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'''IRAQ'''

Sciopero di 24 ore dei lavoratori del petrolio del sud dell'Iraq
E’ iniziato questa mattina lo sciopero di 24 ore indetto dalla General Union of Oil Employees (GUOE) , il più grande sindacato indipendente iracheno, che mira a bloccare la maggior parte delle esportazioni di petrolio dal sud dell’Iraq.
Lo sciopero, che coinvolge 15.000 lavoratori, è a sostegno delle richieste fatte dal governatore di Bassora Mohammad al-Waili ( e che riflettono i desideri della maggioranza dei residenti di Bassora) , affinché una maggiore percentuale del reddito derivante dal petrolio sia destinata ai bisogni della città.
Nonostante sia la capitale delle riserve di petrolio irachene, la provincia di Bassora lotta ancora con la povertà, la malnutrizione e un tasso di disoccupazione del 40%.
L’energia elettrica, i servizi sanitari, il sistema fognario non sono stati ancora ricostruiti e funzionano con una capacità limitata.
Già dal 20 giugno il sindacato ha iniziato un confronto con la direzione della Southern Oil Company per l’aumento dei salari e delle indennità di rischio: attualmente un operaio con trenta anni di servizio percepisce uno stipendio di circa 210 euro (400,000 ID) mentre la paga base di un soldato è di circa 390 euro (700,000 ID) . Il sindacato inoltre chiede l’assegnazione delle terre agli operai, una misura che oggi viene riconosciuta ai soli dirigenti.
Se il governo non acconsentirà alle richieste degli operai, si andrà verso lo sciopero generale.
Nello scorso maggio, il GUOE ha tenuto il primo congresso contro la privatizzazione del settore, che si è concluso con una risoluzione contro la privatizzazione di questo e di altri settori industriali, che creerebbero solo maggiore povertà nel paese. (Osservatorio Iraq, 18 luglio 2005)


'''EDITORIALE'''

ASPETTANDO IL BOTTO...

è da quel giovedi 7 luglio di londra che in questo paese non si parla d'altro.
Giornali e Tv pubbliche e private e siti Web, riportano frasi di politici,
di investigatori: un giorno Sismi un altro Sisde -impegnati in lunghe ore
di lavoro straordinario - di supposti analisti e di altrettanto supposti
esperti... oppure mettendo all'opera le migliori penne di cui dispongono,
ci predicono che tra un po': insomma prima o poi il botto arriverà.
Alcuni si spingono perfino a prevedere date: il Giornale propone aprile,
in piena campagna elettorale, il ministro Castelli anticipa a febbraio, altri
sono più cauti e si attestano su periodi più ampi e meno impegnativi: tipo
primavera, estate, ecc.
Sta di fatto che tutti, ma proprio tutti, pare stiano li a "gufare" -si dice
a Roma- in realtà a chiedere ad al Qeida, o chi ne fa le veci, di tener fede
ai propri impegni. Una promessa va mantenuta, e che diamine!!! ne va della
credibilità di entrambi i contendenti di questa artificiosa guerra: se si
promette un botto, questo poi va portato a compimento. Soprattutto quando
si sono investiti su questo evento grandi quantità di fondi: gli affari sono
affari!!! (business is business, baby) un ben consolidato credo, profondo
atto di fede, vera e unica religione che unisce gli uni e gli altri provenienti
da e appartenenti alla stessa stirpe dei grandi finanzieri.
Investimenti economici molto ingenti, ma anche politici; un bel progettino:
la costruzione dello "stato di paura" da sostituire all'ormai obsoleto e
rigido "stato di diritto". Politologi, opinionisti, predicatori e moralisti,...
ci hanno sufficientemente spiegato la necessità e l'opportunità di restituire
a chi ce l?ha data un po' di libertà in cambio di sicurezza; oh, intendiamoci,
sicurezza non vuol dire mica assenza di botti, che quelli anzi vengono richiesti
a gran voce e poi nel caso venisse a mancare l'originale, suvvia, in questo
paese non mancano certo gli esperti di botti nelle alte sfere dello stato;
no! sicurezza sta a significare altro: ossia impedire la prevista invasione di orde non
ben definite ma sicuramente barbariche che ci ricordano quelle che sui banchi
della scuola media ci terrorizzavano per come erano descritte sui libri di
storia, quelle che si favoleggia abbiano distrutto l'impero romano.
Saggio baratto quello di libertà da scambiarsi con la sicurezza. Anche perchè
questa libertà non è che le classi subalterne europee l'abbiamo usata a fin
di bene, spesso la si faceva sconfinare nel libertinaggio... pensate un po',
alcuni settori sociali si erano spinti perfino a pretendere la libertà di
manifestare o di occupare case, con l'assurdo pretesto di non avere alloggio.
Da altri settori sociali si pretendeva scandalosamente la libertà di lottare
per un lavoro a tempo indeterminato, perfino le donne pretendevano nientepopodimeno
che di riappropriarsi del loro corpo. E' chiaro che si è andati abbondantemente
fuori dal seminato.
Invece un sano e ordinato "stato di paura" riuscirà finalmente a mettere
le cose a posto, o meglio ciascuno e ciascuna al suo posto, che poi è quello
che gli impone l'organizzazione della produzione e dell'economia generale,
proprio quella che alcuni sovversivi impenitenti continuano a definire "sfruttamento
capitalistico" mentre non è altro che l'interesse generale della patria e
della nostra civiltà.

