Differences between revisions 6 and 7
Revision 6 as of 2005-04-05 19:06:21
Size: 43560
Editor: OutOut
Comment:
Revision 7 as of 2008-06-26 09:49:12
Size: 43566
Editor: anonymous
Comment: converted to 1.6 markup
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 1: Line 1:
[[Anchor(top)]]

||<tablestyle="background-color: #00FF00; align: right">[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]||<style="background-color: #CCCCCC; align: right">[#appunti Appunti e note redazionali]||<style="background-color: #FF0000; align: right">[:RorFonti: Fonti]||
<<Anchor(top)>>

||<tablestyle="background-color: #00FF00; align: right">[[rorinterattiva| Home page Ror interattiva]]||<style="background-color: #CCCCCC; align: right">[[#appunti|Appunti e note redazionali]]||<style="background-color: #FF0000; align: right">[[RorFonti| Fonti]]||
Line 323: Line 323:
[[Anchor(appunti)]] <<Anchor(appunti)>>
Line 331: Line 331:
||<tablestyle="background-color: #CCCCCC; align: right">[#top Torna a inizio pagina]|| ||<tablestyle="background-color: #CCCCCC; align: right">[[#top|Torna a inizio pagina]]||

Home page Ror interattiva

Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario:

In primo Piano Genova

Si è tenuta oggi a Genova la 43 esima udienza del processo per devastazione e saccheggio in riferimento ai gironi del G8 del 2001. Ricordando che dopo il sequestro dei portatili di due consulenti tecnici della difesa, effettuato il 16 marzo 2005, ad oggi i due portatili non sono ancora stati restituiti, si può anticipare che l’udienza di oggi è stata breve, ma non priva di spunti interessanti. Quello che emerge e' un dato lampante: in un processo in cui gli imputati rischiano dagli 8 ai 15 anni, il sistema di identificazione architettato dai pm risulta debole, poco chiaro e addirittura indiretto (un teste non conosceva un imputato, mentre chi ha effettuato il riconoscimento non era presente). Stamattina hanno sfilato nel tribunale di Genova due funzionari Digos di Padova e di Roma, chiamati a effettuare di fronte al tribunale il riconoscimento di due imputati. L’identificazione effettuata dal primo teste, Mauro Finesso, funzionario Digos di Padova, è stata considerata valida. Il secondo teste era Catarci Andrea, funzionario Digos di Roma dal 1998. Vestito di verde militare, con l'atteggiamento un po' seccato di chi ha gia' perso troppo tempo in anticamera, Andrea Catarci non porta la propria relazione di servizio ed ha difficolta' mnemoniche quando i pm gliela consegnano in mano. Racconta la sua esperienza simil-fiction per giungere al riconoscimento di un imputato, non sapendo pero' ne' il nome, ne' la reale partecipazione alle giornate di Genova della persona in questione; tutte informazioni che rivela di aver acquisito "da colleghi, di cui non ricordo il nome". Una mattinata voyeristica a Genova, che registra momenti di tensione e vivaci scambi di battute tra procura e difesa e in cui emerge il metodo di inserimento di nominativi in un archivio Digos: basta essere in "evidenza" in alcune situazioni, ovvero "partecipare a grandi manifestazioni o manifestazioni spesso non autorizzate". Anche in questo caso la difesa si oppone all'acquisizione della foto, per mancato riconoscimento completo dell'imputato, cui i pm si oppongono. Il tribunale decide di acquisire la foto, priva del nominativo del soggetto ritratto. Infine i pm chiedono la possibilita' di inserire in lista testi Truglio, Zappia, Placanica, Cavataio e altri (tutti presenti all'omicidio di Carlo Giuliani) "per fare luce sulla questione di piazza Alimonda"; la difesa si rimette alla decisione del pm e chiede di ascoltare preliminarmente il coordinatore della centrale operativa dei carabinieri per cercare di ottenere le registrazioni delle comunicazioni radio dei Carabinieri. GENOVA Si apre domani al Tribunale di Genova uno dei principali processi legati ai giorni del G8 del luglio 2001. Dopo quasi tre anni di indagini e sei mesi di udienze preliminari salgono infatti sul banco degli imputati 28 poliziotti accusati di falso ideologico, calunnia e abuso d'ufficio per il blitz alla scuola Diaz-Pertini la notte del 21 luglio 2001. Quella notte 270 poliziotti devastarono la sede del gsf, il mediacenter e la palestra-dormitorio, e picchiarono violentemente manifestanti inerti. L'irruzione si concluse con 61 feriti e 93 manifestanti arrestati (e in seguito scagionati) per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio: l’accusa si fondava sul ritrovamento di armi improprie, in particolare di due molotov risultate poi provenire dagli scontri di piazza di sabato. Nonostante i gravissimi capi d'imputazione, nessuno dei poliziotti è stato rimosso o sospeso dall'incarico, anzi, molti di loro sono stati promossi. E' il caso ad esempio di Francesco Gratteri, vicino al capo della polizia Gianni De Gennaro. Gratteri infatti, dopo aver diretto lo Sco (Servizio centrale operativo) della Criminalpol, è stato insediato nel settembre 2003 al vertice dell'antiterrorismo. Con l'inizio di questo processo, diventa sempre più importante il ruolo svolto dalla Segreteria Legale, che da tre anni lavora insieme agli avvocati del Genova Legal Forum per difendere 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio, che rischiano dagli 8 ai 15 anni di carcere, e per tutelare le parti lese nel processo Diaz e in quello di Bolzaneto. Quest'ultimo, ancora in fase di udienza preliminare, vede indagati 47 tra funzionari di polizia e sanitari responsabili delle torture nella omonima caserma della ps adibita a carcere "temporaneo" nelle giornate del g8. Prossima udienza il 12 aprile. Domani, 6 aprile, prima udienza del processo di primo grado per i fatti della scuola Diaz. Ascoltiamo la corrispondenza con l’avvocato Tartarini

Titolo: Modena - Federica e Vincenzo sono stati rilasciati!

