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'''RAPPORTO ONU: “CONTINUANO GRAVI VIOLAZIONI DIRITTI UMANI”'''

Crescenti violenze, torture, detenzioni illegali, delitti d’onore e matrimoni forzati sono solo alcuni degli abusi perpetrati in Afghanistan a quattro anni dalla caduta del regime talebano. Lo denuncia un rapporto diffuso dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Louise Arbour, che descrive uno scenario particolarmente crudo e preoccupante. “I comandanti delle milizie e gli ex signori della guerra – si legge nel documento – restano i principali detentori del potere e i continui contrasti tra gli organismi anti-governativi e le forze nazionali e internazionali continuano a provocare un numero elevato di morti tra i civili”. Nel rapporto si sottolineano gli scarsi progressi realizzati per punire i responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani compiute in Afghanistan negli ultimi decenni. Non solo: gli abusi “continuano ad essere eseguiti con apparente impunità da uomini armati in molte parti del paese”. Ne sono spesso coinvolte anche le forze di sicurezza locali e internazionali che in realtà dovrebbero riportare l’ordine: “Restano frequenti le detenzioni arbitrarie e prolungate in attesa di processo e la tortura rimane una pratica comune per estorcere confessioni”. Il rapporto dell’Onu non manca di ricordare che spesso i reclusi dalle forze della coalizione internazionale a guida statunitense si sono visti derubare, costringere alla nudità forzata e a un regime di detenzione “particolarmente duro e arbitrario”. Il sistema giudiziario, poi, è minato dalla corruzione e dall’influenza dei signori della guerra e dei comandanti locali. Soffermandosi sulla condizione femminile, il testo ribadisce che le donne rimangono prive dell’istruzione di base e dell’accesso ai servizi sanitari, aggiungendo che dopo il rovesciamento dei talebani, al potere dal 1996 al 2001, la situazione è migliorata solo in parte. Considerate sostanzialmente proprietà dell’uomo, le afgane sono uccise in delitti d’onore, costrette alla prostituzione e soggette a violenze domestiche. Un’altra fonte di preoccupazione arriva dai diffusi matrimoni tra bambini: una piccola afgana di 7 anni può essere costretta a sposarsi con uomini persino di 30 o 40 anni più grandi. I bambini non hanno una sorte molto migliore: a volte sono costretti a lavorare già a sei anni oppure vengono reclutati dai talebani per la guerriglia. La percentuale di mortalità materna resta alta – 1.600 donne su 100.000 muoiono di parto – e circa il 20% dei bimbi afgani perde la vita prima dei 5 anni d’età, in maggioranza per malattie che in Occidente sarebbero facilmente curabili. La speranza di vita è 44,5 anni, una percentuale spiegabile anche con il fatto che solo il 23% della popolazione ha accesso all’acqua potabile e il 12% usufruisce di adeguati servizi igienici.
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'''TARANTO: Ilva «mannara», muore un altro operaio'''

Un operaio di 47 anni, di Savona, Giovanni Satta, dipendente di una ditta appaltatrice, è morto durante i lavori di demolizione del reparto agglomerato «1» nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Mentre si demolivano le strutture del reparto, fermo da tempo e che non doveva essere ricostruito, l’operaio è stato travolto dal crollo di alcuni materiali. A fine settembre per la caduta di una putrella da un carro ponte un altro operaio era rimasto ucciso nell’ennesimo infortunio sul lavoro nello stabilimento.
E’ da sottolineare che da alcuni giorni una società di consulenza inglese è al lavoro per monitorare le condizioni di sicurezza degli impianti su incarico del gruppo Riva che detiene la proprietà dello stabilimento.

'''UNIVERSITA': STUDENTI INTERROMPONO INAUGURAZIONE BOCCONI'''

