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italia

IL BUSINESS DEI LAGER DI STATO

Ha ottenuto gli arresti domiciliari don Cesare Lodeserto, il sacerdote responsabile del centro di detenzione temporanea per immigrati senza permesso di soggiorno, 'Regina Pacis', di Lecce, arrestato lo scorso 11 marzo con l'accusa di abuso dei mezzi di correzione, sequestro di persona, calunnia e minaccia. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Lecce accogliendo la richiesta presentata nei giorni scorsi dai legali di don Cesare. Il ministro per i rapporti con il parlamento, Carlo Giovanardi ha affermato che il governo punta a realizzare nuovi centri di permanenza temporanea per immigrati in attesa di espulsione”, ma lamenta l’opposizione di molte amministrazioni comunali che non li vogliono sul loro territorio. Il ministro è un po’ contrariato perché se tutti fossero come suo fratello Daniele, che gestisce allegramente ben quattro ctp, ogni comune avrebbe la sua prigione per stranieri. Un business quello dei lager di stato che fa molto gola. Il fratello del ministro Giovanardi è presidente della cooperativa la “Misericordia che gestisce il centri di Modena, Bologna, Agrigento e Lampedusa.

Sicilia

La Rete Antirazzista Iblea denuncia l'ennesima strage di immigrati verificatasi in data odierna sulle coste iblee. I tre dispersi in mare e i sei cadaveri di nazionalita' asiatica sono un atto di accusa contro leggi liberticide, come la Bossi-Fini, leggi che costringono migliaia di esseri umani a darsi in pasto alla criminalita' organizzata, ai mercanti di esseri umani pur di poter accedere al benessere loro negato da un occidente capace di esportare solo poverta', guerra e morte. Ribadiamo la nostra opposizione alla logica che vuole impedire la libera circolazione di individui costretti ad abbandonare le proprie terre, i propri affetti, per cercare di sfuggire alla precarieta' economica e sociale e costruirsi un futuro migliore. Auspichiamo una generale presa di coscienza sul problema dell'immigrazione e dei diritti umani e invitiamo i cittadini tutti ad aderire numerosi alla manifestazione nazionale per la liberta' di circolazione delle persone e contro i Centri di Permanenza Temporanea che si terra' a Ragusa il 2 aprile prossimo.

Cagliari

Rilasciata a cagliari la compagna fermata, mercoledi nel corso di un presidio davanti alla clinica psichiatrica per la giornata di mobilitazione contro le istituzioni del controllo sociale, indetta dall'Assemblea aperta contro Psichiatria e il controllo sociale.una pattuglia dei Carabinieri, dopo un "generico" controllo di documenti ai presenti, al momento della restituzione chiamavano Michela, una delle compagne presenti, e le intimavano di seguirli in Caserma per comunicarle una notifica di un atto giudiziario; poi con un "atto di forza", i carabinieri davano luogo a una manifestazione violenta volta a prendersi qualche giorno di ferie, simulando presunte lesioni. Indossati guanti e sguainati i manganelli, spingendo e strattonando di malo modo, hanno caricato brutalmente Michela in macchina e ammanettata l'hanno trasferita alla Stazione dei CC di VillaNova in via Nuoro. La compagna veniva trattenuta per la notte in stato di arresto, in attesa di essere processata il giorno seguente per direttissima, sotto l'accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Al momento la compagna non è sottoposta a nessuna restrizione di libertà ma dopo il proccesso e il rinvio ad altra data rimangono le accuse di "resistenza e lesioni a pubblico ufficiale".

L’obbligo scolastico diventa diritto-dovere Il governo ha ratificato ieri, giovedì 24 marzo altre due parti della riforma Moratti relative all’alternanza scuola lavoro e il decreto sul diritto-dovere. L’obbligo scolastico previsto dalla Costituzione è stato ridefinito come “diritto all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni e comunque sino al conseguimento del 18mo anno di età”. Secondo il ministro Moratti dal prossimo anno saranno inseriti nel sistema scolastico e formativo 30mila ragazzi che si aggiungeranno a quelli dei percorsi sperimentali di formazione professionale realizzati dalle Regioni sulla base di un accordo in Conferenza unificata risalente al giugno 2003. L’opposizone contesta al ministro di vendere l’obbligo formativo come opera sua mentre questo è stato varato dal precedente governo di centro-sinistra. Secondo esponenti dei sindacati, il decreto dice che si può assolvere il diritto-dovere anche nella formazione e nell’aprendistato ma mancando il decreto sulla secondaria mancano anche i requisiti minimi cui le Regioni dovrebbero attenersi. La confindustria ritiene che il decreto sull’alternanza scuola-lavoro, con l’azienda che diventa una specie di aula scolastica allargata , rende il sistema educativo italiano più europeo. Questo avvicina i giovani all’impresa e accresce la competitività del paese. Nei due anni di sperimentazione oltre alle aziende sono state coinvolte 418 scuole secondarie superiori tra cui anche 53 licei classici e scinetifici per un numero complessivo di 20.431 studenti. Andrea Casalegno sul Sole 24 ore sottolinea come non si possa negare “che gli stage aiutino a combattere la disoccupazione: il 35.5 % dei diplomati che hanno uno stage nel prorpio curriculum lavora, contro il 26.6 % dei diplomati che non ne hanno”. L’opposizione che aveva innalzato a quindici anni l’obbligo scolastico, accusa il governo di aggravare le differenze sociali, poiché sono i giovani meno abbienti a scegliere la formazione professionale. La maggioranza ribatte che è la dispersione scolastica a generare disagio sociale e l’astratto obbligo scolastico non la combatte.