Fonte: www.globalprojet.net Testo:

Oggi, lunedì 4 aprile, a partire dalle ore 9.00 attivisti da tutta Italia si sono dati appuntamento fuori dal carcere di Modena, in occasione del processo per la convalida degli arresti di Federica e Vincenzo, i due compagni del Lab. AQ16 arrestati lo scorso venerdì 1 aprile a Modena, città sede della Misericordia dove sempre venerdì si è svolta una azione di protesta contro una sede della caritatevole Confraternita che gestisce diversi cpt.

  • Federica e vincenzo attivisti del Laboratorio Aq 16 di Reggio Emilia sono rinchiusi nel carcere di Modena dopo essere stati arbitrariamente fermati il 1 aprile nel pomeriggio mentre camminavano per le vie di Modena. In modo ancora più assurdo e arbitrario è stato emesso nei loro confronti un fermo di polizia che lì che li ha tenuti in carcere fino a oggi. Sempre venerdì 1 aprile, in un altro momento ed in un luogo diverso sono stati fermati tre compagni di Bologna, con la motivazione di uno stato emotivo non meglio specificato, come si evince dalle relazioni di servizio delle forze di polizia. Nella notte il pm ha disposto l’immediata scarcerazione di questi ultimi in quanto non vi ra nessun elemento per giustificarne il fermo. Federica e Vincenzo invece sono stati in carcere. Senza motivo alcuno. Pensiamo che quello che sta avvenendo in questi giorni risponda ad una precisa volontà di colpire e criminalizzare alla cieca esponenti del movimento che da anni sono pubblicamente impegnati nelle battaglie per i diritti dei migranti e per la chiusura dei Cpt, veri e propri lager etnici. Proprio il 2 aprile è stata la giornata europea di lotta per la libera circolazione dei migranti, per la chiusura dei Cpt e contro le deportazioni.

Immigrazione: investigatori maltesi oggi in Sicilia

Vedranno gli inquirenti che indagano sulla strage di Pozzallo.

Raggiungeranno oggi la Sicilia gli investigatori maltesi impegnati nelle indagini sulla strage di immigrati cinesi a Pozzallo (Ragusa) lo scorso 24 marzo. La delegazione sarà guidata dal vice capo della polizia e capo dell'ufficio Interpol di Malta Andrew Seychell, assistito dall'ispettore Sandro Zarb dal Dipartimento di Immigrazione e da Christopher Pullicino dalla squadra omicidi. Secondo indiscrezioni, gli investigatori maltesi presenteranno agli inquirenti siciliani i risultati delle indagini condotte nei confronti di alcuni presunti scafisti e i fascicoli relativi ai controlli su alcuni motoscafi sequestrati. Sempre oggi il Procuratore di Modica Domenico Platania, che nei giorni scorsi aveva accusato le autorità maltesi di «scarsa collaborazione», interrogherà i sei immigrati cinesi sopravvissuti alla tragedia in mare, costata la vita ad altri nove loro connazionali.

L'Adige anarcotico 02/04/05 Un altro vile attacco fascista ha caratterizzato la notte di Vigevano tra il 2 e il 3 di aprile, dove una macchinata di compagni antifascisti, giunti al c.s.a La sede per un concerto è stata violentemente attaccata da alcuni neo-nazisti. Questa la dinamica: conclusosi il concerto i compagni si sono avviati verso casa e sono stati prima inseguiti e poi costretti a fermarsi sul ciglio della strada verso Milano, dove le 5 merde hanno tentato di sfondare i finestrini dell’auto a sprangate, non riuscendoci hanno utilizzato un martello colpendo oltretutto il ragazzo alla guida al costato, ferendo altresì una ragazza seduta al suo fianco la quale ha subito lo scoppio del vetro infrantosi su di lei, un’altra ragazza ha subito forti contusioni da arma contundente su gambe e schiena; questo ha causato il trasporto presso l’unità di pronto soccorso di Vigevano e l’intervento immediato di tutti i compagni della sede avvisati prontamente. Gli ingenti danni alla macchina ma soprattutto il modo in cui questi ragazzi sono stati individuati ed aggrediti fa pensare ad un’operazione squadrista programmata e studiata, realizzata probabilmente per “vendicare” ciò che è successo nel pomeriggio di sabato dove un ragazzo vicino alla sede si è scontrato dopo alcune minacce con un esponente piuttosto noto dell’estrema destra Vigevanese. Altro fatto è il tentativo di bloccare l’accesso al centro sociale di Vigevano dove i compagni giunti nel primo pomeriggio presso la struttura hanno trovato un simpatico catenaccio con relativo lucchetto, reso inutilizzabile dalla rottura della chiave nella serratura, a bloccare il cancello principale. Una serie di fatti gravi, questi, che devono portare ad una concreta risposta antifascista. Totale solidarietà alle compagne e ai compagni colpiti da questo vile attacco e un invito a non abbassare mai la guardia contro questa feccia. NON POSSIAMO PIU’ CHIUDERE GLI OCCHI E FAR FINTA DI NIENTE! LA SEDE –VIGEVANO-

