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IRAQ

MIGLIAIA DI CHILOMETRI QUADRATI CONTAMINATI DA MINE E ORDIGNI INESPLOSI, SOPRATTUTTO NEL NORD
L’insicurezza persistente in Iraq ostacola la bonifica delle mine terrestri e dei cosiddetti ‘ordigni bellici non esplosi’ (Uxo, nella terminologia ufficiale): lo riferisce una nota dell’Irin’, rete informativa delle Nazioni Unite, riportando le ultime statistiche della missione di assistenza Onu all’Iraq (Unami) che parlano di 727 chilometri quadrati disseminati di ordigni, 6.370 chilometri quadrati di campi minati lungo i confini del Paese e altri 851 cosparsi di residui di Uxo, bombe di mortaio, missili, mine e tutto ciò che viene normalmente utilizzato su un terreno di battaglia. A fronte delle difficoltà riscontrate ad operare, diverse organizzazioni non governative (ong) – tra cui ‘Danish Churc Aid’, ‘Norwegian Peoples Aid’ e ‘Handicap International’ – hanno rinunciato alla loro missione. Altre, come la britannica ‘Mines Advisory Group’, hanno rimosso oltre 1 milione e 350.000 ordigni dalle aree del nord del Paese dal luglio 2003 a oggi, ma l’insicurezza le ha obbligate a prorogare continuamente le operazioni. è soprattutto l’Iraq settentrionale l’area più contaminata con 12 milioni di mine e Uxo; in particolare la zona di Sulaimaniya, nel nordest, 200 chilometri quadrati di terreno disseminato per l’80% da ordigni.
 
NORDCOREA
Pyongyang tornera' al tavolo dei negoziati a sei sul nucleare, annuncia il Dipartimento di Stato Usa, dopo l'incontro con i diplomatici nordcoreani. "Hanno detto che torneranno ai negoziati a sei, ma non hanno specificato quando". Il portavoce non ha voluto rivelare quali condizioni i nordcoreani abbiano posto per tornare al tavolo con Cina, Russia, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti. Fino ad ora Pyongyang ha sempre puntato a ottenere aiuti economici e concessioni diplomatiche; Washington si e' offerta di far fronte alle esigenze energetiche del Paese purche' il regime rinunci al programma nucleare.
KENYA ED ETIOPIA, danni a villaggi e campi profughi per piogge torrenziali
Continua ad essere critica la situazione in Africa orientale per le piogge torrenziali che da quasi due mesi si abbattono sulla regione; secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha) più di 100 persone sono morte e molte risultano disperse in Etiopia per lo straripamento del grande fiume ‘Wabe Shebelle’, uno dei principali corsi d’acque del Paese, i cui flutti hanno travolto e distrutto 21.000 abitazioni, oltre che devastato campi e ucciso bestiame, lasciando senza tetto e prive di tutto 100.000 persone.

BOLIVIA: MESA, ELEZIONI ANTICIPATE O SARA' GUERRA CIVILE
Carlos Mesa, il presidente dimissionario della Bolivia, si e' appellato ai capi di Camera e Senato affinche' rinuncino alla procedura di nomina di un suo successore per via parlamentare e invece indicano immediatamente le elezioni generali anticipate. Dopo settimane di scontri di piazza tra manifestanti e forze dell'ordine, ieri, all'indomani della presentazione delle nuove dimissioni da parte dello stesso Mesa, decine di migliaia tra minatori e contadini sono tornati a riversarsi nelle vie della capitale, la Paz, per reclamare riforme costituzionali che accordino alla maggioranza india una piu' ampia rappresentanza nelle istituzioni e, soprattutto, la nazionalizzazione delle risorse naturali, in particolare del gas naturale, il vero nodo all'origine della crisi che gia' era costato il posto al precedente presidente Gonzalo Sanchez de Losada, costretto alla fuga nell'ottobre 2003 dopo aver represso duramente i moti popolari.

L'UNIONE EUROPEA procede contro l'Italia
La Commissione europea boccia il deficit italiano e avvia la procedura di infrazione per un eccesso considerato nè eccezionale nè temporaneo, secondo quanto recita il trattato di Maastricht riveduto e corretto. La Commissione il 25 giugno proporrà di procedere alle altre fasi della procedura per deficit eccessivo. L'ultima parola spetta comunque all'Ecofin che si riunirà il 12 luglio prossimo.

