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Guerra in Iraq

Una bomba è esplosa questa mattina a Baghdad al passaggio di un convolgio militare. Una persona è morta e diverse altre sono rimaste ferite. Un'esplosione ieri sera in una raffineria a Baiji, a nord di Baghdad, ha causato la morte di 5 iracheni. Nello stabilimento petrolifero era in corso una riunione tra funzionari iracheni e statunitensi. Gli ordigni esplosivi erano stati piazzati lungo il muro di cinta dell'edificio.

Secondo Mowaffaq al-Rubai, consigliere del governo iracheno per la sicurezza nazionale, gli attacchi di ieri contro gli hotel Sheraton e Palestine nel centro di Baghdad rientravano in un piano per rapire i giornalisti stranieri che si trovavano all'interno. "Il piano era", ha spiegato, "cercare di sfondare le barricate del Palestine con delle autobombe e poi cominciare a sparare con lanciarazzi e armi leggere per occupare l'albergo e rapire i giornalisti". Secondo Rubai, le bombe sono state lanciate per dimostrare che la guerriglia e' ancora attiva dopo quella che ha definito come una serie di successi delle forze di sicurezza irachene in vista e della consultazione referendaria dello scorso 15 ottobre e dell'avvio del processo all'ex rais Saddam Hussein. L'attacco ha causato la morte di 17 persone (tutte irachene) e il ferimento di altre dieci.

Nuova ondata di scarcerazioni ad Abu Ghraib, il penitenziario gestito dalla forze statunitensi alla porte di Baghdad. Il governo iracheno ha annunciato che la liberazione di 565 detenuti entro l'inizio di novembre, quando si celebrera' la festa di al Fitr, che conclude il mese di Ramadan. Con gli altri 464 prigionieri rilasciati dall'esercito statunitense all'inizio del mese, sale a circa un migliaio il numero dei detenuti iracheni che hanno lasciato le prigioni di Abu Ghraib e Camp Bucca, dove almeno 10.500 sono ancora nelle mani delle forze della coalizione.

Ucciso un militare USA

L'Esercito islamico in Iraq, ha rivendicato con un video, mandato in onda dalla Tv satellitare al-Jazira, l'uccisione di un militare statunitense non identificato. Nel filmato si vede un uomo con addosso uniforme ed elmetto che viene ucciso a colpi di arma da fuoco da un cecchino. L'Esercito islamico e' il gruppo terrorista sunnita responsabile del rapimento e dell'uccisione in Iraq del free lance italiano Enzo Baldoni nell'agosto 2004 e del sequestro dei due giornalisti francesi, Georges Malbrunot e Christian Chesnot, rilasciati dopo quattro mesi di prigionia, nel dicembre del 2004. ()

21 Detenuti iracheni morti in america in questi anni

Sarebbero almeno 21 i prigionieri, tutti iracheni e afgani, morti mentre erano detenuti dagli Stati Uniti. Lo ha denunciato l'Aclu, organizzazione Usa che si batte in difesa dei diritti civili. I legali dell'Aclu hanno esaminato 44 decessi sospetti e hanno concluso che almeno 21 di questi sono veri e propri omicidi, mentre almeno altre 8 morti sono direttamente collegabili alle tecniche d'interrogatorio utilizzate dai militari Usa.

Trema la Casa Bianca

Nelle immagini sulla riunione del governo alla Casa Bianca che le Tv americane hanno mandato in onda in tarda mattinata, Karl Rove appariva al suo solito posto, seduto dietro al presidente Bush. Dall'altra parte della stanza era seduto Lewis "Scooter" Libby, capo di gabinetto del vice presidente Dick Cheney. Rove, il braccio destro del presidente, e Libby, uomo indispensabile all'eminenza grigia della Casa Bianca, potrebbero essere incriminati per il caso noto oramai come "Ciagate". Il procuratore speciale Patrick Fitzgerlad ha concluso l'inchiesta durata due anni, e la sua decisione e' attesa per la fine della settimana. Se due delle pedine chiave del gruppo che rappresenta la cerchia ristretta dei collaboratori del presidente dovranno affrontare un processo, certamente si dimetteranno e con loro potrebbero cadere altre teste. La Casa Bianca dunque trema: Rove, in particolare, e' considerato indispensabile a Bush, il suo "cervello" e l'architetto del suo successo sin dai tempi della prima campagna elettorale per il posto di governatore in Texas.

Raid israeliano a Gaza

Duplice raid aereo israeliano durante la notte nella Striscia di Gaza: stando a testimoni oculari, elicotteri d'assalto hanno attaccato con razzi obiettivi situati alle due estremita' dell'enclave, come confermato anche da fonti delle forze di sicurezza dell'Autorita' Nazionale Palestinese. Secondo queste ultime, prima e' stato bombardato un edificio a Beit Hanoun, nel settore nord della Striscia, di proprieta' di 'al-Fatah', principale fazione in seno all'Olp che fa capo allo stesso presidente dell'Anp, Mahmoud Abbas alias Abu Mazen; quindi gli elicotteri hanno colpito una palazzina a Rafah, nella parte meridionale del piccolo terrirorio, danneggiandola gravemente: la costruzione apparterrebbe alla Jihad Islamica. Non si ha al momento notizia di vittime.

Spagna: pescherecci bloccano i porti contro il caro-petrolio


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