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DA RISCRIVERE Venerdì 24 marzo è stato occupato dagli operai lo stabilimento dell' Arena a Gatteo, in provincia di Forlì. I lavoratori si sono mobilitati dopo aver ricevuto una lettera dall'azienda che annunciva la chiusura della struttura per il giorno 27 di marzo.

L'Arena è stata comprata da un gruppo finanziario fortemente indebitato, finendo vittima di un grosso affare
speculativo.L'impresa aveva una posizione di punta in alcuni settori dell'alimentazione, dai gelati alle pizze, oltre ovviamente al comparto avicolo. La strategia della neo-proprietà è stata quella di parcellizzare e segmentare i comparti, per poi venderli separatamente, recuparerae su liquidità e pagare parte dei debiti.
Per quanto riguarda il settore avicolo, Arena possiede di 3 stabilimenti (uno nelle Marche, uno in Molise e uno a Gatteo in provincia di Forlì-Cesena). Quello di Gatteo è il più appetibile per la vendita. Causa la crisi dovuta all'influenza
aviaria il mercato del pollame è colato a picco. Dal momento che esistevano gia piani per la liquidazione di Gatteo la proprietà si è mossa in tal senso con più decisione. Ha chiesto "sacrifici" e lo spostamento delle spedizioni in altra sede per ridurre le spese.
Gli operai hanno dato l'assenzo a queste soluzioni, ma poi hanno ricevuto una lettera che annunciva la chiusura dello stabilimento .

Come in molti altri casi, buona parte delle famiglie della zona ha un reddito (e a volte 2) legato alle sorti dell'Arena. 600 persone stanno perdendo il lavoro.
La ditta ha rifiutato tutte le proposte che i lavoratori hanno fatto, anche la rotazione della produzione e della cassa integrazione tra i tre stabilimenti italiani.

Al momento l'occupazione continua con 50 operai sempre presenti la notte e un numero molto maggiore di giorno. I comuni della zona si stanno tutti mobilitando per risolvere la crisi, ed oggi pomeriggio è previsto un tavolo istituzionale.
Il rischio di sgombero, dopo essere stato ventilato e sottolineato da 2 camionette di celerini l'altro ieri, è rientrato. Per il momento, quindi, i lavoratori sono riusciti ad impedire la chiusura dello stabilimento. Ma c'è il rischio che i celerini possano tornare, anche perché molti lavoratori sono immigrati, e rischiano gravi ritorsioni sul permesso di soggiorno se la situazione precipita.

Infine ci sono 15.000 euro in pollame che stanno marcendo sulle linee ferme da giorni. I lavoratori si sono offerti di lavorare gratis la carne e di congelarla nelle celle. La proprietà non dà il permesso a entrare nello stabilimento (l'occupazione è nel cortile, dove si dorme anche) proponendo solo di mandare i camion a prendere la merce e portarla altrove. Ma questo decreterebbe la fine per gli operai e per la protesta. Lasciarlo sulla linea a marcire, infatti, porterà presto la Asl locale a mettere i sigilli allo stabilimento, decretando la quarantena per il ripristino dalla salubrità e ugualmente stroncando la protesta. Su questa impasse sembra contare la direzione. Al tavolo istituzionale la delegazione degli operai cercherà di risolvere quanto prima il problema.
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'''Israele: operazioni di voto'''

Per le elezioni in Israele, che dovranno portare alla formazione di un nuovo governo mentre l'ex premier Ariel Sharon è ancora in coma, è andato a votare il 21,7% degli aventi diritto al voto, come riferisce una agenzia che riporta i dati di mezzogiorno.
Favorito è il partito Kadima, creato proprio da Sharon, che secondo le previsioni dovrebbe ottenere circa un terzo dei seggi disponibili. Sono 31 le liste che inseguono i voti degli elettori.