Intanto, mentre si aspetta il botto, già si contano le prime vittime: campi
nomadi devastati dalle ruspe e gli abitanti buttati chissà dove; perquisizioni
nel pieno di queste notti d'estate; espulsioni d'urgenza; rimpatri forzati,
senza andare per il sottile sul diritto d'asilo (anch'esso ceduto in cambio
di sicurezza); ambulanti cacciati via poi rimessi, poi cacciati di nuovo,
che in questo via e vai hanno visto dimezzare il loro già magro reddito;
fermi e interrogatori di polizia a tutto spiano... e non è che l'inizio ...
la paura continua..
Adesso si aspetta solo che al Qeida tenga fede ai suoi impegni e il gioco
è fatto.

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'''IRAQ'''

PROCESSO A SADDAM HUSSEIN
Il tribunale speciale iracheno ha mosso le prime accuse formali contro l'ex presidente Saddam Hussein per crimini compiuti durante il suo regime in Iraq. Il processo inizierà tra alcuni giorni


'''COLOMBIA'''

Otto morti e 2 feriti: e' il bilancio di un attacco in Colombia. La polizia sospetta il coinvolgimento delle Farc. Una carica di esplosivo e' scoppiata in strada a Riohacha, nel nord del Paese. I feriti sono stati ricoverati in ospedale. Secondo un colonnello l'attacco sembrerebbe essere opera delle Forze armate rivoluzionarie colombiane. Non e' escluso che l'attentato sia connesso ad una disputa tra la guerriglia marxista e gruppi paramilitari di estrema destra.


'''MESSICO'''

Dopo l’uragano ‘Dennis’, il cui passaggio nei Caraibi ha provocato nei giorni scorsi decine di morti e milioni di dollari di danni, un nuovo uragano, ‘Emily’, si è abbattuto nella notte sulla costa messicana dello Yucatán, con venti fino a 215 chilometri all’ora. Sono oltre 70.000 le persone costrette ad evacuare per cercare riparo verso l’interno, principalmente dalle più note mete turistiche della Riviera Maya; l’aeroporto di Cancun è stato chiuso, così come i pozzi petroliferi marittimi della compagnia statale ‘Pemex’ nello Stretto di Campeche. Secondo il sindaco di Cancun, Francisco Alor, ‘Emily’ “ha una forza pari a quella di Gilbert”, l’uragano che nel 1988 uccise 300 persone in Messico e nei Caraibi. Prima di giungere in Yucatán, ‘Emily’ ha colpito la Giamaica dove le forti precipitazioni hanno causato allagamenti e smottamenti, con un bilancio di quattro vittime. Solo sfiorate le Isole Cayman, dove lo scorso anno il passaggio consecutivo di tre uragani – ‘Frances’, Iván’ e ‘Jeanne’ – aveva causato decine di morti e ingenti danni.


Line 39: Line 131:

IMMIGRAZIONE

Cinquanta clandestini sono stati fermati dai carabinieri sulla costa agrigentina, tra Porto Empedocle e Realmonte, dopo lo sbarco. A Lampedusa sono giunti altri due barconi. Un primo gruppo di 167 immigrati, tra i quali anche otto donne e due bambine, e' giunto sull'isola intorno alle 3. I clandestini, tutti nordraficani, con la barca in avaria, sono stati trasbordati sulle motovedette. L'altro barcone con 180 clandestini e' stato fermato a 4 miglia dal porto.