Roma E' stata incendiata nella notte tra il quatto e il cinque aprile la sezione ds di talenti "Anna LINDT" via giovanni verga 54 non ci sono stati danni tranne la distruzione della bacheca esterna . le frequentarici visto che e' una sezione prevalentemente di donne, sottolineano la matrice di destra. Sanremo Ancora un migrante ucciso E' morto dopo quasi nove ore di agonia il migrante nordafricano che ieri sera e' stato colpito da una coltellata alla gola sferratagli da un sconosciuto a Sanremo, al culmine di una violenta lite, molto probabilmente legata a vicende di droga. La vittima, che non e' ancora stata identificata perche' priva di documenti, avrebbe intorno ai 35 anni. Le sue impronte digitali, comunque, saranno determinanti per risalire alle sue generalita' e scoprire se abbia avuto dei precedenti in Italia. ROMA Un detenuto di 34 anni è stato trovato morto in cella ieri mattina nel carcere romano di Rebibbia. La scoperta è stata fatta dai suoi compagni di cella al risveglio quando hanno visto Domenico Maniscalco, 34 anni, morto nel suo letto. Secondo i primi accertamenti medici sarebbe stato stroncato da un arresto cardiocircolatorio: non si sarebbe trattato di suicidio. Caso Del Bosco, restituito il treppiedi e revocato l'obbligo di firma Il gup di Roma Emanuele Cersosimo ha inflitto quattro mesi di reclusione, pena sospesa, a Roberto Dal Bosco, il muratore che il pomeriggio del 31 dicembre scorso colpi' a piazza Navona con un cavalletto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. All'indagato, che ha patteggiato la pena per il reato di lesioni, e' stato revocato l'obbligo di firma (quattro volte la settimana) ed e' stato restituito il treppiedi

Audio:

Editoriale

NOTIZIE BREVI

Esteri

Titolo: IRAQ Baghdad,

  • AUTOBOMBA CONTRO MILITARI IRACHENI, UN MORTO Un civile e' rimasto ucciso oggi dall'esplosione di una autobomba nei pressi di una pattuglia delle forze armate irachene vicino all'aeroporto internazionale di Baghdad. Lo ha detto la polizia, secondo l'agenzia britannica Reuters. In precedenza fonti della polizia avevano detto di temere che l'attentato avesse provocato numerose vittime. In un altro attacco, un ordigno e' esploso stamattina al passaggio di un convoglio militare americano nel quartiere Doura, sempre a Baghdad, ferendo almeno un civile, secondo fonti militari e ospedaliere citate dalla France Presse. L'esplosione ha colpito un gippone Humvee ma, secondo il ministero della Difesa iracheno, non si hanno notizie di feriti fra gli occupanti del veicolo.

AUBENAS, TRE MESI FA IL RAPIMENTO DELLA GIORNALISTA FRANCESE Il 5 gennaio scorso scompariva, rapita da un ignoto gruppo, la giornalista francese Florence Aubenas, 43 anni, inviata dal quotidiano transalpino ‘Liberation’ a condurre un’inchiesta su uno degli argomenti più scottanti della guerra irachena: il destino dei profughi di Falluja, la città sunnita a ovest di Baghdad presa d'assalto nel novembre 2004 dall’esercito statunitense, lo stesso argomento su cui indagava la giornalista italiana del ‘Manifesto’ Giuliana Sgrena quando fu sequestrata. Con la Aubenas, quel giorno di 3 mesi fa, scomparve anche la sua guida irachena, Hussein Hanoun, anch’egli ancora nelle mani dei sequestratori. Per il momento, di Florence si sa solo che il governo francese continua a nutrire ottimismo sulla possibilità di liberarla. Alcune settimane fa un video la ritraeva con il volto contuso e stanco ma in vita: lanciava un appello per la sua liberazione chiedendo aiuto al governo di Parigi; da allora non sono più trapelate notizie degne di merito, se non una recente dichiarazione del primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin, che la scorsa settimana ha espresso davanti al Parlamento, a Parigi, ottimismo sul destino della giornalista. Florence Aubenas è scomparsa con la sua guida intorno alle 11:00 del mattino del 5 gennaio 2005 dopo avere lasciato l’albergo in cui risiedeva: da allora di lei si sono perse le tracce