Le dichiarazioni di oggi della ministra Moratti sono una colossale truffa massmediatica.

La ministra non ha innalzato l'obbligo scolastico, lo ha anzi eliminato, introducendo "il diritto dovere" all'istruzione e

"l’obbligo alla formazione".

In concreto questo significa che dopo i quattordici anni ogni studente è autorizzato ad uscire dalla scuola e precipitare nel "buco nero" dell'apprendistato in azienda: e questo varrà come espletamento dell'obbligo. E come se non bastasse, con la separazione, per giunta ultra precoce, tra licei e "formazione professionale" privatizzata e subordinata alle aziende, Moratti incoraggia la fuoriuscita dalle scuole di un numero notevole di studenti, abbandonati alla sorte di precari, senza basi culturali e quindi indifesi, e senza pretese, esposti a qualsiasi richiesta delle aziende che li utilizzeranno in età assolutamente precoce. Dunque una truffa mediatica, in piena campagna elettorale senza futuro, perché la controriforma Moratti è in alto mare, non si chiuderà affatto entro quest'anno e incontra ostacoli persino nella maggioranza governativa.

Esteri

Iraq: morto detenuto a Camp Charlie

Inchiesta per chiarire le cause del decesso di un detenuto internato a Camp Charlie, la base della forza multinazionale in Iraq sotto comando polacco, che e' stato trovato morto. Secondo quanto hanno reso noto oggi fonti ufficiali a Baghdad, l'uomo aveva circa 30 anni e si trovava a Camp Charlie dal 19 marzo scorso. Non sono stati resi noti i motivi del suo arresto sebbene sia stata avviata immediatamente un'inchiesta avviata per chiarire le cause del decesso.


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italia

IL BUSINESS DEI LAGER DI STATO

Ha ottenuto gli arresti domiciliari don Cesare Lodeserto, il sacerdote responsabile del centro di detenzione temporanea per immigrati senza permesso di soggiorno, 'Regina Pacis', di Lecce, arrestato lo scorso 11 marzo con l'accusa di abuso dei mezzi di correzione, sequestro di persona, calunnia e minaccia. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Lecce accogliendo la richiesta presentata nei giorni scorsi dai legali di don Cesare. Il ministro per i rapporti con il parlamento, Carlo Giovanardi ha affermato che il governo punta a realizzare nuovi centri di permanenza temporanea per immigrati in attesa di espulsione”, ma lamenta l’opposizione di molte amministrazioni comunali che non li vogliono sul loro territorio. Il ministro è un po’ contrariato perché se tutti fossero come suo fratello Daniele, che gestisce allegramente ben quattro ctp, ogni comune avrebbe la sua prigione per stranieri. Un business quello dei lager di stato che fa molto gola. Il fratello del ministro Giovanardi è presidente della cooperativa la “Misericordia che gestisce il centri di Modena, Bologna, Agrigento e Lampedusa.

Sicilia

La Rete Antirazzista Iblea denuncia l'ennesima strage di immigrati verificatasi in data odierna sulle coste iblee. I tre dispersi in mare e i sei cadaveri di nazionalita' asiatica sono un atto di accusa contro leggi liberticide, come la Bossi-Fini, leggi che costringono migliaia di esseri umani a darsi in pasto alla criminalita' organizzata, ai mercanti di esseri umani pur di poter accedere al benessere loro negato da un occidente capace di esportare solo poverta', guerra e morte. Ribadiamo la nostra opposizione alla logica che vuole impedire la libera circolazione di individui costretti ad abbandonare le proprie terre, i propri affetti, per cercare di sfuggire alla precarieta' economica e sociale e costruirsi un futuro migliore. Auspichiamo una generale presa di coscienza sul problema dell'immigrazione e dei diritti umani e invitiamo i cittadini tutti ad aderire numerosi alla manifestazione nazionale per la liberta' di circolazione delle persone e contro i Centri di Permanenza Temporanea che si terra' a Ragusa il 2 aprile prossimo.