'''SCIOPERI'''

E' scattato alle 10, dopo la prima delle due fasce protette, lo sciopero del Sult (hostess e steward): Alitalia ha cancellato 59 voli. Lo sciopero riguarda i voli in partenza da Roma e da Milano (Linate e Malpensa). 'Alla fine saranno molti di piu' i collegamenti soppressi', ha detto il segretario del Sult, Paolo Maras. Fra i motivi della protesta, carenza degli organici e utilizzo 'al limite dello stress psico-fisico' del personale precario. La seconda fascia protetta e' dalle 18 alle 21.

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[#appunti Appunti e note redazionali]

[:RorFonti: Fonti]

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

IRAQ

Sciopero di 24 ore dei lavoratori del petrolio del sud dell'Iraq E’ iniziato questa mattina lo sciopero di 24 ore indetto dalla General Union of Oil Employees (GUOE) , il più grande sindacato indipendente iracheno, che mira a bloccare la maggior parte delle esportazioni di petrolio dal sud dell’Iraq. Lo sciopero, che coinvolge 15.000 lavoratori, è a sostegno delle richieste fatte dal governatore di Bassora Mohammad al-Waili ( e che riflettono i desideri della maggioranza dei residenti di Bassora) , affinché una maggiore percentuale del reddito derivante dal petrolio sia destinata ai bisogni della città. Nonostante sia la capitale delle riserve di petrolio irachene, la provincia di Bassora lotta ancora con la povertà, la malnutrizione e un tasso di disoccupazione del 40%. L’energia elettrica, i servizi sanitari, il sistema fognario non sono stati ancora ricostruiti e funzionano con una capacità limitata. Già dal 20 giugno il sindacato ha iniziato un confronto con la direzione della Southern Oil Company per l’aumento dei salari e delle indennità di rischio: attualmente un operaio con trenta anni di servizio percepisce uno stipendio di circa 210 euro (400,000 ID) mentre la paga base di un soldato è di circa 390 euro (700,000 ID) . Il sindacato inoltre chiede l’assegnazione delle terre agli operai, una misura che oggi viene riconosciuta ai soli dirigenti. Se il governo non acconsentirà alle richieste degli operai, si andrà verso lo sciopero generale. Nello scorso maggio, il GUOE ha tenuto il primo congresso contro la privatizzazione del settore, che si è concluso con una risoluzione contro la privatizzazione di questo e di altri settori industriali, che creerebbero solo maggiore povertà nel paese. (Osservatorio Iraq, 18 luglio 2005)

EDITORIALE

ASPETTANDO IL BOTTO...

è da quel giovedi 7 luglio di londra che in questo paese non si parla d'altro. Giornali e Tv pubbliche e private e siti Web, riportano frasi di politici, di investigatori: un giorno Sismi un altro Sisde -impegnati in lunghe ore di lavoro straordinario - di supposti analisti e di altrettanto supposti esperti... oppure mettendo all'opera le migliori penne di cui dispongono, ci predicono che tra un po': insomma prima o poi il botto arriverà. Alcuni si spingono perfino a prevedere date: il Giornale propone aprile, in piena campagna elettorale, il ministro Castelli anticipa a febbraio, altri sono più cauti e si attestano su periodi più ampi e meno impegnativi: tipo primavera, estate, ecc. Sta di fatto che tutti, ma proprio tutti, pare stiano li a "gufare" -si dice a Roma- in realtà a chiedere ad al Qeida, o chi ne fa le veci, di tener fede ai propri impegni. Una promessa va mantenuta, e che diamine!!! ne va della credibilità di entrambi i contendenti di questa artificiosa guerra: se si promette un botto, questo poi va portato a compimento. Soprattutto quando si sono investiti su questo evento grandi quantità di fondi: gli affari sono affari!!! (business is business, baby) un ben consolidato credo, profondo atto di fede, vera e unica religione che unisce gli uni e gli altri provenienti da e appartenenti alla stessa stirpe dei grandi finanzieri. Investimenti economici molto ingenti, ma anche politici; un bel progettino: la costruzione dello "stato di paura" da sostituire all'ormai obsoleto e rigido "stato di diritto". Politologi, opinionisti, predicatori e moralisti,... ci hanno sufficientemente spiegato la necessità e l'opportunità di restituire a chi ce l?ha data un po' di libertà in cambio di sicurezza; oh, intendiamoci, sicurezza non vuol dire mica assenza di botti, che quelli anzi vengono richiesti a gran voce e poi nel caso venisse a mancare l'originale, suvvia, in questo paese non mancano certo gli esperti di botti nelle alte sfere dello stato; no! sicurezza sta a significare altro: ossia impedire la prevista invasione di orde non ben definite ma sicuramente barbariche che ci ricordano quelle che sui banchi della scuola media ci terrorizzavano per come erano descritte sui libri di storia, quelle che si favoleggia abbiano distrutto l'impero romano. Saggio baratto quello di libertà da scambiarsi con la sicurezza. Anche perchè questa libertà non è che le classi subalterne europee l'abbiamo usata a fin di bene, spesso la si faceva sconfinare nel libertinaggio... pensate un po', alcuni settori sociali si erano spinti perfino a pretendere la libertà di manifestare o di occupare case, con l'assurdo pretesto di non avere alloggio. Da altri settori sociali si pretendeva scandalosamente la libertà di lottare per un lavoro a tempo indeterminato, perfino le donne pretendevano nientepopodimeno che di riappropriarsi del loro corpo. E' chiaro che si è andati abbondantemente fuori dal seminato. Invece un sano e ordinato "stato di paura" riuscirà finalmente a mettere le cose a posto, o meglio ciascuno e ciascuna al suo posto, che poi è quello che gli impone l'organizzazione della produzione e dell'economia generale, proprio quella che alcuni sovversivi impenitenti continuano a definire "sfruttamento capitalistico" mentre non è altro che l'interesse generale della patria e della nostra civiltà.

