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E' stato contestato dal leader dell'Associazione degli ulema iracheni la nuova Costituzione che intende introdurre il federalismo nel Paese. L'appuntamento e' ora fissato per il febbraio-marzo 2006 per una conferenza piu' ampia, da tenersi possibilmente a Baghdad sempre sotto gli auspici della Lega araba.

IRAQ: si prepari il calendario del ritiro delle truppe
Calendario di ritiro delle truppe in Iraq e difesa del ''diritto legittimo'' della resistenza. Questi i punti centrali del comunicato finale con cui si e' chiuso il vertice dalla Lega araba per preparare la conferenza di riconciliazione nazionale irachena, che si terra' tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo.
I leader sunniti, sciiti e curdi, che hanno animato la tre giorni di dibattiti al Cairo, hanno raggiunto l'accordo sulla necessita' di fissare una tabella di marcia per il ritiro delle forze della coalizione, ''attraverso la messa a punto di un programma nazionale per la ricostituzione delle forze armate, controllo ai confini e sicurezza''.
E' stato contestato dal leader dell'Associazione degli ulema iracheni la nuova Costituzione che intende introdurre il federalismo nel Paese.
 I leader sunniti, sciiti e curdi, che hanno animato la tre giorni di dibattiti al Cairo, hanno raggiunto l'accordo sulla necessita' di fissare una tabella di marcia per il ritiro delle forze della coalizione, ''attraverso la messa a punto di un programma nazionale per la ricostituzione delle forze armate, controllo ai confini e sicurezza''. Alcuni commenti:
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RUANDA
GENOCIDIO: GIUDICE FRANCESE A KIGALI PER ACCUSE CONTRO PARIGI


Un magistrato francese, Brigitte Raynaud, è arrivata a Kigali per indagare sulle accuse formulate l’anno scorso contro Parigi dal presidente ruandese Paul Kagame, secondo il quale la Francia avrebbe addestrato e armato le milizie hutu responsabili del genocidio del 1994. Lo ha riferito l’ambasciatore francese in Rwanda, Dominique Decherf, spiegando che in questi giorni Raynaud ascolterà le accuse formulate da sei ruandesi, tutti sopravvissuti allo sterminio, per poi rientrare in patria venerdì prossimo. Spetterà quindi al governo di Parigi decidere se condurre ulteriori indagini ed eventualmente avviare dei processi. Era stato Kagame, durante il decennale del genocidio, a puntare il dito contro la Francia, in risposta a un articolo pubblicato dal quotidiano ‘Le Monde’ che lo incolpava di aver ordinato un attacco missilistico contro l’aereo sul quale il 6 aprile 1994 viaggiava l’allora presidente Juvenal Habyarimana, ucciso a bordo di quel velivolo in circostanze mai chiarite. L’incidente dette indirettamente il via al genocidio in cui vennero massacrati tra mezzo milione e 800.000 civili (937.000 secondo le autorità di Kigali), in gran parte tutsi ma anche molti hutu, a loro volta vittime poi di una vendetta da parte del Fronte patriottico ruandese (Fpr) che prendendo il potere mise fine ufficialmente alla strage.


ECUADOR – Tre detenuti sono rimasti uccisi e altri venti sono stati feriti in un’operazione di polizia all’interno del penitenziario di Guayaquil. Non è ancora chiara la dinamica dei fatti: l’emittente ‘Telesistema’ ha trasmesso una telefonata registrata di un prigioniero che accusava le forze dell’ordine di aver sparato indiscriminatamente all’interno della struttura.


