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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

‘’’RUSSIA-UCRAINA: la crisi del gas colpisce anche l’Europa occidentale’’’

Secondo Gazprom, monopolista del gas russo, l'Ucraina avrebbe sottratto illegalmente circa 100 milioni di metri cubi del gas diretto in Occidente, per un valore di oltre 25 milioni di dollari. Secondo invece il ministro dell'energia ucraino Ivan Plackov, non ci sono stati dirottamenti non autorizzati di gas. L'Ucraina sta usando gas dei depositi sotterranei e gas dal Turkmenistan, in stretta osservanza dei contratti sottoscritti. Plackov ha comunque ammonito Mosca della sua intenzione di ricorrere a prelievi del gas russo in futuro, se le temperature scenderanno sotto lo zero, in conformita' con le esistenti condizioni contrattuali sul pagamento dei diritti di transito. Ma per la Gazprom solo il gas russo sta entrando nel sistema ucraino oggi, il gas turkmeno non sta venendo pompato nei gasdotti. I rifornimenti turkmeni diretti a Kiev passano anch'essi per i tubi russi, e ieri Mosca aveva sottolineato di non aver ricevuto dall'ex repubblica sovietica alcun approvvigionamento destinato al vicino, mentre l’Ucraina accusa la Russi di bloccare il gas proveniente dal Turkmenistan. Intanto anche la Moldavia è in difficoltà. Il contratto moldavo con Gazprom e' scaduto il primo gennaio senza che le parti abbiano raggiunto un accordo sui rincari - del 100% - chiesti dalla Russia. Il dipartimento di stato americano ha gia' espresso rincrescimento per la decisione di Gazprom di sospendere i rifornimenti all'Ucraina. L'Europa occidentale, che col gas di Mosca copre quasi il 25% del suo fabbisogno, ha manifestato la sua preoccupazione: si terra' domani una riunione dedicata alla possibile crisi dei rifornimenti. Gazprom annuncia di avere destinato alle forniture per l'Europa 95 milioni di metri cubi aggiuntivi al giorno per "compensare i prelievi illegali di gas da parte dell'Ucraina". Ed entro domani sera, assicura il colosso del gas russo, nelle tubature che forniscono gas all'Europa sarà rirpristinata la pressione. Il presidente ucraino Yushenko ha incontrato oggi i rappresentanti diplomatici di UE, Giappone e Stati Uniti e ha chiesto alla Russia di riaprire i negoziati e ripristinare contestualmente la fornitura di gas al suo paese. Ancor prima di esser certo che la crisi russo-ucraina avrebbe avuto ripercussioni anche in Italia. Il ministro dell'Industria Claudio Scajola ha subito dichiarato la necessità di un rilancio dell'energia nucleare come soluzione alle problematiche energetiche.

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

‘’’IRAQ: SI DIMETTE IL MINISTRO DEL PETROLIO’’’

Il ministro iracheno del Petrolio, Ibrahim Bahr al-Ulum si è dimesso dal governo oggi, ma già la settimana scorsa era stato sostituito dall'ex primo ministro Ahmed Chalabi alla guida del dicastero a causa delle sue dichiarazioni contrarie dall'aumento dei prezzi del carburante deciso dal governo. 7 poliziotti iracheni sono morti e altre 13 persone sono rimaste ferite questa mattina nell'esplosione di un'autobomba kamikaze a Baquba, 60 chilometri a nord-est di Baghdad. I ribelli hanno compiuto attacchi anche in altre parti del Paese: 8 le vittime, tra cui due bambini - di 7 e di 10 anni - falciati a Kirkuk da una raffica di mitra sparata contro l'automobile su cui viaggiavano e, nella stessa citta', l'autista di un'ambulanza colpito alla testa da un proiettile. 3 agenti di polizia sono morti e altri 2 sono rimasti feriti in uno scontro a fuoco con alcuni uomini armati nella zona occidentale di Baghdad. Il convoglio di auto dell'ambasciatore turco Unal Cevikoz è stato attaccato stamattina sulla strada che collega l'aeroporto di Baghdad alla città, ma non ci sarebbero feriti.