Intanto, mentre si aspetta il botto, già si contano le prime vittime: campi nomadi devastati dalle ruspe e gli abitanti buttati chissà dove; perquisizioni nel pieno di queste notti d'estate; espulsioni d'urgenza; rimpatri forzati, senza andare per il sottile sul diritto d'asilo (anch'esso ceduto in cambio di sicurezza); ambulanti cacciati via poi rimessi, poi cacciati di nuovo, che in questo via e vai hanno visto dimezzare il loro già magro reddito; fermi e interrogatori di polizia a tutto spiano... e non è che l'inizio ... la paura continua.. Adesso si aspetta solo che al Qeida tenga fede ai suoi impegni e il gioco è fatto.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

IRAQ

PROCESSO A SADDAM HUSSEIN Il tribunale speciale iracheno ha mosso le prime accuse formali contro l'ex presidente Saddam Hussein per crimini compiuti durante il suo regime in Iraq. Il processo inizierà tra alcuni giorni

COLOMBIA

Otto morti e 2 feriti: e' il bilancio di un attacco in Colombia. La polizia sospetta il coinvolgimento delle Farc. Una carica di esplosivo e' scoppiata in strada a Riohacha, nel nord del Paese. I feriti sono stati ricoverati in ospedale. Secondo un colonnello l'attacco sembrerebbe essere opera delle Forze armate rivoluzionarie colombiane. Non e' escluso che l'attentato sia connesso ad una disputa tra la guerriglia marxista e gruppi paramilitari di estrema destra.

MESSICO

Dopo l’uragano ‘Dennis’, il cui passaggio nei Caraibi ha provocato nei giorni scorsi decine di morti e milioni di dollari di danni, un nuovo uragano, ‘Emily’, si è abbattuto nella notte sulla costa messicana dello Yucatán, con venti fino a 215 chilometri all’ora. Sono oltre 70.000 le persone costrette ad evacuare per cercare riparo verso l’interno, principalmente dalle più note mete turistiche della Riviera Maya; l’aeroporto di Cancun è stato chiuso, così come i pozzi petroliferi marittimi della compagnia statale ‘Pemex’ nello Stretto di Campeche. Secondo il sindaco di Cancun, Francisco Alor, ‘Emily’ “ha una forza pari a quella di Gilbert”, l’uragano che nel 1988 uccise 300 persone in Messico e nei Caraibi. Prima di giungere in Yucatán, ‘Emily’ ha colpito la Giamaica dove le forti precipitazioni hanno causato allagamenti e smottamenti, con un bilancio di quattro vittime. Solo sfiorate le Isole Cayman, dove lo scorso anno il passaggio consecutivo di tre uragani – ‘Frances’, Iván’ e ‘Jeanne’ – aveva causato decine di morti e ingenti danni.