PERÙ
FUJIMORI: ALTA CORTE CILENA CONFERMA DETENZIONE, RIMOSSO CAPO INTERPOL

La Corte suprema del Cile ha respinto la richiesta di scarcerazione dell’ex-presidente Alberto Fujimori, confermando che resterà agli arresti fino al termine delle procedure per l’estradizione da parte della magistratura diLima. Nella sentenza – inappellabile - si precisa che Fujimori, giunto a sorpresa in Cile il 6 novembre scorso e immediatamente posto agli arresti, “è detenuto in base alle norme vigenti” e non esistono motivi legittimi per il suo rilascio. Da Lima, il presidente Alejandro Toledo ha ribadito che lascerà il caso Fujimori “nelle mani della giustizia cilena. Ma – ha aggiunto – non sarò io il responsabile di un’eventuale impunità”. Secondo Toledo, al quale mancano nove mesi per la scadenza del mandato, “un dittatore non può perturbare la vita democratica di due Paesi”. Intanto il ministero dell’Interno di Lima ha annunciato la rimozione del capo dell’Interpol-Perù, Carlos Medel, per la “negligenza” dimostrata in occasione dell’arrivo di Fujimori in Cile a bordo di un aereo privato transitato nello spazio aereo peruviano. Il vice-presidente David Waisman ha parlato di “procedura sospetta” a carico di Medel, accusato di avere intenzionalmente boicottato il sistema d’allarme per l’identificazione dei velivoli sospetti fino allo sbarco dell’ex-capo dello Stato a Santiago. Medel è il primo funzionario sanzionato per il ‘caso Fujimori’ in Perù: due operatori aeroportuali erano già stati rimossi in Cile e altri 4 in Messico, dove il velivolo dell’ex-presidente aveva effettuato l’ultimo scalo prima di raggiungere Santiago. Fuggito in Giappone nel novembre 2000, Fujimori ha 22 processi penali aperti in patria e ha ottenuto la doppia cittadinanza peruviana e nipponica.


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Gr 19:30

Incontro sull’Iraq della Lega Araba Il Cairo - E' stato salvato in extremis, ricorrendo ad affermazioni generiche, l'incontro sull'Iraq organizzato dalla Lega araba al Cairo. La formula che "la resistenza e' diritto legittimo di tutte le persone", e' stato accettato dai partecipanti, come pure l'impegno delle autorita' irachene a varare un piano per il ritiro delle truppe di occupazione straniere, senza pero' indicarne i tempi, se non usando la solita precisazione: "non appena le forze di sicurezza irachene saranno pronte". E' stato contestato dal leader dell'Associazione degli ulema iracheni la nuova Costituzione che intende introdurre il federalismo nel Paese.

  • I leader sunniti, sciiti e curdi, che hanno animato la tre giorni di dibattiti al Cairo, hanno raggiunto l'accordo sulla necessita' di fissare una tabella di marcia per il ritiro delle forze della coalizione, attraverso la messa a punto di un programma nazionale per la ricostituzione delle forze armate, controllo ai confini e sicurezza. Alcuni commenti:

La presenza di truppe straniere in Iraq e' piuttosto distruttiva per la nazione irachena ed il governo dovrebbe preparare un calendario per il loro ritiro. Cosi' l'ayatollah iraniano Ali Khamanei al presidente iracheno Talabani, in visita ufficiale in Iran. La massima guida spirituale iraniana ha quindi condannato gli atti terroristici nel Paese, attribuendone pero' la sola responsabilita' agli Stati Uniti. In un futuro non troppo lontano - ha poi auspicato Khamenei durante l'incontro con il leader curdo - l'Iraq superera' le sue difficolta' e tornera' nuovamente a splendere nel mondo islamico.

  • Aspri scontri al confine tra il Libano e Israele

Beirut, 22 novembre - Hezbollah e truppe israeliane si sono affrontate ieri, lungo il confine meridionale del Libano, nel piu' aspro scontro armato da cinque anni a questa parte. Il movimento di resistenza libanese ha aperto il fuoco verso postazioni israeliane con razzi e mortai. Ha risposto l'aviazione israeliana, violando lo spazio aereo libanese e bombardando gli avamposti Hezbollah. Secondo alcune voci, cinque membri di Hezbollah sarebbero rimasti uccisi. Il premier libanese Fouad Siniora ha tenuto una riunione di emergenza con rappresentanti del movimento di resistenza.

Il Consiglio di sicurezza non e' riuscito a trovare un accordo sugli incidenti a causa della contrapposizione tra Algeria e Stati Uniti: questi ultimi volevano impedire che la risoluzione evitasse di fare riferimento alle violazioni dello spazio aereo libanese ad opera dell'aviazione israeliana.

