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PALERMO
A Palermo 20 denunce contro altrettanti senzacasa attivi nell lotta per il diritto alla casa.Su questo intanto si sta svolgendo una'assemblea cittadina che vede già un corteo per settembre.


M.O.

Israele ha completato lo sgombero degli insediamenti in Cisgiordania. Scontri e disordini a Sa-nur e Homesh, le ultime due colonie in cui erano rimasti residenti ed estremisti. Con l'evacuazione di queste due aree è terminato il piano di ritiro previsto dal governo del premier Ariel Sharon, dopo la conclusione dello sgombero di Gaza. Migliaia di agenti e militari israeliani sono stati impegnati dalle prime luci dell'alba nei due insediamenti per far uscire i dimostranti che si sono barricati in una sinagoga a Homesh e sul tetto di una fortezza a Sa-nur.
A Homesh gli abitanti si sono rinchiusi nei villini, avviluppati anch'essi in reticolati di filo spinato, i balconi ingombri di pneumatici da utilizzare come proiettili. E dal collegio rabbinico sono piovuti bastoni e altri oggetti lanciati contro gli agenti. A dar man forte agli abitanti pare siano arrivati anche una settantina di estremisti dal vicino insediamento di Yitzhar.

Eldad e il rabbino Dov Lior si sono asserragliati a Sa-Nur insieme agli estremisti dentro la sinagoga, dove in tarda mattinata la polizia è comunque riuscita a entrare senza violenze.

Tra i giovani di Sa-Nur vi sarebbero molti esponenti del movimento di estrema destra Kach e della «gioventù delle colline», lo stesso del diciannovenne Nathan Zada che ha compiuto la strage sull'autobus Haifa-Shefram, in Cisgiordania, ed è morto linciato dalla folla prima dell'inizio del ritiro. In nottata la polizia ha arrestato il rabbino Shlomo Eliyahu che nei giorni scorsi aveva inneggiato alla resistenza contro lo sgombero e invitato i soldati a disobbedire agli ordini.

Nella mattinata, di fronte alla resistenza dei coloni, è arrivata anche un'autoblindo con un cannone ad acqua, un potente idrante per disperdere la folla. Una decina di estremisti sono stati montati di peso su un autobus e portati fuori . Poi gli agenti in tenuta antisommossa hanno forzato il blocco e sono entrati dentro la sinagoga. Una colona ha lanciato loro contro un fumogeno che però per errore ha ferito lievemente i suoi figli.
 


'''Iraq. Rinviato di 3 giorni il voto sulla Costituzione'''

Il Parlamento iracheno, dopo essersi riunito brevemente ieri sera, ha annunciato che il testo della nuova Costituzione e' pronto, ma che sono necessari ancora tre giorni prima di procedere alla votazione. Il presidente dell'Assemblea nazionale, Hajim al Hassani, ha spiegato che i tre giorni sono necessari per arrivare a un chiarimento con i membri sunniti della Commissione e non per modificare il testo. Il testo prevede un Iraq federale e l'Islam come fonte principale del diritto.

L'approvazione del testo della Costituzione da parte dell' Assemblea del parlamento irakeno è di fatto una formalità senza possibilità di sorprese, poiché le liste sciite, religiose o laiche, hanno insieme 180 dei 275 seggi e i curdi ne hanno 75. I sunniti, che rappresentano poco meno del 20 per cento della popolazione, hanno boicottato le elezioni dello scorso gennaio, ed hanno quindi meno di dieci seggi. Il problema tuttavia è un altro. Una volta approvato dall' Assemblea Nazionale, il testo della nuova Costituzione deve essere infatti sottoposto comunque a referendum popolare, il 15 ottobre prossimo, e i sunniti hanno di fatto una sorta di potere di veto. In base alla Costituzione provvisoria è infatti sufficiente il voto contrario di due terzi degli elettori di tre delle 18 province del Paese per bocciare la nuova legge fondamentale: e in tre province i sunniti sono la schiacciante maggioranza. Ed è per questo, non a caso, che già da diversi giorni hanno avviato una intensa campagna per favorire una partecipazione massiccia al referendum, sollecitando il loro elettorato ad andare alle urne per dire «no» alla nuova Costituzione, al «federalismo dell'Iran», come lo definiscono, e sembra che trovino ascolto anche in alcune zone a maggioranza sciita.