’’’EGITTO: sono 25 i rifugiati uccisi dalla polizia’’’

È salito a 25 il numero dei profughi rimasti uccisi il 30 Dic. dalla polizia egiziana al Cairo durante lo sgombero di migliaia di rifugiati sudanesi accampati da settimane nei pressi della locale sede dell'Onu. Un'inchiesta giudiziaria è stata aperta ieri pomeriggio e gli inquirenti si sono recati all'obitorio di Zeinhom al Cairo. Fra i morti, riferiscono fonti mediche, ci sono almeno dieci bambini e sette donne. I feriti dei violenti scontri all'alba di ieri sono in tutto, compresi gli agenti, poco meno di un centinaio. Per il pomeriggio è stata organizzata una manifestazione per commemorare le vittime.

‘’’Yemen: i rapitori minacciano di uccidere gli ostaggi se verranno attaccati’’’

"I rapitori minacciano di uccidere i 5 turisti italiani se le forze governative prendono l'iniziativa di bombardare il loro rifugio e di dargli l'assalto", ha spiegato la fonte che appartiene alla tribu' dei Zaydi, la stessa del gruppo che ha compiuto ieri il sequestro. Ma secondo l'ambasciatore italiano non c’è questa intenzione da parte del governo yemenita, che intende trovare una soluzione. Il diplomatico ha aggiunto che al momento previsioni sulla possibile imminenza del rilascio degli ostaggi non ne sono state fatte. Sul sito internet dello Yemen Observer, quotidiano di Sana'a, si legge che le autorità yemenite avrebbero raggiunto un accordo con i sequestratori per il rilascio degli ostaggi in cambio di "considerazione" per le loro rivendicazioni. I turisti italiani sono in buona salute.

’’’Messico: comincia “l’altra campagna” degli zapatisti’’’

Guidando una moto da cross nera, con stampata sul davanti in rosso la sigla Ezln ed una bandiera messicana inastata nel sedile posteriore, il subcomandante Marcos - alla testa di vecchi camion e autobus colmi di zapatisti - e' giunto ieri a La Garrincha, municipio di Ocosingo, nello Stato del Chiapas. Accolto con incessanti applausi da migliaia di zapatisti che lo aspettavano da ore, Marcos, e' poi ripartito con l'intera carovana alla volta di San Cristobal de las Casas, lontana 120 chilometri, dove effetuerà il primo degli eventi della cosidetta 'altra campagna', in alternativa a quella in corso per le presidenziali del prossimo luglio. Con questo scopo, Marcos, che d'ora in avanti si fara' chiamare 'Subdelegato Zero', visitera' in sei mesi i 31 Stati messicani e Citta' del Messico e, secondo quanto ha anticipato oggi un suo portavoce, alla carovana potra' aggregarsi anche chi non e' zapatista e, senza restrizioni, giornalisti della stampa locale e internazionale.

’’’NEPAL: I RIBELLI MAOISTI ANNUNCIANO FINE TREGUA UNILATERALE’’’