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'''Nuova legge sull'immigrazine negli USA'''
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Dopo il corteo di domenica a Los Angeles, è stata approvata ieri sera dalla Camera dei rapresentanti degli USA la nuova legge sull'immigrazione, che propone, tra le altre ocse, la costruzione di un muro al confine tra Sati Uniti e Messico.
All’origine della storia vi sono gli undici milioni di persone, entrate negli Stati Uniti per lavorare, ma alle quali non è mai stato "concesso" di avere il permesso di soggiorno. Si tratta di persone provenineti soprattutto dal Messico, ma anche da altri paesi del Sud America -Coprono i posti di lavoro meno retribuiti e piu’ faticosi e non hanno nessuna intenzione di tornare al paese d’origine, come invece vorrebbero i rappresentanti del Coingresso degli Sati Uniti.

Per risolvere la questione, George Bush aveva proposto gia’ al suo primo mandato una riforma per concedere agli "illegali" una sorta di permesso di soggiorno temporaneo , per quattro o cinque anni, alla fine del quale il ‘’lavoratore ospite’’ sarebbe dovuto tornare in patria e presentare una nuova domanda per il rinnovo del permesso o la cittadinanza.
La proposta della Casa Bianca aveva alcune motivazioni precise. Per il mondo degli affari, infatti, persone senza documenti e disposte ad accettare un lavoro qualunque sono una preziosa fonte di mano d’opera a basso costo. In un momento in cui l’economia Usa fatica a reggere alla concorrenza di India e Cina. Un permesso di lavoro temporaneo, quindi, sarebbe una soluzione piu’ che accettabile. Il fatto, pero’ e’ che per una fetta consistente di repubblicani conservatori, il premesso di lavoro temporaneo equivale ad una sorta di "condono", destinato a premiare chi, secondo loro, ha violato la legge e utilizza, evadendo gran parte delle tasse, i servizi sociali degli Stati.

A dicembre, proprio con queste motivazioni, il repubblicano Tom Tancredo ha cosi’ convinto la Camera dei rappresentanti a votare una legge che criminalizza chi "non ha le carte in regola" , punisce chi li assume e promuove la costruzione di un muro simile a quelli voluto da Sharon per "proteggere Israele" .

Adesso, la legge e’ arrivata al Senato. E le proposte per risolvere la questione si sono moltiplicate, con un occhio attento alle ambizioni di ciascuno per il 2008, quando scadrà il secondo mandato di Bush.

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Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

Occupazione Arena

Venerdì 24 marzo è stato occupato dagli operai lo stabilimento dell' Arena a Gatteo, in provincia di Forlì. I lavoratori si sono mobilitati dopo aver ricevuto una lettera dall'azienda che annunciva la chiusura della struttura per il giorno 27 di marzo.

L'Arena è stata comprata da un gruppo finanziario fortemente indebitato, finendo vittima di un grosso affare speculativo.L'impresa aveva una posizione di punta in alcuni settori dell'alimentazione, dai gelati alle pizze, oltre ovviamente al comparto avicolo. La strategia della neo-proprietà è stata quella di parcellizzare e segmentare i comparti, per poi venderli separatamente, recuparerae su liquidità e pagare parte dei debiti. Per quanto riguarda il settore avicolo, Arena possiede di 3 stabilimenti (uno nelle Marche, uno in Molise e uno a Gatteo in provincia di Forlì-Cesena). Quello di Gatteo è il più appetibile per la vendita. Causa la crisi dovuta all'influenza aviaria il mercato del pollame è colato a picco. Dal momento che esistevano gia piani per la liquidazione di Gatteo la proprietà si è mossa in tal senso con più decisione. Ha chiesto "sacrifici" e lo spostamento delle spedizioni in altra sede per ridurre le spese. Gli operai hanno dato l'assenzo a queste soluzioni, ma poi hanno ricevuto una lettera che annunciva la chiusura dello stabilimento .

Come in molti altri casi, buona parte delle famiglie della zona ha un reddito (e a volte 2) legato alle sorti dell'Arena. 600 persone stanno perdendo il lavoro. La ditta ha rifiutato tutte le proposte che i lavoratori hanno fatto, anche la rotazione della produzione e della cassa integrazione tra i tre stabilimenti italiani.

