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Sommario

In primo Piano

’’’Bagdad, attacco all'hotel Palesatine, 17 vittime e 9 feriti’’’

E' salito a 17 morti e nove feriti il bilancio delle tre esplosioni avvenute oggi a Bagdad. Lo ha detto il vice ministro degli interni Hussein Kemal. Le vittime sarebbero guardie della sicurezza, impiegati degli alberghi e dei passanti che si trovavano nel luogo dell'esplosione. Sono stati tre attentati suicidi con autobomba a provocare diciassette morti, almeno nove feriti, ma soprattutto uno scenario da guerra a Bagdad, di fronte all'Hotel Palestine, il Sadir e lo Sheraton. Sembra che la prima auto abbia cercato di forzare l'ingresso del perimetro di sicurezza allestito intorno agli alberghi, per aprire la strada al secondo automezzo che avrebbe dovuto esplodere all'interno. Un po' più lontano è esplosa la terza autovettura, vicino al ministero dell'Agricoltura e all'Hotel Sadir. Secondo quanto rende noto la polizia irachena citata dalla Bbc, tra i feriti ci sono due cameramen dell'Associated Press e tre fotografi che si trovavano di fronte all'entrata dell'albergo. L'esplosione più devastante è stata quella di un camion bomba fatto detonare nella stretta strada tra l'hotel Palestine e l'hotel Sheraton. Il camion carico di esplosivo è potuto passare perché pochissimi minuti prima, l'esplosione di un'autobomba aveva distrutto le barriere di cemento che impedivano l'accesso all'entrata dei due hotel. Fuori dalla capitale, 12 operai edili sono stati uccisi in un cantiere nella citta' di Al Musayyib, 50 chilometri a sud di Baghdad da un gruppo che ha anche sequestrato l'imprenditore per cui lavoravano. Intanto il numero delle perdite americane in Iraq ha raggiunto quasi quota duemila (1996 stando all'Ap). L'agenzia Reuters, facendo riferimento a dati del Pentagono, ha rivelato che i feriti tra i militari Usa sono più di quindicimila, di cui oltre settemila così gravemente da non poter riprendere il servizio.

’’’IRAQ: COSTITUZIONE, SECONDA PROVINCIA LA RESPINGE’’’

Una seconda provincia irachena ha respinto il progetto di Costituzione nel referendum tenuto il 15 ottobre. Lo si apprende da un conteggio annunciato oggi dalla commissione elettorale. La commissione elettorale ha detto che la provincia occidentale di Al Anbar, a maggioranza sunnita, ha votato al 96,95% contro il testo della nuova costituzione. In precedenza era stata la provincia di Salaheddin a respingere il testo. Il voto mette a repentaglio l'approvazione della nuova Carta fondamentale: per respingerla definitivamente infatti basta che in tre province due terzi degli elettori votino contro. Adesso diventa cruciale il voto della provincia settentrionale di Ninive.

’’’ROMA: Requisiti appartamenti vuoti per l’emergenza sfratti’’’’ (com. stampa)

“Oggi 24 ottobre 2005 alle ore 10.30 il Presidente del X° Municipio Sandro Medici ha proceduto alla requisizione temporanea di alcuni appartamenti vuoti da anni in Via Lucio Calpurnio Bibulo 13, per far fronte alla drammatica situazione della questione alloggiativa a Roma e nel X° Municipio in particolare. Il quartiere di Cinecittà ha infatti registrato nell'ultimo anno un massiccio incremento degli sfratti, dovuto principalmente alla cartolarizzazione, rendendo così più difficoltosa la ricerca di soluzioni abitative con gli inadeguati strumenti che gli Enti Locali hanno a disposizione. Quest' iniziativa necessaria del Presidente Sandro Medici è il secondo atto di una battaglia di civiltà e di tutela sociale che è iniziata il 30 settembre con la requisizione temporanea di altri tre alloggi sempre in Via Lucio Calpurnio Bibulo 13, per altrettante famiglie sfrattate del territorio.” Il 30 Settembre è scaduta la proroga degli sfratti e centinaia di famiglie stanno finendo in mezzo alla strada dimostrando che proroghe e blocchi temporanei non sono che palliativi che eludono il vero problema: riforma radicale della legge sulle locazioni responsabile di questo disastro: la liberalizzazione degli affitti ha portato alle stelle i canoni di locazione, trasformando la casa da bene primario in bene di lusso; in più, vendita indiscriminata del patrimonio abitativo degli Enti Previdenziali e taglio dei fondi destinati alla costruzione di alloggi popolari e agli Enti Locali per i servizi socio-sanitari. Gli sfratti nella zona di cinecittà sono migliaia, il Municipio, la Consulta Casa e L'agenzia Diritti possono attivare tutti gli strumenti di cui dispongono per sostenere i cittadini del municipio, ma senza una riforma degli strumenti stessi e soprattutto delle risorse a disposizione degli Enti Locali la garanzia del diritto alla casa rischia di restare un'illusione.

