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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

BOLIVIA

Sarà il socialista Evo Morales a diventare, il 22 gennaio prossimo, il primo presidente autenticamente indio dell’America Latina. La sua vittoria al primo turno sul conservatore Jorge Quiroga è stata senza discussioni. Ora si attende solo la legittimazione della Corte nazionale elettorale a cui spetta l’annuncio che non c’è bisogno di un secondo turno in Parlamento per designare il nuovo presidente. Evo Morales è il primo presidente indio della Bolivia. Il leader 'campesinò ha ottenuto la maggioranza assoluta delle preferenze, attestandosi attorno al 51,1 per cento secondo i dati non ancora ufficiali. «Per la Bolivia si apre davvero una storia nuova, una storia fatta di uguaglianza, giustizia, equità, pace e giustizia sociale», ha affermato il leader socialista davanti a centinaia di sostenitori che si sono raccolti nella notte davanti al suo uartier generale a Cochabamba, il distretto centrale del Paese dove è radicata la sua base elettorale. La vittoria di Morales è rafforzata dalla maggioranza che il suo partito, il Mas ha raggiunto al parlamento boliviano. Tutte le proiezioni danno il "Movimento verso il socialismo" di Morales vittorioso con un distacco di 20 punti dal partito 'Democratico e socialè dell'ex presidente conservatore, Jorge «Tuto» Quiroga: un risultato che va oltre tutte le previsioni. Segue a distanza il magnate del cemento, Samuel Doria Medina, dell«Unità nazionalè, con l'8,1 per cento dei suffragi. Anche se non si tratta ancora di dati ufficiali, per i quali di dovrà attendere qualche giorno, sono numeri significativi che hanno permesso all'ex sindacalista dei »cocaleros« (coltivatori della pianta di coca) di annunciare la vittoria nella notte. Morales succederà all'ex presidente della Corte Suprema, Eduardo Rodriguez, il cui mandato è stato principalmente quello di convocare le elezioni anticipate per salvare il paese dal caos, dopo le dimissioni di Carlos Mesa nel giugno scorso.

ESTERI

IRAQ

Un'autobomba e' stata fatta esplodere questa mattina in un quartiere a ovest di Baghdad, nei pressi di un ospedale pediatrico. Tre iracheni sono rimasti uccisi, altri 20 feriti nell'attentato.

Intanto l'Esercito islamico in Iraq ha pubblicato sul Web il video dell'uccisione di Ronald Schulz cittadino americano e consigliere del ministero dell'Edilizia iracheno. La notizia della sua esecuzione era gia' stata diffusa tramite un comunicato su Internet l'8 dicembre scorso, quando l'organizzazione presumibilmente legata ad al-Qaeda aveva annunciato che sarebbe stato anche mostrato il video dell'uccisione. Ricordiamo che il gruppo dell' Esercito Islamico in Iraq aveva rivendicato a suo tempo l'omicidio del giornalista italiano Enzo Baldoni.

ISRAELE

Si sono aperte in Israele le primarie per la scelta del successore di Sharon alla testa del partito del Likud, dopo che nella giornata di ieri ha il premier Sharon era stato colto da malore presumibilmente un ictus. Per queste votazioni i principali candidati in lizza sono Benyamin Netanyahu (ex ministro delle Finanze) e Silvan Shalom (attuale ministro degli Esteri). Anche se Sharon ha dichirato di non volersi dimettere dai suoi incarichi.

UGANDA

I capi dei ribelli ugandesi dell’Esercito di resistenza del signore (Lra), ricercati dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra, avrebbero accettato la mediazione del governo del Sud Sudan. Lo ha detto Walid Hamid, portavoce del Movimento popolare per la liberazione del Sudan . Ricordiamo che il Movimento popolare per la liberazione del Sudan è ex-formazione armata indipendentista che ora governa il Sud Sudan dopo gli accordi di pace di quest’anno con le autorità di Khartoum.

COLOMBIA

I delegati del governo colombiano e dell’Esercito di liberazione nazionale (Eln) hanno concluso la seconda giornata di colloqui preliminari all'Avana in un clima di cautela e riserbo, soprattutto da parte delle autorità colombiane. Antonio García il comandante militare del secondo gruppo guerrigliero del Paese dopo le FARC ha affermato: “Siamo in una tappa esplorativa, sicuramente il passo seguente sarà sostenere il processo di pace, almeno è quello che auspichiamo”. Il dialogo tra le parti “procede nel rispetto reciproco” ha aggiunto García, sottolineando che “c’è bisogno di più tempo e maggiori spazi di discussione” . García inoltre ha espresso pubblicamente apprezzamento per il capo dello Stato venezuelano Hugo Chávez e per Fidel Castro che hanno facilitato l’incontro tra le parti. Secondo León Valencia, analista politico ed ex-membro dell’Eln, le distanze restano molto grandi e il negoziato ancora lontano.