Stamane intanto la ministra irachena dell'Ambiente, la curda Narmin Othman, e' sfuggita a un attentato contro il convoglio su cui viaggiava. Lo ha annunciato la stessa Othman, precisando che tre delle sue guardie del corpo sono invece rimaste ferite.
-Kamikaze a Baquba: 8 morti, almeno 11 feriti
Un kamikaze si è fatto esplodere nella sala mensa dell'amministrazione provinciale a Baquba. Nella deflagrazione ci sarebbero almeno 8 morti e 11 feriti tra i poliziotti iracheni, e secondo fonti della polizia irachena sarebbero rimasti feriti anche alcuni militari americani.


USA-IRAQ

-Cinque soldati verranno processati alla Corte marziale per abusi su prigionieri di guerra iracheni. Due dei casi vengono definiti 'lievi', mentre uno è considerato 'molto grave'. Riporta la notizia il 'Los Angeles Times'. Gli abusi sarebbero stati commessi a marzo in uno stabilimento energetico a Baghdad. In un caso un militare Usa avrebbe simulato un'esecuzione con una scacciacani contro un prigioniero bendato.

'''L’Italia principale partner economico dell’Iran'''

In questi giorni negli ambienti conservatori di Teheran, noti come osulgarayan (fedeli ai principi), circola un documento che dovrebbe costituire la base della politica estera del nuovo governo. Il recente documento, prende in esame l'insieme delle relazioni economiche tra la Repubblica Islamica e i 25 paesi dell'Unione Europea. Le conclusioni di questa analisi sui rapporti tra l'UE e Iran sono riportate nell’introduzione: ''La presenza attiva e ampia dei paesi europei in Iran - si legge - sono la carta vincente che i negoziatori iraniani devono presentare ai loro avversari durante le trattative relative alle nostre attività nucleari''.

Per gli autori del documento, ''Paesi europei come la Germania, la Gran Bretagna, la Francia, la Norvegia o l'Italia hanno una presenza talmente estesa nell'economia iraniana e i loro interessi sono di tali dimensioni che non potranno rinunciarvi aderendo ad eventuali azioni ostili nei nostri confronti''. Il documento calcola in 20 miliardi d'euro il volume dell'interscambio economico e commerciale tra la Repubblica Islamica e i 25 paesi membri dell'Unione Europa. A questa somma, secondo gli autori, vanno aggiunti anche i 17 miliardi di dollari di debiti della Repubblica Islamica nei confronti delle maggiori banche europee. Debiti che, nel caso di una crisi nelle relazioni tra Iran e Occidente, potrebbero essere congelati.

L'Italia viene indicata come il principale partner economico del paese, seguita dalla Germania e dalla Francia. ''Nel 2004 - si legge nel documento - l'interscambio tra l'Italia e l'Iran ha raggiunto i 4 miliardi di euro''. Le esportazioni di Teheran, soprattutto gas e petrolio, hanno superato 2,1 miliardi di euro, mentre le importazioni dall'Italia sono state pari a 1,9 miliardi di euro.

'''ITALIA'''

'''ALITALIA: Sciopero confermato per il 30 e il 31 agosto, in arrivo al precettazione governativa'''

Nulla di fatto nell'incontro con la Commissione di Garanzia: sciopero confermato. Si è svolto ieri l'incontro previsto con la Commissione di Garanzia, nel merito della vertenza in atto con Alitalia.

Lo sciopero del 30 e 31 agosto è stato confermato a seguito della mancata conciliazione tra le parti. Era infatti più che prevedibile che incontri separati non avrebbero portato a nulla.

Rimane confermato anche il giudizio del SULT fortemente critico e negativo nei confronti della Commissione stessa, che è ormai diventata esclusivamente uno strumento per soffocare il diritto di sciopero, senza neanche tutelare il diritto dell'utenza, in quanto dalla non risoluzione delle vertenze, giudicate a senso unico dalla Commissione, i conflitti aumentano invece che diminuire.

Il SULT ora si aspetta che il Governo, come preannunciato dal Ministro Maroni, si faccia promotore di una mediazione, di un incontro congiunto nel quale affrontare i problemi di questa vertenza.