  • Kofi Annan: durante la campagna elettorale israeliana congelato il dialogo con i palestinesi

New York, 22 novembre - Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha messo il dito nella piaga, affermando che durante la prossima campagna elettorale israeliana ci saranno delle questioni che non potranno essere sollevate, intendendo il processo di dialogo israelo-palestinese. Annan ha auspicato che, a conclusione del voto, si possa tornare rapidamente alle trattative.

RUANDA GENOCIDIO: GIUDICE FRANCESE A KIGALI PER ACCUSE CONTRO PARIGI

Un magistrato francese, Brigitte Raynaud, è arrivata a Kigali per indagare sulle accuse formulate l’anno scorso contro Parigi dal presidente ruandese Paul Kagame, secondo il quale la Francia avrebbe addestrato e armato le milizie hutu responsabili del genocidio del 1994. Lo ha riferito l’ambasciatore francese in Rwanda, Dominique Decherf, spiegando che in questi giorni Raynaud ascolterà le accuse formulate da sei ruandesi, tutti sopravvissuti allo sterminio, per poi rientrare in patria venerdì prossimo. Spetterà quindi al governo di Parigi decidere se condurre ulteriori indagini ed eventualmente avviare dei processi. Era stato Kagame, durante il decennale del genocidio, a puntare il dito contro la Francia, in risposta a un articolo pubblicato dal quotidiano ‘Le Monde’ che lo incolpava di aver ordinato un attacco missilistico contro l’aereo sul quale il 6 aprile 1994 viaggiava l’allora presidente Juvenal Habyarimana, ucciso a bordo di quel velivolo in circostanze mai chiarite. L’incidente dette indirettamente il via al genocidio in cui vennero massacrati tra mezzo milione e 800.000 civili (937.000 secondo le autorità di Kigali), in gran parte tutsi ma anche molti hutu, a loro volta vittime poi di una vendetta da parte del Fronte patriottico ruandese (Fpr) che prendendo il potere mise fine ufficialmente alla strage.

ECUADOR – Tre detenuti sono rimasti uccisi e altri venti sono stati feriti in un’operazione di polizia all’interno del penitenziario di Guayaquil. Non è ancora chiara la dinamica dei fatti: l’emittente ‘Telesistema’ ha trasmesso una telefonata registrata di un prigioniero che accusava le forze dell’ordine di aver sparato indiscriminatamente all’interno della struttura.

PERÙ FUJIMORI: ALTA CORTE CILENA CONFERMA DETENZIONE, RIMOSSO CAPO INTERPOL

La Corte suprema del Cile ha respinto la richiesta di scarcerazione dell’ex-presidente Alberto Fujimori, confermando che resterà agli arresti fino al termine delle procedure per l’estradizione da parte della magistratura diLima. Nella sentenza – inappellabile - si precisa che Fujimori, giunto a sorpresa in Cile il 6 novembre scorso e immediatamente posto agli arresti, “è detenuto in base alle norme vigenti” e non esistono motivi legittimi per il suo rilascio. Da Lima, il presidente Alejandro Toledo ha ribadito che lascerà il caso Fujimori “nelle mani della giustizia cilena. Ma – ha aggiunto – non sarò io il responsabile di un’eventuale impunità”. Secondo Toledo, al quale mancano nove mesi per la scadenza del mandato, “un dittatore non può perturbare la vita democratica di due Paesi”. Intanto il ministero dell’Interno di Lima ha annunciato la rimozione del capo dell’Interpol-Perù, Carlos Medel, per la “negligenza” dimostrata in occasione dell’arrivo di Fujimori in Cile a bordo di un aereo privato transitato nello spazio aereo peruviano. Il vice-presidente David Waisman ha parlato di “procedura sospetta” a carico di Medel, accusato di avere intenzionalmente boicottato il sistema d’allarme per l’identificazione dei velivoli sospetti fino allo sbarco dell’ex-capo dello Stato a Santiago. Medel è il primo funzionario sanzionato per il ‘caso Fujimori’ in Perù: due operatori aeroportuali erano già stati rimossi in Cile e altri 4 in Messico, dove il velivolo dell’ex-presidente aveva effettuato l’ultimo scalo prima di raggiungere Santiago. Fuggito in Giappone nel novembre 2000, Fujimori ha 22 processi penali aperti in patria e ha ottenuto la doppia cittadinanza peruviana e nipponica.


