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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

PALESTINA

Gaza ai palestinesi. Alle 07.03 chiuso il cancello di Kissufim. Gli ultimi soldati israeliani hanno lasciato questa mattina Gaza, mettendo fine a 38 anni di occupazione della Striscia. L'ultimo veicolo militare ha attraversato il valico di Kissufim poco prima delle 07.00. Poi, alle 07.03, il generale Aviv Kochavi, comandante delle forze israeliane a Gaza, ha chiuso il cancello di Kissufim. La missione e' stata completata e un'era si e' conclusa, ha detto in una breve cerimonia.

Abu Mazen così ha commentato: "è un giorno di gioia e felicita' per il popolo palestinese, una parte della Palestina e' stata liberata e speriamo che lo stesso accada in Cisgiordania e a Gerusalemme. Abbas ha poi sottolineato che il ritiro israeliano non significa la fine dell'occupazione perche' Israele continua a controllare i confini, lo spazio aereo e la costa. Tuttavia cio' non limita la vittoria che vediamo oggi... tank e mezzi corazzati lasciano Gaza, la bandiera israeliana e' ammainata per sempre, ha dichiarato Abbas in un discorso in diretta televisiva subito dopo aver presieduto un incontro con i vertici della sicurezza nella citta' di Gaza. Il sogno dei palestinesi -ha proseguito il leader dell'Anp- e' uno stato a Gaza e in Cisgiordania con un collegamento attraverso Israele. Molto resta ancora da fare, specie riguardo ai profughi e ai prigionieri nelle carceri israeliane. Ora -ha detto Abbas- i palestinesi dovranno ricostruire quello che le forze d'occupazione hanno distrutto e per questo servira' l'aiuto finanziario della comunita' internazionale.

Il ritiro delle truppe israeliane ha dato inizio sin dalla notte a festeggiamenti. Nella citta' di Gaza decine di migliaia di persone si sono riversate nelle strade, suonando i claxon delle auto e sparando in aria. La leadership palestinese ha accusato lo stato israeliano di non aver pienamento rispettato gli impegni del ritiro. Il ministro palestinese degli Affari Civili Mohammed Dahlan e' stato particolarmente duro attaccando il nuovo regime dei valichi di confine.

INTANTO HAMAS: LA LOTTA ARMATA CONTINUA Il ritiro israeliano da Gaza non fermera' la lotta armata di Hamas. La liberazione della Striscia di Gaza non rappresenta la fine del percorso per la nostra liberazione totale - ha detto Ismail Hanieh, uno dei leader del gruppo di resistenza islamica - Non avremo pace fino a quando non saranno stati liberati tutti i Territori palestinesi. Continueremo la lotta armata e assicureremo la didesa del nostro popolo, nella consapevolezza che il cammino sara' lungo e difficile.

E DA ISRAELE IL MINISTRO DELLA DIFESA SHAUL MOFAZ ribadisce: Tolleranza zero contro il terrorismo: nel giorno in cui Israele lascia la Striscia di Gaza, l'esercito non restera' con le mani in mano nel caso di attacchi. Se le organizzazioni terroristiche lanceranno attacchi dalla Striscia di Gaza contro i civili israeliani - ha avvertito Mofaz durante una conferenza stampa - noi reagiremo. D'ora in avanti ci sara' tolleranza zero contro il terrorismo e l'esercito e' pronto ad agire in tutti i modi possibili.

ESTERI

IRAQ

VIOLENTA ESPLOSIONE A BAGHDAD, NESSUNA VITTIMA - Una violenta esplosione diretta contro un convoglio americano ha scosso questa mattina Baghdad, ma non ha provocato ne' vittime ne' danni, secondo quanto ha riferito il ministero iracheno degli Interni.

GIAPPONE

Su 480 seggi, il Liberal democratic party del primo ministro Junichiro Koizumi ne ha conquistati 296, 47 più che nel precedente parlamento; altri 31 seggi sono andati agli alleati del New Komeito Party. Il Democratic Party di opposizione è sceso da 175 a 113. Il quotidiano “New York Times” scrive tra l’altro: “Sarà benvenuta a Washington ma accolta probabilmente con cautela in Asia, specialmente nella Corea del Sud e nella Repubblica Popolare Cinese che guardano con preoccupazione allo slittamento verso destra e al crescente nazionalismo giapponesi”. Koizumi è stato tra i sostenitori della guerra in Iraq.