L'opinione pubblica, i cittadini, i lavoratori italiani, - dichiara il SULT - devono capire che questa è tutt'altro che una battaglia corporativa: al contrario è una vertenza che sta facendo emergere, giorno dopo giorno, le reali contraddizioni esistenti in Italia nel merito della rappresentanza sindacale e più in generale della democrazia. Gli assistenti di volo, i lavoratori di Alitalia e dei trasporti, reagiranno con determinazione a questo ennesimo atto violento e antidemocratico e non fermeranno neanche rispetto ad atti autoritari che non riterremmo legittimi.
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'''ITALIA'''  si'''ITALIA'''
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L'opinione pubblica, i cittadini, i lavoratori italiani, - dichiara il SULT - devono capire che questa è tutt'altro che una battaglia corporativa: al contrario è una vertenza che sta facendo emergere, giorno dopo giorno, le reali contraddizioni esistenti in Italia nel merito della rappresentanza sindacale e più in generale della democrazia. Gli assistenti di volo, i lavoratori di Alitalia e dei trasporti, reagiranno con determinazione a questo ennesimo atto violento e antidemocratico e non si fermeranno neanche rispetto ad atti autoritari che non riterremmo legittimi. L'opinione pubblica, i cittadini, i lavoratori italiani, - dichiara il SULT - devono capire che questa è tutt'altro che una battaglia corporativa: al contrario è una vertenza che sta facendo emergere, giorno dopo giorno, le reali contraddizioni esistenti in Italia nel merito della rappresentanza sindacale e più in generale della democrazia. Gli assistenti di volo, i lavoratori di Alitalia e dei trasporti, reagiranno con determinazione a questo ennesimo atto violento e antidemocratico e non fermeranno neanche rispetto ad atti autoritari che non riterremmo legittimi.

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

Sotto sgombero il centro sociale "filo Rosso" di Cosenza. Sono iniziati i lavori di smantellamento degli edifici adiacenti al centro, situtato all'interno della struttura dell'Unical nella localita' di Arcavacata. Per la prossima settimana gli occupanti lanciano alla citta' e a tutto il movimento un appello alla mobilitazione e alla difesa dello spazio. Ascoltiamo la corrispondenza.

PALERMO A Palermo 20 denunce contro altrettanti senzacasa attivi nell lotta per il diritto alla casa.Su questo intanto si sta svolgendo una'assemblea cittadina che vede già un corteo per settembre.

M.O.

Israele ha completato lo sgombero degli insediamenti in Cisgiordania. Scontri e disordini a Sa-nur e Homesh, le ultime due colonie in cui erano rimasti residenti ed estremisti. Con l'evacuazione di queste due aree è terminato il piano di ritiro previsto dal governo del premier Ariel Sharon, dopo la conclusione dello sgombero di Gaza. Migliaia di agenti e militari israeliani sono stati impegnati dalle prime luci dell'alba nei due insediamenti per far uscire i dimostranti che si sono barricati in una sinagoga a Homesh e sul tetto di una fortezza a Sa-nur. A Homesh gli abitanti si sono rinchiusi nei villini, avviluppati anch'essi in reticolati di filo spinato, i balconi ingombri di pneumatici da utilizzare come proiettili. E dal collegio rabbinico sono piovuti bastoni e altri oggetti lanciati contro gli agenti. A dar man forte agli abitanti pare siano arrivati anche una settantina di estremisti dal vicino insediamento di Yitzhar.

Eldad e il rabbino Dov Lior si sono asserragliati a Sa-Nur insieme agli estremisti dentro la sinagoga, dove in tarda mattinata la polizia è comunque riuscita a entrare senza violenze.

Tra i giovani di Sa-Nur vi sarebbero molti esponenti del movimento di estrema destra Kach e della «gioventù delle colline», lo stesso del diciannovenne Nathan Zada che ha compiuto la strage sull'autobus Haifa-Shefram, in Cisgiordania, ed è morto linciato dalla folla prima dell'inizio del ritiro. In nottata la polizia ha arrestato il rabbino Shlomo Eliyahu che nei giorni scorsi aveva inneggiato alla resistenza contro lo sgombero e invitato i soldati a disobbedire agli ordini.

Nella mattinata, di fronte alla resistenza dei coloni, è arrivata anche un'autoblindo con un cannone ad acqua, un potente idrante per disperdere la folla. Una decina di estremisti sono stati montati di peso su un autobus e portati fuori . Poi gli agenti in tenuta antisommossa hanno forzato il blocco e sono entrati dentro la sinagoga. Una colona ha lanciato loro contro un fumogeno che però per errore ha ferito lievemente i suoi figli.

Iraq. Rinviato di 3 giorni il voto sulla Costituzione

Il Parlamento iracheno, dopo essersi riunito brevemente ieri sera, ha annunciato che il testo della nuova Costituzione e' pronto, ma che sono necessari ancora tre giorni prima di procedere alla votazione. Il presidente dell'Assemblea nazionale, Hajim al Hassani, ha spiegato che i tre giorni sono necessari per arrivare a un chiarimento con i membri sunniti della Commissione e non per modificare il testo. Il testo prevede un Iraq federale e l'Islam come fonte principale del diritto.