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MIGLIAIA DI CHILOMETRI QUADRATI CONTAMINATI DA MINE E ORDIGNI INESPLOSI, SOPRATTUTTO NEL NORD L’insicurezza persistente in Iraq ostacola la bonifica delle mine terrestri e dei cosiddetti ‘ordigni bellici non esplosi’ (Uxo, nella terminologia ufficiale): lo riferisce una nota dell’Irin’, rete informativa delle Nazioni Unite, riportando le ultime statistiche della missione di assistenza Onu all’Iraq (Unami) che parlano di 727 chilometri quadrati disseminati di ordigni, 6.370 chilometri quadrati di campi minati lungo i confini del Paese e altri 851 cosparsi di residui di Uxo, bombe di mortaio, missili, mine e tutto ciò che viene normalmente utilizzato su un terreno di battaglia. A fronte delle difficoltà riscontrate ad operare, diverse organizzazioni non governative (ong) – tra cui ‘Danish Churc Aid’, ‘Norwegian Peoples Aid’ e ‘Handicap International’ – hanno rinunciato alla loro missione. Altre, come la britannica ‘Mines Advisory Group’, hanno rimosso oltre 1 milione e 350.000 ordigni dalle aree del nord del Paese dal luglio 2003 a oggi, ma l’insicurezza le ha obbligate a prorogare continuamente le operazioni. è soprattutto l’Iraq settentrionale l’area più contaminata con 12 milioni di mine e Uxo; in particolare la zona di Sulaimaniya, nel nordest, 200 chilometri quadrati di terreno disseminato per l’80% da ordigni.

NORDCOREA Pyongyang tornera' al tavolo dei negoziati a sei sul nucleare, annuncia il Dipartimento di Stato Usa, dopo l'incontro con i diplomatici nordcoreani. "Hanno detto che torneranno ai negoziati a sei, ma non hanno specificato quando". Il portavoce non ha voluto rivelare quali condizioni i nordcoreani abbiano posto per tornare al tavolo con Cina, Russia, Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti. Fino ad ora Pyongyang ha sempre puntato a ottenere aiuti economici e concessioni diplomatiche; Washington si e' offerta di far fronte alle esigenze energetiche del Paese purche' il regime rinunci al programma nucleare. KENYA ED ETIOPIA, danni a villaggi e campi profughi per piogge torrenziali Continua ad essere critica la situazione in Africa orientale per le piogge torrenziali che da quasi due mesi si abbattono sulla regione; secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli aiuti umanitari (Ocha) più di 100 persone sono morte e molte risultano disperse in Etiopia per lo straripamento del grande fiume ‘Wabe Shebelle’, uno dei principali corsi d’acque del Paese, i cui flutti hanno travolto e distrutto 21.000 abitazioni, oltre che devastato campi e ucciso bestiame, lasciando senza tetto e prive di tutto 100.000 persone.

BOLIVIA: MESA, ELEZIONI ANTICIPATE O SARA' GUERRA CIVILE Carlos Mesa, il presidente dimissionario della Bolivia, si e' appellato ai capi di Camera e Senato affinche' rinuncino alla procedura di nomina di un suo successore per via parlamentare e invece indicano immediatamente le elezioni generali anticipate. Dopo settimane di scontri di piazza tra manifestanti e forze dell'ordine, ieri, all'indomani della presentazione delle nuove dimissioni da parte dello stesso Mesa, decine di migliaia tra minatori e contadini sono tornati a riversarsi nelle vie della capitale, la Paz, per reclamare riforme costituzionali che accordino alla maggioranza india una piu' ampia rappresentanza nelle istituzioni e, soprattutto, la nazionalizzazione delle risorse naturali, in particolare del gas naturale, il vero nodo all'origine della crisi che gia' era costato il posto al precedente presidente Gonzalo Sanchez de Losada, costretto alla fuga nell'ottobre 2003 dopo aver represso duramente i moti popolari.

L'UNIONE EUROPEA procede contro l'Italia La Commissione europea boccia il deficit italiano e avvia la procedura di infrazione per un eccesso considerato nè eccezionale nè temporaneo, secondo quanto recita il trattato di Maastricht riveduto e corretto. La Commissione il 25 giugno proporrà di procedere alle altre fasi della procedura per deficit eccessivo. L'ultima parola spetta comunque all'Ecofin che si riunirà il 12 luglio prossimo.

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