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RUANDA GENOCIDIO: GIUDICE FRANCESE A KIGALI PER ACCUSE CONTRO PARIGI

Un magistrato francese, Brigitte Raynaud, è arrivata a Kigali per indagare sulle accuse formulate l’anno scorso contro Parigi dal presidente ruandese Paul Kagame, secondo il quale la Francia avrebbe addestrato e armato le milizie hutu responsabili del genocidio del 1994. Lo ha riferito l’ambasciatore francese in Rwanda, Dominique Decherf, spiegando che in questi giorni Raynaud ascolterà le accuse formulate da sei ruandesi, tutti sopravvissuti allo sterminio, per poi rientrare in patria venerdì prossimo. Spetterà quindi al governo di Parigi decidere se condurre ulteriori indagini ed eventualmente avviare dei processi. Era stato Kagame, durante il decennale del genocidio, a puntare il dito contro la Francia, in risposta a un articolo pubblicato dal quotidiano ‘Le Monde’ che lo incolpava di aver ordinato un attacco missilistico contro l’aereo sul quale il 6 aprile 1994 viaggiava l’allora presidente Juvenal Habyarimana, ucciso a bordo di quel velivolo in circostanze mai chiarite. L’incidente dette indirettamente il via al genocidio in cui vennero massacrati tra mezzo milione e 800.000 civili (937.000 secondo le autorità di Kigali), in gran parte tutsi ma anche molti hutu, a loro volta vittime poi di una vendetta da parte del Fronte patriottico ruandese (Fpr) che prendendo il potere mise fine ufficialmente alla strage.

ECUADOR – Tre detenuti sono rimasti uccisi e altri venti sono stati feriti in un’operazione di polizia all’interno del penitenziario di Guayaquil. Non è ancora chiara la dinamica dei fatti: l’emittente ‘Telesistema’ ha trasmesso una telefonata registrata di un prigioniero che accusava le forze dell’ordine di aver sparato indiscriminatamente all’interno della struttura.

PERÙ FUJIMORI: ALTA CORTE CILENA CONFERMA DETENZIONE, RIMOSSO CAPO INTERPOL

La Corte suprema del Cile ha respinto la richiesta di scarcerazione dell’ex-presidente Alberto Fujimori, confermando che resterà agli arresti fino al termine delle procedure per l’estradizione da parte della magistratura diLima. Nella sentenza – inappellabile - si precisa che Fujimori, giunto a sorpresa in Cile il 6 novembre scorso e immediatamente posto agli arresti, “è detenuto in base alle norme vigenti” e non esistono motivi legittimi per il suo rilascio. Da Lima, il presidente Alejandro Toledo ha ribadito che lascerà il caso Fujimori “nelle mani della giustizia cilena. Ma – ha aggiunto – non sarò io il responsabile di un’eventuale impunità”. Secondo Toledo, al quale mancano nove mesi per la scadenza del mandato, “un dittatore non può perturbare la vita democratica di due Paesi”. Intanto il ministero dell’Interno di Lima ha annunciato la rimozione del capo dell’Interpol-Perù, Carlos Medel, per la “negligenza” dimostrata in occasione dell’arrivo di Fujimori in Cile a bordo di un aereo privato transitato nello spazio aereo peruviano. Il vice-presidente David Waisman ha parlato di “procedura sospetta” a carico di Medel, accusato di avere intenzionalmente boicottato il sistema d’allarme per l’identificazione dei velivoli sospetti fino allo sbarco dell’ex-capo dello Stato a Santiago. Medel è il primo funzionario sanzionato per il ‘caso Fujimori’ in Perù: due operatori aeroportuali erano già stati rimossi in Cile e altri 4 in Messico, dove il velivolo dell’ex-presidente aveva effettuato l’ultimo scalo prima di raggiungere Santiago. Fuggito in Giappone nel novembre 2000, Fujimori ha 22 processi penali aperti in patria e ha ottenuto la doppia cittadinanza peruviana e nipponica.