Manifestazione studentesca a Bassora Il 29 marzo, un gruppo di studenti di Bassora, ragazzi e ragazze, è stato aggredito da militanti legati al leader sciita Moqtada al Sadr: sono stati sorpresi in atteggiamenti “immorali” mentre facevano un pic nic ascoltando della musica. Gli assalitori hanno picchiato pesantemente i ragazzi, mandandone 15 all'ospedale, e hanno rasato i capelli di una delle ragazze in segno di punizione. Gli studenti, della facoltà di ingegneria dell’università di Bassora, erano disarmati; e diversi testimoni hanno riferito che durante l'aggressione vi erano nei pressi sia truppe britanniche che pattuglie di polizia irachena che non sono intervenute. . Gli aggressori, parte del' esercito del Mahdi, erano armati, hanno distrutto materiali didattici, telefonini, macchine fotografiche e stereo, poi hanno iniziato ad aggredire le studentesse. Un giovane universitario è stato gravemente ferito per aver difeso una di loro, venti altri sono stati sequestrati, portati negli uffici di al Sadr ad al Tuwaisa per essere interrogati e poi rilasciati in tarda notte. Sono sempre più numerose le denunce da parte di studentesse universitarie vittime dell'intransigenza dei colleghi appartenenti a gruppi religiosi. In seguito all’episodio, le organizzazioni degli studenti di Bassora, supportate dalla federazione dei lavoratori iracheni (FWCUI ), hanno iniziato una serie di manifestazioni e scioperi ad oltranza nella sede dell’ateneo - che è stato a lungo circondato dalle milizie di al Sadr e dalla Guardia Nazionale - e di fronte al palazzo del governatorato di Bassora. Presso la sede dell'amministrazione locale hanno intonato slogan che dicevano “No all'islam politico!”, ma questo ha provocato la polizia, che ha ripetutamente tentato di disperdere i dimostranti con violente cariche. Al Sadr e altri leader tribali della zona accusano gli studenti liberali di avere offeso l’islam e si arrogano il diritto alla repressione, mentre gli studenti accusano le bande sciite di essere spalleggiate da agenti di sicurezza iraniani, che vogliono negare agli iracheni libertà e diritti. Sono sempre più numerose le denunce da parte di studentesse universitarie vittime dell'intransigenza dei colleghi appartenenti a gruppi religiosi. In seguito all’episodio, le organizzazioni degli studenti di Bassora, supportate dalla federazione dei lavoratori iracheni (FWCUI ), hanno iniziato una serie di manifestazioni e scioperi ad oltranza nella sede dell’ateneo - che è stato a lungo circondato dalle milizie di al Sadr e dalla Guardia Nazionale - e di fronte al palazzo del governatorato di Bassora. Presso la sede dell'amministrazione locale hanno intonato slogan che dicevano “No all'islam politico!”, ma questo ha provocato la polizia, che ha ripetutamente tentato di disperdere i dimostranti con violente cariche. Al Sadr e altri leader tribali della zona accusano gli studenti liberali di avere offeso l’islam e si arrogano il diritto alla repressione, mentre gli studenti accusano le bande sciite di essere spalleggiate da agenti di sicurezza iraniani, che vogliono negare agli iracheni libertà e diritti.

Pena morte: Nel 2004, 3.797 esecuzioni Le esecuzioni mortali sono state quasi 4 mila in tutto il mondo durante il 2004, in un numero sconvolgentemente alto. La Cina si aggiudica il primo posto della macabra competizione, con almeno 3400 pene capitali, mentre gli Usa la seguono al quarto, con 59 persone. L'Iran, al secondo posto, si è reso responsabile di 159 esecuzioni. Il Vietnam è terzo, con 64 omicidi almeno. Questi dati sono stati diffusi da Amnesty International, che continua la campagna per bandire la pena capitale. Il caso degli Stati Uniti ha mostrato un'inversione di rotta. Il numero di condanne a morte nel 2004 è stato minore rispetto agli anni passati. "E' per questo motivo che gli Usa dovrebbero spingersi fino in fondo, fino alla banditura della pena", dichiara Ms Green, porta voce del gruppo e precisa che queste cifre sono ben al di sotto della realta'. Turchia, scontri tra militari e guerriglia curda: 10 morti Nove guerriglieri curdi e un militare turco sono rimasti uccisi in scontri nel sud-est del Paese, riferisce la NTV. La notizia non e' stata ancora confermata da fonti ufficiali. Il maggiore gruppo separatista curdo, che ha ripreso il nome di PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), ha riaperto le ostilita' nel giugno scorso dopo alcuni anni di tregua seguita all'arresto del suo leader Abdullah Ocalan nel 1999. Gli scontri sono concentrati nella provincia di Srinak, al confine con l'Iraq. La minoranza curda e' assai consistente in Turchia: 12 milioni su quasi 70 milioni di abitanti. CHILE EX-CRIMINALE NAZISTA SCHAEFER: CONFRONTI DIRETTI CON LE VITTIME L’ex-criminale nazista Paul Schaefer, arrestato il mese scorso in Argentina all’età di 84 anni e subito estradato in Cile, sarà sottoposto a una serie di confronti all’americana con 22 vittime delle torture che hanno presentato denuncia contro il fondatore di ‘Colonia Dignidad’, l’enorme fattoria che si estende per circa 15.000 ettari a 380 chilometri da Santiago, nella quale Schaefer avrebbe dato ospitalità durante gli anni della dittatura di Augusto Pinochet Ugarte (1973-1990) alla polizia segreta militare del regime che vi avrebbe imprigionato e torturato un numero imprecisato di oppositori politici. L’ex-caporale nazista, direttore di un orfanotrofio per alcuni anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, sarà in particolare messo a confronto con l’ex-agente della Dina, la polizia segreta militare di Pinochet, Samuel Fuenzalida Devia, che per primo denunciò lo stretto legame tra Colonia Dignidad, conosciuta anche come ‘Villa Baviera’, e la polizia del regime. Oltre che di fiancheggiamento alla Dina, Schaefer è accusato di pedofilia ai danni di alcuni giovani ospiti della sua fattoria e di aver dato ospitalità a ex-gerarchi nazisti fuggiti dall’Europa.[LL]misna Sudan Rientra in patria mezzo milione di profughi Oltre mezzo milione di ex rifugiati sono tornati a casa nel sud del Sudan, a seguito di un accordo di pace che ha posto fine ad una delle più lunghe guerre civili africane. Il generale al-Sir al-Umdah, incaricato dei rifugiati per il ministero degli Affari umanitari, ha riferito che due uffici sono stati aperti a Khartoum e nella città meridionale di Rumbek per far fronte alle pratiche di rimpatrio e registrare i rifugiati. Gli accordi di pace del gennaio scorso hanno messo fine a 21 anni di combattimenti nel sud del Sudan che hanno provocato almeno 1,5 milioni di vittime e 4 milioni di rifugiati.