L'approvazione del testo della Costituzione da parte dell' Assemblea del parlamento irakeno è di fatto una formalità senza possibilità di sorprese, poiché le liste sciite, religiose o laiche, hanno insieme 180 dei 275 seggi e i curdi ne hanno 75. I sunniti, che rappresentano poco meno del 20 per cento della popolazione, hanno boicottato le elezioni dello scorso gennaio, ed hanno quindi meno di dieci seggi. Il problema tuttavia è un altro. Una volta approvato dall' Assemblea Nazionale, il testo della nuova Costituzione deve essere infatti sottoposto comunque a referendum popolare, il 15 ottobre prossimo, e i sunniti hanno di fatto una sorta di potere di veto. In base alla Costituzione provvisoria è infatti sufficiente il voto contrario di due terzi degli elettori di tre delle 18 province del Paese per bocciare la nuova legge fondamentale: e in tre province i sunniti sono la schiacciante maggioranza. Ed è per questo, non a caso, che già da diversi giorni hanno avviato una intensa campagna per favorire una partecipazione massiccia al referendum, sollecitando il loro elettorato ad andare alle urne per dire «no» alla nuova Costituzione, al «federalismo dell'Iran», come lo definiscono, e sembra che trovino ascolto anche in alcune zone a maggioranza sciita.

Stamane intanto la ministra irachena dell'Ambiente, la curda Narmin Othman, e' sfuggita a un attentato contro il convoglio su cui viaggiava. Lo ha annunciato la stessa Othman, precisando che tre delle sue guardie del corpo sono invece rimaste ferite. -Kamikaze a Baquba: 8 morti, almeno 11 feriti Un kamikaze si è fatto esplodere nella sala mensa dell'amministrazione provinciale a Baquba. Nella deflagrazione ci sarebbero almeno 8 morti e 11 feriti tra i poliziotti iracheni, e secondo fonti della polizia irachena sarebbero rimasti feriti anche alcuni militari americani.

USA-IRAQ

-Cinque soldati verranno processati alla Corte marziale per abusi su prigionieri di guerra iracheni. Due dei casi vengono definiti 'lievi', mentre uno è considerato 'molto grave'. Riporta la notizia il 'Los Angeles Times'. Gli abusi sarebbero stati commessi a marzo in uno stabilimento energetico a Baghdad. In un caso un militare Usa avrebbe simulato un'esecuzione con una scacciacani contro un prigioniero bendato.

L’Italia principale partner economico dell’Iran

In questi giorni negli ambienti conservatori di Teheran, noti come osulgarayan (fedeli ai principi), circola un documento che dovrebbe costituire la base della politica estera del nuovo governo. Il recente documento, prende in esame l'insieme delle relazioni economiche tra la Repubblica Islamica e i 25 paesi dell'Unione Europea. Le conclusioni di questa analisi sui rapporti tra l'UE e Iran sono riportate nell’introduzione: La presenza attiva e ampia dei paesi europei in Iran - si legge - sono la carta vincente che i negoziatori iraniani devono presentare ai loro avversari durante le trattative relative alle nostre attività nucleari.

Per gli autori del documento, Paesi europei come la Germania, la Gran Bretagna, la Francia, la Norvegia o l'Italia hanno una presenza talmente estesa nell'economia iraniana e i loro interessi sono di tali dimensioni che non potranno rinunciarvi aderendo ad eventuali azioni ostili nei nostri confronti. Il documento calcola in 20 miliardi d'euro il volume dell'interscambio economico e commerciale tra la Repubblica Islamica e i 25 paesi membri dell'Unione Europa. A questa somma, secondo gli autori, vanno aggiunti anche i 17 miliardi di dollari di debiti della Repubblica Islamica nei confronti delle maggiori banche europee. Debiti che, nel caso di una crisi nelle relazioni tra Iran e Occidente, potrebbero essere congelati.

L'Italia viene indicata come il principale partner economico del paese, seguita dalla Germania e dalla Francia. Nel 2004 - si legge nel documento - l'interscambio tra l'Italia e l'Iran ha raggiunto i 4 miliardi di euro. Le esportazioni di Teheran, soprattutto gas e petrolio, hanno superato 2,1 miliardi di euro, mentre le importazioni dall'Italia sono state pari a 1,9 miliardi di euro.