SUDAN

I due gruppi combattenti antigovernativi attivi in Darfur si sarebbero scontrati nel fine settimana nel Darfur Occidentale (uno dei 3 Stati che compongono l’omonima regione nell’ovest del Sudan) a ridosso del confine col Ciad. Lo riferisce oggi il centro informativo filogovernativo ‘Sudan media center’, precisando che nei combattimenti 17 ribelli sarebbero rimasti uccisi e almeno 56 feriti. Secondo le informazioni raccolte, gli scontri si sarebbero verificati nella zona di Abu Gamra e sembrerebbe che i ribelli dell’Esercito di liberazione del Sudan (Sla-m), la principale delle due formazione attive dal febbraio 2003, sia riuscito ad avere la meglio, spingendo gli uomini del Movimento per la giustizia e l’eguaglianza (Jem) oltre il confine in territorio ciadiano. Non è stato possibile per il momento trovare una conferma indipendente alla notizia di questi combattimenti, ma nei giorni scorsi fonti della MISNA avevano riferito di crescenti tensioni tra i due gruppi e di alcune scaramucce. “Le difficoltà e le divisioni interne ai movimenti antigovernativi sudanesi renderanno solo più difficile la possibilità di trovare una soluzione negoziata alla crisi del Darfur”: aveva detto nei giorni scorsi un portavoce dell’Unione Africana.

ZIMBABWE

Soltanto tra sei mesi si saprà se lo Zimbabwe verrà espulso dal Fondo monetario internazionale (Fmi) a causa dei debiti non pagati: reagendo alla notizia del rinvio, il presidente Robert Gabriel Mugabe ha sottolineato che lo Fmi “non è stato quasi mai davvero di aiuto ai paesi in via di sviluppo” perché è totalmente controllato “ dalle grandi potenze che ordinano quel che deve fare”. Lo Zimbabwe è in arretrato con il pagamento degli interessi su un prestito di 4 miliardi e mezzo di dollari concesso dallo Fmi; il mese scorso Harare versò 120 milioni ma per essere in regola deve trovarne ancora 175.

ITALIA

MIGRANTI

Dopo il tragico sbarco a Gela che ha provocato la morte di 11 immigrati e l'arresto di 7 scafisti accusati di omicidio plurimo e violazione della legge sull'immigrazione, sono stati rintracciati i cinquanta migranti che erano fuggiti rifugiandosi nelle campagne della cittadina siciliana. Tra loro anche tre bambini di cui due neonati. All'appello mancherebbero quindi, secondo quanto riferito dagli stessi migranti, una decina di persone Nel pronto soccorso ci sono inoltre una trentina di immigrati che stamane presentavano sintomi di disidratazione e crisi di ipotermia ma le loro condizioni sono migliorate nel corso della giornata. Gli altri migranti soccorsi durante la notte attualmente si trovano presso il centro d'accoglienza di Gela ma probabilmente saranno trasferiti in quello di Pian del Lago. Intanto la Guardia costiera e' tornata a perlustrare le coste di Gela, alla ricerca delle circa 170 persone a bordo dell'imbarcazione arenata; le ricerche di questa mattina sono dirette al tratto costiero e ad una zona di 3 miglia dal luogo dello sbarco.

CAMP DARBY

Ieri Domenica 11 settembre, trecento partecipanti al presidio davanti alla base militare Usa di Camp Darby promosso da Cobas toscana e dal Comitato per lo smantellamento di Camp Darby, con varie adesioni tra le quali il PRC di Livorno, l'Arci, e vari centri sociali (Cpa di Firenze , Godzilla di Livorno). Un presidio pacifico che ha visto la presenza di numerose situazioni provenienti dalle città toscane accorse per protestare contro l'annunciato raddoppio della base Usa nella piana di Guasticce e per chiedere ancora una volta il ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq e da tutti gli scenari di guerra dove i soldati italiani sono impegnati, per costruire una mobilitazione contro l'aumento delle spese militari per il rilancio degli investimenti sociali. La manifestazione si inseriva nella giornata nazionale contro le basi militari Usa Nato sul territorio italiano; una seconda manifestazione si è tenuta a Napoli con le stesse rivendicazioni in polemica con la piattaforma (e non certo con i partecipanti) della Perugia Assisi che ricordiamo è stata convocata genericamente contro la fame del mondo senza mettere al centro la guerra permanente che crea sempre più morti, distruzioni e miserie. La manifestazione si è conclusa con l'impegno di lavorare per una grande manifestazione nazionale a Novembre contro la presenza delle basi militari Usa Nato sul territorio italiano e per destinare soldi alle spese sociali e non alla guerra e alla militarizzazione dei territori Confederazione Cobas della Toscana.