SPAGNA

La polizia spagnola ha arrestato 14 persone di diversa nazionalita', il sospetto è sempre quello di moda di questi tempi: ossia di reclutare e indottrinare estremisti islamici da inviare a combattere in Iraq contro le forze d'occupazione.

ITALIA

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

BOLIVIA

“Comincia una nuova storia di uguaglianza, di pace e del cambiamento atteso dal popolo boliviano”: sono state le prime parole che l’indio Evo Morales Ayma ha pronunciato in una conferenza stampa che lo acclamava già nuovo presidente della Bolivia sulla base di calcoli e proiezioni di scrutini parziali che in un primo momento. “En boca de urna”, all’uscita dei seggi – gli davano la vittoria ma forse non quel 50% più 1 che lo eleggerebbe presidente con il suffragio popolare, anziché in parlamento che sarà la sede del secondo turno. Morales ha parlato a Cochabamba, sede centrale del Movimento al socialismo (Mas) che secondo dati ufficiosi, ha ottenuto 65 su 130 deputati e 13 su 27 senatori e alcuni dei 9 governatori. E’ stato un “poderoso torrente di liberazione e trasformazione sociale” ha detto il vice presidente eletto Álvaro García Linera, ex-guerrigliero, sociologo e matematico, Morales ha aggiunto “la battaglia per le risorse naturali cambierà la nostra storia” confermando le promesse contenute nelle 182 pagine del programma di governo del Mas. Dopo il Venezuela, la Bolivia, ha le più vaste risorse latino-americane di gas naturale; nell’ottobre 2003, almeno 23 persone, che difendevano i preziosi “idrocarburi” dalla rapina organizzata da un consorzio multinazionale con la complicità del governo di La Paz, vennero uccise dalle forze dell’ordine durante una sollevazione popolare. Il 18 ottobre l’allora presidente Gonzalo Sanchez de Losada fu costretto a fuggire negli Stati Uniti, a Miami.

USA

DISCORSO DI BUSH ALLA NAZIONE: IN IRAQ STIAMO VINCENDO,

Parlando per 16 minuti alla nazione dallo Studio Ovale, con tutte le maggiori reti tv collegate il presidente George W. Bush ha affermato che "possiamo vincere la guerra in Iraq e la stiamo vincendo" e ha ribadito il no al ritiro, prima che la vittoria sia completa: "Ritirarsi ora dall'Iraq sarebbe un atto disonorevole che metterebbe in pericolo l'America ed io non lo permetterò... Prenderò le decisioni sui livelli delle truppe da mantenere in Iraq non basandomi su calendari di ritiro artificiali, ma sulle raccomandazioni dei comandanti sul terreno". Chi s'aspettava una svolta dopo le elezioni politiche irachene di giovedì scorso, è restato deluso. E' questo il quinto discorso in 20 giorni, per convincere gli americani che gli Stati Uniti sono sulla strada giusta, il presidente Bush parla più volte delle perdite che la guerra impone, dei costi del conflitto, dei sacrifici che saranno ancora necessari, riconoscendo che c'é ancora violenza e che ci sono state battute d'arresto: "Il lavoro non è finito"; gli iracheni, gli americani e i loro alleati hanno "di fronte più prove e più sacrifici". Ricordando l'arrogante affermazione "la missione è compiuta" del primo maggio 2003 dimostratasi clamorosamente falsa, oggi Bush riconosce che la guerra s'é rivelata più difficile del previsto e la ricostruzione è più lenta.

IRAQ

E' di cinque morti e di 11 feriti il bilancio di due distinti assalti compiuti oggi a Baghdad. Uomini armati hanno attaccato il convoglio del vicegovernatore della citta' Ziad Tarq al-Zubai a sud di Baghdad. al-Zubai e' rimasto ferito, mentre sono morte 3 delle sue guardie del corpo e una quarta e' stata ferita. Due civili iracheni sono rimasti uccisi e 8 persone, tra cui un colonnello di polizia, feriti nell'esplosione di un'autobomba a Baghdad. Una serie di attentati e di sparatorie a Bagdad e nel nord dell'Iraq tra la notte di sabato e l'alba di domenica hanno fatto almeno una ventina di morti , mettendo fine a tre giorni di relativa calma susseguenti alle elezioni parlamentari di giovedi'.

AFGHANISTAN S'INSEDIA PRIMO PARLAMENTO DOPO OLTRE 30 ANNI

Si e' insediato oggi a Kabul il Parlamento scaturito dalle elezioni del 18 settembre. La seduta inaugurale si e' aperta con una preghiera e l'inno nazionale, poi ha preso la parola l'ex re Zahir Shah e i nuovi deputati hanno prestato giuramento davanti al presidente Hamid Karzai. Il vice presidente americano Dick Cheney era presente alla cerimonia.


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