Al momento l'occupazione continua con 50 operai sempre presenti la notte e un numero molto maggiore di giorno. I comuni della zona si stanno tutti mobilitando per risolvere la crisi, ed oggi pomeriggio è previsto un tavolo istituzionale. Il rischio di sgombero, dopo essere stato ventilato e sottolineato da 2 camionette di celerini l'altro ieri, è rientrato. Per il momento, quindi, i lavoratori sono riusciti ad impedire la chiusura dello stabilimento. Ma c'è il rischio che i celerini possano tornare, anche perché molti lavoratori sono immigrati, e rischiano gravi ritorsioni sul permesso di soggiorno se la situazione precipita.

Infine ci sono 15.000 euro in pollame che stanno marcendo sulle linee ferme da giorni. I lavoratori si sono offerti di lavorare gratis la carne e di congelarla nelle celle. La proprietà non dà il permesso a entrare nello stabilimento (l'occupazione è nel cortile, dove si dorme anche) proponendo solo di mandare i camion a prendere la merce e portarla altrove. Ma questo decreterebbe la fine per gli operai e per la protesta. Lasciarlo sulla linea a marcire, infatti, porterà presto la Asl locale a mettere i sigilli allo stabilimento, decretando la quarantena per il ripristino dalla salubrità e ugualmente stroncando la protesta. Su questa impasse sembra contare la direzione. Al tavolo istituzionale la delegazione degli operai cercherà di risolvere quanto prima il problema.

NOTIZIE BREVI

ITALIA

Milano

Attesa per domani la decisione del Tribunale del Riesame di Milano sui ricorsi presentati dai difensori contro la custodia cautelare in carcere di 25 dei manifestanti arrestati l'11 marzo scorso durante gli scontri in corso Buenos Aires. Nell'udienza di sabato mattina il pm aveva chiesto la conferma del carcere per i 25. Gli avvocati difensori hanno sollecitato la remissione in libertà per mancanza di gravi indizi e in subordine la concessione degli arresti domiciliari. Audio con Mirko Mazzali, avvocato difensore di alcuni compagni arrestati.

ESTERI

Conferenza contro agente orange

Si terrà in Vietnam la conferenza internazionale sugli effetti dell'agente Orange, il defoliante usato durante la guerra nel paese asiatico. Civili e perfino militari di più paesi rivendicano problemi di salute dovuti all'agente chimico che gli Stati Uniti usavano per eliminare la copertura fornita dalla giungla e i raccolti dei contadini. Uno studio effettuato recentemente ha collegato l’Agente Orange con quasi tutti i tipi di cancro conosciuti sugli uomini e con molte altre disfunzioni letali ed è stato in Vietnam causa di vari problemi di salute per due milioni di persone, nonche' di handicap per un altro milione di abitanti. Le vittime combattono per essere risarcite da Monsanto, Dow Chemical e altri produttori di questo agente tossico. Nel 1984 sono stati riconosciuti i danni ai veterani statunitensi, che hanno ricevuto un risarcimento complessivo di 180 milioni di dollari.

Voli Cia, governo di Blair era coinvolto

Da alcuni documenti presentati ieri all'Alta corte britannica è emerso il pieno coinvolgimento del governo britannico nell'operazione "extraordinary rendition" della Cia in Gran Bretagna. Secondo le fonti, l'Mi5 (l'organo dei servizi segreti interni britannici) avrebbe permesso il sequestro e il trasferimento nel carcere di Guantanamo, a Cuba, di due persone arrestate in Gran Bretagna, pur sapendo che esse, al momento dell'arresto, non erano in possesso di materiale esplosivo o di oggetti incriminanti.

FRANCIA: SCIOPERO CONTRO IL CPE

Continuano le mobilitazioni in Francia, che proseguono ormai da due mesi, contro la legge che ha istituito un nuovo contratto di lavoro, diretto ai giovani di meno di 26 anni e che permette il licenziamento senza giusta causa nei due anni di "formazione" che il contratto prevede. Il sistema dei trasporti pubblici é totalmente bloccato. A funzionare regolarmente sono solo i treni diretti all'estero (TGV e Thalys). Oggi a Parigi studenti e non sfileranno in corteo, in concomitanza con lo sciopero. Mentre per domani mattina è previsto un blocco del traffico, che, di fatto, potrebbe prolungare lo sciopero di altre 12 ore.