Cagliari

mercoledi verso le 14 a Cagliari nel corso di un presidio davanti alla clinica psichiatrica per la giornata di mobilitazione contro le istituzioni del controllo sociale indetta dall'Assemblea aperta contro Psichiatria e il controllo sociale, una pattuglia dei Carabinieri, dopo un "generico" controllo di documenti ai presenti, al momento della restituzione chiamavano Michela una compagna presente, e le intimavano di seguirli in Caserma per comunicarle una notifica di un atto giudiziario; poi con un "atto di forza", i carabinieri davano luogo a una manifestazione violenta volta a prendersi qualche giorno di ferie, simulando presunte lesioni. Indossati guanti e sguainati i manganelli, spingendo e strattonando di malo modo, hanno caricato brutalmente Michela in macchina e ammanettata la hanno trasferita alla Stazione dei CC di VillaNova in via Nuoro. Una volta recatici davanti alla Stazione abbiamo appreso che veniva trattenuta per la notte in stato di arresto, in attesa di essere processata domani giovedi per direttissima, sotto l'accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Ieri un sit in davanti al Tribunale per solidarizzare con la compagna arrestata e manifestare contro l'ennesimo atto di repressione.

precari dell'istat

L'autorizzazione ad assumere all’Istat 174 vincitori di concorso pubblico, approvata dal Ministero della Funzione Pubblica in data 24/03/2005, segna una (seppur piccola) vittoria della capacità di mobilitazione dei precari in stato di agitazione da mesi. L'entità di questi provvedimenti tuttavia è del tutto insoddisfacente rispetto alla portata del problema. La condizione di precarietà all'interno dell'Istituto nazionale di statistica rimane esplosiva, in quanto dei 450 precari a tempo determinato e degli oltre 300 co.co.co che da anni lavorano presso l'Istituto, saranno circa 120 (secondo le stime della stessa amministrazione) i beneficiari di queste assunzioni. La forma del concorso rimane un’opzione inadeguata alla soluzione del problema della precarietà. In un momento in cui la credibilità dell'Istituto è posta fortemente in discussione, va ribadito come la precarietà del personale rimanga una delle cause principali dei problemi di qualità del servizio pubblico.

Coordinamento precari Istat, 25 marzo 2005

L’obbligo scolastico diventa diritto-dovere Il governo ha ratificato giovedì 24 marzo altre due parti importanti della riforma Moratti: l’aternanza scuola lavoro e il decreto sul diritto-dovere. L’obbligo scolastico previsto dalla Costituzione è ridefinito come “diritto all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni e comunque sino al conseguimento del 18 anno di età”. I nove articoli del provvedimento elevano l’obbligo di istruzione dagli attuali nove anni a dodici. Secondo il ministro Moratti dal prossimo anno saranno inserti nel sistema scolastico e formativo 30mila ragazzi che si aggungeranno a quelli dei percorsi sperimentali di formazione professionale realizzati dalle Regioni sulla base di un accordo in Conferenza unificata risalente al giugno 2003. Il ministro crede che ci sarà un innalzamento del livello di scolarità con effetti positivi sul paese e sugli studenti. Per l’attuazione del diritto-dovere c’è un finanziamento di 11.8 milioni di euro per il 2005 e di 15.8 per il 2006. Le risorse per il completamento dei corsi sperimentali di istruzione e formazione professionale vengono aumentate da 34 a 45 milioni di euro. L’opposizone contesta al ministro di vendere l’obbligo formativo come opera sua mentre questo è stato varato dal precedente governo di centro-sinistra. Secondo esponenti dei sindacati, il decreto dice che si può assolvere il diritto-dovere anche nella formazione e nell’aprendistato ma mancando il decreto sulla secondaria mancano anche i requisiti minimi cui le Regioni dovrebbero attenersi. La confindustria ritiene che il decreto sull’alternanza scuola-lavoro, con l’azienda che diventa una specie di aula scolastica allargata , rende il sistema educativo italiano più europeo. Questo avvicina i giovani all’impresa e accresce la competitività del paese. Nei due anni di sperimentazione oltre alle aziende sono state coinvolte 418 scuole secondarie superiori tra cui anche 53 licei classici e scinetifici per un numero complessivo di 20.431 studenti. Andrea Casalegno sul Sole 24 ore sottolinea come non si possa negare “che gli stage aiutino a combattere la disoccupazione: il 35.5 % dei diplomati che hanno uno stage nel prorpio curriculum lavora, contro il 26.6 % dei diplomati che non ne hanno”. L’opposizione che aveva innalzato a quindici anni l’obbligo scolastico, accusa il governo di aggravare le differenze sociali, poiché sono i giovani meno abbienti a scegliere la formazione professionale. La maggioranza ribatte che è la dispersione scolastica a generare disagio sociale e l’astratto obbligo scolastico non la combatte. Le dichiarazioni di oggi della ministra Moratti sono una colossale truffa massmediatica. La ministra non ha innalzato l'obbligo scolastico, lo ha anzi eliminato, introducendo "il diritto dovere" all'istruzione e "l’obbligo alla formazione". In concreto questo significa che dopo i quattordici anni ogni studente è autorizzato ad uscire dalla scuola e precipitare nel "buco nero" dell'apprendistato in azienda: e questo varrà come espletamento dell'obbligo. E come se non bastasse, con la separazione, per giunta ultra precoce, tra licei e "formazione professionale" privatizzata e subordinata alle aziende, Moratti incoraggia la fuoriuscita dalle scuole di un numero notevole di studenti, abbandonati alla sorte di precari, senza basi culturali e quindi indifesi, e senza pretese, esposti a qualsiasi richiesta delle aziende che li utilizzeranno in età assolutamente precoce. Dunque una truffa mediatica, in piena campagna elettorale senza futuro, perché la controriforma Moratti è in alto mare, non si chiuderà affatto entro quest'anno e incontra ostacoli persino nella maggioranza governativa.