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Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

La sera di sabato 22 novembre del 1975 si svolge a Roma, con un'ampia convergenza di forze democratiche, una manifestazione a sostegno della lotta del popolo angolano. Il corteo si snoda per Via Labicana quando, all'altezza dell'Ambasciata dello Zaire, un gruppo di manifestanti, una decina, si stacca. Appena il gruppo si affaccia, dall'imbocco di Via Muratori, in largo Mecenate, si sente gridare: “eccoli!”. “Eccoli!” è un’esclamazione che lascia pochi dubbi sullo stato d’animo di chi la grida. Nessuna sorpresa: “ecco sta arrivando chi stiamo aspettando”. Da parte dei compagni la sensazione è quella della trappola;vengono lanciate un paio di molotov, distanti da dove sono posizionate le forze dell’ordine, l’intenzione è di coprirsi la fuga, di sparire al più presto. Le forze dell’ordine sparano, i giovani scappano. Tre bersagli, nonostante siano “bersagli mobili”, sono colpiti. Uno di loro, Piero Bruno, morirà il giorno successivo, piantonato in ospedale. Il primo proiettile che raggiunse Piero alla schiena fu esploso dal carabiniere Pietro Colantuono. Il colpo sparato mentre Piero era già a terra fu esploso da un poliziotto in borghese, poi identificato nella guardia di PS Romano Tammaro. Nel dicembre 1976 il giudice istruttore emise la sentenza di archiviazione, scrivendo in tale ordinanza: "se per la difesa dei superiori interessi dello Stato, congiuntamente alla difesa personale, si è costretti ad una reazione proporzionata alla offesa, si può compiangere la sorte di un cittadino la cui vita è stata stroncata nel fiore degli anni ma non si possono ignorare fondamentali principi di diritto. La colpa della perdita di una vita umana è da ascrivere alla irresponsabilità di chi, insofferente della civile vita democratica, semina odio tra i cittadini". Apriamo questo gr in ricordo dei compagni uccisi. Perché la memoria è un ingranaggio collettivo.

1) Privatizzazione delle ferrovie in Francia Contro la privatizzazione delle ferrovie, ieri sera in Francia i lavoratori del settore inizieranno uno sciopero ad oltranza. In un'intervista pubblicata sul Journal de Dimanche, il ministro dei Trasporti, Dominique Perben, ha detto di essere "pronto" a dare ai sindacati "una conferma scritta" della sua volontà di non privatizzare le ferrovie. Lo sciopero inizierà alle 20.00 ed è stato indetto per un periodo indeterminato. Verrà, infatti, prorogato di ventiquattro ore in ventiquattro.

2) Sgombero Aula Universitaria a Bologna Sgomberata questa mattina a Bologna l'aula universitaria occupata dagli studenti all'indomani della grande manifestazione del 25 ottobre a Bologna.Proprio ieri il sindaco Cofferati aveva parlato di sgomberi dei Centri Sociali che non accettano le regole.

3) Corea del Nord La Corea del nord ha reagito oggi per la prima volta con estrema durezza contro l'approvazione la settimana scorsa all'Onu di una risoluzione di condanna sui diritti umani, definendola un "complotto ordito dagli Usa per rovesciare il regime di Pyongyang" e minacciando di "moltiplicare per mille" il suo arsenale di ordigni nucleari. Ricordiamo scorso 18 novembre l'Assemblea generale dell'Onu ha approvato con 84 si, 22 no e 62 astensioni, una risoluzione di condanna della Corea del nord, presentata congiuntamente dall'Ue e dal Giappone, per " sistematiche e gravissime violazioni dei diritti umani". Tra i 22 'no' c'era quello della Cina e tra le 62 astensioni quella della Corea del sud, paesi entrambi preoccupati per le possibili conseguenze negative della condanna sui negozaiti a sei di Pechino per la soluzione pacifica della crisi nucleare nordcoreana. I negoziati, a cui partecipano le due Coree, Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia, hanno raggiunto un accordo di massima per lo smantellamento degli arsenali e dei programmi atomi di Pyongyang in cambio di garanzie di sicurezza e di aiuti economici. Ma non c'é ancora alcuna intesa sui tempi e le modalità di attuazione di questi impegni.