I ribelli maoisti attivi dal 1996 in Nepal hanno annunciato la fine di una tregua unilaterale proclamata il 3 settembre scorso, sostenendo che il suo proseguimento sarebbe stato “non solo impossibile ma anche suicida”. In un comunicato diffuso dal capo della guerriglia, Prachanda, gli estremisti hanno detto di aver “compreso profondamente” gli appelli di vari organismi internazionali, tra cui Nazioni Unite ed Unione europea, all’estensione del cessate-il-fuoco, ma hanno fatto intendere di voler continuare nelle loro attività contro “il regime reale autocratico” e attualmente mirate a contrastare le elezioni municipali del prossimo 8 febbraio. Nel documento i ribelli, che lottano per il rovesciamento della monarchia e una più equa redistribuzione delle risorse partendo da una radicale riforma agraria, hanno poi confermato il loro impegno nell’alleanza stretta nei mesi scorsi con sette partiti di opposizione. La tregua finora in vigore doveva inizialmente durare tre mesi, ed era stata prolungata di un ulteriore mese lo scorso 3 dicembre, facendo sperare che l’annoso conflitto, costato la vita a quasi 13.000 persone, potesse prendere la strada della riconciliazione. Al momento il potere politico è nella mani del sovrano che, con un colpo di mano politico mirato proprio a sconfiggere la ribellione, a febbraio aveva licenziato l’esecutivo, nominandone uno di suo gradimento, e limitato le libertà civili, oltre ad aver fatto arrestare centinaia di dissidenti e oppositori.

ITALIA

’’’CREMONA: MUORE UN COMPAGNO PER IL FREDDO’’’ (Onda d’Urto)

Oggi i compagni del C.S. Dordoni di Cremona hanno organizzato una conferenza stampa per denunciare la morte del compagno Zeppelin, trovato senza vita nel suo appartamento comunale privato di luce,acqua e gas , tagliati dall'azienda di municipale cremonese. Zeppelin, totalmente inabile al lavoro, percepiva 300 euro al mese di pensione di invalidità e non poteva permettersi i servizi essenziali. Una situazione che ha creato immediatamente numerose polemiche, specialmente perchè successa in una città ricca e benestante come Cremona. Sono comunque più di cento le famiglie che vivono in condizioni di disagio e miseria, costrette a rivolgersi ai servizi sociali che affermano di non essere in grado di far fronte alle richieste di intervento economico sempre maggiori.

’’’Trent'anni, tunisino, muore al cpt di Caltanissetta’’’ (Indy)

Mhedy Alìy si trovava nel Centro di accoglienza temporanea di Caltanissetta dal 19 novembre scorso. La notte di Capodanno riceve la notizia della morte di un parente. Disperazione e rabbia per non poter liberamente raggiungere il suo paese, vista la detenzione a Pian del Lago. Sono le 3.30 del 1° gennaio quando Mhedy si sente male. Gli somministrano dei calmanti ma non c’è nulla da fare. Il tunisino morirà nel tragitto in ambulanza verso l’ospedale. L’avvocato Giovanni Annaloro che fornisce sostegno legale ai richiedenti asilo rinchiusi nel cpta di Pian del Lago, racconta di essere stato informato della morte del giovane solo domenica sera, ben 24 ore dopo il decesso. “A me è stato riferito che dopo aver parlato al telefono Mhedy ha cominciato a dare in escandescenze, piangendo e dimenandosi perché voleva uscire. Così per calmare il giovane - continua Annaloro - i medici gli avrebbero somministrato del valium e di li a poco il tunisino si sarebbe sentito male”. L’autopsia stabilirà se a causare l’infarto sia stata una dose eccessiva di farmaci o se si sia trattato di una morte naturale. Le fonti citate dall’avvocato Annaloro raccontano anche di una rivolta che ci sarebbe stata nel cpta di Caltanissetta tra i migranti rinchiusi, subito dopo aver saputo che Mhedy era morto. Diversa la versione fornita dalla Questura di Caltanissetta: a Mhedy sono stati dati dei calmanti solo dopo che aveva già accusato il malore. Dopo quindici, venti minuti, Mhedy, che nel frattempo era andato a dormire, avrebbe riaccusato il malore. I suoi compagni di stanza avrebbero così allertato nuovamente i dottori. A questo punto la corsa all’ospedale di Sant’Elia e la morte in ambulanza. Infine la Questura dice che non c’è stata alcuna rivolta.