NAPOLI

Trenta persone, appartenenti a nuclei famigliari diversi, hanno occupato questa mattina la scuola polifunzionale "Casanova" in via Settembrini a Napoli. Secondo quanto si e' appreso, si tratta di persone che protestano perche' sfrattate. Sul posto e' intervenuta la polizia

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

PALESTINA

Militanti palestinesi hanno sparato questa mattina un razzo Qassam contro la citta' israeliana di Sderot, mentre le truppe dello stato israeliano si ritiravano da Gaza. Il missile, riferisce la radio israeliana, e' caduto in un terreno aperto e non ha provocato ne' feriti ne' danni.

ULSTER

Belfast - Un civile ucciso e 34 feriti, di cui 32 sono agenti. E' questo il bilancio degli scontri scoppiati a Belfast nella notte di sabato e proseguiti fino all'alba di oggi. Lo ha reso noto il capo della polizia dell'Ulster, Sir Hugh Orde. Secondo Sir Orde, i responsabili dei tumulti - tra i piu' gravi degli ultimi anni, per la 'Bbc' - sono i militanti dell'Orange Order, fazione unionista ritenuta vicino ai paramilitari lealisti. Il ministro britannico per l'Ulster, Peter Hain, ha condannato gli episodi di guerriglia urbana verificatisi a Belfast e programmato per domani una riunione con le autorita' locali.

USA

In coincidenza con il quarto anniversario della tragedia nota come “9/11”, 11 settembre 2001, un sondaggio del settimanale americano “Newsweek” conferma al 38% - il livello di gradimento del presidente Bush, il più basso mai raggiunto. Per cercare di rimontare Bush è giunto a New Orleans, per la sua terza visita negli stati del Golfo del Messico colpiti dall'uragano. Si è già recato nella sede del comando delle operazioni di soccorso e visiterà a bordo di veicoli militari la città devastata. L'ultimo bilancio ufficiale è di 422 corpi rcuperati.

GIAPPONE

Su 480 seggi, il Liberal democratic party del primo ministro Junichiro Koizumi ne ha conquistati 296, 47 più che nel precedente parlamento; altri 31 seggi sono andati agli alleati del New Komeito Party. Il Democratic Party di opposizione è sceso da 175 a 113. Il quotidiano “New York Times” scrive tra l’altro: “Sarà benvenuta a Washington ma accolta probabilmente con cautela in Asia, specialmente nella Corea del Sud e nella Repubblica Popolare Cinese che guardano con preoccupazione allo slittamento verso destra e al crescente nazionalismo giapponesi”. Koizumi è stato tra i sostenitori della guerra in Iraq.

ITALIA

MIGRAZIONE

Dopo il tragico sbarco a Gela che ha provocato la morte di 11 immigrati e l'arresto di 7 scafisti accusati di omicidio plurimo e violazione della legge sull'immigrazione, sono stati rintracciati i cinquanta migranti che erano fuggiti rifugiandosi nelle campagne della cittadina siciliana. Tra loro anche tre bambini di cui due neonati. All'appello mancherebbero quindi, secondo quanto riferito dagli stessi migranti, una decina di persone Nel pronto soccorso ci sono inoltre una trentina di immigrati che stamane presentavano sintomi di disidratazione e crisi di ipotermia ma le loro condizioni sono migliorate nel corso della giornata. Gli altri migranti soccorsi durante la notte attualmente si trovano presso il centro d'accoglienza di Gela ma probabilmente saranno trasferiti in quello di Pian del Lago.

CAMP DARBY

Ieri Domenica 11 settembre, trecento partecipanti al presidio davanti alla base militare Usa di Camp Darby promosso da Cobas toscana e dal Comitato per lo smantellamento di Camp Darby, con varie adesioni tra le quali il PRC di Livorno, l'Arci, e vari centri sociali (Cpa di Firenze , Godzilla di Livorno). Un presidio pacifico che ha visto la presenza di numerose situazioni provenienti dalle città toscane accorse per protestare contro l'annunciato raddoppio della base Usa nella piana di Guasticce e per chiedere ancora una volta il ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq e da tutti gli scenari di guerra dove i soldati italiani sono impegnati, per costruire una mobilitazione contro l'aumento delle spese militari per il rilancio degli investimenti sociali. La manifestazione si inseriva nella giornata nazionale contro le basi militari Usa Nato sul territorio italiano; una seconda manifestazione si è tenuta a Napoli con le stesse rivendicazioni in polemica con la piattaforma (e non certo con i partecipanti) della Perugia Assisi che ricordiamo è stata convocata genericamente contro la fame del mondo senza mettere al centro la guerra permanente che crea sempre più morti, distruzioni e miserie. La manifestazione si è conclusa con l'impegno di lavorare per una grande manifestazione nazionale a Novembre contro la presenza delle basi militari Usa Nato sul territorio italiano e per destinare soldi alle spese sociali e non alla guerra e alla militarizzazione dei territori Confederazione Cobas della Toscana


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