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ESTERI

IRAQ

E' stato liberato, e sta bene, il giornalista irlandese Rory Carroll, inviato del quotidiano britannico The Guardian, sequestrato ieri da uomini armati a Bagdad. Carroll, 33 anni, da gennaio in Iraq, era stato rapito da un banda armata a Sadr City all'uscita dall'appartamento di una famiglia irachena con la quale aveva assistito in televisione alla prima udienza del processo a Saddam Hussein. Il suo sequestro è durato 36 ore.

"Voglio rimanere in Iraq". "Mi hanno sempre tenuto al buio", ha detto Carroll alle autorità di polizia irachene. "Non so chi fossero i miei sequestratori, però mi hanno trattato abbastanza bene. In futuro vorrei continuare a fare il reporter in Iraq"

Carroll ha chiamato al telefono i genitori a Dublino. "Mi ha detto che era stato liberato - ha raccontato il padre Jo - che stava bene e che stava bevendo una birra. Dei rappresentanti del governo iracheno sono andati a prenderlo. E' sempre rimasto a Bagdad".

Rapito il legale dell'ex gerarca. E' stato invece sequestrato l'avvocato di uno degli ex gerarchi di Saddam Hussein, coimputato nel processo all'ex raìs per una strage di curdi nel 1982. Saadun Janabi è difensore di Awad Hamad al-Bandar al-Sadun, già presidente del tribunale rivoluzionario che condannò i 143 sciiti uccisi nel massacro di Dujail. Un gruppo di uomini armati ha sorpreso il legale all'uscita dal suo studio nel quartiere Chaab, nella parte nord della capitale irachena.

Razzo su una scuola elementare. Ancora sangue nella capitale irachena. Un razzo katiusha si è abbattuto intorno alle 11 su una scuola elementare. Il razzo ha sfondato il tetto ed è esploso in una classe mentre si stavano svolgendo le lezioni. Quattro bambini sono morti, altri dieci sono rimasti feriti.

Assassinato il numero 2 del sindacato giornalisti. Sempre a Bagdad è stato assassinato in un agguato il numero due del Sindacato dei giornalisti iracheni, Mohammad Haroun. "Alcuni uomini armati a bordo di un veicolo hanno sparato contro la sua automobile, ferendolo gravemente. Al suo arrivo all'ospedale al Kindi, i medici ne hanno constatato il decesso", ha detto il presidente del sindacato Shehab Tamimi.

APERTA INDAGINE SU PRESUNTI TALEBANI DATI ALLE FIAMME DA SOLDATI USA

L’esercito statunitense e il governo afgano hanno avviato un’indagine sui cadaveri di due presunti talebani che sarebbero stati dati alle fiamme da soldati americani in Afghanistan. Le immagini dei corpi bruciati - atto profondamente offensivo nei confronti dei seguaci dell’Islam, religione che vieta la cremazione, e contrario alla Convenzione di Ginevra – sono state riprese da un fotoreporter australiano al seguito di un’unità militare statunitense nel sud del paese asiatico e trasmesse ieri da una rete televisiva dell’Australia. Ufficialmente i cadaveri sarebbero stati dati alle fiamme “per motivi igienici”, ma si sospetta che il gesto sia stato compiuto per tentare di provocare i talebani nascosti nelle montagne e farli uscire allo scoperto. Il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Sean McCormack, ha detto che le accuse “sono molto serie e, se vere, preoccupanti”. Il generale americano Jason Kamiya ha garantito “azioni correttive” in caso di verificata colpevolezza dei soldati, aggiungendo che il suo comando non perdona “il maltrattamento dei nemici combattenti o la dissacrazione delle loro credenze religiose e culturali”. Anche il ministro della Difesa afgano Abdul Rahim Wardak si è dichiarato “profondamente scioccato” e ha disposto un’inchiesta indipendente.

ITALIA

C'è l'ok del governo: tutti assunti gli insegnanti di religione

La richiesta è stata inoltrata da viale Trastevere ai ministeri dell'Economia e della Funzione pubblica lo scorso mese di marzo e in questi giorni il Ministero dell'Economia ha dato il parere che è stato trasmesso al Dipartimento della Funzione Pubblica per il decreto di autorizzazione formale.

I "precari" di Religione. Sarà dunque completato il piano di assunzioni degli insegnanti di Religione (tra i quali il precariato praticamente non esiste) con l'ultima trance - anch'essa di 3.077 posti a decorrere dal primo settembre 2006 - per arrivare ai 15.383 stabiliti dal ministro Moratti. Assunzioni da sempre osteggiate dalla Cgil scuola che si è sempre espressa con toni forti. "Il governo - ha dichiarato all'indomani della prima infornata di docenti di religione cattolica Panini - ha voluto forzare la mano con una legge che ha sconvolto le regole del mercato del lavoro e dell'occupazione: non è mai esistito che l'assunzione in un settore pubblico avvenisse sulla base di un requisito discrezionale, perché la condizione unica per insegnare religione cattolica nelle scuole è l'idoneità rilasciata dal responsabile diocesano. E nel caso in cui - sottolinea, il segretario della Flc Cgil - il responsabile diocesano revochi l'idoneità all'insegnante, questo deve comunque essere mantenuto in servizio".