Giappone Libri conditi al nazionalismo contestati. Il Ministro dell'Educazione giapponese ha approvato una nuova edizione di testi scolastici profondamante revisionisti, provocando la reazione di tutti i vicini asiatici in primo luogo Sud Korea, Cina e Taiwan. Nei libri, destinati agli studenti dalle scuole elementari a quelle superiori, si ignorano la schiavitù sessuale alla quale furono riotte molte donne cinesi e giapponesi dai soldati nipponici, chiamate enfaticamente "donne comode". Le associazioni, oltre alle nazioni vicine al Giappone, stanno facendo pressione perchè i testi non vengano adottati.

Guatemala Insultarono la Menchù, condannati a 3 anni per razzismo Cinque sostenitori dell'ex dittatore guatemalteco Efrain Rios Montt sono stati condannati a tre anni di reclusione per aver proferito insulti razzistici nei confronti dell'attivista per la difesa dei diritti degli indigeni Rigoberta Menchù, premio Nobel per la Pace 1992. Quelle odierne sono le prime condanne per discriminazione razziale inflitte da un tribunale guatemalteco, hanno riferito fonti giudiziarie. "Sono molto contenta, ho lavorato molto per queste condanne che creano un precedente nel sistema giudiziario del Guatemala e dell'America Centrale. E' una buona cosa per i nostri figli di oggi e del futuro", ha detto Menchù commentando la sentenza.

Perù Protesta agricoltori, stato d'emergenza in due province Il governo peruviano ha proclamato oggi lo stato d'emergenza nelle province andine di Andahuaylas e Chincheros a causa della "persistenza delle alterazioni dell'ordine pubblico". Gli agricoltori sono in sciopero per chiedere "una riforma agraria integrale" e la costruzione immediata di un'arteria autostradale considerata fondamentale dai contadini per lo sviluppo dell'economia locale. Il governo, pur riconoscendo la necessità dell'asse stradale, ha rifiutato di negoziare sotto la pressione della protesta sociale. Il governo invierà delegati per avviare trattative solo dietro la promessa di una tregua di 72 o"e. "Volevamo risposte, ma il presidente Toledo ci ha mandato i militari" ha commentato uno dei portavoce della protesta.

Rio de Janiero, 05 apr 2005 - 00:49 AIDS: IN BRASILE A LUGLIO TERZA CONFERENZA INTERNAZIONALE La terza Conferenza Internazionale sull'Aids si terra' dal 24 al 27 luglio prossimi a Rio de Janeiro, in Brasile. L'appuntamento bi-annuale riunira' oltre 6.00 scienziati e specialisti di salute pubblica provenienti da 130 paesi. Esperti e rappresentanti della societa' civile analizzeranno i progressi fatti nella lotta contro la malattia e le ultime scoperte scientifiche che possono contribuire a fornire una risposta globale all'epidemia, hanno spiegato gli organizzatori: la Societa' Internazionale per l'Aids e l'Universita' federale di Rio di Janeiro insieme alla Societa' brasiliana di malattie infettive. (AGI)

COSTA D’AVORIA Centinaia di bambini-soldato che hanno combattuto nella guerra civile liberiana sarebbero stati reclutati nei mesi scorsi dal governo ivoriano, per aumentare le file delle milizie vicine al presidente Laurent Gbagbo operanti nell'ovest del paese. L'accusa è stata lanciata in un recente rapporto da Human Rights Watch, secondo cui il reclutamento di queste centinaia di piccoli combattenti sarebbe coinciso con le offensive dello scorso novembre e di fine febbraio contro le FN (Forces Nouvelles) di Guillaume Soro che controllano la parte settentrionale del paese. Secondo HRW i bambini sarebbero stati reclutati da alcuni officiali ivoriani che avrebbero avuto come referente in Liberia un non meglio identificato vice-ministro a Monrovia, che avrebbe favorito la fuga di centinaia di bambini dai centri di smobilitazione organizzati dai Caschi Blu dell'ONU. Questi bambini avrebbero poi attraversato il confine tra i due stati e sarebbero stati reclutati, addestrati e armati dalle milizie pro-Gbagbo che operano nella parte occidentale del paese.

Il reclutamento di questi bambini sarebbe una parte del vasto programma di riarmo denunciato negli ultimi mesi dall'ONU, riarmo che coinvolgerebbe sia le milizie pro-Gbagbo che l'esercito ivoriano ed i ribelli delle FN. Il tutto favorito dal fiorente contrabbando di armi che entrano in Costa d'Avorio dai paesi vicini nonostante l'embargo ribadito a febbraio dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ma mai fatto rispettare.

A contribuire all'instabilità del paese c'è anche l'incognita peacekeepers, il cui mandato scadrà alla mezzanotte di lunedì e che dovrebbe essere prorogato dal Consiglio di Sicurezza di un altro mese. L'anomalia di questo rinnovo breve, visto che solitamente le missioni ONU vengono prorogate di sei mesi alla volta, potrebbe far pensare ad un tentativo di disimpegno da parte della comunità internazionale dal groviglio ivoriano.