Per questo crediamo che la coraggiosa ordinanza di requisizione del Presidente Medici non solo va difesa, ma deve diventare un'occasione per rivedere l'utilizzo dei fondi destinati al contributo all'affitto e alla famiglia - le delibere 163 e 154 ma anche il bonus comunale della 431- che sono assolutamente inadeguati al problema che si vuole affrontare.

Editoriale

’’’Legge Biagi, inchiesta sui lavoratori precari’’’

A quanto risulta da un'indagine svolta dall'istituto di ricerche Ires, la legge 30 non ha migliorato le condizioni professionali e sociali dei lavoratori atipici, anzi in molti casi le ha peggiorate. Mentre indagini pubblicate dai quotidiani Il Sole-24 Ore, e Italia Oggi, mettono in evidenza come la legge Biagi abbia dato una forte spinta alla diffusione dei rapporti di lavoro a tempo determinato e, in definitiva, alla crescita dei posti di lavoro. In effetti, si tratta di due facce della stessa medaglia: più posti di lavoro, ma di qualità scadente, denuncia il presidente dell'Ires Agostino Megale: "La legge 30 ha prodotto l'esatto opposto di quanto il governo aveva promesso, e cioè sicurezza e tutele. E' vero che il tasso di disoccupazione in questi anni è sceso, anche per effetto della regolarizzazione degli immigrati e dello scoraggiamento dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici al Sud, ma quello di cui il Paese ha bisogno davvero è buona occupazione, fatta di tutela delle persone. Secondo il sondaggio commissionato dal Sole-24 Ore del lunedì a Ipr Marketing, il 35% delle aziende italiane ha almeno un contratto di collaborazione continuativa, il 15% ha almeno un lavoratore a progetto, e il 42% dichiara di avere almeno uno di entrambe le posizioni lavorative. Nell'arco di due anni quasi la metà (46%) dei collaboratori coordinati e continuativi è diventato un lavoratore a progetto, il 23% è rimasto un co.co.co nel pubblico impiego (per via della possibilità di proroga); il 5,8% è stato costretto ad aprire la partiva Iva, con un forte aggravio di costi. Di contro, la percentuale delle stabilizzazioni è molto bassa: il 6,5% degli ex collaboratori ha infatti oggi un contratto a tempo indeterminato e il 6% è invece stato assunto a tempo determinato, mentre infine un altro 5% ha un contratto di lavoro in somministrazione o a contenuto formativo. E un 7,3%, infine, soprattutto donne e lavoratori meridionali, è stato espulso dal mercato del lavoro: non lavora più, o lo fa in nero. "E' emblematico che alla soglia dei 40 anni il 60% delle collaboratrici non abbia figli", denuncia Giovanna Altieri. "E' una grande mistificazione dire che i contratti di collaborazione o a progetto costituiscono una forma d'ingresso nel mercato del lavoro, e questa ricerca lo dimostra: per lo più i collaboratori sono persone che hanno dai 30 ai 39 anni, non alla prima esperienza e altamente qualificati, con una laurea o un postlaurea. I loro redditi sono bassi e quelli pensionistici lo sono ulteriormente”. E infatti a fronte di un orario di lavoro che supera ampiamente le 38 ore settimanali, soprattutto nel privato, il 46% dei collaboratori ha una retribuzione inferiore a 1.000 euro al mese. Tra questi, poco meno di un quarto guadagna meno di 800 euro. E comunque anche i redditi più elevati non superano i 1.500 euro al mese. L'80% è insoddisfatto. E non solo per la retribuzione: in particolare, vengono loro negati diritti basilari: la maternità, diritti sindacali e malattia. E' per questo che l'86% degli intervistati preferirebbe un lavoro dipendente, ma di fatto, non solo di nome.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