Già, per partecipare al concorso riservato agli insegnanti di religione, oltre ad avere insegnato per almeno quattro anni consecutivi nell'ultimo decennio, in una scuola statale o paritaria, occorreva la certificazione di idoneità rilasciata dall'ordinario diocesano. E in moltissime regioni italiane i concorsi hanno avuto un numero di partecipanti di poco superiore ai posti nel triennio in questione. A giochi fatti, in Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise, Umbria, Veneto e Lombardia - per l'elementare e la materna - i posti a disposizione hanno superato gli idonei. Il concorso che tutti sognano: più posti che candidati.

Gli "altri" precari. Strada ben diversa per le centinaia di migliaia di precari (storici o meno), alcuni iscritti da decenni nelle graduatorie permanenti, nei prossimi due anni scolastici saranno disponibili 'solo' 30 mila assunzioni. E' stato, infatti, firmato dai ministri Moratti (Istruzione e ricerca), Baccini (Funzione pubblica) e Siniscalco (Economia) il provvedimento che prevede 20 mila immissioni in ruolo nellanno scolastico 2006/2007 e 10 mila nel 2007/2008. Un provvedimento che lascia scontenti i sindacati della scuola perché 'le assunzioni programmate non coprono nemmeno la quota del turn-over annuale', commenta Francesco Scrima, segretario generale della la Cisl scuola, che 'denuncia l'assenza di analogo provvedimento per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario, ndr), area professionale i cui posti vacanti e lo specifico precariato sono a livelli percentuali così alti da mettere a rischio la stessa funzionalità dei servizi". Insomma, nella scuola ci saranno più pensionamenti che assunzioni. "Basta fare alcuni conti", rilancia la Flc Cgil. "Dal 2001, il ministro Moratti ha assunto a tempo indeterminato 47.500 docenti e 7500 ATA, nello stesso periodo sono andati in pensione circa 100 mila docenti e 35 mila Ata. Il saldo negativo porta alla ulteriore precarizzazione di 53.000 docenti e di 27.500 ATA e al conseguente risparmio per le casse dello stato", dichiara Enrico Panini. E cosa accadrà nei prossimi due anni? "Il risparmio continua! 30 mila assunzioni contro un turn over di 40 mila docenti circa. L'attuale decreto dunque non solo non comporta maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato - sostiene Panini - ma comporta un vero e proprio risparmio di spesa. L'area della precarietà nella scuola dunque si allarga, da ciò si deduce che i disagi per la scuola sono destinati ad aumentare non a diminuire". Immediatamente prima delle scorse elezioni regionali il ministro Moratti parlò di un piano che prevedeva 200 mila assunzioni in tre anni, ma poi si rimangiò tutto.

IMMIGRAZIONE

IMMIGRAZIONE: Continuano gli sbarchi e gli avvistamenti di ‘carrette del mare’ cariche di africani sulle coste siciliane. Tra la notte di mercoledì e la mattinata di ieri circa 200 clandestini hanno raggiunto Lampedusa; altre due imbarcazioni sono state avvistate al largo dell’isola: una, con a bordo 150 persone, è stata costretta a ormeggiarsi a una piattaforma petrolifera a causa delle condizioni del mare ancora proibitive. Una delegazione trasversale di deputati europei ha visitato il Centro di permanenza temporanea (Cpt) di Lampedusa, costruito per ospitare 190 persone ma che arriva a contenerne fino a 1.000 duranti i periodi di maggiore afflusso. "Abbiamo visto che le condizioni erano insostenibili. Non è possibile occuparsi delle persone in modo opportuno nel centro" ha detto l'europarlamentare francese Martine Roure, spiegando di aver contato appena 12 wc e 18 tra lavandini e docce per gli immigrati. Il responsabile dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Acnur), Antonio Guterres, ha riferito che il governo italiano ha acconsentito all'ingresso di una delegazione Onu nel Cpt.

DIRITTI UMANI: Il Comitato dell'Onu sui diritti umani ha iniziato ad esaminare il rapporto dell'Italia sul rispetto pel 'Patto sui diritti politici e civili' del 1966. La delegazione italiana presente a Ginevra, guidata dal sottosegretario al ministero degli Interni Giampiero D'Alia, dovrà fornire spiegazioni ai quesiti del Comitato su diversi temi tra cui le pari opportunità tra uomini e donne, le misure di lotta al terrorismo, i risultati delle inchieste per i fatti del G8 di Genova o su informazioni relative a presunti abusi di membri delle forze dell'ordine contro gruppi 'vulnerabili, come i Rom. D’Alia ha assicurato che Costituzione italiana garantisce tutti i diritti e le libertà fondamentali previste da strumenti quali la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo o il Patto del 1966; inoltre l'Italia intende dotarsi di una legge organica sull'asilo, come richiesto dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), ed includere esplicitamente il termine tortura nel codice penale.

RIFUGIATI: I richiedenti asilo in Italia hanno finalmente diritto al lavoro, se la loro permanenza dura da almeno sei mesi senza che sia stata presa una decisione sulla loro richiesta. Lo ha stabilito un decreto legislativo sull'accoglienza dei richiedenti asilo entrato in vigore ieri che recepisce una direttiva dell'Unione Europea. Secondo il Consiglio italiano rifugiati (Cir) i richiedenti asilo che si trovano sul territorio italiano in attesa del colloquio con la commissione governativa sono circa 20 mila; molti sono in Italia da oltre sei mesi, essendo arrivati ancora prima dell'entrata in vigore della legge 189/2002 (la cosidetta 'Bossi-Fini'), che ha accorciato i tempi per la procedura. Adesso si può e si deve regolarizzare una situazione inaccettabile che ha causato molta sofferenza agli stranieri giunti in Italia per cercare protezione ha detto Christopher Hein, direttore del Cir.


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