ITALIA

ALITALIA: Sciopero confermato per il 30 e il 31 agosto, in arrivo al precettazione governativa

Nulla di fatto nell'incontro con la Commissione di Garanzia: sciopero confermato. Si è svolto ieri l'incontro previsto con la Commissione di Garanzia, nel merito della vertenza in atto con Alitalia.

Lo sciopero del 30 e 31 agosto è stato confermato a seguito della mancata conciliazione tra le parti. Era infatti più che prevedibile che incontri separati non avrebbero portato a nulla.

Rimane confermato anche il giudizio del SULT fortemente critico e negativo nei confronti della Commissione stessa, che è ormai diventata esclusivamente uno strumento per soffocare il diritto di sciopero, senza neanche tutelare il diritto dell'utenza, in quanto dalla non risoluzione delle vertenze, giudicate a senso unico dalla Commissione, i conflitti aumentano invece che diminuire.

Il SULT ora si aspetta che il Governo, come preannunciato dal Ministro Maroni, si faccia promotore di una mediazione, di un incontro congiunto nel quale affrontare i problemi di questa vertenza.

L'opinione pubblica, i cittadini, i lavoratori italiani, - dichiara il SULT - devono capire che questa è tutt'altro che una battaglia corporativa: al contrario è una vertenza che sta facendo emergere, giorno dopo giorno, le reali contraddizioni esistenti in Italia nel merito della rappresentanza sindacale e più in generale della democrazia. Gli assistenti di volo, i lavoratori di Alitalia e dei trasporti, reagiranno con determinazione a questo ennesimo atto violento e antidemocratico e non fermeranno neanche rispetto ad atti autoritari che non riterremmo legittimi.

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

Sommario

  • Inizia il ritiro in Cisgiordania, scontri e barricate a Sa-Nur. Ancora spari sui palestinesi

  • Iraq. Rinviato di 3 giorni il voto sulla Costituzione

  • L’Italia principale partner economico dell’Iran

  • Irlanda del Nord - Scontri a Belfast tra cattolici e unionisti

  • ETIOPIA: SETTEMILA SENZA TETTO PER INONDAZIONI

  • Stati Uniti: Gatti clonati, nati 8 cuccioli

  • Sun: il digital rights management sia standard e open

  • ALITALIA: Sciopero confermato per il 30 e il 31 agosto, in arrivo al precettazione governativa

  • Donna violentata dal branco a Roma: 6 arresti

  • TRE CAVALLI ABBATTUTI DOPO PALIO NELL'ENNESE


In primo Piano

Inizia il ritiro in Cisgiordania, scontri e barricate a Sa-Nur. Ancora spari sui palestinesi

Almeno tre palestinesi sono rimasti feriti a causa di una sparatoria ingaggiata dai soldati israeliani nel nord della Cisgiordania, ad appena una quindicina di chilometri dagli insediamnenti ebraici di Homesh e Sa-Nur.

Nel frattempo sono partiti all'alba armati di cesoie e bulldozer per spaccare le barriere di fili spinati erette dai coloni. Una colonna di 5.500 tra soldati e agenti delle forze speciali della polizia israeliana si è messa in cammino verso gli insediamenti di Homesh e Sa-Nur, nel distretto di Jenin in Cisgiordania.

Lo sgombero di Gaza si è concluso ieri con la colonia di Netzarim. E ora per completare del tutto il piano di ritiro unilaterale voluto dal premier Ariel Sharon mancano solo le due colonie della Cisgiordania. Due villaggi piccoli ma in una zona molto “calda” dove i soldati temono una strenua resistenza, anche armata, sia perché si tratta di due veri covi della destra nazionalista e ortodossa ebraica sia perché in Cisgiordania girano molte armi. E non ultimo perché è in questa zona che è avvenuto la settimana scorsa l’episodio più cruento, quando un colono di nome Weir indispettito per il ritiro deciso da Sharon ha iniziato a sparare a casaccio e ha ucciso quattro palestinesi.

E infatti nelle due colonie di Homesh e Sa-Nur oltre alle barricate di spazzatura, legname, pneumatici, ammassati insieme e dati alle fiamme, i soldati si sono trovati di fronte cordoni di giovani armati di spranghe di ferro, mazze e bastoni. Le strade intorno alle mura esterne erano già state cosparse di olio e di chiodi per rallentare i mezzi militari. A Sa-Nur i ragazzi si sono asserragliati nella sinagoga e in una vicina palazzina in pietra: la più grande della colonia, già sede del commissariato della polizia coloniale britannica ai tempi in cui tutta l'area era ancora sotto il mandato conferito al Regno Unito dalla Società delle Nazioni.