‘’’PALESTINA: SCONTRO A FUOCO IN CISGIORDANIA, DUE PALESTINESI UCCISI’’’

Due palestinesi sono stati uccisi e un soldato israeliano leggeremente ferito in uno scontro a fuoco la scorsa notte a Tulkarem, in Cisgiordania. Secondo la versione dell'esercito israeliano, palestinesi hanno aperto il fuoco contro i militari che circondavano una casa per effettuare uno dei soliti rastrellamenti terroristici contro la popolazione palestinese. Fonti palestinesi hanno identificato uno dei due uccisi, si tratta di Majad Alaskar, attivista della Jihad islamica. Nel corso di altri raid, le truppe di occupazione israeliane hanno arrestato oltre 23 palestinesi che sono stati fermati senza alcun motivo nei dintorni di Hebron, nel villaggio di Bilin, vicino a Ramallah, proprio nella zona dove è nato un forte movimento di massa contro la costruzione del Muro, ed anche nella zona di Tulkarem. E la situazione a Gaza non è molto migliore. Il quotidiano Haaretz riferisce di una lettera, la cui copia è giunta al giornale, inviata pochi giorni fa dal rappresentante del Quartetto James Wolfensohn al segretario generale dell'Onu Kofi Annan, in cui si sostiene che Israele agisce nella striscia di Gaza come se non fosse avvenuto alcun ritiro militare, impedendo il libero movimento delle persone e dei beni. Wolfensohn avverte che senza un notevole progresso sul fronte della libertà di movimento dei palestinesi, la rinasscita economica dell'area non sarà possibile.

’’’AVIARIA: NUOVO FOCOLAIO NELLA RUSSIA EUROPEA’’’

MOSCA - Un nuovo focolaio di influenza aviaria è stato scoperto nella Russia europea, stavolta nella regione di Tambov, a 480 chilometri a sud di Mosca. Il virus H5N1 ha provocato la morte di 14 galline in un complesso di dace che si trova nel distretto di Marshanski. Il ministero dell'Agricoltura e la Protezione Civile hanno subito fatto scattare le misure di quarantena e hanno ordinato la distruzione di tutti i volatili allevati nella zona. Un primo focolaio di influenza aviaria è stato scoperto la settimana scorsa nella Russia europea: a Iandovka, un villaggio della zona di Tula a 300 chilometri da Mosca. Il complesso di dace dove l'influenza aviaria si è manifestata a partire dal 20 ottobre a si chiama Yuzhni. Secondo la Protezione civile sono in tutto settanta i volatili colpiti dall'epidemia e nel corso delle ultime 24 ore sono stati eliminati, assieme alle altre galline in apparenza sane allevate nei pollai annessi alle dace. La presenza del virus dell'influenza aviaria è stata confermata in un secondo focolaio in Croazia, dopo test su campioni prelevati da cigni morti vicino a Nasice, nell'est. Lo riferisce la televisione nazionale. Il bando verso le importazioni dalla Croazia riguarderà il pollame vivo e le piume, non i prodotti avicoli: lo ha riferito un portavoce della commissione europea, confermando che "molto probabilmente" Bruxelles deciderà oggi un embargo contro la Croazia, come misura preventiva verso i rischi di diffusione dell'influenza aviaria. "Il blocco non riguarderà le carni, ma solo il pollame vivo e le piume, perché per ora la malattia è stata trovata solo in uccelli selvatici", ha detto Jonathan Todd. "Il provvedimento sarà rivisto alla luce degli sviluppi della situazione". La Commissione europea ha oggi confermato che proporra' al Comitato Ue per la catena alimentare e la salute animale di vietare temporaneamente l'importazione di uccelli domestici. Lo si e' appreso oggi a Lussemburgo da fonti comunitarie.

’’’POLONIA: Lech Kaczynsky è il nuovo presidente della Polonia’’’ Lo hanno confermato i dati ufficiali sul ballottaggio svoltosi ieri e resi noti dalla Commissione elettorale nazionale: Kaczynski ha superato il rivale Donald Tusk con il 54,04% dei voti. L’affluenza alle urne è stata del 50,99%.