Esteri

Iraq: morto detenuto a Camp Charlie


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NUOVI ATTENTATI E SPARATORIE IN IRAQ


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Nuove violenze hanno provocato diversi morti nelle ultime ore in Iraq: l’episodio più grave è avvenuto ieri sera a Ramadi, una delle basi della guerriglia situata 110 chilometri a ovest della capitale Baghdad, quando un’auto-bomba è esplosa a un posto di blocco. Fonti ufficiali hanno riferito che la deflagrazione ha provocato almeno undici morti tra i poliziotti iracheni, oltre al ferimento di nove agenti, tre civili e due soldati statunitensi. Sempre ieri è avvenuto un altro attentato a Baghdad: come ha spiegato oggi una fonte del ministero degli Interni, nel pomeriggio uomini armati a bordo di un’autovettura hanno aperto il fuoco e ucciso cinque donne che si trovavano in un’altra macchina nel quartiere Mechtel, nella parte orientale di Baghdad. Le vittime lavoravano come addette alle pulizie nella base americana di Rostamiya, nel sudest della capitale. Nella notte tra ieri e oggi, inoltre, tre insorti sono stati uccisi dalle truppe Usa a nordest di Baghdad; i tre stavano piazzando un ordigno in una strada del quartiere di al-Tahrir, nel centro di Baquba, quando sono stati sorpresi da una pattuglia americana che ha aperto il fuoco contro di loro. Nelle stesse ore un soldato iracheno veniva colpito a morte da un proiettile di mortaio sparato contro una base dell’esercito iracheno a Soulayman Begh, nel nord dell’Iraq, mentre un autista veniva ucciso da banditi a al Wahada, a sud della capitale. Intanto, negli impianti portuali e petroliferi della città di Bassora è in corso uno sciopero, proclamato dai lavoratori in segno di protesta contro gli atti di violenza che sarebbero stati commessi da militari americani nei giorni scorsi nel corso di un'incursione. C'è il rischio che le esportazioni di greggio vengano totalmente bloccate.

Kirghizistan

Tre persone sono morte negli scontri che hanno portato alla caduta del governo kirghizo e nei disordini proseguiti nella notte. Lo ha detto un deputato del Kirghizistan, Timir Sariev, alla tv nazionale. Parlando intanto a una folla di sostenitori nella capitale Bishkek, il leader dell'opposizione Kurmanbek Bakiev ha detto che il parlamento oggi lo ha nominato primo ministro e gli ha dato le funzioni di presidente. 'Ora esercito i ruoli di premier e di presidente', ha dichiarato. L'opposizione andata ieri al potere in Kirghizistan grazie alla curiosamente definita 'rivoluzione dei tulipani' organizzera' elezioni presidenziali a giugno. Lo ha annunciato Kurmanbek Bakiev, il leader dell'opposizione che il parlamento ha designato presidente e premier a interim. 'Il governo di cui ho proposto la composizione -ha detto- si forma soltanto per tre mesi, cioe' fino alle prossime presidenziali'. Bakiev ha proposto al parlamento una lista di ministri che dovrebbero essere approvati in giornata.

