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Appunti e note redazionali

Fonti

Gr 19:30

Sommario

In primo Piano

Editoriale

NOTIZIE BREVI

ESTERI

ITALIA

Siparietto


Gr 13:00

In primo Piano

LULA E CHÁVEZ DISCUTONO DI “NUOVA INTEGRAZIONE” REGIONALE

I presidenti del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, e Venezuela, Hugo Chávez, si sono incontrati alcune a Brasilia, restando riuniti con i rispettivi ministri degli Esteri per circa tre ore e mezzo. Nessuno dei due capi di Stato ha rilasciato dichiarazioni al termine del summit ma, secondo il ministro dell’Informazione venezuelano, William Lara, durante la riunione i due presidenti hanno esaminato modelli di “nuova integrazione” regionale, sulla quale insiste in particolare Chávez. Quest’ultimo ha annunciato a Lula la prossima uscita del Venezuela dalla ‘Comunidad andina de naciones’, poiché Caracas considera ormai lo schema di integrazione su cui si fonda l’organizzazione regionale “superato”: Chávez, infatti, in questo nuovo modello di integrazione vuole esaltare maggiormente gli aspetti politici e sociali, relegando in secondo piano quelli economici, invece dominanti e pressoché esclusivi nella Comunità andina. Il presidente venezuelano ha promesso a Lula di concentrare tutto il suo impegno sul Mercato comune del Sud (Mercosur, di cui fanno parte, oltre al Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay), sebbene ritenga che anche i principi su cui si basa quest’organizzazione, in cui Caracas è entrata a pieno titolo recentemente, vadano “riformulati”. Secondo Lara, Lula e Chávez si incontreranno di nuovo a breve, probabilmente la settimana prossima a San Paolo, ancora in Brasile, e alla riunione potrebbe partecipare anche il loro omologo argentino Néstor Kirchner.

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Usa: processo a 18 nonne pacifiste

Rischiano 15 giorni di prigione ciascuna 18 nonne pacifiste accusate di 'condotta disordinata' durante una protesta contro la guerra in Iraq.Le nonne della 'Granny Peace Brigade' si erano sedute di fronte a una stazione di reclutamento bloccando il passaggio durante una protesta nell'ottobre scorso a Manhattan. Molto determinate le nonne, tra gli 80 e i 90 anni, hanno rifiutato una proposta del magistrato che era pronto a ritirare le accuse se loro s'impegnavano a non violare la legge per 6 mesi.

Macchina antidolore per giustiziato

Le attivita' cerebrali di un giustiziato sono state monitorate per la prima volta in Usa per accertarsi che non soffrisse troppo. L'esecuzione - compiuta la scorsa notte a Raleigh, Nord Carolina, tramite iniezione letale - riguardava un uomo di 61 anni, accusato di omicidio durante una rapina nel 1983. Le iniezioni letali sono sotto accusa per il dolore che provocano con l'immissione di sostanze paralizzanti. I medici hanno assicurato che Brown non ha sofferto.

FRONTE POLISARIO RESPINGE PROPOSTA ONU

Il ‘Fronte popolare di liberazione del Saguiat el Hamra e del Río de Oro’, detto ‘Fronte Polisario’, ha respinto formalmente l’invito di dare vita a negoziati diretti con il Marocco per pervenire a un accordo su un’autonomia da riconoscere al Sahara Occidentale. Lo ha dichiarato il rappresentante del Fronte Polisario al Palazzo di Vetro di New York, Ahmed Bujari, dopo aver preso atto della proposta del segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan e del suo rappresentante Peter Van Walsum che, dopo tre decenni di fallimentari negoziati, hanno proposto ieri un cambio di strategia, rovesciando l’esito della fine del trentennale conflitto direttamente su Rabat e sul Fronte Polisario, oltre che su Mauritania e Algeria. “Negoziati diretti per cercare una soluzione mutuamente accettabile per pervenire all’autodeterminazione del Sahara mi sembrano una proposta inaccettabile” ha detto Bujari, spiegando che l’idea di Annan e Van Walsum è “quanto meno incoerente e kafkiana, poiché finché il Marocco continuerà a negare il diritto all’autodeterminazione del Sahara, questi negoziati non avranno senso”. Nel loro documento, diffuso ieri, Annan e il suo rappresentante per il Sahara Occidentale, invitano Algeria e Fronte Polisario da un lato, Marocco e Mauritania dall’altro, a trovare una soluzione politica “giusta, duratura e mutuamente accettata che preveda l’autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale”. Una soluzione impossibile, quest’ultima, secondo il Fronte Polisario, poiché è lo stesso Marocco a negare (l’ultima volta, il mese scorso) la possibilità che il Sahara Occidentale ottenga l’indipendenza, offrendo in cambio un’autonomia che ai saharawi non interessa. Di qui il blocco totale dei negoziati, con Rabat che non riconosce la posizione negoziale del Fronte Polisario e quest’ultimo che chiede l’applicazione del ‘Piano Baker’ (inizialmente accettato dal Marocco, poi respinto), che prevede lo svolgimento di un referendum nazionale che, tra le diverse possibilità, contempli l’autodeterminazione e il raggiungimento dell’indipendenza. Il Sahara Occidentale è stato occupato militarmente e annesso nel 1976 dal Marocco dopo la partenza della ex madrepatria, la Spagna.