Israele: operazioni di voto

Per le elezioni in Israele, che dovranno portare alla formazione di un nuovo governo mentre l'ex premier Ariel Sharon è ancora in coma, è andato a votare il 21,7% degli aventi diritto al voto, come riferisce una agenzia che riporta i dati di mezzogiorno. Favorito è il partito Kadima, creato proprio da Sharon, che secondo le previsioni dovrebbe ottenere circa un terzo dei seggi disponibili. Sono 31 le liste che inseguono i voti degli elettori.

Detenuti sieropositivi in sciopero della fame

Oltre 240 detenuti sieropositivi hanno cominciato a rifiutare il cibo per chiedere terapie gratuite, nel carcere di Westville, a Durban, dove, a causa di infezioni collegate alla sindrome da immunodeficienza acquisita (sida/aids), l'anno scorso sono morti 78 reclusi e nei mesi scorsi più di altri 20. . Il governo fornisce gratuitamente farmaci antiretrovirali a circa 50.000 dei 6 milioni di sudafricani sieropositivi, ma per avere accesso alle cure è necessario essere in possesso di documenti identificativi. Molti detenuti, invece, non hanno una carta d’identità, né il denaro necessario per darsi fare i documenti. La protesta durerà almeno tre giorni, ma – ha detto Ncemu – potrebbe essere prorogata “se le autorità non accoglieranno le nostre richieste”.

Stuprate studentesse in Kenya

Almeno 15 studentesse sono state stuprate durante una marcia di protesta notturna nel distretto centrale di Nyeri in Kenya. Centinaia di studenti sono usciti da scuola nel mezzo della notte per raggiungere l'ufficio del sovrintendente e chiedere un miglioramento delle strutture e dei servizi universtitari. Le vittime racontano che stavano marciando quando sono state attaccate da un gruppo sconosciuti che ha violentato almeno 15 di loro. Quasi 700 studentesse delle scuole superiori hanno deciso di marciare per 10-15 chilometri in piena notte per non farsi riconoscere. La polizia afferma che sono in corso delle indagini, ma non è stato ancora effettuato alcun arresto.

Nuova legge sull'immigrazine negli USA

Dopo il corteo di domenica a Los Angeles, è stata approvata ieri sera dalla Camera dei rapresentanti degli USA la nuova legge sull'immigrazione, che propone, tra le altre ocse, la costruzione di un muro al confine tra Sati Uniti e Messico. All’origine della storia vi sono gli undici milioni di persone, entrate negli Stati Uniti per lavorare, ma alle quali non è mai stato "concesso" di avere il permesso di soggiorno. Si tratta di persone provenineti soprattutto dal Messico, ma anche da altri paesi del Sud America -Coprono i posti di lavoro meno retribuiti e piu’ faticosi e non hanno nessuna intenzione di tornare al paese d’origine, come invece vorrebbero i rappresentanti del Coingresso degli Sati Uniti.

Per risolvere la questione, George Bush aveva proposto gia’ al suo primo mandato una riforma per concedere agli "illegali" una sorta di permesso di soggiorno temporaneo , per quattro o cinque anni, alla fine del quale il ‘’lavoratore ospite’’ sarebbe dovuto tornare in patria e presentare una nuova domanda per il rinnovo del permesso o la cittadinanza. La proposta della Casa Bianca aveva alcune motivazioni precise. Per il mondo degli affari, infatti, persone senza documenti e disposte ad accettare un lavoro qualunque sono una preziosa fonte di mano d’opera a basso costo. In un momento in cui l’economia Usa fatica a reggere alla concorrenza di India e Cina. Un permesso di lavoro temporaneo, quindi, sarebbe una soluzione piu’ che accettabile. Il fatto, pero’ e’ che per una fetta consistente di repubblicani conservatori, il premesso di lavoro temporaneo equivale ad una sorta di "condono", destinato a premiare chi, secondo loro, ha violato la legge e utilizza, evadendo gran parte delle tasse, i servizi sociali degli Stati.

