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DISCORSO DI BUSH ALLA NAZIONE: IN IRAQ STIAMO VINCENDO, | DISCORSO DI BUSH ALLA NAZIONE: IN IRAQ STIAMO VINCENDO, |
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Sommario
In primo Piano
Editoriale
NOTIZIE BREVI
ESTERI
ITALIA
Siparietto
Gr 13:00
In primo Piano
NOTIZIE BREVI
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ITALIA
Siparietto
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ESTERI
BOLIVIA
“Comincia una nuova storia di uguaglianza, di pace e del cambiamento atteso dal popolo boliviano”: sono state le prime parole che l’indio Evo Morales Ayma ha pronunciato in una conferenza stampa che lo acclamava già nuovo presidente della Bolivia sulla base di calcoli e proiezioni di scrutini parziali che in un primo momento. “En boca de urna”, all’uscita dei seggi – gli davano la vittoria ma forse non quel 50% più 1 che lo eleggerebbe presidente con il suffragio popolare, anziché in parlamento che sarà la sede del secondo turno. Morales ha parlato a Cochabamba, sede centrale del Movimento al socialismo (Mas) che secondo dati ufficiosi, ha ottenuto 65 su 130 deputati e 13 su 27 senatori e alcuni dei 9 governatori. E’ stato un “poderoso torrente di liberazione e trasformazione sociale” ha detto il vice presidente eletto Álvaro García Linera, ex-guerrigliero, sociologo e matematico, Morales ha aggiunto “la battaglia per le risorse naturali cambierà la nostra storia” confermando le promesse contenute nelle 182 pagine del programma di governo del Mas. Dopo il Venezuela, la Bolivia, ha le più vaste risorse latino-americane di gas naturale; nell’ottobre 2003, almeno 23 persone, che difendevano i preziosi “idrocarburi” dalla rapina organizzata da un consorzio multinazionale con la complicità del governo di La Paz, vennero uccise dalle forze dell’ordine durante una sollevazione popolare. Il 18 ottobre l’allora presidente Gonzalo Sanchez de Losada fu costretto a fuggire negli Stati Uniti, a Miami.
USA
DISCORSO DI BUSH ALLA NAZIONE: IN IRAQ STIAMO VINCENDO,
Parlando per 16 minuti alla nazione dallo Studio Ovale, con tutte le maggiori reti tv collegate il presidente George W. Bush ha affermato che "possiamo vincere la guerra in Iraq e la stiamo vincendo" e ha ribadito il no al ritiro, prima che la vittoria sia completa: "Ritirarsi ora dall'Iraq sarebbe un atto disonorevole che metterebbe in pericolo l'America ed io non lo permetterò... Prenderò le decisioni sui livelli delle truppe da mantenere in Iraq non basandomi su calendari di ritiro artificiali, ma sulle raccomandazioni dei comandanti sul terreno". Chi s'aspettava una svolta dopo le elezioni politiche irachene di giovedì scorso, è restato deluso. E' questo il quinto discorso in 20 giorni, per convincere gli americani che gli Stati Uniti sono sulla strada giusta, il presidente Bush parla più volte delle perdite che la guerra impone, dei costi del conflitto, dei sacrifici che saranno ancora necessari, riconoscendo che c'é ancora violenza e che ci sono state battute d'arresto: "Il lavoro non è finito"; gli iracheni, gli americani e i loro alleati hanno "di fronte più prove e più sacrifici". Ricordando l'arrogante affermazione "la missione è compiuta" del primo maggio 2003 dimostratasi clamorosamente falsa, oggi Bush riconosce che la guerra s'é rivelata più difficile del previsto e la ricostruzione è più lenta.
IRAQ
E' di cinque morti e di 11 feriti il bilancio di due distinti assalti compiuti oggi a Baghdad. Uomini armati hanno attaccato il convoglio del vicegovernatore della citta' Ziad Tarq al-Zubai a sud di Baghdad. al-Zubai e' rimasto ferito, mentre sono morte 3 delle sue guardie del corpo e una quarta e' stata ferita. Due civili iracheni sono rimasti uccisi e 8 persone, tra cui un colonnello di polizia, feriti nell'esplosione di un'autobomba a Baghdad. Una serie di attentati e di sparatorie a Bagdad e nel nord dell'Iraq tra la notte di sabato e l'alba di domenica hanno fatto almeno una ventina di morti , mettendo fine a tre giorni di relativa calma susseguenti alle elezioni parlamentari di giovedi'.
AFGHANISTAN S'INSEDIA PRIMO PARLAMENTO DOPO OLTRE 30 ANNI
Si e' insediato oggi a Kabul il Parlamento scaturito dalle elezioni del 18 settembre. La seduta inaugurale si e' aperta con una preghiera e l'inno nazionale, poi ha preso la parola l'ex re Zahir Shah e i nuovi deputati hanno prestato giuramento davanti al presidente Hamid Karzai. Il vice presidente americano Dick Cheney era presente alla cerimonia.
Appunti e note redazionali
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