La signora Blair presenta il conto il coiffeur è costato 7.700 sterline

Il partito laburista britannico dovrà farsi carico di saldare il conto del parrucchiere ai cui servigi Cherie Blair fece ricorso durante la campagna elettorale dello scorso anno, poi vinta di nuovo dal marito, il premier Tony Blair. Lo riferisce il quotidiano londinese 'The Times', secondo cui nell'annuale bilancio laburista alla voce spese compare anche una fattura per la bellezza di 7.700 sterline, pari a 11.120 euro, emessa dal coiffeur della consorte del primo ministro, Andrè Suard. "Pettinatura e messa in piega per la signora Cherie Blair", si specifica nell'intestazione. L'importo equivale alla moltiplicazione delle 275 sterline dovute quotidianamente a Suard per i giorni di durata della campagna, in tutto 28, durante i quali doveva assicurare che i capelli di Cherie fossero sempre perfettamente a posto. La vicenda è destinata a scatenare nuove polemiche nei confronti di un Blair sempre meno popolare, soprattutto dopo il caso suscitato dai lucrosi prestiti fatti sotto banco al suo partito da quattro ricchissimi uomini d'affari, fors'anche sinceri simpatizzanti laburisti, ma sicuramente 'premiatì dal premier con un seggio ciascuno alla Camera dei Lord.

Afghanistan: ucciso un soldato Usa

Un soldato americano e' stato ucciso durante un attacco con armi leggere nella provincia afghana di Oruzgan (nel centro del paese). Lo ha annunciato l'esercito Usa con un comunicato.

Iraq: attacchi, 2 morti e 12 feriti

Due persone, tra cui un poliziotto, sono state uccise e dodici ferite in diversi attacchi avvenuti stamani in Iraq. A Baghdad intanto sono stati ritrovati i cadaveri di due uomini, le mani legate dietro la schiena, uccisi a colpi di pistola. Nella citta' sunnita di Baquba, 60 km a nord della capitale, le forze di sicurezza irachene hanno arrestato una ventina di persone, durante rastrellamenti e sequestri di armi.

ESTESO COPRIFUOCO NELLA CAPITALE E DINTORNI

Le autorità nepalesi hanno esteso anche ad oggi il coprifuoco nella capitale Kathmandu e nelle circostanti Latipur e Bhaktapur, per scoraggiare ulteriori manifestazioni anti-monarchiche. Ma è improbabile che ciò fermi i dimostranti. Ieri, tre persone sono morte e decine sono riamaste ferite quando gli oppositori del sovrano Gyanendra sono scesi nelle strade, malgrado il coprifuoco, affrontando le forze dell’ordine, che hanno l’ordine di “sparare a vista” su chi violi le restrizioni. Quattordici fino ad oggi le vittime in oltre due settimane di agitazioni antigovernative in tutto il paese; al bilancio è stato aggiunta ieri anche la morte di una persone ferita nei giorni scorsi. L’organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani, Human Rights Watch, ha sollecitato l’apertura di un’inchiesta sulle brutalità della polizia denunciando pestaggi e ferite di arma da fuoco anche su bambini di 12 anni. Nelle ultime due settimane Hrw ha registrato la presenza in quattro ospedali nepalesi di 1350 feriti, di cui il 60% con lesioni su volto e testa in seguito ai pestaggi e non pochi dei quali con gravi traumi come ferite d’arma da fuoco, fratture craniche e degli arti. Ieri il governo nepalese ha revocato ai team delle organizzazioni per i diritti umani, incluso quello del locale ufficio delle Nazioni Unite, i permessi di circolazione durante il coprifuoco, che in precedenza aveva permesso agli operatori umanitari per monitorare la situazione. In particolare, l’ufficio dell’Alto Commissariato Onu per i diritti umani aveva verificato la presenza tra i dimostranti di soldati in abiti civili, di cui almeno uno armato di granate. I dimostranti chiedono il ripristino delle procedure democratiche dopo che oltre una anno fa il re Gyanendra ha assunto poteri assoluti.

