 200 esperti di 50 paesi. Negli attentati dell'11 marzo morirono 191 persone e più di 1500 rimasero ferite.

Sciopero FIAT

La Fiat ha comunicato alle Rsu l'inizio della smantellamento del reparto Esperienze. Dopo la chiusura della carrozzeria e della meccanica, ora e' la volta degli Enti centrali (operai e impiegati). Vogliono chiudere tutta Arese, spiega la nota delle Rsu Fim, FlmUniti, SlaiCobas. I sindacati chiedono di mantenere ad Arese la produzione di vetture e motori Alfa Romeo, anche all'interno del Polo della sostenibilita'. Proclamato per mercoledi' 9 marzo uno sciopero di 4 ore di tutti i lavoratori dell'Alfa, conclude la nota.

Arrestato esponente di Forza Nuova

Un ex esponente di Forza Nuova e' stato arrestato dalla Digos a Siracusa con l'accusa di terrorismo e minacce: e' ritenuto coinvolto nella serie di attentati che per due settimane un mese fa si sono susseguiti in citta'. L'indagato e' Andrea Acquaviva, 40 anni, gia' interrogato il 12 febbraio scorso dai magistrati della Procura di Catania che conducono l'inchiesta, il procuratore aggiunto Enzo D'Agata e i sostituti Ignazio Fonzo e Francesco Puleio. L'uomo era stato poi rilasciato. Adesso ulteriori indagini hanno portato all'ordine di custodia cautelare emesso dal gip di Catania Alba Sammartino. Aquaviva, simpatizzante di estrema destra che l'anno scorso era stato candidato sindaco di Siracusa di Alternativa Sociale, e' accusato degli attentati compiuti con ordigni esplosivi rudimentali contro la sede cittadina della Cgil, contro la "Torre AZ", edificio dove sono ospitate le redazioni di diverse televisioni locali, e di aver collocato bombe poi non esplose nel pronto soccorso dell'ospedale Umberto I e davanti all'Inca, il patronato della Cgil. Ulteriori particolari saranno resi noti in una conferenza stampa convocata per le 11 presso la Procura di Catania.

Bombone Cutty Sark

Poco dopo le tre di questa notte un ordigno e' esploso al quartiere Celio di Roma, in via Carlo Botta davanti al circolo culturale 'Cutty Sark'. La bomba rudimentale non ha fatto feriti ma ha provocato danni a quattro auto in sosta, oltre a distruggere la serranda del locale e a infrangere i vetri di molte delle finestre del palazzo. Sul posto si sono immediatamente recati i carabinieri e gli artificieri per gli accertamenti del caso.

Neve e frane in Calabria

Nevica da oltre 12 ore su tutta la Calabria anche a quote basse, Imbiancate anche le citta' di Catanzaro, Vibo, Lametia Terme. Nevica anche sulla Salerno-Reggio Calabria, con qualche difficolta' alla circolazione stradal. Obbligatorio viaggiare con le catene, soprattutto nel tratto cosentino. La situazione piu' critica rimane comunque a Cerzeto, il comune in provincia di Cosenza, dove da ieri la frazione Cavllerizzo e' interssata da un movimento franoso. La popolazione evacuata, anche se alloggiata, resta in situazione di emergenza, aggravata dalla neve caduta durante la notte.

gror050308 (last edited 2008-06-26 10:07:10 by anonymous)