PAESI ARABI E AMERICA LATINA PREPARANO ‘VERTICE DI BRASILIA’

Un appello a rinforzare la cooperazione sud-sud tra il mondo arabo e l’America Latina è stato lanciato oggi a Marrakech, in Marocco, dai ministri degli Esteri di ventidue governi della Lega araba e una dozzina del Sudamerica. Infatti si chiude oggi la riunione preparatoria del vertice latino-arabo che si terrà a Brasilia a maggio, il primo di questo genere. Secondo fonti di stampa marocchina, nella riunione di oggi si è discusso anche di una ‘Dichiarazione di Brasilia’ – da adottare al vertice di maggio - sulla “cooperazione nel settore economico, politico, culturale e sociale tra i Paesi delle due regioni”.

UE CRITICA ESPANSIONE INSEDIAMENTI EBRAICI, VIOLATA LA ‘ROAD MAP’

fonte: misna.org e arabmonitor.info

L’Unione Europea – per voce di Solana – ha accusato Israele di “venir meno all’impegno delle parti di astenersi da qualsiasi decisione unilaterale” contraria alla ‘Road map’, il percorso definito nel 2003 da Nazioni Unite, Ue, Russia e Usa per la pace in Medio Oriente e la creazione di uno Stato palestinese. Lo scrive oggi il quotidiano israeliano ‘Haaretz’, riportando una dichiarazione in cui Solana esprime “preoccupazione” per la decisione del governo di Ariel Sharon di permettere l’espansione della colonia ebraica di Maleh Adumin con migliaia di nuove abitazioni. Intanto il ministro della Difesa di Israele, Shaul Mofaz, ha bloccato il trasferimento di poteri alle forze di sicurezza palestinesi a Qalqilya, in Cisgiordania, accusate di non rispettare gli impegni assunti nelle altre due città di cui hanno già rilevato il controllo, Gerico e Tulkarem. E proprio Qalqiliya oggi sono avvenuti pesanti scontri tra manifestanti, che protestavano contro la costruzione del Muro israeliano nei pressi di Ramallah e nella zona di Qalqiliya, e forze di sicurezza israeliane. Tra i manifestanti, c'erano dei palestinesi e dei pacifisti israeliani e stranieri. Un palestinese è stato ferito in modo grave dal fuoco dei militari, altri cinque sono invece rimasti feriti leggermente.


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Esteri

Iraq: morto detenuto a Camp Charlie

NUOVI ATTENTATI E SPARATORIE IN IRAQ

Nuove violenze hanno provocato diversi morti nelle ultime ore in Iraq: l’episodio più grave è avvenuto ieri sera a Ramadi, una delle basi della guerriglia situata 110 chilometri a ovest della capitale Baghdad, quando un’auto-bomba è esplosa a un posto di blocco. Fonti ufficiali hanno riferito che la deflagrazione ha provocato almeno undici morti tra i poliziotti iracheni, oltre al ferimento di nove agenti, tre civili e due soldati statunitensi. Sempre ieri è avvenuto un altro attentato a Baghdad: come ha spiegato oggi una fonte del ministero degli Interni, nel pomeriggio uomini armati a bordo di un’autovettura hanno aperto il fuoco e ucciso cinque donne che si trovavano in un’altra macchina nel quartiere Mechtel, nella parte orientale di Baghdad. Le vittime lavoravano come addette alle pulizie nella base americana di Rostamiya, nel sudest della capitale. Nella notte tra ieri e oggi, inoltre, tre insorti sono stati uccisi dalle truppe Usa a nordest di Baghdad; i tre stavano piazzando un ordigno in una strada del quartiere di al-Tahrir, nel centro di Baquba, quando sono stati sorpresi da una pattuglia americana che ha aperto il fuoco contro di loro. Nelle stesse ore un soldato iracheno veniva colpito a morte da un proiettile di mortaio sparato contro una base dell’esercito iracheno a Soulayman Begh, nel nord dell’Iraq, mentre un autista veniva ucciso da banditi a al Wahada, a sud della capitale. Intanto, negli impianti portuali e petroliferi della città di Bassora è in corso uno sciopero, proclamato dai lavoratori in segno di protesta contro gli atti di violenza che sarebbero stati commessi da militari americani nei giorni scorsi nel corso di un'incursione. C'è il rischio che le esportazioni di greggio vengano totalmente bloccate.