Fonte:

Testo:

Esteri

Titolo:

Fonte:

Testo:

Siparietto:


Gr 13:00

In primo Piano

Caso Del Bosco, restituito il treppiedi e revocato l'obbligo di firma

Il gup di Roma Emanuele Cersosimo ha inflitto quattro mesi di reclusione, pena sospesa, a Roberto Dal Bosco, il muratore che il pomeriggio del 31 dicembre scorso colpi' a piazza Navona con un cavalletto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. All'indagato, che ha patteggiato la pena per il reato di lesioni, e' stato revocato l'obbligo di firma (quattro volte la settimana) ed e' stato restituito il treppiedi

.REPUBBLICA

BAGHDAD, RAPITO GENERALE DEL MINISTERO DELL'INTERNO BAGHDAD - Un gruppo di uomini armati ha rapito stamattina a Baghdad un importante generale del ministero dell'Interno. Lo ha detto una fonte del ministero. Il generale Jalal Mohammad Saleh, capo della brigata blindata del ministero dell'Interno, e' stato rapito questa mattina alle 10:30 (le 08:30 italiane) con le sue guardie del corpo nel quartiere Mansur nella parte occidentale di Baghdad. La polizia ha detto che il commando ha estratto a forza il generale dalla sua automobile e lo ha portato via. La brigata blindata conta 1.600 uomini ed e' una delle prime unita' blindate delle ricostituite forze armate irachene. Saleh e' uno dei piu' altri ufficiali iracheni finora rapiti dagli insorti.

DUE SOLDATI USA, UNO IRACHENO UCCISI A NORD DI BAGHDAD Due soldati americani e uno iracheno sono stati uccisi ieri nella regione di Diyala, a nordest di Baghdad. Lo ha annunciato un comunicato militare Usa. Il comunicato afferma che truppe americane e irachene hanno ingaggiato ieri una vera battaglia con decine di insorti iracheni in una zona remota a est di Baghdad e che nel corso dei combattimenti due soldati americani e un iracheno sono stati uccisi. Forze della coalizione e soldati dell'esercito iracheno hanno intercettato e attaccato forze terroriste in una regione scarsamente popolata a est di Baghdad il 4 aprile verso le 16:00 (le 14:00 italiane), afferma il documento. Due battaglioni dell'esercito iracheno stavano conducendo un'operazione autonoma di rastrellamento nella provincia orientale di Diyala. La missione di ricerca di depositi di armi nella zona ha portato alla scoperta di decine di terroristi e ne e' nato uno scontro a fuoco, prosegue il comunicato.

BAGHDAD, AUTOBOMBA CONTRO MILITARI IRACHENI, UN MORTO Un civile e' rimasto ucciso oggi dall'esplosione di una autobomba nei pressi di una pattuglia delle forze armate irachene vicino all'aeroporto internazionale di Baghdad. Lo ha detto la polizia, secondo l'agenzia britannica Reuters. In precedenza fonti della polizia avevano detto di temere che l'attentato avesse provocato numerose vittime. In un altro attacco, un ordigno e' esploso stamattina al passaggio di un convoglio militare americano nel quartiere Doura, sempre a Baghdad, ferendo almeno un civile, secondo fonti militari e ospedaliere citate dalla France Presse. L'esplosione ha colpito un gippone Humvee ma, secondo il ministero della Difesa iracheno, non si hanno notizie di feriti fra gli occupanti del veicolo.

IRAQ 5/4/2005 1:13 AUBENAS, TRE MESI FA IL RAPIMENTO DELLA GIORNALISTA FRANCESE

  • Peace/Justice, Brief

Il 5 gennaio scorso scompariva, rapita da un ignoto gruppo, la giornalista francese Florence Aubenas, 43 anni, inviata dal quotidiano transalpino ‘Liberation’ a condurre un’inchiesta su uno degli argomenti più scottanti della guerra irachena: il destino dei profughi di Falluja, la città sunnita a ovest di Baghdad presa d'assalto nel novembre 2004 dall’esercito statunitense, lo stesso argomento su cui indagava la giornalista italiana del ‘Manifesto’ Giuliana Sgrena quando fu sequestrata. Con la Aubenas, quel giorno di 3 mesi fa, scomparve anche la sua guida irachena, Hussein Hanoun, anch’egli ancora nelle mani dei sequestratori. Per il momento, di Florence si sa solo che il governo francese continua a nutrire ottimismo sulla possibilità di liberarla. Alcune settimane fa un video la ritraeva con il volto contuso e stanco ma in vita: lanciava un appello per la sua liberazione chiedendo aiuto al governo di Parigi; da allora non sono più trapelate notizie degne di merito, se non una recente dichiarazione del primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin, che la scorsa settimana ha espresso davanti al Parlamento, a Parigi, ottimismo sul destino della giornalista. Florence Aubenas è scomparsa con la sua guida intorno alle 11:00 del mattino del 5 gennaio 2005 dopo avere lasciato l’albergo in cui risiedeva: da allora di lei si sono perse le tracce.[LL] misna

Pena morte: 2004, 3.797 esecuzioni

  • Stragrande maggioranza in Cina, rivela Amnesty International

(ANSA) - GINEVRA, 5 APR - Nel 2004 almeno 3.797 persone sono state giustiziate in 25 paesi. La stragrande maggioranza delle esecuzioni e' avvenuta in Cina: 3.400. Lo rende noto un rapporto di Amnesty International. Dopo la Cina, al 2/o posto della poco edificante classifica c'e' l'Iran con 159 esecuzioni capitali, poi il Vietnam (64) e gli Usa (59). Le condanne a morte sono state, sempre nel 2004, 7.395 e sono state comminate in 64 diversi paesi. Amnesty precisa che queste cifre sono ben al di sotto della realta'.

Turchia, scontri tra militari e guerriglia curda: 10 morti

Nove guerriglieri curdi e un militare turco sono rimasti uccisi in scontri nel sud-est del Paese, riferisce la NTV. La notizia non e' stata ancora confermata da fonti ufficiali. Il maggiore gruppo separatista curdo, che ha ripreso il nome di PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan), ha riaperto le ostilita' nel giugno scorso dopo alcuni anni di tregua seguita all'arresto del suo leader Abdullah Ocalan nel 1999. Gli scontri sono concentrati nella provincia di Srinak, al confine con l'Iraq. La minoranza curda e' assai consistente in Turchia: 12 milioni su quasi 70 milioni di abitanti.