FUORI PROGRAMMA NEL CORSO
DELL'INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO DELL'UNIVERSITA' BOCCONI
DI MILANO. NELL'INTERVALLO TRA L'INTERVENTO DEL MAGNIFICO
RETTORE ANGELO PROVASOLI, E QUELLO DELL'EX MEMBRO DELLA BANCA
CENTRALE EUROPEA, TOMMASO PADOA SCHIOPPA, UNA STUDENTESSA DELL'
UNIVERSITA' STATALE DI MILANO, A SORPRESA, HA PRESO LA PAROLA
PER MANIFESTARE IL DISSENSO DI PARTE DEGLI STUDENTI VERSO LA
RIFORMA PREPARATA DAL GOVERNO.
LA GIOVANE, xxxxxxx DELL'UNIVERSITA' MILANESE, E'
ENTRATA NELL'AULA MAGNA DELLA BOCCONI "PER PORTARE LA VOCE DEI
RAGAZZI, SIAMO IN TANTI FUORI, MIGLIAIA TRA UNIVERSITARI E
LICEALI, PER CONTESTARE LA RIFORMA E 'DEMORATTIZZARE'
QUEST'AREA. NON MI HANNO LASCIATO PARLARE TANTO - HA AGGIUNTO AI
CRONISTI CHE LE CHIEDEVANO DEL SUO INTERVENTO - MA ERA
IMPORTANTE PORTARE DENTRO LA NOSTRA VOCE PER CONTESTARE QUESTA
RIFORMA CHE SVILISCE LA SCUOLA, LA CULTURA, TAGLIA I FONDI E
INSERISCE IL PRECARIATO NELL'ISTRUZIONE".
LA GIOVANE, IN QUALITA' DI PORTAVOCE DEGLI STUDENTI IN
PRESIDIO FUORI DALL'AULA MAGNA DELL'UNIVERSITA' BOCCONI HA POI
CONSIDERATO UN SUCCESSO IL MANCATO ARRIVO DEL MINISTRO LETIZIA
MORATTI PER L'INAUGURAZIONE DELL'ATENEO MILANESE.
"SIAMO CONTENTI, MOLTO CONTENTI, CHE IL MINISTRO NON SIA
VENUTO, TUTTE LE VOLTE CHE VIENE A MILANO MOSTRA DI AVERE PAURA
DI NOI. SIAMO CONTENTI - HA CONCLUSO - NON LA VOLEVAMO QUI E
TANTO MENO LA VOGLIAMO COME SINDACO". L'INTERRUZIONE DELLA
GIOVANE E' DURATA POCHI MINUTI E SI E' SVOLTA, IN TONI PACATI,
IN TOTALE TRANQUILLITA' SOTTO LO SGUARDO DI UNA PLATEA GREMITA
DA DOCENTI, STUDENTI, ESPONENTI DELL'ECONOMIA E DELLA FINANZA.
SUBITO DOPO IL FUORI PROGRAMMA, HA PRESO LA PAROLA PER IL SUO
INTERVENTO L'EX MEMBRO DELLA BCE, TOMMASO PADOA SCHIOPPA.(

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

MARADONA ATTACCA BUSH: E' UN ASSASSINO, MANIFESTERO' CONTRO DI LUI

'George Bush jr. e' un assassino, e se in Argentina c'e' gente che non lo puo' vedere, io sono il primo di loro. Lo ha detto Diego Maradona da L'Avana, dove si trova per intervistare Fidel Castro per la sua trasmissione La noche del diez.

Il Presidente degli Usa dovrebbe recarsi la settimana prossima in Argentina, per partecipare al summit delle Americhe in programma a Mar del Plata. Io partecipero' a tutte le manifestazioni contro la sua presenza in Argentina - ha detto Maradona, intervistato dalla televisione cubana - Bush ci ha fatto troppo male, e per questo lo considero un assassino.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Iraq: due soldati americani uccisi

Due soldati americani sono morti, in due attacchi distinti, a Baghdad e Ramadi (a ovest della capitale), ha annunciato l'esercito. 'Un soldato della Task Force Baghdad (responsabile della sicurezza della capitale e dei suoi dintorni) e' morto in seguito alle ferite provocate dall'esplosione di un ordigno artigianale contro la sua pattuglia', afferma una nota. Un altro soldato e' stato ucciso dall'esplosione di una bomba a Ramadi, 110 km a ovest di Baghdad, secondo un altro comunicato.

Francia: notte disordini a Parigi

Notte di disordini a Clichy-sous-Bois, vicino a Parigi: danneggiati edifici pubblici, bruciate una ventina di auto e cassonetti dei rifiuti. A innescare gli scontri, la morte di due minorenni che, cercando di sfuggire alla polizia dopo un furto, si erano rifugiati in una cabina elettrica, rimanendo fulminati. Immediata la reazione di decine e decine di giovani del quartiere, che hanno attaccato anche i mezzi dei pompieri e mandato in frantumi vetrine di negozi e centri commerciali.