A Homesh gli abitanti si sono rinchiusi nei villini, avviluppati anch'essi in reticolati di filo spinato, i balconi ingombri di pneumatici da utilizzare come proiettili. E dal collegio rabbinico sono piovuti bastoni e altri oggetti lanciati contro gli agenti. A dar man forte agli abitanti pare siano arrivati anche una settantina di estremisti dal vicino insediamento di Yitzhar.

Eldad e il rabbino Dov Lior si sono asserragliati a Sa-Nur insieme agli estremisti dentro la sinagoga, dove in tarda mattinata la polizia è comunque riuscita a entrare senza violenze.

Tra i giovani di Sa-Nur vi sarebbero molti esponenti del movimento di estrema destra Kach e della «gioventù delle colline», lo stesso del diciannovenne Nathan Zada che ha compiuto la strage sull'autobus Haifa-Shefram, in Cisgiordania, ed è morto linciato dalla folla prima dell'inizio del ritiro. In nottata la polizia ha arrestato il rabbino Shlomo Eliyahu che nei giorni scorsi aveva inneggiato alla resistenza contro lo sgombero e invitato i soldati a disobbedire agli ordini.

Nella mattinata, di fronte alla resistenza dei coloni, è arrivata anche un'autoblindo con un cannone ad acqua, un potente idrante per disperdere la folla. Una decina di estremisti sono stati montati di peso su un autobus e portati fuori . Poi gli agenti in tenuta antisommossa hanno forzato il blocco e sono entrati dentro la sinagoga. Una colona ha lanciato loro contro un fumogeno che però per errore ha ferito lievemente i suoi figli.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Iraq. Rinviato di 3 giorni il voto sulla Costituzione

Il Parlamento iracheno, dopo essersi riunito brevemente ieri sera, ha annunciato che il testo della nuova Costituzione e' pronto, ma che sono necessari ancora tre giorni prima di procedere alla votazione. Il presidente dell'Assemblea nazionale, Hajim al Hassani, ha spiegato che i tre giorni sono necessari per arrivare a un chiarimento con i membri sunniti della Commissione e non per modificare il testo. Il testo prevede un Iraq federale e l'Islam come fonte principale del diritto.

L'approvazione del testo della Costituzione da parte dell' Assemblea del parlamento irakeno è di fatto una formalità senza possibilità di sorprese, poiché le liste sciite, religiose o laiche, hanno insieme 180 dei 275 seggi e i curdi ne hanno 75. I sunniti, che rappresentano poco meno del 20 per cento della popolazione, hanno boicottato le elezioni dello scorso gennaio, ed hanno quindi meno di dieci seggi. Il problema tuttavia è un altro. Una volta approvato dall' Assemblea Nazionale, il testo della nuova Costituzione deve essere infatti sottoposto comunque a referendum popolare, il 15 ottobre prossimo, e i sunniti hanno di fatto una sorta di potere di veto. In base alla Costituzione provvisoria è infatti sufficiente il voto contrario di due terzi degli elettori di tre delle 18 province del Paese per bocciare la nuova legge fondamentale: e in tre province i sunniti sono la schiacciante maggioranza. Ed è per questo, non a caso, che già da diversi giorni hanno avviato una intensa campagna per favorire una partecipazione massiccia al referendum, sollecitando il loro elettorato ad andare alle urne per dire «no» alla nuova Costituzione, al «federalismo dell'Iran», come lo definiscono, e sembra che trovino ascolto anche in alcune zone a maggioranza sciita.

Stamane intanto la ministra irachena dell'Ambiente, la curda Narmin Othman, e' sfuggita a un attentato contro il convoglio su cui viaggiava. Lo ha annunciato la stessa Othman, precisando che tre delle sue guardie del corpo sono invece rimaste ferite.

L’Italia principale partner economico dell’Iran

In questi giorni negli ambienti conservatori di Teheran, noti come osulgarayan (fedeli ai principi), circola un documento che dovrebbe costituire la base della politica estera del nuovo governo. Il recente documento, prende in esame l'insieme delle relazioni economiche tra la Repubblica Islamica e i 25 paesi dell'Unione Europea. Le conclusioni di questa analisi sui rapporti tra l'UE e Iran sono riportate nell’introduzione: La presenza attiva e ampia dei paesi europei in Iran - si legge - sono la carta vincente che i negoziatori iraniani devono presentare ai loro avversari durante le trattative relative alle nostre attività nucleari.