Repubblica online

CHILE 5/4/2005 0:44 EX-CRIMINALE NAZISTA SCHAEFER: CONFRONTI DIRETTI CON LE VITTIME

  • Peace/Justice, Brief

L’ex-criminale nazista Paul Schaefer, arrestato il mese scorso in Argentina all’età di 84 anni e subito estradato in Cile, sarà sottoposto a una serie di confronti all’americana con 22 vittime delle torture che hanno presentato denuncia contro il fondatore di ‘Colonia Dignidad’, l’enorme fattoria che si estende per circa 15.000 ettari a 380 chilometri da Santiago, nella quale Schaefer avrebbe dato ospitalità durante gli anni della dittatura di Augusto Pinochet Ugarte (1973-1990) alla polizia segreta militare del regime che vi avrebbe imprigionato e torturato un numero imprecisato di oppositori politici. L’ex-caporale nazista, direttore di un orfanotrofio per alcuni anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, sarà in particolare messo a confronto con l’ex-agente della Dina, la polizia segreta militare di Pinochet, Samuel Fuenzalida Devia, che per primo denunciò lo stretto legame tra Colonia Dignidad, conosciuta anche come ‘Villa Baviera’, e la polizia del regime. Oltre che di fiancheggiamento alla Dina, Schaefer è accusato di pedofilia ai danni di alcuni giovani ospiti della sua fattoria e di aver dato ospitalità a ex-gerarchi nazisti fuggiti dall’Europa.[LL]misna

Italia

Roma, 11:42

Sanremo (Imperia), 11:34

MORTO IL NORDAFRICANO ACCOLTELLATO IERI SERA A SANREMO E' spirato dopo quasi nove ore di agonia l'immigrato nordafricano che ieri sera e' stato colpito da una coltellata alla gola sferratagli da un sconosciuto a Sanremo, al culmine di una violenta lite, molto probabilmente legata a vicende di droga. La vittima, che non e' ancora stata identificata perche' priva di documenti, avrebbe intorno ai 35 anni. Le sue impronte digitali, comunque, saranno determinanti per risalire alle sue generalita' e scoprire se abbia avuto dei precedenti in Italia.REPUBBLICA

ROMA - Un detenuto di 34 anni è stato trovato morto in cella ieri mattina nel carcere romano di Rebibbia. La scoperta è stata fatta dai suoi compagni di cella al risveglio quando hanno visto Domenico Maniscalco, 34 anni, morto nel suo letto. Secondo i primi accertamenti medici sarebbe stato stroncato da un arresto cardiocircolatorio: non si sarebbe trattato di suicidio.

L'Adigeanarcotico

02/04/05

Un altro vile attacco fascista ha caratterizzato la notte di Vigevano tra il 2 e il 3 di aprile, dove una macchinata di compagni antifascisti, giunti al c.s.a La sede per un concerto è stata violentemente attaccata da alcuni neo-nazisti. Questa la dinamica: conclusosi il concerto i compagni si sono avviati verso casa e sono stati prima inseguiti e poi costretti a fermarsi sul ciglio della strada verso Milano, dove le 5 merde hanno tentato di sfondare i finestrini dell’auto a sprangate, non riuscendoci hanno utilizzato un martello colpendo oltretutto il ragazzo alla guida al costato, ferendo altresì una ragazza seduta al suo fianco la quale ha subito lo scoppio del vetro infrantosi su di lei, un’altra ragazza ha subito forti contusioni da arma contundente su gambe e schiena; questo ha causato il trasporto presso l’unità di pronto soccorso di Vigevano e l’intervento immediato di tutti i compagni della sede avvisati prontamente. Gli ingenti danni alla macchina ma soprattutto il modo in cui questi ragazzi sono stati individuati ed aggrediti fa pensare ad un’operazione squadrista programmata e studiata, realizzata probabilmente per “vendicare” ciò che è successo nel pomeriggio di sabato dove un ragazzo vicino alla sede si è scontrato dopo alcune minacce con un esponente piuttosto noto dell’estrema destra Vigevanese. Altro fatto è il tentativo di bloccare l’accesso al centro sociale di Vigevano dove i compagni giunti nel primo pomeriggio presso la struttura hanno trovato un simpatico catenaccio con relativo lucchetto, reso inutilizzabile dalla rottura della chiave nella serratura, a bloccare il cancello principale. Una serie di fatti gravi, questi, che devono portare ad una concreta risposta antifascista. Totale solidarietà alle compagne e ai compagni colpiti da questo vile attacco e un invito a non abbassare mai la guardia contro questa feccia. NON POSSIAMO PIU’ CHIUDERE GLI OCCHI E FAR FINTA DI NIENTE!

LA SEDE –VIGEVANO-

roma E' stata incendiata nella notte tra il quatto e il cinque aprile la sezione ds di talenti "Anna LINDT" via giovanni verga 54

  • non ci sono stati danni tranne la distruzione della bacheca esterna . le frequentarici visto che e' una sezione prevalentemente di donne, sottolineano la matrice di destra.