RAPPORTO ONU: “CONTINUANO GRAVI VIOLAZIONI DIRITTI UMANI”

Crescenti violenze, torture, detenzioni illegali, delitti d’onore e matrimoni forzati sono solo alcuni degli abusi perpetrati in Afghanistan a quattro anni dalla caduta del regime talebano. Lo denuncia un rapporto diffuso dall’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Louise Arbour, che descrive uno scenario particolarmente crudo e preoccupante. “I comandanti delle milizie e gli ex signori della guerra – si legge nel documento – restano i principali detentori del potere e i continui contrasti tra gli organismi anti-governativi e le forze nazionali e internazionali continuano a provocare un numero elevato di morti tra i civili”. Nel rapporto si sottolineano gli scarsi progressi realizzati per punire i responsabili delle gravi violazioni dei diritti umani compiute in Afghanistan negli ultimi decenni. Non solo: gli abusi “continuano ad essere eseguiti con apparente impunità da uomini armati in molte parti del paese”. Ne sono spesso coinvolte anche le forze di sicurezza locali e internazionali che in realtà dovrebbero riportare l’ordine: “Restano frequenti le detenzioni arbitrarie e prolungate in attesa di processo e la tortura rimane una pratica comune per estorcere confessioni”. Il rapporto dell’Onu non manca di ricordare che spesso i reclusi dalle forze della coalizione internazionale a guida statunitense si sono visti derubare, costringere alla nudità forzata e a un regime di detenzione “particolarmente duro e arbitrario”. Il sistema giudiziario, poi, è minato dalla corruzione e dall’influenza dei signori della guerra e dei comandanti locali. Soffermandosi sulla condizione femminile, il testo ribadisce che le donne rimangono prive dell’istruzione di base e dell’accesso ai servizi sanitari, aggiungendo che dopo il rovesciamento dei talebani, al potere dal 1996 al 2001, la situazione è migliorata solo in parte. Considerate sostanzialmente proprietà dell’uomo, le afgane sono uccise in delitti d’onore, costrette alla prostituzione e soggette a violenze domestiche. Un’altra fonte di preoccupazione arriva dai diffusi matrimoni tra bambini: una piccola afgana di 7 anni può essere costretta a sposarsi con uomini persino di 30 o 40 anni più grandi. I bambini non hanno una sorte molto migliore: a volte sono costretti a lavorare già a sei anni oppure vengono reclutati dai talebani per la guerriglia. La percentuale di mortalità materna resta alta – 1.600 donne su 100.000 muoiono di parto – e circa il 20% dei bimbi afgani perde la vita prima dei 5 anni d’età, in maggioranza per malattie che in Occidente sarebbero facilmente curabili. La speranza di vita è 44,5 anni, una percentuale spiegabile anche con il fatto che solo il 23% della popolazione ha accesso all’acqua potabile e il 12% usufruisce di adeguati servizi igienici.

ITALIA

Finanziaria, approvato il Dl Passa l'esenzione Ici per la Chiesa

Approvata l'esenzione dell'Ici per la Chiesa. La commissione Finanze del Senato ha dato il via libera al decreto fiscale collegato alla Finanziaria. La principale modifica approvata è appunto l'emendamento che esenta dal pagamento dell'Ici per gli immobili utilizzati per attività commerciali (quelli destinati al culto sono già esclusi dalla tassa comunale) la Chiesa, le altre confessioni religiose riconosciute dallo Stato e le organizzazioni nonprofit.

Il provvedimento fu al centro di aspre polemiche nelle scorse settimane tanto che il governo fu costretto a ritirarlo dal decreto legge sulle infrastrutture dove inizialmente era contenuto e che era già stato approvato al Senato. Le proteste arrivarono non solo dall'opposizione, che parlò di mossa elettorale della Cdl e nuovo attacco alla laicità dello Stato, ma dai rappresentanti delle altre confessioni che si sentirono esclusi dal beneficio fiscale.

Oggi il governo è corso ai ripari e per far passare la norma ha allargato l'esenzione anche "a tutti gli enti riconosciuti da altre confessioni religiose con cui lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese", ebrei, valdesi, metodisti, luterani, evangelisti del settimo giorno, pentacostali, buddisti, ma non i musulmani.

Resta da quantificare l'entità del mancato gettito nelle casse dello Stato. "Non è stato quantificato il mancato incasso" ha detto il sottosegretario Maria Teresa Armosino uscendo dalla commissione. Recepito il parere della Bilancio la commissione Finanze si è subito riunita per votare l'emendamento".