Kirghizistan

Tre persone sono morte negli scontri che hanno portato alla caduta del governo kirghizo e nei disordini proseguiti nella notte. Lo ha detto un deputato del Kirghizistan, Timir Sariev, alla tv nazionale. Parlando intanto a una folla di sostenitori nella capitale Bishkek, il leader dell'opposizione Kurmanbek Bakiev ha detto che il parlamento oggi lo ha nominato primo ministro e gli ha dato le funzioni di presidente. 'Ora esercito i ruoli di premier e di presidente', ha dichiarato. L'opposizione andata ieri al potere in Kirghizistan grazie alla curiosamente definita 'rivoluzione dei tulipani' organizzera' elezioni presidenziali a giugno. Lo ha annunciato Kurmanbek Bakiev, il leader dell'opposizione che il parlamento ha designato presidente e premier a interim. 'Il governo di cui ho proposto la composizione -ha detto- si forma soltanto per tre mesi, cioe' fino alle prossime presidenziali'. Bakiev ha proposto al parlamento una lista di ministri che dovrebbero essere approvati in giornata.

PAESI ARABI E AMERICA LATINA PREPARANO ‘VERTICE DI BRASILIA’

Un appello a rinforzare la cooperazione sud-sud tra il mondo arabo e l’America Latina è stato lanciato oggi a Marrakech, in Marocco, dai ministri degli Esteri di ventidue governi della Lega araba e una dozzina del Sudamerica. Infatti si chiude oggi la riunione preparatoria del vertice latino-arabo che si terrà a Brasilia a maggio, il primo di questo genere. Secondo fonti di stampa marocchina, nella riunione di oggi si è discusso anche di una ‘Dichiarazione di Brasilia’ – da adottare al vertice di maggio - sulla “cooperazione nel settore economico, politico, culturale e sociale tra i Paesi delle due regioni”.

UE CRITICA ESPANSIONE INSEDIAMENTI EBRAICI, VIOLATA LA ‘ROAD MAP’

fonte: misna.org e arabmonitor.info

L’Unione Europea – per voce di Solana – ha accusato Israele di “venir meno all’impegno delle parti di astenersi da qualsiasi decisione unilaterale” contraria alla ‘Road map’, il percorso definito nel 2003 da Nazioni Unite, Ue, Russia e Usa per la pace in Medio Oriente e la creazione di uno Stato palestinese. Lo scrive oggi il quotidiano israeliano ‘Haaretz’, riportando una dichiarazione in cui Solana esprime “preoccupazione” per la decisione del governo di Ariel Sharon di permettere l’espansione della colonia ebraica di Maleh Adumin con migliaia di nuove abitazioni. Intanto il ministro della Difesa di Israele, Shaul Mofaz, ha bloccato il trasferimento di poteri alle forze di sicurezza palestinesi a Qalqilya, in Cisgiordania, accusate di non rispettare gli impegni assunti nelle altre due città di cui hanno già rilevato il controllo, Gerico e Tulkarem. E proprio Qalqiliya oggi sono avvenuti pesanti scontri tra manifestanti, che protestavano contro la costruzione del Muro israeliano nei pressi di Ramallah e nella zona di Qalqiliya, e forze di sicurezza israeliane. Tra i manifestanti, c'erano dei palestinesi e dei pacifisti israeliani e stranieri. Un palestinese è stato ferito in modo grave dal fuoco dei militari, altri cinque sono invece rimasti feriti leggermente.


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GUATEMALA: USA ANNUNCIANO FINE EMBARGO SULLE ARMI

fonte: misna.org

La Casa Bianca ha messo fine all’embargo sulle armi imposto dal 1990 al Guatemala, sbloccando 3 milioni e 200.000 di dollari di aiuti destinati all’acquisto di materiale bellico a favore del governo del presidente Oscar Berger: lo ha annunciato il segretario alla Difesa statunitense Donald Rumsfeld, in visita ufficiale a Città del Guatemala, elogiando il capo dello Stato per gli sforzi profusi dalle autorità nella riforma delle forze armate e nella tutela dei diritti umani. Di fatto, a quasi 9 anni dalla fine della guerra civile che ha sconvolto il Paese, con un bilancio di almeno 200.000 vittime tra morti e ‘desaparecidos’, persistono in Guatemala ancora grandi problemi: solo nel 2004 ci sono state oltre 30.000 denunce di violenze, abusi e omicidi, e denunce contro l’impunità di cui ancora godono ex-gerarchi e militari che si resero responsabili di massacri e spostamenti forzati della popolazione civile.