Siparietto:


Gr 9:30

Esteri

Stato d'emergenza contro i contadini in Peru

Il governo peruviano ha proclamato oggi lo stato d’emergenza nelle province andine di Andahuaylas e Chincheros a causa della “persistenza delle alterazioni dell’ordine pubblico” provocate dallo sciopero degli agricoltori della zona in atto. Il decreto supremo numero 028-2005 Pcm, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale odierna, estende la misura per 30 giorni e non esclude l’adozione del coprifuoco, nel caso in cui le migliaia di agricoltori scesi in strada per chiedere “una riforma agraria integrale” e la costruzione immediata dell’asse trasversale viario Ayacucho-Andahuaylas-Abancay, considerato fondamentale dai contadini delle due province per lo sviluppo dell’economia locale. Con un comunicato il ministero dei Trasporti e delle comunicazioni ha riconosciuto la strategicità e urgenza dell’asse viario e ha promesso di mettere presto allo studio, forse già alla fine del mese, la costruzione di una variante all’asse Champapococha-Toctopata-Huancarama-Empalme (Strada 3S) per soddisfare le esigenze dei manifestanti. Il governo, però, ha rifiutato l’apertura di qualsiasi dialogo stante la situazione di persistente mobilitazione sociale nelle due province. “Sotto pressione non possiamo dialogare” ha detto a questo proposito il ministro dell’Agricoltura, Julio Escudero, spiegando che l’esecutivo intende trovare una via di compromesso per aiutare i contadini, tra l’altro acquistando 5.000 tonnellate di patate, così da far fluire crediti nelle tasche degli agricoltori. Il governo intende inviare delegati per avviare trattative solo dietro la promessa di una tregua sociale di 72 ore. “Volevamo risposte, ci hanno mandato i militari” ha risposto uno dei portavoce della protesta.

Fallisce il negoziato Maoisti-governo in Andhra Pradesh (India)

I ribelli maoisti dello Stato indiano meridionale dell’Andhra Pradesh sostengono di aver perso ogni speranza di raggiungere la pace con il governo locale e accusano i poliziotti di aver aumentato le violenze dopo il fallimento di una tregua decisa oltre tre mesi fa. "Rinunciamo alle nostre responsabilità di emissari dei maoisti perchè il governo non è riuscito ad assicurare una relativa pace nei villaggi" ha detto Varavara Rao, uno dei portavoce della delegazione per il negoziato. Per il governo si è trattato di "mancanza di comunicazione". I colloqui si erano interrotti nel gennaio scorso dopo l’uccisione di 12 estremisti in scontri armati con la polizia; da allora la guerriglia aveva proposto nuove condizioni per tornare al tavolo dei negoziati, tra cui la fine di tutte le operazioni delle forze di sicurezza contro di loro e le dimissioni di quattro commissari distrettuali. Secondo alcune stime, dal fallimento del cessate-il-fuoco sono morte oltre 110 persone, la metà dei quali ribelli. È dalla fine degli anni Sessanta che i maoisti lottano in questo e in altri Stati dell’India nord-orientale con lo scopo di dare le terre ai contadini poveri. Gli armati prendono di mira di solito proprietà governative e posti di polizia.

Aubenas: 3 mesi di sequestro

Il 5 gennaio scorso scompariva, rapita da un ignoto gruppo, la giornalista francese Florence Aubenas, 43 anni, inviata dal quotidiano transalpino ‘Liberation’ a condurre un’inchiesta su uno degli argomenti più scottanti della guerra irachena: il destino dei profughi di Falluja, la città sunnita a ovest di Baghdad presa d'assalto nel novembre 2004 dall’esercito statunitense, lo stesso argomento su cui indagava la giornalista italiana del ‘Manifesto’ Giuliana Sgrena quando fu sequestrata. Con la Aubenas, quel giorno di 3 mesi fa, scomparve anche la sua guida irachena, Hussein Hanoun, anch’egli ancora nelle mani dei sequestratori. Per il momento, di Florence si sa solo che il governo francese continua a nutrire ottimismo sulla possibilità di liberarla. Alcune settimane fa un video la ritraeva con il volto contuso e stanco ma in vita: lanciava un appello per la sua liberazione chiedendo aiuto al governo di Parigi; da allora non sono più trapelate notizie degne di merito, se non una recente dichiarazione del primo ministro francese Jean-Pierre Raffarin, che la scorsa settimana ha espresso davanti al Parlamento, a Parigi, ottimismo sul destino della giornalista. Florence Aubenas è scomparsa con la sua guida intorno alle 11:00 del mattino del 5 gennaio 2005 dopo avere lasciato l’albergo in cui risiedeva: da allora di lei si sono perse le tracce.

Parte Big Brother Award Italia 2005

In molti paesi è ormai una istituzione e ogni anno contribuisce a tracciare la rotta per capire dove la rivoluzione digitale stia andando e quale sia il destino del diritto alla riservatezza e della privacy. Sono i Big Brother Award che sbarcano ora anche in Italia: da oggi parte infatti la raccolta delle nomination ufficiali per il nostro paese. Il Big Brother Award Italia 2005, qui il sito ufficiale, è un premio "in negativo" che ormai da anni viene assegnato a chi più ha danneggiato la privacy in una nazione. Nel 2005 il BBA sarà assegnato in 14 diverse nazioni, a testimonianza della crescente importanza di questo evento-appuntamento ricorrente. In Italia l'organizzazione del Premio è a cura dell'ormai celebre Progetto Winston Smith, in collaborazione con Privacy International ed altre organizzazioni. Chiunque può proporre una nomination, basta che lo faccia entro il prossimo 30 aprile, seguendo le semplicissime istruzioni e indicando, se lo si desidera, uno o più candidati per una o più delle categorie del premio. Categorie denominate, tra le altre, anche "Minaccia da una vita", "Peggiore ente pubblico" o "Tecnologia più invasiva".


Appunti e note redazionali


Torna a inizio pagina

gror050405 (last edited 2008-06-26 09:49:12 by anonymous)