Chimica: Marghera, sciopero 4 ore

  • I lavoratori chimici del polo industriale di Marghera hanno scioperato oggi, attuando una assemblea al Petrolchimico e un volantinaggio.La protesta e' stata convocata contro la delibera della giunta Galan che fissa al 31 dicembre 2015 il termine ultimo per la produzione di cloro. Il volantinaggio e' iniziato alle 6.30 ed e' stato seguito da una assemblea del lavoratori nel capannone del Petrolchimico. Successivamente i manifestanti sono tornati a distribuire volantini agli automobilisti.

TARANTO: Ilva «mannara», muore un altro operaio

Un operaio di 47 anni, di Savona, Giovanni Satta, dipendente di una ditta appaltatrice, è morto durante i lavori di demolizione del reparto agglomerato «1» nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. Mentre si demolivano le strutture del reparto, fermo da tempo e che non doveva essere ricostruito, l’operaio è stato travolto dal crollo di alcuni materiali. A fine settembre per la caduta di una putrella da un carro ponte un altro operaio era rimasto ucciso nell’ennesimo infortunio sul lavoro nello stabilimento. E’ da sottolineare che da alcuni giorni una società di consulenza inglese è al lavoro per monitorare le condizioni di sicurezza degli impianti su incarico del gruppo Riva che detiene la proprietà dello stabilimento.

UNIVERSITA': STUDENTI INTERROMPONO INAUGURAZIONE BOCCONI

FUORI PROGRAMMA NEL CORSO DELL'INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO DELL'UNIVERSITA' BOCCONI DI MILANO. NELL'INTERVALLO TRA L'INTERVENTO DEL MAGNIFICO RETTORE ANGELO PROVASOLI, E QUELLO DELL'EX MEMBRO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA, TOMMASO PADOA SCHIOPPA, UNA STUDENTESSA DELL' UNIVERSITA' STATALE DI MILANO, A SORPRESA, HA PRESO LA PAROLA PER MANIFESTARE IL DISSENSO DI PARTE DEGLI STUDENTI VERSO LA RIFORMA PREPARATA DAL GOVERNO. LA GIOVANE, xxxxxxx DELL'UNIVERSITA' MILANESE, E' ENTRATA NELL'AULA MAGNA DELLA BOCCONI "PER PORTARE LA VOCE DEI RAGAZZI, SIAMO IN TANTI FUORI, MIGLIAIA TRA UNIVERSITARI E LICEALI, PER CONTESTARE LA RIFORMA E 'DEMORATTIZZARE' QUEST'AREA. NON MI HANNO LASCIATO PARLARE TANTO - HA AGGIUNTO AI CRONISTI CHE LE CHIEDEVANO DEL SUO INTERVENTO - MA ERA IMPORTANTE PORTARE DENTRO LA NOSTRA VOCE PER CONTESTARE QUESTA RIFORMA CHE SVILISCE LA SCUOLA, LA CULTURA, TAGLIA I FONDI E INSERISCE IL PRECARIATO NELL'ISTRUZIONE". LA GIOVANE, IN QUALITA' DI PORTAVOCE DEGLI STUDENTI IN PRESIDIO FUORI DALL'AULA MAGNA DELL'UNIVERSITA' BOCCONI HA POI CONSIDERATO UN SUCCESSO IL MANCATO ARRIVO DEL MINISTRO LETIZIA MORATTI PER L'INAUGURAZIONE DELL'ATENEO MILANESE. "SIAMO CONTENTI, MOLTO CONTENTI, CHE IL MINISTRO NON SIA VENUTO, TUTTE LE VOLTE CHE VIENE A MILANO MOSTRA DI AVERE PAURA DI NOI. SIAMO CONTENTI - HA CONCLUSO - NON LA VOLEVAMO QUI E TANTO MENO LA VOGLIAMO COME SINDACO". L'INTERRUZIONE DELLA GIOVANE E' DURATA POCHI MINUTI E SI E' SVOLTA, IN TONI PACATI, IN TOTALE TRANQUILLITA' SOTTO LO SGUARDO DI UNA PLATEA GREMITA DA DOCENTI, STUDENTI, ESPONENTI DELL'ECONOMIA E DELLA FINANZA. SUBITO DOPO IL FUORI PROGRAMMA, HA PRESO LA PAROLA PER IL SUO INTERVENTO L'EX MEMBRO DELLA BCE, TOMMASO PADOA SCHIOPPA.(