4) Iraq Un proiettile e' esploso oggi durante una cerimonia di consegna dei palazzi di Saddam Hussein a Tikrit agli iracheni. Alla cerimonia assisteva anche l'ambasciatore degli Stati Uniti in Iraq Zalmay Khalilzad. L'esplosione ha provocato un ferito leggero. Il proiettile e' esploso vicino al posto dove si svolgeva la cerimonia, seminando il panico tra i partecipanti.

5) PALESTINA

Il vice primo ministro israeliano Ehud Olmert, molto vicino ad Ariel Sharon, ha annunciato oggi di aver incontrato un'alta personalita' palestinese con l'obiettivo di creare un nuovo slancio, una miglior comprensione fra le parti. Il primo ministro Sharon, ha spiegato Olmert alla radio, vuole continuare una politica che porti a confini permanenti per Israele.

6) ISRAELE

Hezbollah e truppe israeliane si sono affrontate ieri, lungo il confine meridionale del Libano, nel piu' aspro scontro armato da cinque anni a questa parte. Il movimento di resistenza libanese ha aperto il fuoco verso postazioni israeliane con razzi e mortai. Ha risposto l'aviazione israeliana, violando lo spazio aereo libanese e bombardando gli avamposti Hezbollah. Secondo alcune voci, cinque membri di Hezbollah sarebbero rimasti uccisi. Il premier libanese Fouad Siniora ha tenuto una riunione di emergenza con rappresentanti del movimento di resistenza.

7) bush

  • Bush penso' di colpire Al Jazeera

10.34: Il presidente americano Bush avrebbe pensato ad un attacco contro la televisione araba Al Jazeera. Questo e’ quanto dichiara il quotidiano britannico Daily Telegraph, citando una conversazione tra Blair e Bush dell'aprile 2004 a Washington. Sulla vicenda il portavoce del governo britannico ha detto di non avere nulla da dichiarare

8) Schiave liberate Scoperte e liberate ieri 700 minori, in gran parte bambine, impiegate a lavorare in fabbriche di ‘sari’ come ricamatrici, malgrado la legge sul lavoro minorile del 1986 vieti l’uso di manodopera con meno di 14 anni. Il sopralluogo è stato fatto in alcune aziende produttrici di abiti nello Stato di Delhi, quello in cui si trova la capitale, dove i minori erano costretti al lavorare (con la scusa di star seguendo un apprendistato) 15-18 ore al giorno nei periodi di maggior richiesta dei prodotti, ripagati solo con un po’ di cibo e scarsissimo denaro. L’operazione è stata possibile grazie anche a un organizzazione non governativa locale, Pratham Delhi Child. Secondo dati ufficiali ricavati dall’ultimo censimento del 1991, in India sono almeno 12 milioni i bambini con meno di 14 anni costretti a lavorare, di cui oltre 9 milioni a ‘tempo pieno’; il fenomeno interessa soprattutto le zone rurali.

9) Interruzione di gravidanza

Mentre continua il dibattito sorto in seguito all'iniziativa dell'Udc, che ha chiesto un'indagine parlamentare sull'applicazione della 194, casualmente arrivano in ritardo le pillole ru486, la cui consegna era prevista per venerdì nella farmacia dell'ospedale di Pontedera. Le quattro donne che l'attendevano hanno superato il tempo limite per la loro assunzione e ora dovranno ricorrere a forme alternative di intervento.

10) fasci infami

  • Sabato notte.