ARGENTINA: A 29 ANNI DAL GOLPE, MARCE CONTRO L’IMPUNITÀ

fonte: misna.org

Con numerose manifestazioni organizzate in tutto il Paese, gli argentini hanno ricordato ieri il 29esimo anniversario del colpo di Stato che il 24 marzo 1976 diede inizio alla più cruenta dittatura militare della loro storia. A Buenos Aires, decine di organizzazioni della società civile hanno marciato dalla sede del Parlamento fino a Plaza de Mayo, al grido di “Oggi come ieri, basta all’impunità, alla fame, alla repressione”. Le ‘Madri’ di Plaza de Mayo, guidate da Hebe de Bonafini, hanno convocato una manifestazione al centro della capitale con lo slogan “Per l’unità latinoamericana, contro l’imperialismo e l’impunità”. Secondo Estela de Carlotto, presidente delle ‘Nonne’ di Plaza de Mayo, “il 24 marzo 1976 è una data terribile, ma bisogna ricordarla ogni giorno perché tutto quello che ancora accade oggi, la povertà, la disoccupazione, passa da quella data”. In base alle statistiche ufficiali, nei sette anni della dittatura – dal 1976 all’83 – furono 18.000 i ‘desaparecidos’; ong e familiari delle vittime denunciano la ‘scomparsa’ di 30.000 oppositori.

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Esteri

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Gr 13:00

Commemorazione Fosse Ardeatine alcuni ex deportati contro Storace

Il presidente Aned: "Non doveva essere qui. Una offesa ai morti la legge che riconosce i repubblichini di Salò come belligeranti"

Proteste contro la presenza del governatore Storace ieri mattina durante la cerimonia del 61esimo anno dall'eccidio delle Fosse Ardeatine. Il presidente della Regione faceva parte di una delegazione composta, tra gli altri, dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, dal Ministro della Difesa Antonio Martino, dal Sindaco Walter Veltroni e il Presidente Provincia Enrico Gasbarra.

Durante la celebrazione due esponenti dell'Associazione Nazionale Ex Deportati hanno abbandonato la delegazione: "Non doveva essere qui oggi - ha detto un membro dell'Associazione, Mario Limentani, riferendosi a Storace - offende la memoria dei poveri morti. Io sono stato 18 mesi in un campo di sterminio e sono stato torturato". Aldo Pavia, che è anche presidente dell' Aned, gli ha fatto eco: "Rispetto le istituzioni, in questo caso non chi le rappresenta. Sono contro la legge che mira a riconoscere i repubblichini di Salò come belligeranti, loro che hanno venduto per 12.000 lire tre persone della mia famiglia e me e mia nonna per 5.000 lire. Trovare qui Storace dopo 60 anni mi sembra semplicemente uno spot elettorale di cattivo gusto".


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Kirghizistan

Tre persone sono morte negli scontri che hanno portato alla caduta del governo kirghizo e nei disordini proseguiti nella notte. Lo ha detto un deputato del Kirghizistan, Timir Sariev, alla tv nazionale. Parlando intanto a una folla di sostenitori nella capitale Bishkek, il leader dell'opposizione Kurmanbek Bakiev ha detto che il parlamento oggi lo ha nominato primo ministro e gli ha dato le funzioni di presidente. 'Ora esercito i ruoli di premier e di presidente', ha dichiarato.

L'opposizione andata ieri al potere in Kirghizistan grazie alla curiosamente definita 'rivoluzione dei tulipani' organizzera' elezioni presidenziali a giugno. Lo ha annunciato Kurmanbek Bakiev, il leader dell'opposizione che il parlamento ha designato presidente e premier a interim. 'Il governo di cui ho proposto la composizione -ha detto- si forma soltanto per tre mesi, cioe' fino alle prossime presidenziali'. Bakiev ha proposto al parlamento una lista di ministri che dovrebbero essere approvati in giornata.

Un appello per la fine delle violenze e dei saccheggi e' stato fatto da Felix Kulov, uno dei leader della ribellione in Kirghizistan. 'Si sono scatenati i saccheggi come in Iraq. Dio proibisce a chiunque di fare cosi' una rivoluzione. Mostrate al mondo che siamo un paese civile', ha detto alla tv Kulov, liberato ieri dopo 4 anni di carcere e che ha assunto il ruolo di ministro dell'interno. Intanto non si hanno notizie del presidente deposto, che e' dato per fuggito, ma non si sa dove.

IRAQ

AUTOBOMBA A RAMADI, ALMENO 11 MORTI

L'autobomba condotta da un attentatore suicida a Ramadi, esplosa ad un posto di blocco nella citta' a ovest di Baghdad, ha causato almeno 11 morti tra poliziotti scelti iracheni. E' il nuovo bilancio dell'attentato secondo fonti militari americane. Nell'attacco sono rimasti feriti altri nove agenti, tre civili e due soldati Usa. Le fonti hanno precisato che l'attentato e' avvenuto ieri sera.