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

UN NUOVO BOLLETTINO DI GUERRA

Almeno 21 uomini dell’esercito del Mahdi, la formazione fedele al capo radicale sciita Moqtada al Sadr, e due poliziotti iracheni sono morti in un imboscata tesa loro da miliziani sunniti nel villaggio di Nahrawan, a sudest di Baghdad; lo riferisce il ministero dell’Interno iracheno. I miliziani sciiti avevano fatto irruzione in una abitazione per liberare un loro compagno sequestrato dai sunniti, ma l’azione si è poi rivelata una trappola. Nello scontro a fuoco sono rimasti feriti altri 12 uomini dell’esercito del Mahdi e 5 poliziotti chiamati in aiuto; non si conoscono le perdite dal lato dei sunniti. Continua intanto il quotidiano stillicidio di vite nella capitale e in altri centri iracheni: a Baghdad un passante è morto durante un attacco suicida a bordo di un autobomba contro un convoglio militare statunitense, che è costato il ferimento di nove civili e di un soldato; nel quartiere di Dora un alto ufficiale della polizia irachena è stato assassinato da miliziani che hanno esploso una raffica di mitra da un’auto in corsa; un passante è morto in un attacco simile nel centro della capitale. Sempre una raffica sparata da un’auto in corsa ha ucciso un poliziotto a Kirkuk, polo petrolifero 150 chilometri a est di Baghdad, dove sono avvenuti anche due attentati dinamitardi contro altrettante pattuglie della polizia causando un morto e sei feriti. A Fallujah, 30 chilometri ovest di Baghdad, i ribelli hanno sparato colpi di mortaio contro il quartier generale dell’esercito iracheno provocando la risposta dei soldati che hanno involontariamente ucciso un insegnante e ferito due suoi colleghi che stavano recandosi a scuola in auto. Infine il comando statunitense ha reso noto che ieri altri tre soldati Usa sono morti e 4 sono rimasti feriti in due diversi attacchi a Baghdad, in cui i ribelli hanno fatto esplodere bombe al passaggio degli automezzi dei militari.

STRISCIA DI GAZA: MORTI E FERITI IN RAID AEREO ISRAELIANO CONTRO JIHAD

Sarebbe di almeno 7 morti e 15 feriti il bilancio ancora provvisorio dell’attacco aereo portato nei pressi della località di Jabaliya dalle forze armate israeliane contro un’automobile a bordo della quale viaggiavano due appartenenti all’organizzazione terroristica della Jihad islamica. Fonti militari israeliane hanno confermato l’attacco, che rientra nella risposta di Israele all’attentato kamikaze palestinese di ieri al mercato all’aperto della città di Hadera. Tra le vittime vi sarebbero i due obiettivi dell’attacco, identificati come Shadi Mhanna e Mohammed Kandil. Tel Aviv ricercava in particolare Mhanna con l’accusa di aver organizzato o effettuato attacchi contro truppe israeliane e di aver lanciato razzi Qassam contro obiettivi di Israele.

CIA-GATE: BRACCIO DESTRO CHENEY SARA' INCRIMINATO

Lewis Libby, capo di gabinetto del vicepresidente Usa, Dick Cheney, sara' accusato di aver reso falsa testimonianza sul caso della soffiata, arrivata dalla Casa Bianca,che brucio' la copertura dell'agente segreto della Cia, Valery Plame. E' quanto scrive il 'New York Times', alla vigilia della sentenza del Gran Giuri' federale dell'inchiesta sul cosiddetto Cia-Gate. Secondo la versione on-line del quotidiano new-yorkese, non ci saranno accuse contro Karl Rove, l'altro uomo chiave dell'amministrazione finito nell'inchiesta, ma il "cervello" politico del presidente -secondo le informazioni che il Nyt attribuisce agli avvocati che partecipano al caso- rimarra' sotto inchiesta; e Patrick Fitzgerald, il procuratore speciale che guida l'inchiesta, chiedera' un'estensione che termini che originariamente dovrebbero scadere proprio oggi. Il quotidiano cita fonti della Casa Bianca, secondo le quali dopo la presentazione formale delle accuse, il consigliere di Cheney lascera' l'incarico di capo di gabinetto del vice-presidente.

