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ESTERI

G.B.: AMMINISTRATIVE INGLESI, BATOSTA PER BLAIR

Si sono risolte in una batosta per il Partito Laburista e per il premier britannico Tony Blair, ampiamente prevista sebbene forse dall'esito meno pesante rispetto alle aspettative, le amministrative svoltesi ieri in Inghilterra. I seggi si sono chiusi alle 22, e per tutta la notte si e' proceduto allo spoglio delle schede nei 176 comuni in cui si votava su 386. Le operazioni sono tuttora in corso, e mancano soprattutto i risultati relativi ai 32 collegi di Londra; la tendenza emergente comunque e' ormai chiara: il Labour e' stato penalizzato dagli elettori, circa 23 milioni e pari dunque a oltre la meta' degli aventi diritto nell'intero Regno Unito, a favore degli stoici avversari conservatori, veri vincitori della consultazione; i liberal-democratici, anch'essi all'opposizione, hanno fatto registrare un progresso molto modesto in termini di consensi. L'autentico campanello d'allarme viene pero' dall'estrema destra: il Bnp, il British National Party di forte impronta razzistica e xenofoba, ha ottenuto un successo indiscutibile, aggiungendo almeno altri dodici seggi ai 24 che gia' controllava, malgrado si presentasse soltanto in una piccola parte delle circoscrizioni interessate dall'appuntamento elettorale. Ben undici sono i seggi che, su tredici candidati, il Bnp si e' assicurato nella circoscrizione di Barking e Dagenham, all'estrema periferia orientale della capitale; e resta in corsa per aggiudicarsene un altro.

CENTROAMERICA

Regolarizzare 11 milioni di clandestini e garantire un flusso migratorio sicuro, ordinato e rispettoso della dignità umana: sono le principali richieste rivolte dai paesi del Centroamerica agli Stati Uniti, alle prese con una discussa riforma della legge sull’immigrazione che minaccia di criminalizzare i cosiddetti ‘indocumentados’ e impedire l’ingresso abusivo nel loro territorio con la costruzione di un ‘muro’ di duemila chilometri, dalle coste del Pacifico a San Diego, fino al Golfo del Messico e al Texas. In una dichiarazione congiunta, Messico, Guatemala, Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Colombia e Repubblica Dominicana, hanno sottolineato che “l’immigrazione è strettamente vincolata ai diritti umani” e “le responsabilità vanno condivise a livello globale”.

PROVVEDIMENTI D'EMERGENZA PER BLOCCARE DISBOSCAMENTO SELVAGGIO

Sono stati sospesi con decreto presidenziale, per almeno 6 mesi, l’esportazione, il trasporto, l’immagazzinamento e la commercializzazione di legname nelle regioni autonome dell’Atlantico del Nord e del Sud, nella zona del fiume San Juan e nel dipartimento di Nueva Segovia, almeno per i prossimi 180 giorni. Il provvedimento è stato deciso a causa della scomparsa di enormi estensioni di foreste di legname pregiato, oggetto dell’abbattimento indiscriminato e del commercio abusivo da parte di gruppi criminali organizzati. Lo stato di emergenza è stato proclamato dopo che l’esercito nicaraguese ha rilevato la scomparsa di estensioni non ancora calcolate di bosco, con il pericolo di disastri ambientali in caso di pioggia, poiché i tagliatori illegali non hanno neppure risparmiato gli alberi che sorgevano lungo le rive dei fiumi. Il parlamento dovrà ratificare oggi lo stato d’emergenza, mentre sono state annunciate indagini per scoprire e punire i colpevoli del disboscamento selvaggio.

LE SINISTRE STATISTICHE DELL'OBITORIO DI BAGHDAD

“Abbiamo ricevuto 1068 cadaveri a gennaio, 1110 a febbraio, 1294 a marzo e 1115 ad aprile; per una media di 35-50 al giorno”: lo ha detto il dottor Qaiss Hassan, vice-direttore del principale obitorio di Baghdad, capitale dell’Iraq, teatro di molte violenze in questi tre anni di guerra. Nel presentare i dati alla stampa, il dottor Hassan ha precisato che il 90% dei morti arrivati nella struttura da lui diretta sono deceduti per colpi di arma da fuoco e ha precisato che prima dell’attacco americano del 2003, l’obitorio del più grande ospedale di Baghdad riceveva tra i 200 e i 300 corpi al mese. I dati forniti dal medico iracheno non sembrano confermare l’ipotesi, in circolazione soprattutto sui media occidentali, che le violenze irachene abbiano subito una drastica impennata in seguito all’attentato contro la moschea di Samarra del 22 febbraio scorso che avrebbe scatenato un’ondata di rappresaglia e di violenze settarie tra gruppi sciiti e sunniti; i dati, infatti, mostrano un aumento solo parziale del numero delle vittime di gennaio e febbraio rispetto a marzo e aprile. Nella selva di statistiche ufficiali, semi-ufficiali e ufficiose, resta imprecisato il numero complessivo dei civili morti nel conflitto che una stima pubblicata dal periodico medico specializzato "Lancet" indicava già l'anno scorso tra 100.000 e 200.000.

M.O.: RAID ISRAELIANO IN CAMPO PROFUGHI IN CISGIORDANIA, 3 FERITI

E' di almeno tre palestinesi feriti il bilancio di un raid delle forze di difesa israeliane nel campo profughi di Balata, in Cisgiordania. A darne notizia sono stati esponenti delle Brigate dei Martiri di Al Aqsa: i militari, hanno reso noto, hanno perquisito le abitazioni ed hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con i palestinesi. Due sospetti ricercati sono stati arrestati, ha riferito la Radio Israeliana.

ITALIA


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