Cisgiordania: Israele frena ritiro

Israele ha deciso di sospendere il graduale passaggio delle citta' cisgiordane sotto controllo totale dell'Anp, scrive la stampa israeliana. I palestinesi hanno recuperato da poco il controllo di Gerico e Tulkarem. Israele, secondo i quotidiani Haaretz e Maariv, accusa i responsabili palestinesi alla sicurezza di apatia di fronte alla richiesta di disarmare i gruppi dell'intifada. Amaro il ministro palestinese Mohammed Dahlan: 'Israele vuole far cadere Abu Mazen per la seconda volta'.

A 29 ANNI DAL GOLPE, MARCE PACIFICHE CONTRO L’IMPUNITÀ

Con numerose manifestazioni pacifiche organizzate in tutto il Paese, gli argentini hanno ricordato ieri il 29esimo anniversario del colpo di Stato che il 24 marzo 1976 diede inizio alla più cruenta dittatura militare della loro storia. A Buenos Aires, decine di organizzazioni della società civile riunite nel cartello denominato ‘Incontro, memoria, verità e giustizia’ hanno marciato dalla sede del Parlamento fino a Plaza de Mayo, al grido di “Oggi come ieri, basta all’impunità, alla fame, alla repressione”. Le ‘Madri’ di PLaza de Mayo, guidate da Hebe de Bonafini, hanno convocato una manifestazione al centro della capitale con lo slogan “Per l’unità latinoamericana, contro l’imperialismo e l’impunità”. Secondo Estela de Carlotto, presidente delle ‘Nonne’ di Plaza de Mayo, “il 24 marzo 1976 è una data terribile, ma bisogna ricordarla ogni giorno perché tutto quello che ancora accade oggi, la povertà, la disoccupazione, passa da quella data”. In base alle statistiche ufficiali, nei sette anni della dittatura – dal 1976 all’83 – furono 18.000 i ‘desaparecidos’; ong e familiari delle vittime denunciano la ‘scomparsa’ di 30.000 oppositori. Dal suo insediamento, il 25 maggio 2003, il presidente Néstor Kirchner ha promosso una serie di profonde riforme mirate ad abbattere il muro dell’impunità che per anni ha protetto i responsabili di feroci violazioni dei diritti umani. Oltre a ratificare la Convenzione internazionale sull’imprescrittibilità dei crimini di guerra e lesa umanità delle Nazioni Unite, il governo ha spinto il Parlamento ad annullare le cosiddette ‘leggi del perdono’ e proceduto al totale rinnovamento della Corte Suprema, che ora potrebbe confermare la loro incostituzionalità.

PINOCHET EVITA PROCESSO PER ASSASSINIO EX-GENERALE PRATS

La Corte Suprema del Cile ha confermato l’immunità dell’ex-dittatore Agusto Pinochet Ugarte nell’ambito del processo per l’assassinio dell’ex-comandante dell’esercito ed ex-ministro dell’Interno del presidente Salvador Allende Carlos Prats e di sua moglie Sofia Cuthbert, uccisi in un attentato a Buenos Aires il 30 settembre 1974. Il massimo tribunale del Paese ha così rovesciato una sentenza precedente della Corte d’Appello che il 2 dicembre scorso aveva autorizzato la revoca dell’immunità all’anziano ex-generale, aprendo la strada a un suo rinvio a giudizio per responsabilità nel duplice omicidio. Il processo per il caso Prats, istruito dal giudice Alejandro Solis, ha portato finora a una sola condanna, quella all’ergastolo comminata a Enrique Arancibia Clavel, ex-agente segreto della Dina, la polizia politica del regime. Nel 2000, la Corte Suprema aveva tolto per la prima volta l'immunità a Pinochet per il caso della ‘Carovana della morte’, operazione militare di repressione degli oppositori politici lanciata subito dopo il colpo di Stato dell’11 settembre 1973; due anni dopo, lo stesso tribunale era tornato sui suoi passi, sostenendo che l’ex-dittatore non era in condizioni di salute tali da poter affrontare un processo. Attualmente su Pinochet pesa un rinvio a giudizio per la scomparsa di nove persone nell’ambito della ‘Operazione Condor’, ideata e attuata dalle dittature sudamericane per perseguitare ed eliminare gli avversari politici negli Anni ’70 e ’80.

gror050325 (last edited 2008-06-26 10:06:35 by anonymous)