PARLAMENTO UE CHIEDE A MAROCCO DI LIBERARE PRIGIONIERI SAHARAWI

Il Parlamento europeo ha approvato con 98 voti a favore, nessuno contro e una astensione una risoluzione che “plaude la decisione del Fronte Polisario” presa lo scorso agosto di liberare gli ultimi 404 prigionieri di guerra marocchini detenuti nelle carceri saharawi (alcuni dei quali da quasi trent’anni) e, contestualmente, “chiede al Marocco di prendere una simile decisione e di liberare i difensori dei diritti umani Aminatu Haidar e Ali Salem Tamek e altri 35 prigionieri politici saharawi” detenuti nelle carceri di Rabat. L’Europarlamento ha inoltre constatato che 43 saharawi risultano scomparsi e ha espresso preoccupazione per le denunce di torture e violazioni dei diritti umani attribuite da associazioni come Amnesty International al Marocco. I parlamentari europei hanno inoltre condannato a maggioranza l’espulsione da El Aaiun, capitale amministrativa del Sahara Occidentale, di molte delegazioni di pacifisti e di europarlamentari, recatesi sul posto per verificare di persona il rispetto dei diritti umani e il regolare svolgimento dei processi contro i saharawi arrestati dalle autorità marocchine.

ITALIA

Legittima difesa, sì alla proposta di legge Licenza di uccidere per salvare i beni

ROMA - Ci si potrà difendere con armi in casa e nei posti di lavoro contro ladri e rapinatori che minacciano l'incolumità di persone e beni. Chi si sente aggredito o minacciato può reagire come crede, anche uccidendo, perché la sua reazione sarà sempre considerata "proporzionata". E' questo in sintesi quanto prevede la proposta di legge sulla legittima difesa approvata oggi dalla commissione Giustizia della Camera.

Il testo, già approvato dal Senato, prevede in sostanza che la reazione di chi si senta aggredito in casa propria o nel luogo di lavoro debba essere sempre considerata proporzionata all'offesa. Il che, spiega Giovanni Kessler dei Ds, significa che uno può anche arrivare a uccidere lo zingarello che gli entra nel giardino di casa senza timore di venire condannato per eccesso di difesa.

La proposta di legge - che modifica l'articolo 52 del codice penale sulla legittima difesa e il diritto di all'autotutela nel privato domicilio - stabilisce in pratica che il rapporto di proporzione esista sempre se qualcuno che si trova in casa propria o nel posto dove lavora "usa un'arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo" per difendere non solo la "propria o altrui incolumità", ma anche i beni "propri o altrui".

Ma non basta. Questo tipo di difesa, che non conoscerà più "l'eccesso" per il quale si poteva venire condannati, potrà essere esercitata anche in ogni altro luogo "ove venga esercitata un'attività commerciale, professionale o imprenditoriale".

Il provvedimento è stato voluto fortemente dalla Lega ma la Casa delle libertà l'ha approvato in modo compatto, anche se con qualche dubbio. Il problema, a quanto si apprende, è stato sollevato soprattutto dagli avvocati del Polo che hanno qualche perplessità. Questo potrebbe anche portare a piccole modifiche in vista dell'aula (dove la proposta di legge approderà a fine mese) ma ci saranno, specificano da ambienti leghisti, solo se saranno condivise da tutti gli alleati di centrodestra. Altrimenti, ed è questa l'ipotesi più probabile, il testo resterà così com'è.

Il provvedimento, formato da una sola norma non piace anche a gran parte dei penalisti italiani, che nei giorni scorsi hanno inviato alla commissione Giustizia della Camera un documento contro la proposta di legge.

"Dal punto di vista politico-criminale - scrivono gli avvocati tra cui Carlo Federico Grosso - questa legge avrà un solo effetto: la rincorsa al possesso più o meno legittimo di armi da parte delle categorie e dei ceti più esposti e la conseguente maggiore aggressività di una delinquenza, già di per sé ben agguerrita, consapevole dell'accresciuta aggressività difensiva delle potenziali vittime".

Il provvedimento, che ha ricevuto i "sì" della sola maggioranza, non è stato votato dal presidente della commissione Gaetano Pecorella e ha ricevuto un parere dalla commissione Affari Costituzionali non proprio lineare. In sostanza infatti il parere è favorevole, ma con una condizione. E cioè la commissione Giustizia dovrebbe verificare "l'effettiva congruità sotto il profilo della ragionevolezza" della modifica al codice penale che si intende introdurre con questo testo.

Visto che di fatto collega al luogo dove si svolge l'aggressione o il tentativo di aggressione la possibilità di reagire senza preoccuparsi del principio della proporzionalità esistente nella normativa vigente. La proposta di legge introduce infatti la presunzione che la reazione dell'aggredito sia sempre e comunque proporzionata all'offesa minacciata quando il fatto avvenga nel domicilio dell'aggredito o nel luogo dove lavora.

(27 ottobre 2005)


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gror051028 (last edited 2008-06-26 09:54:17 by anonymous)