Per gli autori del documento, Paesi europei come la Germania, la Gran Bretagna, la Francia, la Norvegia o l'Italia hanno una presenza talmente estesa nell'economia iraniana e i loro interessi sono di tali dimensioni che non potranno rinunciarvi aderendo ad eventuali azioni ostili nei nostri confronti. Il documento calcola in 20 miliardi d'euro il volume dell'interscambio economico e commerciale tra la Repubblica Islamica e i 25 paesi membri dell'Unione Europa. A questa somma, secondo gli autori, vanno aggiunti anche i 17 miliardi di dollari di debiti della Repubblica Islamica nei confronti delle maggiori banche europee. Debiti che, nel caso di una crisi nelle relazioni tra Iran e Occidente, potrebbero essere congelati.

L'Italia viene indicata come il principale partner economico del paese, seguita dalla Germania e dalla Francia. Nel 2004 - si legge nel documento - l'interscambio tra l'Italia e l'Iran ha raggiunto i 4 miliardi di euro. Le esportazioni di Teheran, soprattutto gas e petrolio, hanno superato 2,1 miliardi di euro, mentre le importazioni dall'Italia sono state pari a 1,9 miliardi di euro.

L'Europa, e per quanto ci riguarda l'Italia, si fa notare nel documento, dipende in modo non indifferente dalla Repubblica Islamica per soddisfare il suo fabbisogno energetico. Una dipendenza destinata ad aumentare notevolmente nei prossimi anni, con l'inaugurazione di due gasdotti che attraverso la Turchia e l'Ucraina collegheranno i giacimenti iraniani alle maggiori città europee.

Un'ulteriore conferma di una svolta radicale nella politica estera della Repubblica Islamica viene anche da due nomine cruciali, quella del Ministro degli Esteri e del Segretario Generale del Consiglio Superiore di Sicurezza Nazionale.

Irlanda del Nord - Scontri a Belfast tra cattolici e unionisti

Violenti scontri si sono verificati la scorsa notte a Belfast tra polizia e manifestanti. Negli scontri, che hanno visto confrontarsi cattolici e unionisti, sono volate bombe molotov e pietre. La polizia si è schierata tra i giovani che si stavano affrontando in una zona dove sono frequenti le tensioni tra le due comunità. Non ci sono stati feriti ne' arresti.

ETIOPIA: SETTEMILA SENZA TETTO PER INONDAZIONI

Circa settemila persone sono rimaste senza tetto a causa delle inondazioni che hanno colpito l'Etiopia meridionale in seguito a un'eccezionale ondata di piogge torrenziali che hanno provocato lo straripamento dei corsi d' acqua. Finora e' stata accertata la morte di un'unica persona, oltre a decine di capi di bestiame annegati. Tra gli sfollati, 3.400 sono bloccati dalle acque in piena a 200 chilometri a sud della capitale etiope.

Stati Uniti: Gatti clonati, nati 8 cuccioli

Un istituto statunitense ha fatto nascere in cattivita' otto cuccioli di gatto selvatico, incrociando esemplari a loro volta clonati. Secondo il centro di New Orleans, responsabile della nascita dei gattini, si tratta della prima volta che si sono riprodotti dei cloni di specie selvatiche. Le cucciolate, avvenute nell'ultimo mese, sono state due e sono nate da due diverse madri e un unico padre.

Sun: il digital rights management sia standard e open

La Software house Sun ci prova a proporre uno standard per la protezione dei contenuti digitali basato su alcune sue tecnologie open source e su Java. Una mossa con cui spera di buttare giù dal piedistallo Apple e Microsoft.

È questo il nuovo e ambizioso obiettivo perseguito da Sun con la Open Media Commons (OMC), un'iniziativa aperta alla collaborazione di tutti i colossi del settore digitale.

In seno al progetto OMC Sun intende creare una specifica aperta per il DRM (digital rights management) basata su software open source e licenze libere da royalty. Uno standard indipendente dal formato multimediale scelto per distribuire i contenuti e in grado di adattarsi alla variegata tipologia di dispositivi digitali oggi sul mercato.