ITALIA

21 aprile. Echelon: Take over day. Iniziativa di boicottaggio di Echelon https://altrascuola.it/staff/graffio/public/dokuwiki/doku.php?id=informazione_digitale:boicottaggio_di_echelon

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

LEZIONI, EX PRESIDENTE GARCÍA VICINO AL BALLOTTAGGIO CON NAZIONALISTA HUMALA

Con il 94,54% dei voti espressi dagli elettori lo scorso 9 aprile scrutinati, l’ex presidente della Repubblica Alan García Perez (‘Partido Aprista Peruano’) è ormai quasi certo di aver ottenuto l’accesso al ballottaggio con il candidato nazionalista Ollanta Humala (‘Unión por el Perú’ - Upp), la cui vittoria nel primo turno delle elezioni presidenziali (per ora con il 30,86% dei voti a favore) è ormai da giorni certa. Secondo i nuovi dati diffusi dalla ‘Oficina Nacional de Procesos Electorales’ (Onpe), García ha ottenuto fin qui il 24,33% dei suffragi regolarmente espressi, con un vantaggio dello 0,76% davanti alla candidata conservatrice di ‘Unidad Nacional’, Lourdes Flores Nano (23,57%). Si tratta, complessivamente, di 89.294 voti di differenza tra il secondo e la terza classificata che riportano García sulle posizioni dell’inizio della settimana (allorché vantava più di 90.000 suffragi di vantaggio) e confermano e rafforzano la precedente proiezione che, con il 94,21% dei voti scrutinati, assegnava all’ex presidente 85.447 lunghezze di vantaggio (in risalita, rispetto alle circa 79.000 di mercoledì scorso). Ormai sembra scontato che nel ballottaggio di fine maggio (o al massimo inizio giugno) la sfida sarà tra Humala e García, con quest’ultimo che probabilmente potrà contare anche sul sostegno esplicito della Flores. Tra gli altri candidati alla presidenza, il miglior risultato continua a essere quello della candidata di ‘Alianza por el Futuro’, Martha Chávez, quarta e accreditata di un 7,44%, seguita da Valentín Paniagua (‘Frente de Centro’, 5,73%) e Humberto Lay (Restauración Nacional, 4,36%).

ATTACCHI RAZZISTI IN OCCIDENTE: LA REAZIONE AFRICANA

Una delegazione del ministero nigeriano dei Trasporti ha cancellato il suo soggiorno a Potsdam, in Germania, adducendo 'motivi di sicurezza' dopo l'attacco razzista subito domenica scorsa da un ingegnere etiope, picchiato a sangue da due uomini a una fermata dell'autobus e che ora versa in fin di vita in ospedale. I 15 funzionari governativi hanno deciso di recarsi comunque a Berlino, dove sono attesi a un congresso, ma la scelta di non andare nella città teatro del brutale episodio appare come una protesta contro l'accaduto. Dalla riunificazione della Germania nel 1990 un centinaio di stranieri hanno subito aggressioni da esponenti neo-nazisti. Sulla stampa senegalese trova intanto spazio la protesta dell'organizzazione per i diritti umani 'African Unity' che deplora il silenzio di istituzioni africane per l'assassinio a Pietroburgo, Russia, di uno studente sudanese, ucciso l'8 aprile scorso a colpi di arma da fuoco da un uomo che, affermano testimoni, impugnava una pistola con incisa una svastica. "Riteniamo grave l'assenza della benché minima reazione in Africa per questi atti e crimini razzisti perpetuati quasi ovunque nei paesi sviluppati" afferma l'associazione, che ha sede nella città russa, dove cerca di tutelare i diritti dei cittadini africani presenti. Ben nove africani sono stati uccisi a San Pietroburgo nell'ultimo anno, denuncia Africa Unity.

Nepal, ancora proteste contro il re

Il governo nepalese ha prolungato il coprifuoco nella capitale dalle 9 alle 20 con l'ordine di sparare a vista su chi trasgredisce. Lo ha annunciato la televisione di Stato. La decisione e' stata presa per tentare di soffocare le manifestazioni di massa contro il re Gyanendra, che si e' attribuito poteri assoluti il 1 febbraio 2005.Ieri, migliaia di nepalesi hanno manifestato contro il re alla periferia di Katmandu, nonostante i divieti. Tre manifestanti sono stati uccisi dalla polizia.

Belgio: l'adozione per gay e' legge

E' stata approvata definitivamente in Belgio la legge che consente l'adozione alle coppie omosessuali. Con un solo voto di scarto il Senato da' l'ok al progetto di legge gia' votato dalla Camera. Il testo non e' stato emendato. Hanno votato a favore 34 senatori (33 i no, 2 astenuti). Il Belgio nel 2003 e' stato il secondo Paese al mondo, dopo l'Olanda, a legalizzare le nozze gay. La proposta di legge sull'adozione e' duramente criticata dai vescovi belgi.

Usa: 8 milioni americani milionari

I milionari negli Usa sono, per la prima volta, piu' di otto milioni, 800 mila in piu' dell'anno precedente.Sono 8,3 milioni i nuclei familiari Usa che hanno chiuso il 2005 avendo guadagnato, al netto delle tasse, piu' di un milione di dollari. I nuclei familiari Usa con un reddito netto superiore ai 5 mln di dollari e' salito a 930 mila. Sono i dati del 'Affluent Market Insights 2006' diffuso da Spectrem Group.

ITALIA


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gror060421 (last edited 2008-06-26 09:50:29 by anonymous)