’’’ZAGAROLO: FRANA INTERROMPE LINEA FERROVIARIA ROMA-CASSINO’’’

Uno smottamento ha provocato l'interruzione della linea ferroviaria Roma-Cassino per la gran quantita' di detriti e fango che improvvisamente hanno invaso i binari. E' avvenuto, stamani, alle 5,30 circa, nei pressi di Roma, tra le stazioni di Zagarolo e Colleferro. Lo ha reso noto l'ufficio stampa delle Ferrovie dello stato, precisando che tecnici e operai della Rete Ferroviaria Italiana sono gia' al lavoro per tentare di ripristinare al piu' presto almeno uno dei due binari della linea. Nel frattempo i treni regionali vengono fatti fermare alle stazioni di Zagarolo e a Colleferro , dove sono stati attivati i servizi sostitutivi su gomma, e i treni a lunga percorrenza vengono deviati per Formia.

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

NOTIZIE BREVI

ESTERI

EGITTO

È salito a 25 il numero dei profughi rimasti uccisi ieri mattina dalla polizia egiziana al Cairo durante lo sgombero di migliaia di rifugiati sudanesi accampati da settimane nei pressi della locale sede dell'Onu. Il nuovo bilancio è stato fornito stamane da fonti giudiziarie. Un'inchiesta giudiziaria è stata aperta ieri pomeriggio e gli inquirenti si sono recati all'obitorio di Zeinhom al Cairo, dove hanno contato 25 cadaveri, hanno indicato le fonti. Fra i morti, riferiscono fonti mediche, ci sono almeno dieci bambini e sette donne. I feriti dei violenti scontri all'alba di ieri sono in tutto, compresi gli agenti, poco meno di un centinaio. Per il pomeriggio è stata organizzata una manifestazione per commemorare le vittime: tutti dovranno portare mazzi di fiori sulla piazza, accanto alla sede dell'Unhcr, dove si trovava l'accampamento.

RUSSIA

Un piccolo aereo partito da Mosca e' precipitato oggi in Ucraina presso l'aeroporto di Khariv. Lo ha reso noto il ministero russo per le Emergenze, citato dall'agenzia stampa Interfax. Non si conosce il numero delle persone che erano a bordo del velivolo, un Bae-125.

Intanto in merito alla vicenda del GAS, l'Eni sta riscontrando in questo momento un sensibile calo della pressione del gas in arrivo dalla Russia verso l'Italia in seguito alla crisi con l'Ucraina. Secondo quanto risulta all'ANSA, l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni ha parlato con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta, il ministro degli Esteri Gianfranco Fini e il ministro delle Attivita' Produttive Claudio Scajola per spiegare la situazione che si sta creando. Per il momento non ci sono indicazioni ufficiali da parte dell'Eni sull'evolvere della situazione.

CHIAPAS

Guidando una moto da cross nera, con stampata sul davanti in rosso la sigla Ezln ed una bandiera messicana inastata nel sedile posteriore, il subcomandante Marcos - alla testa di vecchi camion e autobus colmi di zapatisti - e' giunto ieri a La Garrincha, municipio di Ocosingo, nello Stato del Chiapas. Accolto con incessanti applausi da migliaia di zapatisti che lo aspettavano da ore, Marcos, e' poi ripartito con l'intera carovana alla volta di San Cristobal de las Casas, lontana 120 chilometri, dove effetuerà il primo degli eventi della cosidetta 'altra campagna', in alternativa a quella in corso per le presidenziali del prossimo luglio. Con questo scopo, Marcos, che d'ora in avanti si fara' chiamare 'Subdelegato Zero', visitera' in sei mesi i 31 Stati messicani e Citta' del Messico e, secondo quanto ha anticipato oggi un suo portavoce, alla carovana potra' aggregarsi anche chi non e' zapatista e, senza restrizioni, giornalisti della stampa locale e internazionale.