A dicembre, proprio con queste motivazioni, il repubblicano Tom Tancredo ha cosi’ convinto la Camera dei rappresentanti a votare una legge che criminalizza chi "non ha le carte in regola" , punisce chi li assume e promuove la costruzione di un muro simile a quelli voluto da Sharon per "proteggere Israele" .

Adesso, la legge e’ arrivata al Senato. E le proposte per risolvere la questione si sono moltiplicate, con un occhio attento alle ambizioni di ciascuno per il 2008, quando scadrà il secondo mandato di Bush.

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

Israele: operazioni di voto

Sono cominciate poco più di due ore fa le elezioni legislative israeliane, che dovranno portare alla formazione di un nuovo governo mentre l'ex premier Ariel Sharon è ancora in coma. Favorito è il partito Kadima, creato proprio da Sharon, che secondo le previsioni dovrebbe ottenere circa un terzo dei seggi disponibili. Sono 31 le liste che inseguono i voti degli elettori. Per la sicurezza delle operazioni, sono stati dispiegati 22.000 tra poliziotti e volontari.

Detenuti sieropositivi in scioopero della fame

Oltre 240 detenuti sieropositivi hanno cominciato a rifiutare il cibo per chiedere terapie gratuite, nel carcere di Westville, a Durban, dove, a causa di infezioni collegate alla sindrome da immunodeficienza acquisita (sida/aids), l'anno scorso sono morti 78 reclusi e nei mesi scorsi più di altri 20. . Il governo fornisce gratuitamente farmaci antiretrovirali a circa 50.000 dei 6 milioni di sudafricani sieropositivi, ma per avere accesso alle cure è necessario essere in possesso di documenti identificativi. Molti detenuti, invece, non hanno una carta d’identità, né il denaro necessario per darsi fare i documenti. La protesta durerà almeno tre giorni, ma – ha detto Ncemu – potrebbe essere prorogata “se le autorità non accoglieranno le nostre richieste”.

FRANCIA: SCIOPERO CONTRO IL CPE

Continuano le mobilitazioni in Francia, che proseguono ormai da due mesi, contro la legge che ha istituito un nuovo contratto di lavoro, diretto ai giovani di meno di 26 anni e che permette il licenziamento senza giusta causa nei due anni di "formazione" che il contratto prevede. Il sistema dei trasporti pubblici é totalmente bloccato. A funzionare regolarmente sono solo i treni diretti all'estero (TGV e Thalys). Oggi a Parigi studenti e non sfileranno in corteo, in concomitanza con lo sciopero. Mentre per domani mattina è previsto un blocco del traffico, che, di fatto, potrebbe prolungare lo sciopero di altre 12 ore.

IRAN-NUCLEARE

E' stata aperta un'inchiesta su presunte esportazioni "illegali" dalla Germania all'Iran, destinate al programma nucleare di Teheran. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha affermato che il suo paese proseguira' sulla strada del suo programma nucleare, dopo che la scorsa settimana il deferimento del dossier sul nucleare iraniano al Consglio di sicurezza dell'Onu si è risolto con un nulla di fatto.

ITALIA

Sequestrato server

Da giovedì scorso un celebre network di condivisione italiano è moribondo: Freeazzurra è infatti al centro di una inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza della Lombardia in materia di violazione del diritto d'autore. Non è la prima volta in cui un sistema di file sharing viene preso di mira negli ultimi tempi in Italia: un altro caso che fece recentemente discutere fu quello della chiusura di Cucciolandia nello scorso giugno. Un caso che riaprì il dibattito sull'attuale legislazione italiana in materia.


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Appunti e note redazionali

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gror060328 (last edited 2008-06-26 09:56:21 by anonymous)