’’’BUENOS AIRES: Elezioni legislative, vincono i candidati di Kirchner’’’

Nelle elezioni legislative argentine di metà mandato di ieri, il presidente Nestor Kirchner ha ottenuto un netto trionfo politico che gli spiana la strada alla rielezione nel 2007. In un infiammato discorso un po' alla Evita Peron - la sua indiscussa portabandiera - la moglie Cristina Fernandez, che nella Provincia di Buenos Aires ha schiacciato tutti gli avversari, peronisti legati all'ex presidente Eduardo Duhalde compresi, ha subito avvertito che "non bisogna montarsi la testa, perchè in politica nessuno è eterno". E’ la prima volta che una corrente progressista si impone nel Partito Giustizialista creato 60 anni fa da Juan Domingo Peron. Ieri, infatti, l'81% dei 26 milioni di elettori argentini andato alle urne per rinnovare la metà della Camera dei deputati e un terzo del Senato, ha consentito al presidente di arrivare a sfiorare la maggioranza nella prima e di confermare il controllo che già aveva nella seconda.

ITALIA

’’’Bologna: Studenti caricati e feriti dalla polizia in piazza Maggiore’’’ (audio ROR)

’’’SIENA: PERA CONTESTATO DA 200 STUDENTI’’’ (Adnkronos) mail: mailto: Oltre 200 studenti hanno contestato il presidente del Senato poco prima che intervenisse a Siena alla presentazione di un libro scritto dall'allora cardinale Joseph Ratzinger. Gli studenti medi ed universitari che fanno riferimento alle 'Farfalle Rosse', hanno organizzato nel pomeriggio un corteo di protesta contro recenti dichiarazioni del presidente del Senato e contro il ddl Moratti che e' poi giunto in piazza del Duomo, dove si trova il Palazzo di Santa Maria della Scala dove Pera ha preso parte alla presentazione del libro insieme al cardinale Renato Raffaele Martino.

’’’LAVORO: OCCUPAZIONE SIMBOLICA DELLA FINMEK E PRESIDIO A RONCHI’’’ I CIRCA 300 LAVORATORI DELLA FINMEK DI RONCHI DEI LEGIONARI (GORIZIA), CHE DA OGGI SONO IN CASSA INTEGRAZIONE A ZERO ORE, HANNO OCCUPATO SIMBOLICAMENTE IN MATTINATA LA DIREZIONE AZIENDALE ED HANNO DATO IL VIA AD UN PRESIDIO PERMANENTE DELLO STABILIMENTO, IN VISTA DELL' INCONTRO, IN PROGRAMMA PER IL 28 OTTOBRE A ROMA, SUL PIANO DI CESSIONE DELL' AZIENDA. "NON CI RASSEGNAMO ALLA CASSA INTEGRAZIONE - HA DETTO LA RAPPRESENTANTE DELLE RSU E SEGRETARIA PROVINCIALE DELLA FIOM-CGIL DI GORIZIA, CHIARA LUCCHETTO -. IN QUESTO STABILIMENTO SONO STATI IMPIEGATI FONDI PUBBLICI CHE NEL CORSO DI QUESTI ANNI SONO STATI SPERPERATI, SENZA MAI VEDERE PROGETTI INDUSTRIALI".

’’’Termoli: la Fiat condannata a restituire 5.000 euro a testa a 100 lavoratori’’’ (Slai Cobas)

La Fiat Powertrain Italia è stata condannata dal Tribunale di Termoli a restituire 5.000 euro a 100 lavoratori. Dopo il terremoto di San Giuliano, nel Molise, da gennaio 2003 gli operai di Termoli e della provincia di Campobasso hanno iniziato a usufruire della sospensione dei termini per l'adempimento degli obblighi di natura tributaria, così come stabilito dall'art. 4 del decreto legge n. 145/02. Da gennaio 2003, mensilmente, la Fiat versa nelle buste paga circa 130 euro sotto la voce "sospensione contributi". Tale agevolazione dovrebbe durare fino a gennaio 2006, dopodichè bisognerebbe restituire all'Inps in 300 rate la somma avuta. Ma la Fiat, quando un lavoratore va in mobilità o in pensione, trattiene tutti i soldi sull'ultima busta paga, sotto la voce "recupero sospensione contributi". Tale somma è di circa 5.000 euro. Ora il Tribunale ha condannato la Fiat a restituire ai lavoratori questi 5.000 euro. Lo Slai Cobas, dopo le prime sentenze, ha consigliato alla Fiat di non trattenere più ingiustamente i contributi, ma, dato che ciò non si è verificato, continueranno le vertenze legali.

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