SIRIA

L'agenzia stampa ufficiale siriana Sana ha reso noto che il Comando nazionale del Baath ha deciso l'espulsione dal partito dell'ex vice presidente siriano Abdel Halim Khaddam, dopo l'intervista concessa alla tv Al Arabiya. Il comunicato spiega che la voce di Khaddam si è aggiunta al coro ostile alla Siria, sposando in questo modo lo schema israelo-americano: "Khaddam ha tradito il partito, la patria e la nazione".

IRAQ

Quattro persone sono state uccise nei pressi di Kirkuk nel corso di una protesta contro il rincaro dei prodotti petroliferi. Non è chiaro se ad aprire il fuoco sui manifestanti inferociti sia stata la polizia irachena o dei militari statunitensi. Una bomba è esplosa nei pressi della raffineria di Doura, a Baghdad, provocando un incendio. Tre soldati americani sono rimasti uccisi a Miqdadiya, quando il mezzo su cui viaggiavano è saltato su un ordigno. Una base Usa nel centro di Falluja è stata attaccata con razzi e armi leggere da combattenti iracheni. A Mosul uomini armati hanno assalito un check point della polizia, uccidendo una persona.

YEMEN: ESERCITO ASSEDIA AREA DOVE SONO SEQUESTRATI ITALIANI

Le forze armate yemenite stanno assediando l'area tribale dove sono tenuti in ostaggio i cinque turisti italiani, ha dichiarato oggi il primo ministro dello Yemen Abdel Kader Bajammal. Il premier ha affermato che non vi saranno negoziati con i rapitori, ma che verranno esercitate pressioni al fine di un rilascio pacifico.

Afghanistan. Kandahar: kamikaze contro convoglio militare

Un kamikaze alla guida di un'autobomba si è lanciato a Kandahar contro un convoglio della coalizione militare in Afghanistan. Secondo fonti locali, l'attentatore è l'unica vittima, mentre una donna e un bambino sono rimasti feriti. L'attacco è avvenuto nel centro della città, un tempo roccaforte delle milizie talebane. Secondo testimoni, il convoglio attaccato è delle forze canadesi che garantiscono la sicurezza delle squadre di ricostruzione del Paese. Nell'ambito dell'espansione della Nato in Afghanistan, il Canada, insieme a Gran Bretagna e Olanda, ha in programma di aumentare il numero dei militari impegnati nella missione Isaf.

RIBELLI MAOISTI ANNUNCIANO FINE TREGUA UNILATERALE

I ribelli maoisti attivi dal 1996 in Nepal hanno annunciato la fine di una tregua unilaterale proclamata il 3 settembre scorso, sostenendo che il suo proseguimento sarebbe stato “non solo impossibile ma anche suicida”. In un comunicato diffuso dal capo della guerriglia, Prachanda, gli estremisti hanno detto di aver “compreso profondamente” gli appelli di vari organismi internazionali, tra cui Nazioni Unite ed Unione europea, all’estensione del cessate-il-fuoco, ma hanno fatto intendere di voler continuare nelle loro attività contro “il regime reale autocratico” e attualmente mirate a contrastare le elezioni municipali del prossimo 8 febbraio. Nel documento i ribelli, che lottano per il rovesciamento della monarchia e una più equa redistribuzione delle risorse partendo da una radicale riforma agraria, hanno poi confermato il loro impegno nell’alleanza stretta nei mesi scorsi con sette partiti di opposizione. La tregua finora in vigore doveva inizialmente durare tre mesi, ed era stata prolungata di un ulteriore mese lo scorso 3 dicembre, facendo sperare che l’annoso conflitto, costato la vita a quasi 13.000 persone, potesse prendere la strada della riconciliazione. Al momento il potere politico è nella mani del sovrano che, con un colpo di mano politico mirato proprio a sconfiggere la ribellione, a febbraio aveva licenziato l’esecutivo, nominandone uno di suo gradimento, e limitato le libertà civili, oltre ad aver fatto arrestare centinaia di dissidenti e oppositori.

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