Sun sostiene che uno standard metterebbe fine a quella guerra sui formati di DRM, guidata soprattutto da Apple, Microsoft, Sony e InterTrust, di cui stanno facendo le spese gli utenti: è infatti noto come la musica acquistata su certi negozi on-line sia compatibile solo con certi player e non con altri. L'esempio più eclatante è quello di Apple, che per proteggere la propria musica utilizza una tecnologia, nota come FairPlay, esclusivamente compatibile con iPod e iTunes.

  • siITALIA

ALITALIA: Sciopero confermato per il 30 e il 31 agosto, in arrivo al precettazione governativa

Nulla di fatto nell'incontro con la Commissione di Garanzia: sciopero confermato. Si è svolto ieri l'incontro previsto con la Commissione di Garanzia, nel merito della vertenza in atto con Alitalia.

Lo sciopero del 30 e 31 agosto è stato confermato a seguito della mancata conciliazione tra le parti. Era infatti più che prevedibile che incontri separati non avrebbero portato a nulla.

Rimane confermato anche il giudizio del SULT fortemente critico e negativo nei confronti della Commissione stessa, che è ormai diventata esclusivamente uno strumento per soffocare il diritto di sciopero, senza neanche tutelare il diritto dell'utenza, in quanto dalla non risoluzione delle vertenze, giudicate a senso unico dalla Commissione, i conflitti aumentano invece che diminuire.

Il SULT ora si aspetta che il Governo, come preannunciato dal Ministro Maroni, si faccia promotore di una mediazione, di un incontro congiunto nel quale affrontare i problemi di questa vertenza.

L'opinione pubblica, i cittadini, i lavoratori italiani, - dichiara il SULT - devono capire che questa è tutt'altro che una battaglia corporativa: al contrario è una vertenza che sta facendo emergere, giorno dopo giorno, le reali contraddizioni esistenti in Italia nel merito della rappresentanza sindacale e più in generale della democrazia. Gli assistenti di volo, i lavoratori di Alitalia e dei trasporti, reagiranno con determinazione a questo ennesimo atto violento e antidemocratico e non fermeranno neanche rispetto ad atti autoritari che non riterremmo legittimi.

Donna violentata dal branco a Roma: 6 arresti

Sarebbe rimasta nelle mani della banda dal 17 al 21 agosto, nel parco del Colle Oppio. Un italiano, un romeno, un russo, un ucraino e due moldavi, fra i 54 e i 38 anni, sono accusati di violenza sessuale, sequestro di persona e rapina ai danni di una 37enne italiana

Secondo il racconto della vittima, il gruppo l'avrebbe sottoposta a violenze nel parco del Colle Oppio costringendola ad assumere bevande alcoliche dal 17 agosto alla notte di domenica scorsa, 21 agosto. E' stata la donna, fuggita dal parco seminuda e soccorsa nei pressi della stazione Termini, ad indicare agli agenti del Commissariato Esquilino i componenti della banda.

La vittima ha raccontato alla polizia di essere finita a Colle Oppio dopo aver conosciuto un polacco in una comunità di assistenza per senzatetto. L'uomo l'avrebbe fatta ubriacare e quindi l'avrebbe portata nel parco dove il 'branco' l'ha rapinata di alcuni oggetti di valore. A nulla sarebbero valsi i tentativi della donna di convincere i suoi aguzzini a lasciarla andare né le richieste di aiuto fatte ad un uomo che, in un primo tempo, avrebbe dato ascolto alla vittima ma che dopo l'avrebbe riaccompagnata ubriaca dalla banda.

TRE CAVALLI ABBATTUTI DOPO PALIO NELL'ENNESE

Tre cavalli sono morti in seguito a lesioni riportate durante il "Palio dei Normanni", svoltosi a Piazza Armerina (Enna) il 13 e 14 agosto. La notizia si apprende solo ora da un comunicato della Lega Antivivisezione (Lav). Secondo gli animalisti, i tre equini avevano subito ferite cosi' gravi che sono stati abbattuti. Altri due cavalli sono rimasti ferti, ma non sono stati macellati: una e' una giumenta incinta. Gli incidenti dei cavalli sono accaduti sia durante le prove sia durante lo svolgimento della giostra.

Le colpe dell'accaduto sarebbero da attribuire non solo al fondo troppo duro dello stadio comunale ove si e' svolto il Palio, ma anche alle prove eccessivamente sfiancanti cui sarebbero stati sottoposti i cavalli e alla velocita' con cui questi ultimi avrebbero dovuto virare per non schiantarsi nei muri dello stadio".

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gror050823 (last edited 2008-06-26 09:48:02 by anonymous)