Davanti alla Prefettura di Lucca tre ragazzi sono stati aggrediti da un gruppo di almeno sei sette fascisti con la testa rasata. I tre sono stati seguiti fino alla loro auto e, appena sono entrati, sono stati colpiti con spranghe ed altri strumenti. L’auto e’ stata completamente distrutta.

11) latte tossico

Quaranta confezioni di latte con varie scadenze appartenente al lotto di produzione della Nestlè, considerato pericoloso per la presenza di una molecola chimica tossica nella confezione di tetrapak, sono state sequestrate dal Corpo Forestale nella Provincia di Campobasso. I prodotti contaminati, tutti per l’alimentazione dell’infanzia, sarebbero stati ritirati. La vendita di prodotti nocivi non e’ nuova per la multinazionale svizzera: gia’ alcuni anni fa Nestle’ e’ stata responsabile di aver immesso sul mercato colombiano partite di latte in polvere gia’ scaduto, proveniente dai propri stabilimenti in Uruguay.

12) Berlusca

" La democrazia e la libertà nel nostro Paese non sono ancora garantite perché c'é una opposizione illiberale che ancora sventola nelle sue bandiere i simboli del terrorismo e dei partiti della tirannia".

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

Sgombero Aula Universitaria a Bologna Sgomberata questa mattina a Bologna l'aula universitaria occupata dagli studenti all'indomani della grande manifestazione del 25 ottobre a Bologna.Proprio ieri il sindaco Cofferati aveva parlato di sgomberi dei Centri Sociali che non accettano le regole.

Interruzione di gravidanza L' interruzione di gravidanza è diventato uno dei temi caldi del confronto politico dopo l'iniziativa dell'Udc, che ha chiesto un'indagine parlamentare sull'applicazione della legge 194 sulla prevenzione. L'Osservatore romano ha rilanciato l'aggressiva richiesta dei vescovi di aprire i consultori al Movimento per la vita, sostenuta dal ministro Storace. Favorevoli all'indagine parlamentare Gasparri, La Russa e Pedrizzi. Intanto le pillole abortive RU486, che dovevano arrivare già venerdì nella farmacia dell'ospedale di Pontedera per essere somministrata entro ieri saranno consegnate solo oggi via corriere, ma saranno inutilizzabili. Le quattro donne che l'attendevano hanno superato il tempo limite per la loro assunzione e ora dovranno ricorrere a forme alternative di intervento.

Privatizzazione delle ferrovie in Francia Contro la privatizzazione delle ferrovie, ieri sera in Francia i lavoratori del settore inizieranno uno sciopero ad oltranza. In un'intervista pubblicata sul Journal de Dimanche, il ministro dei Trasporti, Dominique Perben, ha detto di essere "pronto" a dare ai sindacati "una conferma scritta" della sua volontà di non privatizzare le ferrovie. Lo sciopero inizierà alle 20.00 ed è stato indetto per un periodo indeterminato. Verrà, infatti, prorogato di ventiquattro ore in ventiquattro.

Schiave liberate Scoperte e liberate ieri 700 minori, in gran parte bambine, impiegate a lavorare in fabbriche di ‘sari’ come ricamatrici, malgrado la legge sul lavoro minorile del 1986 vieti l’uso di manodopera con meno di 14 anni. Il sopralluogo è stato fatto in alcune aziende produttrici di abiti nello Stato di Delhi, quello in cui si trova la capitale, dove i minori erano costretti al lavorare (con la scusa di star seguendo un apprendistato) 15-18 ore al giorno nei periodi di maggior richiesta dei prodotti, ripagati solo con un po’ di cibo e scarsissimo denaro. L’operazione è stata possibile grazie anche a un organizzazione non governativa locale, Pratham Delhi Child. Secondo dati ufficiali ricavati dall’ultimo censimento del 1991, in India sono almeno 12 milioni i bambini con meno di 14 anni costretti a lavorare, di cui oltre 9 milioni a ‘tempo pieno’; il fenomeno interessa soprattutto le zone rurali.

ESTERI

ITALIA


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Appunti e note redazionali

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gror051122 (last edited 2008-06-26 09:59:15 by anonymous)