ITALIA

IMMIGRAZIONE

Cinquanta clandestini sono stati fermati dai carabinieri sulla costa agrigentina, tra Porto Empedocle e Realmonte, dopo lo sbarco. A Lampedusa sono giunti altri due barconi. Un primo gruppo di 167 immigrati, tra i quali anche otto donne e due bambine, e' giunto sull'isola intorno alle 3. I clandestini, tutti nordraficani, con la barca in avaria, sono stati trasbordati sulle motovedette. L'altro barcone con 180 clandestini e' stato fermato a 4 miglia dal porto.

SCIOPERI

E' scattato alle 10, dopo la prima delle due fasce protette, lo sciopero del Sult (hostess e steward): Alitalia ha cancellato 59 voli. Lo sciopero riguarda i voli in partenza da Roma e da Milano (Linate e Malpensa). 'Alla fine saranno molti di piu' i collegamenti soppressi', ha detto il segretario del Sult, Paolo Maras. Fra i motivi della protesta, carenza degli organici e utilizzo 'al limite dello stress psico-fisico' del personale precario. La seconda fascia protetta e' dalle 18 alle 21.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

LONDRA

La polizia britannica ha arrestato sei persone nello Yorkshire in base alla legge anti-terrorismo. Lo ha riferito Sky Tv, precisando che gli arresti non sono collegati agli attentati di Londra del 7 luglio. La polizia britannica ha confermato gli arresti, precisando che sono stati compiuti vicino Leeds, a Beeston. Martedi' scorso vicino Leeds - da dove provenivano gli attentatori - era stata arrestata una persona collegata alle stragi.

Il ministro della Difesa britannico John Reid afferma che il ritiro di truppe britanniche dall'Iraq dovrebbe iniziare nei prossimi 12 mesi. Il Regno Unito 'non ha ambizioni imperialiste a lungo termine, Reid ha per la prima volta indicato un quadro temporale per il ritiro.Per il ministro, una volta che gli iracheni avranno messo a punto le proprie forze di sicurezza, la Gran Bretagna potrebbe 'diminuire gradualmente la propria presenza'.

IRAQ

Un soldato americano e' rimasto ucciso e altri due feriti nell'esplosione di un ordigno artigianale, ha reso noto l'esercito. L'esplosione e' avvenuta in una localita' imprecisata della provincia irachena di Salah ad-Din, a nord di Baghdad.

MESSICO

Dopo la Giamaica, la furia di Emily si dirige verso lo Yucatan. L'uragano di quarta categoria (su una scala di cinque), con raffiche di vento che hanno raggiunto i 225 chilometri all'ora, ora punta sulla penisola dello Yucatan, in Messico, dove è atteso in serata. Ha già terrorizzato le isole di Trinidad, Tobago e di Grenada.

AFGHANISTAN

La televisione di Stato afghana ha annunciato ieri che la polizia ha arrestato uno dei rapitori di Clementina Cantoni, la cooperante italiana rapita a Kabul il 16 maggio scorso e liberata il 9 giugno. Il rapitore, identificato dalla tv solo con il nome di Asadullah, è stato arrestato nella provincia orientale di Nangahar. La televisione ha mandato in onda un'intervista con l'arrestato, il quale ha ammesso di essere coinvolto nel sequestro della Cantoni. Sempre secondo la tv, l'uomo avrebbe fatto i nomi di altre persone coinvolte nel rapimento.

ITALIA

IMMIGRAZIONE

Sono quasi 800 gli immigrati sbarcati nelle ultime ore tra Lampedusa e Licata, nell'agrigentino. L'ultimo sbarco e' di questa mattina alle 6,30 sull'isola di Lampedusa, dove sono arrivati circa 180 migranti, a quanto pare tutti uomini. All'alba, intorno alle 3,00, sempre a Lampedusa, sono sbarcati altri 167 immigrati, tra cui 8 donne e due bambini.

SCIOPERI

59 voli Alitalia cancellati oggi per lo sciopero di 24 ore degli assistenti di volo aderenti al Sult. Rinviata invece a settembre l'agitazione del personale Air One. Disagi in vista per il 26 luglio a causa di uno stop di 8 ore del personale aeroportuale. E prima della tregua estiva lunedì 25 incrociano le braccia per 24 ore macchinisti e ferrovieri del "Coordinamento 12 gennaio" che chiedono maggiore sicurezza sui treni.


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gror050718 (last edited 2008-06-26 10:01:03 by anonymous)